venerdì 31 agosto 2012

SHORT THEATRE

Short TheatreWest EndRoma, settembre 2012
5-8 settembre Teatro India11-15 settembre La Pelanda22 settembre Teatro Argentina
Short Theatre è un luogo, e un tempo anche, che accoglie una comunità composita di attori, registi, performer, spettatori, operatori, studiosi. Short Theatre cerca di offrire un diritto di cittadinanza temporanea, spesso negata, ad alcuni percorsi artistici legati alla drammaturgia contemporanea, alle sue derive post-organiche e post-drammatiche, alla scrittura scenica in tutte le sue declinazioni più o meno contaminate di generi e formati, alla ricerca di un senso dello stare in scena oggi.
Manifestazione di idee, di modalità, di temi, di strategie, Short Theatre a cura di AREA06, in questa settima edizione si consolida come uno fra gli appuntamenti più interessanti dedicati alla scena contemporanea grazie al sostegno di Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù; Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione generale per lo spettacolo dal vivo; Regione Lazio; Roma Capitale - Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico; in collaborazione con Teatro di Roma; Zètema Progetto Cultura.
10 giorni di programmazione in cui Short Theatre, modulando gli spazi a seconda delle creazioni, sperimentando filoni artistici, disegna un percorso di visione in modo che il Teatro India (dal 5 all’8 settembre) e La Pelanda (dall’11 al 15 settembre) diventino luogo di incontro, ricerca e dialogo ospitando spettacoli di teatro e danza, eventi performativi e musicali. Inoltre in questa edizione Short Theatre sarà ospitato anche nella sede del Teatro Argentina (22 settembre) con la dimostrazione del lavoro diretto dal regista e scrittore argentino Rafael Spregelburd, maestro della ventunesima edizione dell’Ecole des Maîtres, l’atelier internazionale itinerante di formazione teatrale avanzata fondato da Franco Quadri nel 1990 e promosso in Italia dal CSS Teatro Stabile di innovazione del FVG con la partecipazione di MIBAC.


Short Theatre quest’anno è WEST END: due parole per dire di noi, occidentali alla fine. La fine infinita dell’occidente – che, appunto, non finisce mai.

Proteso alla messa in relazione di artisti, al di là delle differenze generazionali e delle attitudini linguistiche, Short Theatre sviluppa e ospita progetti, realizzando focus sui diversi linguaggi artistici ed aprendo una finestra sulla produzione internazionale in collaborazione con Festival, Ambasciate e Istituti culturali.
In coproduzione con l’Instituto Cervantes de Roma e con il sostegno dell’Institut Ramon Llull di Barcellona, presenta la seconda edizione del progetto “IBERSCENE - sguardi sulla creazione contemporanea nell’area iberica” nel quale sono stati coinvolti Juan Dominguez/Los torreznos(La Pelanda, 15 settembre)e Kamikaze produccionescon La función por hacer (La Pelanda, 14 settembre) che nel 2011 ha vinto 7 premi Max, il massimo riconoscimento per il teatro in Spagna e due compagnie rappresentative della effervescente scena catalana: Sonia Gómez e Jorge Dutor/Guillem Mont de Palol (entrambi a La Pelanda, 13 settembre).
Con il sostegno di Ambasciata di Portogallo, Instituto Camoes, Fundacao Calouste Gulbenkian, Short Theatre stringe una collaborazione con il progetto PALCO OVEST per la promozione della scena contemporanea portoghese in Italia. Gli artisti scelti per questa edizione sono il coreografo Luis Guerra, riconosciuto tra i migliori danzatori 2010/2011 dalla rivista Dance Europe, con un solo (Teatro India, 7 settembre) e con Tânia Carvalho (Teatro India, 8 settembre) e, inoltre, il regista Miguel Loureiro con A vida de Juanita Castro (La Pelanda, 12 settembre).
In collaborazione con l’Institut français e la Fondazione Nuovi Mecenati, e in rete con Finestate festival, Short Theatre presenta un focus relativo ad alcune compagnie francesi che si muovono tra generi teatrali con delle proposte artistiche ibride, per la prima edizione del progetto TRANSARTE. Nel programma: Jonathan Capdevielle (Teatro India, 5 settembre), Vivarium Studio/Philippe Quesne (Teatro India, 5 settembre) e il collettivo W(La Pelanda, 12 settembre).
Dal 2010 AREA06 è partner di IYMT – International Young Makers in Transit, progetto europeo nell’ambito del programma Educazione e Cultura, un network di festival europei di teatro e danza che si propone di sostenere il lavoro di giovani formazioni. Collettivo di artisti provenienti da vari paesi, John the Houseband propone una performance-concerto pensata appositamente per Roma (Teatro India, 5 settembre), mentre la danza precipita nella tortura in Por Sal y Samba di Carles Casallachs (Teatro India, 8 settembre).

Inoltre tra gli artisti stranieri ospitati, 2 outsider della scena contemporanea, agli antipodi come espressione linguistica: Franko B con il provocatorio mondo onirico ispirato ai giochi dei bambini nella performance I’m thinking of you (Teatro India, 5 e 6 settembre) - l’artista curerà anche il workshop Chi sei tu?, e l’irriverente e imprevedibile Leo Bassi con Utopia ispirato al mondo della finanza (La Pelanda, 11 settembre).

