sabato 31 dicembre 2016

METAFISICA DELL'AMORE Recensione

Le Brugole
METAFISICA DELL’AMORE
di Giovanna Donini,
con Roberta De Stefano e Annagaia Marchioro

dal 28 al 30 dicembre ore 20.00

Cosa sono le Brugole? Una compagnia teatrale composta da sole donne: Giovanna Donini, Roberta De Stefano e Annagaia Marchioro. E perchè queste tre signore hanno deciso di chiamare così la loro compagnia? Perchè le brugole sono quelle cose che servono a mettere insieme  i componibili mobili dell'Ikea. Perfetto ma se non dovesse essere ancora chiaro dal titolo dello spettacolo METAFISICA DELL'AMORE e  dalla  funzione delle brugole testè spiegata lo spettacolo che ho visto ieri sera al Teatro Brancaccino parla dell'amore fra donne. E lo fa in modo davvero intelligente, innanzitutto si ride, e si sa che la risata sana, non quella che prende in giro è il modo migliore per veicolare un messaggio. Le due attrici iniziano lo spettacolo, attraverso un èscamotage per introdurre l'amore tutto al femminile, ma anche le reazioni  e i pensieri più tipici da parte di una eterosessuale, nel trovarsi seduta accanto una ooohhh lesbica! All'introduzione segue una presentazione delle due attrici, e poi dopo un momento dedicato agli stereotipi  dell'omossessualità maschile, si passa a quelli femminili, sembra collocati in gran parte nella città di Milano Lo scopo dello spettacolo è quello di conoscere meglio il mondo donna-donna, liberarlo da quelle leggende metropolitane  e stereotipi che lo attanagliano. Le leggende metropolitane normalmente si impadroniscono di ciò che non viene decifrato.
Lo spettacolo è davvero molto divertente la De Stefano e la Marchioro tengono benissimo desta l'attenzione, e da eterosessuale dico che queste ragazze andranno molto lontano perchè sono brave, mi sono molto divertita, e l'amore è uguale per tutti. Lui-lui, lei-lei, lui-lei.
Grazie per la bella serata di ieri!
Miriam Comito




Per aver affrontato un tema scottante come quello dell'omosessualità
femminile con un linguaggio fresco, ironico e divertito. Lo spettacolo, anche
grazie alla qualità delle interpreti riesce a coinvolgere il pubblico miscelando
momenti di comicità con altri di grande intensità e profondità senza mai cedere nell'autocommiserazione.
Spettacolo vincitore del Premio Scintille 2011

All’interno della seconda edizione della rassegna “Spazio del racconto” al Teatro Brancaccino va in scena “Metafisica dell’amore”, spettacolo comico che parla dell’amore, e soprattutto delle donne. Donne che amano le donne che amano altre donne che amano tutti gli altri. L’amore è un sentimento universale, tutti provano le stesse emozioni, gli stessi piaceri, gli stessi dolori: lui e lui, lei e lei, lui e lei. Coppie diverse, identiche emozioni. Questa è una legge che, a differenza della legge, è uguale per tutti... con qualche piccola differenza che fa la differenza. Le attrici protagoniste raccontano e si raccontano, trasformandosi e dando vita a una carrellata di personaggi esilaranti. Tutti alla ricerca di un amore: la psicopatica, la milanese, l’artista, la fricchettona, la ex... Uno spettacolo dedicato a chi ha ancora voglia di amare e ridere di questo disgraziato dolore che ti prende allo stomaco senza distinzione di sesso, di razza, di lingua o di religione. Un passo in più verso il rispetto, perché la discriminazione, guardata col cuore, si rivela nella sua stupidità. E noi lo facciamo con uno spettacolo. Questo. Che no vuole dare risposte. Ma vuole esistere. E basta.

La Compagnia Le Brugole nasce nel 201 1 da due attrici: Annagaia Marchioro e Roberta Lidia de Stefano, affiancate dall’autrice Giovanna Donini. Nel tempo collaborano anche con altri attori, registi, illustratori, operatori. Il primo spettacolo “Metafisica dell’amore”, nel 2011 vince il Premio Scintille al Festival di Asti. Nel 2012 nasce il secondo spettacolo “Boston Marriage” con la regia di Vittorio Borsari. Nel 2014 debutta la terza produzione “Diario di una donna diversamente etero” scritto da Giovanna Donini, diretto e adattato da Paola Galassi. Nel 2015 nasce “Per una biografia della fame” ispirato al libro di Amélie Nothomb, di e con Annagaia Marchioro.

Annagaia Marchioro nasce a Padova, nel 1983; laureata in filosofia, si diploma come attrice alla Scuola d’arte drammatica Paolo Grassi di Milano nel 2009. Da allora inizia ad occuparsi di cabaret a Zelig e parallelamente continua a lavorare in teatro. Lavora con Andreè Ruth Shammah, Mimmo Sorrentino, Federico Grazzini, Rodrigo Garcia con Andrea De Rosa e Serena Sinigaglia. Nel 2014 dirige la sua prima regia per Aslico Al cinema lavora con Olivier Assayas nel film Apres Mai, presentato in concorso al mostra del cinema di Venezia, mentre in televisione arriva con vari pezzi comici del duo Le Brugole e da Crozza come attrice.

Roberta Lidia De Stefano, nasce nel 1985 a Castrovillari, sin da bambina incontra Saverio Laruina della compagnia scena Verticale. Al percorso teatrale affianca sempre quello musicale, suona infatti vari strumenti musicali tra cui il pianoforte, che ha praticato per dieci anni. Canta. Nel 2010 si diploma alla “scuola d’arte drammatica Paolo Grassi” di Milano;qui studia e collabora con importanti maestri del panorama europeo. Ad oggi lavora stabilmente con il teatro Tieffe Menotti di Milano e da poco entra a far parte di ERT (Emilia Romagna Teatro), grazie allo spettacolo “Ifigenia in Aulide” di Marco Plini.

