mercoledì 29 febbraio 2012

Ritratto di signora: IL TORMENTO DELLE FIGURE omaggio ad Alda Merini

"I miei amori cominciano nei tempi futuri. i veri amori sono dei sogni, sono delle invenzioni, sono dei parametri di poesia. Se questo o quell'altro uomo siano veramente esistiti, se abbiano toccato la mia carne, questo è un fenomeno secondario."

E' in scena al Teatro Trastevere dal 28 febbraio al 4 marzo 2012 "Ritratto di signora: Il tormento delle figure omaggio ad Alda Merini" di e con Elisa Pavolini.
La Pavolini ci porta con grazia e discrezione nel mondo di Alda Merini, quel mondo fatto di ombre,di sogni, di speranze, e di paure che si affollavano nella mente della poetessa milanese, dando suggestioni al pubblico ad approfondire, per chi non lo avesse già fatto, questa figura di donna reale e senza veli.
Il racconto "Il tormento delle figure" è stato pubblicato nel 1990 dalla casa editrice il melangolo, è un percorso sulle vie dell'anima, un'anima tormentata a volte compulsiva e auto logorante, ma con dei grandissimi sprazzi di razionalità che seguono una logica talmente spiazzante, da far rimanere l'ascoltatore, fisso su una realtà nuda e cruda, raccontata semplicemente per quella che è senza sovrastrutture. La dicotomia tra spirito e carne analizzata dal punto di vista femminile, il rapporto della Merini con l'amore che si sposa con il fare poetico, che tutto deve contenere, per poi poterlo rendere purissimo agli altri.
La Pavolini riesce bene a interpretare quella apparente leggerezza e delicatezza con cui la Merini descriveva il suo mondo, tormentato dalla depressione, dai ricoveri in manicomio, ma anche pervarsi di un certo misticismo che porta al sogno o alla consapevolezza dell'esistenza di un amore universale.
Miriam Comito
RITRATTO DI SIGNORA: IL TORMENTO DELLE FIGURE- OMAGGIO AD ALDA MERINI
di
Elisa Pavolini
Regia
Mario Schittzer
con
Elisa Pavolini
aiuto regia Arianna Di Pietro
Dal 28 febbraio al 4 marzo 2012
Teatro Trastevere Via Jacopa de'Settesoli 3

lunedì 27 febbraio 2012

L'ORCHESTRA DI PIAZZA VITTORIO REGISTRA IL NUOVO DISCO ALL'AUDITORIUM CON IL PUBBLICO IN SALA!

Tre giorni di festa con
ORCHESTRA DI PIAZZA VITTORIO

Per la serie Recording Studio
l’Auditorium festeggia i 10 anni dell’Orchestra di Piazza Vittorio con
tre concerti in anteprima assoluta per la registrazione del nuovo disco
10 e lode
Etichetta Parco della Musica Records
Edizioni musicali The FabMax Company

19, 20 E 21 MARZO SALA SINOPOLI ORE 21
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA
BIGLIETTO UNICO 15 EURO

Il 20 marzo del 2002 i musicisti dell’Orchestra di Piazza Vittorio
suonarono insieme per la prima volta. Il 20 marzo 2012 l’Orchestra
multietnica più famosa d’Italia compirà 10 anni. Per celebrare il
primo decennio di questa avventura musicale, The FabMax Company e Paco
Cinematografica, in collaborazione con la Fondazione Musica per Roma,
hanno organizzato tre giorni di festa. Tre concerti serali per un
incontro speciale con il pubblico: la registrazione live (e relativa
presentazione in anteprima) del quarto album dell’O.P.V., che conterrà
tutti brani inediti.

sabato 25 febbraio 2012

UOMINI O MARIONETTE


UOMINI O MARIONETTE

     da Heinrich von Kleist              
con Duccio Camerini



messa in scena di 
Alfonso Sessa, Dario Falconi, Duccio Camerini

dal 29 febbraio al 2 marzo 2012
ore 22.30
LET Liberi Esperimenti Teatrali              Teatro Cometa Off
Via Luca della Robbia, 47 – Roma (zona Testaccio)





