lunedì 30 settembre 2024

SPAZIO DIAMANTE LE NOSTRI FOLLI CAPRIOLE NEL SOLE 3/4 ottobre



 EMANUELE BARONI | IULIA BONAGURA


LE NOSTRE FOLLI CAPRIOLE NEL SOLE


scritto da Iulia Bonagura

Aiuto regia Valerio Castriziani

Voce off di Filippo Gili

produzione Tresette Teatro

regia EMANUELE BARONI

3 ▪︎ 4 ottobre 2024

SPAZIO DIAMANTE

SALA BLACK


Martina è una bambina. Ha un costume intero da piscina e la maschera che le tiene sui capelli bagnati.

Corre fuori dall’acqua e vede la cupola di una medusa morta. Valentino, anche lui bambino, le si avvicina.

Ha i pantaloncini a pinocchietto e uno zainetto. I due si incontrano, per la prima volta, a dieci anni,

l’ultimo giorno d’estate, su una spiaggia del litorale laziale, e l’ultima volta a diciannove, sempre su quella

spiaggia. Due bambini, che davanti a una medusa morta si interrogano su cosa c’è dopo, dandosi molte

più risposte di quelle che noi adulti abbiamo il coraggio di azzardare.

Anno dopo anno, si ritrovano in questa bolla che è Cincinnato, una frazione di Anzio fuori dal tempo.

Martina vive lì anche durante l’anno, incastrata in una giostra di sogni e violenze che è la sua casa.

Valentino viene dalla città e la raggiunge l’estate, accompagnato da una madre ansiosa che tenta di

proteggerlo da tutto, impedendogli anche di crescere. Tutti gli anni li ritroviamo, l’ultimo giorno

dell’estate, sulla spiaggia di Cincinnato: sempre più grandi, sempre più amici.

Affrontano con quella leggerezza disarmante, che solo i bambini posseggono, le questioni che

cerchiamo di valicare noi grandi. Ma cosa li accomuna? Cosa tiene insieme questi due piccoli adulti?

Valentino non è mai entrato in acqua, schiacciato dalla paura, più della madre che sua, di annegare

come è successo al padre. Martina vuole volare, scoprire le strade del cielo, così diverse dalle vie di

Cincinnato.

Cosa li unisce? Prima il coraggio, poi l’amore.


SPAZIO DIAMANTE

Via Prenestina 230B 00176, Roma – www.spaziodiamante.it

Giovedì e Venerdì h 21:00

prezzo biglietto 14,00 € disponibili su www.ticketone.it o negli orari di apertura del

BOTTEGHINO della SALA UMBERTO e del TEATRO BRANCACCIO

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UFFICIO STAMPA

Silvia Signorelli silvia.signorelli@comunicazioneeservizi.com T. 338 / 99 18 303

Monica Menna ufficiostampasignorelli@gmail.com

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SPAZIO DIAMANTE DUE- CANTO DI BALENE PER PINGUINI SOLI 5/6 OTTOBRE

 


Produzione Viola Produzioni – Centro di Produzione teatrale

MATTIA LAURO | CLAUDIA NICOLAZZO


DUE - CANTO DI BALENE PER PINGUINI SOLI


di Mattia Lauro

disegno luci Luca Giacomini


testo e regia GRETA BENDINELLI | MATTIA LAURO

Spettacolo Finalista Premio Scenario 2023


5 ▪︎ 6 ottobre 2024

SPAZIO DIAMANTE

SALA BLACK


Due ragazzi attorno ai trenta. Dalila e Umberto. Si sono amati per alcuni anni, condividendo

gioie e dolori della vita quotidiana. Aspirazioni, sogni e speranze. Lamentele, delusioni e

frustrazioni.

E sono proprio loro che, ora per accusa, ora per ripicca, ora per nostalgia, prendono il pubblico

per mano e lo accompagnano in un viaggio all’interno della loro storia.

Storia che però non è finita bene per un motivo ben preciso: i figli.

Che non hanno, ma di cui s’inizia a parlare. Perché entrambi… non vogliono averne. Nella

maniera più assoluta! Per i più disparati motivi…

Finché lui non cambia idea.

Lei, però, è sterile. E lui questo non lo sa.

Come dicevano i greci, la tragedia arriva con l’atto della conoscenza. Portando con sé un

rancore sconosciuto fino ad allora, e spazzando via ogni residuo della loro complicità.

I due si lasciano. Lei, spinta dal non avere più nulla che la tenga in un paese che non le offre

possibilità, decide di accettare il lavoro dei suoi sogni e trasferirsi in Norvegia.

Ma chi ha cambiato idea una volta è destinato a farlo ancora, e il ritorno di Umberto potrebbe

cambiare nuovamente le carte in tavola…


NOTE DI REGIA

Ciò che mi ha mosso sin da subito a voler mettere in scena questa storia, era la volontà di

raccontare l’amore di due ragazzi normali, di questo tempo. Di aprire, attraverso la loro storia

d’amore, una porta sul mondo di un’intera generazione. Perché troppe sono le cose che sono

cambiate nel corso degli ultimi trent’anni.

Se per la generazione dei nostri genitori era assolutamente normale a venticinque anni essere

già stabili e sistemati, con lavori ben retribuiti e uno sguardo ottimista verso il futuro, questo è

divenuto quasi impossibile per noi trentenni di oggi. Ed è proprio questo che mi ha portato a

riflettere sulla genitorialità.


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Si potrebbe infatti dire, quasi ironicamente, che questo spettacolo sia ‘figlio’ di tante domande

che, negli ultimi anni, mi pongo su questo tema.

In un’Italia sempre più anagraficamente vecchia e sempre meno a misura di giovane, e -

allargando il campo - in un mondo sempre più inospitale alla vita umana… si può davvero

pensare, in termini biologici – tanto cari a Dalila, aspirante biologa marina che si ritrova,

precaria, ad allestire le vetrine di un Museo di Storia Naturale – di portare avanti la specie?

E quanto sono reali le motivazioni che spesso io e tanti altri miei coetanei adottiamo a

sostegno del nostro non volerlo fare?

È davvero una mancanza di volontà la motivazione profonda, o invece più il riflesso di una

sensazione cronica d’inadeguatezza data dalla difficoltà di trovare il proprio posto nel mondo,

che ci spinge in questa direzione?


Nel portare avanti la storia ho – forse inconsciamente – optato per questa seconda ipotesi.

Perché, quando le cose iniziano ad andare meglio dal punto di vista economico e lavorativo,

Umberto cambia idea. (Mosso anche dalla nascita di suo nipote, che gli darà modo – tramite

sua sorella - di vedere anche tutti gli aspetti meravigliosi dell’essere genitore).


Ma cambiare idea è un lusso che solo lui può concedersi. Perché Dalila, invece, è sterile.

Fisicamente inadatta ad accogliere la vita. E sebbene dichiari anche lei, inizialmente, di non

avere alcuna voglia di mettere al mondo un bambino, cova in realtà da sempre un grande

desiderio di maternità, probabilmente anche influenzata da una società che troppo facilmente

– almeno fino a qualche anno fa – relegava le donne al ruolo di madri.

La sofferenza in lei è troppa, seppur apparentemente sopita. Ed è tale da alimentare il suo

mostro interiore: la paura che dicendo la verità ad Umberto, potrebbe perderlo per sempre.

Decide quindi di tenergli nascosta la sua sterilità, forse nella speranza che Umberto cambi

nuovamente idea. E, per un anno, i due provano ad avere un bambino.

Fino al punto di non ritorno. Il ritrovamento, da parte di Dalila, di un paio di scarpine da bebè

acquistate da Umberto in previsione del lieto evento. E’ questo a farle capire che le cose non

cambieranno tanto facilmente, e decide che non può più tenersi tutto per sé, che è arrivato il

momento di uscire allo scoperto. Per cercare di affrontare la cosa insieme.

Ma i danni sono irreparabili. A ferire Umberto non è la sterilità di Dalila, ma il suo silenzio, la sua

omissione. Il non-detto. È questo che fa perdere la fiducia, ed è questo che causa la rottura tra i

due. Che, infatti, non si sono mai più visti… fino al presente. Al momento dello spettacolo. Dove,

dopo aver rievocato il loro passato, avranno finalmente modo di riguardarsi negli occhi, parlarsi

e capire cosa vogliono essere l’uno per l’altra.


Alcune doverose considerazioni: la sterilità è un argomento ingombrante. Già moltissimi artisti

e artiste si sono confrontati con questo tema, sviscerandolo ed analizzandolo da diversi punti di

vista. La mia intenzione non è mai stata quella di rendere quest’argomento il tema dello

spettacolo. “DUE” non parla di una donna sterile, ma - come il titolo stesso suggerisce - parla

appunto di una coppia. Di due anime fragili che trovano, l’una nell’altra, fonte di sostegno e di

conforto. Dell’amore che li unisce, sentimento universale eppure così sfuggente ed

incomprensibile. E anche della mutevolezza dell’animo umano. Di come sia possibile essere


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convinti di qualcosa fin dentro le ossa, per ritrovarsi poi a cambiare completamente idea solo

un paio d’anni più tardi.


Insomma, “DUE – Canto di balene per pinguini soli” è una storia che mi premeva raccontare.

Che nasce da un’esigenza profonda di indagare chi sono e chi voglio essere, come individuo e

come artista. Ed è una storia che, in diversi momenti, preme per essere raccontata anche in

scena, impedendo ai due protagonisti di tergiversare in momenti piacevoli del passato, per

costringerli ad affrontare quei punti critici che spesso non vogliamo vedere e ignoriamo. Per

spingerli a confrontarsi su ciò che è necessario.

