martedì 31 dicembre 2013

IL MISTERO DELL'ASSASSINO MISTERIOSO

Lsd presenta
LILLO & GREG
Il Mistero dell’assassino misterioso
Con Vania Della Bidia, Danilo De Santis e Dora Romano
Regia Mauro Mandolini
Scenografia Andrea Simonetti

   
"Il mistero dell'assassino misterioso" è un esilarante esperimento di metateatro, che coniuga il divertimento puro, quello che fa scattare la risata, spontanea come è successo ieri sera in un Teatro Olimpico gremito di pubblico, ad una riflessione profonda, non solo sui meccanismi interni ad una compagnia teatrale, ma sull'animo umano. Cosa comporta un accadimento imprevisto? Quali equilibri si andranno a rompere? Certamente verrano fuori tutte le cose sopite, anche quelle più remote. Lo spettacolo quindi è godibile sotto un duplice punto di vista, per chi vuole farsi delle sane risate ma non solo, anche per chi ama l'ironia e la dissacrazione di cose, e atteggiamenti che realmente esistono,e che sono incarnati dai personaggi e vengono con una leggera puntualità messi a fuoco in questa scoppiettante quanto geniale messa in scena dei vizi umani che l'imprevisto lascia srotolare senza freni.
Miriam Comito
                                                       SINOSSI
Un castello nella campagna londinese, un misterioso maggiordomo, l’omicidio di un’anziana contessa, un investigatore e gli stravaganti sospettati: ecco gli ingredienti per un perfetto giallo, dai toni brillanti, di chiara matrice anglosassone. Il detective Mallory ha riunito nel salone principale del castello i sospetti assassini della Contessa Worthington, ma un inatteso accadimento cambierà le dinamiche dell’indagine, minando esponenzialmente la trama del giallo e scatenando gli egoismi e le meschinità degli altri attori disposti a tutto pur di farsi notare da un produttore televisivo presente in platea. I ritmi serrati, le battute oblique, l'onnipresente umorismo di situazione e non ultima la cornice del giallo, rendono la commedia elettrizzante ed esilarante fuor di ogni dubbio.
Nata da un’idea di Greg e scritta a quattro mani con Lillo, "Il Mistero dell’assassino misterioso" è  la prima commedia in cui si fa centrale la narrazione metateatrale - tanto cara alla coppia- che svela, scardinandolo con un pizzico di perfidia, il delicato equilibrio su cui vivono alcune compagnie di teatro, ma su cui si fondano anche la maggior parte dei rapporti umani: gelosie, meschinità, invidie, rancori e falsità.


TEATRO OLIMPICO di Roma
26 dicembre 2013 - 19 gennaio 2014



Video:https://www.facebook.com/photo.php?v=10201356293882281&set=vb.384162578325756&type=2&theater

UN AMORE DA INCUBO recensione

Teatro dei Conciatori
The New Urban Theatre
3 gennaio 2014 | 12 gennaio 2014
UN AMORE DA INCUBO
Scritto e diretto da
FRANCESCA DRAGHETTI
Lo spettacolo avrà un doppio cast:
primo week-end con
Roberto Stocchi - Ughetta D’Onorascenzo - Simone Crisari
seconda settimana con
Antonella Alessandro - Roberto Draghetti - Roberto Stocchi
Sarà in scena al Teatro dei Conciatori - dal 3 al 12 Gennaio 2014 - lo spettacolo UN AMORE DA INCUBO, scritto e diretto da FRANCESCA DRAGHETTI. Lo spettacolo avrà un doppio cast: primo week-end con Roberto Stocchi, Ughetta D’Onorascenzo, Simone Crisari; seconda settimana con Antonella Alessandro, Roberto Draghetti, Roberto Stocchi.