Giovanna Donini, nasce a Treviso nel 1973. Fonda il trio comico Le Spaventapassere, a Torino nel 2001. Un passato da giornalista per numerose testate regionali, oggi è un’autrice televisiva italiana. Lavora a Zelig dal 2006 oltre che firmare gli spettacoli di Teresa Mannino. Nel 2008 lavora per radio 105 alla conduzione di Marco Galli. Attualmente è anche responsabile della redazione on line della Smemoranda.



BRANCACCINO
Via Mecenate 2, Roma - www.teatrobrancaccio.it

Biglietto: 15,50 €

BOTTEGHINO DEL TEATRO BRANCACCIO Via Merulana, 244 | tel 06 80687231 | botteghino@teatrobrancaccio.it

UFFICIO PROMOZIONE tel 06 80687232 | promozione@teatrobrancaccio.it
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venerdì 30 dicembre 2016

Tiziana Foschi al Teatro dei Conciatori con un doppio appuntamento durante le feste. CIBAMI Recensione

TEATRO DEI CONCIATORI
C.U.T. – Contemporary Urban Theatre - 100% TAGLIO CONTEMPORANEO


TIZIANA FOSCHI
Protagonista di un doppio appuntamento

29 | 31 dicembre 2016
CIBAMI
Regia: Cinzia Villari
Autore: Stefano Benni e Cinzia Villari
Interpreti: Tiziana Foschi
Scene: Daniele Pittacci e Isabella Fagiano
Musiche: Voce e chitarra Piji
Luci e Immagini: Camilla Piccioni


Mi era rimasta, per circa un anno la voglia inappagata di vedere CIBAMI, si perchè l'anno scorso, mentre lo spettacolo era in scena al Teatro dei Conciatori io ero a Parigi, ed è stato quindi una grande gioia apprendere che lo spettacolo sarebbe tornato in scena in questo scorcio di 2016. Beh le mie aspettative sono state totalmente ripagate, CIBAMI è uno spettacolo nutriente. I tre atti unici di cui è composto analizzano attraverso la storia di personaggi femminili completamente diversi l'una dall'altra, per vocazione, carattere, ma basicalmente simili nel loro bisogno di essere nutrite di affetto, di amore, di considerazione, o anche il bisogno stesso di estendere i propri sentimenti verso qualcuno, o una moltitudine bisognosa. Nel primo atto vediamo una donna, con un abito particolare, tutto nero .che ci parla della sua vita di pelatrice di patate e carote. E' una suora, e la vediamo intenta in una specie di confessione in cui emerge chiaramente, nel suo parlare della preparazione a pranzi luculliani destinati ad alti prelati, una critica al sistema ecclesiastico che non segue assolutamente la parola di Gesù non solo al di fuori dell'organizzazione ecclesiastica ma perfino e soprattutto all'interno della chiesa stessa. Il secondo monologo ci porta nella vita di una donna misteriosa,una cuoca, che ha un cruccio "Ma l'insalata russa, l'hanno inventata i russi?"e non voglio dire altro su questo personaggio, perchè ne  voglio lasciare la scoperta al pubblico. Il terzo atto scritto da Stefano Benni, ci porta in un mondo fiabesco, ma quel fiabesco che vuole davvero insegnare qualcosa ai piccini e ai più grandi, e quindi eccoci catapultati nella storia di Sofronia e Rasputin. Tiziana Foschi, che dire di lei, se non che è veramente brava con la B maiuscola. Interpreta tutti i personaggi in modo puntuale, tirando fuori un  caleidoscopio di voci e di espressioni in grado di far credere agli spettatori che ci siano più attori sul palco, invece c'è solo lei accompagnata dal musicista Piji, che con la sua musica fa da importante corollario a Tiziana.
Miriam Comito

06 | 15 gennaio 2017

LETTERE DI OPPIO
Regia: Federico Tolardo
Autore: Antonio Pisu
Interpreti: Tiziana Foschi Antonio Pisu
Scene: Tiziana Massaro
Costumi: Gisa Rinaldi
Luci: Stefano Lattavo

Al Teatro dei Conciatori, Tiziana Foschi sarà protagonista di un doppio appuntamento. Sarà in scena dal 29 al 31 dicembre lo spettacolo CIBAMI di Stefano Benni e Cinzia Villari, protagonista è Tiziana Foschi che sarà accompagnata in scena dalla voce e chitarra di Piji. Lo spettacolo torna al Teatro dei Conciatori a grande richiesta dopo il grandissimo successo riscosso nella passata stagione e sarà una grande occasione per trascorrere il 31 dicembre in compagnia di una grande interprete del teatro italiano, con una serata speciale.
Tiziana Foschi inoltre aprirà alla grande il 2016 presso il teatro di via ostiense con lo  spettacolo in scena dal 6 al 15 gennaio:LETTERE DI OPPIO di Antonio Pisu, regia di Federico Tolardointerpreti: Tiziana Foschi Antonio Pisu.