Molti gli artisti italiani coinvolti nelle giornate di Short Theatre, dalle giovani generazioni a formazioni più note al pubblico, in un ideale circuito di scambio di competenze e linguaggi.

Nella sezione DANZA, il non-sense e l’ironia di Bis di Ambra Senatore e Antonio Tagliarini (Teatro India, 6 settembre) si contrappongono alla possibilità di rivolta di un corpo immerso nell’ordine per Fake For Gun No You di Kinkaleri (Teatro India, 6 e 7 settembre). Sono 5 i movimenti necessari per liberarsi di Bela Bartok nel lavoro di Immobile Paziente ispirato al quartetto d’archi (La Pelanda, 13 e 14 settembre) ed è una composizione bizzarra di espressioni corporee No tengo Dinero di Cristina Rizzo (La Pelanda, 15 settembre).

La compagnia Pathosformel presenterà 2 lavori nella sezione PERFORMANCE tra un allenamento di basket ininterrotto in An afternoon love (La Pelanda, 11 settembre) e corpi privati di fisionomia in La prima periferia (La Pelanda, 12 settembre). Si ispira all’arte contemporanea Voce di Paolo Musìo e Thorsten Kirchhoff (La Pelanda, 11 settembre) mentre ha una matrice letteraria Your girl di Alessandro Sciarroni (La Pelanda, 12 settembre) su Madame Bovary.

Tensioni drammaturgiche diverse nutrono la sezione TEATRO, che ospita giovani generazioni come Teatro Sotterraneo con Homo Ridens esperimento sul pubblico di Roma (Teatro India, 5 settembre), il vincitore del Premio Scenario 2011 Matteo Latino con Infactory (Teatro India, 8 settembre), Compagnia Capotrave e Pierfrancesco Pisani con il secondo studio di Misterman con Alessandro Roja, il Dandi nella miniserie Romanzo Criminale (La Pelanda, 11 settembre), Punta Corsara con Petitoblok (La Pelanda, 12 e 13 settembre), ma anche artisti con percorsi più consolidati come Teatri di Vita e L’omosessuale o la difficoltà di esprimersi di Copi con Eva Robbins (Teatro India, 5 e 6 settembre), Teatro della Tosse con Generazioni componibili (Teatro India, 6 e 7 settembre), Le belle bandiere con Autobiografie di ignoti di e con Elena Bucci (Teatro India, 7 settembre) e Claudio Morganti con il progetto Una lettura del Woyzeck (Teatro India, 8 settembre).
Di matrice poetica il concerto recitato Pulp dedicato a Bukowski del trio PAD (Teatro India, 6 settembre) e l’installazione 8 di Bluemotion, un vero e proprio accampamento al Teatro India il 7 e 8 settembre. Dedicato ai Mattia Bazar, all’album Tango nell’anniversario della pubblicazione, il concerto-performance di Mauro Sabbione Nel fango di Rabelais (La Pelanda, 11 settembre).

Vanno inoltre segnalati due progetti difficilmente connotabili tra generi. Pensato come un’invasione della città in cui il pubblico diventa protagonista, Missione Roosevelt di Tony Clifton Circus (12 e 13 settembre) è un gioioso percorso urbano. Mezzo di trasporto da utilizzare: una sedie a rotelle.
Diviso in 3 parti, 3 momenti di dialogo con e tra il mondo teatrale, W. 3 atti pubblici di Motus prevede la succesione di un Atto-assemblea tra operatori teatrali: Where; un Atto-solitario tra regista e performer: When; un Atto-corale nel confronto fra performer e pubblico: Who (La Pelanda, 14 e 15 settembre).

West End, tema di questa edizione di Short Theatre, fornirà lo spunto per una particolare sezione segnata dalle istallazioni di MP5 West End Bum (La Pelanda) e dal Corso di orientamento per chi ha perso la bussola  – “dov’è finito l’occidente?”, conversazioni, indicazioni, racconti, riflessioni in pillole quotidiane, coordinate da Graziano Graziani, con artisti, filosofi, scrittori, giornalisti, spettatori (tutti i giorni, ore 21 ca.)

Nelle giornate di Short Theatre saranno presenti anche le installazioni di Franko B, con le opere realizzate durante il workshop Chi sei tu?; il cortometraggio di Thorsten Kirchhoff Teletrasporto e i disegni di Cristina Gardumi Quaderni_Notebooks.
Short Theatre West End è: 46 TRA ARTISTI E COMPAGNIE DI CUI 16 STRANIERI, 19 SPETTACOLI, 10 PERFORMANCE, 6 SPETTACOLI DI DANZA, 3 CONCERTI-SPETTACOLO, 1 PERCORSO URBANO 1 LETTURA,
3 INSTALLAZIONI, 10 INCONTRI, 3 WORKSHOP, 4 DJSET, 14 PRIME NAZIONALI.
Inoltre rivolto al pubblico i percorsi di visione a cura della Casa dello spettatore (info: casadellospettatore@gmail.com) e il laboratorio di critica teatrale a cura di Teatroecritica (info: redazione@teatroecritica.net).

