giovedì 26 febbraio 2015

BATTUAGE Recensione

Teatro dell’Orologio, Sala Moretti
Roma, 20 febbraio – 1 marzo
[mart-sab ore 21.30 – dom. ore 18]
rassegna BE.YOU


Vuccirìa Teatro
BATTUAGE
scritto e diretto da Joele Anastasi
interpreti Joele Anastasi, Enrico Sortino,
Federica Carruba Toscano, Simone Leonardi

scene e costumi Giulio Villaggio
disegno luci Davide Manca
musica originale “Battuage” Alberto Guarrasi
aiuto regia Enrico Sortino
make up Stefania D’Alessandro
  foto Dalila Romeo
video Giuseppe Cardaci
assistente alla regia Chiara Girardi

ufficio stampa leStaffette
 organizzazione e distribuzione RAZMATAZ 
produzione Diaghilev
co-produzione Vucciria Teatro


‘Oggi faccio il compleanno, fatemi gli auguri, è quattro anni che sono qua.
Sto aspettando il momento giusto, il provino giusto e me ne vado da questo posto di merda.
Il treno giusto prima o poi deve passare.
Che poi se sapevo che mi finiva a fare la puttana tanto vale che me ne stavo in Sicilia.’


"Battuage" è il primo spettacolo della compagnia Vucciria teatro che vedo: la scenografia essenziale e drammatica, composta da una serie di latrine illuminate dal basso da luci a neon rossastre mi ha subito trasportato in un'atmosfera da incubo metropolitano, dove in cui, a poco a poco hanno preso forma i vari personaggi, tutti essenzialmente chiusi in se stessi, protesi verso il raggiungimento, se non di una felicità, impossibile da realizzare, almeno verso un appagamento seppur fugace, dei propri istinti. Il termine che mi viene in mente per questo spettacolo è iperrealismo, il testo di Anastasi non si nasconde dietro inutili paraventi, che servono solo, appunto a parare ilo vento, ma non a farlo cessare, e si inoltra con coraggio e decisione nelle pieghe più ferine e realistiche dell'animo umano. Nel testo lo scontro di miserie dei vari personaggi è reso non facendoli apparire come vittime, ma come esseri consapevoli delle proprie scelte e responsabili delle conseguenze, ma allo stesso tempo è un testo di denuncia di una società ormai allo sbando, ma la società siamo noi, per cui sarebbe ipocrita dare la colpa agli altri, per cui un plauso a Vucciria teatro che ha il coraggio di mettere in scena la realtà. Difficilmente una persona trova una reale risoluzione nella propria vita, quasi sempre l'anelito di un altrove o più spesso la voglia di possesso, e di un possesso infinito, sovrasta la vita di chiunque. Non esistono stereotipi, e per fortuna, in questo spettacolo, andate a orecchie e occhi aperti.
Miriam Comito





Arriva a Roma, al Teatro dell’Orologio, dal 20 febbraio all’1 marzo, nella rassegna ‘Be. You’, “Battuage”, seconda opera di Joele Anastasi, autore, regista e interprete, e seconda prova per la giovane compagnia Vuccirìa Teatro, fondata dallo stesso autore e da Enrico Sortino, anche lui interprete di questo lavoro, in scena con Federica Carruba Toscano e con Simone Leonardi.
Con “Battuage” la compagnia continua la ricerca di un linguaggio proprio, un incontro tra drammaturgia originale e ricerca attoriale, su una società indagata nei suoi aspetti più irrisolti e degradati. Al centro l’attore, il suo essenzialismo scenico che lo porta ad agire come un animale di fronte ad uno specchio, per mezzo di un’intima fragilità, veicolo per raccontare personaggi ai margini della società.
 “Battuage” è la storia di un luogo popolato da zombie notturni alla ricerca di sesso: facile, gratis, a pagamento. Un luogo in cui s’incontrano eterosessuali, transessuali, omosessuali, gigolò, puttane, scambisti. Un luogo, un popolo, raccontato attraverso gli occhi dei personaggi che lo abitano, che gli danno vita: non da vittime, ma da uomini, da donne consapevoli che hanno scelto di giocare a quel gioco, spingendosi inesorabilmente oltre quei limiti dettati dall’etica sociale, disposti a tutto pur di ottenere ciò che il desiderio domanda a costo di mutarsi in ‘bestie’ pronte a dissacrare tutto ciò in cui si credeva.
Il sesso diventa così l’unico strumento di mediazione tra gli uomini, unico punto di contatto su cui fondare delle relazioni. Un universo in cui si riversano mastodontiche solitudini che tenacemente vogliono rimanere tali. Anime che sprofondano in se stesse sotto la spinta di un desiderio che si trasforma in affanno distruttivo. Sesso antierotico, suicidio dell’eros: questo è “Battuage” un luogo in cui è morto anche il desiderio del desiderio.
“Battuage” è soprattutto una metafora del mondo. Un “obitorio per vivi”, per esseri umani involucri di una decadenza comune. Anime che lottano per identificarsi, per non sentirsi totalmente morte, sprofondando in un’atroce deformità.
È un viaggio nell’animo umano, nella sua parte oscura, che rivela un’autenticità taciuta. E così, brutalità e bestialità si riversano in ogni angolo, scardinando l’ordine morale delle cose.