"Un amore da incubo" è una mistura tra un cartone animato e una gag comica, i personaggi, sono disegnati in rilievo, ricordano un fumetto di quelli in cui oltre al dialogo vero e proprio, quello parlato seppur racchiuso dentro nuvolette, ce ne  è un altro, sonoramente silente, ma espressivo quanto il primo riguardo alla spontanea intenzionalità che trasmette, appunto, attraverso la postura corporea e  l'espressività facciale degli attori L'impressione è quella di stare a sfogliare un Topolino, leggendo una di quelle avventure in cui i protagonisti sono delle vere e proprie macchiette di una  determinata tipologia umana, che si incontrano e si scontrano fra loro,dando vita ad una favola per adulti.
Miriam Comito
In una fredda notte d'inverno, che cosa può succedere ad un ladro dilettante? Per cominciare, di sbagliare appartamento e non trovare la refurtiva.
Poi, d'imbattersi nella padrona di casa, una ragazza talmente miope da non vedere gli oggetti reali, e così stramba da vedere ciò che non esiste, per esempio gli Incubi.
Perché lo sanno tutti che gli Incubi non esistono nella realtà, lo sa bene anche il Ladro. Per questo, quando si trova di fronte ad un Incubo in carne ed ossa, ha qualche problema… Come se non bastasse, quest'Incubo è irascibile, pasticcione, geloso ed ha il brutto vizio di fare troppe domande.
Così, un furto fallito si trasforma in un divertente carosello di equivoci e sorprese, dove può succedere di tutto, anche di innamorarsi…
E visitando il mondo degli Incubi, ogni spettatore potrebbe trovare qualche "vecchia conoscenza"….
Ecco quindi la ricetta per una serata speciale! Ingredienti: una donna, un ladro,un incubo. Tempo di Cottura: 1h 20’ circa. Difficoltà: restare seri.
TEATRO DEI CONCIATORI - Via dei conciatori, 5 – 00154 ROMA
Tel. 06.45448982 – 06.45470031   -   info@teatrodeiconciatori.it
Direzione Artistica: Antonio Serrano – Gianna Paola Scaffidi
Dove siamo: (clicca qui per vedere la mappa)
Costo biglietti: intero 18 euro, ridotto 15 euro; tessera associativa 2 euro.
Orario spettacoli: martedì, mercoledì  venerdì e sabato ore 21,00 – giovedì e domenica  ore 18,00
Riduzioni per gli studenti universitari, gli over 65, tutti coloro che si presentano in teatro come lettori di Saltinaria.it, Teatro Italiano.
Il Teatro ha il patrocinio gratuito del Municipio VIII (ex XI)

sabato 28 dicembre 2013

COMBINATI PER LE FESTE

AB Management
presenta

Maurizio Battista

in

COMBINATI PER LE FESTE

scritto e diretto da
Maurizio Battista


Combinati per le feste è il nuovo spettacolo di Maurizio Battista scritto con Riccardo Graziosi.
È un analisi leggera e divertita sui tempi che viviamo. Sulla scena capeggerà un grosso albero di natale che Maurizio userà come metafora della vita dove le radici sono l’infanzia, l’età della spensieratezza e del divertimento, il centro dell’albero la fase della maturità in cui  arrivano  le gioie, i dolori e le preoccupazioni e infine, la cima, il puntale, l’età della vecchia che dovrebbe rappresentare il periodo della tranquillità.  Maurizio Battista con le sue irresistibili battute, ci farà scoprire che non è proprio così.
L’albero si capovolgerà  è la vita sarà guardata sotto un altro aspetto.  Tutto il peso dell’albero graverà sui nostri nonni. Ogni palla, ogni filo dell’albero rappresenteranno  dei “pesi” della vita, pesi superflui di cui, tutti noi  potremmo anche farne a memo ma,  ai quali  non vogliamo rinunciare. Tutti ci riempiamo la casa di elettrodomestici inutili, ci creiamo problemi su come sarà il tempo tra quindici giorni, tutti ormai siamo convinti che ormai le torte siano solo quelle del “boss delle torte” dove per mangiarle ci vuole la consulenza di un meccanico.
E infine Maurizio tenterà di spiegarci come eliminare l’ultimo falso problema racchiuso in una frase “Ma che ci sto a fare i questo paese, ma io me ne vado all’estero” . Qui Maurizio ci racconterà tutte quelle cose  che non si sono viste in tv  nella trasmissione “Tutte le strade portano a…”  e che ci faranno ridere ma riflettere sui vizi e le virtù di altri paesi che noi vediamo come se fossero l’araba fenice.
La frase conclusiva dello spettacolo sarà ” Siamo sicuri che con tanto si sta bene ?”.
Ad accompagnarlo sul ci sarà Manuela Villa e la sua storica band.