SINOSSI CIBAMI

Tragicomico, acido : si ride, ci si pente e poi si ride ancora. Attraverso il cibo, la drammaturgia contemporanea e la musica, si raccontano le voci della società : voci allegre, grottesche, arrabbiate, voci poco ascoltate, voci che per farsi sentire raggiungono a volte movimenti estremi. Un viaggio nel racconto narrato, contaminato da un continuo gioco musicale, un insolito racconto/concerto dove la parola, la musica, lo stomaco e i suoi linguaggi, seguendo un andamento ironico – brillante, si uniscono in un totale matrimonio di intenti. Il cibo ha il potere di deliziare, amareggiare, redimere, sconvolgere, eccitare, ispirare? Ecco allora tre storie che raccontano, con il cibo, l’amore, la fede, la seduzione e l’abbandono. La chimica dei sentimenti e l’incontro degli ingredienti, dunque Non è forse vero che quando viviamo un incontro eccitante ci sentiamo come frittelle a contatto con l’olio bollente? O che quando annusiamo l’arrosto dimenticato nel forno, proviamo lo stesso sconforto di un appuntamento mancato? I tre atti unici sono di Stefano Benni e Cinzia Villari. Autori diversi, eppure  il ritmo della scrittura è in entrambi “musicale”, come le parole scelte mai a caso: a volte in rima, sempre ironiche e con momenti di vera poesia.


SINOSSI LETTERE DI OPPIO
1860: il Regno Unito, a causa delle dispute commerciali per l'oppio, è in guerra con la Cina da diciotto anni. A Londra, Dorothy Wellington, una nobildonna devota ai suoi abiti eleganti, attende con ansia, ormai da diversi anni, il ritorno dal fronte del marito George. A farle compagnia, nelle sue lunghe giornate di attesa e false speranze, c’è Thomas, un giovane, cinico ma fidato maggiordomo, il cui compito è quello di rassicurare costantemente Dorothy, leggendo e interpretando, in maniera piuttosto eccentrica e su richiesta della donna, la corrispondenza del marito in guerra. Quello che la signora Wellington ignora è che il marito è deceduto, ma Thomas, per paura di perdere il lavoro, le legge delle finte lettere scritte da lui stesso. Il giovane però, sentendo il peso della menzogna, non sa come rivelare la verità alla donna di cui si è intanto innamorato. Dorothy, dal canto suo, non è così candida e ingenua come sembra e a questo punto i ruoli s’invertono…
In un gioco continuo tra sogno e realtà i pensieri dei due protagonisti si scontrano, si intrecciano, si sfidano, instaurando un rapporto intimo, divertente, ironico, ma soprattutto profondo. Lettere di Oppio ci accompagna in un’epoca affascinante, parlandoci di dinamiche tra esseri umani eterne nel tempo. Una storia quindi sempre attuale, narrata con taglio moderno, che fa divertire, riflettere e appassionare.
Promo dello spettacolo: http://youtu.be/I1q6krYMcrA

RASSEGNA STAMPA LETTERE DI OPPIO

“Attrice estremamente versatile, Tiziana Foschi qui nelle vesti della protagonista, la signora Wellington, spazia dal comico al drammatico, dando corpo a una donna particolarmente intensa.” IL TEMPO


“Un carteggio e il rapporto tra un uomo e una donna con le stesse problematiche profonde della contemporaneità. Affascinante commedia sulle dinamiche tra esseri umani.” IL CORRIERE DELLA SERA


“Tiziana Foschi e Antonio Pisu perfetti in questa commedia che strappa spesso un sorriso e un lungo applauso finale; nulla è lasciato al caso a partire dalla scenografia. L’intensità di scambi tra i protagonisti e le vicende che legano le loro vita rendono l’opera di Pisu decisamente da vedere.” SENZA BARCODE


“Leggero ma non superficiale, semplice ma mai banale, felicemente costruito
dal primo all’ultimo minuto, questo spettacolo è una “chicca” raffinata che testimonia la possibilità di fare teatro in modo intelligente e genuino. Un testo delizioso per raccontare la solitudine e la paura di uscirne in modo originale. Ben scritto e ottimamente sostenuto dall’interpretazione di due attori capaci di dare molto senza mai andare sopra le righe. Perfettamente in grado di modulare i dentro-e-fuori della storia con tempi comici perfetti.”TEATROTEATRO.IT


TEATRO DEI CONCIATORI - Via dei conciatori, 5 – 00154 ROMA
Tel. 06.45448982 – 06.45470031 - info@teatrodeiconciatori.it - http://www.teatrodeiconciatori.it/
TIPOLOGIA BIGLIETTI: € 18,00  + tessera obbligatoria di 2 €
ORARIO SPETTACOLI: dal martedì al sabato ore 21,00 domenica ore 18,00
RIDUZIONI PER I LETTORI DI PERSINSALA, SALTINARIA, GUFETTO, MEDIA&SIPARIO
              

ROSSO JUNGLA Recensione




Teatro Roma
28 Dicembre 2016| 15 Gennaio 2017

Pragma srl
Presenta
            Gabriella Silvestri                       Guenda Goria
    ROSSO GIUNGLA


una commedia brillante
di Cinzia Berni e Guido Polito
con
Jonis Bascir
Enzo Casertano
Clio Evans
Alessandra Merico
Federica Quaglieri
Alessandro Salvatori

