lunedì 23 marzo 2015

INFECTION (YUK & LEK) Recensione

Credete alle favole?
Credete che dietro ad ogni evento inspiegabile esista una mente occulta o che dietro a un rivolgimento
sociale, politico o un fatto clamoroso di cronaca si celi un’organizzazione superiore?
Credete nei cattivi e nei buoni? Nei nani e nei giganti? Volete cambiare il mondo?
Siete degli atei conservatori o dei religiosi rivoluzionari?
Se vi siete riconosciuti in una di queste parole questo consiglio è per voi:
prendete un bicchiere d'acqua metteteci un cucchiaio di miele prima dei pasti, aggiungete...

INFECTION 
(Yuk & Lek)


Uno spettacolo di Max Caprara
con
Veronica Milaneschi, Michele Bevilacqua,
 Daniele Coscarella, Rosario Petix,
Alessandro Cecchini e Massimiliano Caprara
Scene e Costumi di Chiara Paramatti
Disegno luci di Sacha Doninelli

dal 18 al 29 marzo 2015
TEATRO SPAZIO UNO

"Infection (Yuk & Lek) è uno spettacolo veramente molto interessante, per una molteplicità di aspetti, differenti tra loro, se a primo impatto lo spettatore viene gettato in un mondo favolistico, subito dopo viene trascinato nella più attuale realtà, ovvero quella del terrore del sopravvenire di un'infezione, di un virus, di qualcosa di diverso e anomalo, che vada a sconquassare il tanto amato, dai più, predisposto assetto o equilibrio che dir si voglia. Al'interno della trama, si muovono agevolmente i personaggi, ben caratterizzati dal testo e trasformati in energia vitale dagli attori. Si rimane senza dubbio affascinati da ciascuno dei personaggi, da Erica (Veronica Milaneschi) convinta e strenua sostenitrice del fatto che l'era digitale abbia portato solo benefici, che non serva assolutamente a controllare  ma solamente a poter permettere a tutti di conoscere realmente il marcio che c'è nel mondo, a Ric (Daniele Coscarella) suo fidanzato, che invece rimane saldamente ancorato, ai vecchi modelli di vita a Argo (Michele Bevilacqua) fratello di Ric, accanito lettore di Castaneda, ai personaggi facenti parte dell'alter mondo, come il grande tecnico (Max Caprara), grande affabulatore capace di usare un linguaggio allo stesso tempo: corretto, efficace, e tortuoso per i più, e senza dubbio adattissimo alle circostanze. Finendo con di due "funzionari dell'infra mondo Yuk&Lek (Rosario Petix e Alessandro Cecchini).
Dentro questo spettacolo c'è un messaggio ben preciso....agli spettatori scoprirlo!
Miriam Comito




Infection (Yuk e Lek) è una commedia bi-dimensionale. Mette in scena due mondi.
Il nostro mondo occidentale dove la quotidianità è governata, da un lato, dalle informazioni della rete (il web con i diversi social network) e, dall’altro, da chi ne nega la supremazia e utilizza classici, ancestrali e mistici rituali di comunicazione. Il tutto condito da problemi di coppia e di relazioni interpersonali. 

Questo primo mondo cammina in un mutuo dialogo con un secondo “alter” mondo, con regole diverse, un registro di comunicazione che prevede codici e meccanismi a noi sconosciuti… ma che, in qualche modo, hanno una corrispondenza precisa in tutto ciò che accade sulla Terra. La trama si sviluppa contemporaneamente anche in una dimensione superiore in cui entità intelligenti sono impiegate in vari dipartimenti: ufficio "caso e coincidenze", ispettorato "verifiche e controllo", sezione "botteghe e opere pie" e manipolano la nostra realtà in funzione di un equilibrio immutabile.