dal 26 dicembre 2013


TEATRO BRANCACCIO
Via Merulana, 244 – 00185 Roma
Tel 06 80687231/2  Fax 06 80687235  www.teatrobrancaccio.it
Orari dal martedì al sabato ore 21,00 – domenica ore 17,00
Prezzi da € 32,00 a € 16,50

Speciale Capodanno : spettacolo: ore 21.45 
Prezzi compresi di prevendita:
Platea € 100+15= 115€
Balconata A e Balconata B € 80+12 =92€
Balconata C €  70+10= 80€







Teatro Brancaccio Via Merulana, 244 – 00185 Roma
Tel 06 80687231/2 Fax 06 80687235  www.teatrobrancaccio.it
Teatro Brancaccio Via Merulana, 244 – 00185 Roma
Tel 06 80687231/2 Fax 06 80687235  www.teatrobrancaccio.it

venerdì 27 dicembre 2013

COPPIA APERTA RELOADED

Teatro dei Conciatori
26 dicembre 2013 | 31 Dicembre 2013

COPPIA APERTA RELOADED

DI Antonella Carone e Giusy Frallonardo

Liberamente tratto da Coppia Aperta, quasi
spalancata di Dario Fo e Franca Rame

Con: Antonella Carone e Davide Mancini. GUEST Marco Basile

REGIA: Giusy Frallonardo

PRODUZIONE: I Tamburi di Kattrin – AlephTheatre


Senza dubbio un buon lavoro, ben riuscito "Coppia aperta reloaded". una rivisitazione in chiave moderna del famoso spettacolo "Coppia aperta quasi spalancata"di Dario Fo e Franca Rame. Antonella Carone e Giusy Frallonardo, hanno studiato il testo originario, per  apportare delle modifiche non invasive, ma solamente attualizzanti, dando vita a quello che può essere oggi nel contesto odierno, un rapporto di coppia tra un marito, rappresentante dell' uomo italiano medio, e una donna giustamente anelante all'essere moglie nel senso più qualificante del termine, quindi non, madre, amica, rifugio sicuro, ma compagna desiderata. "Coppia aperta reloaded" ha un buon ritmo, che non lascia spazi vuoti allo spettatore, è divertente, e al contempo fa riflettere come, almeno nel nostro paese, alcune cose a distanza di 30 anni, (il testo originale è del 1983) non siano cambiate.
Miriam Comito


Sarà in scena al Teatro dei Conciatori dal 26 al 31 Dicembre 2013 lo spettacolo COPPIA APERTA RELOADED di Antonella Carone e Giusy Frallonardo – liberamente tratto da Coppia Aperta, quasi spalancata di Dario Fo e Franca Rame. Protagonisti Antonella Carone e Davide Mancini. GUEST Marco Basile. La regia è di Giusy Frallonardo

Un marito libertino e una giovane moglie in preda a maldestri tentativi di suicidio, per superare la fase di stallo coniugale e ritrovare il desiderio, sperimentano la coppia aperta. Ammesse scappatelle e perfino confidenze sui rispettivi partners. Tra litigi accesissimi, battute cariche di ironia, tentativi grotteschi di rendersi belli e desiderabili a tutti i costi, gelosie mai apertamente dichiarate, si rappresenta la parabola di una coppia come tante.  I protagonisti ricreano sulla scena divertenti siparietti, flash-back col pubblico chiamato in causa, giocando ad un’altalena tra i due attori/personaggi dentro e fuori la ”recita”. Lo spettatore diventa interlocutore prediletto, ora invitato a prendere posizione, ora lasciato alla sua distanza critica per riflettere sull’attualità.

