giovedì 26 aprile 2018

BRUNO MACCALLINI PORTA L'IRONIA E LE ILLUSIONI DEL KABARETT AL TEATRO DELLA COMETA

Stagione teatrale 2017 | 2018

25 APRILE | 6  MAGGIO 2018

Bruno Maccallini in

GROTESK!

Ridere rende liberi

Testo liberamente ispirato ai maggiori autori dell’epoca di Weimar

tratto dal volume “Ridere rende liberi” di Antonella Ottai

musiche originali di Max Hansen, Friedrich Holländer, Jacob Jacobs, Hermann Leopoldi, Paul Lincke, Martin Roman,  Kurt Weill

e Pino Cangialosi

traduzioni dal tedesco Bruno Maccallini

adattamenti in italiano delle canzoni Franca d’Amato

musiche eseguite dal vivo da Kabarett Ensemble: Stefano Costantini

Tromba - Flavio Cangialosi contrabbasso,  pianoforte, percussioni - Pino Cangialosi

pianoforte, fagotto, percussioni, fisarmonica

regia Bruno Maccallini

musiche originali Pino Cangialosi

voce Narrante Franca d’Amato


Visual Luca Ruzza con Tiago Branchini e Gioele Stella

Regia audiovisiva  Benedetto Sanfilippo

Testi e ricerca iconografica Antonella Ottai

Luci Maurizio Montobbio

Costumi Alexandra Stelzer e Alice Paris

Movimenti coreografici Igino Massei

Magia Disguido Guido Marini

Pupazzo Grotesk Andrea De Cesare

Maschere Jakob De Chirico

Tecnico luci Giacomo Cursi

Assistente alla Regia Martina Maccallini


Mettere in scena, quel fenomeno artistico/sociale che è stato il kabarett a Berlino durante la Repubblica di Weimer (1919-1933) non è cosa facile, ci vuole, interesse grande interesse per questo periodo storico, e per le i suoi peculiari frutti. Bruno Maccallini ce l'ha nel sangue, e presenta al pubblico GROTESK! Uno spettacolo che è uno specchio su questo periodo così pregno di spunti di riflessione, anche riguardo alla scena attuale. Lo spirito che si respirava nei Kabarett di Berlino, era uno spirito effervescente, era la parte liberatoria e realistica del vivere in una città che allora era il centro nevralgico della cultura europea, ma che allo stesso tempo, risentiva della crisi economica che stava facendosi largo a grandi falcate. La crisi porta la popolazione a credere alle favole agli incantatori, ai maghi o in questo caso, a chi di uno di essi si è servito per acquistare l'oratoria, la giusta mimica facciale in grado di conquistare le masse. Il differente, il diverso, si potrebbe dire l'ebreo, l'inafferabile, l'errante, il sagace, è colui che funge da perfetto capro espiatorio.  E così fu nella germania nazista. Gli attori, i maestri di cerimonie, le cantanti in forza nei vari kabarett berlinesi, i più fortunati capirono e scapparono, altri, invece, restarono e furono internati nei campi di concentramento, e per loro, ci fu un'ulteriore beffa del destino, se così lo vogliamo chiamare, continuarono si a fare il loro lavoro, con la falsa illusione, creatagli dai gerarchi che, la loro vita stesse continuando, che loro in qualche modo fossero privilegiati...non era così, il nazisno agiva così nei loro confronti solo perchè li usavano come propaganda. Lo spettacolo GROTESK! Vuole fare un omaggio a queste persone, dando anche un monito per i nostri giorni. Macallini bravissimo è accompagnato da musicisti e lo spettacolo dal vivo è intervallato da proiezioni d'epoca e io narrante, con testi tratti da RIDERE RENDE LIBERI di Antonella Ottai.
Miriam Comito


Bruno Maccallini, presenterà in prima assoluta al Teatro della Cometa dal 25 Aprile al 6 Maggio 2018, il suo ultimo spettacolo GROTESK! Ridere rende liberi, ispirato ai protagonisti del cabaret berlinese tra le due guerre.




