sabato 23 marzo 2019

MARIA BEATRICE ALONZI in STAND-UP BABY al Teatro Manhattan

Stand-Up Baby
Una produzione Teatro Stabile di Roma®
di e con Maria Beatrice Alonzi



musica dal vivo di Francesco Guglielmi


Interessante la formula creata da Maria Beatrice Alonzi che partendo, dalla Stand -Up Comedy, ribattezzata Stand - Up Baby, improvvisa un monologo interrogante ogni sera diverso. Tra improvvisazioni e suggestioni che le vengono dal pubblico presente, la Alonzi ci porta, o almeno ieri sera è stato così, perchè non essendoci un copione, quello di stasera sarà necessariamente un altro spettacolo, ma con la stessa intenzione, in un mondo di sospensione dal non pensiero, e ci regala un'ora di pensiero. Su cosa vi chiederete voi, io direi su dei temi di scottante attualità di cui nessuno parla. Ovviamente non si tratta della visita del presidente cinese a Roma, ma di come le nostre menti vengono manipolate attraverso i film, i media e i social. Tutti sappiamo quali sono gli strumenti maggiormente efficaci per manipolare la popolazione, da sempre sono stati i media, ma chiediamoci perchè non c'è più spazio per la fantasia, fino a qualche decennio fa la Disney produceva solo film di animazione, che non avevano alcun  contatto con la realtà per cui lasciavano libera la fantasia di volare, in questo erano secondi solamente e chiaramente ai libri. Da qualche tempo a questa parte la Pixar sta sfornando a più non posso film sempre di animazione, ma molto vicini alla realtà, e negli ultimi anni, addirittura, uno per tutti Dumbo, dei film di animazione vengono fatti dei remake con attori veri! Perchè? Forse per confondere la realtà con la finzione si da poter usare la finzione come se fosse realtà e propinarla sotto varie forme all'intera popolazione mondiale? Molto probabile anzi certo, Il centro nevralgico della Stand-Up Baby di ieri era proprio questo: la sospensione dalla realtà voglio deciderla io quando e dove averla non devo subirla sempre!
Miriam Comito

Maria Beatrice Alonzi è alta 149 centimetri e, a quanto pare, non è mai riuscita ad arrivare allo sportello dello zucchero, ma a tutto il resto sì.

La protagonista è sola sul palco e il pubblico viene interpellato ogni tanto per sapere cosa ne pensi. Ogni sera un pubblico diverso per uno spettacolo diverso dal sapore americano (dove la stand-up comedy va da sempre alla grande) e che da noi si chiama cabaret; se non fosse che Maria Beatrice, Bea per gli amici, non è abbastanza alta per fare un comico intero, ne fa solo uno in formato babyStand-Up Baby infatti è il racconto delle avventure della sua vita, ma anche di quella degli spettatori, con i quali interagisce per un’ora di risate e riflessioni su dove andiamo, cosa facciamo, ma soprattutto che strada sia meglio prendere per andare a Corso Francia, se il centro oppure la tangenziale.

Creando una favola tutta da ridere e che scompare, improvvisata, appena raccontata, anzi, recitata, con tanto di voci e suoni. Alla chitarra, sul palco con lei, Francesco Guglielmi. Entrambi attori, registi, impegnati nella Direzione del Teatro Stabile di Roma®, produttore dello spettacolo, ancora una volta impegnato nella creazione di un teatro accessibile, per un’ora di risate senza sosta.



TEATRO MANHATTAN
Via del Boschetto 58 (Quartiere Monti, METRO CAVOUR)
22-24 marzo
venerdì e sabato ore 20.30 - domenica ore 18.30

BIGLIETTI Intero: 15 € - Ridotti: 12 €

È possibile prenotare al link https://www.eventbrite.it/e/biglietti-stand-up-baby-58663919362  oppure inviando una mail a biglietti@lasiti.it o ancora con un messaggio WhatsApp al +393505973485
Ingressi riservato ai Soci (la tessera ha un costo di 2 € una tantum valido per tutti gli spettacoli della stagione)


venerdì 22 marzo 2019

VOCI DAL CORTILE DI Edna Mazya in scena al Teatro Marconi

VOCI DAL CORTILE
di
Edna Mazya
con
ELISABETTA MIRRA, BRENNO PLACIDO, DAVIDE SCHIAVO JACOPO CARTA, MATTEO BOSSOLETTI
regia di ENRICO MARIA LAMANNA