Le compagnie I Tamburi di Kattrin e AlephTheatre hanno prodotto nella Stagione Teatrale 2012/2013 la commedia “Coppia Aperta, quasi spalancata – RELOADED”, riscrittura di un classico di Dario Fo e Franca Rame, ad opera di Antonella Carone e Giusy Frallonardo che firma anche la regia. A pochi mesi dalla scomparsa della grande attrice italiana, questo spettacolo vuole anche renderle omaggio. Come ha dichiarato il marito Dario Fo, Coppia Aperta è stato in assoluto il loro testo più rappresentato, con oltre 700 allestimenti diversi in ogni parte del mondo. “Coppia aperta - RELOADED” è una commedia divertente, leggera, brillante, in cui i giovani d’oggi si rispecchiano nelle figure dei due coniugi protagonisti. L’adattamento si rivolge infatti alle nuove generazioni, parlando il loro linguaggio e rappresentando il loro mondo tra videogames, discoteche e rapporti che si consumano veloci come pasti in un fast food.
In un mondo dove la dimensione virtuale surclassa la vita reale, la coppia di giovani sposi si confronta e si scontra. Immediatamente secoli di lotte, emancipazione culturale, progressi sociali, svelano il loro inganno, perché nel rapporto uomo-donna tutto sembra immutato. Tra litigi accesissimi, battute cariche di ironia, tentativi goffi di rendersi belli e desiderabili a tutti i costi, i due attori/personaggi si muovono con grande freschezza confrontandosi con una società sempre più inospitale, votata alla flessibilità anche nelle relazioni, alla solitudine imperante nell’era dei social networks e a mille altre distrazioni. Di qui la “scena” di plastica in cui agiscono i due protagonisti alle prese con gli eterni moti del cuore che attraversano immutati le
generazioni.

DURATA: 80 minuti circa – atto unico


TEATRO DEI CONCIATORI - Via dei conciatori, 5 – 00154 ROMA
Tel. 06.45448982 – 06.45470031   -   info@teatrodeiconciatori.it
Direzione Artistica: Antonio Serrano – Gianna Paola Scaffidi

Dove siamo: (clicca qui per vedere la mappa)
Costo biglietti: intero 18 euro, ridotto 15 euro; tessera associativa 2 euro.
Orario spettacoli: martedì, mercoledì  venerdì e sabato ore 21,00 – giovedì e domenica  ore 18,00
Riduzioni per gli studenti universitari, gli over 65, tutti coloro che si presentano in teatro come lettori di Saltinaria.it, Teatro Italiano.

Il Teatro ha il patrocinio gratuito del Municipio VIII (ex XI)

venerdì 20 dicembre 2013

CASALE CASALETTO FESTIVAL

CASALE CALETTO FESTIVAL
Integrazione, Immigrazione, Periferie, Culture

rassegna di Musica Teatro Danza

un progetto di  Trousse

ideato e diretto da Giorgio Granito _ con la consulenza artistica di Emanuele Merlino ed organizzativa di Mauro Antonini

realizzato con il sostegno di:
ROMA CAPITALE

Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica


dal 20 dicembre al 29 dicembre 2013 a Roma

(IV Municipio)
                               


Il Festival contribuisce significativamente al raggiungimento dello scopo di rendere operativi spazi culturali della Periferia realizzandovi spettacoli di qualità.

Vivi la Periferia.
Nella Periferia romana risiedono e vivono la maggior parte dei cittadini della capitale, eppure la quasi totalità degli eventi culturali e di spettacolo si svolge esclusivamente al centro della città.

Centro di vita Motore di Attività

Il Festival vuole mettere in connessione  gli spazi e la socialità della periferia con spettacoli attenti ai vari linguaggi artistici contemporanei e di tradizione, in un armonico confronto tra il nostro tempo e l’arte, convinti che essa possa stimolare cambiamenti, e accendere nuove visioni.

