venerdì 29 novembre 2013

LUX FILM DAYS a ROMA, tra i film che concorrono MIELE di VALERIA GOLINO

LUX FILM DAYS a ROMAEvento del Parlamento Europeo
realizzato in collaborazione con il MedFilm Festival

CASA DEL CINEMA - 13 e 14 dicembre
e
SALA DELLE BANDIERE - 13 dicembre
(Ufficio d’Informazione in Italia del Parlamento Europeo)


Tre i film che concorrono al Premio Lux 2013,
tra cui  Miele, di Valeria Golino


Riflettori accesi a Roma sull’Europa del Cinema e l’Europa dei Diritti con i LUX FILM DAYS: l’Ufficio d’Informazione in Italia del Parlamento Europeo annuncia infatti la proiezione del film vincitore del Premio LUX 2013, riconoscimento dedicato alla promozione e diffusione delle coproduzioni europee all’interno dell’Unione. Tre i film in gara, tra cui Miele, di Valeria Golino, interpretato da Jasmine Trinca. Il film verrà presentato, insieme agli altri due finalisti, nell’ambito dei LUX FILM DAYS a Roma, iniziativa realizzata in collaborazione con il MedFilm festival, che si terrà il 13 e 14 dicembre alla Casa del Cinema con le proiezioni del film vincitore e dei 2 finalisti. Grazie ai LUX FILM DAYS, i 3 film finalisti, sottotitolati nelle 24 lingue dell’unione e prodotti in formato digitale, circuiteranno in 43 città europee, raggiungendo i tal modo un vasto pubblico.

Il Premio LUX 2013 sarà conferito l’11 dicembre dai Deputati del Parlamento europeo riuniti a Strasburgo in seduta plenaria. Concorrono al Premio: Miele di Valeria Golino (Italia/Francia); The Broken Circle Breakdown di Felix Van Groeningen (Belgio); The Selfish Giant di Clio Barnard (Regno Unito).  Tre opere che attraverso linguaggi moderni e sfaccettati coniugano Cinema e Diritti, contribuendo ad alimentare il dibattito su temi sensibili e controversi come l’utilizzo di cellule staminali nella cura di patologie genetiche e oncologiche, l’eutanasia, la condizione minorile in tempi di crisi economica e valoriale.

Il programma dei LUX FILM DAYS a Roma prevede anche un incontro di approfondimento dal titolo “L’Europa del Cinema, l’Europa dei Diritti”, che si terrà il 13 dicembre alle ore 16.00 presso la Sala delle Bandiere del Parlamento europeo. Infine, con l’iniziativa Watch & Vote, il pubblico sarà invitato ad esprimere direttamente il proprio parere votando sul sito luxprize.eu il film preferito tra i finalisti. Il risultato del voto che assegna il “Riconoscimento speciale del pubblico”, verrà comunicato nel mese di giugno e chiuderà  simbolicamente l’edizione corrente del Premio LUX, lasciando il posto alla prossima, con l’annuncio nel corso del festival di Karlovy Vary dei 10 film selezionati per il Premio LUX 2014.

MedFilm Festival
Dal 1995, suo anno di nascita, il MedFilm Festival opera per la promozione del dialogo interculturale attraverso il cinema di qualità e gli audiovisivi, finestre aperte sul mondo per riconoscere e apprezzare la Diversità come un Valore. La collaborazione tra il Parlamento europeo e il Medfilm Festival nasce e si sviluppa nella condivisione di una comune prospettiva: difendere la diversità e sostenerla come valore fondativo dell’Europa attraverso la cultura e l’educazione.

"END OF THE RAINBOW" VITA E MORTE DI UNA GRANDE STELLA recensione

TEATRO ELISEO


26 novembre | 15 dicembre 2013

MONICA GUERRITORE CANTA JUDY GARLAND
L’ATTRICE SARÀ LA GRANDE DIVA NEL MUSICAL

“END OF THE RAINBOW”,
VITA E MORTE DI UNA GRANDE STELLA


There 's no more over the rainbow for me.  I've grown up.  And those days are OVER!"
Judy Garland

Non c'è più nulla al di là dell arcobaleno per me. Sono cresciuta. E quei giorni sono finiti. Questa frase della stessa Judy Garland, rispecchia lo spirito che ha guidato lo spettacolo "END OF THE RAINBOW-VITA E MORTE DI UNA GRANDE STELLA." Incentrato sul rapporto tra la Garland, e due uomini: il suo nuovo e ultimo amore Michael DeVinko detto Mickey Deans, e il compagno di avventure di sempre il pianista Anthony. La Garland speranzosa di tornare a vivere una vita bella appagante, libera dalle dipendenze, che gli sono state procurate fin dalla prima giovinezza, quando la madre la riempiva di anfetamine per essere sempre allegra e brillante sul set del MAGO DI OZ. Trova nella vicinanza dei due uomini un punto di appoggio, con Mickey Deans, conosciuto da poco, lo slancio di sentirsi amata e desiderata come donna, da un uomo bello e più giovane di lei, con Anthony la sicurezza dell'amico di sempre. Ciò che accomuna i tre personaggi è la paura: Judy ha paura di vivere, o meglio di continuare a vivere così, amata da tutti come personaggio, ma lei vuole essere amata da uno solo come persona!