regia Vanessa Gasbarri
scene Katia Titolo, costumi Marco Maria Della Vecchia e Maura Casaburi,
musiche Jonis Bascir, luci Corrado Rea, aiuto regia Vita Rosati e Barbara Giuliani,
capo elettricista Fabrizio Mazzonetto, capo macchinista Francesco Costa,
direzione organizzativa Angela De Ruvo, direzione generale Mario Minopoli,
ROSSO JUNGLA in scena al Teatro Roma dal 28 dicembre 2016 al 15 gennaio 2017, è una commedia sarcastica che punta il dito sulle tante trasmissioni strappalacrime televisive, mettendone a fuoco, in particolare, l’assoluto disinteresse, dei vari componenti alle reali tragedie che succedono nel mondo. Lo spettacolo è ambientato, in uno studio televisivo, il pubblico viene condotto in sala da Enrica l’autrice della trasmissione (Federica Quaglieri) declassata quel giorno ad assistente, causa assenza del personale preposto, e trattato come pubblico attivo. “Abbandonati” è il titolo della trasmissione, la cui sigla vede la presentatrice, nonché ideatrice, Simona Sarno (Guenda Goria) apparire in sovraimpressione su immagini di repertorio di guerre, migrazioni e altre tragedie con espressioni affrante. Mentre il mondo sta affrontando un periodo difficile, tra terrorismo, elezioni alle porte,  e improbabili presidenti americani, nello studio di Abbandonati si sta consumando una ben più grave tragedia…gli ascolti sono molto bassi, c’è la diretta tra un’ora e non c’è l’ospite. Queste emergenze faranno venire allo scoperto tutti quei fiumiciattoli di livore, prima sotterranei dovuti all’inappagamento, alla rivalità, alla superficialità , e alla poca concretezza. I personaggi sono tutti bene caratterizzati da Walter il regista (Alessandro Salvatori), che continua a dire ciak ad ogni ripresa come se fosse al cinema, lui che vive di citazioni cinematografiche e sogna di realizzare un film neorealista 2.0. Enrica che è single da tanti anni, perché quello che vede intorno non le piace, e valuta attentamente ciò che le viene offerto. Carla (Clio Evans) la truccatrice personale di Simona nonché sua cartomante di fiducia e…amica, una donna apparentemente serena ed energica, ma in realtà consapevole di avere un orizzonte troppo prossimo e non per suo volere. Spazzola (Enzo Casertano) un buono, che si dà da fare, assistente redattore, in altre parole porta caffè che ha conosciuto la sua fidanzata (Alessandra Merico) in una lavanderia. Paolo (Jonis Bascir) direttore di rete, superficiale, frivolo, interessato solo agli ascolti e alle donne. Simona è innamorata di lui, ma è disperata non solo lui ha messo incinta la moglie che diceva da tempo di voler lasciare, ma lei ha addirittura trovato nella macchina di Paolo un orecchino… L’entrata in scena di Anna  (Gabriella Silvestri) un’ospite trovata all’ultimo momento sembra dipanare la situazione: La trasmissione può andare in onda!
Il testo scritto da Cinzia Berni e Guido Polito analizza le varie figure che affollano il making of di un trasmissione televisiva , facendone un ritratto impietoso ma veritiero. Gabriella Silvestri anche se entra dopo almeno venti minuti dall’inizio dello spettacolo ne è la mattatrice, buona prova anche per Federica Quaglieri, vista in più spettacoli sempre in ruoli diversi e credibili.
Questo spettacolo può essere considerato uno spettacolo stratificato, ovvero, in crescita, inizia piano, per poi prendere quota fino al arrivare al culmine nel confronto tra Simona e Anna, ricordando sempre che  e le carte sanno già tutto, quindi dopo il culmine c’è sempre la famosa livella per tutti, e non è detto che sia negativa.
Miriam Comito

“Non guardate alle vostre spalle, il futuro è davanti a voi”.  E’ questo lo slogan del programma “Abbandonati” che si svolge all’interno del teatro trasformato, per il pubblico in sala, in un fremente studio televisivo, dove la regista Vanessa Gasbarri vuole gli spettatori protagonisti insieme agli attori.
“Rosso Giungla”– in scena al Teatro Roma dal 28 dicembre 2016 al 15 gennaio 2017 - è una commedia dolce e amara in cui gli autori Cinzia Berni e Guido Polito mettono a confronto due donne diversissime che si ritrovano a fare da specchio l’ una all’ altra, sviscerando i loro drammi veri o presunti, durante una diretta televisiva nella quale l’ unica cosa che conta è far crescere l’ audience.
La conduttrice Simona Sarno (Guenda Goria), amante dell’astrologia e degli amori impossibili, sta per intervistare un’ospite stravagante, la Signora Anna (Gabriella Silvestri).
Oroscopi, passioni, ambizioni personali, tradimenti e vanità muovono i personaggi in scena: il sornione direttore di rete (Jonis Bascir), la tagliente e pragmatica autrice (Federica Quaglieri), il regista sognatore (Alessandro Salvatori) e l’avvenente truccatrice (Clio Evans).
Manca circa un’ora alla diretta di “Abbandonati” ed una serie di imprevisti gettano il seme di esilaranti equivoci e continui colpi di scena in cui si trovano coinvolti anche il vulcanico assistente di redazione (Enzo Casertano) e la sua poetica fidanzata (Alessandra Merico).

E se tutto fosse scritto nelle stelle? Lo chiederemo in diretta a Simon & the Stars !

TEATRO ROMA
28 Dicembre 2016 - 15 Gennaio 2017
Via Umbertide 3 (p.zza S. Maria Ausiliatrice), 00181 Roma
Per informazioni: telefono 06 7850626 - fax 06 7853169 - mail info@ilteatroroma.it
Info e prenotazioni: lunedì dalle 10 alle 15, dal martedì al sabato dalle 10 alle 20, domenica e festivi dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 20
Parcheggio Custodito: via Umbertide 27 (apertura parcheggio ore 20.00)
Costo biglietti: intero € 22 (comprensivo di € 1,00 di prevendita), riduzioni per Cral, Centri Anziani e Associazioni Convenzionate
Orario spettacoli: dal martedì al venerdì ore 21 (tranne giovedì 05/01 ore 19), sabato ore 17 ed ore 21, domenica ore 17.30, lunedì riposo
Speciale Capodanno: sabato 31/12 ore 22:45
Costo biglietti: intero € 50, ridotto under 18 € 30 - a mezzanotte brindisi con panettone e spumante!