Grotesk, un mood, un timbro, un carattere e molte scene disseminate nella Berlino di Weimar; un conférencier irriverente e mordace, un provocatore irresistibile, un’eccellenza della risata, dello sberleffo, del ghigno satirico. Il suo personaggio dà figura all’humour agro che aveva contribuito a fare del Kabarett berlinese uno spazio di libertà e di critica sociale; è lui a incarnarne al meglio lo spirito. È un artista, un po’ mago, un po’ prestigiatore, o forse, più che un personaggio, è solo una parte in commedia; magari un imbroglione, un mestatore che dispensa storie scaturite dagli autori più graffianti dell’epoca weimariana: aggredisce il pubblico con le contestazioni radicali di Walther Mehring, lo spiazza attraverso i paradossi del grande Tucholsky, lo blandisce al suono delle musiche di Kurt Weill e Friedrich Holländer. Maschera mobile che registra puntuale tutti gli umori, il Nostro vive gli anni ruggenti in cui la scena del Kabarett rivela sempre più il volto d’una Germania democratica, radicale e antimilitarista. E li vive tutti, dall’inizio tempestoso al disastro finale, quando Berlino sprofonda dentro il nazismo; con lo stesso humour inossidabile si affaccia agli orli del baratro spalancato dal regime finché non ne è a sua volta inghiottito. Indossando di volta in volta i panni del comico, del conferenziere, del mentalista, destreggiandosi fra musiche complici e testi esilaranti, non smette mai di aggredire il comune buonsenso, di denunciarne il vuoto che nasconde. Grotesk si fa modello ineguagliato di un «campo di battaglia - come sognava Holländer - su cui con le sole armi pulite delle parole giuste e della musica si possono distruggere le armi d’acciaio».

Da sempre attratto dagli spettacoli di Kabarett nella Berlino degli anni 20-30 in tutti i suoi ambiti, dall’intrattenimento alla satira socio-politica, Maccallini sarà in scena con tre musicisti; firma anche il copione insieme ad Antonella Ottai (Dip. Storia dell’Arte e dello Spettacolo dell’Università “Sapienza” di Roma ) e la regia. Lo spettacolo si avvale della preziosa collaborazione di Luca Ruzza per l’impianto scenico (docente di Scenografia virtuale alla “Sapienza” e grande esperto di nuove tecnologie digitali), di Alexandra Stelzer per i costumi (mente creativa nonché fondatrice della casa di moda DeCall) e di Maurizio Montobbio per le luci (già lighting designer de l’Opéra National de Paris e del Crazy Horse).

BRUNO MACCALLINI
Attore, autore, regista, produttore

Nato ad Avezzano, diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”, già attore, autore, produttore e regista di teatro in Italia, è protagonista di film di successo in Germania, dove gode di una vasta popolarità (è uno dei volti italiani più amati nei paesi di lingua tedesca). Ha anche firmato e diretto numerosi documentari per la televisione italiana e tedesca con la sua Società MAC PRODUZIONI Srl (oltre 60 ore per la Rai).
Negli ultimi anni per Ullstein Verlag ha pubblicato con la sua ex compagna, l’attrice Jutta Speidel, quattro libri di successo, balzando in poche settimane ai vertici delle classifiche dei tascabili più venduti in Germania con oltre 200.000 copie. Per Piper - Malik ha scritto un libro sulla provincia italiana e per Christian Verlag un fortunatissimo libro di ricette.
Nel 2014 è stato insignito del Premio “Tourism Ambassador” dalle Associazioni Travel Industry Club e ITB di Berlino. Bruno Maccallini ha 58 anni, parla l’inglese e il tedesco. Vive tra Roma e Monaco di Baviera.





Teatro della Cometa  - Via del Teatro Marcello, 4 – 00186 Orario prenotazioni e vendita biglietti: dal martedì al sabato, ore 10:00 -19:00 (lunedì riposto), domenica 14:30 – 17:00 - Telefono: 06.6784380

Orari spettacolo: dal martedì al venerdì ore 21.00. Sabato doppia replica ore 17,00 e ore 21,00. Domenica ore 17.00. Costo biglietti: platea 25 euro, prima galleria 20 euro, seconda galleria 18 euro.


Riduzioni per lettori di MEDIA&SIPARIO, CULTURAMENTE, SALTINARIA eGUFETTO

           


e PER GLI ASCOLTATORI DI 


Premio Lettera 22: Il Teatro della Cometa aderisce al Network Lettera 22 - Premio Giornalistico di Critica Teatrale under 36, e ne accoglie i concorrenti nella stagione 2017/18. Tutto su www.premiolettera22.it


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giovedì 12 aprile 2018

SHOW DOGS ANTEPRIMA MONDIALE A ROMA IL 6 MAGGIO INTERO RICAVATO IN BENEFICENZA ALL'OIPA

GIAMPAOLO MORELLI, CRISTIANO MALGIOGLIO, BARBARA D’URSO, MARCO BOCCI… E TANTI ALTRI
IN PRIMA LINEA PER COMBATTERE IL RANDAGISMO