I due personaggi maschili, complementari a lei hanno paura o di non saperla gestire  Deans, che inizialmente contrario, dopo il fidanzamento, alla continua assunzione di pillole e alcool da parte della Garland, poi cede, perchè non  sa cosa altro fare, Anthoy le propone addirittura nonostante la sua dichiarata omossessualità di avere una vita insieme, perchè non ha alternative  per aiutarla. Ma sono impotenti entrambe Judy morirà di lì a poco... Il personaggio di Mickey Deans è ben reso da Alessandro Riceci nella sua ambivalenza di giovane uomo proprietario di un night club, abituato probabilmente ad una vita senza grandi responsabilità che si ritrova, all'improvvisno a dover fronteggiare una persona con il talento e le problematiche della Garland, innamorata di lui. Se al'inizio sappiamo che i giornali scandalistici hanno puntato molto su questa coppia, mettendo in risalto la differenza di età, nonchè i quattro matrimoni precendenti di lei, i due si sono sposati nel marzo del 1969, dopo tre mesi la Garland è morta per un overdose di barbiturici e Deans non ha proseguito una sua carriera ma si è ritirato in campagna lontano dai rifettori.
Miriam Comito




MONICA GUERRITORE rende omaggio a JUDY GARLAND. L’attrice darà voce, anima e corpo alla star di Hollywood nel musical biografico END OF THE RAINBOW, grande successo internazionale di Peter Quilter, che arriva in Italia dopo il clamoroso riscontro di critica e pubblico avuto a Broadway. Dopo le anteprime che hanno fatto registrare il tutto esaurito al Teatro La Pergola di Firenze durante la scorsa stagione, lo spettacolo sarà in cartellone al Teatro Eliseo di Roma dal 26 novembre al 15 dicembre e per l’occasione arriverà da New York anche l’autore Peter Quilter.
 
Prodotto da Francesco e Nino Bellomo con Isola Trovata e diretto da Juan Diego Puerta Lopez, END OF THE RAINBOW racconta sei settimane nella vita della celebre attrice hollywoodiana pochi mesi prima della sua morte. E’ il Natale del 1968 e Judy Garland alloggia in un’elegante Suite dell'Hotel Ritz Carlton al Centro di Londra. Con il suo amico pianista e compagno di tante avventure Anthony (Aldo Gentileschi) e con il suo nuovo giovane amante Mickey Deans (Alessandro Riceci) si prepara per una serie di concerti nella capitale londinese. Ha 46 anni ed è decisa a tornare alla ribalta alla grande. I matrimoni falliti, i tentativi di suicidio, le dipendenze da alcol e farmaci sembrano lasciati definitivamente alle spalle, eppure...
“Judy – dice Monica Guerritore - è innamorata pazza del suo giovane amante, è scoppiettante,  folle, drammatica, stramba e tenerissima come solo una grande artista può essere ed è disperata come lo è una donna completamente sola nonostante i suoi innumerevoli amori. Tira avanti con quel che resta della sua voce e supplisce dando al pubblico la sua anima. La sua vita è la scena e lì canterà e morirà tra lustrini e paillettes”.
END OF THE RAINBOW è un musical tragico e divertente allo stesso tempo in cui Monica Guerritore canta dal vivo accompagnata dai musicisti otto tra le più belle canzoni della Garland. “Ho cominciato dal niente una preparazione fisica – prosegue l’attrice - che mi porterà a ballare e a cantare per la prima volta. Tre mesi di lezioni ogni giorno con il coreografo Gino Landi e la vocal coach Lisa Angelillo per entrare nel corpo e nella voce di una donna debole e fortissima allo stesso tempo, un’artista luminosa  con una vita personale drammatica che richiama alla mente altre donne dalla fine tragica: Edith Piaf, Whitney Houston, Amy Winehouse.
Monica Guerritore ha inciso anche un cd che raccoglie le più belle canzoni cantate nel musical, da “Smile” a “For Once In My Life”.
Dopo una lunga permanenza a Londra, END OF THE RAINBOW ha debuttato a Broadway dove è stato in programmazione per quasi un anno conquistando critica, pubblico e numerosi premi tra i quali un Tony Award per la sua protagonista Tracie Bennett.
La trasposizione italiana dello spettacolo avrà gli arrangiamenti musicali di Marcello Sirignano, i costumi di Walter Azzini e le scene di Carmelo Giammello.

durata spettacolo: 2 ore + un intervallo

TEATRO ELISEO
via Nazionale, 183 00184 Roma
T.(centralino) 06 488 721
T.(botteghino) 06 4882114 | 06 48872222
ORARI : martedì, giovedì, venerdì ore 20.45
mercoledì, domenica ore 17.00
sabato ore 16.30 e 20.45


Settore Intero Ridotto1 Ridotto2 Ridotto3
platea 33 €* 26 € 21 € 16 €
balconata 29 € 24 € 19 € 15 €
I galleria 18.50 € 16 € 15 € 13 €
II galleria 13 € 11.50 € 10 € 9 €
* platea per le Prime: 47 €
ridotto
1: convenzioni e under 60
non valido alle Prime in platea
ridotto2: under 30 e gruppi adulti (min 10)
ridotto3: gruppi scuola (min 10 persone)


lunedì 25 novembre 2013

Giuseppe Fiorello in Penso che un sogno cosi....Conferenza stampa

Le Officine Culturali, Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo 
e
IBLAfilm

presentano
Giuseppe Fiorello
in
Penso che un sogno così …
di Giuseppe Fiorello e Vittorio Moroni
regia  Giampiero Solari

Modugno per me non è stato solo una storia da raccontare o un personaggio da interpretare, ma la possibilità di ritrovare un tempo lontano rimasto sempre dentro di me.
In questo spettacolo salgo a bordo del deltaplano delle canzoni di Domenico Modugno e sorvolo la mia infanzia, la Sicilia e l’Italia di quegli anni, le facce, le persone, vicende buffe, altre dolorose, altre nostalgiche e altre ancora che potranno sembrare incredibili.
Attraverso questo viaggio invito i protagonisti della mia vita ad uscire dalla memoria e accompagnarmi sul palco, per partecipare insieme ad un avventuroso gioco di specchi.