AREA06 nasce nel 2001 come strumento progettuale e come piattaforma di artisti e operatori attivi nel territorio della Regione Lazio. Il percorso di AREA06 ha attraversato programmi formativi, organizzazione di festival e rassegne, produzione di spettacoli. Negli anni l’attività si è strutturata in un duplice percorso: un sistema di accompagnamento produttivo a diverse realtà artistiche indipendenti e l’ideazione e la realizzazione di SHORT THEATRE.
AREA06 è membro dell’Associazione Scenario, che favorisce un monitoraggio sulle giovani generazioni attraverso l’istituzione dell’omonimo Premio.
La creazione e la diffusione di pensiero sono le linee guida dell’attività di AREA06, in un’attenzione costante al percorso artistico, alla formazione come momento di scambio e condivisione, alla cura di quei progetti da sostenere e produrre.



Info 060608; 06 49385619                           
www.shorttheatre.org
info@shorttheatre.org
Teatro India
Lungotevere Vittorio Gassman – Roma
Apertura biglietteria ore 18
La Pelanda Centro di Produzione Culturale
Piazza Orazio Giustiniani, 4 – Roma                                                              
www.museomacro.org
Apertura biglietteria ore 17.30
Teatro Argentina
Largo di Torre Argentina 52 – Roma                                                              
www.teatrodiroma.net
Biglietteria tel. 06 684000311
Orario 10-14 / 15-19
Biglietti:
singolo spettacolo 7€
tessera giornaliera 15€
Teatro Argentina ingresso libero su prenotazione presso la biglietteria
Missione Roosevelt di Tony Clifton Circus – prenotazione: organizzazione@tonycliftoncircus.com
Ufficio stampa
AREA06: Emanuela Rea, info@shorttheatre.org; tel 06 44702823; 3338537295 e Simone Pacini 3358384927
Teatro di Roma: ufficiostampa @teatrodiroma.net; 06 684000308
Zètema Progetto Cultura: Patrizia Morici p.morici@zetema.it, tel 06/82077371; 3485486548



domenica 26 agosto 2012

SalinaDocFest 2012

SalinaDocFest 2012
AltriFuturi? Sogni comuni del Mediterraneo
19/23 settembre
 Focus su Donne e Mediterraneo.

Cinque giornate di cinema, workshop, incontri, mostre e musica all’insegna del sogno e del futuro, per IMMAGINARE il racconto di nuovi domani, per LAVORARE insieme in un mondo più solidale, per essere liberi di MIGRARE da una sponda all’altra del nostro mare, per VIVERE ALTRIFUTURI?.
Il Festival dedicato al documentario narrativo diretto da Giovanna Taviani, con la consulenza di Mazzino Montinari e Antonio Pezzuto, è giunto - grazie alla collaborazione organizzativa di ANFESalina-Isola Verde e dei comuni di MalfaLeni e Santa Marina – alla sua 6° edizione, ottenendo la titolarità dall’Assessorato al Turismo della Regione Sicilia, con l’Alto patronato della Presidenza della Repubblica Italiana, del Senato della Repubblica, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Ministero dell’Ambiente  e della Tutela del Territorio e del Mare.
Solo attraverso il racconto della memoria e l’immaginazione di nuovi orizzonti, si costruisce e si esprime l’identità di un territorio, idealmente e materialmente intesa. In questo momento, segnato da pesanti tagli ai finanziamenti destinati alla cultura, è importante ricordare quanto arte e spettacolo siano essenziali per sostenere e alimentare il progetto di un futuro condiviso.  Per questa ragione la direzione artistica ha sentito l’esigenza di concentrare lo sguardo sul panorama italiano di quest’ultima sofferta stagione, con un Concorso Nazionale intitolato ALTRIFUTURI? nella certezza di trovare fra le nuove proposte i segni e le tracce di un sogno prossimo venturo. La giuria che assegnerà il Premio Tasca d’Almerita al miglior film sarà composta da 5 nomi di grande prestigio: la montatrice Ilaria Fraioli, la scrittrice Lidia Ravera, il direttore del FIDMarseille Jean Pierre Rehm, i registi Gianfranco Rosi e Daniele Vicari,
Immaginare il futuro, nel gioco profondo e spesso visionario del cinema di realtà, è la scommessa lanciata quest’anno dal SalinaDocFest. Il tema sarà un filo rosso che percorrerà tutto il festival, a partire dalla Finestra Carceri e Arte: un riflettore acceso sui luoghi dell’esclusione per antonomasia che, in questi giorni di flessione e di crisi, sono diventati nuovi e paradossali spazi di libertà, capaci di disegnare orizzonti espressivi aperti a un’estetica davvero innovativa.
La kermesse si aprirà con l’inaugurazione di una mostra fotografica curata da Andrea Mancini che porterà a Salina gli scatti di Umberto Montiroli, realizzati a Rebibbia durante le riprese del film Cesare deve morire di Paolo e Vittorio Taviani (proiettato in serata per il pubblico dell’isola, in presenza degli autori). Tra gli ospiti previsti, Salvatore Striano (protagonista del film dei F.lli Taviani) e Gaetano Di Vaio.
«L’esplosione del documentario narrativo in questo ultimo decennio», dichiara Giovanna Taviani, «ha fatto i conti con un’urgenza di verità che i mezzi di comunicazione, per lungo tempo, avevano rovesciato in menzogna. Di questa sete di realtà, coniugata ad un’esigenza narrativa, altrettanto forte ed importante, il SalinaDocFest ha fatto uno dei suoi cavalli di battaglia lanciando in cinque edizioni film documentari di denuncia importanti che hanno fatto il giro del mondo riportando a galla verità spesso oscurate. Oggi il nuovo vento che spira dal Sud e dall’area infuocata del Mediterraneo sembra delineare orizzonti “altri” rispetto alla realtà circostante, tutti da ricostruire, e spingerci irresistibilmente verso un futuro che vogliamo tornare ad immaginare e a sognare. Per questo abbiamo deciso di dedicare questa edizione al tema ALTRIFUTURI, per indicare nuove, molteplici e variegate strade, anche visionarie e metaforiche, del cinema italiano. Un percorso di faticosa risalita intrapreso prima di tutto dal nostro documentario italiano che riscopre la forza del linguaggio e si fa sogno, esplosione, diario segreto e allucinatorio. Uno scenario futuro tutto da reinventare e ricostruire, a partire dal recupero di uno sguardo comune che unisca la riva sud alla riva nord del Mediterraneo». Ed è all’insegna di un rapporto privilegiato con il nostro mare che, nella sua Finestra sul Mediterraneo, il SDF inaugura il nuovo gemellaggio con il  Films Femmes Méditerranée di Marsiglia (Francia).
«L’individuazione della centralità del ruolo della donna nel contesto del mutamento degli scenari futuri», afferma la direttrice del Festival, «ci è parso un passo doveroso: dalla determinazione delle protagoniste dei primi sommovimenti in Tunisia, all’eroismo e al risveglio dell’orgoglio ferito delle donne del Cairo, passando per la ritrovata coscienza femminile occidentale, è la recente storia stessa che descrive le donne come punto nodale, aperto, solidale e plurale, del cambiamento.»