AL VIA LE PREVENDITE PER LA PREMIÈRE MONDIALE DEL FILM “SHOW DOGS - ENTRIAMO IN SCENA” CHE SI TERRÀ DOMENICA 6 MAGGIO ALLE 16:30 PRESSO IL THE SPACE CINEMA MODERNO - SONO BEN 25 I DOPPIATORI FAMOSI CHE HANNO PRESTATO LA LORO VOCE AL FILM – PER LA PRIMA VOLTA AL MONDO, SUL RED CARPET SFILERANNO ANCHE CANI IN CERCA DI ADOZIONE - L’INTERO RICAVATO ANDRÀ INTERAMENTE IN BENEFICENZA ALL’OIPA

Roma, 12 aprile 2018 – Da oggi è possibile acquistare i biglietti al costo di €4,90 per l’anteprima mondiale del film SHOW DOGS – ENTRIAMO IN SCENA, che si terrà domenica 6 maggio alle 16:30 presso il The Space Cinema Moderno a Roma. L’intero ricavato dell’evento sarà devoluto in beneficenza all'OIPA (Organizzazione Internazionale Protezione Animali) e andrà a generare un fondo che verrà utilizzato dall’associazione per l’acquisto di cibo e materiali di utilità per i canili. Inoltre sul red carpet saranno presenti tutti i doppiatori del film, e ciascuno di loro sfilerà con un cane in cerca di adozione.

Per acquistare i biglietti per l’anteprima benefica basta andare sul sito www.thespacecinema.it.

In Show Dogs – Entriamo in scena, sarà un branco di vip a dare voce a degli attori che sono davvero….dei cani! Arriva in Italia, in anteprima mondiale, la spy comedy più folle del grande schermo. Infiltrato in una sfarzosa mostra canina, un Rottweiler dall’accento napoletano -  aiutato da uno stiloso Papillon, uno strampalato Carlino e una dolce Australian Shepherd - risolverà il rapimento di un cucciolo di panda e inchioderà i loschi trafficanti di animali. Insieme ai protagonistiGiampaolo MorelliCristiano MalgioglioBarbara D’Urso e Marco Bocci, una sfilata record di star a dare voce a tutte le razze: Ale e Franz, Claudio AmendolaMichela AndreozziBenji e FedeGiulio BerrutiRossella BresciaFabio Canino,Carlo ContiCarolina CrescentiniGiacomo FerraraChiara FranciniNino FrassicaLino GuancialeValeria MariniMarco MasiniRocío Muñoz MoralesLucia Ocone, Giorgio Panariello e Francesco Pannofino. Il film, distribuito da Eagle Pictures, sarà al cinema dal 10 maggio.



Sinossi
Max (Giampaolo Morelli), cane Rottweiler e il suo partner umano Frank, sono agenti dell’FBI e stanno investigando sul rapimento di un cucciolo di panda da parte di una banda di commercianti illegali di animali. Quando ricevono un indizio sulla vendita del cucciolo di panda a una prestigiosa mostra canina, Max si vedrà costretto a parteciparvi sotto copertura, per evitare la catastrofe. Grazie all’aiuto di Frank e ai consigli dello stiloso Papillon Felipe (Cristiano Malgioglio), Max ritroverà dentro di sé la sua vera anima da “Show Dog”, trasformandosi in un vero damerino, e imparando anche che fidarsi dell’aiuto degli altri può essere più gratificante di lavorare da solo.

Amore e sesso nel cinema francese dagli anni 60' a oggi su Cielo

TUTTI I VENERDÌ DOPPIO APPUNTAMENTO
con
VOULEZ-VOUS COUCHER AVEC MOI?

UN CICLO DI FILM SUL CINEMA FRANCESE
CHE RACCONTA TUTTE LE SFUMATURE DELL’AMORE E DEL SESSO
DAGLI ANNI 60 AD OGGI

A INTRODURRE I FILM IN PRIMA SERATA    LA DIVINA ED ECLETTICA
AMANDA LEAR
Dal 13 aprile alle ore 21.15 e alle ore 23.00
Cielo (DTT 26, Sky 126, TivùSat 19)

