venerdì 28 febbraio 2014

Al via l' 8 marzo la XX edizione di La Scena Sensibile rassegna al femminile a cura di Serena Grandicelli

TEATRO ARGOT STUDIO                                                                      
PROVE DI VOLO
stagione senza rete 2013/2014

LA SCENA SENSIBILE_XX EDIZIONE
8 | 23 marzo 2014

 
Dall’ 8 marzo 2014 riprende la rassegna al femminile, curata da Serena Grandicelli, La Scena Sensibile arrivata quest’anno alla sua ventesima edizione. Al Teatro Argot Studio di Roma fino al 23 marzo andranno in scena tutte le sere alle ore 21.00 i gruppi selezionati. Due le novità che caratterizzano questa nuova edizione: il tema individuato nella parola e nel suo conseguente significato STRAPPI e l’elezione a produttore del singolo spettatore che a seguito della sua quota di partecipazione oltre quella iniziale verrà inserito nel programma come socio produttore.

Quando subiamo un trauma o una violenza - spiega Serena Grandicelli – sembra che nella nostra anima o nella nostra coscienza si verifichi uno strappo…e dopo nulla è più come prima! Questa ventesima edizione di scena sensibile ha raccolto storie che, in qualche modo, narrano vicende che puntano il dito sullo strappo o sul dopo strappo. Come sempre ci saranno anche alcune eccezioni; il primo spettacolo, ad esempio, è un danza che evoca un delicato gioco tra il corpo e la sua memoria, in Don Giovanna assistiamo a una metamorfosi di adattamento alla poligamia e nell’ultimo un originale “bestiario” è narrato con musiche originali. Completano il programma un laboratorio e la presentazione di un libro”.


PROGRAMMA COMPLETO (tutte le sere ore 21.00) 

Sab. 8 – Dom. 9 marzo                                                                                                                              percezioni                                                           

io è un altro
musica originale Carlo Moneta  
ideazione luci Gianni Staropoli
coreografia e danza Alessandra Cristiani

Io è un altro, nasce dalla forza evocativa e dalla suggestione ricevuta da alcuni autoritratti fotografici, realizzati dall’artista americana Francesca Stern Woodman. Nell’intento di voler agire il loro richiamo, le immagini originarie sono diventate, nella danza, dei cammei, delle piccole isole di senso, dalle quali partire per iniziare un delicato gioco tra il corpo e la sua memoria.



Evelina Un accadere sensibile. Una narrasenz'azione.

creazione di Gianluca Bottoni Cinzia Villari
voce di Cinzia Villari, Gianluca Bottoni Fulvio Ferrario
registrato e mixato da Francesco Fazzi

“Narrasenz’azione”, solo suono, sulle tracce di un tragico vissuto di sordità realmente esistito.
nota: un fluido passaggio lega queste due performance che abbiamo messo insieme 



Lun. 10 marzo                                                                                                                                                      dopo

L’estetica dell’oltre_tra poesia e teatro
di Michela Zanarella Giuseppe Lorin
con Michela Zanarella, Giulia Eccher, Giuseppe Lorin, Filippo di Lorenzo
e con la partecipazione straordinaria di Chiara Pavoni, Silvio Carrello, Salvatore Gioncardi

Durante la presentazione di una silloge, l’autrice, attesa con apprensione e ansia dagli organizzatori e dal pubblico in sala, si presenterà in ritardo, quasi a conclusione del prestigioso evento. Dalla sua biografia emerge la travagliata realtà dell’essere giovane donna in un sobborgo del nord Italia. Veniamo così a sapere che, a seguito di un incidente, che l'ha ridotta in coma, si troverà poi nell’inconsapevole situazione che le spalancherà le porte della Poesia.  “Se ti va di sognare” è una poesia di Michela Zanarella, musicata e cantata da Nello Fiorillo 


Mart. 11 – merc.12 marzo                                                                                                                                    dopo

