venerdì 17 dicembre 2010

LUNA ELETTRICA

Luna elettrica in scena al Teatro dell'Orologio, Sala Orfeo dal 14 al 19 dicembre 2010 liberamente ispirato a "Danny and the deep blue sea" di  J.Patrick Shanley narra la storia di due ousider, due looser: Danny (Federico Palmieri) camionista per sopravvivere con tendenza alla rissa e Roberta (Giulia Morgani), disoccupata con un figlio e un rapporto fortemente conflittuale con il padre, che si incontrano, casualmente, in un bar. Dopo un iniziale scontro sia verbale che fisico i due iniziano a provare a vivere un'esistenza "normale" dove si può essere felici, ci si può innamorare, senza aver paura che il domani riservi solo cose negative, a volte anche una lampada tonda può sembrare una luna piena, e può ispirare dolci parole e affettuose carezze. l'amore non è solo per chi è avvezzo alla buona vita, è deve essere appannaggio anche di chi grazie alle sofferenze ha sviluppato un carattere sociopatico, spigoloso, quanto più tagliente, quanto più bisognoso di un'affettuosità reale. la recitazione dei due attori è accompagnata sul palco da degli intermezzi musicali affidati alla bellissima voce di Edoardo Luttazzi, che cantando alcune delle più belle canzoni del patrimonio musicale mondiale sottolinea i punti cruciali della vicenda amorosa.
LUNA ELETTRICA
Adattamento di Federico Palmieri e Giulia Morgani
Regia  Federico Palmieri e Giulia Morgani
con: Edoardo Luttazzi, Giulia Morgani, Federico Palmieri
Foto di scena: Pino Le Pera
dal 14 al 19 dicembre 2010
Teatro dell'Orologio, Sala Orfeo
Via dei Filippini 17/a
Miriam Comito

giovedì 16 dicembre 2010

L'INFERNO IN TESTA E IL PARADISO NEL CUORE

In scena al  Teatro Sala Uno  dal 14 al 19 dicembre 2010 "L'inferno in testa il paradiso nel cuore" non è solamente uno spettacolo teatrale, ma un progetto di Roberto Fornara (neuropsichiatra e psicoterapeuta), Fabrizio Raggi, e Alessio Pierro, in cui viene ben integrata la recitazione con le arti visive (durante la messa in scena, sullo schermo retrostante scorrono immagini riguardanti le opere pittoriche di Alessio Pierro). Mentre il paziente (Fabrizio Raggi) è a colloquio con il suo medico (Roberto Fornara) intorno a loro prendono vita famosi personaggi narrati da Dante nella Divina Commedia, e il prologo di Orgia di Pier Paolo Pasolini, e proprio attraverso la loro narrazione che il paziente riconosce sue debolezze, sue paure, a cui il medico sa dare una spiegazione un valore al di là delle apparenze. L'individuo che esce da se stesso e parla dell'altro, e solo in quel momento non è più in balia delle forze dominanti ma davvero se stesso. Un viaggio che l'essere umano compie con l'ausilio dell'arte, della letteratura, della scienza attraverso se stesso. Ai nostri giorni l'uomo è prigioniero di barriere che non gli consentono di vedere il reale, ma attraverso l'analisi dei versi riesce a ritrovare il benessere necessario per ritrovare la forza di andare avanti. Quindi questo spettacolo è un inno alla cultura integrata di tutti i tempi.
L'INFERNO IN TESTA IL PARADISO NEL CUORE
Testi di : Roberto Fornara e Fabrizio Raggi
e canti tratti dalla Divina Commedia di Dante Alighieri
Scenografie e opere  pittoriche proiettate. Alessio Pierro
Regia. Fabrizio Raggi
con: Fabrizio Raggi, Roberto Fornara, Francesca Viscardi Leonetti, Selene Gandini, Mario Fedele, Marta Meneghetti, Matteo Spiazzi
dal 14 al 19 dicembre 2010
TEATRO SALA UNO
P.zza di Porta S. Giovanni 10
Miriam  Comito