Battuage – scrive Joele Anastasi - vuole portare a galla tutto ciò che abbiamo rinchiuso a pressione dentro di noi. Come una scatola, che, una volta esplosa, rivelerà “un’altra natura”, intima e brutale, che ci parla di noi in maniera autentica e violenta, dolorosa, solo per le orecchie che non vogliono sentire, ma non per le nostre. Un viaggio oltre la moralità, verso l’istinto e il nostro lato oscuro dove non serve indossare il vestito “buono” delle feste.’

Sito Compagnia www.vucciriateatro.com

Info e prenotazioni: Tel. 06/6875550 - biglietteria@teatroorologio.com


La Compagnia_bio
Vuccirìa Teatro, compagnia teatrale siciliana di recentissima formazione, fondata nel 2013 da Joele Anastasi ed Enrico Sortino, collabora fin dall’inizio con l’attrice Federica Carruba Toscano.
‘Crediamo in un teatro che nasca dall’esigenza di raccontare qualcosa di preciso. Chi fa teatro ha per noi ha la responsabilità di compiere un atto che non sia trascurabile. Evitare ciò che è trascurabile, ciò di cui si può fare a meno, ciò che non muove gli spettatori, che li intrattiene senza cambiarli, senza farli tremare fin nel profondo.’

Io, mai niente con nessuno avevo fatto è il loro primo lavoro, vincitore del Roma Fringe Festival 2013, ha inoltre ottenuto il premio per la Migliore Drammaturgia a Joele Anastasi e Miglior Attore a Enrico Sortino.
Nel luglio 2014 lo spettacolo rappresenta l’Italia al San Diego Fringe Festival 2014, aggiudicandosi il più alto riconoscimento: il Best Show 2014. Con lo stesso spettacolo la compagnia vince Stazioni d’Emergenza-Atto V-Per nuove creatività 2014, Galleria Toledo, Napoli e il Premio della Critica al Festival Direction Under 30, Teatro Sociale Gualtieri. Nel settembre 2014 lo spettacolo è scelto per aprire la rassegna “Garofano Verde XXI”, segnando l’inizio della stagione del Teatro Argentina di Roma.
A maggio 2014 Vuccirìa debutta a Roma, al Teatro dell’Orologio (Stagione Dominio Pubblico) con Battuage già finalista del bando Ne(x)twork – Kilowatt Festival & Teatro dell’Orologio.
Attualmente sta lavorando alla prossima produzione, Yesus Christo Vogue, del quale ha presentato un primo studio al Teatro India di Roma per Teatri del Sacro.

Joele Anastasi, 1989, dopo un biennio di formazione presso l’Accademia Internazionale del Musical di Catania, frequenta la Link Academy di Roma. Nel 2012 partecipa al Laboratorio Internazionale di Teatro della Biennale di Venezia  tenuto da  Claudio Tolcachir. È protagonista di vari corti per cinema e televisione. In teatro è diretto da Silvio Peroni nello spettacolo Scene da un grande affresco. Il 2013 segna il suo debutto, giovanissimo (23 anni), come regista e drammaturgo di Io, mai niente con nessuno avevo fatto, spettacolo d’esordio della compagnia Vuccirìa Teatro fondata insieme ad Enrico Sortino. Sempre nel 2013 è uno degli attori scelti dalla regista spagnola Angelica Liddell, all’interno della Biennale di Venezia 2013, per la realizzazione del primo studio di  You are my destiny - Lo Stupro di Lucrezia che nel settembre 2014 debutta nella sua versione completa a Zagabria (Teatro Nazionale Croato) proseguendo con un tour internazionale per tutta la stagione 2014-2015 (Teatro Odeon di Parigi, Haus der Berliner Festspiele, Stadsschouwburg Amsterdam, etc…).