Giuseppe Fiorello

"Penso che un sogno così..." è uno degli spettacoli di punta della stagione teatrale 2013-2014 dell'Ambra  Jovinelli, ed è uno spettacolo nato, in pochino, proprio sul palco di questo teatro, dove Giuseppe Fiorello e Vittorio Moroni, hanno scritto parte del testo. Nelle tre date di Civitavecchia ( 22, 23 e 24 novembre) si è respirata un'aria magica, ha affermato Giuseppe Fiorello in conferenza stampa, facendo il confronto tra quando, si fanno le prove a porte chiuse dove tutto e molto più tecnico, all' emozione, al rapimento che si prova al raccontare e a condividere con il pubblico, un pezzo importante della propria vita, e della propria famiglia, che si intreccia con un grande personaggio come Domenico Modugno. 
Nello spettacolo c'è un percorso storico e intimo che si mescolano, gli anni 50' il Boom economico, e lo scoppiare di "Nel blu dipinto di Blu", una scintilla che andava al di là del sociale, un grande intreccio personale e musicale, una reazione a catena, paralella tra Modugno e il Boom economico.
"penso ceh un sogno così..." non cade mai nel nostalgico, grazie anche ad un gioco di luci semplici e calde che danno modernità. E' uno spettacolo fatto di emozioni, ma nel quale viene anche fuori la parte tragicomica: personggi che hanno fatto parte della mia vita, o che io ho visto da piccolo, e che ho inserito, c'è anche un bambino che sono io (non c'è un bambino vero in scena) ma è come se ci fosse.
Io fin da piccolo sognavo di portare in scena una storia, in cui potevo dire che non ero come gli altri mi vedevano, cioè timido, chiuso, e che mi sentivo dire "poverino è chiuso". La timidezza dà fastidio, durante l'adolescenza mi sono chiuso ancor di più, ma meditavo una sana vendetta.
Forse il personaggio principale è mio padre, che ho messo accanto a Modugno come due fratelli.
Per me entrare in questo spettacolo è come entrare in un'ampolla magica, in cui si intrecciano passato e presente. 
Si cantano e si suonano dal vivo canzoni di Modugno, del repertorio più vasto ed è un racconto apparentemente strano e surreale, si parla del suo incontro con Pasolini "Cosa sono le nuvole", si attraversano temi vari e forti senza mettersi in cattedra. Modugno era molto proiettato nel futuro.
Ho scoperto un altro Modugno: nel film ho più approfondito l'uomo, qui più l'artista.

"Penso che un sogno così..."
stagione 2013-2014
Produzione Nuovo Teatro e IBLA Film

dal 22 al 24 novembre 2013- Civitavecchia Teatro Traiano
dal 26 al 28 novembre 2013- Massa Teatro Guglielmi
Dal 29 novembre al 1 dicembre 2013- Lucca Teatro del  Giglio
3 dicembre 2013 -Teano Auditorium Tommaselli
dal 4 al 15 dicembre 2013- Napoli Teatro Diana
17 dicembre 2013-Lonigo Teatro Comunale
18 dicembre 2013 - Legnago Teatro Salieri
dal 19 al 22 dicembre 2013- Triese Teatro Politeama Rossetti
23 dicembre- Mirano Teatro di Mirano
7 gennaio 2014- Biella Teatro Odeon
8 gennaio 2014- Pinerolo Teatro Sociale
dal 9 al 10 gennaio 2014 Genova Politeama Genovese
dal 11 al 12 gennio 2014  Novara Teatro Coccia
dal 14 al 15 gennaio 2014 Gallarate Teatro delle arti
16 gennaio 2014 Ivrea Teatro Giacosa
17 gennaio 2014 Vighizzolo Teatro Fumagalli
18 e 19 gennaio 214 Bologna EuropAuditorium
20 gennaio 2014 Copparo Teatro comunale de micheli
dal 22 al 26 gennaio 2014 Perugia teatro Morlacchi
dal 30 geannaio al 16 febbraio 2014 Roma Teatro Ambra Jovinelli
18 e 19 febbraio 2014 Brindisi Teatro Verdi
20 e 21 febbraio 2014 Taranto Teatro Orfeo
22 e 23 febbraio 2014 Bari Teatro Petruzzelli
25 febbraio 2014 Borgosesia
26 febbraio 2014 cesano Maderno Teatro Excelsior
dal 27 febbraio al 2 marzo 2014 Firenze teatro verdi
3 marzo 2014 Montecatini terme teatro verde
dal 5 al 7 marzo 2014 siena Teatro dei Rinnovati
8 e 9 marzo 2014 Avellino Teatro Gesualdo
11 marzo 2014 Nola Teatro Umberto
dal 12 al16 marzo 2014 Salerno teato verdi
18 e 19 marzo 2014 Livorno teatro goldoni
20 e 21 marzo 2014- Fano Teatro della fortuna
22 e 23 marzo 2014 ascoli piceno Teatro Ventidio basso
4 aprile Atlantic city
6 aprile foxwood