Respiro 
di De Carolis / Tusa

Elena è una giovane donna ebrea, vive in Polonia durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale, dopo anni di fughe viene arrestata in casa propria. Suo marito e suo figlio vengono uccisi barbaramente e lei deportata a Ravensbruck. Elena è incinta e riesce miracolosamente a nascondere la sua gravidanza, riuscendo ad arrivare alla liberazione del campo viva, ma con i nervi a pezzi; dà alla luce il piccolo Kolia che affida ad una famiglia di contadini. Perde la memoria e per trent’anni vaga per l’Europa. Siamo negli anni '70 e finalmente Elena  torna in sé riacquistando ogni frammento del suo passato, insegue il sogno di ritrovare suo figlio, che vive a Leningrado. Cerca in ogni modo di contattarlo attraverso la moglie Mathilde, che diventa una sua alleata. Kolia ha un bambino ed è ricoverato in una clinica per malattie nervose e la moglie tenta disperatamente di riportarlo a casa. Ma il passato è troppo faticoso da affrontare e da risolvere. 




Giov. 13 – Ven. 14 marzo                                                                                                                                    dopo

Codice a Barre  
di Anita Cherubini Bianchi 
liberamente ispirato al racconto di Giancarlo De Cataldo “Angela, l’altra figlia” e ”I giorni dell’Ira: Storie di matricidi” saggio scritto dallo stesso autore 
con Paolo Crepet
regia Greta Agresti e Roberto Caccioppoli 

Il rapporto disturbato di un fratello e una sorella, vittime di una madre fredda e ditstante. La sorella fugge,
lasciando il fratello, ancora troppo piccolo, in balia del “nemico”: la madre. Abbandonato a sé stesso, in una crescente follia, il fratello è pronto a compiere l’atto estremo, il matricidio, ma prima chiama la sorella e lascia un messaggio in segreteria: “Se non mi fermi, io lo faccio!”. Lei sente il messaggio, ma non risponde. Una telefonata è sufficiente a sconvolgere le loro già precarie esistenze. Lui finisce in un ospedale psichiatrico, dove poco dopo si suiciderà. I medici chiameranno la sorella per avvisarla della tragedia. Lo spettacolo ha inizio qui. Loro due di nuovo insieme. Lo stile di scrittura è all’osso. Dialoghi di frasi tagliate, parole non dette, interrotte, sospese, dove i due protagonisti oscillano tra un presente surreale, a tratti grottesco e un passato di complicità sofferente ed esplicativo. L’interpretazione registica proietta l’incontro dei due all’interno della mente della sorella, in preda ai sensi di colpa. Gli elementi scenografici, quasi organici e i suoni che evocano stati di coscienza contrastanti, ci conducono in un non-luogo. Questi sono i loro ricordi. Questa la loro realtà.  




Sab. 15 marzo                                                                                                                                           percezioni

Casa di Bambola 
adattamento e regia di Francesca Satta Flores
con  Valentina Iannone, Angelo Rinna, Stefania Bogo, Luca Restagno, Camillo Ventola, Marlisa Romagnoli
aiuto regia: Eleonora Petrarca  
produzione esecutiva: Spring di Grazia Sgueglia 

La casa dove Ibsen colloca Nora e Torvald come luogo della codificazione dei ruoli per eccellenza. I ruoli dei singoli individui nel contesto sociale, quale che sia, e i ruoli che ognuno gioca nei rapporti interpersonali, più o meno intimi. Ruoli che definiscono e limitano, oggi come ieri, la percezione e la comprensione della complessità del reale, bloccando la possibilità di un’autentica maturazione dell’individuo. La via di uscita, è tracciata da Ibsen a partire dalla qualità della sua scrittura drammatica che, con forza intrinsecamente eversiva. Un itinerario indispensabile quanto violento che coinvolge, sia pur in gradi diversi, tutti i personaggi del dramma.  