Casale Caletto Festival

                                          6 giorni di spettacoli di Teatro Musica Danza
:


Il Festival sviluppa tematiche attuali con diversi linguaggi artistici:

Teatro
Teatro d’autore e della memoria.
L’importanza della nostra storia.
Salvo d’Acquisto.Un eroe semplice”
di Emanuele Merlino

Teatro commedia e di satira.
Personaggi immaginari e storie collettive
Un piano Diaboliko
di Paola Carenti

Musica
Concerti di Musica di tradizione, melodica, popolare
In Italia convivono tante culture diverse: lingue differenti (se un siciliano e un veneto conversano ognuno nel proprio dialetto… nessuno dei due capisce nulla), musica differenti (fra il liscio romagnolo, le tarantelle siciliane e i cori sardi ci sono differenze abissali), pietanze differenti (la polenta ha poco in comune con i ravioli, gli spaghetti o il cuscus: specialità di differenti regioni) e tanto altro ancora. Ma nonostante ciò gli italiani sono ancora tutti uniti sotto la stessa bandiera. Le Differenze costituiscono una ricchezza.
Ed il percorso musicale porta gli spettatori inettatori parteartecipanti enti  questo ricchissimo mondo musicale italiano dall’800 ai nostri giorni, attraversando la musica di tradizione,  proponendo canti tipici regionali ormai universalmente conosciuti e canzoni particolari espressione di uno specifico modo di essere e di sentire la vita fino alle melodie dal dopoguerra ai nostri giorni.

“Canzoniere Romano – Ruma”
con il Ponentino Trio
“Casale Caletto in Musica”
con l’Associazione musicale Maurizio Zavatta
“Classico Napoletano- Napoli spiegata e spiegazzata”
con Enzo Carro

Danza
“Musiche e Danze della grande tradizione italiana ed internazionale”
con la partecipazione della compagnia di danza l’Albero magico del CEMEA .


Programma


Venerdì 20 dicembre
            
       Teatro d’Autore e della Memoria
Spettacolo teatrale: “Salvo D’Acquisto. Un eroe semplice
di Emanuele Merlino.
In occasione del 70^anniversario del noto sacrificio del giovane carabiniere compiuto in nome di un grande senso del dovere e di umanità da prendere come esempio.

 h. 18.00

Sabato 21 dicembre

 Teatro Commedia e di Satira
 Spettacolo Teatrale   “Un Piano Diaboliko” 
di Paola Carenti
Commedia brillante. Per la prima volta è il supereroe a mettersi nei panni di uomo normale, ad entrare nella quotidianità di una persona qualunque, dell'uomo senza poteri, dell'uomo che vive la vita di ogni giorno in modo semplice. Il protagonista è Diabolik, che si è impigrito e non ruba più. A risolvere il problema sarà un'affascinante Eva Kant con l'aiuto di un irresistibile, colto e raffinato re della truffa... Arsenio Lupin...!

h. 18.00

Domenica 22 dicembre

Danza
Musiche e Danze della grande tradizione italiana ed internazionale”
con la partecipazione della compagnia di danza l’Albero magico del CEMEA .

h. 18.00

Venerdì 27 dicembre

Concerto
Canzoniere Romano
Il “Ponentino Trio” in “Ruma”.
Canzoni, poesie, parole e storie sulla Roma di ieri e di oggi.

h. 18.00

Sabato 28 dicembre

Concerto
L’Associazione Maurizio Zavatta con la Romana Big Band in
“Casale Caletto in Musica”.
Propone un vasto repertorio di canzoni interpretate dai ragazzi del San Basilio d’oro.

h. 18.00

Domenica 29 dicembre

Concerto
“Classico Napoletano”
Il virtuoso delle sonorità partenopee Enzo Carro in “Napoli spiegata e spiegazzata”. Le più belle e famose canzoni napoletane con simpatici aneddoti e curiose storie.

h. 18.00
  
GLI EVENTI SONO A INGRESSO GRATUITO

info e prenotazioni: 
 3492502400 - 3395363402


realizzato con il sostegno di
ROMA CAPITALE Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica

ufficio stampa Elisa Carifi- 3492502400


L’Associazione Trousse si costituisce nel 1976 con la direzione artistica di Renato Mambor che viene successivamente assunta nel 1992 da Giorgio Granito. Attraversa con attiva partecipazione tutti i periodi più significativi del teatro e delle arti visive dagli anni ’70 ad oggi.