La tecnologia con i suoi followers e la salvaguardia della natura, dei vecchi modelli di vita, delle tecniche naturali, delle energie biodinamiche accompagnati da chi crede nei viaggi astrali, nella realtà a più piani, in un inframondo e nelle potenzialità delle connessioni energetiche… tutti si trovano inconsapevolmente all’interno di un meccanismo più grande e potente che direziona le loro azioni. Proprio per questo è possibile definirla anche una commedia esoterico-digitale

Il linguaggio segue la struttura bi-dimensionale e si adatta alle realtà in cui si svolge. I dialoghi tra i tre personaggi dei rispettivi mondi cambiano registro seguendo le dinamiche che si susseguono da un mondo all’altro. Se nel primo caso si affrontano i temi della coppia come quelli della società con riferimenti abbastanza copiosi alla produzione teatrale di commedie contemporanee, seppur con le sue specificità; nel secondo caso, nell'altra dimensione, l'atmosfera ci porta alla lingua del pasticciaccio di Carlo Emilio Gadda, all'atmosfera del Faust di Sanguineti, alla comicità di Brazil dei Monthy Pyton.

SINOSSI
La vicenda, infatti, scorre: da un lato, nella nostra realtà quotidiana, raccontando la storia di Ric scrittore di libri per bambini, che decide di tornare all'era pre-digitale, rispolverando giradischi e macchina da scrivere, ed Erika, esperta informatica, convinta sostenitrice del progresso digitale in vista di un mondo migliore. E li ritrae nel momento in cui la loro relazione si va sfaldando per evidenti incompatibilità legate alle differenti concezioni della realtà. Una crisi che si acuisce con l'arrivo di Argo e delle sue sperimentazioni esoteriche.

Dall'altro lato, e contemporaneamente, ci troviamo a osservare la medesima giornata delle entità intelligenti impiegate nei vari dipartimenti per far sì che la nostra realtà sia in equilibrio. Ma questo sistema perfetto può essere messo in crisi da un’improvvisa infezione che attacca, per contagio, i principi stessi della nostra realtà e del suo corrispettivo virtuale "bucando la rete" che li separa, cosa che obbligherà i due dipendenti dell'ufficio "verifiche e controllo", Yuk e Lek, a interrompere i loro riti ministeriali e ricorrere agli uffici del Grande Tecnico

NOTE DI REGIA
Molte volte (o, in determinate attività e professioni, quasi sempre) per andare avanti occorre tornare indietro. La nuova età buia (riprendendo una definizione comunque a-storica) in cui un potere sempre più assoluto e feudale costringe le masse imbambolandole in un circolo mondiale virtuale,  vede  sfruttate al millimetro le tecniche di informazione e controllo con cui il potere per evitare di essere ribaltato ribalta la realtà. Questa contraffazione mirata ha fatto fare salti spropositati e innaturali sia alle generazioni tra loro attigue, sia al complesso dello sviluppo progressivo di tutta la società. Un salto che fa sembrare gli anni 70/80 per molti versi l'età dell'oro pur se distante solo una manciata d’anni. Per andare avanti bisogna quindi tornare indietro?... Ma il binomio realtà-virtualità non è solo paragonabile a quello reale-astrale, paragone su cui si gioca nel testo, ma anche a quello più pratico verità-finzione e costituisce quindi un campo sommamente interessante per il teatrante, e per quel teatrante, autore-regista che sia, che si impone di "parlare" al pubblico attraverso il suo lavoro. Il modo migliore è  l'assetto capocomicale filtrato dalle esperienze complessive del nostro teatro,  dal tetro di regia al teatro di sperimentazione, da quello di regia di ricerca fino alle tendenze del post drammatico. Un assetto in cui l'atteggiamento intellettuale del regista sparisce nella pratica del capocomico e in cui il concetto di teatro indipendente riacquista quel che di anarchico e a-burocratico proprio e tipico di quelle compagnie. Due fattori, questi appena descritti, che sganciano il teatro da lobby, meccanismi di dipendenza burocratico-statuali e soggettivazioni intellettuali elitistiche e lo rifondono con la platea e la società... Insomma, forse è così: per andare avanti a volte occorre tornare indietro.

Genere: Commedia esoterico digitale
Durata: 90’ minuti 

Teatro Spazio UnoVicolo dei Panieri, 3
00153 ROMA (RM)
Telefono: 0645540551

Orario: dal 18 al 29 marzo ore 21.00
domenica 22 e 29 marzo ore 18.00

Prezzo: Ridotto 12 euro // Intero 15 euro + 3 euro di tessera del teatro

Info sulla pagina facebook dello spettacolo:
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