 


giovedì 21 novembre 2013

Paolo Briguglia da martedì 26 novembre fino all'8 dicembre in scena a Milano al Teatro Strehler con lo spettacolo La torre d'avorio per la regia di Luca Zingaretti


 stagione teatrale  2013 .  2014

Zocotoco srl 
presenta

                                         


Luca Zingaretti  
                          Massimo de Francovich 
    LA  TORRE D’ AVORIO
di Ronald Harwood
traduzione di Masolino d’ Amico
con
Paolo Briguglia 
Gianluigi Fogacci, Francesca Ciocchetti,  Caterina Gramaglia

Scene Andrè  Benaim  Costumi Chiara Ferrantini  Luci Pasquale Mari 
    
Regia Luca Zingaretti




Berlino 1946. E’ il momento di regolare i conti, e la cosiddetta denazificazione – la caccia ai sostenitori del caduto regime - è in pieno svolgimento. Gli alleati hanno bisogno di prede illustri, di casi esemplari che diano risonanza all’iniziativa. Viene così convocato, nel quadro di una indagine sulla sua presunta collaborazione con la dittatura, il più illustre esponente dell’alta cultura tedesca, vale a dire il direttore d’orchestra Wilhelm Furtwängler, universalmente acclamato accanto a Toscanini come il maggiore della prima metà del secolo. Furtwängler non era stato nazista, e anzi non aveva nascosto di detestare le politiche del Terzo Reich; era anche riuscito a non prendere mai la tessera del partito. Ma nel buio periodo dell’esodo di molti illustri intellettuali che avevano preferito trasferirsi all’estero piuttosto che continuare a lavorare in condizioni opprimenti, era rimasto in patria, e aveva svolto la sua attività in condizioni privilegiate. Aveva scelto, in tempi durissimi, di tenere accesa la fiaccola dell’arte e della cultura, convinto che questa non abbia connotazione politica; e aveva sfruttato il suo prestigio per aiutare, all’occorrenza, persone perseguitate o emarginate. Si era anche scaricato la coscienza barcamenandosi per esibirsi nel minor numero possibile di occasioni ufficiali; pur di non stringere la mano a Hitler, in una occasione famosa e fotografata, aveva fatto in modo di continuare a impugnare la bacchetta con la destra. Dai suoi compatrioti, quasi tutti melomani, era sempre stato venerato alla stregua di una divinità super partes, e anche dopo la fine della guerra nessun tedesco si era sentito di addebitargli alcunché.







Ma ecco ora che i vincitori vogliono vederci chiaro, e se possibile far crollare anche questo superstite mito della superiorità germanica. Consapevoli del fascino che il grande artista esercita su tante persone, essi affidano l’indagine a un uomo che dà ogni garanzia di esserne immune: un maggiore dell’esercito che
detesta la musica classica, venditore di polizze assicurative nella vita civile e quindi molto sospettoso nei confronti del prossimo; un plebeo che disprezza le sdolcinatezze borghesi; un giustiziere sacrosantamente indignato dalle ingiustizie e dalle atrocità che ha visto perpetrare in questa corrottissima zona dell’Europa; soprattutto, un americano convinto nell’eguaglianza di tutti gli uomini sia nei diritti sia nelle responsabilità.
Ronald Harwood – l’autore del da noi sempre riproposto “Servo di Scena”, ma poi anche di numerosi altri testi teatrali, letterari e cinematografici (uno dei quali, la sceneggiatura del “Pianista” di Roman Polanski, premiato con l’Oscar) – è contemporaneamente ebreo, appassionato di musica (ha scritto una commedia su Mahler, un romanzo su César Franck) e sudafricano: in grado quindi sia di guardare il contegno di Furtwängler con gli occhi critici di una delle vittime, sia la tracotanza del filisteo maggiore Arnold con quelli di qualcuno per cui l’arte sia un bene supremo e irrinunciabile, sia l’atteggiamento dei vincitori dalla prospettiva di uno di loro ma che non è coinvolto come loro. Lo scontro tra due avversari così diversi e così poco disposti a capirsi – soprattutto, ciascuno dei quali è convinto delle proprie ragioni - offre teatralmente quello che nella boxe è considerato il match ideale, tra il picchiatore e lo schermidore; tra coloro che assistono, variamente coinvolti, paio offrono testimonianze ambigue, che potrebbero andare sia a carico sia a discarico dell’imputato. Del resto l’episodio è storico, all’epoca Furtwängler fu veramente indagato e in qualche misura umiliato, e se le accuse poi caddero la sua immagine pubblica non recuperò più del tutto la limpidezza di una volta. Il suo caso suscita interrogativi che nessuna formula sembra aver risolto ancora oggi, e assai modernamente l’autore non propone risposte, ma sollecita ogni spettatore a dare la sua. Con un regime infame non si deve collaborare, questo è ovvio. Ma svolgere un’attività artistica equivale a collaborare? Per qualcuno, sì: si contribuisce a dare un’immagine positiva di un Paese che invece è marcio. Per qualcun altro, no: se mostri l’arte, la bellezza, ai tuoi concittadini per quanto oppressi, aiuti a tener vivo in loro qualcosa che un giorno potrebbe aiutarli a riprendersi. In molti casi la questione può essere risolta dalla coscienza individuale: se non voglio i soldi, mettiamo, di quel tale editore le cui posizioni politiche non condivido, posso pubblicare con qualcun altro. Ma quando si tratta di un personaggio così rappresentativo, che le sue scelte costituiscono un esempio per tutti?
La commedia debuttò a Londra nel 1995 per la regia di Harold Pinter, e fu ripresa a New York e in molte altre città. Il titolo originale, “Taking sides”, significa letteralmente “Schierarsi”: non un gran che in italiano, meglio comunque di quello appioppato al film di Istvan Szabò del 2001 (con Harvey Keitel e Stellan Skarsgård), “A torto o a ragione”). Proponendo di renderlo come “La torre d’avorio” si è voluto alludere alla condizione di orgoglioso isolamento che l’artista crede, forse a torto, di potersi permettere sempre.
Masolino D'Amico

