giovedì 31 dicembre 2015

BEATS ME (BOH)

BEATS ME (BHO)

di Francesco Andolfi e Giulia Bisinella
con Francesco AndolfiGiulia Bisinella e Gabriele Linari
regia Gabiele Linari

Dal al 10 gennaio 2016 | Sala Specchi
Teatro Studio Uno, Via Carlo della Rocca, 6 Roma

In scena al Teatro Studio Uno dal al 10 gennaio 2016  “Beats me” (Bho) il secondo lavoro scritto da Francesco Andolfi e Giulia Bisinella, attori italiani attivi a New York. Lo spettacolo, presentato in anteprima in Italia nel luglio 2015, esplora come il cambiamento inevitabile e incessante dei mezzi di comunicazione abbia influito sul modo di relazionarsi tra le persone negli ultimi trent’anni, partendo dalla lettera fino ad arrivare a Tinder.

La regia di Gabriele Linari svuota lo spazio, focalizzando l’attenzione sugli attori e sulle parole, per una lucida e ironica analisi dell’evoluzione/involuzione dall’analogico al digitale. Una commedia sulla comunicazione, dal ritmo progressivo, un modo per vederci da fuori e capire cosa stiamo facendo di noi stessi, dei nostri rapporti, delle nostre parole.

Beats Me è l'occasione straordinaria per un incontro tra generazioni e modi di lavorare differenti. Da Roma a New York e ritorno. Francesco Andolfi - in passato allievo di Gabriele Linari a Roma - dopo l'esperienza maturata a New York e il felice incontro con Giulia Bisinella, torna alle radici per "restituire" la sua esperienza e confrontarsi con il suo regista. Ne nasce un coro a tre voci dove autori, attori e regista (qui anche attore) si fondono sulla scena in uno scherzoso gioco metateatrale che parla di ciò che stiamo diventando.
Lo spettacolo ha debuttato a Roma nel luglio 2015 come ospite al Roma Fringe Festival e al Teatro Argot Studio.
Francesco Andolfi [autore/interprete] Iniziato i suoi studi di recitazione a Roma, vive a New York City, dove si è diplomato allo Stella Adler Studio of Acting, studia canto con Marnie Nixon e Antony La Ciura e lavora cercando di creare un ponte stabile tra l’Europa e gli USA. È componente stabile del KIT (Kairos Italy Theater), recita nelle produzioni della compagnia e nel Festival annuale del teatro italiano In Scena!.
Giulia Bisinella [autore/interprete] Giulia ha studiato recitazione alla European Academy of Dramatic Arts di Roma, vive e lavora a New York City, dove si è diplomata alla American Academy of Dramatic Arts. Volto della pubblicità rappresentante il Festival del Cinema di Venezia 2014, è componente stabile del KIT (Kairos Italy Theater), recita nelle produzioni della compagnia e nel Festival annuale del teatro italiano In Scena!. > www.giuliabisinella.com
Gabriele Linari [regia/voce fuori campo] Gabriele Linari, attore, regista e insegnante di recitazione, ha studiato mimo corporeo e commedia dell'Arte con Michele Monetta e biomeccanica teatrale con Gennadi Bogdanov. Lavora come attore con registi come Giancarlo Sepe, Piero Maccarinelli e molti altri. Nel 2002 fonda la compagnia teatrale LABit per la quale dirige numerosi spettacoli andati in scena presso i teatri Ambra Jovinelli, Vascello, Villa Torlonia, Teatro Due e altri. >facebook.com/gabriele.linari 



“Beats me” (Bho) dal 7 al 10 gennaio 2016 | Sala Specchi
Teatro Studio Uno, Via Carlo della Rocca, 6 (Torpignattara). Ingr. 10 euro.
Giov – Sab ore 21.00, Dom. ore 18.00