giovedì 29 dicembre 2016

Al Teatro Studio Uno dal 5 all’8 gennaio 2017 "La Carta da Parati Gialla" liberamente tratto da The Yellow Wall Paper di Charlotte Perkins Gilman

Al Teatro Studio Uno dal 5 all’8 gennaio 2017 La Carta da Parati Gialla  liberamente tratto da The Yellow Wall Paper 
di Charlotte Perkins Gilman

Regia Paolo Biribò | Marco Toloni
Con Elena Balestri

Teatro Studio Uno, Via Carlo della Rocca 6
Dal 5 gennaio 2017 alle 21:00 al 8 gennaio 2017 alle 18:00 

Avete idea di quanti libri si scrivono sulle donne in un anno? Avete idea di quanti sono scritti da uomini? Sapete di essere l'animale forse più discusso dell'universo?  Una Stanza Tutta per Sé – Virginia Woolf

Dopo il debutto fiorentino, dal 5 all’8 gennaio 2017 arriva a Roma al Teatro Studio Uno uno dei testi fondanti dei movimenti femministi e di genere di tutto il Novecento: La Carta da Parati Gialla / The Yellow Wall Paper di Charlotte Perkins Gilman con la regia di Paolo Biribò e Marco Toloni.

Un testo che nel 1892 fu sbrigativamente catalogato “racconto del terrore”, che negli anni Settanta divenne cardine delle rivolte e delle prese di coscienza e d’identità di genere, contribuendo al dissestamento dell’immaginario collettivo, e che oggi, più attuale che mai, trova forma a teatro con l’interpretazione di Elena Balestri, già attrice per Arnoldo Foa, le musiche di Roberto Procaccini e l’attenta produzione di Es Teatro.

Diario dentro la ''follia'' di una donna che, soggetta a una grave forma di depressione, giungerà a deliri allucinatori e allo sdoppiamento di personalità, La Carta da Parati Gialla / The Yellow Wall Paper è piuttosto il racconto dell’oppressione sociale, economica e linguistica della figura femminile del periodo, fortemente dipendente da codici maschili concilianti ma comunque autoritari come quelli espressi dal marito nell’ambito della cura della moglie, che le vietano categoricamente, tra le altre cose, di leggere e scrivere.
Limiti palesemente infranti dalla protagonista nella personale decisione di raccontarci la storia dal proprio punto di vista, rompendo il silenzio e riappropriandosi di quel diritto all’espressione che emblematicamente scaturisce con forza proprio dalla carta da parati dello “spazio domestico” in cui è costretta e in cui sembra scritta la storia personale e collettiva della figura femminile imprigionata dietro di essa.

Un viaggio nella “stanza della follia” di una donna, poco prima che Virginia Woolf, con la sua “Stanza tutta per sé” (1929), ponesse le basi per un percorso femminile identitario che partiva (e da allora partirà) da un’affermazione di genere attraverso la cultura, l’indipendenza intellettuale, la letteratura e l’accesso al sapere.

Nata nel Connecticut nel 1860 Charlotte Perkins Gilman fu esponente di rilievo nel movimento delle donne statunitense durante i primi due decenni del secolo, nota anche internazionalmente per la larga diffusione che ebbero alcuni dei suoi numerosissimi scritti (poesie, romanzi e racconti, articoli e saggi).

La Carta da Parati Gialla
Liberamente tratto dal racconto The Yellow Wall Paper 
di Charlotte Perkins Gilman
Regia Paolo Biribò | Marco Toloni, Con Elena Balestri, Costumi Antonio Musa, Musiche originali di Roberto Procaccini

PRENOTAZIONI http://j.mp/prenotaTS1 Per info: 3494356219- 3298027943

martedì 27 dicembre 2016

Dal 10 gennaio al Teatro Belli "Ce lo chiede l'Europa" con Fabio Avaro, Vanina Marini e la Banda dell'Uku

DAUNIDEADI
presenta

FABIO AVARO
in
CE LO CHIEDE L’EUROPA
con
Vanina Marini

e la preoccupante partecipazione de
la Banda dell’UKU

Regia di Vanina Marini

Dal 10 al 22 gennaio 2017
Teatro Belli – Roma


Dal 10 gennaio al Teatro Belli di Roma andrà in scena Ce lo chiede l’Europa l’esilarante commedia con protagonista l’insolito trio composto da Fabio Avaro, Vanina Marini, qui anche in veste di regista, e la Banda Dell’UKU, nella forma dei tre musicisti Fabrizio Sartini, Luca Sgamas e Emiliano Giuliano.
Prendete un attore squattrinato e sconosciuto, tre musicisti di una band che sbarca il lunario facendo serate qua e la per locali e aggiungeteci una malcapitata giovane e promettente regista di teatro intenta ad allestire uno spettacolo per partecipare ad un bando della Comunità Europea che le farebbe ottenere un cospicuo finanziamento. L’improvvisata compagnia ha poche ore per creare uno spettacolo vincente: riuscirà la giovane regista a domare l'esuberante attore con al seguito la sua assurda band? Riusciranno tutti a rispettare le rigide richieste del bando?
In scena fino al 22 gennaio lo spettacolo, che mette in scena il teatro, ma soprattutto uno spaccato di italianità,  si compone di un susseguirsi incessante di battute e inserti musicali proponendo al pubblico un’ora e mezza di tante risate e buona musica.