“Voulez-vous coucher avec moi?”. Quella che in apparenza può sembrare una proposta indecente in realtà è il titolo del nuovo ciclo di film di Cielo (DTT 26, Sky 126, TivùSat 19), un lungo viaggio nel cinema francese, in onda dal 13 aprile, ogni venerdì, alle ore 21.15 e 23.00. In palinsesto si alternano i grandi classici del cinema d’Oltralpe, dagli Anni 60 ad oggi, che descrivono tutte le possibili sfumature dell’amore e del sesso, grazie ad alcune delle protagoniste più celebrate come Catherine DeneuveSophie Marceau e Juliette Binoche. Tradimenti, passioni, grandi amori, torbide gelosie ed attrazioni pericolose sono al centro di questa nuova rassegna di Cielo. A impreziosire la programmazione ci sarà un’ospite d’eccezionela “divina” ed eclettica Amanda Lear: una produzione originale di Cielo, in cui Amanda con il suo inconfondibile savoir-faire introdurrà i film in prima serata.

Il ciclo si apre, venerdì 13 aprile, alle ore 21.15, con “Histoire D’O”, il film scandalo di Just Jaeckin del 1975 in cui la protagonista, la bellissima "O", ama a tal punto René da accettare, per provargli il suo amore, di concedersi su sua richiesta ad altri uomini, subendo da loro ogni possibile licenza erotica. Frustata, sodomizzata, trattata come una schiava, "O" trova la sua felicità proprio in questo totale annichilimento. Non sarà René, tuttavia, a disporre per sempre di lei come padrone assoluto, ma l'ultimo degli uomini ai quali l'ha prestata. A seguire, alle ore 23.00, in onda “Histoire D’O – Ritorno a Roissy”: al centro della trama c’èMadame O, che viene pagata da un gruppo di industriali per organizzare un festino a base di giochi sadomaso, finalizzato a ricattare il ricco finanziere che vuole comprare la loro società.

Nelle settimane successive su Cielo gravita un universo cinematografico variegato, che passa da film teneri che affrontano il tema del primo amore, quello adolescenziale che non si scorda mai, come Il “Tempo delle mele” di Claude Pinoteau del 1980 (in onda il 20 aprile, alle ore 21.15), con una giovanissimaSophie Marceau a quelli più audaci, come il controverso “Baise-Moi – Scopami” di Virginie Despentes (27 aprilealle ore 23.00), film del 2000 che ha suscitato clamore alla sua uscita nelle sale francesi per le sue scene di sesso esplicite. Nella ricca programmazione di Cielo si segnalano anche il “Il Danno” (11 maggio, alle ore 21.15), tratto dal romanzo di Josephine Hart, che vede al centro della trama un importante politico inglese nonché medico affermato, che non riesce a tenere a freno la passione per la fidanzata del figlio e, ormai senza alcun controllo, si rende responsabile della morte del figlio stesso, e “L’iniziazione” (1 giugno, alle ore 21.15), in cui il 16enne Roger va a trascorrere le vacanze nella villa del padre, dove viene a contatto con una serie di donne sessualmente insoddisfatte, tra cui Ursula, la prosperosa cameriera interpretata da Serena Grandi.

A impreziosire la programmazione di Cielo ci sono due prime tv assolute, in onda entrambe venerdì 4 maggioExhibition (film del 1976), alle ore 23.00, che raccoglie le interviste realizzate con attrici e attori di film pornografici, e Transgression (2014), a mezzanotte e mezza, in cui il regista Jean-François Davy racconta in presa diretta la sua relazione appassionata con una delle attrici che si sono presentate ai casting del film.

Di seguito il calendario completo della programmazione del ciclo “Voulez-vous coucher avec moi?”, in onda su Cielodal 13 aprile, ogni venerdì, alle ore 21.15 e alle ore 23.00.
Histoire D’O (1975)di Just Jaeckin
13 aprile
 21.15
Histoire D’O – Ritorno a Roissy (1984)di Ėric Rochat
13 aprile
23.00
The story of O: Untold pleasures (2002)di Phil Leirness
13 aprile
00.30
Il tempo delle mele (1980)di Claude Pinoteau
20 aprile
21.15
La Bonne (1986)di Salvatore Samperi con Florence Guérin
20 aprile
23.00
La Captive – la Prigioniera (2000)di Chantal Akerman
27 aprile
21.15
Baise moi – scopami (2000)di Virginie Despentes
27 aprile
23.00
Manon 70 (1968)di Jean Aurel
4 maggio
21.15
Exhibition (1976) – in prima TV assolutadi Jean-François Davy con Claudine Beccarie
4 maggio
23.00
Transgression (2014) – in prima tv assolutadi Jean-François Davy
4 maggio
00.30
Il Danno (1992)di Louis Malle
11 maggio
21.15
Le Novizie (1970)di Guy Casaril, Claude Chabrol
11 maggio
23.00
La Fidélitè (2000)di Andrzej Zutawski
18 maggio
21.15
L’Amant Magnifique (1986)di Aline Issermann
18 maggio
23.00
Storia di donne (1981)di Benoit Jacquot
25 maggio
21.15
Amore facciamo scambio? (2010)di Antony Cordier
25 maggio
23.00
L’Iniziazione (1986)di Gianfranco Mingozzi
1 giugno
21.15
Storia di un peccato (1975)di Walerian Borowczyk
1 giugno
23.00
Due prostitute a Pigalle (1975)di László Szabó
8 giugno
21.15
L’educazione sentimentale di Eugenie (2005)di Aurelio Grimaldi
8 giugno
23.00