Enrico Sortino, classe 1978, frequenta giovanissimo l’Accademia di Arti Drammatiche “Umberto Spadaro” del Teatro Stabile di Catania, continua lo studio della drammaturgia e della musica presso l’Accademia “Corrado Pani” di Roma, diretta dai fratelli Claudio e Pino Insegno. Tra i lavori più importanti in cinema si segnalano: Rayana diretto da Vincent Navarra, Gli Astronomi diretto da Diego Ronsisvalle, Ridi Ridi diretto da Mirko Mucilli, Mia diretto da Robert Gilbert, Native diretto da John Real (vincitore di tre Globi d’oro) e Banned diretto dai fratelli Giuliano. Per i film TV: Paolo Borsellino diretto da G.M. Tavarelli, Il commissario Rex diretto da Marco Serafini, Squadra Antimafia 6 regia di Samad Zamandili e Kristof Tassin. Per il teatro: La distanza da qui di Neil Labute diretto da Marcello Cotugno, Un diamante sulla fronte diretto da Caterina Spadaro, Buonasera buonasera diretto da Claudio Insegno, I meneni diretto da Walter Manfrè. Per il Musical: Les Folies de Paris (Moulin Rouge) regia Fulvio Crivello, Caino e Abele e La Baronessa di Carini diretti da Tony Cucchiara, Evita regia di Marco Savatteri e Rent diretto da Gisella Calì. Vince il premio Miglior Attore al Roma Fringe Festival 2013. Nel 2006 fonda l’Accademia Internazionale del Musical (sedi di Catania, Palermo e Roma). Nel 2012 e 2013 è uno degli attori selezionati da Declan Donnellan e Nick Ormerod per la Biennale di Venezia. Nel 2014 sempre nell’ambito della Biennale di Venezia approfondisce con il regista lituano Oskaras Korsunovas Il Gabbiano di A. Checov. Ha pubblicato il libro Sette volte un uomo. I sette Peccati Capitali.
Federica Carruba Toscano frequenta l’Accademia Europea d’Arte Drammatica “Link Academy” di Roma. Subito dopo il diploma la troviamo a teatro con la performance ‘A.M.O’ per la drammaturgia e regia del duo artistico Industria Indipendente e nel cortometraggio Camera in affitto di Giancarlo Gallotti, col quale realizza anche lo spot per la campagna di sensibilizzazione Siamo tutti Alzheimer, dal titolo Ruota di scorta. Dal settembre 2012 vive tra Francia e Italia. Attualmente è impegnata nella spettacolo Vicini di stalla di Ninni Bruschetta e Minchia Signor Tenente di Nicola Pistoia. Nel 2014 è special guest nella serie “Web Horror Story” con la regia di Riccardo Cannella.
Simone Leonardi vincitore del Musical Award 2013 come miglior attore protagonista e del Premio Massimini come migliore performer, impegnato ora anche nella regia. Di recente è regista associato del musical “Dirty Dancing”.Il suo primo spettacolo da lui scritto e diretto, La strada per il paradiso, è stato presentato al Teatro del Casinò di Sanremo. A giugno 2014 a Villa LAIS debutta con R&G. Tutto questo è già successo. Partecipa a grandi successi internazionali: il disneyano La bella e la bestia, con oltre 500 repliche, Priscilla la regina del deserto di Simon Phillips, che lo vede in scena in vesti drag per due dense stagioni, Sunset Boulevard. Da sempre alla ricerca di un ponte tra il musical e la prosa, interpreta i classici, da Brecht a Shakespeare al Manzoni, e il teatro contemporaneo con Shermann. Il teatro musicale è la sua “casa”: My fair lady, Lady day, Alta società di M. R. Piparo, Full monty di G.Proietti, Rent di Michael Grief, Montecristo di G. Landi, Boccadoro di F. Angelini, Il paese del sorriso di F. Lehar, in scena a Palermo con l'Orchestra del Teatro Massimo.