SINOSSI
Gianni è un attore che da anni prova con scarso successo ad imporsi nel mondo del teatro. La sua vita e quella dei musicisti che lavorano stabilmente con lui sono ora ad un punto morto: gli ultimi spettacoli sono stati dei fiaschi clamorosi ed ormai vivono sommersi di debiti. Gianni lavora come barista nel foyer di un teatro e con la Band fa feste di musica country in posti squallidissimi. La soluzione a tutti i loro guai sembra presentarsi quando nel teatro dove lavora deve andare in scena uno spettacolo di una giovane affermata regista, che a poche ore dal debutto dello spettacolo, al quale assisterà un commissario del Fondo Europeo per l’arte e la cultura, viene abbandonata dall’attore protagonista e dalla sua orchestra. La giovane è nel panico. Unica soluzione, idea forse malsana, chiedere a Gianni e la Banda dell’Uku di sostituirli. Per Gianni e la Banda è la grande occasione. Tutto perfetto dunque se non fosse che il testo deve essere originale ed inoltre ideato, scritto e messo in scena trattando tematiche specifiche richieste dalla comunità europea nel bando, il tutto in poche ore.
Per la giovane e promettente regista, Gianni e la banda, sarà la notte più lunga della loro vita.

NOTE DI REGIA
Che cosa succede quando stai per andare in scena e il tuo primo attore non si presenta? La prima idea può essere quella di annullare lo spettacolo, ma stavolta proprio non si può perché se non si va in scena si rischia di perdere 100 mila euro stanziati dalla Comunità Europea. Certo è che se ci fosse qualcuno disposto a fare una sostituzione allora in teoria il problema sarebbe risolto. Ma se per caso questo qualcuno fosse solo un antieuropeista incallito che per sbarcare il lunario è costretto a fare il cabaret nei locali allora forse i problemi potrebbero raddoppiarsi. Se poi a tutto questo si aggiungesse un’improbabile band che suona il country ai matrimoni allora i problemi potrebbero anche triplicarsi. Ma il tempo è poco, il commissario dell'Unione Europea sta arrivando e valuterà se lo spettacolo è degno di vincere il bando e andare in una tournée mondiale. D'altronde è facile bisogna solo parlare delle personalità e delle scoperte scientifiche che hanno reso grande il nostro paese e fare tutto questo senza che il poveraccio sappia che c'è di mezzo l'Europa e senza che il commissario sappia che il primo attore non è propriamente un attore. Insomma ce la faranno? L'unica cosa certa è che accada quel che accada the show must go on”.

CHI E’ FABIO AVARO
Attore e showman romano da anni calca i principali teatri italiani con le commedie scritte e dirette da Gabriele Pignotta tra cui ad esempioContrazioni pericolose, Ti sposo, ma non troppo, Mi piaci perché sei così. Sempre a teatro è stato diretto di recente da Silvio Giordani in  Il Testimone di Nozze di Jean-Luc Lemoine e ha ottenuto un grande successo con il suo one man show Bravi Voi, io è una vita che vi seguo! e con lo spettacolo Siamo Tutti comunicatTivi. Al cinema ha recitato nella trasposizione cinematografica di Ti sposo ma non troppo di Gabriele Pignotta e Colpi di fulmine di Neri Parenti.

CHI E’ VANINA MARINI
Attrice e doppiatrice è tra gli speaker ufficiali della RAI. Tra le altre cose insegna nella scuola di Enrico Brignano e segue per tre anni un master di Artiterapie ad orientamento psicofisologico per ampliare le sue conoscenze sulla comunicazione e sulla formazione. Di recente ha recitato neIl Mercante di Venezia con Giorgio Albertazzi e nel Rugantino di Enrico Brignano con i quali è stata in toureé in tutta Italia.
CHI E’ LA BANDA DELL’UKU
Fabrizio Sartini, Luca Sgamas, Emiliano Giuliano sono tre ragazzotti con l’ukulele la cui prerogativa principale è quella di arrangiare brani tra i più conosciuti nella storia del Rock, del Reggae, del Country e del Pop, o brani tradizionali, in chiave umoristico/cabarettistica. Hanno all'attivo più di 90 concerti ed esibizioni in tutta Italia e in Festival e Rassegne anche internazionali e passaggi radio su Stereonotte di RadioRai 1, Teleradiostereo2, RadioOltre. Ultimamente hanno partecipato, riscuotendo enorme successo, alla trasmissione Rai “Ah Ah car”.



CREDITI
CE LO CHIEDE L’EUROPA
Dal 10 al 22 gennaio
Teatro Belli, Piazza di Sant’Apollonia, 11 - Roma
Con: Fabio Avaro, Vanina Marini e la Banda dell’UKU
Scritto da: Fabio Avaro, Luca Sgamas, Vanina Marini
Regia: Vanina Marini
Disegno luci: Maximiliano Lumachi
Per info e prenotazioni: 06.5894875 - 329.9736619
Biglietto: 18 euro, ridotto 13 euro
Repliche: dal martedì al sabato ore 21,00, domenica ore 17,30

 

AL TEATRO PALAZZO SANTA CHIARA IL 28 E 29 DICEMBRE MANFREDI GELMETTI IN "CARAVAGGIO. LA PASSIONE"

AL TEATRO PALAZZO SANTA CHIARA IL 28 E 29 DICEMBRE MANFREDI GELMETTI PRESENTA
“CARAVAGGIO: LA PASSIONE”




Uno spettacolo tra danza, teatro e musica. “Caravaggio: La Passione” di e con Manfredi Gelmetti, in scena al Teatro Palazzo Santa Chiara il 28 e 29 dicembre 2016, vuole essere un’occasione per avvicinarsi al magico mondo dello straordinario pittore. Con Manfredi Gelmetti, Giulia Antonini, Eva Cioccoloni. E con
Sergio Varcasia alla chitarra, la voce di 
Serena Bagozzie Paolo Monaldi alle percussioni.
 “Caravaggio: La passione”  – afferma Manfredi Gelmetti - permette di apprezzare le opere del Genio mediante l’accostamento di danza, musica, teatro e pittura mettendo in risalto sfumature ed emozioni che a volte con il solo ausilio dello sguardo non si ha l’opportunità di cogliere. Il tentativo è carpire l’anima tormentata, il lampo improvviso della fede di Caravaggio, colui che non ha mai creduto ad altro se non a quello che si vede perché soltanto ciò che è reale è razionale ed anche per Caravaggio, Dio resta inspiegabile. In questo estremo margine di dubbio c’è la grandezza di Caravaggio, nella forza di ciò che non si può spiegare”.
 