Mattia Lauro


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Via Prenestina 230B 00176, Roma – www.spaziodiamante.it

Sabato h 21:00 – Domenica h 17:00

prezzo biglietto 14,00 € disponibili su www.ticketone.it o negli orari di apertura del

BOTTEGHINO della SALA UMBERTO e del TEATRO BRANCACCIO


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"Circus dark queen" di Stefano Napoli il 4 ottobre al Teatro degli Eroi

 


Compagnia Colori Proibiti

40esimo anno

Trilogia Dark Queen

Teatro degli Eroi


4 ottobre | 6 novembre | 27 novembre, ore 20.30


CIRCUS DARK QUEEN - ricordando Antonio e Cleopatra di W. Shakespeare

regia Stefano Napoli

con Francesca Borromeo, Alessandro Bravo, Simona Palmiero, Luigi Paolo Patano, Giacomo

Galfo.

disegno luci Mirco Maria Coletti

consulenza musicale Federico Capranica

foto Dario Coletti

musiche M.R. Delalande, G.F. Haendel, N. Rota, C.A. Rossi, S. Umebayashi

sì ringraziano Alessio Pardo e Sasà Salzano

durata dello spettacolo: 50' circa

Teatro degli Eroi

4 ottobre ore 20.30


BEAUTY DARK QUEEN - Lo strano caso di Elena di Troia

regia Stefano Napoli

con Francesca Borromeo, Alessandro Bravo, Simona Palmiero, Luigi Paolo Patano, Giacomo

Galfo.

supervisione sonora Federico Capranica - foto Dario Coletti Daniela Annino

musiche G. Gershwin, A. Korzeniowski, Screamin’ Jay Hawkins, C.M. Von Weber

durata spettacolo: 50’ circa

Teatro degli Eroi

6 novembre ore 20.30


VANITY DARK QUEEN - Niobe Regina di Tebe

regia Stefano Napoli

con Paolo Bielli, Francesca Borromeo, Alessandro Bravo, Paolo Di Caprio, Simona Palmiero, Luigi

Paolo Patano.

disegno luci: Mirco Maria Coletti

supervisione sonora: Federico Capranica

armeria: Zaccherini

foto: Dario Coletti - per i costumi e gli accessori si ringrazia: Sasà Salzano

musiche di: V. Bellini, A. Desplat, R. Ortolani, G. Puccini, R. Sakamoto, R. Wainwright ed altri.

durata dello spettacolo: 60’ circa

Teatro degli Eroi

27 novembre ore 20.30


La compagnia Colori Proibiti – per celebrare i 40 anni di attività - in questa stagione invernale,

porterà in scena tra ottobre e novembre al Teatro degli Eroi, l’intera trilogia di Stefano Napoli:

CIRCUS DARK QUEEN ricordando Antonio e Cleopatra da W. Shakespeare (venerdì 4 ottobre ore

20.30), BEAUTY DARK QUEEN - Lo strano caso di Elena di Troia (mercoledì 6 novembre ore 20.30),

VANITY DARK QUEEN - Niobe Regina di Tebe (mercoledì 27 novembre ore 20.30), per la regia di

Stefano Napoli. Un percorso importante quello delle tre regine, frutto del potente potere creativo

di Stefano Napoli, che nell’arco di due mesi, le vedrà tutte e tre protagoniste di un linguaggio, che

mescola il figurato, l’astratto e il sonoro.

CIRCUS DARK QUEEN ricordando Antonio e Cleopatra vede protagonisti Francesca Borromeo,

Alessandro Bravo, Simona Palmiero, Giuseppe Pignanelli, Luigi Paolo Patano. Uno spettacolo –

che ha debuttato con grandissimo successo nel 2010 - ispirato a uno dei miti intramontabili della

storia e della letteratura: Cleopatra. Lo spettacolo è ormai diventato un grande cult della

compagnia Colori Proibiti. Il regista ripercorre la vicenda di amore e morte, di potere e passione, di

cui la regina d’Egitto è protagonista per brevi flash, creando un corto circuito di citazioni colte e

materiali popolari, di musica raffinata e canzonette, di luci sapienti che illuminano una scena di

arredi essenziali e i corpi degli attori, quei corpi ai quali la narrazione è affidata quasi

integralmente.

Sempre Francesca Borromeo, Alessandro Bravo, Simona Palmiero, Giuseppe Pignanelli, Luigi

Paolo Patano saranno i protagonisti di BEAUTY DARK QUEEN - Lo strano caso di Elena di Troia. Due

uomini, una donna, una dea, una statuetta. Sono Menelao, Paride, Elena, Afrodite, Eros. La storia è

nota. Una dark queen dalla bellezza fatale, il capriccio degli dei, un rapimento, una guerra. Un po’

pochade (Paride, ospite di Menelao, gli rapisce la moglie Elena proprio sotto gli occhi), un po’

tragedia (per la voluttà di accecamento che a volte sembrano avere gli esseri umani), la storia di

Elena racconta di uomini che non sanno amare ma solo possedere, di donne che si difendono

chiudendosi nella freddezza del cuore e nello splendore effimero di un bel vestito, del tempo che

consuma corpi e passioni, di un mondo in cui l’amore viene rubato e venduto. Elena sopravvisse a

tutti gli uomini che l’avevano amata.

Dopo i lavori su Cleopatra ed Elena di Troia, ecco la terza ‘dark queen’ di Stefano Napoli: VANITY

DARK QUEEN - Niobe regina di Tebe. Lo spettacolo che chiude la trilogia, vede protagonisti Paolo

Bielli, Francesca Borromeo, Alessandro Bravo, Paolo Di Caprio, Simona Palmiero, Luigi Paolo

Patano. Niobe, l’antica regina di vanità, che volle farsi felice - anche per il numero dei suoi figli -

contro l’antica saggezza per cui solo gli dei potevano dirsi felici. “Cose umane agli umani”, ovvero

accetta l’incostanza della sorte e impara il limite. Niobe, ribelle al pari di Prometeo, trasformata in

roccia di lacrime, Niobe segnava il confine da non superare. Nel tempo la sua immagine trascolora

fino a diventare, con i suoi figli, decorativo elemento di giardini e fontane. Cosa può dirci ancora

questa mater dolorosa? Forse in lei, come in un prisma, possiamo vedere riflessi il nostro orgoglio,

la nostra fragilità, la nostra paura.

Le cifre stilistiche del teatro di Stefano Napoli sono tutte presenti e vivide in queste opere: esiliata

la parola ai confini del significante, il linguaggio è interamente assegnato al gesto, agli attori, alle

luci e alla musica. Questi elementi sono qui la pulsazione vitale dello spettacolo. Gli attori stessi si

spogliano a tal punto della loro identità umana da essere percepiti, nella loro integrità, come

personaggi che intrecciano le corporeità costruendo di scena in scena delle vere e proprie tele,

dando prova di un’abilità fisica e artistica. Un drappo, una benda, una sedia, oggetti minimali e


solitari, bastano a far da scenografia interattiva, continuamente maneggiati, indossati, spostati a

creare un paradossale dinamismo.

L’estetica di Stefano Napoli e il lavoro di Colori Proibiti sono il frutto di una ricerca vera e franca di

un nuovo linguaggio, che mescoli il figurato, l’astratto e il sonoro in un unico grande fotogramma

in movimento.

Da quarant’anni Stefano Napoli, con la Compagnia Colori proibiti da lui fondata, sonda le pieghe

più cupe dell’animo umano e dell’esistenza dando ad esse forme visibili, implacabilmente

suggestive. Spesso la mitologia è stata sua fonte di ispirazione (si pensi a Ifigenia, o a Icaro, solo

per citarne alcuni), secondo uno schema creativo che dalla leggenda conduce alla realtà,

invertendo il percorso antropologico che si sviluppa in senso propriamente opposto.

Regista colto e originale, Stefano Napoli, insieme alla sua compagnia Colori Proibiti, da anni porta

avanti un rigoroso percorso di sperimentazione, fondato sul linguaggio del corpo. Un teatro che

cerca la parentela con l’arte figurativa, nel quale i corpi degli attori, quasi sempre muti, si

esprimono in quadri plastici di forte emozione che, accompagnati da un impianto sonoro

variamente evocativo, sollecitano la memoria visiva dello spettatore. Sempre


Teatro degli Eroi

Via Girolamo Savonarola, 36/m Roma

Tel. 335 719 4572

www.teatrodeglieroi.it

3290294840

Posto unico 18 euro

Ridotto 15 euro


Ufficio Stampa Stefano Napoli e Compagnia Colori proibiti

Maya Amenduni – Agenzia di Comunicazione

+39 392 8157943

mayaamenduni@gmail.com

Roma 7ott / 11nov - TEATRO VITTORIA CRIPPA/CEDERNA/CIVIDATI - TRILOGIA - VERSI MUSICA E NARRAZIONE TRA POLONIA E ITALIA - SERGIO MAIFREDI

 



DA LUNEDÌ 7 OTTOBRE AL TEATRO VITTORIA DI ROMA LA PAROLA DEI POETI È DI SCENA.

CON MADDALENA CRIPPA E I VERSI DEL PREMIO NOBEL WISLAWA SZYMBORSA, VERA

ROCK STAR DELLA POESIA EUROPEA CONTEMPORANEA, PARTE LA PRESENTAZIONE - PER

LA PRIMA VOLTA IN TRILOGIA - DEL PROGETTO DI SERGIO MAIFREDI DEDICATO ALLA

POLONIA ALL’EUROPA E ALLA NOSTRA STORIA.

Tre spettacoli che fondono poesia, narrazione e musica. Dopo l’apertura con Maddalena

Crippa e Andrea Nicolini In “Ascolta come mi batte forte il tuo cuore. Poesie lettere e altre

cianfrusaglie di Wislawa Szymborska” (7 ottobre), sarà la volta di Giuseppe Cederna in “Le

nuvole sopra Ferrara. La poesia e il viaggio in italia di Zbigniew Herbert” (28 ottobre) e di

Massimiliano Cividati in “Papaveri rossi”, la storia dell’armata del generale Anders, dalla

Siberia a Montecassino, accompagnata dalla più grande compagnia teatrale itinerante

della seconda guerra mondiale e dalla nascita di una canzone. (11 novembre).