«E quindi, dovremmo di nuovo mangiare dall’albero della conoscenza per ricadere nell’innocenza?»
«Esatto. Questo è l’ultimo capitolo della storia del mondo»

Il leggendario testo di Von Kleist è il punto di partenza per una riflessione sul peso e la sua assenza, sul rapporto tra l'uomo e i silenzi di Dio, tra i segreti dell'inanimato e le infinite domande con cui ogni uomo condisce la sua vita.
Che cos'è la marionetta? Un manufatto dell'uomo o un imbarazzante specchio?
E poi: la marionetta è fatta a nostra immagine e somiglianza, o magari è vero il contrario?
E ancora: non siamo noi i servi di quell'oggetto che attende il nostro apporto per poter "essere"?
E infine: muoverla, indirizzarla, non ci svuota di qualcosa?
Insomma. È nato prima l'uomo o la sua marionetta?

CI SONO TANTI MODI PER MORIRE: due tentativi

TEATRI SBAGLIATI

presenta

CI SONO TANTI MODI PER MORIRE: due tentativi
testi e regia di Antonio Ianniello

Il tuo browser potrebbe non supportare la visualizzazione di questa immagine.

con Azzurra Antonacci, Azzurra Fiume, Jacopo Bicocchi, Luigi Di Pietro, Antonio Ianniello, Daniele Natali, Giuseppe Sangiorgi
assistente alla regia Daniele Paoloni
organizzazione Domenico Coduto
MILANO - CRT/SALONE - via Ulisse Dini, 7
dal 28 febbraio al 2 marzo
mar/giov ore 21.00 - ven ore 21.30 
Primo Tentativo DEVI ESSERE FORTE
Tre fratelli si reincontrano per la morte del padre.
Elisabetta nel prologo iniziale dice “oggi è morto nostro padre e tra qualche giorno morirò anche io”
Durante la notte prima del funerale racconterà una storia ai suoi fratelli ma nessuno le crederà.
Secondo tentativo ANCORA OGGI
Estate.
Un acquazzone all’improvviso.
Tre ragazzi ed una ragazza aspettano chiusi qui nel bar: sono Luigi, il figlio del proprietario, Carmine il figlio di quello che vende i condizionatori e Salvatore lo scemo che crede di poter fare le magie con le mani; lei è la Miss: Miss Lido Miramare.
È estate ma questo sarà un lungo giorno pieno di pioggia. 
NOTE DI REGIA
Due storie di morte. Due tentativi per raccontarla.
La morte che più  mi spaventa è quella che noi chiamiamo a volte vita; quella che arriva alla fine, la morte come noi la descriviamo, naturale o violenta che sia non ci troverà ed allora mi spaventa un po’ di meno. Pare essere quella la condizione della morte, lei arriva e noi non ci siamo. Chissà.
Noi qui facciamo un gioco. Anzi due.
Il gioco qui per chi guarda, per gli spettatori, è scoprire qual è la morte più autentica, quella che fa più paura, quella che, diciamolo, ci fa proprio schifo. Il premio consiste nell’uscire da teatro con nella testa questo pensiero “essere vivi alla fine non è poi così male”. E il premio lo condividiamo, noi che lo facciamo e voi che lo guardate questo gioco lungo lungo che è il teatro.
E poi al di là  di tutti questi tentativi e nomi e cartelli come dice Deridda noi pensiamo che si debba scrivere ciò che non si può dire, e la morte in qualsiasi forma ci si presenti e di qualsiasi genere si tratti per noi è sempre indicibile.
contatti
Domenico Coduto mobile - 339.8662760 mail - domenico.coduto@gmail.com