Dom. 16 marzo – Lun. 17 marzo                                                                                                                 fantastico

Fondazione Salerno Contemporanea
Don Giovanna corpo senza qualità 
di e con Giovanna Giuliani liberamente ispirato a Il corpo senza qualità di Fabrizia Di Stefano  
assistente alla drammaturgia David Romano - scena e grafica Francesco D. De Luca – assistente Marilù Parisi - costume Francesca Esposito – luci e foto Marco Ghidelli – tecnico Gioacchino Somma – 
si ringraziano Mariagrazia Masini, Maurizio Zanardi, Gianluca Jodice,
Enzo Saponaro, Margo, Ludovico Brancaccio, Armando Pirozzi

Chiama studio il suo amore. E, come scienziata, cataloga tutte le mute che subisce e le ennesime metamorfosi di adattamento che il suo studio le ispira. Ecco il suo catalogo. La sua forma più perfetta di poligamia. E se, per amor di studio, arrivasse a perdere ogni certezza di genere, né tragico, né comico, né maschile, né femminile, solo genere fantastico?


Mart. 18, Merc. 19, Giov. 20 marzo – ore 21.00                                                                                                  dopo

Goliarda   
scritto, diretto e interpretato Cristiana Raggi 1962

Sul palco Goliarda Sapienza durante la terapia. E’ depressa. Sola. Ha appena subito diversi elettroshock. Il dialogo crudo e intenso con il medico che le farà tornare la memoria. Lei cerca di recuperare sé stessa, i suoi ricordi. In questo Filo di Mezzogiorno l’ora in cui i corpi dei defunti, svuotati dalla carne, appaiono fra la lava, partorisce nella sua mente un mondo. Con Modesta. Così davanti ai suoi occhi scorrono le immagini del suo futuro romanzo. Il suo capolavoro. L’Arte della Gioia. Lo spettacolo muove da due testi di Goliarda Sapienza: “ l’Arte della Gioia”, suo capolavoro e importante testimonianza del secolo appena trascorso, per la pubblicazione del quale si è ridotta in povertà; e “Il Filo di Mezzogiorno”, che narra degli anni vissuti in terapia dopo l’elettroshock. Il filo narrativo si basa sull’alternanza della loro trasposizione teatrale. Senza la terapia e il processo di ricostruzione di “sé” e della memoria come meta fondante dell’individuo raccontati nell’uno, non avrebbero preso vita i personaggi dell’altro. Senza la presa di coscienza non si può avere il coraggio di affermare con determinazione la propria libertà né acquisire la forza e la volontà di essere assolutamente se stessi, costi quel che costi.




Ven 21 marzo                                                                                                                                              fantastico

Pepe 
scritto e interpretato da Laura Riccioli 
supervisione alla messa in scena Alberto Bellandi, Sara Sammartino
fonica Massimo Cicchinelli

Questo spettacolo è frutto degli incontri avvenuti durante i miei sei anni di insegnamento di teatro e pittura nel carcere di Civitavecchia.  E’ lì che le due donne, che questo monologo racconta, si incontrano. Una è una detenuta. L’altra è un’insegnante di pittura e teatro.  Il pretesto di quest’incontro è l’arte. Il mezzo è il dialogo.  Dialogo col carcere, con sé stesse, con il fuori, l’una con l’altra. Questo dialogo qui, in teatro, si farà monologo.  Il monologo di Espedita Pepe, la detenuta, durante una lezione di pittura del tutto insolita in cui esplode la vitalità di una donna che “chiusa non ci sa proprio stare” e irrompe nell’intimità della professoressa  coinvolgendola in un vortice di provocazioni, ironia, cinismo, incanto e, inaspettatamente, di quell’arte dell’allegria con cui spesso si difende chi sa sopravvivere a tutto e a tutti, risorsa inattaccabile, che tutto e tutti seppellisce.