 
PRENOTAZIONI http://j.mp/prenotaTS1
BIGLIETTI ONLINE http://bit.ly/1QXDhRJ

Per info: 3494356219 - 3283546847

NOTTE DI S.SILVESTRO A PRIMA VALLE

Notte di San Silvestro a Primavalle
31 dicembre 2015 dalle ore 18:00 alle 02:00
Stazione Metropolitana A - Battistini
Ingresso gratuito
Primavalle, cuore pulsante della Capitale in occasione del Capodanno. Non una semplice periferia, bensì una nottata incredibilmente ricca di festa, musica, spettacoli, colori e tanto divertimento per accogliere il 2016 nel migliore dei modi. Organizzato dall’Associazione Culturale e Artistica Kipling Academy diretta dal Maestro Stefano Caponi, Notte di San Silvestro a Primavalle è un progetto vincitore dell’Avviso Pubblico di Roma Capitale “Notte di S. Silvestro in periferia” 2015.
Numerosi gli artisti di altissimo livello, il cui obiettivo è rendere unico l'ingresso nel 2016. Questa accattivante proposta di fine anno avrà inizio alle ore 18.00 del 31 dicembre con la proiezione - all’uscita della  Stazione metropolitana A Battistini - di un video mapping a cura di Aesop Studio, dal titoloRoma Segreta, con le immagini di Roma Antica che creeranno l’illusione di camminare sopra le rovine di Roma. Sarà come fare un tuffo nel passato per godere del fascino e delle meraviglie della nostra Capitale.
Inoltre i gruppi itineranti composti da Akuna Matata e Tammurriarè, accompagneranno e informeranno il pubblico e i passanti dall’uscita della metro al parcheggio di scambio di Battistini, intrattenendoli con le loro divertenti esibizioni e informeranno musicalmente i passanti e il pubblico all’uscita della metro.
Contemporaneamente, all’interno del parcheggio di scambio della metro A Battistini  (via Lucio II), si animerà un mondo fantastico con il teatro di strada di Abraxa Teatro, spettacoli  circensi, attività di strada e  street art per  bambini e famiglie con i Pittori e Poeti Anonimi del Trullo. I poeti intratterranno il pubblico (bambini e adulti) mentre i pittori dipingeranno delle tele a tema sul Capodanno che saranno donate al quartiere.
Alle ore 21,30  appuntamento con un grande concerto che vedrà protagonista il capostipite del Folk-rock italiano: Enrico Capuano e la sua bandTammurriata rock, il tutto corredato da tante sorprese che arricchiranno la serata. Capuano è stato il primo a proporre in forma moderna questo genere musicale creando una tendenza che si è ormai radicata nella musica italiana. Artista on the road sempre in giro a proporre quello che definisce “rock popolare”, ci accompagnerà, con l’energia della sua musica, ad accogliere il 2016 in maniera assolutamente entusiasmante.  Gran finale, sempre musicale, con il dj set.
Notte di San Silvestro a Primavalle sarà il modo per concludere l’anno in maniera indimenticabile ed accogliere il 2016 con tutta l’energia e l’entusiasmo che solo i grandi artisti sanno trasmettere al pubblico.

INFO
Kipling Academy – Direttore Artistico M° Stefano Caponi
tel. +39 3382464287


https://www.facebook.com/tourismrome/
060608 
@060608it
060608, il numero di #Roma Capitale dedicato alle informazioni turistiche e culturali della città. // +39 060608: #Rome's #tourism and #culture contact centre

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mercoledì 30 dicembre 2015

GRIDO D'AMORE EDITH PIAF Recensione

TEATRO DEI CONCIATORI
C.U.T. – Contemporary Urban Theatre - 100% TAGLIO CONTEMPORANEO

29 dicembre 2015 | 10 gennaio 2016

TEATRO E SOCIETA’ 
Presenta

GIANNI DE FEO
In

GRIDO D’AMORE
EDITH PIAF

Testo di Ennio Speranza
Alla fisarmonica Marcello Fiorini
Regia Gianni De Feo

Aiuto Regia Elisa Pavolini; Costumi Roberto Rinaldi; Scene Franco Grasso;
Arrangiamenti musicali Marcello Fiorini; Disegno Luci Flavio Mainella;
Foto e Grafica Manuela Giusto; Organizzazione e Pubbliche Relazioni Elisa Pavolini

Sarà in scena al Teatro dei Conciatori dal 29 dicembre al 10 gennaio, Gianni De Feo in GRIDO D’AMORE - EDITH PIAF.Testo di Ennio Speranza. Alla fisarmonica Marcello Fiorini. Regia Gianni De Feo.


Il testo di Ennio Speranza  "Grido d'amore- Edith Piaf" è pura poesia, ci immerge nel mondo variopinto della vita di Edith Giovanna Gassion dalla nascita leggendaria su un gradino di Rue de Belleville 72 con tanto di targa commemorativa, al cielo di zinco che il piccolo fiore ha dovuto subire in un quartiere ora alla moda grazie ai libri di Pennac, ma che conserva quel retrogusto della Parigi meno glamour, e che nel 1915 non doveva certo essere accogliente. Edith nasce da una famiglia di artisti ambulanti, la madre Line Marsa, cantante di strada è la figlia di Aicha amica della Goulue ballerina di can can e musa ispiratrice di Toulouse Lautrec, la piccola edith, constata l'incapacità della madre fu portata a vivere nel bordello tenuto dalla nonna materna, durante il quale fu colta da cecità temporanea durata ben quattro anni, poi inizia la vera vita vagabonda con il padre e in seguito con l'amica Simone Berteaut e l'incontro con il suo primo amore Louis Dupont da cui avrà la piccola Marcelle purtroppo morta di meningite all'età di due anni. L'incontro con Luis Leplèe le cambierà la vita,  lui proprietario del cabaret Le Gerny's sui Champs Elyseèes e che le darà il nome d'arte la Mo^me Piaf. Poi di nuovo la strada, dopo che l'impresario viene ucciso forse, non è mai stata fatta chiarezza su questo punto, da delle conoscenze di Edith. La strada quindi di nuovo che è sempre la che la accoglie,e poi nuove conoscenze il successo ormai raggiunto. La ricerca d'amore, la collera, il poco equilibrio, l'appetito sessuale, l'amore con il pugile Marcel Cerdan finito tragicamente per la morte di lui, salito su un aereo che non avrebbe dovuto prendere ma che prese perchè la Piaf lo implorò di andare subito da lei. La disperazione, la musica gli uomini, fino alla fine la malattia, l'ostinazione. Tutta questa vita straordinaria è raccontata nel testo di Speranza mettendola in parallelo con la vita di un clochard, poeta.  vagabondo ponendone in risalto le analogie che vanno puntualmente ad inserirsi nel solco della libertà, delle emozioni, dell'amore E Gianni De Feo lo fa in modo perfetto, entrando dentro l'anima dello spettatore. Per chi come me è stato al cimitero del Père Lachaise sa cosa vuol dire andare in quel luogo pieno di vita, dove si avverte una calma una gioia inesprimibili completamente con i consueti codici. Beh Gianni De Feo è riuscito a riportarmi a farmi rivivere quel pomeriggio di novembre di quest'anno,  a due settimane dall'attentato in cui andai a trovare rifugio in quel posto magico che è il cimitero del Père Lachaise. L'immedesimazione ha avuto atto il clochard si sente libero e vuole omaggiare la grande cantante francese con il dono di un fiore, un fiore semplice, come la margherita, che apre i suoi petali a raggiera, ma che racchiude in se un sole, come Edith Piaf nella sua semplicità apriva le braccia ed era in grado di dare alle cose più banali, un grado di lucentezza immenso, la grandiosità della semplicità. Alla fine dello spettacolo la margherita è stata "gettata" verso il pubblico, beh è finita sulle mie gambe che poggiarla sul mio orecchio. in una giornata fredda di fine dicembre la Margherita è arrivata a casa piegata con la corolla di petali non più intatta, il pensiero non poteva che corrermi a Edith e al suo corpo piegato dalla malattia negli ultimi anni, ma anche alla sua anima immortale e sempre vicina a noi. 
Miriam Comito