Teatro Marconi
Dal 21 al 24 marzo

In scena al Teatro Marconi fino a domenica 24 marzo VOCI DAL CORTILE è uno spettacolo che va a toccare nodi nevralgici, purtroppo, di stretta attualità, seppur ispirato ad una vicenda successa nel 1986, quindi ben 33 anni fa.  Il disagio, la violenza, l'inadeguatezza della giustizia....l'assoluta imperfezione dell'essere umano, il fallimento della società, queste sono le tematiche al centro di questo spettacolo. Il testo di è di Edna Mazya una delle voci più rappresentative della drammaturgia israelitica femminile.  l'adattamento italiano di Enrico Maria Lamanna che ne cura anche la regia, pur portando la vicenda a Roma, rimane fedele al testo originario, proprio perchè queste vicende non hanno territorio, o meglio potrebbero succedere ovunque e con questo esatto tipo di svolgimento in uno qualsiasi dei paesi così detti "evoluti", quello che viene raccontato non è la storia di uno stupro fisico e basta, ma è la storia di vari disagi che si incontrano dove il bullismo è il protagonista. I quattro ragazzi imputati e la ragazza stuprata sono tutti sotto i 18 anni, quindi non sono ancora persone adulte, ma persone ancora in formazione a cui nessuno a saputo infondere valori positivi, sia i ragazzi che la ragazza sono confusi, credono di sapere tutto, ma in realtà si stanno appena affacciando alla vita. L'adolescenza e la post adolescenza è una fase molto delicata, in cui ci si sente invincibili ma  anche preda dello smarrimento. Da contraltare  ai quattro adolescenti ci sono i giudici e l'accusa, interpretati dagli stessi attori. La regia di Lamanna ha seguito le indicazioni della Mazya. scenografia spoglia, cambiamento di ruolo repentino, altalena cigolante onnipresente. Gli adolescenti di oggi saranno gli adulti di domani, per questo gli interpreti sono gli stessi, l'altalena che con il suo suono rappresenta il pianto di un'infanzia non vissuta. La denuncia del fatto che una ragazza non può essere libra di giocare, non può essere libera di ballare, di scherzare, anche di osare se vuole, senza dover subire condanne dalla società, quando invece la libertà è il bene supremo ed inviolabile.
Miriam Comito


Dal 21 al 24 marzo andrà in scena al Teatro Marconi, “Voci dal cortile” di Edna Mazya con Elisabetta Mirra, Brenno Placido, Davide Schiavo, Jacopo Carta e Matteo Bossoletti, regia di Enrico Maria Lamanna.
Nell'estate dell'86 una violenza dolorosa fu perpetrata a Hibbutz Shomrat nel nord Israele. L'intero paese fu scioccato... Questo tragico e vergognoso fatto fu ispirazione per il più famoso e il più grande successo teatrale mai scritto nella drammaturgia israelita. Un testo che pone a confronto uomo/donna donna/uomo amico/amica essere umano/solitudine...vita. Oggi, in Italia raccontiamo questa storia con protagonisti cinque attori di età tra i 24 ai 28 anni che interpretano una storia di giochi erotici tra istinto e buchi affettivi adolescenziali, che “prendono troppo la mano" tra rumori notturni, altalene, palloni, giochi di ragazzi violati sotto una luna piena . A sorpresa i ragazzi e la ragazza diventano gli avvocati, la difesa, l'accusa del giorno dopo... e un altalena vuota dondola sola, fa un rumore come un lamento infinito in cerca di un perché…
“Voci di cortile” è uno spettacolo di grande attualità sia per il tema degli abusi, che per il tema del “subbullismo” fra minori. Le scene sono diChiara ParamattiCecilia Mati Guzzardi e Vladimir Randazzo assistenti alla regia, i costumi di Teresa Acone, le luci di Marco Macrini, le musiche di Francesco Verdinelli.