Sab. 22 – Dom 23 marzo                                                                                                                            fantastico

Animali in versi  un recital a quattro zampe
di e con Valeria Patera  musiche originali   Mario Crispi 

E’ un originale spettacolo in cui musica e poesia tracciano un racconto inatteso del mondo animale. Provare a guardare il mondo “a quattro zampe”, rovesciare il punto di vista, ecco  quello che molti poeti (Neruda, Borges, Elliot, Gozzano, Marcoaldi etc...) hanno fatto, dedicando versi a cani, gatti, ma anche uccelli, insetti, asinelli, tartarughe e rane. In questo bestiario assieme realistico e fantastico si  coglie in modo sorprendente l’anima animale, così intimamente connessa con l’anima del mondo e fonde passaggi di profondo incanto e insieme di delicatissima ironia. La voce di Valeria Patera, poetessa, attrice e regista/drammaturga s'intreccia con gli inattesi passaggi musicali e sonori  di Mario Crispi (Agricantus) che ricava suoni anche da strumendi di origine  animale come corni, conchiglie, pelli, ossi...Lo spettacolo ha esordito all'Isituto Italiano di Cultura di Londra nel 2012.

Extra:
Dom. 23 marzo   - ore 17,00
Presentazione dei libro DODECAPOLI di Laura Ricci (Ed. Lieto Colle)
A cura di Maurizio Panici    
legge Silvia Picciaia

LABORATORIO
Domenica 9,  Merc. 12,  Ven. 14 marzo dalle ore 14 alle ore 17
Teoria e pratica il corpo. luogo di visioni
“You can not see me from where I look at myself” (Francesca Stern Woodman) 

Il laboratorio nei suoi aspetti pratici e teorici muove da una profonda riflessione sul potere delle immagini “veri e propri strumenti in grado di metterci a nudo di fronte alle cose della vita e di ricondurci alle sorgenti misteriose dell’esistenza” (Andrej TRarkovskij). 
                                                                                                                                                                        PoeticaPoetare corpo arrivando alla sua natura sensibile, all’incandescenza del suo nucleo. Attivare il metodo dell’Inspiratio Dance, pratica corporea delle immagini, strumento creativo di molta corrente filosofica. Della Butho Dance, che pone come logos imprescindibile l’essere umano.
Verranno trattati i seguenti temi: L’autoritratto fotografico come performance. Il caso Woodman
Samantha Marenzi, dottore di ricerca, DAMS, Università degli studi di Roma Tre. IL CORPO ERETICO Tatsumi Hijikata Maria Pia D’Orazi, docente di Storia dello spettacolo alla Libera accademia di Belle Arti di Roma (RUFA). Performare le immagini: “dance image-imagination” Alessandra Cristiani, danzatrice e performer.

Teatro Argot Studio
Via Natale del Grande 27
Tel.  06 5898111
Ingresso: 10 euro

giovedì 27 febbraio 2014

Continua la lettura di "Li romani in Russia" lunedi 3 marzo ad affiancare Vinicio Marchioni ci sarà Marco Foschi

Dopo il grande successo di lunedi scorso, grande attesa per il secondo appuntamento della lettura a capitoli de "Li romani in Russia" di Elia Marcelli a 'Casa Bistrot-Ristorante', il locale gestito dall'attore Vinicio Marchioni in via Passeggiata di Ripetta 33 nel cuore di Roma.
A leggere il secondo capitolo, assieme a Marchioni, lunedì 3 marzo, sarà l'attore Marco Foschi.

SVEVA ALVITI al party pre Oscar Bulgari insieme a Kate Hudson

L'attrice Sveva Alviti si prende una pausa  dal suo secondo lavoro quello d'imprenditrice della linea di moda Sis New York che sta sviluppando a Miami con un business partner americano e vola a Los Angeles per  il party targato Bulgari "Decades of Glamour",  che si è tenuto all’esclusivo club The Soho House  West Hollywood. All’evento pre – Oscar la cui madrina della serata è stata Naomi Watts, ha partecipato anche Kate Hudson che vediamo nello scatto insieme Sveva.