mercoledì 15 dicembre 2010

Il Miracolo della Dolce vita Premio Fondazione Fellini 2010

Al cinema quattro fontane è stato presentato dal nuovo direttore il semiologo Paolo Fabbri, in una atmosfera che ricordava un’aula universitaria è stata confermata la nomina
del nuovo presidente Pier Luigi Celli e del nuovo percorso del premio. Fabbri ha dichiarato che il premio intitolato al grande regista si estenderà dal cinema ad altre forme di arte.
Fellini è da considerare un artista che ha “dipinto” il cinema  e ha influenzato artisti di tutti i campi, al premio Fellini del futuro si parlerà di arte ,di scrittura,di video arte e di tutte
Le forme artistiche possibili.
Nei tre giorni di manifestazione dal 16 al 18 dicembre verranno  presentati con la bottega Finzioni sia il laboratorio di scrittura  di Carlo Lucarelli per sviluppare e produrre soggetti e sceneggiature inedite del grande maestro,sia il documentario”Flaiano il megl  è passato”  considerato da Fabbri un discorso che lega in modo significativo le iniziative e i temi affrontati da questa edizione del premio.
Il premio verrà consegnato a Sorrentino da Sandra Milo venerdi 17 alle 18 a Rimini (è cambiato la data)
Altri argomenti sono stati il museo di Rimini la cui porta per ora è “socchiusa” come ironicamente dichiara Fabbri in quanto la sua accessibilità è inadeguata (Sharon Stone ha
sbattuto la testa nel basso passaggio dell’ingresso) e gli oggetti feticcio non sono così interessanti da motivare la sua apertura fissa e la riapertura e restauro del cinema Fulgor
dove Fellini vide i suoi primi film.


ANSA/ CINEMA: FONDAZIONE FELLINI, FAREMO MUTUO PER RISANARE BUCO
DIRETTORE PAOLO FABBRI, IL 18 SI UFFICIALIZZA CELLI PRESIDENTE
ROMA
(di Francesca Pierleoni) (ANSA) - ROMA, 14 DIC - Ripianare il buco di bilancio "di circa 780 mila euro", con il nuovo presidente della Fondazione Fellini, Pier Luigi Celli, la cui elezione verrà ufficializzata il 18 dicembre, e aprire il premio intitolato al grande regista anche alle altre arti. Sono due degli obiettivi, illustrati oggi dal nuovo direttore della Fondazione, il semiologo Paolo Fabbri, durante la presentazione delle iniziative in programma a Rimini dal 16 al 18 dicembre, tra le quali la consegna del premio Fondazione Fellini 2010, a Paolo Sorrentino, che lo riceverà da Sandra Milo, madrina della serata.
La scelta di proporre a Celli la presidenza (ruolo occupato in precedenza dal dimissionario Pupi Avati) è arrivata dopo i no alla carica di Giuliano Montaldo e Sergio Zavoli. "Montaldo aveva inizialmente accettato ma poi ha visto che il ruolo avrebbe comportato anche responsabilità amministrative e rendendosi conto del buco che c'era credo si sia spaventato. Lo stesso motivo penso ci sia dietro il no di Zavoli" ha spiegato Fabbri, eletto direttore della fondazione dopo le dimissioni del suo predecessore Vittorio Boarini. Fabbri però è fiducioso sul risanamento del 'buco': "L'idea è di fare con Comune di Rimini, provincia e banche locali un mutuo per ripagare la cifra". Per quanto riguarda il Premio Fellini, "pur mantenendo la centralità del cinema, credo che vada aperto anche alle altre arti. L'anno prossimo potrebbe andare un grande attore, a un artista visuale o a un fotografo. Per me Fellini non è un personaggio solo legato al cinema ma all'immaginario collettivo di tutta l'arte. E' in quest'ottica che abbiamo pensato di premiare quest'anno Sorrentino, il vincitore più giovane finora. Lui non è solo un regista ma anche un autore letterario". Fra le altre iniziative organizzate a Rimini dal 16 al 18 dicembre, sotto il titolo 'Il miracolo della Dolce Vita', ci sono la presentazione del documentario 'Flaiano, il meglio e' passatò; la mostra 'Mimmo Rotella e Federico Fellini.
Un dialogo a distanza' e la proiezione di altri film che erano in lavorazione a Cinecittà, come Arrangiatevi di Bolognini e Cartagine in fiamme di Gallone, nel giorno in cui iniziarono le riprese de La dolce Vita, il 16 marzo 1959. Un altro progetto a cui Fabbri tiene molto è l'accordo con la bottega Finzioni, il laboratorio di scrittura di Carlo Lucarelli, cui verranno affidati quattro-cinque soggetti o sceneggiature non realizzate di Fellini per lavorarci sopra e cercare di svilupparli in opere da produrre. Tra i soggetti scelti ci sono 'Moraldo in citta'' degli anni '60, una sorta di anello di congiunzione fra La dolce vita e il Viaggio di G.
Mastorna (il film che Fellini non e' riuscito a girare pur avendoci lavorato anni), e 'Mandrake' degli anni '80: ''E' un'iniziativa che non costa nulla a noi, e se da questi soggetti i giovani riusciranno a scrivere qualcosa di interessante, la Indigo Film è interessata comprare i progetti. I diritti andrebbero alla fondazione e alla famiglia Fellini" spiega Fabbri. Verrà anche rilanciato il sito della fondazione, "rendendolo disponibile in varie lingue, visto l'interesse enorme che c'é nel mondo per Fellini ". Mentre verrà 'socchiusa' la porta del museo Fellini di Rimini: "Quando Sharon Stone è andata a visitarlo ha sbattuto la testa contro una trave, per quanto è basso il passaggio. Non è tanto un museo, ma più una riunione di un po' di oggetti feticcio. Non posso chiuderlo perché è legato a una sovvenzione pubblica ma verrà aperto solo quando verranno organizzate delle iniziative". (ANSA).