19 dicembre 1915. Belleville, quartiere popolare al Nord di Parigi. Nasce Edith Giovanna Gassion conosciuta solo qualche anno dopo e in tutto il mondo con il nome di Edith Piaf, il “passerotto”.

In occasione del centenario della nascita della grande artista francese, Gianni De Feo ripropone GRIDO D’AMORE - EDITH PIAF che vede il suo primo debutto al Teatro Belli di Roma già nel 2006. Ripreso negli anni successivi in tournée nazionale, tra cui Milano, Genova, Firenze, Napoli e poi il Teatro Gobetti di Torino nella programmazione dello Stabile, e in Svizzera, lo spettacolo ha suscitato grande consenso di critica emozionando il pubblico attraverso la storia appassionante e travagliata di una donna acuta ma al tempo stesso sregolata. Una donna che ha riversato nella voce la febbre di una vita difficile, spezzata da alti e bassi, colma di generosità, di allegria, di disperazione, di egocentrismo. In lei una fusione di impulsi e sensazioni: liberazione sessuale, alcool, droga, amori convulsi.  Una donna che ha avuto incontri, scontri, che è stata ispirata e che ha ispirato.

Jean Cocteau che scrisse per lei Le bel indifférent e le rimase amico per tutta la vita fino al punto di morire lo stesso giorno, di lei disse: “Non ho mai conosciuto una persona meno parsimoniosa con la propria anima. La sperperava, ne gettava l’oro dalle finestre”.

De Feo, accompagnato dal suono evocativo della fisarmonica di Marcello Fiorini, racconta e canta le canzoni della “chanteuse realiste” vestendo i panni di un poeta vagabondo, un clochard dei nostri tempi che, nel ripercorrere alcuni frammenti della propria vita, ripropone i passi dell’esistenza straordinaria di Edith Piaf, un’artista il cui sguardo e la cui voce hanno segnato un’epoca e sono entrati a far parte di un mito.

Un omaggio all’artista e a tutti quelli la cui anima vibra ancora nel cimitero del Père Lachaise, nel cuore di Parigi.

31 DICEMBRE SPETTACOLO CON CENONE DI CAPODANNO E BRINDISI


Così la critica:

“L’ottimo Gianni De Feo con Grido d’amore al Teatro Belli di Roma. Canta Padam padam, l’accordéoniste, Milord, le roi a fait battre tambour e al tempo stesso racconta Edith, racconta Parigi, un modo di esistere, l’estrema consapevolezza che la vita è tragica e leggera come il fumo di una Gauloise soffiata nella nebbia di una stazione ferroviaria francese.”
Left - Marcantonio Lucidi


“… Ci sono solamente un paio di ali sul palcoscenico per Grido d’amore, interessante per nulla scontato testo di Ennio Speranza, che intervalla frammenti della vita di Edith Giovanna Gassion, detta “il passerotto”, con canzoni più o meno celebri interpretate dal potente Gianni De Feo, anche regista della pièce… Un’ora abbondante di teatro-canzone, senza sbavature né eccessi… pioggia di applausi.”
Il Messaggero – Paola Polidoro


“… in scena, vestito con gli abiti di un dandy d’inizio secolo finito tra i clochard del lungosenna che pian piano quegli abiti se li toglie di dosso, come a denudarsi l’anima, c’è un attore-cantante straordinario che sembra uscito da una vecchia pellicola francese, un “beau garçon” dal fascino ambiguo che trasforma l’aneddotica e il repertorio di motivi più o meno celebri in puro batticuore, mito rivissuto. Una serata da non perdere.”
La Repubblica – Nico Garrone


“De Feo gioca e insieme idolatra la Piaf… Una dedica d’artista a tutti gli artisti.”
Il Messaggero – Rita Sala


“L’interprete ha saputo raccontare e cantare Edith Piaf in modo così magistrale da provocare dieci minuti di applausi alla fine dello spettacolo.”
Il Saviglianese, (Cuneo) – Vincenzo La Porta