IL RISCATTO- Dall'inferno dei quartieri spagnoli alla Toscana di Dante e della Resistenza italiana



Associazione La Ruzzola



Associazione La Ruzzola – onlus



IL RISCATTO
Dall’Inferno dei quartieri spagnoli alla Toscana di Dante e della Resistenza italiana

di Giovanna Taviani,
con Salvatore Striano, Enzo Cintelli, Lisandro Nacci


PROGETTO DI PREVENZIONE DELLA DEVIANZA
PER L’EDUCAZIONE ALLA LEGALITÀ
rivolto agli studenti della scuola secondaria di primo e secondo grado
del Comprensorio del Cuoio, con il Comune di Empoli e di Greve

LUN 3 - VEN 7 MARZO 2014

con il sostegno di




Comune di San Miniato    Comune di Montopoli    Comune di Castelfranco   Comune di Santa Croce





    Comune di Greve             Comune di Empoli



“La notte in cella guardavo fisso il soffitto e non riuscivo ad addormentarmi.
Allora leggevo Dante e Shakespeare e sognavo di risvegliarmi in quei testi,
non nel grigio racconto del mio compagno di cella…”
 [Salvatore Striano]

L’idea nasce dall’incontro tra Salvatore Striano, protagonista del film Cesare deve morire, nei panni di Bruto, e la gente di San Miniato, paese di origine dei fratelli Taviani, in occasione della presentazione del film avvenuta a Palazzo Grifoni e della cerimonia avvenuta in Comune nel Novembre 2012. Camminando per le strade leonardesche del paese, tra il Duomo, dove avvenne la famosa strage del 44 narrata dai due registi nel loro film più radicato nella patria di origine, La Notte di San Lorenzo, e la Rocca del paese, dove le leggende narrano che vi fu rinchiuso un altro “prigioniero”, ma di segno diverso e di una diversa epoca, Pier Delle Vigne, i cui lamenti si odono ancora oggi tra i cespugli che circondano il piazzale della rocca, Striano mi disse una cosa che mi colpì nel profondo: “Le persone assomigliano ai paesi da cui provengono. Ora capisco perché son così belli i Taviani. Perché bello è il luogo da cui provengono.”

Fare incontrare due mondi così diversi: da una parte il mondo di Striano, segnato dal buio dei quartieri spagnoli di Napoli, dal sangue della camorra e dall’orrore del carcere, prima Poggioreale, poi il  Carcere di Rebibbia, sezione di massima sicurezza, dove è rimasto per dieci anni, con una pena di diciassette poi scontata per condono; dall’altra il passato glorioso della Toscana, segnato dalla luce della Resistenza e della lotta partigiana, ma anche dall’armonia del paesaggio che così bene si accorda con la storia dell’uomo e con i sogni di una collettività. Questa è stata la scintilla che mi ha portato realizzare il documentario.

Da qui sono partita, per raccontare due diversi Striano, quello del carcere e quello del “riscatto”. Il riscatto di un uomo che ha trovato nell’arte e nella cultura la forza per rinascere e per potersi perdonare. Dalla cella storica di Arezzo, dove furono trucidati tre partigiani in fuga per la libertà, con cui il nostro protagonista parla sottovoce, in un dialogo immaginario volto a capire cosa significa morire e uccidere per delle idee nobili e non per un ordine bieco della camorra, alle valli di San Miniato dove quei morti rivivono nella memoria degli abitanti e nella cultura dantesca che tanto ha a che fare con l’inferno di chi ha passato gli anni più belli della propria vita in una cella, senza più cielo. 