 
Info e Prenotazioni : 06/6875579 segreteria@palazzosantachiara.it 
 

venerdì 23 dicembre 2016

IL DIVORZIO DEI COMPROMESSI SPOSI Recensione

CARLO BUCCIROSSO

IL DIVORZIO
DEI COMPROMESSI SPOSI
liberamente tratto dal romanzo di Alessandro Manzoni

Nella moltitudine di personaggi che affollano il Romanzo di Alessandro Manzoni "I promessi sposi" hanno sempre spiccato per fascino l'Innominato e la Monaca di Monza, ma non si può tacere il fatto che anche Don Rodrigo sia dotato di un certo carisma. Carlo Buccirosso ne prende le vesti in IL DIVORZIO DEI COMPROMESSI SPOSI  in scena alla Sala Umberto fino all'8 gennaio 2017. Lo spettacolo è molto divertente seguendo il canovaccio di uno dei romanzi più famosi della letteratura italiana, lo rielabora in chiave musicale attingendo sia alla tradizione napoletana che al folclore nazionale, nonchè ai successi della canzone pop italiana, rielaborando i testi a favore della storia. Lo spettacolo alterna parti recitate a momenti di vero e proprio musical. Il ritmo sostenuto ed energico non fa sentire le tre ore di spettacolo, d'altronde seppur liberamente ispirato, non si poteva certo decidere di tagliare gli episodi salienti del romanzo manzoniano. Un testo molto divertente, frizzante e piacevole.
Miriam Comito


con Gino Monteleone
e con Veronica Mazza, Antonio Pennarella, Peppe Miale, Monica Assante di Tatisso
e con Claudiafederica Petrella, Giordano Bassetti, Giuseppe Ansaldi

ensemble 
Elvira Zingone, Alessandra Calamassi,
Alessia Di Maio, Sergio Cunto, Mauro De Palma, Giancarlo Grosso

musiche Diego Perris  luci Francesco Adinolfi  coreografie Rita Pivano
scene Gilda Cerullo  costumi Maria Pennacchio  direzione musicale Gabriella De Carlo
aiuto regia Martina Parisi  foto Gilda Valenza  parrucche Anna Maria Sorrentino 
scritto e diretto da
CARLO BUCCIROSSO
produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro



Don Rodrigo, usuraio dell’entroterra campano, emigrato sulle rive del lago di Como, con i propri scagnozzi, per tentare di rivitalizzare la propria attività finanziaria minata ormai dalla crisi crescente e dalla concorrenza di similari organizzazioni locali, si invaghisce di Lucia Mondella, futura sposa di
Renzo Tramaglino, giovani di modeste famiglie contadine irrimediabilmente compromesse dai legami di usura intrapresi col suddetto Rodrigo, a tal proposito fermamente deciso a sperimentare, loro malgrado, il primo caso di “separazione prematrimoniale, non consensuale, a tasso di interesse fisso”!
La storia, pur mantenendo per sommi capi lo sviluppo del noto romanzo manzoniano, trova nei caratteri dei singoli personaggi, da Perpetua ad Agnese, da Don Rodrigo a don Abbondio, dai Bravi all’Innominato, l’originale chiave di lettura satiro-farsesca e nel linguaggio musicale degli stessi, attraverso canzoni famose riadattate e riambientate in atmosfere e melodie seicentesche, la classica struttura della tradizionale operetta musicale.
L’uso di svariati dialetti: dal toscano al bergamasco, dal calabrese al napoletano, dall’emiliano al siculo e la vorticosa girandola di numerosi personaggi minori, interpretati dai componenti del corpo di ballo, attraverso canzoni e coreografie, completano la struttura di uno spettacolo che trova i suoi innegabili punti di forza nella tradizione teatrale e nel divertimento della più classica delle satire popolari.

Prima stampa giovedì 22 dicembre

SALA UMBERTO di Roma
Dal 20 dicembre all’8 gennaio
31 dicembre con cena, cotechino, lenticchie e brindisi con la compagnia – 120 €  platea – 90 € balconata
Non c’è spettacolo il 24 e 25 dicembre, si il 26 ore 21
il 6 e 7 gennaio ore 17 e 21 prezzi da 35 a 26 euro


giovedì 22 dicembre 2016

BUONE FESTE ovvero La trilogia del livore Recensione

Dal vincitore del premio "Miglior monologo" Short Lab 2016

BUONE FESTE  
ovvero
La trilogia del livore
con Giuseppe Ragone
regia di Josafat Vagni