Cielo è il canale in chiaro di Sky, lanciato in Italia nel dicembre 2009 sul digitale terrestre al canale 26, e visibile anche sulla piattaforma Sky al canale 126 e su TivùSat al canale 19. Cielo offre una programmazione per oltre l’80% inedita per la tv in chiaro, con il meglio dei programmi di intrattenimento italiani ed internazionali, dai talent show al factual entertainment, ma anche il cinema e l’informazione di Sky TG24, e le grandi produzioni originali. La sede operativa di Cielo è a Milano.

venerdì 6 aprile 2018

TRAINSPOTTING DAL VIVO AL BRANCACCINO





Un vero pugno nello stomaco questo spettacolo, non perchè non si abbia nella mente le scene del film di Danny Boyle del 1996, ma il teatro è un mezzo più diretto rispetto al cinema. Con il teatro puoi, davvero, far entrare all'interno della storia il pubblico, specialmente quando, come d'uso al Brancaccino gli attori sono già in scena al momento dell'entrata del pubblico. Nel caso di TRAINSPOTTING, per la regia di Sandro Mabellini in scena, appunto al Brancaccino fino a domenica 8 aprile, troviamo i 4 attori seduti alla famosa stazione del treno di Leith,osservando i treni passare, e sono in mutande, per indicare metaforicamente, il loro disarmo davanti alla società, sono talmente disarmati davanti alla scelta di vita che la società gli propone da decidere di invertire la rotta e scegliere l'eroina. La versione proposta è quella dell'adattamento teatrale di Wajdi Mouawad del libro di Irvine Welsh, la scelta registica è stata quella di scegliere una modalità che possa far capire al pubblico la motivazione delle scelte dei personaggi da Mark Renton a Sick boy a Spud a Begbie , a Tommy. Lo stile è molto crudo, il che è senza dubbio da apprezzare, perchè questa storia è una storia cruda, una storia in parte autobiografica, certamente di denuncia della situazione del sottoproletariato scozzese degli anni 90', in particolare della sua gioventù e che ha avuto paralleli in molte altre nazioni. E' una storia scomoda per la quieta borghesia, ma la realtà, se vogliamo cambiarla va sbattuta in pieno viso, quindi ben venga una resa teatrale nel 2018 di questo genere. La scenografia la definirei allusiva: lampadine con lunghe code, pronte ad attorcigliarsi al collo del malcapitato, sedili che ricordano il water, un pannello con scritto a mo' di graffito i nomi dei protagonisti. Un'ambientazione quindi grunge, ma sempre tenendo conto delle metafore. Un'altro punto di forza dello spettacolo sono gli attori, veramente bravi, una recitazione puntuale nella sua particolarità, perchè  i personaggi non sono facili da interpretare se poi pensiamo che alcuni attori come Riccardo Festa ha impersonato tre personaggi: Spud, Sick boy e Tommy, e anche i movimenti corporei in scena, una vera e propria drammaturgia dei movimenti che trasmetteva perfettamente al pubblico lo stato d'animo dei personaggi.
Miriam Comito


Spazio del Racconto
rassegna di drammaturgia contemporanea 2017/2018
III edizione
dal giovedì al sabato ore 20.00; domenica ore 18.45

5 – 8 aprile 2018
Viola Produzioni
TRAINSPOTTING

di Irvine Welsh, versione Wajdi Mouawad

traduzione Emanuele Aldrovandi

regia Sandro Mabellini

con Michele Di Giacomo, Riccardo Festa, Valentina Cardinali, Marco Bellocchio

costumi Chiara Amaltea Ciarelli
drammaturgia scenica Festa, Di Giacomo, Bellocchio, Cardinali