venerdì 24 febbraio 2012

IL DIARIO DI MARIA PIA

Nell'ambito della rassegna di teatro condiviso "Inediti ospiti" è in scena al Teatro Sala Uno dal 21 febbraio al 4 marzo 2012 IL DIARIO DI MARIA PIA, una storia vera, l'ultimo mese di vita di Maria Pia la madre di Fausto Paravidino. Maria Pia era un medico, e conviveva con la malattia da molti anni, fin da quando, nel 1992 con successo fu operata al seno. Agli inizi del nostro secolo la malattia andò molto avanti e Maria Pia fu ricoverata all'ospedale Civico di Ovada, lei si era resa conto di essere arrivata alla fine, e pur rimanendo attaccata alla vita cercò con l'aiuto di chi gli stava intorno il modo migliore per andare via. Ad un'iniziale annilichimento, dovuto alla mancanza di forze fisiche, come se le fosse passato sopra un rullo compressore che l'avesse appiattita fece un seguito di emersione di ricordi, i migliori, che nel mare di ovatta apparentemente piatto e senza colore si ergevano nella loro luminosità: la cattedrale di Chartrès, visitata con il marito Gianfranco e i figli Fausto e Marta, con tutti quei ricciolini sulle guglie, quelle frittelle buone mangiate a Bruxelles..i Gauffres, tutti quei musei..ma non saranno troppi? I manieristi..si artificiosi ma che davano l'idea del bello, e poi  tutte quelle triturine, quelle verdurine da aggiungre ai fagioli passati per fare un buon minestrone alla Fusetti come diceva il padre di Iris, tanto simpatico, tutto ciò appuntato in un diario dettato al figlio.
La storia è quella di molte famiglie, ciò che la caratterizza è il modo con cui viene scritta, e recitata : senza formalismi, in un contesto reale che accetta che la vita sia anche questo,con un linguaggio nuovo rispetto a opere teatrali che hanno trattato lo stesso argomento, più snello e aderente ad una realtà che va accettata così come si propone e allo stesso tempo plasmata nel migliore dei modi possibili.
Miriam Comito
IL DIARIO DI MARIA PIA
di
Fausto Paravidino
Regia
Fausto Paravidino
Con: Iris Fusetti, Fausto Paravidino, Monica Samassa
dal 21 febbraio al 4 marzo
Teatro Sala Uno
Piazza Porta S. Giovanni 10
orari spettacoli: Martedi, venerdi e sabato ore 21.00
mercoledi e giovedi ore 19.00
domenica ore 17.00