giovedì 19 dicembre 2013

MAGAZZINO 18 l'esodo degli italiani cancellati dalla storia recensione

SalaUmberto
StagioneTeatrale 2013/2014

dal 17 al 22 dicembre 2013
Promo Music e il Rossetti - Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
presentano
Simone Cristicchi
MAGAZZINO 18
L’esodo degli italiani cancellati dalla storia
di Simone Cristicchi scritto con Jan Bernas
musiche e canzoni inedite Simone Cristicchi
musiche di scena e arrangiamenti Valter Sivilotti
registrate dalla  FVG Mitteleuropa Orchestra
collaborazione alla scrittura Matteo Pelliti
regia
Antonio Calenda

Finalmente uno spettacolo che si occupa di una di quelle parti della nostra storia misconosciuta, perchè pericolosa da raccontare.Simone Cristicchi,  Jan Bernas, e Antonio Calenda, si sono presi la briga di andarsi a studiare le tristi vicende dell'esodo biblico degli italiani d'Istria, Fiume e Dalmazia, per portare alla luce una delle pagine più buie della nostra storia, ma non buia solamente perchè piena di morti, ma buia proprio perchè "dimenticabile", archiviabile. Cristicchi si muove agevolmente tra recitazione e canto dando vita ad un racconto a ragnatela. Partendo dall'inconsapevole e buffo archivista Persichetti, mandato a Trieste appunto per archiviare, nel senso di mettere a tacere il contenuto del magazino 18 del vecchio porto di Trieste, un contenuto, fatto di sedie, armai e altra mobilia che non può rimanere muto, perchè ognuno di quegli oggetti è apprtenuto a qualacuno, ha una storia da raccontare e non da archiviare. Persichetti, si ritrova piano piano avvolto dalle evocazioni, scoprendo che il quartiere Giuliano dalmata di Roma non era dedicato ad una persona ma era il quartiere dove a Roma erano stati assipati i profughi Istriani e dalmati in fuga dalla Jugolasvia di Tito, in seguito al terrore delle foibe e degli attentati rivendicati e non. 
Ma non è solo questo, anzi ,forse la fuga è la parte più conosciuta, poi, c'è la parte meno conosciuta, ovvero che una volta  traversato l'Adriatico oppure appena arrivati con un treno merci ad una stazione arriva la concente delusione di non essere bene accetti,ma di essere tacciati come fascisti, nonstante nel gruppo di profughi vi fosse un buon numero di operai e contadini.
Nello spettacolo viene fatta una ricostruzione storica dei fatti, sennza dare colpe a questi piuttosto che a quelli, ma rimanendo dolorosamente stupiti di come 350.000 civili  abbiano fatto le spese di decisioni prese da altri.
Miriam Comito 