Estratti Stampa
Forse questo nuovo spettacolo rappresenta l'altra faccia della medaglia rispetto a Io, mai niente con nessuno avevo fatto: mentre il primo testo trovava la speranza dietro la purezza del protagonista Giovanni, che in maniera spregiudicata andava avanti verso la vita, al contrario in questo secondo spettacolo si descrive l'esatto opposto, il lato oscuro dell’animo umano. Intuisco che sarà diversissimo. (da un’intervista di Joele Anastasi con Andrea Cova, Saltinaria.it)

Non si può certo dire che non siano riusciti a farsi notare. Sono al loro secondo spettacolo, ma basta poco per capire che sul pubblico hanno un certo appeal. E non solo perché la sala che li ha ospitati pochi giorni fa è bella piena, ma anche perché una compagnia così giovane che riesce a raccontare in modo schietto e naturale certi temi legati al sesso e alla confusione di genere, attraverso una scrittura cruda e spregiudicata, non capita di vederla spesso. Battuage è un lavoro sul lato oscuro della grande città. Meglio ancora sul lato oscuro di chi cade giù, sceglie di rimanere nel proprio inferno e perde ogni minimo desiderio di risalita. Stanno cercando la loro strada, […] quel che conta è aver imboccato la strada giusta, avendo con sé due punti di forza: una buona capacità attoriale e una scrittura incisiva. Che non è poco.
Francesca de Sanctis, L’Unità

Vuccirìa Teatro, una compagnia quasi tutta siciliana, con testi e regia (e presenza famelica) del 25enne Joele Anastasi, entra a gamba tesa nei nuovi scenari. In un luogo che è cimitero pulp, cesso pubblico e posto per incontri occasionali di sesso. Il secondo lavoro, Battuage, concentra l’irruenza d’un aspirante show-man del sud (lo stesso Anastasi) disposto a cedere il corpo pur di affermarsi, con rabbia che è dolore ignorante. In derive sguaiate, trasformistiche e introspettive, si sono un verginello, una prostituta, due travestiti e una coppia da melodramma osceno che pone domande spietate.
Rodolfo di Giammarco, la Repubblica

La stesura drammaturgia procede episodica, ci racconta gli stralci di vita che attraversano quel sudicio bagno pubblico o tutt’al più si riversano sul marciapiede di fronte. Non ci allontaniamo mai dal contesto e se sappiamo di più dei protagonisti è solo perché ce lo confessano loro, quando si estraniano da quel luogo e da quel tempo per confessarci le frustrazioni e i disagi che li hanno condotti in quel torbido mondo notturno. Intensi momenti di dolore in cui il corpo, partecipe, muove da quelle parole un’energia convulsa e violenta che manca di sensualità […] La libera sessualità è ancora considerata dai più una visione distorta dell’ordine delle cose che appartiene al senso comune, disturba la quiete pubblica e rimesta le abitudini. Questo viaggio oltre la moralità così sfacciato è più sincero di noi.
Anna Pozzali, PAC

Questa nuova incursione nel disagio, nella perversione, nell’ambiguità di una strada che non fa sconti a nessuno, debuttata in prima nazionale al teatro dell’Orologio di Roma nell’ambito di “Dominio pubblico”, porta sempre la firma del venticinquenne Joele Anastasi (autore, regista e interprete) e insieme con Enrico Sortino (cofondatore del gruppo) e Federica Carruba Toscano, entrambi nel cast anche della precedente produzione, recita Simone Leonardi. Personalità sceniche molto diverse tra loro, e tutte capaci di una generosa energia emotiva e fisica, che tuttavia insieme restituiscono il dolore di un’umanità sbranata dal destino, dai sogni di successo, dall’acre necessità di vendersi per riconoscersi: uomo o donna, giovane o vecchio, sposato o celibe, italiano o straniero non fa differenza, tanto un angolo di solitudine spetta a ciascuno.
Laura Novelli, PAC

Vuccirìa Teatro appartiene a quella generazione di nuovissime compagnie che, nonostante l’assenza di una politica culturale e la chiusura degli spazi, è riuscita a mettersi in mostra a Roma negli ultimi due anni. Una generazione caratterizzata anche dal ritorno della tecnica attoriale come elemento imprescindibile del pensare e del fare teatro. […] In Battuage, la tematica sessuale e di genere (al centro anche del lavoro di esordio), passando attraverso un prisma di personaggi e situazioni, si esprime in modalità più mature e profonde e soprattutto arriva al pubblico come un discorso aperto e non interamente codificato. […] la strada è pronta e Vuccirìa Teatro si dimostra un ensemble talentuoso e vitale.
Andrea Pogosnich, Teatro e Critica