mercoledì 22 febbraio 2012

FEMMINILE SINGOLARE: INCONTRO CON MONICA GUERRITORE

Ieri pomeriggio sono andata al Teatro Argentina, a seguire "Femminile singolare" una serie di incontri che la giornalista e scrittrice Emilia Costantini conduce invitando di volta in volta registe, attrici, sportive, imprenditrici, per dialogare insieme sul significato della singolarità del nostro sesso. Ieri era la volta di Monica Guerritore, c'è voluto bene poco tempo per indurmi a prendere la penna in mano e iniziare a scrivere appunti sull'incontro. Gli argomenti toccati sono stati molti e variati, partendo dall'immagine stereotipata che la donna..la femmina ha ai nostri giorni, omologata, plastificata, una Barbie con cui siamo cresciute e dalla cui immagine: alta bionda, vitino da vespa, seni prefetti grandi e alti allo stesso tempo, caviglie da puledra, sono stati bombardati i nostri fratelli, poi diventati comagni di altre donne un immagine così lontana dalla realtà quanto quella delle icone mariane rispetto a come sarà stata veramente la madonna....cosa c'è di singolare in questa immagine? Ormai più nulla! Mentre la vera essenza femminina non  è catalogabile, non è possibile, prenderla e chiuderla in una categoria, Psiche..anima...ragazza che fugge. Non è stato certo facile, come ha raccontato per la Guerritore far capire che una bella ragazza, può essere anche una brava attrice, e le due cose non sono per forza un antitesi, ma possono essere una bella tesi di forma e contenuto. Lei la considera la sua più grande sfida. A volte non è la persona che non riesce a fare tutto, nel caso specifico portare avanti una famiglia con due figlie e allo stesso tempo una carriera, ed avere delle illuminazioni o meglio delle intuizioni, che in seguito verranno brevettate da altri, e lo sguardo dell'altro che si posa in modo non del tutto corretto su di noi. Già fai questo, quello e quel'altro...come è possibile che riesci a fare quest'altra cosa ancora?
Oriana Fallaci, per me Miriam  è stata una persona che ha realmente segnato la mia prima adolescenza e gli anni a venire, e ne sento ancora il dolce peso, quando ero molto piccola sentivo parlare alla radio di Alessandro Panagulis, e non so se per il cognome strano ad un orecchio infantile, o per destino o attrazione che dir si voglia chiedevo ai miei....chi è Alessandro Panagulis? I miei non credo mi abbiano mai dato una risposta esauriente il fatto sicuro è che di lì a pochi anni avrei letto il mio primo libro da adulti: "Un uomo" di Oriana Fallaci, un amore di qulli che non possono cessare per un uomo un eroe che ha combattuto ed è morto  per la libertà e, sinceramente non so cosa penserebbe ora se fosse vivo delle condizioni del suo paese. Monica Guerritore dal 4 marzo sarà in tournèe, partendo da Orvieto con uno spettacolo proprio su Oriana Fallaci, per dire le coincidenze. La Fallaci, non ha caso si era innamorata di Panagulis è stata una donna, che rifiutò di essere incardinata in un ruolo ben preciso, amò la libertà, ebbe dell'esperienze, come quella di andare sul fronte che forse all'epoca nessuna donna aveva osato mai affrontare, e si ribellò sempre alle stanche divisioni maschio femmina fino a farsi appellare  scrittore, una femminilità assolutamente anarchica  non compiacente che alcuni definirono sgarbata...ma una sgarbata libera! La Fallaci è stata un esempio di singolarità femminile. La Guerritore ha partecipato con il Prof. Veronesi e Oliviero Toscani alla campagna per la prevenzione del tumore al seno, dimostrando che una dignosi precoce non lascia problemi. Nel coso dell'incontro si è parlato anche del fatto che lei ha dato voce alle parole di Veronica Lario, spiegando che la foto in cui la Lario era ritratta con un seno nudo, era solamente uno scatto preso nel corso di uno spettacolo che la Lario aveva fatto con Enrico Maria Salerno, impersonando la parte di una donna bellissima il cui marito non era geloso,e  che per un solo istante e con le luci teatrali le tira giù la scollatura, proprio perchè si fidava dei suoi amici, ma appena visto lo sguardo cambiare non si sarebbe più fidato di nessuno. Dare voce alle persone le aiuta ad avere maggior risonanza in quello che hanno scritto. La Guerritore guarda al domani, non bisogna ripiegarsi sul passato ma vivere al meglio il presente, e per quanto riguarda le donne tirar fuori le nostre migliori armi: la dolcezza e la forza.
Miriam Comito