Dal fenomeno dei giovani booktoker, con milioni di follower e ashtag legati ai poeti del passato e

del presente, all’esplosione mondiale della poetry slam, la poesia rivela tutta la sua forza

popolare, dimostrando che serve ancora, oggi più che mai. La poesia di Wislawa Szymborska,

capace di profondità e leggerezza, spesso percorsa da una sottile vena di surreale umorismo, è un

esempio vivo della grande empatia che i versi sanno suscitare. “Ascolta come mi batte forte il tuo

cuore. Poesie lettere e altre cianfrusaglie di Wislawa Szymborska” - con Maddalena Crippa,

Andrea Nicolini e le musiche originali composte ed eseguite dal vivo da Michele Sganga, per la

produzione di Teatro Pubblico Ligure - è in scena al Teatro Vittoria Lunedì 7 ottobre (ore 21.00). Lo

spettacolo è un progetto del regista Sergio Maifredi, che da anni ha fatto della parola dei poeti il

centro del suo percorso artistico, proponendo in tutta Italia testi classici e contemporanei

interpretati da grandi attori (tra gli ultimi spettacoli citiamo la presentazione a Parigi di “Armida”,

una drammaturgia di Peter Stein tratta da Torquato Tasso, con Maddalena Crippa) o eventi

performativi tenuti dagli stessi poeti, come nel caso di Filippo Capobianco, Alessandro Rivali o

Giuseppe Conte. Ogni volta il pubblico risponde con un entusiasmo sorprendente, reagendo con

grande empatia al linguaggio dei versi, sia a quello più alto e potente degli antichi, che a quello

molte volte ironico e provocatorio dei contemporanei.

Lo spettacolo dedicato a Wislawa Szymborska – che torna a Roma dopo il clamoroso sold out dello

scorso anno nella capitale, e il successo ottenuto nelle piazze italiane e in Polonia - sarà seguito,

sempre al Teatro Vittoria, da due nuove proposte firmate da Sergio Maifredi. “Le nuvole sopra

Ferrara” con Giuseppe Cederna e il pianoforte di Michele Sganga - in scena lunedì 28 ottobre - è il

racconto del viaggio in Italia di un altro scrittore polacco amato in tutta Europa (e che tra l’altro

tenne con Szymborska un lungo e divertente carteggio): Herbert Zbigniew, il poeta di Solidarnosc,

di cui il 29 ottobre ricorre il Centenario della nascita. Si continua lunedì 11 novembre con

Massimiliano Cividati in “Papaveri rossi”, la storia dell’armata di uomini e donne comandata dal

Generale Anders che dalla Siberia arrivò in Italia per partecipare alla liberazione, accompagnata

dalla più grande compagnia teatrale itinerante in tempo di guerra. Lo spettacolo parte

simbolicamente dai versi di una canzone nata proprio in questa occasione: una storia vera mai

raccontata.

***


Lunedì 7 ottobre 2024 al Teatro Vittoria di Roma

ASCOLTA COME MI BATTE FORTE IL TUO CUORE

Poesie, lettere e altre cianfrusaglie di Wisława Szymborska

da un’idea di Andrea Ceccherelli e Luigi Marinelli. Progetto e regia di Sergio Maifredi

Con Maddalena Crippa e con Andrea Nicolini.

Musica composta ed eseguita dal vivo da Michele Sganga.

Una produzione di Teatro Pubblico Ligure, in coproduzione con Istituto Adam Mickiewicz di

Varsavia e con il patrocinio della Fondazione Wisława Szymborska di Cracovia. In collaborazione

con Istituto Polacco di Roma

Nel centenario della nascita di Wisława Szymborska (1923 -2012), Teatro Pubblico Ligure ha

dedicato uno spettacolo alla poetessa polacca, premio Nobel per la letteratura nel 1996, di cui fa

parte il carteggio con Kornel Filipowicz, grande amore della sua vita, inedito in Italia. Lo spettacolo

torna a Roma il 7 ottobre, dopo il sold out della prima nazionale tenutasi proprio al Teatro Vittoria

nel 2023 e il successo ottenuto a Milano, Varsavia e Cracovia. Si replica l’8 ottobre ai Cantieri

Teatrali Koreja di Lecce. Sergio Maifredi, con l’interpretazione straordinaria di Maddalena Crippa e

Andrea Nicolini - propone un percorso suggestivo di parole, musica ed emozioni attraverso poesie

note e meno note, con testi della grande poetessa ancora sconosciuti in Italia. Amore e morte, il

rapporto distaccato e partecipe con il suo tempo, la riservatezza e la notorietà seguita alla

“tragedia di Stoccolma”, come i suoi amici chiamavano il Nobel, sono gli estremi fra cui si dipana il

racconto poetico di una vita vissuta in perenne equilibrio fra incanto e disperazione. Stupore,

ironia, commozione sono le cifre dell’opera di Szymborska che, fra versi, lettere e aneddoti

biografici, attraversano “Senti come mi batte forte il tuo cuore”, titolo che cita un verso della

poesia “Ogni caso”.

Sergio Maifredi sviluppa e approfondisce da anni l’interesse e la conoscenza per la cultura

polacca. Regista residente al Teatr Nowy di Poznan in Polonia dal 2005 al 2014, nel 2009 Maifredi

ha curato la mostra “Polonia 1989-2009. Tutto il Teatro in un manifesto” e nel 2012 gli è stata

conferita la medaglia di Benemerito da parte del Ministero degli Esteri della Repubblica di Polonia

per il suo impegno nella diffusione della cultura polacca in Italia. Nel 2023 ha curato al Museo di

Arte Contemporanea Villa Croce di Genova la mostra “Wisława Szymborska- La gioia di scrivere”.

In Italia ha fondato Teatro Pubblico Ligure ed è direttore artistico di stagioni teatrali, festival ed

eventi. 


www.teatrovittoria.it

www.teatropubblicoligure.it


Ufficio stampa

Marzia Spanu

+39 335 6947068

info@marziaspanu.com

Davide Enia al Nuovo Teatro Ateneo con "Roberto Baggio" il 1° ottobre



 Stagione teatrale sperimentale

Nuovo Teatro Ateneo

26 settembre - 19 dicembre 2024


Al via la Stagione teatrale sperimentale 2024 del Nuovo Teatro Ateneo,


lo spazio teatrale di Sapienza Università di Roma, destinato alla diffusione della cultura spettacolare


Primo spettacolo, martedì 1° ottobre h 20.30, Roberto Baggio di e con Davide Enia.


Dopo la serata inaugurale del 26 settembre con Eraclidi di Euripide, uno dei luoghi più rilevanti e iconici della

storia del teatro italiano riapre ufficialmente le sue porte e lo fa con un cartellone di grande pregio culturale,

consono alla sua storia straordinaria. Il Nuovo Teatro Ateneo presenta dal 26 settembre al 19 dicembre 2024

la sua Stagione teatrale sperimentale. Il primo spettacolo in cartellone sarà martedì 1° ottobre h 20.30, Roberto

Baggio di e con Davide Enia.

Roberto Baggio è un monologo commissionato dalla Stiftung Fussball & Kultur EURO 2024 della UEFA e dal Ministero

della Cultura della Germania per il festival “Stadion der Träume” (10 maggio -14 giugno 2024, Monaco di Baviera). Il

monologo, diretto da Davide Enia e interpretato da Robert Dölle, ha inaugurato il festival il 10 maggio 2024. Il testo,

scritto intervistando medici e infermieri di Emergency, racconta di chi vive e lavora nelle zone di guerra, partendo

dall’omonimia tra un medico anestesista e il calciatore. I gol di Roberto Baggio diventano metafore, spiragli di luce per

ragionare e discutere sulle cose del mondo: la presenza del male, l’insensatezza della guerra, la fragilità del talento, la

bellezza del gesto puro e assoluto. Evento organizzato dal Prof. Di Palma

Il Nuovo Teatro Ateneo è un’istituzione culturale di grande rilevanza che si inserisce nella lunga tradizione

teatrale e accademica della città di Roma e di tutta la storia del teatro italiano. Il Teatro Ateneo fu costruito

nel 1935. Nel 1954 fu fondato l’Istituto del Teatro, con il compito primario di programmare l’attività del Teatro

Ateneo. Ad esso si appoggiò l’insegnamento di Storia del teatro e dello spettacolo della Facoltà di Lettere e

filosofia, tenuto prima da Giovanni Macchia e poi da Ferruccio Marotti. Successivamente, dal 1980 al 2014, il

Centro Teatro Ateneo ha contribuito a tutti gli effetti a fare del Teatro Ateneo un luogo noto a livello

internazionale.

La nascita del Teatro Ateneo è il frutto di un'idea di valorizzazione della cultura teatrale all’interno

dell’università, con uno spazio dedicato a produzioni artistiche e ad eventi che possano coinvolgere non solo

gli studenti, ma anche il pubblico cittadino. Durante gli anni, il Teatro Ateneo ha visto esibirsi numerosi artisti

di fama, contribuendo così a consolidare la reputazione del teatro come un crocevia di talenti emergenti e

affermati. Il Teatro Ateneo ha saputo adattarsi ai mutamenti sociali e culturali, affrontando tematiche attuali

e rilevanti e rimanendo al passo con le esigenze del pubblico moderno. Questo approccio dinamico ha

contribuito a rendere il Teatro Ateneo non solo un luogo di spettacolo, ma anche un’importante fucina di

idee e di creatività.