mercoledì 20 novembre 2013

FRANKENSTEIN JUNIOR al BRANCACCIO recensione

Compagnia della Rancia
presenta
Giampiero Ingrassia
in
Il nuovo musical di
MEL BROOKS
FRANKENSTEIN
JUNIOR
Mostruosamente divertente!
Un classico della comicità diventa musical
con Giampiero Ingrassia nel ruolo del Dottor Frankenstein

 “Si-può-fare!”, “Rimetta a posto la candela”,“Potrebbe essere peggio…potrebbe piovere”, “Diventerà molto popolare”: sono solo alcune delle esilaranti battute entrate nella memoria degli appassionati di Frankenstein Junior, il film dal quale lo stesso Mel Brooks ha tratto il musical “mostruosamente divertente” che, dopo l’incredibile successo di pubblico e critica, sarà nuovamente in tour nella stagione 2013/14.
La versione italiana, diretta da Saverio Marconi con la regia associata di Marco Iacomelli, è una trasposizione fedele della realtà cinematografica, dove le scenografie in bianco nero dalle atmosfere gotiche si contrappongono ai coloratissimi costumi e fanno da sfondo ai tantissimi momenti di irresistibile comicità. Trovate registiche e coreografiche originali ripropongono in chiave musical l’ironia propria del film attraverso “numeri” divertentissimi, su tutti quello tra Frankenstein e il Mostro sulle note di Puttin’ on the Ritz di Irving Berlin.
Considerato una delle migliori cento commedie americane di tutti i tempi, girato nel 1975 con uno stile ispirato agli anni ’20 (omaggio ai classici horror della Universal), Frankenstein Junior è una parodia del celebre Frankenstein di J. Whale e delle numerose pellicole dedicate alla creatura di Mary Shelley. Il film, premiato dal pubblico che lo ha consacrato come il cult movie per eccellenza, con oltre 500.000 copie vendute è il “classico” in DVD di maggior successo della storia dell'home video in Italia. Il genio di Mel Brooks - dopo Per favore non toccate le vecchiette/The Producers - torna così dal cinema al teatro con una commedia musicale in scena a Broadway per 485 repliche all’Hilton Theatre dal 2007 al 2009.
Per la Compagnia della Rancia è un ritorno alla comicità in musical di Mel Brooks: “Quando abbiamo ottenuto i diritti di The Producers – dice Marconi – Mel Brooks ha supervisionato ogni dettaglio della produzione, fino all’ultimo dei bozzetti dei costumi. Questa volta abbiamo avuto carta bianca: la fiducia che ci è stata data è un grande incoraggiamento per noi per questa edizione originale tutta italiana”.
Tradotto in italiano da Franco Travaglio, Frankenstein Junior porterà anche a teatro la comicità del film, sottolineata dalle musiche originali composte dallo stesso Mel Brooks. L’atmosfera del castello di Victor Von Frankenstein, del laboratorio e degli altri ambienti è ricreata dalle scenografie disegnate da Gabriele Moreschi. Le coreografie di Gillian Bruce, che spaziano dal tip-tap all’energia del travolgente quadro “Transilvania Magica”, esaltano il ritmo dei numeri musicali e ripropongono, in un mix perfetto di tecnica, virtuosismi e interpretazione, la comicità che accompagna gli spettatori in due ore di spettacolo. Gli artisti italiani si trasformeranno nei famosissimi personaggi grazie ai trucchi e alle parrucche ideate da Antonella Marinuzzi e ai costumi di Carla Accoramboni e canteranno preparati dalla vocal coach Lena Biolcati; il disegno luci è firmato da Valerio Tiberi e il disegno fonico da Enrico Porcelli.