E’ proprio per sottolineare l’importanza di questa trasformazione che vede le donne al centro di una rivoluzione universale, non più esclusivamente legata alle tematiche di genere tradizionali, che il comitato d’onore del SalinaDocFest - costituito da Paolo e Vittorio TavianiRomano LuperiniBruno Torri e Antonio Vitti (direttore della Scuola Italiana di Middlebury in Vermont) – ha deciso di assegnare il premio Dal testo allo schermo alla scrittrice marocchina Jamila Hassoune per “La libraia di Marrakech” (Mesogea, settembre 2012). L’opera, presentata a Salina in anteprima assoluta, racconta il suo impegno personale e quotidiano, accanto alla grande Fatema Mernissi, per la diffusione della cultura e dell’arte nelle periferie più estreme del mondo arabo

Sarà la vicepresidente del Senato Emma Bonino, ad introdurre il premio,
Un’altra sezione importante del festival sarà Finestra Donne.doc, che ospiterà i documentari delle più rappresentative registe italiane, e si chiuderà con un incontro pubblico in cui le registe Chiara CremaschiAntonietta De Lillo e Alina Marazzi presenteranno in anteprima tre distinti progetti cinematografici a carattere collettivo.
Workshop, concerti e degustazioni completeranno il  programma del festival. Enzo Gragnaniello e I Sikitikis, sono fra gli ospiti musicali che hanno già confermato la loro presenza.


--

mercoledì 8 agosto 2012

Sulla strada di casa al Kino Village

Kino Village 2012Roma – domani, 9 agosto - h. 21:00
c/o Roma Vintage - Parco di San Sebastiano 2
(Piazzale Numa Pompilio) – ROMA

L'attore Daniele Liotti e il regista Emiliano Corapi
presentano al pubblico il thriller on the road
di Sulla strada di casa


Saranno l’attore Daniele Liotti e il regista esordiente Emiliano Corapi a presentare al pubblico – domani, giovedì 9 agosto alle ore 21 - Sulla strada di casa, al Kino Village di Roma presso la rassegna Roma Vintage di Parco San Sebastiano. Opera prima distribuita in sala da Iris Film, vero e proprio thriller on the road interpretato anche da Vinicio Marchioni, Donatella Finocchiaro, Massimo Popolizio, Fabrizio Rongione e con la partecipazione di Claudia Pandolfi, Sulla strada di casa è prodotto dalla Marvin Film.
Film vincitore di numerosi premi in festival internazionali, tra cui il Premio Speciale della Giuria e il premio Miglior Interpretazione Maschile a Vinicio Marchioni al festival di Annecy 2011 e il Premio Fondazione Antonveneta per la Migliore Opera Prima al festival Maremetraggio 2011, ma anche vincitore di quattro premi
al Circeo Film Festival 2012 e forte della nomination ai Nastri d'Argento 2012 a Vinicio Marchioni, Sulla strada di casa, racconta di Alberto, un piccolo imprenditore ligure in difficoltà che per salvare la propria azienda, inizia a fare il corriere per una potente organizzazione criminale. Alla moglie che lo ama e che ha sempre apprezzato la sua onestà, l’uomo nasconde i motivi reali dei viaggi, finché l’arrivo di un altro gruppo di malviventi, interessati al nuovo carico illecito che sta per trasportare, non lo costringe a pagare il prezzo della sua scelta. La caduta agli inferi dell'imprenditore avverrà in concomitanza con l'incontro con un misterioso, altro corriere...
Fino al 15 agosto - programma su www.ilkino.it - l’arena all’aperto del Kino Village propone anteprime, incontri, esordi italiani e film stranieri inediti o poco visti. E poi il ristorante Kino Bistrot con lo chef Marco Tombolini e il bar aperto ogni sera fino alle 2 del mattino…