TEATRO DEI CONCIATORI - Via dei conciatori, 5 – 00154 ROMA
Tel. 06.45448982 – 06.45470031 - info@teatrodeiconciatori.it - http://www.teatrodeiconciatori.it/
TIPOLOGIA BIGLIETTI: € 18,00  + tessera obbligatoria di 2 €
ORARIO SPETTACOLI: dal martedì al sabato ore 21,00 domenica ore 18,00
RIDUZIONI PER I LETTORI DI PERSINSALA, SALTINARIA, GUFETTO
           

Il Teatro ha il patrocinio gratuito del Municipio VIII (ex XI)


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lunedì 28 dicembre 2015

LA CASTA MORTA #senzailpoteresimuore

Patas Arriba Teatro e Istituto Polacco di Roma presentano 
LA CASTA MORTA
#SENZAILPOTERESIMUORE 
Dal al 17 gennaio 2016 | Sala Teatro
Teatro Studio Uno, Via Carlo della Rocca, 6 Roma

Nuovo anno di spettacoli per il Teatro Studio Uno che inaugura il 2016  con il primo progetto speciale della stagione “La casta morta. #Senzailpoteresimuore” spettacolo della compagnia Patas Arriba Teatro realizzato con il sostegno dell'’Istituto Polacco di Roma in occasione del250° Anniversario del Teatro Pubblico in Polonia e del Centenario di Tadeusz Kantor, in scena dal 7 al 17 gennaio 2016.
La casta morta”, scritto da Adriano Marenco e diretto da Simone Fraschetti, nasce come omaggio all'autore de “La classe morta” Tadeusz Kantor, del quale nel 2015 ricorre il centenario della nascita. Lontano dall’essere una rivisitazione delle opere di Kantor questo nuovo e coraggioso allestimento è un'opera originale che trae ispirazione dall’idea kantoriana di arte come libertà, continuo dissenso e "salvezza".
Quelli che erano i vecchi-bambini de “La classe morta” diventano ministri e deputati, l'aula scolastica si trasforma in un aula parlamentare con il potere da una parte e l'arte come "realtà del rango più basso" dall'altra. Sulla scena cinque parlamentari e un commesso eleggono il presidente fantoccioNeoplasio e a turno lo animano, gli danno voce, cercando di fare il possibile per mantenere il potere fino alla fine dei giorni.
Mentre la pars destruens dello spettacolo è giocata dai politici, la pars costruens è rappresentata dal mito omerico: in tempo di guerra Kantor aspettava ilritorno di Odisseo alla stazione di Cracovia, l'eroe doveva tornare a casa, sconfiggere i Proci usurpatori e ristabilire il buon governo. Ne “La casta morta”cinque happening evocano il tempo del mito attraverso le figure di CassandraCircePenelope e Athena che cercano di aiutare Odisseo a ritornare a casa.

NOTE DI REGIA
La casta è un branco. Predatori onnivori in competizione. Per natura diffidenti, si annusano, si mordono, si leccano, si accoppiano tra loro. Nessun altro entra nel branco, a volte accettano parassiti di altre specie.
Passano i loro giorni in una caverna piena di ossa, ai piedi di un monolite nero. Il branco difende il proprio territorio, la zona di caccia, il bacino di voti. Ogni esemplare monta la guardia, difende, aggredisce e sbrana. Ognuno di loro è simile agli altri, stessa pelliccia, medesimo appetito. Avanzano a quattro zampe nella storia, troveranno la postura eretta ed il potere.
La casta è un sistema di stratificazione gerarchica della società. Al vertice un Presidente, dietro di lui ministri e parlamentari. Nel fondo i cittadini.
Gli scolari svogliati, quelli che “è intelligente ma non si applica”, quelli che non c'erano alla lezione su Omero, hanno fatto carriera. Gettati i grembiuli alle ortiche, sono scesi in campo, hanno scelto la politica. Si sono dati un’uniforme per distinguersi dagli altri, “una specie umana a sé stante separata da noi elettori-spettatori da una barriera il cui superamento è rigorosamente vietato.”
Alla salute della polis non pensano neanche, la casta si abbuffa alla mensa di Odisseo. L'eroe è scomparso in fondo a chissà quale mare, dimenticato in un angolo di memoria.
La casta parla di sé, non si censura, non si pente di nulla. A volte il Mito torna nella storia in forma di sogno, di reminiscenza disturbante. I vecchi insegnanti-personaggi mitologici appaiono ai cattivi scolari, li terrorizzano, li puniscono. Ma il Mito è un racconto e non può cambiare la realtà. La casta continuerà a graffiare la storia, a salvaguardarsi, a rigenerarsi. Noi non potremo farci nulla, loro non moriranno mai del tutto. (Simone Fraschetti)

LA CASTA MORTA
soggetto di Luigi Marinelli e Michele Sganga testo di Adriano Marenco 
con Raffaele BalzanoMarco BilanzoneValentina Conti, Francesca Romana Nascè, Mersia Valente, Marco Zordan
 
installazioni a cura di Pamela AdinolfiAlessandra CaputoDaniele CasolinoLisa RosamiliaAntonio Sinisi

regia di Simone Fraschetti

musiche di Michele Sganga soprano: Nora Capozio
violino: Lia Tiso
pianoforte: Michele Sganga
chitarra, riprese audio e sonorizzazioni: Matteo de Rossi
postproduzione: Studio Sonicview - Roma 
scenografie di Domenico Latronico

foto di scena Ikonica Foto 
Produzione Patas Arriba Teatro
La casta morta è stata realizzata con il sostegno dell'’Istituto Polacco di Roma in occasione del 250° Anniversario del Teatro Pubblico in Polonia e del Centenario di Tadeusz Kantor.
Progetto Speciale del Teatro Studio Uno di Roma
Residenza Artistica presso l’ASDC Clandestina di Roma
La casta morta . #Senzailpoteresimuore” dal 7 al 17 gennaio 2016 | Sala Teatro
Teatro Studio Uno, Via Carlo della Rocca, 6 (Torpignattara). Ingr. 10 euro.
Giov – Sab ore 21.00, Dom. ore 18.00