Oggi, il Nuovo Teatro Ateneo ambisce ad essere nuovamente un faro di cultura a Roma, rappresentando un

esempio di come l’arte possa integrare e arricchire le esperienze della comunità accademica e cittadina,

promuovendo il dialogo e la condivisione attraverso la magia del palcoscenico. Forte della sua grande e

prestigiosa storia – che ha visto passare sulle tavole del palcoscenico i più grandi nomi del teatro italiano ed


europeo – il Nuovo Teatro Ateneo propone la sua prima Stagione sperimentale, che si distingue per una

programmazione che spazia dal teatro classico alla drammaturgia contemporanea e alla danza.

Dopo un lungo periodo di chiusura terminato nel 2020, il Nuovo Teatro Ateneo intende riproporsi sulla scena

culturale romana con un cartellone formato da quattordici spettacoli di prosa e di danza di richiamo nazionale

e internazionale. La scelta degli spettacoli è stata effettuata dai docenti delle discipline dello spettacolo di

Sapienza – in particolare, dai proff.ri Vito Di Bernardi, Guido Di Palma, Stefano Locatelli e Sonia Bellavia –

ed è stata coordinata dal Centro Sapienza Crea-Nuovo Teatro Ateneo, diretto dal prof. Marco Benvenuti.

“La prima stagione teatrale sperimentale del Nuovo Teatro Ateneo vuole segnare, concretamente, la

riapertura del nostro Teatro a tutta la Comunità Sapienza e al territorio, con un calendario di appuntamenti

che mira a ricollocarlo nel panorama culturale del Paese. – dichiara la Rettrice Antonella Polimeni. – Andremo

a proporre un programma di quattordici spettacoli di prosa e di danza, opere che affrontano grandi questioni

del nostro tempo e che vedono coinvolti anche molti giovani artisti della scena nazionale e internazionale.

L'obiettivo è rendere la programmazione del Nuovo Teatro Ateneo fedele al motto di Sapienza “IL FUTURO È

PASSATO QUI”, onorando quindi la tradizione del nostro Teatro e dei Maestri che lo hanno reso grande, Gigi

Proietti, Carmelo Bene, Eduardo De Filippo per citarne solo alcuni, conciliandola con le nuove correnti culturali

e artistiche che stanno segnando il panorama internazionale. Vogliamo, inoltre, offrire uno spazio in cui

giovani talenti possono proporre, e condividere con il grande pubblico, la propria arte. Unendo così, ancora di

più, la tradizione all’innovazione, il passato al futuro, vivendo il presente”.

“La stagione teatrale sperimentale del Nuovo Teatro Ateneo, che presentiamo oggi, è una grande sfida sul

piano culturale – dice il Direttore del Centro Sapienza Crea-Nuovo Teatro Ateneo Marco Benvenuti – che

dimostra la vitalità e la capacità di innovare da parte di un’istituzione pubblica qual è Sapienza. Sono certo

che i quattordici spettacoli di prosa e di danza che ospiteremo nell’autunno di quest’anno sapranno

raccogliere l’interesse di un vasto pubblico, interno ed esterno all’Ateneo, e costituiranno il punto di partenza

per nuove e più ampie iniziative non solo sul piano delle arti performative, ma anche su quello della musica,

del cinema e dei media digitali”.

In concomitanza con l’avvio della stagione teatrale sperimentale, Sapienza ha anche deciso di selezionare

un Direttore artistico per il Nuovo Teatro Ateneo. La procedura è pubblica e sarà possibile presentare la

propria domanda di partecipazione accendo al sito del Centro Sapienza Crea-Nuovo Teatro Ateneo.

La stagione proseguirà giovedì 10 ottobre h 20.30 andrà in scena La Tempesta continua di Claudio Puglisi,

spettacolo frutto di un lavoro di ricerca teatrale del gruppo di attori guidati dal regista Claudio Puglisi, con

improvvisazioni ispirate al romanzo di Peter Handke “Immer noch Sturm”.

Si prosegue giovedì 17 ottobre h 20.30 con Matrimonio con Dio di e con Vito Di Bernardi; Vaclav Nižinskij e

la trasfigurazione della danza in luce. Racconto teatrale di Vito Di Bernardi con immagini in movimento di

Ilaria d’Agostino, è un percorso a ritroso che prende le mosse dai Diari che il grande danzatore russo inizia a

scrivere nel 1919.

Lunedì 21 ottobre h 17.30, spazio al progetto Dancing Days - DNAppunti Coreografici 2024 del

Romaeuropa Festival, con la presentazione degli spettacoli finalisti, selezioni fra oltre 70 candidature del

bando DNAppunti coreografici 2024. Un progetto di sostegno per giovani coreografi italiani under35.

Obiettivo del progetto è individuare un coreografo, una coreografa o un collettivo italiani con un’idea da

sviluppare, a cui offrire un percorso di ricerca con sostegni eterogenei: residenze creative, attività di

accompagnamento critico e di tutoraggio, risorse economiche e repliche dell’esito con un pubblico (il bando

è realizzato dalla rete formata da Centro Nazionale di produzione della danza Virgilio Sieni, Operaestate

Festival/CSC Centro per la scena contemporanea del Comune di Bassano del Grappa, L’arboreto -Teatro

Dimora di Mondaino, La Corte Ospitale – Centro di Residenza Emilia Romagna, Fondazione

Romaeuropa, Gender Bender Festival di Bologna, Triennale Milano Teatro).

Da lunedì 28 a mercoledì 30 ottobre, il Nuovo Teatro Ateneo, dedicherà uno spazio ai progetti di Terza


Missione “Promuovere il benessere delle donne detenute. Lo spazio della pena, la pena dello spazio” e “Per

un teatro necessario. Università, carcere e scuola. Per un modello inclusivo di public engagement e di

formazione integrata attraverso il teatro”. Storia di un cortile regia di Simonetta De Nichilo, sarà lo spettacolo

in scena lunedì 28 ottobre h 21.00; a Roma, nel quartiere di Rebibbia, c’è un cortile conosciuto come lo spazio

dei passeggi. Si trova in mezzo a due alti edifici di mattoni rossi, dove vivono donne private della libertà

personale. Contare i passi per arrivarci, oltrepassando soglie reali e metaforiche, è l’innesco di un viaggio in

un mondo ristretto dove la storia da raccontare non è mai da sola. Martedì 29 ottobre h 20.30, sarà Valentina

Esposito con la collaborazione di Fort Apache Cinema Teatro a proporre lo spettacolo Mercoledì delle Ceneri,

risultato di un percorso di ricerca artistica sul tema della violenza di genere e del corpo ferito, segnato e

abusato fino alla negazione dell’identità. AGENTI, scritto e diretto da Mimmo Sorrentino, sarà lo spettacolo

in scena mercoledì 30 ottobre h 20.30; racconta il vissuto lavorativo e privato di nove agenti di polizia

penitenziaria. A intrecciare le loro storie sono i detenuti con cui hanno a che fare e che vediamo tramite i

racconti degli agenti.

Venerdì 8 e Sabato 9 novembre h 20.30, ancora all’interno del programma del Romaeuropa Festival 2024,

spazio alla danza con Sahara, spettacolo della Compagnia Mòra di Cesena diretta dalla coreografa e

drammaturga Claudia Castellucci, vincitrice del Leone d’argento alla Biennale Danza di Venezia del 2020;

con Sahara si ricerca la condizione iniziale dell’artista che ha, come materia, soltanto la propria persona. La

grande povertà di materie e di relazioni nel deserto spinge la danza a considerare soltanto ciò che si ha: se

stessi, come unico – primo e ultimo – strumento.

Lunedì 11 novembre h 20.30 appuntamento con Risveglio di primavera di PoEM con la regia di Gabriele Vacis;

con la compagnia PoEM ed allestimento e scenofonia di Roberto Tarasco. Nel testo di Wedekind ci sono

Moritz, Melchior, Wendla, Hänschen, Ilse, Martha, appena quattordici anni a testa. E intorno a loro, insieme

a loro, c’è una generazione che non sa di essere persa. Come tutte le generazioni di adolescenti. Gli adulti

sono muti, non hanno le parole per reggere il cambiamento che sta arrivando, e quando parlano non sanno

cosa dire, e fanno guai. È una tragedia di ragazzi e in questa tragedia si riflettono tutti gli spettri di un

Novecento che stava arrivando. Fino al nostro nuovo millennio che protrae all’infinito le adolescenze. Lo

spettacolo verrà replicato anche martedì 12 novembre h 10.30.

Arriva poi Andrea Cosentino al Nuovo Teatro Ateneo, che Giovedì 21 novembre h 21.00, sarà in scena con

Not Here Not Now. Un incontro/scontro da teatranti con la body art, il lazzo del clown che gioca con il martirio

del corpo come testimonianza estrema. Marina Abramovic dice: il teatro, il cinema, l’arte sono limitate,

essere spettatori non è un’esperienza. L’esperienza bisogna viverla. “Theatre is very simple: in theatre a knife

is fake and the blood is ketchup. In performance art a knife is a knife and ketchup is blood.” Il resoconto di

un’esperienza attiva con Marina Abramovic, sotto forma di dramoletto polifonico. Un assolo da stand up

comedian per spettatori fatalmente passivi e programmaticamente maltrattati, con pupazzi parrucche

martelli di gomma e nasi finti. E ketchup, naturalmente.

Martedì 26 e Mercoledì 27 novembre h 21.00, Première, con i danzatori del Balletto di Roma e la coreografia

di Andrea Costanzo Martini, celebra l’umanità, indaga le biografie, le storie uniche e irripetibili di ognuno,

dal più delicato al più selvaggio e feroce, e ci svela che una compagnia di danza in fondo è un villaggio, una

tribù, con i suoi bisogni primari che tentano di essere soddisfatti dall’organizzazione in codici e regole. Tra

luci e ombre, come sotto i riflettori.