Biglietto: 5 euro

PROGRAMMA KINO VILLAGE  - 9 / 15 AGOSTO 2012

Giovedì 9 Agosto
21.00 Sulla strada di casa - E.Corapi (Ita,2012.83')
(Il regista Emiliano Corapi e l'attore Daniele Liotti saranno presenti in sala)

Venerdì 10 Agosto
21.00  L’estate di Giacomo - A.Comodin (Ita,2011.78')

Sabato 11 Agosto

21.00 Morgen – M.Crisan (Rom, 2010. 100')

Domenica 12 Agosto
21.00 Bus 174 - J.Padilha (Doc. Bra, 2002.150')

Lunedì 13 Agosto
21.00  The Future - M.July (Usa, 2011.98')

Martedì 14 Agosto

21.00 I Gatti Persiani - B.Ghobadi (Iran, 2009.106')

Mercoledì 15 Agosto

21.00 Take Shelter – J.Nichols (Usa, 2011.120')

Tutti i film internazionali sono in lingua originale con sottotitoli in italiano.

Biglietto singolo: 5 euro
Carnet abbonamento: 5 film a 20 euro

Per informazioni:
cell. 366 4571726
info@ilkino.it
www.ilkino.it

venerdì 3 agosto 2012

FESTIVAL TEATRALE DEL PIGNETO V EDIZ. 30 AGOSTO-8 SETTEMBRE 2012

FESTIVAL TEATRALE PIGNETO V EDIZ.
30 AGOSTO-8 SETTEMBRE 2012
DIREZIONE ARTISTICA MARTINO D’AMICO E ROBERTO VALERIO

Cortile Istituto Comprensivo “A. Manzi”
Via De Magistris 15 – Roma (vicino zona pedonale Pigneto)

Dopo le quattro precedenti edizioni accolte con entusiasmo sempre crescente abbiamo deciso di raddoppiare il periodo della manifestazione estendendolo a due settimane, poiché crediamo nell’importanza di un nuovo polo culturale che parta dalle radici popolari del Teatro. Esso Teatro si modifica a contatto con la gente, ne diventa servizio, appuntamento per crescere insieme e sviluppare un comune patrimonio culturale e sociale integrando tutte le risorse umane, formando una nuova ed ampia fascia di pubblico che possa riconoscersi attraverso lo specchio del Teatro. Un luogo dove la forma del Teatro apparterrà al quartiere alla città alla regione ed alla storia della gente, ritrovando ragioni vere e concrete di vita sociale e culturale.

Accanto a nomi di consolidata fama e riconosciuta qualità come Marco Baliani, Antonio Rezza, Giorgio Tirabassi, Ulderico Pesce, Valerio Aprea (su testo di Francesco Piccolo) e Francesco Montanari il Festival si fa promotore di giovani artisti con il coinvolgimento di Andrea Gambuzza, Ilaria Di Luca, Omar Elerian, i Malicanti, Peter Wejll, la Compagnia Berardi Casolari; oltreché di interessanti gruppi musicali quali: Jazz Ladies, Pepa Lopez, Twobadoo, Carlo forte Cotillon, Old Slauther House Duo.

Per il quinto anno consecutivo il Festival Teatrale Pigneto si svolgerà nel quartiere prenestino di Roma (il Pigneto), con la prerogativa di valorizzare in particolare il territorio periferico della città, dando l’opportunità ai cittadini di suddetta periferia di vivere dal vivo l’emozione del grande teatro, offrendo inoltre corsi di teatro aperti a tutti ed attività ricreative per i bambini.

PROGRAMMA
30 Agosto
Ore 20,45 concerto JAZZ LADIES 
A seguire: Spettacolo: “Kohlhaas” con Marco Baliani

31 Agosto
Ore 20,45 concerto PEPA LOPEZ
A seguire: Spettacolo:  “A come…Amianto” di e con Ulderico Pesce

1 settembre
Ore 20,45 Spettacolo: “Peter Wejel Show”di e con Peter Weyel
a seguire: “ Come te posso amà” con Giorgio Tirabassi

2 settembre
Ore 20,45 concerto TWOBADOO
A seguire: Spettacolo:“Regalare gioia” di e con Peter Wejel 


 3 settembre
Ore 20,45 concerto CARLO FORTE COTILLON
A seguire: Spettacolo: “Testa di rame”con Ilaria Di Luca e Andrea Gambuzza

4 settembre
Ore 20,45 Proiezione del Film: “Trippolitani” di A. Rezza
A seguire, spettacolo: “IO”di F. Mastrella e A. Rezza con Antonio Rezza.