 
PRENOTAZIONI http://j.mp/prenotaTS1
BIGLIETTI ONLINE http://bit.ly/1QRs31K  
Per info: 3494356219- 3283546847





Argot Studio presenta SPECIALE CAPODANNO: Mi Lascio con Giovanna Mori spettacolo cult firmato Argot Produzioni

ARGOT STUDIO
presenta
Giovedì 31 dicembre - ore 21.00
SPECIALE CAPODANNO 2015/2016
con
Giovanna Mori
& compagnia di Canto di Natale

All’Argot Studio la tanto attesa festa di fine anno è organizzata nello spazio di Via Natale del Grande, 27, a Trastevere. Il 31 dicembre, alTeatro Argot, sarà un vero spettacolo, ma anche una festa danzante,  il tutto accompagnato da un ricco menù per il palato.

Oltre al brindisi di benvenuto e un primo aperitivo programmato per le ore 21.00, si proseguirà con la tradizionale cena gourmet, alle ore 21.30, animata e curata dagli artisti, clown, acrobati e cantanti Emanuele Avallone, Valentina Musolino, Daniele Spadaro, Eugenio Di Vito. Si festeggerà l'arrivo del 2016 con la replica straordinaria di uno spettacolo cult Argot: il dolce-amaro e indimenticabile Mi lascio, sarà una delle ultime occasioni per assistere a uno degli storici spettacoli Argot. L’inizio dello spettacolo è previsto per le ore 22.00.


Mi lascio di Giovanna Mori e Rosa Masciopinto con la collaborazione di Jean-Claude Carrière, per la regia di Maurizio Panici è uno spettacolo tenero, crudele, sentimentale e feroce.
Mi Lascio E' il  bisogno di tutti di prendere una pausa, un respiro per uscire fuori dai meccanismi di un quotidiano che sempre più ci soffoca con i suoi ritmi insostenibili e con competizioni sfibranti. Lo spettacolo è anche un veloce esercizio fonetico, ci ricorda il migliore Raymond Queneau di "Esercizi di stile".  Mi lascio  è anche il racconto della "protagonista"  in cerca di un possibile incontro con un "lui" che fatica a trovare la propria identità. E' una storia che ci riguarda tutti, resa con semplice virtuosismo da Giovanna Mori. Lo spazio è un luogo altro, una pista circense dove poesia e humor offrono un diverso punto di vista della realtà
              
 (Maurizio Panici)





Teatro Argot Studio
Via Natale Del Grande, 27 | 00153 Roma
tel | fax 06/5898111 mobile 392 9281031

domenica 27 dicembre 2015

VICINI DI STALLA Recensione

NERAONDA presenta
26 dicembre 2015 | 10 gennaio 2016


VICINI DI STALLA
di Antonio Grosso e Francesco Stella

Ciro SCALERA, Antonio GROSSO,
Antonello PASCALE, Federica CARRUBA TOSCANO

scene Alessandra RICCI
costumi Adelia APOSTOLICO
luci Gigi ASCIONE

Regia Ninni BRUSCHETTA


"Vicini di stalla" è uno spettacolo interessante, godibile, in napoletano ma un napoletano comprensibile a tutti. Il testo di Antonio Grosso e Francesco Stella ha degli accenti surreali inseriti in un contesto di fiaba metropolitana, o meglio paesana,   la vicenda è, infatti, ambientata in un piccolo paese dove si incontrano tra loro personaggi che scappano da qualcosa. I personaggi di Corallo (Antonio Grosso) e Armonio (Ciro Scalera) zio e nipote sono tra loro complementari, il primo vigoroso, cinico, diretto, pieno di energia, il secondo sentimentale, lamentoso, prudente rappresentano due delle età dell'uomo, sono alla ricerca di un punto di arrivo dopo una fuga, sicuri di averlo trovato in una stalla loro affittata da Arcadio il rabbino (Antonello Pascale) si troveranno coinvolti loro malgrado nell'episodio che cambierà la storia del mondo occidentale e non solo. Accanto a loro una figura femminile Sara (Federica Carrubba Toscano) una lupa, figlia di una lupa, fiera di esserlo, furba al punto giusto ma anche pronta a innamorarsi. E poi la dolce presenza dell'asinella Rosaria. 
"Vicini di stalla" racconta la vicenda del natale da un punto di vista nuovo e originale, quello di uomini e donne del nostro tempo catapultati in modo surreale al tempo di Gesù, quindi il testo è chiaramente aderente alla realtà dei fatti ma, con degli inserti di attualità ben azzeccati. il registro dello spettacolo è comico - amaro, si ride molto, ma si riflette anche, soprattutto su quali siano le priorità nella vita, e quanto il caso non esista. Gli attori sono tutti perfettamente inseriti nel proprio personaggio memorabili Antonio Grosso e Ciro Scalera trasformati in scimmie da un erba medica. E poi il rapporto benessere/ malessere  di Rosaria in collegamento con comportamento positivo/ negativo dei padroni è una trovata assolutamente calzante.
Miriam Comito




Sarà in scena al Teatro della Cometa dal 26 dicembre 2015 al 10 gennaio 2016 la storia del Natale come non è mai stata raccontata: Vicini di Stalla, di Antonio Grosso e Francesco Stella. Protagonisti: Ciro Scalera, Antonio Grosso, Antonello Pascale, Federica Carruba Toscano. Regia di Ninni Bruschetta.