Se volete passare due ore di spensierato divertimento, andate a vedere FRANKENSTEIN JUNIOR, non ve ne pentirete, verrete trascinati in un mondo a metà tra il gotico-fantascientifico, e i paradossi che portano con se i personaggi americani, divisi tra quello che sono e quello che vorrebbero essere, metafora dell'essere e dell'apparire rispetto ai nativi transilvani non curanti dei loro difetti fisici o comportamentali, più in linea con la naturalezza delle cose. 
Gli americani dott. Frankenstein che vuole essere chiamato Frankenstin, perchè lui scienziato vero studioso della mente umana si vuole distinguere dal nonno famoso tombarolo,in Transilvania  e la sua fidanzata, Elizabeth, che usa diversi toni di voce, quando fa se stessa, e quando invece, si reprime per essere quello che la società si aspetta da lei, entrambe troveranno in Transilvania una liberazione attraverso la naturalità degli altri personaggi. Il famoso "SI PUO' FARE" è un urlo di liberazone, dalla morte fisica, ma anche dalla morte civile.
Miriam Comito
È Giampiero Ingrassia a vestire i panni del brillante e stimato dottor Frederick “Frankenst-I-n” (al cinema fu Gene Wilder), il protagonista di Frankenstein Junior. Oltre a quasi 30 anni di carriera tra prosa e tv, tra Ingrassia - diplomato al Laboratorio Teatrale di Gigi Proietti - e il musical esiste un amore di lunga data: nel 1989, infatti, è il protagonista de La Piccola Bottega degli Orrori, il primo musical della Compagnia della Rancia. Segue Il Pianeta Proibito (1995, regia di P. Rossi Gastaldi) per poi vestire, dal 1997 al 1999, il giubbetto di pelle di Danny Zuko nella prima “storica” edizione di Grease, a fianco di Lorella Cuccarini, il primo long-running show italiano che, in pochi mesi e in sole due città, batte ogni record di pubblico e di incasso. Nel 2000 è stato Erode nel Jesus Christ Superstar di Massimo Romeo Piparo con Carl Anderson e nel 2001 debutta con Salvatore Giuliano, insieme a Tosca, che riprende esattamente 10 anni dopo con Barbara Cola al suo fianco. Dal 2001 al 2003 si “spoglia” con Rodolfo Laganà e Bob Messini in The Full Monty, per la regia di Gigi Proietti. Nella stagione 2011/12 è in scena nella commedia musicale Stanno suonando la nostra canzone insieme a Simona Samarelli, per la regia di Gianluca Guidi.
Straordinari artisti interpretano i celebri personaggi che hanno fatto del film di Mel Brooks un vero cult. Sul palco, al fianco di Ingrassia, Giulia Ottonello (Cantando sotto la pioggia, Cats), dalle straordinarie capacità vocali unite a un naturale talento comico, interpreta Elizabeth, viziata ed egocentrica fidanzata di Frederick. Igor è interpretato da Mauro Simone (Grease, Pinocchio il grande musical, regia di Tre metri sopra il cielo), servo fedele al Castello e disinvoltamente incurante della propria gobba. La sinistra e misteriosa Frau Blücher, il cui nome incute terrore persino ai cavalli, governante al castello e detentrice dei segreti di Victor Von Frankenstein ha il volto di Altea Russo (La Piccola Bottega degli Orrori, A Qualcuno Piace Caldo, Bulli e Pupe, Hello, Dolly!), mentre Valentina Gullace (Jesus Christ Superstar, Cabaret, High School Musical, Aladin, Salvatore Giuliano) è l’esplosiva Inga, giovane transilvana assistente devota di Frederick, incurante della propria straordinaria e sensuale bellezza. Il baritono Fabrizio Corucci è il Mostro, l’imponente creatura riportata in vita grazie agli esperimenti del Dottor Frankenstein. Completano un cast pieno di energia e talento Felice Casciano (A Qualcuno Piace Caldo, La Piccola Bottega degli Orrori, Pinocchio il grande musical, Sister Act) nei panni dell’ispettore Kemp, capo della polizia locale dedito al mantenimento dell'ordine; Davide Nebbia (Grease, Happy Days) nel ruolo dell’eremita cieco che abita nei boschi e desideroso di compagnia (che nel film era interpretato da un quasi irriconoscibile Gene Hackman); Roberto Colombo (Grease, A Chorus Line, Cats, Happy Days) è Victor Von Frankenstein, famigerato nonno di Frederick, impaziente che il nipote segua le sue orme; Michele Renzullo (Cats, Happy Days) è Ziggy, il più bizzarro tra gli abitanti del villaggio transilvano.
Twitter @CompagniaRancia #musical #frankensteinjunior #sipuofare
TEATRO BRANCACCIO di Roma
dal 19 novembre  al 1 dicembre 2013

lunedì 18 novembre 2013

CIAKPOLONIA FESTIVAL DEL CINEMA POLACCO il regista ANDRZEJ ZULAWSKI sbarca a Roma per una retrospettiva delle sue opere