5 settembre
Ore 20,45 concerto PEPA LOPEZ
A seguire: Spettacolo: "Allegro Teatrale!" di F. Piccolo con Valerio Aprea

6 settembre
Ore 20,45 Roda di Capoeira 
A seguire: Spettacolo: “Il Pigiama”con Francesco Montanari

7 settembre
Ore 20,45 concerto Old Slaughter House Duo
A seguire: spettacolo “Briganti”di e con Gianfranco Berardi

8 settembre
Ore 20,45 Concerto:   "Serata Pizzica-ta" con I Malicanti

Tutti i giorni lezioni gratuite di recitazione e di capoeira prenotando al 3469708985 oppure segreteria.ludwig@gmail.com  e attività per i bambini

ULTERIORI INFORMAZIONI SU www.padiglioneludwig.it

Presentazione degli spettacoli:

“Kohlhaas” con Marco Baliani
di Remo Rostagno e Marco Baliani, tratto da "Michael Kohlhaas" di Heinrich von Kleist
"Tanti anni fa in terra di Germania viveva un uomo a nome Michele Kohlhaas. Era allevatore di cavalli e come lui lo erano stati il padre e il nonno…". Comincia così l'affascinante racconto di Marco Baliani, nativo di Verbania, professione "raccontatore di storie".
Attore, regista e drammaturgo tra i più originali nel panorama teatrale italiano.
Baliani, solo sulla scena, seduto in una sedia, vestito di nero, per circa 90 minuti, incanta un pubblico di ogni età, narrando la storia realmente accaduta, nella Germania del 1500, di un mercante di cavalli, vittima della corruzione dominante della giustizia statale. La spirale di violenza generata dal sopruso subito dal protagonista offre lo spunto per una riflessione sulla questione della giustizia e sulle conseguenze morali che la reazione dell'individuo all'ingiustizia può comportare. Baliani, attraverso la sua mimica, la sua gestualità, riesce a coinvolgere anche lo spettatore più distratto, facendogli immaginare i cavalli del protagonista, le sue paure, la sua sete, la sua vana attesa di giustizia e la decisione finale di scegliere il cappio di una forca.


“IO” di F. Mastrella e Antonio Rezza, con Antonio Rezza.
Il radiologo esaurito fa le lastre sui cappotti dei pazienti mentre un essere impersonale oltraggia i luoghi della provenienza ansimando su un campo fatto a calcio. Io cresce inumando e disumano, inventando lavatrici e strumenti di quieto vivere. Il radiologo spossato avvolge un neonato con l'affetto della madre, un individualista piega lenzora a tutto spiano fino ad unirsi ad esse per lasciare tracce di seme sul tessuto del lavoro. Tre persone vegliano il sonno a chi lo sta facendo mentre il piegatore di lenzora, appesantito dal suo stesso seme, scivola sotto l'acqua che si fa doccia e dolce zampillare. Io mangia la vita bevendo acqua rotta che è portavoce dell'amaro nascere, il piegatore di lenzora parte per la galassia rompendo l'idillio con il tessuto amato. Si gioca all'oca, parte il dado di sottecchio, Io si affida alla bellezza del profilo per passare sotto infissi angusti. Ogni tanto un torneo, un uomo che cimenta in imprese impossibili ma rese rare dalla sua enfasi, un ufo giallo scrutante esseri e parole, un visionario vede vulva nelle orecchie altrui.
E Io, affacciato sul mondo terzo dove scopre che, tra piaghe e miseria, serpeggia l'appetito non supportato dalla tavola imbandita. Infine la catastrofe: Io si ridimensiona...

“ Come te posso amà” con Giorgio Tirabassi
Canzoni romane ritrovate Un progetto musicale e di ricerca a cura di Giorgio Tirabassi con G. Tirabassi - Chitarra e Voce, L. Chiaraluce – Chitarra, M. Fedeli – Fisarmonica, D. Ercoli - Contrabasso, Bombardino, Flauto, Voce, G. Lo Cascio – Batteria

La passione per la canzone romana mi ha accompagnato sin da piccolo sull'onda dei suoi grandi interpreti: Gabriella Ferri, Claudio Villa, Gigi Proietti. Un’altra mia grande passione, la chitarra, mi ha portato nel tempo ad approfondire molti stili: blues, bossa-nova, jazz e attraverso l’ascolto di Django Reinhardt, lo stile manouche. Questo progetto nasce dal desiderio di portare alla luce una parte ancora nascosta del repertorio romanesco, repertorio ricco di serenate, drammi popolari in tre strofe e stornelli ai più sconosciuti. Per realizzare tutto questo ho coinvolto alcuni musicisti/amici/polistrumentisti con solide esperienze maturate in diversi contesti musicali. Suonando e risuonando, dalla creatività, dalla versatilità e dalla formazione musicale di ognuno (jazz, blues, afro, latina, balcanica e manouche), siamo arrivati a un lavoro che ha il  solo bisogno di essere proposto al pubblico. Il risultato di questa collaborazione  è il concerto Come te posso amà, frutto della sensibilità musicale e della creatività di ciascuno di noi. Il nostro tentativo è quello di proporre (o riproporre) alcuni brani meno conosciuti del repertorio musicale romanesco attraverso stili musicali diversi.