Martedì 10 e Mercoledì 11 dicembre h 21.00, spazio al progetto Vestiti della vostra pelle; non è un laboratorio

dove si trasmettono tecniche o metodi da applicare, ma un luogo di incontro e di scambio. Il progetto di

residenze didattiche universitarie “Per un teatro necessario” – terza edizione è un atelier creativo guidato

da Andrea Cosentino, in cui quattro gruppi hanno portato avanti il proprio progetto autonomo di

messinscena.

Al termine di un percorso lungo dieci settimane, durante il quale il tutor ha accompagnato artiste e artisti

nella ricerca e nella costruzione dei singoli progetti, le compagnie presentano i propri lavori in forma di corto.

La stagione si conclude, per quest’anno, Giovedì 19 dicembre h 21.00 con The Body in Revolt. A glimpse in

the creative work of Emio Greco, con Emio Greco e Pieter C. Scholten. Lo spettacolo prevederà

un’esplorazione del corpo attraverso il sistema “Double Skin/Double Mind” e l’analisi di alcune voci dei “Pre-

Choreographic Elements”, che condurranno a visitare e ri-visitare (embodiment) alcuni passaggi coreografici


del repertorio di EG|PC.

Info

Sapienza Università di Roma

Sapienza CREA - Nuovo Teatro Ateneo

Centro di servizi per le attività ricreative, culturali, artistiche, sociali e dello spettacolo

Edificio del Teatro Ateneo CU017

Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma

Telefono: +390649914115

Mail: segreteria.nuovoteatroateneo@uniroma1.it

Sito: www.sapienzacrea.uniroma1.it

Instagram: @sapienzacrea

https://www.vivaticket.com/it/venue/nuovo-teatro-ateneo/518435061

PER LO SPETTACOLO DI DAVIDE ENIA

Ingresso a pagamento – costo dei biglietti: 15 euro + prevendita; 10 euro + prevendita per i dipendenti Sapienza; 5 euro

+ prevendita per gli studenti Sapienza e riduzioni di legge.

Clicca qui per il link per l’acquisto dei biglietti.


Ufficio Stampa Stagione sperimentale Nuovo Teatro Ateneo

Maya Amenduni

mayaamenduni@gmail.com

+39 3928157943

domenica 29 settembre 2024

Moisai in Domus Aurea, domani Nicola Galli e Rodrigo D'Erasmo in “Sconfinamenti. Dialogo tra danza e musica

 


Moisai 2024. Voci contemporanee in Domus Aurea


Terza edizione

27 settembre | 13 ottobre 2024


nove visite guidate che culminano nella Sala Ottagona nell’esperienza dell’arte performativa nel segno


del contemporaneo


Terzo appuntamento il 29 settembre con “Sconfinamenti. Dialogo tra danza e musica”


di e con Nicola Galli e Rodrigo D'Erasmo.


Terzo appuntamento per Moisai - Voci contemporanee in Domus Aurea. Un’occasione suggestiva e unica

per immergersi nei luoghi della residenza imperiale che meglio riflettono uno degli aspetti più noti della

figura di Nerone, ma raramente indagato: il suo amore per l’Arte. Partendo dal ciclo statuario delle Muse,

realizzato per l’imperatore e conservato, in frammenti, all’interno della Domus, una visita guidata culmina

nell’esperienza dell’arte performativa. Nove visite guidate e nove spettacoli, coniugati in tutte le sue

diverse sfumature, nel segno del contemporaneo. L’evento, promosso e organizzato dal Parco

archeologico del Colosseo con la direzione artistica a cura di PAV, è articolato in nove incontri – dal 27

settembre al 13 ottobre 2024, per tre weekend, dal venerdì alla domenica – ognuno dedicato ad una

delle nove Muse del mito. In ognuna delle serate, un nuovo artista libererà il canto di una Musa diversa,

facendosi suo portavoce contemporaneo in un gesto antichissimo, sciolto e compiuto negli ambienti della

Sala Ottagona, straordinaria macchina scenica creata dagli architetti Severo e Celere per volere del

progetto visionario di Nerone. Le visite guidate all’interno della Domus saranno seguite da serate evento

per un totale di nove appuntamenti.

Il terzo appuntamento è quello il 29 settembre con “Sconfinamenti. Dialogo tra danza e musica”, di e con

Nicola Galli e Rodrigo D'Erasmo. Produzione Fondazione Teatro Ponchielli di Cremona, TIR Danza.

Sconfinamenti è l'incontro tra due eclettici artisti della scena italiana, due mondi che si dischiudono per la

prima volta nella totale assenza di prove generali. In uno spazio di improvvisazione, Nicola Galli, esponente

dell’attuale nouvelle vague della danza contemporanea italiana, e il compositore e violinista Rodrigo

D’Erasmo (membro della band Afterhours) dialogano sulla soglia dei rispettivi linguaggi artistici per

comporre una partitura coreografico-sonora nell’istantaneità del gioco. Tra sincronie e punti di fuga,

prende forma un percorso che, intrecciando suono e movimento, si dischiude in un invito a superare il

confine del proprio territorio e a contaminarsi per trovare nella reciprocità uno spazio permeabile

all’ascolto.

Nicola Galli (1990, Italia) si occupa di ricerca corporea ed è coreografo, danzatore, light e costume

designer. Il suo lavoro abbraccia un orizzonte scenico trasversale, nel quale il corpo diviene il centro

irradiante di un discorso artistico che si sostanzia in una sensibilità scenica votata all'esplorazione del

movimento come panorama ibrido di saperi. Dal 2014 è artista sostenuto dall'organismo di produzione TIR

Danza. Nel 2018 vince il premio Danza & Danza come miglior coreografo emergente.

Rodrigo D'Erasmo è violinista, polistrumentista, compositore, arrangiatore e produttore di formazione

classica. Dal 2001 ad oggi ha registrato decine di album in tutto il mondo, collaborando in studio e live con

numerose band e artisti, tra cui Mark Lanegan, Muse, Damon Albarn, Rokia Traorè e molti altri.

Dal 2008 è membro degli Afterhours, con i quali ha vinto vari premi, tra cui il premio della critica al Festival

di Sanremo 2009 e il premio Tenco nel 2012.


Si prosegue il 4 ottobre con “Elizabeth – Sorry for what?”, ideazione e

regia Giulia Spattini, danzato e creato da Paolo Rosini e Giulia Spattini. Il

5 ottobre appuntamento con “Lavinia fuggita” di Teatro di Dioniso con Michela Cescon, Tullio Visioli,

Livia Cangialosi.

Domenica 6 ottobre, andrà in scena “Polifemo innamorato”, di e con Giovanni Calcagno, musiche eseguite

dal vivo da Puccio Castrogiovanni e danza di Marco Di Dato e Vanessa Lisi. L’ultimo week end - venerdì 11

ottobre – “DRONE TRAGICO – un volo sull'Orestea” sarà lo spettacolo di Teatrino Giullare, creato,

interpretato e diretto da Giulia Dall'Ongaro ed Enrico Deotti. Il 12 ottobre, Laura Morante sarà la voce

recitante di “Notte di sfolgorante tenebra”, con Davide Alogna al violino e Luca Provenzani al violoncello.

Moisai 2024 si concluderà il 13 ottobre con “Peppe Servillo legge Marcovaldo”, le fantasiose storie di uno

dei personaggi più celebri della letteratura italiana per rendere omaggio a Italo Calvino, con Peppe Servillo

voce recitante e Cristiano Califano alla chitarra.

Ogni evento avrà inizio alle 17,30 con ingressi scaglionati per la visita all’interno della Domus Aurea. Le

visite culmineranno con l’arrivo presso la Sala Ottagona, luogo dove avrà inizio lo spettacolo alle ore 18,30.

Ricomincia in Domus Aurea la rassegna Moisai, dedicata alle 9 Muse con un programma di 9 eventi tra

spettacoli e visite guidate in cui poesia musica e danza dialogano portando le voci contemporanee nella

casa di Nerone, commenta Alfonsina Russo, Direttore del Parco archeologico del Colosseo. Anche

quest'anno e per il terzo anno consecutivo la Sala Ottagona viene valorizzata in funzione del suo significato

originale, tornando ad essere protagonista di suoni e parole.


Direttore del Parco archeologico del Colosseo

Alfonsina Russo

Progetto a cura del Parco archeologico del Colosseo

Francesca Guarneri, Stefano Borghini, Daniele Fortuna

Promozione e comunicazione - PArCo

Federica Rinaldi, Astrid D’Eredità

Servizio Valorizzazione - PArCo

Daniele Fortuna

Supporto organizzativo

Ales S.p.A

Grafica

Daniela Petrucci - Stefano Borghini

In collaborazione con:

Direzione artistica

PAV

Direzione produzione:

Roberta Scaglione, Claudia Di Giacomo, Laura

Marano

Ufficio produzione:

Elena Campanile, Valentina De Simone, Alice

Grombone, Beatrice D'Agnese, Verdiana

Costanzo, Marta Celli


Ufficio Stampa dedicato all’evento

Maya Amenduni

Progettazione allestimento e illuminotecnica

Walter Pizzi

Realizzazione allestimento

RED Studio

Progettazione audio

Angelo Longo


Le visite guidate non includono la realtà virtuale


DOMUS AUREA

Via della Domus Aurea, 00184 Roma RM

BIGLIETTO INTERO:

€ 18,00 + € 8,00 per la visita guidata

BIGLIETTO RIDOTTO:

€ 2,00 + € 8,00 per la visita guidata

Per i cittadini europei tra i 18 e i 25 anni non compiuti

BIGLIETTO GRATUITO:

Ingresso gratuito per tutte le fattispecie di legge consultabili al seguente link

https://cultura.gov.it/agevolazioni

+ € 8 per la visita guidata


SCHEDA EVENTO

Moisai 2024. Voci contemporanee in Domus Aurea

Visite guidate tematiche (Le Muse, Nerone e l’Arte) e performance finale nel complesso della Sala

Ottagona

Numero di aperture: 9, ogni incontro è dedicato ad una specifica Musa

Date: 27, 28 e 29 settembre 2024 – 4, 5, 6, 11, 12, 13 ottobre 2024

Orario di inizio: 17.30

Acquisto del biglietto esclusivamente online sul sito

https://ticketing.colosseo.it/eventi/moisai-voci-contemporanee-in-domus-aurea/


All'interno della Domus Aurea la temperatura è di circa 10 gradi.