Il regista Andrzej Zulawski sbarca a Roma per la retrospettiva sulle sue opere

CIAKPOLONIA
FESTIVAL DEL CINEMA POLACCO
21/22 novembre – Cinema Trevi
23/ 24 novembre 2013 – Casa del Cinema
ingresso gratuito
Quattro giorni per visionare lungometraggi made in Polonia, dal 21 al 24 novembre, con una doppia location: Cinema Trevi (21 e 22 novembre) e Casa del Cinema (23 e 24 novembre). Entra nel vivo, dopo la presentazione di fine ottobre, la rassegna CIAKPOLONIA, il festival del cinema polacco con l’omaggio, il 21 e il 22 novembre, al regista polacco Andrzej Zulawski.
Zulawski sarà presente in sala al cinema Trevi con Mariangela Sansone anche per la presentazione del suo libro C’era un frutteto, edito da Alpine Studio, introdotto da Marina Fabbri, su una intensa storia d’amore, durante l'orrore dell'occupazione tedesca e le menzogne del comunismo. Precederà la proiezione del documentario Zulawski su Zulawski (Zulawski o Zulawskim) di Jakub Skoczen e a seguire La terza parte della notte, il debutto cinematografico del maestro.
L’appuntamento del 22 novembre, in collaborazione con la Cineteca Nazionale, prevede tre film originali di Andrzej Zulawski degli anni 1975, 81’ e 84’: L’importante è amare (L’important c’est d’aimer) con Romy Schneider, Possession con Isabelle Adjani e La femme publique, con Valerie Kaprisky nel ruolo principale.
Nelle giornate del 23 e 24 novembre, altre pellicole in proiezione alla Casa del Cinema, il 23 Novembre: In the Bedroom (W sypialni) di Tomasz Wasilewski, anteprima italiana al Trieste Film Festival 2013, proiezione alla presenza di Katarzyna Herman, una delle più interessanti attrici polacche; Rose (Roza) di Wojciech Smarzowski, vincitore al Festival Viareggio Europa Cinema 2012; Baby Blues (Bajbi blues) di Kasia Roslaniec, anteprima italiana al Rome Independent Film Festival 2013. Il 24 Novembre: La Talpa di Rafael Lewandowski, anteprima italiana al Trieste Film Festival 2012; Crulic. The Path to Beyond (Droga na drugą strone) di Anka Damian, anteprima italiana al MedFilmFestival 2011; selezione di cortometraggi Polacchi dell’Arcipelago Film Festival;
Selezione affatto casuale, che vuole porre l’accento sul talento sovente sottovalutato di autori emergenti, destinati invece a grandi successi internazionali. Sorte simile toccò a Zulawski, pesantemente censurato in patria e non solo per poi riconfermarsi sul panorama europeo come grande creativo sperimentale.
Il festival CIAKPOLONIA, ricca selezione di opere pluripremiate, escluse dal circuito distributivo italiano, è realizzato con il sostegno di Roma Capitale - Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica.
Programma completo: www.istitutopolacco.it - www.riff.it

Sesta edizione di EXIT-Emergenze Per Identità Teatrali al Teatro Tor Bella Monaca

Federazione Italiana Artisti
PRESENTA

Sesta edizione

Teatro Tor Bella Monaca


28/29/30 Novembre 2013
1/5/6/7/ 8 Dicembre 2013

 Orario spettacoli : tutti i giorni alle 21.00, domenica 1 dicembre ore 17.30

Dal 28 novembre all’8 dicembre 2013 sarà di scena al Teatro Tor Bella Monaca, la sesta edizione di EXIT - Emergenze Per Identità Teatrali. Otto compagnie per otto giorni di spettacoli pensati per accompagnare il pubblico nel fitto bosco teatrale e musicale romano, seguendo un unico sentiero: “vedere il teatro come luogo d’incontro, di confronto, di emozioni e di pensieri, un teatro per tutti e di tutti, che abbia qualcosa ancora davvero da dire”. In questa sesta edizione, EXIT si conferma essere – nel panorama teatrale italiano - un appuntamento fisso di caratura nazionale.

Exit è un’uscita… d’emergenza… è un’emersione… Exit è Teatro: fatto e non detto, teatro per la gente e tra la gente. La sesta edizione della rassegna teatrale Exit - Emergenze Per Identità Teatrali, anche quest’anno sarà ideata e realizzata dalle compagnie aderenti alla Fed. It. Art. Federazione Italiana Artisti. Palcoscenico dell’importante evento sarà quest’anno il Teatro Tor Bella Monaca – il cui direttore artistico è Alessandro Benvenuti – facente parte dell’innovativo sistema teatrale ‘Casa dei Teatri’.
L’obiettivo che si persegue è quello di un teatro che non sia d’èlite, un teatro pensato per il pubblico ma anche attento a trovare una scappatoia intelligente dall’alveo della ‘Tradizione’. Le edizioni passate - seguendo questo obiettivo - hanno riscontrato un ottimo successo di pubblico e critica. La varietà dei generi e dei contenuti di questa rassegna riesce a soddisfare un utenza molto vasta e varia, proprio perché gli spettacoli sanno divertire, emozionare, formare e informare, allietare, impressionare e, talvolta, anche sconcertare. Exit è emergere dall’emergenza per trovare una o più identità: quelle del teatro, della musica e dei suoi interlocutori, di nuovo insieme in un antico e sempre nuovo rito di condivisione. Oggi Exit è un luogo stabile in cui parlare ad ampio raggio il linguaggio del teatro, della musica e dello spettacolo a tutto tondo.
QUESTO IL CALENDARIO:

Il sipario si alza giovedì  28 novembre ore 21.00  con La compagnia Teatro dell’ appeso che presenta: Ricordi? Sbocciavano le viole... (omaggio a Fabrizio De André)” Recital concerto ideato, diretto e interpretato da Amedeo di Sora con la complicità musicale di Stefano Spallotta (chitarre) e Nicoletta Evangelista (piano e tastiere). Amedeo di Sora interpreterà alcune tra le più significative e suggestive canzoni di Fabrizio De André, unitamente a  brani in prosa che fungeranno da filo conduttore del viaggio musical-poetico sulle ali della memoria di temi ed atmosfere che ancora provocano intensa partecipazione e condivisione sia da parte di coloro che erano giovani negli anni in cui il grande artista ligure esprimeva le sue poesie in musica, sia da parte dei giovani d'oggi. Venerdì 29 novembre ore 21.00  è di scena: “NON E’ VERO NIENTE” Scritto e diretto da Alessandro Di Somma, con : Giuseppe Mortelliti, Eleonora Turco, Diego Venditti, Marco Zordan e musiche dal vivo di Francesco Leineri. Due fratelli cercano di ricostruire il ricordo più importante nella vita dei propri genitori, un ricordo che non hanno vissuto, ma di cui hanno sempre sentito parlare, il fantasma di un ricordo quindi, un evento che ha sconvolto l’esistenza dei propri familiari e che ne ha condizionato il futuro e di conseguenza la vita. Un fatto da cui, si rendono conto, anche la loro vita dipende. Sabato 30 novembre ore 21.00, Teatraltro presenta "IL BACIAMANO" di Manlio Santanelli con Monica Maiorino, Aldo De Martino,Simone Sgambato,regia Eduardo Ricciardelli. Narra la tragica vicenda di una janara (strega) che deve cucinare un soldato giacobino, catturato e portato da suo marito Salvatore. La vicenda ricalca fatti storici avvenuti realmente, si narra infatti che nel napoletano nel diciassettesimo secolo ci siano stati casi di cannibalismo derivati dalla fame. Domenica 1 dicembre ore 17.30 la compagnia Overlook presenta “GRANDI CANZONI ITALIANE” con Domenico Severino; un  recital del pianista-cantante Domenico Severino,  accompagnato da chitarra e percussioni. E' un viaggio ideale, della durata di circa 2 ore, nei capolavori della musica italiana che hanno fatto la storia della canzone italiana dal '50 ad oggi. In programma brani di Dalla, Nomadi, Battisti, Paoli, Conte, Celentano, Morandi,Buscaglione, Carosone, Modugno. Giovedì 5 dicembre ore 21.00 Abraxa Teatro, presenta “ SE LA RIVOLUZIONE D’ OTTOBRE FOSSE STATA DI MAGGIO” Regia e drammaturgia:  Emilio Genazzini, interprete: Massimo Grippa, testi  originali: Emilio Genazzini, Massimo Grippa. Questo spettacolo vuole rivisitare le passioni, le riflessioni e gli sconvolgimenti  di un periodo temporale particolarmente complesso della società italiana e internazionale dal 1979.  La nuova drammaturgia  è stata ideata  per creare un parallelo artistico-emozionale tra i fatti che infiammarono l’epoca, scene di spettacoli allestiti da Abraxa in quegli anni e la storia personale e professionale che il protagonista metterà in gioco”. Venerdì 6 dicembre ore 21.00 la compagnia La Scaletta in collaborazione con L'Istituto Polacco di Roma presenta: "Il Paese dei Fanfaroni"da Kraina kłamczuchów" di M. Wojtyszko con Tony Allotta, Sabrina Dodaro, Gabriele Linari, Krzysztof Bulzacki Bogucki regia Gabriele Linari. Tra evocazione storica e ritmi drammaturgici fortemente contemporanei, incontriamo le figure di Boccaccio e Petrarca, in un gioco di verità e finzione che non vuole sciogliersi. Un gioco che è il guizzo vitale prima del fatale incombere della peste, in cui la letteratura fluisce nella vita quotidiana ammantandola di un velo impercettibile di sogno. Sulla scena gli attori giocheranno con la Storia, con l'Arte, con la nostra vita stessa." Sabato 7  dicembre ore 21.00 , La compagnia Teatro dell’ applauso presenta “NELL’ARDORE DELLA NOSTRA CAMERA” di Massimo Sgorbani, con Elisa Faggioni e con Luciano Santilli, regia di Marco Maltauro. Ingredienti dello spettacolo: Anchilosi (limitazione grave o annullamento completo dei movimenti di un’articolazione). Una vedova. Il corpo del marito morto. La Traviata. Una sputacchiera. Famiglia di costruttori. Puttana mummificata. Palestra. Culto della carne. Fitness come religione. Cappella Sistina. Viagra. Una vita dedicata all’erezione. Domenica 8 dicembre ore 21.00 la compagnia LABit presenta “HO MORTO PETROLINI!” diretto e interpretato da: Gabriele Linari Muische originali: Jontom. Gabriele Linari (autore e interpete dello spettacolo), già vicino ad autori dissacranti quali Ennio Flaiano o a grandi del calibro di Kafka interpreta il mito petroliniano sotto una luce non convenzionale, portando in scena l’uomo e l’artista, mettendolo a processo, miscelando macchiette e biografia, in un dialogo continuo tra Petrolini e l’attore che lo impersona e lo“processa” sul palco uno spettacolo in cui la comicità incontra atmosfere suggestive arricchite dagli adattamenti musicali di Jontom.

EXIT è promossa dalla Fed. It. Art. e le compagnie, ad essa affiliate, che partecipando alla rassegna si auto producono in quanto sostenitrici e ideatrici del progetto.


  Si ringraziano:
                              
      
  
http://teatro.persinsala.it/                             http://www.saltinaria.it/

per il sostegno accordato, in qualità di media partner della rassegna.

Teatro Tor Bella Monaca

via Bruno Cirino | 00133, Roma
all'angolo di viale
Duilio Cambellotti con via di Tor Bella Monaca

Orari delle repliche: tutti i giorni alle 21.00, domenica 1 dicembre ore 17.30
Prenotazioni: tel 06 2010579
Botteghino: feriali ore 18-21.30, festivi ore 15-18.30 (solo nei giorni di spettacolo)


Biglietto unico: 10 euro

Per i CRAL ; under 26 e over 65 biglietto ridotto € 8,00

Inoltre tutti coloro che si presenteranno al botteghino a nome di Persinsala e Saltinaria, avranno diritto al biglietto ridotto

Info:
http://www.exiteatro.com/index.php/calendario/
http://www.feditart.it/