Il racconto dell’ esodo biblico degli italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia, parte da un luogo “simbolo”: il Magazzino 18 del Porto Vecchio di Trieste.
Furono quasi 350 mila le persone che all’ indomani del trattato di pace del 1947, abbandonati i propri beni e imballata la loro vita, preferirono avventurarsi verso un’Italia disastrata, affamata e diffidente, piuttosto che restare estranei nella Jugoslavia di Tito, una terra di violenze e soprusi che non riconoscevano più. Una storia ancora poco conosciuta, volutamente rimossa, forse perché scomoda. Il protagonista, ideale “Virgilio” per gli spettatori, è un umile archivista romano, spaesato e ignorante, che viene inviato dal Ministero degli Interni a Trieste, per fare l’inventario di questa enorme catasta di masserizie abbandonate e stipate alla rinfusa. Oggetti marchiati da nomi e numeri, che raccontano la tragedia di un popolo sradicato dalla propria terra. Sedie, armadi, specchiere, cassapanche, attrezzi da lavoro, libri, ritratti, quaderni di scuola, fotografie in bianco e nero. Oggetti che sembrano essere in attesa di un fantasma che li venga a prendere, perché capaci di evocare direttamente la persona cui sono appartenuti. Il giovane protagonista ne riporta alla luce la vita che vi si nasconde, scoprendone gradualmente l’esistenza, narrando in maniera cruda e schietta una delle vicende meno raccontate della storia d’Italia. Cambiando registri vocali, costumi e atmosfere musicali, Simone Cristicchi si trasforma dando vita ad ogni singolo personaggio: l’esule da Pola, il bambino di un campo profughi, la donna “rimasta” che scelse di non partire, il monfalconese che decide di andare in Jugoslavia, il prigioniero del lager comunista di Goli Otok. In una sorta di nuovo genere teatrale, il “Musical-Civile”, le testimonianze reali e le canzoni inedite sul tema, colmano il silenzio di una pagina strappata dai libri di Storia.
E pensare che per cinque anni, nel tragitto che l’autobus 765 faceva per portarmi al Liceo, c’era una fermata. Vicino a quella fermata c’era un cartello, una specie di targa con su scritto “Quartiere Giuliano Dalmata”. Ogni volta che ci passavo davanti, leggevo quel cartello, e nella mia ignoranza mi chiedevo: “Ma questo signor Giuliano Dalmata, chi era?”
Simone Cristicchi
Al Porto Vecchio di Trieste c’è un “luogo della memoria” particolarmente toccante. Racconta di una pagina dolorosissima della storia d’Italia, di una vicenda complessa e mai abbastanza conosciuta del nostro Novecento. Ed è ancor più straziante perché affida questa “memoria” non a un imponente monumento o a una documentazione impressionante, ma a tante piccole, umili testimonianze che appartengono alla quotidianità.
Una sedia, accatastata assieme a molte altre, porta un nome, una sigla, un numero e la scritta “Servizio Esodo”. Simile la catalogazione per un armadio, e poi materassi, letti, stoviglie, fotografie, poveri giocattoli, altri oggetti, altri numeri, altri nomi… Oggetti comuni che accompagnano lo scorrere di tante vite: uno scorrere improvvisamente interrotto dalla Storia, dall’esodo.
Con il trattato di pace del 1947 l’Italia perdette vasti territori dell’Istria e della fascia costiera, e quasi 350 mila persone scelsero – davanti a una situazione intricata e irta di lacerazioni – di lasciare le loro terre natali destinate ad essere jugoslave e proseguire la loro esistenza in Italia. Non è facile riuscire davvero a immaginare quale fosse il loro stato d’animo, con quale sofferenza intere famiglie impacchettarono tutte le loro poche cose e si lasciarono alle spalle le loro città, le case, le radici. Davanti a loro difficoltà, povertà, insicurezza, e spesso sospetto.
Simone Cristicchi è rimasto colpito da questa scarsamente frequentata pagina della nostra storia ed ha deciso di ripercorrerla in un testo che prende il titolo proprio da quel luogo nel Porto Vecchio di Trieste, dove gli esuli – senza casa e spesso prossimi ad affrontare lunghi periodi in campo profughi o estenuanti viaggi verso lontane mete nel mondo – lasciavano le loro proprietà, in attesa di poterne in futuro rientrare in possesso: il Magazzino 18.
Coadiuvato nella scrittura da Jan Bernas e diretto dalla mano esperta di Antonio Calenda, Cristicchi partirà proprio da quegli oggetti privati, ancora conservati al Porto di Trieste, per riportare alla luce ogni vita che vi si nasconde: la narrerà schiettamente e passerà dall’una all’altra cambiando registri vocali, costumi, atmosfere musicali, in una koinée di linguaggi che trasfigura il reportage storico in una forma nuova, che forse si può definire “Musical-Civile”.
E sarà evocata anche la difficile situazione degli italiani “rimasti” in quelle terre, o quella gravosa dell’operaio monfalconese che decide di andare in Jugoslavia, o del prigioniero del lager comunista di Goli Otok…
Lo spettacolo sarà punteggiato da canzoni e musiche inedite di Simone Cristicchi, eseguite dal vivo.
Con Magazzino 18, lo Stabile del Friuli Venezia Giulia ripete la felice esperienza già vissuta in partnership con Promo Music in occasione della messinscena nel 2004 di Variazioni sul cielo di e con l’astrofisica Margherita Hack e Sandra Cavallini.



SALA UMBERTO
Via della Mercede, 50
(06.06.6794753
Prezzi: da  € 32,00  a € 16,00
Orari: dal martedì al sabato ore 21, secondo mercoledì ore 21,
domenica ore 17,00 sabato ore 17 e 21