Si consigliano abbigliamento adeguato e scarpe comode

***

PArCo - Ufficio per le relazioni con la Stampa

Federica Rinaldi | Astrid D’Eredità

+ 39 06 699 84 443

pa-colosseo.ufficiostampa@cultura.gov.it

https://colosseo.it


@parcocolosseo


Ufficio stampa dedicato all’evento

Maya Amenduni

+39 392 8157943

mayaamenduni@gmail.com

sabato 28 settembre 2024

Emozioni pure al TEATRO MANZONI con EDITH PIAF- L' usignolo non canta più



Molto emozionante, lo spettacolo in scena al Teatro Manzoni di Roma fino al 13 ottobre EDITH PIAF- L'usignolo non canta più, e non poteva che essere così, per misurarsi con un personaggio di tale levatura artistica, e di tale intensità drammatica, con una vita da film, un film tragico , ma allo stesso tempo splendente di vita.

Melania Giglio magnifica interprete, autrice anche del testo, regala al pubblico insieme a Martino Duane, un ora e mezza di immersione totale, nel mondo dell' usignolo di Francia, nella prima scena, ci regala una "Vie e n rose", velata da un tocco di marezza, perchè lo spettacolo segue i mesi che precedono il ritorno della grande chanteuse all'Olympia, e quei mesi mostravano sul corpo di Edith il resoconto delle tragiche vicende vissute,  sia  a livello fisico che psicologico, dalla morte di Marcel Cerdan, agli incidenti di macchina, all'arrivo dell'artrite reumatoide.

Martino Duane, interpreta l'impresario dell'Olympia Bruno Coquatrix, con verve e accoglienza verso l'interpretazione della Giglio, che è veramente calzante sia sul recitato, con le varie voci e vocine della Piaf che sul cantato che fa veramente venire i brividi,  la parte recitata fa uscire fuori si quella parte, cocciuta della grande cantante che specialmente nella parte della sua vita presa in esame da questo spettacolo, era più che mai una corazza per non lasciarsi andare del tutto, piena di dolori, con uno stuolo di scrocconi che le ronzavano attorno, ma soprattutto. Le canzoni eseguite sono inserite nel testo dello spettacolo, raccordandole ad esso tramite argomentazioni, che dimostrano da parte della Giglio una profonda conoscenza della vita della Piaf.

La regia di Daniele Salvo, punta diretta a far emergere, quello che veramente era Edith Piaf, la sua grande generosità, il suo grande cuore, il suo essere vera senza orpelli, senza puntare quindi su imitazioni o manierismi.

Lo spettacolo è veramente bello, merita  di essere visto, anche da chi,  sempre che ce ne sia qualcuno, conosce superficialmente la Piaf, ieri durante l'esecuzione di "L'accordeoniste" ci sono stati applausi a scena aperta, per l'interpretazione di un 'intensità emozionante.

                                                     Miriam Comito

Da giovedì 26 settembre a domenica 13 ottobre 2024


MARIOLETTA BIDERI PER BIS TREMILA S.R.L


presenta

ÈDITH PIAF


L’usignolo non canta più


di MELANIA GIGLIO

con


MELANIA GIGLIO e MARTINO DUANE


Regia

DANIELE SALVO

Scene Fabiana Di Marco

Costumi Giovanni Ciacci

Assistente alla regia Matteo Fiori

Assistente volontario Alessandro Guerra


PER INFO E PRENOTAZIONI:

Tel. 06.3223634 WHATSAPP 327.8959298


prenotazioni@teatromanzoniroma.it www.teatromanzoniroma.it


Via Monte Zebio, 14 – Roma

PREZZI BIGLIETTI:

Intero € 30,00; Ridotto € 25,00

ORARI SPETTACOLO

GIOVEDÌ 26 SETTEMBRE ORE 21:00

VENERDÌ 27 SETTEMBRE ORE 21:00

SABATO 28 SETTEMBRE ORE 17:30 E 21:00

DOMENICA 29 SETTEMBRE ORE 17:30

MARTEDÌ 1 OTTOBRE ORE 21:00

MERCOLEDÌ 2 OTTOBRE ORE 21:00

GIOVEDÌ 3 OTTOBRE ORE 21:00

VENERDÌ 4 OTTOBRE ORE 21:00

SABATO 5 OTTOBRE ORE 21:00

DOMENICA 6 OTTOBRE ORE 17:30

MARTEDÌ 8 OTTOBRE ORE 19:00

MERCOLEDÌ 9 OTTOBRE ORE 21:00

GIOVEDÌ 10 OTTOBRE ORE 17:30

VENERDÌ 11 OTTOBRE ORE 21:00

SABATO 12 OTTOBRE ORE 17:30 E 21:00

DOMENICA 13 OTTOBRE ORE 17:30

venerdì 27 settembre 2024

Moisai Voci contemporanee in Domus Aurea: Concita De Gregorio ed Erica Mou sono le protagoniste del secondo appuntamento



 Moisai 2024. Voci contemporanee in Domus Aurea


Terza edizione

27 settembre | 13 ottobre 2024


nove visite guidate che culminano nella Sala Ottagona nell’esperienza dell’arte performativa nel segno


del contemporaneo


Secondo appuntamento con Concita De Gregorio ed Erica Mou


Secondo appuntamento per Moisai - Voci contemporanee in Domus Aurea. Un’occasione suggestiva e

unica per immergersi nei luoghi della residenza imperiale che meglio riflettono uno degli aspetti più noti

della figura di Nerone, ma raramente indagato: il suo amore per l’Arte. Partendo dal ciclo statuario delle

Muse, realizzato per l’imperatore e conservato, in frammenti, all’interno della Domus, una visita guidata

culmina nell’esperienza dell’arte performativa. Nove visite guidate e nove spettacoli, coniugati in tutte le

sue diverse sfumature, nel segno del contemporaneo. L’evento, promosso e organizzato dal Parco

archeologico del Colosseo con la direzione artistica a cura di PAV, è articolato in nove incontri – dal 27

settembre al 13 ottobre 2024, per tre weekend, dal venerdì alla domenica – ognuno dedicato ad una

delle nove Muse del mito. In ognuna delle serate, un nuovo artista libererà il canto di una Musa diversa,

facendosi suo portavoce contemporaneo in un gesto antichissimo, sciolto e compiuto negli ambienti della

Sala Ottagona, straordinaria macchina scenica creata dagli architetti Severo e Celere per volere del

progetto visionario di Nerone. Le visite guidate all’interno della Domus saranno seguite da serate evento

per un totale di nove appuntamenti.

Il secondo appuntamento è quello del 28 settembre con “Lettera a una ragazza del futuro”, autrice e voce

narrante Concita De Gregorio, canzoni, voce e chitarra Erica Mou. Illustrazioni di Mariachiara Di Giorgio.

“Vivi come se il mondo fosse già quello che vuoi. Incarna il mondo che vorresti.”

Concita De Gregorio scrive una lettera alla sé stessa del passato e alle ragazze che diventeranno donne. Le

sue parole sono un filo potente e prezioso che unisce le generazioni, un’ode alla ribellione e alla gentilezza.

Nel reading scenico, impreziosito dalle illustrazioni di Mariachiara Di Giorgio, l'autrice intreccia le sue

parole con la chitarra e la voce di Erica Mou. De Gregorio e Mou, che da tempo lavorano insieme in teatro,

trasformano la lettura e le canzoni in una musica sola, in un manifesto di indipendenza, amicizia, coraggio

che non può fare a meno della paura, della fragilità e della forza, della libertà.

Concita De Gregorio, giornalista, scrittrice, autrice. Firma storica di Repubblica, ha ideato e condotto

programmi per la tv. Ha pubblicato numerosi saggi e romanzi per Laterza, Einaudi, Feltrinelli da cui sono

state tratte opere teatrali e cinematografiche.

Erica Mou è una cantautrice pugliese, classe 1990. Nel 2012 partecipa al Festival di Sanremo nella

categoria giovani vincendo il Premio della Critica Mia Martini e il Premio Sala Stampa Radio Tv. Collabora

più volte con il mondo del cinema e nel 2014 è candidata al David di Donatello per la Migliore Canzone

Originale.

Si prosegue il 29 settembre con “Sconfinamenti. Dialogo tra danza e musica”, di e con Nicola Galli e

Rodrigo D'Erasmo. Il secondo week end vede in scena - il 4 ottobre - “Elizabeth – Sorry for what?”,

ideazione e regia Giulia Spattini, danzato e creato da Paolo Rosini e Giulia Spattini. Il 5 ottobre

appuntamento con “Lavinia fuggita” di Teatro di Dioniso con Michela Cescon, Tullio Visioli, Livia

Cangialosi.