dal 20 al 23 dicembre ore 21,00 
Teatro Cometa Off


BUONE FESTE OVVERO LA TRILOGIA DEL LIVORE, in scena al Teatro Cometa off fino al 23 dicembre si compone di tre quadri, in ciascuno dei quali Giuseppe Ragone interpreta personaggi diversi, ma accomunati da uno stesso sentire, ovvero il livore. Livore dal latino livor livido. Un sentimento intenso che segna il corpo e colora il volto, di scuro, simbolicamente violaceo o verdastro, quindi un esplosione interna , ma ben visibile all'esterno.  Ogni personaggio è associato ad un giorno ben preciso dell'anno,ovvero una delle "benedette" feste comandate. Il primo è un prete di un piccolo paesino del sud Italia che durante la sua predica pasquale, iniziata con il racconto di un episodio della propria infanzia nel quale, già destinato, forse da altri, o per necessità, a servire il signore, preferiva le lettere di San Paolo alle "tirate" di San Giovanni, perchè le trovava già da bambino più interessanti, o meglio le trovava ora più utili, in particolare quelle ai corinzi verso cui l'apostolo delle genti si è accanito particolarmente, i corinzi. I corinzi    avevano come dea protettrice Venere, dea dell'amore, predicato anche da San Paolo,ma anche della lussuria, fortemente combattuta nella prima era cristiana, questa  caratteristica mancante nelle altre cittàdinanze destinatarie delle lettere, ai reso le lettere ai corinzi più pregananti e adatte a i dirigere  i fedeli della propria parrocchia. Il livore nel primo personaggio, all'inizio del tutto assente, sale piano piano. Al contrario lo troviamo già presente nel secondo personaggio: Babbo natale in un centro commerciale, qui è già presente il livore perchè Santa Klaus lo sa, cosa è la società di oggi, lo ha capito quel giorno che il suo vestito da verde è dovuto, senza appello diventare rosso grazie al  volere dei produttori della bevanda gassata più famosa del mondo, e poi la speranza di poter cambiare qualcosa cade di fronte alla triste  costatazione, di come la superficalità, e la tracotanza umana stia per contaminare anche i più piccoli. Il terzo è più inquietante monologo vede protagonista lo chef Tullio, che nell'epoca dei strabordanti social network decide di fare la sera di capodanno una "sorta" di diretta, spostata di mezz'ora di una sua cena per i i cosiddetti grandi della terra. Qui il livore è più forte, ma invece che esplodere, si assisterà ad una implosione, il terzotra i tre è il testo senza ombra di dubbio più crudo.
Il susseguirsi di questi tre monologhi è ben congegnato, anche se il primo e il terzo nascono per essere allineati a quello centrale vincitore dello Short Lab 2016 e formare così  uno spettacolo completo, sembrano  nati per un unico scopo e anche la modulazione scelta è azzeccata, inizio, esplosione, implosione. Giuseppe Ragone interprete e coautore insieme a Massimiliano Ciarroca dei tre testi, è stato in grado di affrontare, con mestiere, tre personaggi si con una base simile, ma completamente diversi come intenti, motivazioni e modalità di espressione. I tre monologhi sono accompagnati dalla presenza, musica e voce di Carmine Iuvone.
Miriam Comito

Il 20 dicembre debutta al Teatro Cometa Off Buone Feste ovvero La trilogia del livore lo spettacolo di Giuseppe Ragone diretto da Josafat Vagni nato dal monologo vincitore delloShort Lab 2016, la rassegna-laboratorio ideata da Massimiliano Bruno tenutasi lo scorso febbraio. 
In replica fino al 23 dicembre tutte le sere alle ore 21,00 Buone Feste è uno spettacolo ironico e dissacrante che ha come protagoniste le tre festività comandate di Pasqua, Natale e Capodanno le feste in cui ci si deve divertire, sacrificare o santificare messe alla berlina, plagiate, usate come trampolino per un salto nel vuoto da tre diversi personaggi a cui è affidato un monologo: un prete, un Babbo Natale da centro commerciale e un famoso chef stellato che cucina per i grandi della terra.
Di fronte al pubblico si aprono dunque tre scenari inaspettati in cui i protagonisti si muovono e si sfogano di tutto il rancore represso.
Pasqua don Carmine sull’altare durante l’omelia espone le sue “ragioni” nella richiesta dell’obolo ai fedeli. Si può risparmiare davanti al sacrificio di Nostro Signore? E quanto costa una messa in suffragio? Che vantaggio ne trae l'anima del defunto dall’altra parte? E perché San Paolo apostolo scriveva sempre a questi Corinzi?
Natale invece, è il momento migliore per fare shopping e regalare ai propri figli tutta la finzione di cui i genitori sono capaci. Ma il nostro Babbo Natale è un uomo come tutti gli altri che però in questi giorni è vessato e stressato e che cerca di riportare un po’ d’amore nei cuori di chi vede solo palloncini a forma di giraffa. Un intento nobile, ma la situazione potrebbe facilmente sfuggirgli di mano...
Infine a Capodanno in diretta web uno chef cucina per i membri del G7 e tenta di preparare i migliori piatti degni del suo nome, tra ricordi di infanzia e cinismo enogastronomico, ma ha in serbo anche una sorpresa. Una sorpresa che coinvolgerà tutti e che tenterà, agli occhi degli spettatori, di restituire almeno per una volta un po’ di umanità in chi ci governa.
Tre uomini e tre verità: una immutabile, una dirompente, una inevitabile. Saranno veramente buone queste feste?
Scritto da Giuseppe Ragone insieme a Massimiliano Ciarrocca lo spettacolo è accompagnato dal vivo dalle musiche originali di Carmine Iuvone.

BUONE FESTE ovvero LA TRILOGIA DEL LIVORE
Con: Giuseppe Ragone
Di: Massimiliano Ciarrocca e Giuseppe Ragone
Musiche dal vivo: Carmine Iuvone
Regia: Josafat Vagni
Tecnico luci: Marco D'Amelio
Supervisione costumi: Marina Tardani
Repliche: dal 20 al 23 dicembre ore 21,00
Teatro Cometa Off - Via Luca della Robbia, 47 – Roma
Telefono 06.57284637
Biglietto: 9,50 euro + 2,50 euro tessera associativa teatro, acquistabile anche online sul sito www.cometaoff.it