Il film si chiude con la salita di Salvatore Striano alla rocca di San Miniato, il punto più alto della città da cui è possibile vedere oltre l’orizzonte anche il mare. Nel 1944 dopo la strage del Duomo, narrata nella Notte di San Lorenzo, fu rasa al suolo, e per molti sanminiatesi fu uno choc tornare dalla guerra e non vedere più il simbolo di san Miniato. Poi fu ricostruita e oggi alla sua base vi è una iscrizione che riporta i versi dell’Inferno di Dante. La leggenda infatti narra che Pier delle Vigne fu rinchiuso dentro la rocca, dopo l’accusa di tradimento nei confronti di Federico II, e lì dentro per dolore si uccise battendo la testa al muro. I vecchi guardiani dicono che ancora si odono i lamenti tra i cespugli che circondano la rocca, e che secondo la parola dantesca racchiudono l’anima dei suicidi.

Con un ramoscello in mano, Sasà comincia la sua salita simbolica verso la cima della rocca, più di 120 gradini che conta ad uno ad uno, mentre i ricordi del passato lasciano spazio al nuovo uomo del presente. Tra sé e sé, ancora una volta, pensa a quell’altro compagno di cella, Pier Delle Vigne, che come lui fu rinchiuso dentro una cella, e che non resse l’onta del carcere. 

Giovanna Taviani


L’INIZIATIVA

Il progetto consiste in un tour del docufilm di Giovanna Taviani, IL RISCATTO, con Salvatore Striano, nelle scuole medie superiori dei Comuni adiacenti San Miniato, dove il film è stato girato: San Miniato, Castelfranco di Sotto, Montopoli, Santa Croce, Empoli, con la collaborazione del Comune di Greve.

Gli incontri con gli studenti si terranno in sale attrezzate per la proiezione e avranno una durata di 2 ore e mezzo, durante le quali, sarà proiettato il film breve (25 minuti), che racconta la storia di Salvatore Striano, già Bruto nel film Cesare deve morire di Paolo e Vittorio Taviani: un ex detenuto proveniente dal mondo della camorra - ora attore affermato di cinema e di teatro - nato e cresciuto nell’inferno dei Quartieri Spagnoli di Napoli, si risveglia nella Toscana di Dante e, dalla Torre di San Miniato, paese di origine dei F.lli Taviani e set della La notte di San Lorenzo, parla di come arte e cultura hanno salvato la sua vita.

Ad accompagnare il film saranno la regista, Giovanna Taviani, già saggista e docente universitaria, l’attore Salvatore Striano, e i due fondatori dell’Associazione Giuseppe Gori, Enzo Cintelli e Lisandro Nacci, coprotagonisti del film, che racconteranno ai ragazzi una esperienza umana, storica, e insieme cinematografica: quella di un uomo che si è riscattato dalla illegalità e dalla devianza attraverso la Storia, la memoria, e la cultura. Al termine dell’incontro possibile intervento del Prof Romano Luperini sul tema: “La storia, la memoria, e il dovere di ricordare”.

Le matinées saranno seguite da proiezioni serali per il pubblico cittadino del film Cesare deve morire e della Notte di San Lorenzo, in occasione del 70° anniversario dalla Strage del Duomo di San Miniato (luglio 1944), nell’ambito delle iniziative dei singoli Comuni per il giorno della memoria.

Il cinema, l'arte, la musica possono portare un contributo nella lotta alla criminalità, alle mafie, alla violenza, alla sopraffazione? Noi crediamo di sì. Così Don Luigi Ciotti che, con “LIBERA - Associazioni, nomi e numeri contro le mafie", ha dato il suo patrocinio al docu-corto Il Riscatto, accompagnandolo nella sua distribuzione nei paesi dei beni confiscati alla mafia.

CONFERENZA STAMPA MARTEDÌ 4 MARZO
COMUNE DI SAN MINIATO

Giovanna Taviani e Salvatore Striano illustrano il progetto alla presenza dei Sindaci Vittorio Gabbanini (San Miniato), Alessandra Vivaldi (Montopoli), Osvaldo Ciaponi (Santa Croce), Gabriele Toti (Castelfranco di Sotto) Luciana Cappelli (Empoli) Alberto Bencistà (Greve), del Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato, Antonio Guicciardini Salini, del Presidente del Centro Paolo e Vittorio Taviani Carlo Baroni, del Presidente dell’Associazione Onlus La Ruzzola.