Domenica 6 ottobre, andrà in scena “Polifemo innamorato”, di e con Giovanni Calcagno, musiche eseguite

dal vivo da Puccio Castrogiovanni e danza di Marco Di Dato e Vanessa Lisi. L’ultimo week end - venerdì 11

ottobre – “DRONE TRAGICO – un volo sull'Orestea” sarà lo spettacolo di Teatrino Giullare, creato,

interpretato e diretto da Giulia Dall'Ongaro ed Enrico Deotti. Il 12 ottobre, Laura Morante sarà la voce


recitante di “Notte di sfolgorante tenebra”, con Davide Alogna al violino

e Luca Provenzani al violoncello. Moisai 2024 si concluderà il 13 ottobre

con “Peppe Servillo legge Marcovaldo”, le fantasiose storie di uno dei personaggi più celebri della

letteratura italiana per rendere omaggio a Italo Calvino, con Peppe Servillo voce recitante e Cristiano

Califano alla chitarra.

Ogni evento avrà inizio alle 17,30 con ingressi scaglionati per la visita all’interno della Domus Aurea. Le

visite culmineranno con l’arrivo presso la Sala Ottagona, luogo dove avrà inizio lo spettacolo alle ore 18,30.

Ricomincia in Domus Aurea la rassegna Moisai, dedicata alle 9 Muse con un programma di 9 eventi tra

spettacoli e visite guidate in cui poesia musica e danza dialogano portando le voci contemporanee nella

casa di Nerone, commenta Alfonsina Russo, Direttore del Parco archeologico del Colosseo. Anche

quest'anno e per il terzo anno consecutivo la Sala Ottagona viene valorizzata in funzione del suo significato

originale, tornando ad essere protagonista di suoni e parole.


Direttore del Parco archeologico del Colosseo

Alfonsina Russo

Progetto a cura del Parco archeologico del Colosseo

Francesca Guarneri, Stefano Borghini, Daniele Fortuna

Promozione e comunicazione - PArCo

Federica Rinaldi, Astrid D’Eredità

Servizio Valorizzazione - PArCo

Daniele Fortuna

Supporto organizzativo

Ales S.p.A

Grafica

Daniela Petrucci - Stefano Borghini

In collaborazione con:

Direzione artistica

PAV

Direzione produzione:

Roberta Scaglione, Claudia Di Giacomo, Laura

Marano

Ufficio produzione:

Elena Campanile, Valentina De Simone, Alice

Grombone, Beatrice D'Agnese, Verdiana

Costanzo, Marta Celli

Ufficio Stampa dedicato all’evento

Maya Amenduni

Progettazione allestimento e illuminotecnica

Walter Pizzi

Realizzazione allestimento


RED Studio

Progettazione audio

Angelo Longo


Le visite guidate non includono la realtà virtuale


DOMUS AUREA

Via della Domus Aurea, 00184 Roma RM

BIGLIETTO INTERO:

€ 18,00 + € 8,00 per la visita guidata

BIGLIETTO RIDOTTO:

€ 2,00 + € 8,00 per la visita guidata

Per i cittadini europei tra i 18 e i 25 anni non compiuti

BIGLIETTO GRATUITO:

Ingresso gratuito per tutte le fattispecie di legge consultabili al seguente link

https://cultura.gov.it/agevolazioni

+ € 8 per la visita guidata


SCHEDA EVENTO

Moisai 2024. Voci contemporanee in Domus Aurea

Visite guidate tematiche (Le Muse, Nerone e l’Arte) e performance finale nel complesso della Sala

Ottagona

Numero di aperture: 9, ogni incontro è dedicato ad una specifica Musa

Date: 27, 28 e 29 settembre 2024 – 4, 5, 6, 11, 12, 13 ottobre 2024

Orario di inizio: 17.30

Acquisto del biglietto esclusivamente online sul sito

https://ticketing.colosseo.it/eventi/moisai-voci-contemporanee-in-domus-aurea/


All'interno della Domus Aurea la temperatura è di circa 10 gradi.

Si consigliano abbigliamento adeguato e scarpe comode

***

PArCo - Ufficio per le relazioni con la Stampa

Federica Rinaldi | Astrid D’Eredità

+ 39 06 699 84 443

pa-colosseo.ufficiostampa@cultura.gov.it

https://colosseo.it

@parcocolosseo

Ufficio stampa dedicato all’evento

Maya Amenduni


+39 392 8157943

mayaamenduni@gmail.com

giovedì 26 settembre 2024

Stagione 2024/2025 Teatro Marconi

 


DIREZIONE ARTISTICA FELICE DELLA CORTE


STAGIONE TEATRALE 2024/2025


I GRANDI DISCORSI CHE HANNO CAMBIATO LA STORIA dal 4 al 6 Ottobre 2024 (Fuori

Abbonamento)

Di Valentina Olla

Regia Federico Perrotta

Con Valentina Olla, Federico Perrotta, Eugenia Bardanzellu, Francesco Della Torre, Federica De Riggi,

Giammarco Crò, Rausy Giangarè, Giulia Perini

Un insegnante carismatico decide di preparare la sua classe di recupero di ''più anni in uno'' all’esame

di maturità in un modo insolito: facendo studiare e reinterpretare i grandi discorsi della storia. Da

Martin Luther King a Kennedy, da Malala a Madre Teresa di Calcutta, il Prof. guida i 7 ragazzi ad

esplorare il potere delle parole e come queste possano cambiare il mondo. Gli studenti, inizialmente

disorientati dal metodo non convenzionale, trovano ispirazione e la forza di esprimere sé stessi

attraverso questi discorsi, scoprendo un nuovo modo di affrontare non solo l’esame, ma anche la vita.

Tuttavia, la rigida e pragmatica dirigente scolastica teme che questo approccio possa destabilizzare i

ragazzi e allontanarli dalla preparazione tradizionale, mettendo a rischio i risultati scolastici. Mentre il

Prof. si batte per liberare la creatività e il pensiero critico degli studenti, la dirigente si trova divisa tra

la necessità di mantenere l’ordine e il timore che, forse, le idee rivoluzionarie del Prof. possano

davvero portare a qualcosa di straordinario.

Lo spettacolo fa un'incursione nella cultura della generazione Z e, attraverso il linguaggio della trap,

indaga sulla cultura urbana contemporanea. È un viaggio tra scontri, confronti e momenti di grande

intensità, dove i ragazzi imparano che le parole non sono solo storia, ma possono

diventare il loro futuro.

Spettacolo finanziato dalla Regione Lazio con il fondo “Spettacolo dal vivo 2024”

SEI PERSONAGGI IN CERCA D’AUTORE 10 Ottobre 2024 (Fuori Abbonamento)

di Luigi Pirandello

Adattamento e Regia Claudio Boccaccini

Con Felice Della Corte, Silvia Brogi, Claudio Boccaccini. Marina Benetti, Gioele Rotini, Marco Lupi, Titti

Cerrone, Marco Pratesi, Andrea Meloni, Jessica Agnoli, Fabio Orlandi, Fabio Crisafulli e Asia Maria

Iannilli

Probabilmente l’opera più famosa di Luigi Pirandello e, di sicuro, quella che più di ogni altra ne

compendia e sintetizza le tematiche, i climi, le suggestioni. L’opera debuttò nel 1921 al Teatro Valle di

Roma e il pubblico rimase talmente sconcertato che alla fine dello spettacolo contestò violentemente

lo stesso autore presente in sala al grido, come si sa, “Manicomio! Manicomio!”. Quello che continua a

stupirci e appassionarci in questa grande opera è altro. Tanto altro. Il “plot” ad esempio, che in

Pirandello è sempre geniale, avvincente, appassionante e in questo caso anche ricco di colpi di scena. I

personaggi, frutto della fantasia dell’autore, risultano più vivi e veri delle persone reali, talmente vivi e

veri che invaderanno un giorno il palcoscenico di un teatro interrompendo, con un colpo di scena, la

prova di una compagnia e dando inizio così a un’opera considerata, a ragione, un testo capitale della

drammaturgia universale.

Sul palcoscenico di un teatro, mentre si sta provando una commedia, irrompono sei personaggi - il

Padre, la Madre, il Figlio, la Figliastra, il Giovinetto e la Bambina - che chiedono al capocomico di

mettere in scena la loro storia.

I Sei Personaggi interpretano un dramma familiare, raccontando le loro sei tragiche vite. Ripetono in

modo caotico il loro dramma quotidianamente senza riuscire ad uscirne. I Personaggi credono in

questo modo di poter vivere, ma in realtà il loro è un dramma interiore.


IL COLORE DELLA FORMA dal 17 al 27 Ottobre 2024 (In Abbonamento)

Di Marco Schiavon

Con Domenico Pantano, Marco Prosperini, Rosario Galli, Cetty Arancio, Anna Lisa Amodio, Matteo

Tanganelli

Regia Nicasio Anzelmo

Attraverso il protagonista, il pittore Gino Rossi (grande innovatore, amico di Martini, Modigliani,

Casorati, morto in manicomio nel ‘47), l’autore ci conduce per mano nei meandri della psiche umana.

Un’occasione per comprendere la situazione comportamentale e la vita di relazione nelle “prigioni a

vita soffocanti” quali erano i manicomi in Italia sino ad alcuni decenni fa. La pittura come luogo

mentale di Rossi, suo spazio di libertà, si contrappone al manicomio come luogo carcerario degli

avvenimenti. Uno spunto per svariate riflessioni inerenti alla pittura e la creazione artistica.

DAIMON 4.0 – Identità in Download 30 Ottobre 2024 (Fuori Abbonamento)

Prodotto da arTS Production pdf e Mania Teatro

Scritto da Maria Grazia Aurilio e Tiziana Sensi

Supervisione alla regia Caterina Gramaglia

Con Tiziana Sensi

Regia Tiziana Sensi

Se Platone fosse vivo avrebbe un profilo sui social media? Ma ci seguirebbe davvero o sarebbe troppo

occupato a cercare il suo Daimon tra algoritmi e feed delle notifiche? Platone parlava del Daimon come

di una guida interiore, un GPS emotivo che ci spinge a scoprire e vivere la nostra vera essenza. Ma in

un mondo dove siamo costantemente distratti dalle connessioni digitali, siamo ancora capaci di

sentirlo?

