domenica 26 marzo 2017

Didi e Gogo nostri contemporanei.

Altra Scena Art Management
&
Viola Produzioni

presentano

Aspettando Godot
di Samuel Beckett
traduzione Carlo Fruttero

con Giorgio Colangeli – Francesco Montanari
Riccardo De Filippis – Giancarlo Nicoletti
e con Pietro Marone

REGIA Filippo Gili

Spazio Diamante
Via Prenestina, 230B – ROMA
dal 24 Marzo al 2 Aprile 2017
Venerdì & Sabato h 21.00 / Domenica h 18.00


La messa in scena di Filippo Gili di uno dei testi più conosciuti del teatro del Novecento Aspettando Godot, scritto da Samuel Beckett alla fine degli anni 40, è la dimostrazione, di come un'opera definita di teatro dell'assurdo, con un testo volutamente pieno di nonsense, di luoghi comuni, possa essere trasportato ai giorni nostri senza che ne risenta minimamente, anzi, Vladimiro ed Estragone (Giorgio Colangeli e Francesco Montanari) sono due personaggi assolutamente attuali, odierni che si trovano ad aspettare qualcuno, che neanche conoscono bene, che non si sa esattamente cosa gli dovrà dire, ma loro aspettano, e mentre lo fanno, non fanno assolutamente nulla, se non lamentarsi della qualunque. Anche i personaggi di Pozzo e Lucky (Riccardo De Filippis e Giancarlo Nicoletti) sono due nostri contemporanei. La messa in scena con il pubblico intorno e la rappresentazione al centro, è sicuramente più coinvolgente del classico impianto frontale. Quel pizzico di ironia in più dato dalla regia e dalla capacità attoriale in primis di Colangeli e Montanari, ma anche dalla giusta interpretazione della cattiveria sottile di Pozzo da parte di De Filippis, dalla poliedricità del Lucky di Nicoletti, producono un lavoro di livello altissimo che coinvolge tutti, perchè pur essendo il testo, un testo molto noto...solo in questa stagione a Roma è la terza versione che ne viene portata in scena, la versione di Gili è completamente attuale, lo si evince da subito dagli abiti con cui sono vestiti i personaggi, ma la cosa tocca il culmine quando, Montanari traduce, in un fantomatico, linguaggio dei segni, quella sorta di telegiornale emesso da Lucky, qui sta il punto focale del nonsense attuale, perchè è come se fosse un'istantanea della comunicazione odierna. Godot non arriva, ma perchè nessuno si muove per andargli incontro? Inanità, paura, vigliaccheria, mentre il salice nel secondo tempo, mette su foglioline nuove, l'uomo preferisce la staticità, anche perchè è facilissimo sfilare un laccio dalla scarpa, ma poi ri infilarlo può essere molto faticoso, soprattutto se il piede non è pronto per andare e preferisce aspettare.
Miriam Comito




Giorgio Colangeli e Francesco Montanari sono un Vladimiro e un Estragone d'eccezione nella messinscena a pianta centrale diFilippo Gili di uno dei testi capisaldo della drammaturgia mondiale, quell' "Aspettando Godot" che continua a rivoluzionare il nostro modo di sentire e intendere il teatro e l'uomo. Al loro fianco, Riccardo De Filippis e Giancarlo Nicoletti prestano voce e corpo a Pozzo e Lucky, completando un cast straordinario, per quello che si preannuncia uno degli eventi di questa stagione teatrale. Per sole sei esclusive repliche, l'appuntamento con Godot è allo Spazio Diamante di Roma, dal 24 Marzo al 2 Aprile, dal venerdì alla domenica.

Note di Regia - Aspettare Godot come aspettare ‘il domani’. Un domani che ‘ogni oggi’ sarà domani. L’ombra che non s’afferra. Il cane che non se la può mordere, la coda. Nella trappola psichica di un futuro talmente vicino, ‘domani’, da sembrar prendibile. Ma che nessuno ha davvero voglia di veder comparire. Perché se li mettessimo sotto ipnosi, Didi e Gogo esprimerebbero la paura di vederselo inverato, questo domani, questo agire, questo futuro dietro un angolo costante e tondo, continuo, prossimo ma non afferrabile. E’ il paradigma massimo di un ponte costante, questo testo; che come nessun’altra opera rappresenta lo ‘statuto opaco’ della contemporaneità. E non si può che tentare di favorirla, questa scarsa nitidezza. Mettere in scena la molle, elastica contraddizione fra positivismo del cervello e quel medioevo della psiche che vuole fermarla, la realtà: fosse anche una disgraziata realtà. Perché più del domani, sia il ‘forse’, a trionfare. Uno stagno mistico del vivere che la fischietta, la paura di morire; bleffandola di un infinito, ripetitivo oggi ‘aperto’.
Sotto un albero ‘unica cosa viva’.
E sopra una terra mobile, spaventata, angosciata d’essere la casa, di questa perversità.


Aspettando Godot
di Samuel Beckett - traduzione di Carlo Fruttero

con Giorgio Colangeli - Francesco Montanari - Riccardo De Filippis - Giancarlo Nicoletti
e con Pietro Marone

FOTO Luana Belli GRAFICA OverallsAdv
VIDEO David Melani SCENE Giulio Villaggio – Alessandra De Angelis
UFFICIO STAMPA Rocchina Ceglia DIRETTORE DI PRODUZIONE Sofia Grottoli
DISEGNO LUCI Daniele Manenti AIUTO REGIA Luca Di Capua - Luca Forte
DISTRIBUZIONE & PROMOZIONE Altra Scena Art Management
UNA PRODUZIONE Altra Scena Art Management e Viola Produzioni
per gentile concessione di Editions de Minuit

REGIA Filippo Gili

Spazio Diamante – Via Prenestina 230b –  Roma
dal 24 Marzo al 02 Aprile 2017
Venerdì e Sabato 21.00 / Domenica 18.00
Info & Prenotazioni 06 – 80687231 / 393 – 0970018
Biglietti: Intero eur 20 + prevendita; ridotto eur 15 + prevendita

Nessun commento:

Posta un commento