Partecipano gli editori scolastici Palumbo Editore (distributori del film Il Riscatto scuole), i fondatori del Comitato Giuseppe Gori, Enzo Cintelli e Lisandro Nacci, coprotagonisti del film, il Provveditore delle Carceri Toscane Carmelo Cantone, comparsa del film, la Direttrice del carcere di Volterra e della Gorgona, Mariagrazia Giampiccolo, il Direttore della Casa Circondariale di Arezzo, set per le riprese del film, Paolo Basco, i Marchesi Frescobaldi per il progetto Frescobaldi per La Gorgona, la presidente della Fondazione “Il cuore si scioglie” Daniela Mori (Unicoop Firenze).

Con la collaborazione di Savini Tartufi.


PROGRAMMA


Lunedì 3
Comune di Greve
H 9.00  - Cinema Arrigo Boito (viale Rosa Libri, 4)
Proiezione per le scuole del Riscatto (25’) e Incontro con Giovanna Taviani Salvatore Striano, Enzo Cintelli e Lisandro Nacci, Comitato Giuseppe Gori
H 21.00 Cinema Arrigo Boito (viale Rosa Libri, 4)
Proiezione pubblica di Cesare deve morire, alla presenza di Giovanna Taviani e Salvatore Striano

Martedì 4
Comune di San Miniato
H 12.00 Sala del Consiglio
CONFERENZA STAMPA
H 21.00 Circolo Arci Casa Culturale (via G. Pizzigoni, 2)
Proiezione pubblica di La notte di San Lorenzo, alla presenza di Giovanna Taviani, Salvatore Striano, Enzo Cintelli e Lisandro Nacci

Mercoledì 5
Comune di Empoli
H 10.00 Cenacolo del Convento degli Agostiniani (via de' Neri)
Proiezione per le scuole del Riscatto (25’) e incontro con Giovanna Taviani Salvatore Striano, Enzo Cintelli e Lisandro Nacci, Comitato Giuseppe Gori.
H 21.30 Cinema La Perla (via de' Neri)
Proiezione finale di La notte di San Lorenzo, girato in parte nella piazza del Duomo di Empoli, alla presenza delle istituzioni, di Giovanna Taviani, Salvatore Striano, Enzo Cintelli e Lisandro Nacci. Possibile intervento di uno storico del luogo sul tema “La Notte di San Lorenzo e il dovere di ricordare”.

Giovedì 6
Comune di San Miniato
H 9.00 -  Auditorium dell’I.T.S. "C. Cattaneo" (Via Catena, 3)
Proiezione per le scuole del Riscatto (25’) e incontro con Giovanna Taviani Salvatore Striano, Enzo Cintelli e Lisandro Nacci, Comitato Giuseppe Gori.
Possibile intervento del Prof. Romano Luperini sul tema: “San Miniato, la Resistenza, e il dovere di ricordare”.
H 21.00 Circolo Arci Casa Culturale (via G. Pizzigoni, 2)
Proiezione pubblica di Cesare deve morire e del Riscatto alla presenza di Giovanna Taviani, Salvatore Striano, Enzo Cintelli e Lisandro Nacci

Venerdì 7
Comune di Montopoli
H 9.00 e H 10.30 - via San Sebastiano, 27
Proiezione per le scuole del Riscatto (25’) e incontro con Giovanna Taviani Salvatore Striano, Enzo Cintelli e Lisandro Nacci, Comitato Giuseppe Gori.



ASSOCIAZIONE LA RUZZOLA 
via della gioventù, 3 – 56024 Ponte a Egola (PI) tel. 0571 – 49614 – fax 497121
Codice  Fiscale 910138440508


ASSOCIAZIONE LA RUZZOLA - onlus
via della gioventù, 3 – 56024 Ponte a Egola (PI) tel. 0571 – 49614 – fax 497121
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