Un testo indubbiamente coraggioso, tagliente come una sciabola, onesto, necessario e corrosivo, che conferma l'originalità del brillante talento di Anastasi nel triplice ruolo di autore, regista e attore; al suo fianco Enrico Sortino, Federica Carruba Toscano e Simone Leonardi, interpreti straordinari che sposano con totalizzante entusiasmo il progetto, affondando nelle viscere delle anime maledette che popolano il tenebroso diorama di questo battuage esistenziale. […] Testo e regia si fondono con pregiato equilibrio, ottimamente supportati dall'originale scenografia di Giulio Villaggio e dall'incisivo disegno luci di Davide Manca. […] I quattro protagonisti in scena si regalano con generosità al pubblico vestendo i panni di molteplici personaggi con forza e credibilità, in uno sforzo fisico ed interpretativo che tra velocissimi cambi di costume, continuo truccarsi e struccarsi, precipitare nell’interiorità di una delle creature del battuage e riemergerne vorticosamente, lascia realmente attonito lo spettatore.
Andrea Cova, SaltinAria.it

Joele Anastasi scrivendo questo testo ha dimostrato un grande coraggio e un’indiscussa maturità che risiede in quel talento, che anche il suo personaggio vuole vendere indossando solo slip neri, tacchi con la zeppa e giubbino di pelle nera, mentre si consumano sigarette, candele e rapporti di ogni tipo e un altro compleanno, il suo, giunge puntuale, ma l’unico desiderio espresso cova nell’io più intimo, pronto a fare stragi di cuori, pur  di macchiarsi di una colpa che non conosce peccato
Alessio Neroni, Persinsala.it

L’opera di Joele Anastasi indaga la solitudine umana in un percorso affannoso che non trova espiazione e si erge, per questo, a emblema dicotomico di miseria e nobiltà d’animo. Uno spazio scenico sapientemente ordito per farsi contenitore di diegesi e protagonista esso stesso, vede rompere il muro del socialmente accettabile in una sequela di orinatoi, luogo deputato alla ricerca di sesso facile. Vuccirìa è un teatro intriso di provincialismo assunto a stato d’essere ,la condicio sine qua non entro cui si muovono i personaggi. […]
Alice Ungaro, fourzine.it

Incubo ad occhi aperti dove i personaggi hanno già rinunciato, da un pezzo a un’esistenza vera. Larve sprofondate in un abisso di degrado e depravazione. […] Quello che arriva e che più colpisce è la forza fisica degli interpreti, veri animali da palcoscenico, mossi una brutalità feroce. Grandissima prova per questi giovani al debutto nazionale con un tutto esaurito.
Andrea Di Mattia, Recensendum.it

In Battuage non è l’esaltazione edonistica dell’eros a prevalere. E’ la morte del desiderio, l’autenticità taciuta della propria identità che scardina l’ordine morale della vita. Battuage è un “obitorio per vivi”, così lo definisce l’autore Joele Anastasi, maturo e presente sulla scena, nonostante la sua giovane età. Tocca le corde più profonde dell’anima l’interpretazione di Federica Carruba Toscano, nella parte di una prostituta greca innamorata della sua compagna di viaggio e collega Alexei, che il personaggio in scena attende invano, quasi fosse una Godot tutta femminile, subendo lo stupro plateale del magnaccio di turno (Simone Leonardi).
Gustavo Marco P.Cipolla, TrendsToday

Spettacolo duro e impietoso su realtà urbane e situazioni che facciamo finta di non vedere ma che sono reali, verosimili. Lo spettacolo turba; ma più che la morale, turba le coscienze. Perché chi si prostituisce lo fa per necessità per costrizione. C’è un degrado morale dell’individuo ma anche della collettività che consente tutto ciò. In evidenza le debolezze, le fragilità ed anche i sogni infranti, le aspirazioni che non hanno trovato soluzioni soddisfacenti. C’è un’umanità dolente che si muove nelle aree degradate e nei cessi pubblici, che cerca di attirare clienti ma che, soprattutto, cerca di attirare attenzione, che vorrebbe un’altra vita, che non arriva perché “Pretty woman” è solo un film.
Monica Menna, Altrescene.it