"Allegro Teatrale!" con Valerio Aprea
di Francesco Piccolo

Spettacolo-reading musicato dal vivo su testi di uno dei piu’ affermati scrittori e sceneggiatori italiani. Istantanee di esistenza quotidiana, lampi di condivisione, segreta osservazione dell’infinitesimale, per una, non solo, comica, perlustrazione nell’intimo di ognuno di noi.
“Quando ero piccolo, e andavo a scuola insieme a mio fratello, mia madre mi diceva di tenerlo per mano, e questo mi sembrava giusto e anche responsabile. Quello che non capivo è perché mi diceva sempre: ‘mi
raccomando, quando passate per quella strada dove non c’è il marciapiede, mettiti sempre tu dal lato della strada, dove passano le automobili’. Io lo facevo, e lo facevo con diligenza, ma ero molto dispiaciuto. Per me significava: ‘io spero che nessuna auto vi butti sotto, ma se proprio dovesse succedere, preferisco che muoia tu piuttosto che lui’.” Con queste parole, folgoranti, un pomeriggio di qualche anno fa, in libreria, Valerio Aprea conosceva Francesco Piccolo. Era l’inizio del racconto ‘Dal lato della strada’, che apriva la raccolta ‘Storie di primogeniti e figli unici’, edita da Feltrinelli, e appena ripubblicata da Einaudi. Con le stesse parole, e con lo stesso racconto, inizia questo reading tutto dedicato a testi proprio di Francesco Piccolo, col quale l’attore, da quel pomeriggio, ha avviato una collaborazione che si è andata consolidando nel tempo, da una prima serie di letture, fino a “Momenti di trascurabile felicità” (2008) la versione teatrale del grande successo editoriale, pubblicato sempre da Einaudi. Questa nuova messa in scena vuole essere occasione, da un lato, per proporre testi che sin qui avevano avuto poco o nessuno spazio ‘scenico’, e dall’altro per accorpare comunque quel genere di pezzi che, piu’  tipicamente alla maniera dell’autore, coniughino comicità e narrazione, gusto per il dettaglio, ma anche per il racconto. Si va, allora, dal dilemma del bambino indeciso se disubbidire ai genitori, o rischiare la vita per proteggere il fratello piu’ piccolo nell’andare a scuola (“Dal lato della strada”), al piacere sottile della ‘vacanza senza vacanza’ passando l’estate a Roma, molto probabilmente in dolce compagnia, per poi tornare ‘a Roma com’era prima e come sarà dopo’ (“Piu’ baci del necessario”); dall’ostinazione di un padre nel considerare qualsiasi cosa non in sintonia col proprio pensiero come una cosa comunista (“Il comunismo”), al curioso viaggio che una bottiglia di vino si trova ad  intraprendere attraverso le case e i quartieri di Roma, per via di quello strano meccanismo che porta alcune bottiglie ad essere riciclate di cena in cena, di festa in festa, anziché stappate e bevute (“La mia bottiglia di vino”). Il tutto, accompagnato dalla musica, eseguita dal vivo, da Alessandro Chimienti.

“A come…Amianto” di e con Ulderico Pesce

Vorrei essere amianto per attrarre la tua attenzione.L’amianto entra nei polmoni tu mi sei entrata nel cuore. A come…amianto è la storia d’amore tra Nico e Maria. Il primo mira a diventare un giornalista d’inchiesta, pertanto gira l’Italia con una telecamera alla ricerca di informazioni sull’amianto; Maria, invece, vuole diventare cantante e frequenta il conservatorio. Nico ama Maria ma la trascura perchè è molto preso dal lavoro che lo porta in varie città italiane dove l’amianto ha seminato morte. I dati parlano di 3.700 deceduti in quindici anni, e si prevedono 30.000 morti entro il 2030. E così ritroviamo Nico in luoghi come Casale Monferrato (AL), dove la ETERNIT, fabbricava per l’appunto l’eternit, dal latino aeternitas, eternità, un miscuglio di cemento e amianto, che costava poco, aveva un’alta lavorabilità ed era isolante dal freddo e dal fuoco, usato per le coperture delle case e dei capannoni, per fabbricare tubature idriche di cui sono ancora pieni gli acquedotti italiani.I due approfondiscono la storia d'amore in giro per l'Italia a Monfalcone (GO), dove si fabbricano navi coibendate con l’amianto; a Balangero (TO), dove c’è la più grande cava di amianto di tutta Europa; a Biancavilla (CT), una cittadina di 23mila abitanti, circondata da rocce ricche di amianto e infine si recano a Sesto San Giovanni (MI), dove grandi fabbriche quali la Breda, la Falk, la Magneti Marelli, hanno utilizzato l’amianto sin dagli inizi del Novecento. Ed è proprio a Sesto San Giovanni che Nico vive con il padre Giambattista, operaio alla Breda Fucine, reparto saldatura, dove i lavoratori sono stati esposti all’amianto fino al 1992, anno in cui lo Stato italiano, con un apposita legge, ne ha vietato l’utilizzazione e l’estrazione. Le Istituzioni italiane, con il caso amianto, fanno parlare del “paese della vergogna” perché, mettendo al bando l’amianto solo nel 1992, hanno nascosto per circa un secolo quanto altri sapevano già dal 1898: “l’amianto è altamente cancerogeno.” Ma il problema amianto non è finito nel 1992 perché esistono intere aree da bonificare, un’infinità di prodotti ancora in uso costruiti con l’amianto e soprattutto in molti Stati, come il Canada, ancora è consentito produrre derivati dall’amianto che vengono esportati in Africa, Asia e America Latina. E’ tale l’amore che Maria ha per lui che, nel tentativo di avvicinarlo di più, comincia a girare anche lei alla ricerca di materiale sull’amianto. E così la ritroviamo a Milano, a casa di Mantovani, il siparista della Scala che ha un cancro ai polmoni provocatogli proprio dal sipario taglia fuoco, costruito in amianto, che divideva la platea dal palcoscenico. Grazie all’aiuto che Maria dà a Nico il rapporto si arricchisce e diventa più solido, e quando poi il padre di Nico scoprirà di avere anche lui un cancro per aver inalato fibre di amianto in Breda, il loro amore diventa forte come una roccia. Saranno proprio queste ricerche a portare la coppia...
Malicanti
Il gruppo esegue repertori tradizionali del mondo contadino delle Puglie appresi in anni di convivenza e apprendistato con alcuni anziani cantatori e suonatori .Si caratterizza per un uso insolito e preponderante della voce: tutti i componenti cantano, e nessuno di loro con una impostazione classica, ma usando risonatori e respiri propri della musica di tradizione delle campagne. Il repertorio è composto soprattutto da tarantelle e pezzi che consentono al pubblico di ballare per larga parte del concerto, intervallati da canti "alla stisa", canti a tre o quattro voci diverse eseguiti senza accompagnamento musicale, i cori cioè che anticamente si facevano in campagna.