Dopo un lungo viaggio che dalla Magna Grecia li conduce sino ai deserti del Medio Oriente, i due pastori nomadi Corallo e Armonio, con l'inseparabile asinella Rosaria, finalmente sembrano aver trovato il tetto che fa per loro: in un piccolo villaggio sconosciuto dove nessuno immagina il loro passato non troppo chiaro, prendono in affitto dal rabbino Arcadio una stalla con tutti i confort necessari per riposare quanto basta dopo aver pascolato le pecore... Ma le loro notti vengono presto turbate dagli schiamazzi provenienti dalla stalla adiacente, dove vive Sara, una giovane donna che esercita il mestiere più antico del mondo.
Proprio quando stanno per risolvere le “questioni condominiali” a modo loro, l'arrivo improvviso dei nuovi “Vicini di stalla”, una Famiglia molto particolare, sconvolgerà i loro piani vendicativi e li costringerà a confrontarsi con una Storia molto, molto più grande di loro: senza rendersene conto dalle loro mani dipenderà il destino di un Bambino e dell'intera umanità...

“Vicini di stalla” di Antonio Grosso e Francesco Stella è la storia del Natale come non è stata mai raccontata, vissuta attraverso le divertenti vicende di due pastori. Una storia da ridere... riflettendo, per scoprire alcuni particolari della Natività che nessuno, prima d'ora, aveva mai narrato.


Teatro della Cometa - Via del Teatro Marcello, 4 – 00186 Orario prenotazioni e vendita biglietti: dal martedì al sabato, ore 10:00 -19:00 (lunedì riposto), domenica 14:30 – 17:00 - Telefono:06.6784380
Orari spettacolo : dal martedì al venerdì ore 21.00, Sabato doppia replica ore 17,00 e ore 21,00 (tranne il 26 dicembre unica replica alle 21,00).  Domenica ore 17.00.

Speciale Capodanno! Spettacolo 21:30 + Cena

SOLO A CAPODANNO:  PLATEA 80€ | 1° GALLERIA 70€ | 2° GALLERIA 66€

Costo biglietti: platea 25 euro, prima galleria 20 euro, seconda galleria 18 euro.
http://www.teatrodellacometa.it/


giovedì 24 dicembre 2015

IL PADRONE DI CASA Recensione

IL PADRONE DI CASA
Di Daniele Esposito, Rosario Galli, Gabriele Galli
Regia Claudio Boccaccini

Con Felice Della Corte, Francesca Ceci, Riccardo Bàrbera,
Massimo Milazzo, Gabriele Capparucci

dal 22 dicembre al 10 gennaio


"il padrone di casa" è una commedia agro dolce, che mette in contrapposizione il cinismo dei personaggi, con la parte sognatrice di ognuno di essi. Le delusioni della vita passata e di conseguenza le chiusure nel proprio mondo piano piano si dissipano, per fare spazio alla speranza e togliere dal cassetto i sogni ammaccati ma non ancora infranti.  
I due protagonisti: Manuela (Francesca Ceci)e Claudio (Felice Della Corte) dopo un passato diverso ma ugualmente doloroso si trovano contrapposti, lei occupante abusiva di un appartamento lui legittimo proprietario dell'intero comprensorio, deciso a trasformarlo in un centro commerciale. Attorno a loro il fratello di lei (Riccardo Barbera) un Indiana Jones metropolitano. E i due personaggi risolutivi della vicenda il padre di Manuela (Massimo Milazzo) e il figlio tredicenne della donna (Gabriele Capparucci). I due rappresentano una coppia formidabile di amore, di genialità di trasmissione del sapere. Il nonno costringe il nipote a riempire la "nuova " casa di libri tra cui l'Idiota di Dostovjeskij. E gli dice: "La bellezza salverà il mondo" Questa è la frase più importante del libro e la dice il protagonista il principe Myskin. E sarà proprio così, i sogni seppur ammaccati non sono ancora morti, ed è grazie ad essi che la vicenda si risolverà.
Miriam Comito





Continua la programmazione del Teatro Marconi. Dal 22 dicembre al 10 gennaio è in scena Il padrone di casa scritto da Daniele Esposito, Rosario Galli, Gabriele Galli, diretto da  Claudio Boccaccini, con Felice Della Corte, Francesca Ceci, Riccardo Bàrbera, Massimo Milazzo, Gabriele Capparucci.