Emanuele Salce al Teatro le Sedie il 25 e il 26 febbraio

Società per attori
presenta 
MUMBLE MUMBLE
Ovvero confessioni di un orfano d’arte 
Di Emanuele Salce e Andrea Pergolari
Con Emanuele Salce e Paolo Giommarelli 
TEATRO LE SEDIE
Vicolo del Labaro 7 
25 e 26 febbraio 2012 
Ha registrato il tutto esaurito al Teatro Belli di Roma ed ora Emanuele Salce, prima di partire per la tournèe in Italia, torna a raccontarsi con Mumble Mumble ovvero confessioni di un orfano d’arte, il 25 e 26 febbraio al Teatro Le Sedie di Roma.  
Nella solitudine di un camerino improvvisato, nella notte di una profonda provincia italiana, un (ormai non più) giovane attore, impegnato a provare la spericolata messinscena di un importante testo letterario, si ritrova, involontariamente ma inevitabilmente, a fare i conti con se stesso. Con il suo essere attore e uomo, funzione di una società che gli sfugge e identità ricercata e mai trovata. Come essere, nello stesso tempo, (doppio) figlio d’arte, uomo di cultura e groviglio materiale di ossa, nervi e sangue che soffre e gode per i bisogni primari della vita?
Mumble mumble mette in scena l’ambizioso tentativo del protagonista di combinare l’attrazione per una verità assoluta, il contatto con la relatività dell’esistente, le pulsioni sessuali ed un irrefrenabile (e non del tutto astratto) bisogno di liberazione. Cercando di conciliare le pagine di Dostoevskij, gli Europei di calcio, i paterni cerimoniali funebri, un’irresistibile bionda australiana ed una sciagurata boccetta di lassativi.
Con il controcanto ironico e discreto di un personaggio-spettatore ora complice ora provocatore, assistiamo ad una confessione pubblica di sogni, incubi, ossessioni tutti implacabilmente sotto il segno dell’amore e della morte. Ovvero delle due complementari pulsioni primarie che stringono d’assedio l’uomo dall’alba dei tempi: eros e thanatos. Una confessione che è un balletto selvaggio di tragica comicità; un infuriare di ricordi macabri, grotteschi, osceni; di personaggi pubblici e teneramente privati; un intreccio inestricabile di cultura e provocazione, di attese insoddisfatte e di traiettorie felicemente impreviste; un paradossale e compiaciuto autodafé laico. La testimonianza consapevolmente devastata di un orfano d’arte partecipe di un mondo assurdamente logico.  
Mumble Mumble
Ovvero confessioni di un orfano d’arte
Di Andrea Pergolari e Emanuele Salce
Con Emanuele Salce e Paolo Giommarelli
Ufficio stampa Rocchina Ceglia 3464783266 
Teatro Le Sedie
Vicolo del Labaro 7
25 e 26 febbraio 2012
ore 21 domenica ore 17.30
Biglietti: Intero 10.00
Ridotto 8.00
Per info: 0689011850 - 3402325851/3201949821

IL TEATRO LE SEDIE NEL QARTIERE LABARO DI ROMA UNO SPAZIO CULTURALE APERTO A VARIE FORME D'ARTE

IL TEATRO LE SEDIE:
NEL QUARTIERE LABARO DI ROMA UNO SPAZIO CULTURALE APERTO A VARIE FORME D’ARTE


Roma - quartiere Labaro: una borgata nata all’inizio del ‘900 a ridosso della via Flaminia, sulle sponde settentrionali del Tevere, un posto troppo lontano dal grande centro della capitale.
Un luogo di confine, con situazioni di emarginazione dell’estrema periferia, che si presenta come una comunità con le caratteristiche tipiche di un paese e che offre anche alcuni servizi tipiche dell’area metropolitana, tranne quelli culturali.
Per colmare questa mancanza Francesca Biancat e Andrea Pergolari, attori e scrittori, hanno dato vita ad un progetto ambizioso: creare uno spazio culturale innovativo, creativo e interattivo che coinvolga l’intero quartiere e che restituisca un punto di aggregazione per la comunità. Con questi e molti altri intenti hanno perciò inaugurato lo scorso anno il Teatro Le Sedie.

Il nome dato al teatro è ispirato all’opera del drammaturgo francese Eugène Ionesco che racconta la storia di due vecchi che vivono in un faro solitario e che aspettano l’arrivo di un gruppo di invitati riempiendo lo spazio di sedie vuote. Ogni sedia è un personaggio con una sua storia e una sua identità da mettere in gioco.

Con l’intento di rappresentare proprio un numero illimitato di storie, di dare la voce a molteplici realtà individuali, favorendo il confronto e lo scambio,  la struttura è stata concepita come un insieme di sedie tutte diverse, che compongono la platea, fornite da alcune aziende friulane (il progetto infatti, oltre ad essere risultato vincitore del bando per l’accesso al Fondo della creatività 2009 della Provincia di Roma, ha anche ottenuto il patrocinio da parte di Asdi Sedia, Agenzia per lo sviluppo del Distretto Industriale della Sedia del Friuli Venezia Giulia).
Oltre ad offrire percorsi di formazione nel campo del teatro e dell’audiovisivo per scoprire diversi linguaggi artistici, Francesca Biancat e Andrea Pergolari hanno dato vita ad una mnemoteca,: un luogo della memoria vivo, ricettivo verso tutto ciò che ci accade intorno, che vuole restituire al pubblico le diverse storie, attraverso le molteplici forme artistiche del teatro, del cinema, e del racconto. Importante è ancora la pubblicazione del semestrale “Narratempo”, una distribuzione nazionale, pubblicata in collaborazione con la casa editrice Lavieri di Caserta. La rivista propone storie, ricordi, testimonianze raccolte dal centro di narrazione Le Sedie, ed è la diretta emanazione della mnemoteca, un modo per distribuire le opportunità della mnemoteca a livello nazionale.