TEATRO MARCONI
viale Guglielmo Marconi 698 e
tel 065943554
Biglietti Intero 24€ - Ridotto 20€
Ore 21.00 – Domenica ore 17.30

giovedì 7 marzo 2019

La profonda riflessione di Enzo Iacchetti sul mondo attuale alla Sala Umberto. LIBERA NOS DOMINE

Mauro Iacchetti e Nito Produzioni  presentano
 ENZO IACCHETTI
LIBERA NOS DOMINE
aiuto regia Simona Samarelli | disegno luci Valerio Tiberi
scenografia Gaspare De Pascali | musiche originali Marcello Franzoso
animazioni e VFX Francesco Crispi
canzoni di G. Faletti, G. Gaber, F. Guccini, E. Jannacci, E. Iacchetti 
arrangiate da Marcello Franzoso
per la produzione clip video Francesco Bolognesi DOP Piermaria Agostini
grazie A G. Covatta, A.Patrucco, F. Freyrie, G.Centamore, E. Ambrosi, L.Celi, L.Dimarzo, P.Insegno
amministratore FREDDY PROIETTI foto di scena GIULIANO PLORUTTI
regia
ALESSANDRO TRESA

            5 - 17 marzo 2019


Riflessione, una lunga e variegata riflessione sul mondo attuale, questo è il perno dello spettacolo di Enzo Iacchetti LIBERA NOS DOMINE  in scena alla Sala Umberto fino a domenica 17 marzo. Una riflessione si potrebbe dire a cuore aperto, ma forse è meglio dire ad anima aperta, si perchè proprio un dei monologhi dello spettacolo è incentrato sul cuore e su come non sia il cuore il centro di tutto ma l'anima del pensiero, che non è un muscolo, ma può librarsi in modo autonomo e non muore mai.
Un one man show ad anima aperta, quindi, dove Iacchetti si apre completamente verso il pubblico, racconta episodi della sua vita personale, tratta argomenti di stretta attualità da quelli in apparenza più faceti, come la dipendenza dal telefonino, a quelli più seri come l'emigrazione, il tutto alternando monologhi a pezzi cantati sulla scia di Gaber.
Ciò che mi ha più colpito di questo spettacolo, e reputo lodevole, a parte le evidenti doti canore, è questo suo volersi mettere a nudo davanti al pubblico, voler mostrare l'atra faccia dell'"Enzino" Iacchetti, infatti, non è solo quello di Striscia la notizia,ma è molto di più ha tante cose da dire,e per fare questo a deciso di rivolgersi direttamente a Dio, invocandolo per la nostra liberazione dal marasma del mondo ma anche con il Dio degli artisti: il pubblico.
Iacchetti è solo in scena, supportato solamente da video apparizioni e da sfondi elettronici che contribuiscono a rendere lo spettacolo suggestivo, preparatevi a reagire, a pensare, a corrucciarvi, a sperare, a riflettere.
Miriam Comito


Il nuovo spettacolo di E. Iacchetti esprime il desiderio di comunicare parole, musiche, nel puro stile Teatro-Canzone. Iacchetti si stacca dal Cabaret per arrivare a maturare considerazioni che lo allontanano da come lo conosciamo in TV.
Solo in scena, Iacchetti è prigioniero dell'attualità e vuole liberarsi dai dubbi che lo affliggono su: progresso, amore, amicizia, emigrazione e religione, offrendoci un'altra ipotesi di rivoluzione.
Affronta con ironia e provocazione la sua prigionia facendo ridere ma soprattutto emozionare con la rabbiosa delicatezza con cui cerca di salvarsi. Ce la farà o sarà soltanto un grido di speranza?
Un one-man-show che esprime il desiderio di comunicare parole e musiche nel puro stile del teatro-canzone, come già fu con Gaber che Iacchetti ammira particolarmente al punto da dichiarare «l’opera di Gaber-Luporini dovrebbe - come anche quella di De André e di altri grandi - essere introdotta nelle scuole, perché se i loro testi venissero letti veramente ci si accorgerebbe di quanta poesia e quanta verità contengano».
BRESCIA OGGI
 Il pubblico ride, applaude, si diverte, riflette. “Libera nos domine” è uno spettacolo innanzitutto studiato (ci ha messo due anni per scriverlo), dunque l’onestà con cui Iacchetti si pone sul palco viene immediatamente percepita. E premiata.

È una rinnovata formula di teatro canzone, con le parole dette e quelle cantate a comporre un viaggio in cui Enzo ci prende per mano, per entrare con lui a bordo di un Freccia rossa e in una camera da letto, in una chiesa o su una strada a leggere i cartelli stradali
LA LIBERTA’


SALA UMBERTO
Via della Mercede, 50 Roma
Dal martedì al venerdì ore 21, sabato 9 e mercoledì 13 marzo ore 17,
sabato 16 ore 21, domenica ore 17
Prezzi da 24 a 34 euro – www.salaumberto.com tel.06.6794753 prenotazioni@salaumberto.com