In un’epoca in cui il reperimento di un alloggio può rappresentare un problema insormontabile, soprattutto in situazioni di grave indigenza, può accadere che l’unica soluzione individuata da alcuni sia l’occupazione abusiva di una proprietà altrui.
E’ quel che decide di fare Manuela, una giovane e bella donna cui la vita non ha fatto sconti , che ha perso il marito e vive con un figlio tredicenne, un vecchio padre invalido e un fratello nullafacente al seguito. Scovato al pianterreno di un palazzo vuoto e apparentemente abbandonato l’agognato alloggio, lei e la sua famiglia non esitano ad installarvisi con armi e bagagli. Finalmente una casa!
Peccato però che l’appartamento che la  famigliola ha occupato un vero padrone di casa ce l’ha: si tratta di Claudio, che ha acquistato l’intero immobile a un’asta giudiziaria per dare il via a una florida attività commerciale e, giunto per un sopralluogo ai locali prima di iniziare a progettarne la trasformazione,  si imbatterà negli imprevisti quanto sgraditi occupanti.
Fatalmente - e immediatamente - gli interessi della famigliola di inquilini abusivi e quelli del legittimo proprietario dell’appartamento entreranno in rotta di collisione, sfociando in dispute tanto agguerrite quanto spassose. Ma tra le pieghe di questa “guerra” si farà strada tra Claudio e Manuela – l’uno molto più sentimentale di quanto non ammetta neanche a sé stesso, l’altra che nonostante i rovesci della sua esistenza insegue sempre i propri sogni – una reciproca attrazione che sposterà i termini della vicenda verso un esito inaspettato.
Il padrone di casa è una storia che rimanda a certa commedia italiana degli anni sessanta e settanta, dove la drammaticità del reale problema sociale che fa da sfondo al racconto ha il suo contrappunto nella esuberanza e comicità dei personaggi che lo animano e delle situazioni paradossali che creano  continuamente occasioni di divertimento.



IL PADRONE DI CASA
Di Daniele Esposito, Rosario Galli, Gabriele Galli
Regia Claudio Boccaccini
Con Felice Della Corte, Francesca Ceci, Riccardo Bàrbera, Massimo Milazzo, Gabriele Capparucci

Teatro Marconi
viale Guglielmo Marconi 698e
dal 22 dicembre al 10 gennaio
22, 23, 26, 27, 29, 30 dicembre 2015
2, 3, 5, 6, 7, 8, 9, 10 gennaio 2016
Ore 21,00 domenica ore 17,30
Biglietti: Intero, 24.00 Ridotto, 20.00
tel 06 59.43.544

martedì 22 dicembre 2015

TUTTI PREMIANO LSB The Series

21 Dicembre 2015
LSB The Series
presenta
Tutti premiano LSB The Series
Il Bilancio Premi del 2015 infoltisce il Palmares della webserie in rosa...
Gli ultimi riconoscimenti dall'Irlanda, con la vittoria del Dub Web Fest nella categoria Best LGBT!

Si è fatta notare per la tematica sicuramente non facile. Ha destato interesse per i numeri in crescita sul canale video omonimo sul tubo internazionale. E' stata trasmessa (seppur in seconda serata), su Italia1, coinvolgendo i propri followers alla febbre da selfie con TV annessa sullo sfondo. Si chiama LSB The Series, ed è la prima serie web a tematica lesbica che nel 2015 ha sbancato il jackpot con un bilancio annuale di ben sei riconoscimenti, dentro e fuori il Bel Paese, facendo parlare del Made in Italy anche all'estero e sotto una veste decisamente diversa dal solito...

Giunge ad Aprile 2015 il primo premio per The Online Film Festival (Toff) of June, seguito dalla menzione speciale del Formia Film Festival del mese successivo, superata per ordine di tempo dal premio Miglior Web Serie all'Infinity Film Festival, conseguito dalle giovani registe ed autriciGeraldine Ottier e Floriana Buonomo al termine di Agosto. Proprio grazie a questa vittoria, la serie è stata trasmessa nella prima quindicina di settembre su Italia1, suscitando l'attenzione di un nuovo pubblico che non conosceva le giovani promesse youtubbiane. Ad ottobre la squadra in rosavola oltre confine italiano, giungendo a Londra per il UK Web Fest, per cui è stata selezionata come Official Selection. Medesima menzione riceve anche in America per il L.A. Cinefest lo scorso maggio...

E' il mese di Novembre a portare bene alla truppa della pupina (logo simbolo che identifica la serie)... Poco dopo infatti, la compagine di LSB si aggiudica anche l'ambito premio di Best LGBT al Dub Web Fest, nuova ed illustre kermesse internazionale nella terra dei quadrifogli, che per tre giorni celebra l'importanza del mondo digitale applicato alle produzioni video. E nonostante il Dub Web Fest sia solo al suo primo anno, per le registe questa vittoria ha significato molto, poiché il neonato festival irlandese è gemellato con tante altre manifestazioni dedicate a questo genere di attività, costellate a loro volta da importanti nomi riconosciuti nell'ambito dei videomakerBilbao Web Fest, SF Web Fest e Berlino Web Fest sono i tre appuntamenti con cui il festival di Dublino è associato e con cui porta avanti la missione di divulgazione di contenuti digitali in tutto il Mondo, accendendo i riflettori sulle giovani produzioni che necessitano di sostegno ed attenzione... "Siamo molto emozionate e ricordiamo ancora il tremore nel ricevere il premio. Sappiamo di essere solo all'inizio, ma siamo consce di quanto stiamo investendo in questo progetto", dichiara la Ottier al ritorno dall'Irlanda"Andare avanti e continuare a crederci, è il mantra che ci spinge giornalmente a cercare sostegno e gradimento dal nostro pubblico che non vorremmo mai deludere", aggiunge la Buonomo, dando speranza alle tante curiose spettatrici che sono in attesa di conoscere il futuro delle loro beniamine, nella prossima terza serie di LSB The Series.