Emozionante e morbosamente magnetico, Battuage consacra il successo di una compagnia teatrale che sta letteralmente vivendo il suo periodo d’oro. I componenti del gruppo – si intuisce dal nome della compagnia – vengono tutti dalla Sicilia (Catania e Palermo), fatta eccezione per Simone Leonardi, new entry nel progetto. Ben affiatati e compatti, i Vuccirìa dimostrano sul palco una professionalità e una carica di adrenalina che rapisce l’attenzione del pubblico su un testo oggettivamente difficile da digerire. Il genio dell’autore Joele Anastasi – cui va il plauso di essere uscito dai classici schemi, proponendo un’opera che connubia drammaturgia e creatività – è la vera forza del progetto.
Salvatore Carruba, FuorileMura.com

Ottima prova per tutto il cast. […] personaggi persi, disperati che non hanno paura di sputare in faccia alla platea la loro afflizione e la perdita di speranza, gli attori che si truccano in scena (scene e costumi di Giulio Villaggio), interpretazioni intense e al limite del dolore fisico, recitazione ritmata, forte uso del dialetto siciliano, temi sociali.
Valentina Venturi, IlGrido.org

Sentiremo parlare molto di Vuccirìa. Perché è riconoscibile una capacità d’impattare sul pubblico e perché c’è una bravura attoriale innegabile, anche se va formata e calibrata. Sentiremo parlare molto di Vuccirìa perché Vuccirìa è soltanto al principio e – nonostante i premi e i trionfi, o le recensioni entusiastiche – mi sembra ancora sia alla ricerca della forma più efficace da dare alla propria energia, alla propria ostinazione, alla propria necessità di presenza. Ad altri lascio quindi l’elogio, io mi riservo la speranza. Che Vuccirìa sappia fare dei limiti odierni − vedibili tutti anche se il pubblico s’alza in piedi ad applaudire − i punti di forza degli spettacoli che verranno. Perché verranno; perché non possono non venire.
Siamo soltanto all’inizio, infatti, di una storia teatrale tutta da scrivere e che non ha ancora dato il suo meglio.
Alessandro Toppi, ilpickwick.it

Salvatore, interpretato magistralmente da Joele Anastasi, rappresenta la vera natura dell’animo umano, la sua parte più autentica in cui fragilità e brutalità convivono. La storia di Salvatore si intreccia con quella delle tante vite che si aggirano in aree degradate e cessi pubblici, dove il sesso, privato di eccitazione ed erotismo, è costrizione, passepartout di guadagni. Puttane, travestiti e uomini sposati, perbenisti di giorno, che di notte assecondano le loro voglie. Brillante e tagliente l’interpretazione degli attori che, con la loro autenticità, risucchiano il pubblico in un vortice di emozioni. Battuage è uno spettacolo che turba. Turba non la morale, ma la coscienza, sbattendo sotto i nostri occhi realtà perverse, proibite che noi, bendati da un’ipocrita indifferenza, fingiamo di non vedere, fingiamo che non esistano.
Rossella Capuano, eroicafenice.com

Battuage ne ha per tutti e non fa sconti a nessuno. Per più di un’ora, siamo risucchiati in una sorta di Purgatorio en travestie, dove la solitudine si acuisce e l’incontro con l’altro sfocia quasi sempre in violenza. Secondo lavoro della neonata compagnia siciliana, Battuage continua il percorso già tracciato in Io mai niente con nessuno avevo fatto. L’arruso qui riesce a fare il salto tanto agognato nel primo spettacolo e dall’isola va a invischiarsi nella melma (anche linguistica) del continente. Questa volta al centro di tutto c’è l’inganno.
Francesca Saturnino, Napolimonitor.it

Un urlo disperato, prolungato, addolorato, generato dalla nostra società. I Vucciria portano in scena la realtà dei fatti, nuda e cruda, descrivendo la società contemporanea non più al collasso, ma ormai sprofondata nell’abisso più scuro. Si è lanciati, invece, verso “l’oltre”, ad una velocità talmente disumana che non si coglie l’approdo, non si nota ciò che sfreccia ai lati. I personaggi non hanno appigli, morali, sentimentali, corporei. Vagano fino a diventare essi stessi demoni di una religione che ha come nuovo Dio un ragazzo venuto dalla Sicilia, coscienza malefica che si pronuncia attraverso il microfono dello spettacolo. Il profano, più che il sacro, identifica, invece, la seconda parte dello spettacolo. L’ipocrisia e l’apparenza, la fornicazione, il tradimento, gli orinatoi – confessionali, il figlio che pensa sessualmente anche alla madre. La sporcizia più putrida e decomposta si sedimenta, attraverso gesti e parole, sul palcoscenico.
Emanuela Ferrauto, dramma.it



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