Letture, spettacoli teatrali, proiezioni cinematografiche  caratterizzano questo spazio culturale che si presta a diverse forme d’arte. Un vero punto di riferimento per il quartiere e per chiunque voglia far vivere la cultura e vivere di cultura. La stagione teatrale del Teatro Le Sedie è ricca di appuntamenti: spettacoli di prosa e interattivi caratterizzano il cartellone, ma anche lavori adatti ai più piccoli con spettacoli e letture performative. Non mancano laboratori teatrali e proiezioni cinematografiche con diversi appuntamenti durante la stagione.


Allegati:
- Francesca Biancat e Andrea Pergolari
- Iniziative per la stagione 2011 - 2012

Francesca Biancat è nata a Venezia il 16 marzo 1982. Si appassiona prestissimo al teatro seguendo corsi di formazione professionale. Dopo la maturità, si trasferisce a Roma per studiare a La Sapienza, presso il Dipartimento di Arti e Scienze dello Spettacolo e per continuare la sua formazione come attrice. Dal 2005 al 2007 prosegue gli studi presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” frequentando il corso di Pedagogia e Didattica del teatro. Dal 2006 lavora per anni nella segreteria organizzativa de Le vie dei festival di Roma e nella redazione dell’omonima guida teatrale; come assistente alla regia di teatro e cinema e, successivamente, come regista teatrale, realizzando spettacoli ispirati allo scrittore ungherese Istvàn Örkény (Questa non è una pipa!, Giochi di gatti), La macchina inventastorie, e due testi scritti a quattro mani con Andrea Pergolari: A luci spente e Dettagli d’amore. Ha lavorato anche come curatrice di rassegne di cinema e letteratura per bambini e adulti e come insegnante di recitazione per bambini, adolescenti e adulti.



Andrea Pergolari è nato a Roma il 27 giugno 1975. Laureato in Storia e Critica del cinema presso l'Università La Sapienza di Roma, è Dottore di Ricerca in Tecnologie digitali per la Ricerca nello spettacolo. Ha pubblicato, fra gli altri, La fabbrica del riso (2004), Pasquale Festa Campanile ovvero La sindrome di Matusalemme (2008), Flavio Mogherini scenografo praticamente regista (2009). Con Emanuele Salce ha scritto Luciano Salce – Una vita spettacolare (Edilazio 2009). Nel 2009 ha realizzato sempre con Emanuele Salce il documentario su Luciano Salce L'uomo dalla bocca storta ottenendo una menzione speciale ai Nastri d'Argento 2010. Dal 2007 lavora con l'Associazione culturale Il rinoceronte. Nel 2011 ha pubblicato il libro Labaro – storia e storie di una borgata romana, scritto in collaborazione con Francesca Biancat.


STAGIONE 2011-2012: teatro, cinema, letteratura alla ricerca del sasso nello stagno
STORIE DI TEATRO



sabato 18 ore 21 - domenica 19 febbraio ore 17.30
Miles gloriosus ovvero: morire d’uranio impoverito
scritto e diretto da Antonello Taurino; con Antonello Taurino, Orazio Attanasio
Due teatranti scapocchioni raccontano la storia di una delle pagine più oscure della recente cronaca italiana: soldati che tornano dalle missioni e muoiono a poco a poco, sparsi nel tempo e nello spazio.