La società s’inventa una logica assurda e complicata, per liquidare quelli che si comportano in un modo diverso dagli altri. Ma se, supponiamo, e io so benissimo come stanno le cose, so che morirò giovane, sono nel pieno possesso delle mie facoltà eccetera eccetera, e decido di usarla lo stesso, l’eroina? Non me lo lasciano fare. Non mi lasciano perché lo vedono come un segno del loro fallimento, il fatto che tu scelga semplicemente di rifiutare quello che loro hanno da offrirti. Scegli noi. Scegli la vita. Scegli il mutuo da pagare, la lavatrice, la macchina; scegli di startene seduto su un divano a guardare i giochini alla televisione, a distruggerti il cervello e l’anima, a riempirti la pancia di porcherie che ti avvelenano. Scegli di marcire in un ospizio, cacandoti e pisciandoti sotto, cazzo, per la gioia di quegli stronzi egoisti fottuti che hai messo al mondo. Scegli la vita. Beh, io invece scelgo di non sceglierla, la vita. E se quei coglioni non sanno come prenderla, una cosa del genere, beh, cazzo, il problema è loro, non mio. Come dice Harry Lauder io voglio andare dritto per la mia strada, fino in fondo…

La storia di T è la storia di quattro ragazzi e una ragazza.
Mark Renton, disoccupato come la maggior parte dei giovani scozzesi della sua generazione, ha trascinato nella confusione e nella dedizione ad ogni tipo di droga i suoi amici d'infanzia.
Sick Boy, un appassionato di cinema e sciupafemmine, Begbie, un pericoloso outsider sempre alla ricerca della rissa, Tommy, un seguace del bodybuilding, e Alison, fidanzata di Sick Boy, che cerca di conciliare la sua dipendenza dalla droga con il suo ruolo di madre. Per ingannare la noia, i personaggi rubano, e si distruggono di eroina, tutti tranne Tommy, che vive un'altra forma di dipendenza.

Perché abbiamo deciso di realizzare adesso questo spettacolo, visto che il film di Danny Boyle è nella testa di tutti, e che recentemente è stato rinnovato con il sequel (T2)? Per mettere in scena persone che l’uomo medio non vuole vedere; perché i personaggi di questo romanzo ci costringono a farci domande sul funzionamento della nostra società. I personaggi di T passano il tempo fuggendo le loro responsabilità: non lavorano, ricevono sussidi di disoccupazione che spendono in droghe e alcool, perché la realtà della vita non li interessa. Al di là della questione della definizione di identità, onnipresente in scena, è la questione della dipendenza.

Sandro Mabellini – regista

Vive e lavora tra l'Italia e il Belgio. Si diploma come attore alla Scuola di Teatro di Bologna; si perfeziona come regista con Luca Ronconi al Centro Teatrale Santa Cristina e come performer con la Societas Raffaello Sanzio. Si specializza come regista sugli autori contemporanei, tra cui: Joel Pommerat, Jon Fosse, Davide Carnevali, Martin Crimp, Albert Ostermaier, Patrick Marber. Vince il premio di produzione al Napoli Teatro Festival con Tu (non) sei il tuo lavoro, di Rosella Postorino, e con Casa di bambola di Emanuele Aldrovandi; vince inoltre il premio di produzione al Festival I Teatri del Sacro con Stava la madre di Angela Dematté.


BRANCACCINO
Via Mecenate 2, Roma - www.teatrobrancaccio.it
Biglietto: 14,00 € + 1,50 € d. p.
card open 5 ingressi: 55 €
Prevendita su Ticketone.it e presso i punti vendita tradizionali
BOTTEGHINO DEL TEATRO BRANCACCIO 
Via Merulana, 244 | tel 06 80687231 | botteghino@teatrobrancaccio.it

giovedì 5 aprile 2018

La drammaturgia contemporanea britannica approda al Teatro della Cometa. Incognito


Stagione teatrale 2017 | 2018

4 | 22  APRILE 2018

Graziano Piazza, Anna Cianca, Giulio Forges Davanzati, Désirée Giorgetti

INCOGNITO

di Nick Payne

Regia Andrea Trovato Scene Luigi Ferrigno

Costumi Tiziana Massaro

Luci Pietro Sperduti

Musiche originali Fabio Antonelli

Assistente alla regia Marcello Paesano

Produzione Carmentalia e Gli Ipocriti

partnership: Human Valor e Progetto Itaca (Roma)

collaborazioni: Chiara Anaclio e Daniele Barraco 

“I nostri cervelli lavorano costantemente, in maniera estenuante e senza sosta per trasmetterci l’illusione che tutto sia sotto controllo, ma non è così… Il cervello è una macchina narrativa ed è davvero, davvero brava a fregarci!”