Il progetto è giovane e vitale. Racconta la vita di ragazze lesbiche e delle loro vicissitudini amorose, non lasciando nulla al caso e descrivendo appieno un mondo ancora difficilmente comprensibile come quello omosessuale, fatto da proprie strutture e taciti regolamenti che ordinano la vita delle protagoniste. Per la realizzazione della terza serie, le autrici hanno raccolto fondi grazie al crowdfunding e sono sempre alla ricerca di curiosi ed audaci investitori, pronti a credere in un nuovo progetto. Nella terza produzione in rosa, troveremo anche due new entry, note già al grande pubblico... ma per i nomi, ci sarà da aspettare! Le due registe infatti, hanno in serbo grandi sorprese per le loro tante fans, a partire proprio dall'inserimento di due nuove protagoniste! ...E quindi, utilizzando una terminologia nota al pubblico digitale: Stay Tuned for Lsb The Series!


CERCANDO SEGNALI D'AMORE NELL'UNIVERSO RECENSIONE

 Coinvolgente, commovente, divertente:Luca Barbareschi, e il suo " Cercando segnali d'amore nell'universo". Uno spettacolo veramente molto piacevole da ascoltare, da vedere, da immaginare, si da immaginare, perchè in scena c'è "solo " lui con la sua carica, la Marco Zurzolo band e la vocalist Angelica Barbareschi. La scenografia è esigua, e non è un caso allo spettatore è richiesto di trasformare in immagini, cosa non difficile vista l'eloquenza verbale e fisica dell'attore le parole e i gesti attraverso i quali Barbareschi propone il diario di bordo della sua vita. All'inizio ci troviamo su una nave diretta in Uruguay dove il "fagiolino" ancora dentro la pancia di sua mamma si appresta a fare la traversata marittima, poi i primi anni i colori i sapori del Sud America, gli interminabili viaggi in macchina comprensivi di tornanti, non certo graditi da chi soffre il mal d'auto, per andare a sciare sulle Ande, seguendo la volontà di un padre plastico, dinamico, sportivo, difficile, diverso dal figlio, ma sempre un padre e quindi comunque un punto di riferimento. Il ritorno in Italia, il difficile rapporto con la mamma ebrea sefardita, donna di grande cultura, in grado di comunicare con il piccolo Luca solo attraverso i libri, in seguito l'abbandono subito, in conseguenza della creazione da parte della madre di un'altra famiglia. Anni difficili grazie soprattutto alle speciali attenzioni che Luca ha dovuto subire da un prete cattolico suo insegnante. Reazione, andare avanti scoprire i "Tre segreti di Fatima" ma quelli milanesi,  quelli degli adolescenti ,ne sveliamo uno....in centro a MIlano si diceva che c'erano delle "Tardone"... che non aspettavano altro di incontrare dei ragazzetti. Ma anche l'incontro fondamentale con un amico che gli mostrerà l'importanza della cultura  dello studio dell'applicazione e che purtroppo lo lascerà dopo breve tempo per una malattia.E poi il trasferimento in America, la voglia, la volontà di diventare attore, nonostante l'assoluto divieto paterno. La conoscenza dell'opera di Mamet e del modo in cui Mamet scrive. Avventure carambolesche,  in parte dissipamento in parte esperienza, comunque esperienza. Ritorno in Italia, matrimonio, figlie, tradimenti, maturità. Tutto ciò condito da citazioni shakesperiane dall' "EnricoV",  E di Eschilo, Prometeo che aveva voluto rubare il fuoco agli dei per portarlo agli uomini. Il fuoco della conoscenza, il fuoco della civiltà, la fiamma della libertà.Andate a vedere Barbareschi al teatro non vi deluderà.Miriam Comito
www.teatroeliseo.com







Teatro Eliseodal 22 dicembre al 03 gennaio
CERCANDO SEGNALI D’AMORE NELL’UNIVERSO

ORARI SPETTACOLI

martedì, giovedì, venerdì, sabato ore 20.00
mercoledì e domenica ore 16.00
24 e 25 dicembre 2015 riposo


Un mosaico di episodi e di energia lungo quarant’anni. Per festeggiare il compleanno “importante” della carriera di attore, regista e produttore, Luca Barbareschi dà vita al suo diario di bordo, racconto del percorso artistico e pretesto del cammino personale. Cercando segnali d’amore nell’universo prende in prestito la saggezza di Shakespeare e l’arguzia di Mamet, le parole di Eschilo e le musiche di Mozart amalgamandole con la più grande delle risorse: l’ironia.
Il risultato è un one man show ritmato e dai confini dilatati che tocca i sensi di chi non ha smesso di sperare nei cieli notturni, nelle storie antiche, nelle lunghe attese. Uno spettacolo che è una vita.


CERCANDO SEGNALI D’AMORE NELL’UNIVERSO

di LUCA BARBARESCHI


con LUCA BARBARESCHI MARCO ZURZOLO BAND


regia CHIARA NOSCHESE


PRODUZIONE

CASANOVA TEATRO