sabato 25 ore 21 – domenica 26 febbraio ore 17.30
Mumble mumble                                                                                            
di Emanuele Salce, Andrea Pergolari; con Emanuele Salce, Paolo Giommarelli
Nella solitudine di un camerino improvvisato, un (ormai non più) giovane attore, impegnato a provare la spericolata messinscena di un importante romanzo, si ritrova inevitabilmente a fare i conti con se stesso.

sabato 10 ore 21 - domenica 11 marzo ore 17.30
Teatro Bresci
Malabrenta                                                                                                      
di Giorgio Sangati; con Giacomo Rossetto; regia  Giorgio Sangati 
Felice Maniero raduna attorno a sé una banda di delinquenti sfuggiti a un destino di fabbrica e abituati al “tasi sempre”.  La storia della più potente organizzazione criminale del Nord Italia dal dopoguerra, “la mala del Brenta”.                                                     

sabato 17 ore 21 - domenica 18 marzo ore 17.30
Società per attori
Rita                                                                                     FINALISTA PREMIO SCENARIO 2007
scritto, interpretato e diretto da Raffaella T. Giancipoli
Ci sono storie che è meglio dimenticare, fatti che non bisogna mai pronunciare. Rita lo fa, per lunghi anni seppellisce la sua adolescenza. Fino a quando il passato non viene a presentarle il conto.

sabato 21 ore 21 - domenica 22 aprile ore 17.30
Giallo Pazzaglia
di Riccardo e Massimiliano Pazzaglia
con Massimiliano Pazzaglia, Antonio Maggi
regia Massimiliano Pazzaglia
Due atti unici. Il cadavere in bicicletta: la sconsacrazione del romanzo poliziesco inglese con un humour anglo-partenopeo. Delitto in viale Mazzini: l’insolita avventura di un attore che sequestra un dirigente tv.

sabato 26 ore 21 – domenica 27 maggio ore 17.30
Mattone dopo mattone, un on the road cacio e pepe
scritto, interpretato e diretto da Emiliano Valente
Viaggio semiserio in forma di monologo negli abusi edilizi della capitale.


LE SEDIE FRA LETTERATURA E VINO - letture performative a leggio



sabato 11 ore 21 - domenica 12 febbraio ore 17.30
Ars amandi
di Ovidio; diretto e interpretato da Paolo Giommarelli
È dedicato particolarmente agli uomini, e insegna loro come cercare la donna da amare, come conquistarla e come mantenerne a lungo l’amore. È dedicato alle donne libere e insegna tutte le malizie per conquistare l'uomo.

sabato 24 ore 21 - domenica 25 marzo ore 17.30
Notizie degli scavi       
di Franco Lucentini; con Emanuele Salce, Gioia Montanari, Paolo Giommarelli, Francesca Biancat 
Le tragicomiche vicende di un povero disagiato mentale che lavora come tuttofare in un bordello di Roma, soprannominato “il professore”. Un ironico apologo sulla mancanza di senso della realtà.                                                                      
                                                                                 
sabato 12 ore 21 - domenica 13 maggio ore 17.30
Soirée Campanile
di Achille Campanile; diretto e interpretato da Rodolfo Traversa
Tre atti unici che trascinano il pubblico in un girotondo vorticoso di trovate paradossali e di funamboliche situazioni grottesche: le commedie di Campanile sono anticipatrici di quel teatro dell'assurdo che ha in Ionesco uno dei suoi rappresentanti più famosi.

 
                                                   


I COLORI DEGLI IMPREVISTI – spettacoli interattivi
Due appuntamenti per coinvolgere direttamente il pubblico nello spettacolo: un rosa, una storia d’amore dai sedici diversi destini in mano agli spettatori, e un giallo la cui soluzione è affidata alle deduzioni del pubblico.