Spettacolo molto interessante e particolare INCOGNITO in scena fino al 22 aprile al Teatro della Cometa. Il testo di Nick Payne, drammaturgo contemporaneo britannico, e già di per se un testo "anomalo" e non facile da portare in scena, non solo ci sono tre storie, fittamente intrecciate tra loro, con vari personaggi, e gli attori sono quattro,ma soprattutto sono delle storie profonde, nel senso più compiuto del termine, ovvero vanno a indagare ciò che ci governa...il cuore..? No perchè il cuore batte, è autonomo, ma non ha facoltà, si parla del cervello, quell'organo che viene anche definito materia grigia.Tutto è in tema, la scenografia è composta di massi movibili, sedie, del tutto neutri, e gli attori sono tutti vestiti di grigio. Essendo 21 i personaggi, ognuno di loro interpreta più di un personaggio. INCOGNITO non credo non possa lasciare un segno, sicuramente non è uno spettacolo di intrattenimento ma richiede una notevole dose di attenzione, non solo perchè con un movimento si passa da una storia ad un'altra ripetute volte, ma sopratutto perchè la trama oltre a essere intrecciata esige e porta a delle riflessioni lo spettatore. Il nostro pensiero da dove deriva, la percezione che abbiamo di noi stessi è reale, o corrisponde solamente a quel modello che conosciamo tramite la nostra memoria..ovvero ciò che il nostro cervello ha selezionato per noi? Dobbiamo avere paura? Forse si ....il cervello è autonomo, quante volte abbiamo sentito dire..."il cervello va da se" non lo possiamo recintare è una "macchina narrativa" che decide per noi. Nick Payne ha usato due storie vere riguardanti il cervello di persone ritenute particolare, per diversi motivi (Albert Einstein e Henry Molaison) e ne ha intrecciata una terza che ha come protagonista una neuropsichiatra.  INCOGNITO, per la prima volta in Italia è uno spettacolo che può risultare spiazzante a chi si aspetta di passare una serata spensierata, ci sono anche momenti più leggeri, ma comunque è uno spettacolo di impegno. Un plauso a tutti gli attori, che passano con facilità da un personaggio all'altro, la maggior parte dei quali ha dei momenti molto intimi.

Miriam Comito



Dopo i grandi successi di Londra e New York, approda per la prima volta in Italia, al Teatro della Cometa dal 4 al 22 aprileINCOGNITO. Nuova opera teatrale del giovane drammaturgo inglese Nick Payne, considerato dalla critica come il nuovo Tom Stoppard. Protagonisti Graziano Piazza, Anna Cianca, Giulio Forges Davanzati, Désirée Giorgetti. La regia è di Andrea Trovato. Tre storie intrecciate che esplorano la natura dell'identità e come siamo definiti da ciò che ricordiamo, Incognito è un'esplorazione esilarante di ciò che significa essere umani.


Protagonista di “INCOGNITO” è senza dubbio il cervello, questo meraviglioso e sorprendente organo il cui meccanismo è ancora oggetto di studio da parte della Scienza. Un organo capace di accumulare dati, memorizzarli, codificarli e dare senso alla realtà attraverso la costruzione di una narrativa.

Quattro attori interpreteranno ventuno personaggi che si alternano in avanti e indietro nel tempo e che ruotano attorno a tre storie principali e interconnesse fra loro. Due di queste storie sono basate su avvenimenti realmente accaduti: il primo caso riguarda Thomas Stoltz Harvey, che nel 1955 eseguì l'autopsia su Albert Einstein e, all’insaputa di familiari ed eredi, pensò bene di rubare il cervello del Professore al fine di sezionarlo e studiarlo nell’ingenua speranza di giungere a grandi scoperte sulla mente umana. L'altro caso riguarda Henry Molaison al quale, nel 1953, per curare le sue crisi epilettiche fu rimossa una parte del cervello ma, in seguito all’intervento, subì la perdita cronica della memoria a lungo termine, ossia non fu più capace, da quel momento in poi, di memorizzare qualsiasi cosa per più di pochi minuti, “condannato” così a vivere un eterno presente e rimanendo cosciente soltanto del suo amore per la moglie, un amore che lo tenne fievolmente ancorato alla realtà fino alla sua morte avvenuta nel 2008. Conosciuto in ambiti scientifici come il paziente HM, è stato l’essere umano più studiato dalla neuroscienza.