lunedì 13 dicembre 2010

AMORI FUORI CORSO di Stefania Montorsi

<> <><>
<><><>
Sandra è la moglie di Giulio. Insieme al loro figlio Filippo formano una famiglia perfetta. Lei studiava architettura ma ha rinunciato a un passo dalla tesi, lui è un medico affermato, il bambino è un po’ anarchico ma siccome è molto intelligente, va bene così. Completano il quadro il padre e il fratello di lui, sempre presenti, e un fantasma che aleggia per casa e non vuole andarsene mai: madre defunta di Giulio, modello di vita e di virtù, la Signora Franca. Impossibile competere con lei. A un certo punto, la solida impalcatura comincia a cedere. Piccole crepe, invisibili rughe, finché il castello non crolla. E se la perfezione non esistesse? Se i sogni stessero altrove e vivere fuoricorso, ovvero con il cuore, fosse la strada giusta? Sandra sarà la prima a scoprirlo, con la complicità, a sorpresa, della suocera fantasma, che del vivere fuoricorso aveva fatto, discretamente, la propria bandiera: santa e amante, donna di casa e di alcova. Libera Sandra, liberi tutti. C’è architettura che aspetta, e vecchie amiche e i nuovi amori, i brividi dimenticati per i baci e le carezze, le parole dolci e gridate. Sandra diventa il direttore, di una straordinaria orchestra senza spartito, dove i ruoli sono intercambiabili, perché questo è il bello della vita. Dove una ragazza inutilmente perfetta ha tutte le carte in regola per diventare una splendida donna. La chiave è guardarsi negli occhi e guardarsi davvero, e non aver paura dei sentimenti che cambiano. Perché quelli veri non muoiono mai, così come le sedie e i bicchieri vuoti prima o poi si riempiono di nuovo. Questo è il primo romanzo di Stefania Montorsi, che racconta la vita quotidiana con la dura dolcezza che merita.