.

venerdì 30 ore 21 - sabato 31 marzo ore 21 - domenica 1 aprile ore 17.30
Le sedie
Quale dei tre?                                                                   PREMIO GRADOGIALLO 2011
giallo interattivo surrealista con alterazioni solipsistiche                                                                
di Andrea Pergolari, Francesca Biancat
con Paolo Giommarelli, Gioia Montanari
regia Francesca Biancat 
Viene ritrovato morto uno dei più noti dentisti romani, filantropo di specchiata onestà. Le circostanze rendono il delitto impossibile. Gli interrogatori dei testimoni si intrecciano fino a confluire nella mente del commissario.                                                                             


LE SEDIE PER I PIÙ PICCOLI
Il centro Le sedie propone iniziative per i più piccoli con ripetuti appuntamenti nel corso della stagione.

Macbeth                                                                                                spettacolo per bambini dai 6 ai 12 anni
storia di streghe, fantasmi e intrighi a corte
di William Shakespeare; adattamento di Leonardo Iurilli, Arianna Di Pietro
con Matteo Bartoli, Arianna Di Pietro, Anna Graziano, Bruno Monico,  Gioia Montanari, Gabriele Sisci, Linda Valenti, Elisa Pavolini, Cristina Noci; regia Mario Schittzer                                                                             
In un mondo antico e magico, fatto di streghe, intrighi e fantasmi, si muove un protagonista estremamente moderno, combattuto tra ambizione e lealtà, tra onestà e smania di primeggiare.
Programmazione: sabato 18 febbraio ore 17


Racconti per gioco                                         letture performative e interattive per bambini dagli 8 agli 11 anni
Un ciclo di letture, curato da Francesca Biancat, che prova a fare incontrare i piccoli lettori con il mondo fantastico di Gianni Rodari. Ai bambini-giocatori verranno proposti racconti e filastrocche che avranno come tematica l’ortografia.
Programmazione: sabato 14 e 28 aprile ore 17;  sabato 12 e 26 maggio ore 17 (su prenotazione)


LE SEDIE AL CINEMA

Cancelli aperti
Le esperienze contrapposte di due psichiatri: quella di Basaglia all’ospedale di Gorizia e quella di Tobino all’ospedale di Maggiano. E il rapporto che il cinema italiano del Novecento ha avuto con il tema della follia.


Mario Tobino: lo psichiatra
sabato 4 febbraio ore 17
Scemo di guerra (Dino Risi, 1985)
domenica 5 febbraio ore 21
Le rose del deserto (Mario Monicelli, 2006)
letture dai libri di MarioTobino Il deserto della Libia (1942), Le libere donne di Magliano (1953).
letture dai libri di Mario Tobino: Per le antiche scale (1972), Gli ultimi giorni di Magliano (1982).



La follia è una malattia mentale?
sabato 3 marzo ore 21
Un tranquillo posto di campagna (Elio Petri, 1968)
domenica 4 marzo ore 17.30
Il grande cocomero (Francesca Archibugi, 1993)



La follia è donna?

sabato 14 aprile ore 21
Diario di una schizofrenica (Nelo Risi, 1968)
domenica 15 aprile ore 17.30
Alda Merini, una donna sul palcoscenico (Damato, 2009)



Follia d’amore
sabato 5 maggio ore 21
Oh, Serafina! (Alberto Lattuada, 1976)
domenica 6 maggio ore 17.30
La ragazza di Trieste (Pasquale F. Campanile, 1982)




Storie di cinema
Un nuovo appuntamento per gli appassionati di cinema: un incontro a cadenza mensile, per raccontare le storie di chi ha fatto il cinema italiano. Fatti, personaggi, aneddoti, che riuniti ricostruiscono l’arte per eccellenza del Novecento. Ed in chiusura, l’omaggio a Gianni Rodari, ispiratore dell’intera stagione.

mercoledì 25 gennaio ore 17
L’uomo dalla bocca storta (E. Salce, A. Pergolari, 2009)

mercoledì 29 febbraio ore 17
Negli occhi (D. Anzellotti, F. Del Grosso, 2009)


mercoledì 28 marzo ore 17
Pietro Germi: il bravo il bello il cattivo (C. Bondì, 2009)


mercoledì 18 aprile ore 17
Ritratto di mio padre (M.S. Tognazzi, 2010)

mercoledì 30 maggio ore 17
Il sasso nello stagno (F. Cappa, 2010)