venerdì 1 aprile 2016

OCCUPATO Recensione

Roma, Teatro Lo Spazio
Via Locri, 42/44
31 marzo - 02 aprile 2016 ore 20.45

OCCUPATO
scritto da Ludovica Bei
diretto da Chiara Spoletini
con Ludovica Bei e Maria Gorini
musiche di Priscilla Bei
Special Guest Nico Maraja

OCCUPATO scritto da Ludovica Bei è un testo che ha come intento il far uscire fuori, allo scoperto,la personalità, ma quella vera, non quella che ci siamo costruite, o che ci hanno costruito intorno, e lo fa usando come èscamotage una visita ginecologica, quindi una visita nell'intimo della femminilità: visita fisica, metafora di visita spirituale. A confronto, nell'attendere che venga chiamato il proprio numero ci sono due donne, chiuse in due bagni paralleli, da sempre il bagno è il luogo, soprattutto per l'universo femminile preposto alla meditazione, al pensiero rivolto verso se stesse. Entrambe hanno una storia da raccontare, che sembra, all'inizio poggiare su binari paralleli che non si incontreranno mai, questo perchè nella parte iniziale le due ragazze non sono ancora davvero uscite allo scoperto, ma sono ancora inviluppate, in ciò che la famiglia, la società ha predisposto per loro. Piano piano, ecco la gestazione, e poi l'emergere della realtà, la rinascita è compiuta. All'uscita dal bagno i binari non saranno più paralleli ma convergenti, ci saranno tra le due dei punti di contatto. Lo spettacolo è molto ben ritmato, straordinaria la perfetta armonia tra le due attrici Ludovica Bei e Maria Gorini, ad inserirsi ognuna nei silenzi dell'altra. Si ride, certamente, ma si riflette anche su quanto sovrastrutture abbiamo, alcune delle quali, senza dubbio, create dalla società, ma altre assolutamente autoctone in noi stesse.
Miriam Comito



Dopo il successo della scorsa stagione, segnato da molteplici sold out, va in scena, dal 31 marzo al 02 aprile, al Teatro Lo Spazio di Roma la divertente commedia “Occupato” scritta da Ludovica Bei che ne è anche protagonista insieme a Maria Gorini. La regia è diretta da Chiara Spoletini.

Due bagni attigui, ambienti ristretti e opprimenti, ospitano le protagoniste L. e M. che si ritrovano a vivere un momento di completa intimità - e anche di solitudine - che precede la visita ginecologica. Una situazione comune che diventa grottesca, sarcastica, ma anche drammatica. L. e M. si raccontano e svelano agli spettatori i propri aneddoti del passato, i ricordi dell'infanzia e le storie finite male. L. è insicura e ipocondriaca, M. è a prima vista indipendente e temeraria. Sono accomunate dallo stesso desiderio di non presentarsi al loro medico, vivono così in una continua oscillazione tra coraggio e paura, dolore e sollievo, calma e agitazione.
I loro sono due monologhi che si intersecano, mettendo in luce la diversità, ma anche la complementarietà delle donne. Una rete di parole che può sembrare un apparente dialogo, in cui nessuno veramente domanda e nessuno veramente risponde.

L’attesa dal medico diventa paradigma universale della condizione di tutti gli esseri umani che si ritrovano soli davanti alle proprie debolezze. “Occupato” è un progetto di ricerca e indagine sui temi dell'abbandono e del rifiuto. Le protagoniste incarnano psicosi e fragilità dell'era moderna. Le due donne entrano nel bagno certe di essere in un modo e ne escono trasformate.
La pièce è arricchita dalla musica di Priscilla Bei. Special guest l’ultima sera Nico Maraja giovane cantautore che ama coniugare la musica al teatro in eventi poliedrici in cui suono, visione ed immaginazione si incontrano magicamente”  

NOTE DI REGIA
Lo spettacolo racconta quello che siamo, quello che tanti nascondono a loro stessi, quello che vorremmo tenere chiuso, tappato, soffocato e che due umanità lasciano scivolare fuori dal loro corpo quasi senza accorgersene. Un testo fatto di ritmi incalzanti, rallentamenti, frenate dolci e poi più brusche, di stop e ripartenze, entrate morbide e più decise. “Occupato” racconta le storie di due persone che svelano le fragilità che ci appartengono e in cui certamente tutti per un attimo possiamo riconoscerci. Il mio intento con "Occupato" è stato quello di rispettare il concetto di umanità che è centrale in questa drammaturgia. Ho voluto proporre una messa in scena che potrebbe essere riassunta da parole chiave come verità e ritmo. Non tralascio una determinante attenzione all'ironia che il testo suggerisce, che si alterna a una profonda e vera drammaticità. È il dualismo tipico della vita, dalla quale spesso siamo costretti ad allontanarci (richiudendoci nei posti più strani) per meglio comprenderla, per guardare dentro noi con più attenzione, buttare fuori il superfluo e poi uscire, ricominciando un'altra volta tutto, d'accapo.
Chiara Spoletini
Link video

Link video Nico Maraja



Teatro Lo Spazio, Via Locri, 42/44
Biglietti: Biglietto 10 euro
Tessera semestrale 3 euro

Info e prenotazioni: 06/77076486
http://www.teatrolospazio.it/

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