“Briganti”
Spettacolo vincitore del concorso internazionale “L’altro Festival" di Lugano edizione 2005
Scritto diretto ed interpretato da GIANFRANCO BERARDI  Assistenza alla Regia e Luci Gabriella Casolari Con la supervisione di Marco Manchisi
Il progetto dal nome “Briganti” nasce nel febbraio 2000 attraverso un primo lavoro di ricerca prettamente storico – sociale. Studiando, leggendo e ricercando su libri di storia, su testi di autori contemporanei (uno fra tanti Tommaso Pedio), e documenti rinvenuti in biblioteche, è nata la volontà di rendere sottoforma teatrale, di descrivere attraverso la messinscena, quelle emozioni e quelle atmosfere vissute in questa prima fase del lavoro. Il progetto infatti affronta le tematiche del brigantaggio meridionale post-unitario (1860-61); la scena si svolge in una cella delle carceri del ex- Regno delle Due Sicilie, dove, attraverso le memorie di un giovane ventiseienne caduto prigioniero in battaglia, si rivivono avvenimenti ed episodi che hanno segnato la vita delle popolazioni del Mezzogiorno d’Italia prodotti dallo scontro fra il nuovo ordine costituito e reazionari. L’intero universo dei fatti narrati trae spunto da documenti storici di vicende realmente accadute e spesso tralasciate dalla storiografia ufficiale.

“Regalare gioia” di e con Peter Wejel  Un viaggio negli abissi del clown professionista
Con l’obiettivo di trascorrere nel teatro i suoi ultimi 22 anni prima della pensione, l’artista di strada presenta domanda di sussidi statali per la cultura, e ottiene, contro ogni aspettativa, una risposta positiva. Scioccato dai soldi inaspettati, l’artista, non più del tutto giovane, si confronta con la sfida di fronteggiare un pubblico critico teatrale. L’uomo del piano bar, che affronta anche i momenti più sfigati con umore indistruttibile, e il protagonista che anche nella disperazione più assoluta sa divertire il pubblico con trucchi sorprendenti, fanno del tragicomico “Regalare Gioia” un evento cabarettistico unico. “Una esibizione non soprattutto per bambini”. Mister Hundertpfund (Signor Cinquantachili) arriva dalla Germania (Friburgo) ed è spesso di un umore che non si può definire sereno. È un personaggio lunatico, provocatorio, mai offensivo, ma i suoi modi possono anche intimorire (almeno inizialmente). Gli spettatori che ricambiano la sua voglia di affetto e di giocare possono ritrovarsi tra le sue braccia e sentirsi amati, ma altri possono anche preferire “starsene alla larga”. È un tipo strano, che gira le strade del mondo e della strada usa i modi e anche il linguaggio con le sue “coloriture”. Peter Weyel presenta una performance un po’ folle dove chi ride, ride molto, e chi non si diverte (è libero di andarsene). Acrobata, giocoliere, contorsionista e molto altro si è esibito in tutto il mondo (più spesso in Argentina, Belgio, Francia, Germania e Italia). Premiato più volte dai critici e dagli spettatori dei principali festival internazionali di teatro di strada con motivazioni lusinghiere (che sottolineano come le sue capacità di improvvisatore siano eccezionali e raramente riscontrabili). Mister Hundertpfund come pochi altri è capace di conquistarsi stima e ammirazione.

“Testa di rame”

con Ilaria Di Luca e Andrea Gambuzza, regia di Omar Elerian, elementi scenografici  S. Pilato, ambienti sonori G. De Santis, costumi A. Apostolico, maschere E. Bosco, disegno luci  C. Fresia, tecnico audio/luci A. Battocchi, supervisione artistica  G. Buono

Il progetto TESTE DI RAME nasce dalla volontà di raccontare una delle tante storie – con la “s” mi­nuscola – che hanno contribuito a scrivere la Storia ufficiale del dopoguerra italiano. Ugo Buonomo, detto “Testina”, palombaro di Borgo Cappuccini, è stato fino alla sua scomparsa, qualche anno fa, uno dei più intrepidi e stimati personaggi di questa particolarissima avventura quo­tidiana. La sua storia e le sue vicissitudini si intrecciano indissolubilmente con una parte fondamentale della storia del porto e  
   

Associazione Culturale Padiglione Ludwig
Via Giovanni Brancaleone 54
00176 Roma
cell. 3469708985
6