La terza storia, ambientata ai giorni nostri, riguarda Martha, una neuropsicologa che, al contrario di Harvey che vuole trovare chissà cosa sezionando il cervello di Einstein con un bisturi, si interroga invece su chi sia più fortunato: noi, cosiddetti “normali” che non riusciamo a dimenticare certe cose, anche se lo volessimo, oppure i suoi pazienti affetti da amnesia che non riescono a memorizzare, dimenticando così anche dolori, rancori e ferite?

Tre storie intrecciate che esplorano la natura dell'identità e come siamo definiti da ciò che ricordiamo, Incognito è un'esplorazione esilarante di ciò che significa essere umani.

Al centro del testo rimane un quesito: è vero che noi siamo solo il risultato delle nostre esperienze, degli incontri che abbiamo fatto, degli amori che abbiamo vissuto, delle persone che abbiamo perduto? E se la nostra mente non fosse capace di ricordare: esattamente, cosa resterebbe di noi?



Teatro della Cometa  - Via del Teatro Marcello, 4 – 00186 Orario prenotazioni e vendita biglietti: dal martedì al sabato, ore 10:00 -19:00 (lunedì riposto), domenica 14:30 – 17:00 - Telefono: 06.6784380

Orari spettacolo: dal martedì al venerdì ore 21.00. Sabato doppia replica ore 17,00 e ore 21,00. Domenica ore 17.00. Costo biglietti: platea 25 euro, prima galleria 20 euro, seconda galleria 18 euro.


Riduzioni per lettori di MEDIA&SIPARIO, CULTURAMENTE, SALTINARIA e GUFETTO

           


e PER GLI ASCOLTATORI DI 


Premio Lettera 22: Il Teatro della Cometa aderisce al Network Lettera 22 - Premio Giornalistico di Critica Teatrale under 36, e ne accoglie i concorrenti nella stagione 2017/18. Tutto su www.premiolettera22.it

mercoledì 4 aprile 2018

Calvino a teatro Per il DOIT Festival

03-04 aprile | ore 20.45


LE CITTÀ INVISIBILI

regia Ivan Vincenzo Cozzi
drammaturgia Isabella Moroni
con Alessandro VantiniRoberta LionettiBrunella PetriniMariachiara Vigoriti
musiche originali Tito Rinesi
scenografie Cristiano Cascelli
costumi Marco Berrettoni Carrara con il supporto dell’atelier di Marina Sciarelli
disegno luci | suono Nino Mallia
Produzione Argillateatri | LAZIO




 All' Ar.ma. teatro nell'ambito del DOIT Festival è in scena fino a stasera LE CITTA' INVISIBILI, di Argillateatri. Tratto dal romanzo scritto da Italo Calvino nel 1972, ne rispecchia la forma strutturale combinatoria. La compagnia, infatti, ha potuto scegliere, appunto delle combinazioni, mettendo insieme dei blocchi, avendo come risultato una completezza, che poteva risultare anche da un'altro tipo di combinazione, da qui nasce la possibilità di infiniti viaggi immaginari, che il lettore stesso può scegliere, e che lo spettatore, in questo caso, è invitato a percorrere insieme alla compagnia. Lo spettacolo, in se stesso, è ben costruito con una scenografia, in continua evoluzione, delle 55 città invisibili, Argillateatri ne mette in scena 15, cambiando a seconda delle peculiarietà delle città l'ambientazione attraverso movimenti corporei, spostamenti di oggetti. Molto interessante anche il suono a cui è stata data una grande importanza, proprio per per consentire  una più completa immersione dello spettatore. Un invito a leggere o a rileggere un libro come Le città invisibili. Personalmente, credo che portare la letteratura a teatro sia un merito, senza togliere nulla alla commedia, o alle nuove drammaturgie, ma dare voce anche alla letteratura del 900' in particolare, secolo passato, ma di cui siamo ancora assolutamente figli, trovo sia una nota di merito.
Miriam Comito






Sonorità evocative, rumori di mercato e di carovane, cori classici e armonie contemporanee accompagnano le città e i dialoghi fra Marco Polo e Kublai Kan che s'attardano fra segreti, iperboli, prospettive ingannevoli, mentre attorno prende forma qualcosa di nuovo, la città perfetta. Il viaggiatore veneziano è interpretato da tre donne che rappresentano tre età, tre fasi della vita, tre provenienze, a loro volta mescolate dalle tappe dei loro viaggi interiori e fisici.

Produzione Argillateatri | LAZIO