L'edonismo è engagement. ‘Seguo dunque sono’.  Per creare dipendenza, i social devono stimolare

gelosia, invidia e insoddisfazione. La dopamina scorre come acqua, rendendoci sempre più attratti da

uno schermo che promette connessione, ma in realtà allontana la nostra vera identità. Il Daimon, per

quanto saggio, non sa come rilassarsi con una maratona su Netflix.

La sfida, la vera challenger, è scoprire chi siamo davvero al di là delle apparenze digitali. Chi si

nasconde dietro una chat? L’immagine che vediamo è autentica o generata dall’A.I.? Quante volte

tocchiamo il cellulare in un giorno? 100, 200... forse mille? Siamo iperconnessi, con lo sguardo fisso su

uno schermo, ma quanto spazio lasciamo al nostro Daimon?

Con il coinvolgimento del pubblico, questo monologo, divertente e provocatorio, esplora come la

rivoluzione digitale stia trasformando il nostro modo di vivere, pensare e, soprattutto, di essere.

E alla fine, la domanda cruciale rimane: la Rivoluzione Digitale è un problema Tecnologico o

Educativo?

REGINE DI CARTONE dal 7 al 17 Novembre 2024 (In abbonamento)

Di Marina Pizzi

Con Angiola Baggi, Mirella Mazzeranghi, Maria Cristina Gionta

Regia Silvio Giordani

Regine di cartone una storia di donne senzatetto, senza casa o senza fissa dimora per le quali si usa a

volte la parola francese “clochard”, altre volte l’inglese “homeless” o l’italiana “barbone”. Si tratta di

emarginate senza un luogo fisso di residenza. Tre donne che hanno varcato quel limite oltre il quale si

perde il rapporto con la società e si entra in una specie di limbo affettivo e sociale. Non si riconoscono

più i presunti valori della nostra civiltà e questa è, in genere, la prima tappa del processo di

scollamento. Spesso il primo gradino consiste in un trauma psicologico o sociale, poi può esserci la

perdita o il danneggiamento di relazioni affettive significative. In altri casi sono la violenza subita o

altre esperienze traumatiche a lasciare una delusione radicale nei confronti del mondo. Inizia, quindi

una fuga vera e propria dalla società che finisce per comportare emarginazione e il soggetto più fragile

si adatta psicologicamente al cambiamento alimentando le proprie convinzioni negative sugli altri e su

sé stesso.

LA SCOMPARSA DI MAJORANA dal 22 al 24 Novembre 2024 (Fuori Abbonamento)

Di Leonardo Sciascia


Con Loredana Cannata, Alessio Caruso, Roberto Negri, Giada Colonna

Regia e Adattamento Fabrizio Catalano

Ettore Majorana. Scomparso nel 1938, partito in nave da Palermo ma apparentemente mai approdato

a Napoli, il giovane e promettente fisico siciliano, chiuso in se stesso e concentrato su studi di cui non

parlava con nessuno, aveva forse intuito prima d’ogni altro la strada per la creazione di una devastante

arma nucleare. Atterrito dalla scoperta aveva voluto estraniarsi dal mondo prima che questo

precipitasse nel baratro dell’era atomica. Questa, almeno, è la tesi di fondo di uno dei maggiori autori

del ‘900, Leonardo Sciascia, che allo scienziato e al suo dramma interiore ha dedicato uno dei suoi libri

più illuminanti: La scomparsa di Majorana. Oggi, a quasi 90 anni di distanza dei tragici eventi del ’38

e a 35 dalla morte dell’autore, in scena l’incredibile vicenda di Majorana.

Un’indagine poliziesca, un thriller, un sogno ad occhi aperti. Una notte d’agosto del 1945, durante le

rappresaglie dei partigiani, in un ospedale di provincia, una donna che, dopo aver ucciso da partigiana,

è tornata a indossare il camice bianco...per guarire. Un uomo, avvolto in una tunica da certosino, che

rifiuta di rivelare la propria identità. Un commissario di pubblica sicurezza che crede di riconoscere,

nei tratti del monaco, quelli di Ettore Majorana, al quale invano ha dato la caccia per tanto tempo.

Laura Fermi, la moglie dell’illustre premio Nobel, chiamata a identificare il giovane scienziato

dileguatosi nel nulla. Questi quattro personaggi, per tutta la notte daranno vita ad una sorta di

processo, dove l’intruso si trasformerà da imputato in accusatore, da inquisito in voce della coscienza.

LA CIOCIARA dal 12 al 15 Dicembre 2024 (Fuori Abbonamento)

Di Alberto Moravia

Adattamento teatrale di Annibale Ruccello

Con Caterina Costantini, Lorenza Guerrieri, Vincenzo Bocciarelli, Armando De Ceccon, Marco Blanchi,

Flavia De Stefano.

Regia di Aldo Reggiani

Cesira e la figlia Rosetta, lottano per sopravvivere a Roma durante la Seconda Guerra Mondiale.

Quando l'esercito tedesco sta per entrare a Roma, Cesira fugge a sud con Rosetta per tornare nella

natale Ciociaria, aspettando l'arrivo delle forze alleate e sopportando la fame, il freddo, e la sporcizia.

La liberazione porta un'inaspettata tragedia: sulla strada di casa, le due donne vengono attaccate e

Rosetta viene brutalmente violentata da un gruppo di soldati alleati. Questo atto di violenza

sconvolgerà la vita di entrambe le donne.

Riproporre oggi La Ciociara in teatro significa ripercorrere la memoria di un incubo, infatti lo

spettacolo comincia dalla fine, dopo il tragico evento, quando l’acutezza delle sensazioni che si

provano durante l’emergenza finisce e la piccola vita tutti i giorni frantuma l’esistenza in mille piccole

fastidi. Ecco allora affastellarsi nella mente i ricordi, le persone, gli episodi di un’odissea che culmina

con il fatto dello stupro.


LE VIE DEL DESIDERIO dal 26 Dicembre 2024 al 5 Gennaio 2025 (In Abbonamento)

Di Miguel Del Arco

Con Felice Della Corte, Federico Perrotta, Valentina Olla, Sarah Biacchi

Regia Felice Della Corte

Anna è sposata con Bruno da vent'anni. La sua amica Paola, sua coetanea incontrata casualmente in

palestra, si confida con Anna, raccontandole le sue recenti avventure sessuali. Anna ne è divertita ed

incuriosita allo stesso tempo. Paola è fantasiosa e molto espressiva nei suoi racconti piccanti, forse

anche animata dalla lucentezza vorace che riflettono gli occhi di Anna.

Spinte dalla vertigine del desiderio, decidono di realizzare un esperimento durante un fine settimana

nella casa di campagna di Anna e Bruno, che ne sarà il bersaglio insieme all'amico Teo...

SENZA RESPIRO 11 e 12 Gennaio 2025 (Fuori Abbonamento)

Di David Norisco

Con Pamela Prati, Simone Lambertini e Gianluca Lombardi

Regia Francesco Branchetti


Musiche Originali di Pino Cangialosi

Una storia che racchiude un cumulo di incertezze, dove l’egoismo è l’unica legge conosciuta. Tre

personaggi affrontano un fatto delittuoso, l’Avvocato della difesa espone la sua strategia, la moglie del

colpevole cerca di smontare le colpe del marito forzando una visione priva di concretezza, il giovane

Assistente di studio si barcamena nel nascondere la ludopedia dell’Avvocato. Pian piano tutto si

capovolge, nel capovolgere le loro posizioni i protagonisti difendono allo spasimo il proprio nuovo

ruolo, la moglie ribalta la visione del fatto trasportando la storia in una nuova ottica di un reale al

limite dell’assurdo. Non ci saranno incontri ma scontri, dove l’ironia è servita per degenerare nella

farsa e nell’impossibilità di trovare una scappatoia che abbia un senso reale in questo esilarante gioco

al massacro, perché il reale sarebbe la sconfitta di ognuno di loro, e come spesso succede: se non siamo

vittoriosi almeno immaginiamo di esserlo.

COME FOSSE AMORE dal 30 Gennaio al 2 Febbraio 2025 (Fuori Abbonamento)

Di Marco Cavallaro

Con Marco Cavallaro, Alessia Francescangeli, Jessica Tavanti, Alessandra Cosimato, Sonia Di Fraia,

Peppe Piromalli

Quando le delusioni d’amore trovano sfogo in un rifiuto totale per il sentimento stesso, come si può

tornare ad amare? Tre donne, totalmente differenti tra di loro, fanno ricorso ad una terapeuta per

riparare il loro cuore infranto, ma nessuna di loro sa che anche la stessa terapeuta ha il cuore infranto.

E allora come fare a far tornare la voglia di aprirsi al sentimento più importante della vita? Forse

bisognerebbe scoprire quali sono i loro gusti e cercare “l’uomo ideale”. Riuscirà la nostra terapeuta a

salvare le ragazze, e anche se stessa, e trovare la felicità? Di certo serve l’aiuto...di un uomo...o più

uomini...e se l’uomo in questione fosse tutti questi uomini messi insieme? Ecco che il delirio, di risate,

inizia. Torna con una nuova commedia l’autore di grandi successi come “That’s Amore” “Se ti sposo mi

rovino” e “Amore sono un po’ incinta”...e anche questa volta le risate non mancheranno.


ROMEO E GIULIETTA dal 13 al 23 febbraio 2025 (In Abbonamento)

Di William Shakespeare

Con Gabriele Pizzurro, Benedetta Cigliano, Anna Lisa Amodio, Nicolò Giacalone, Matteo Tanganelli e

con Monica Guazzini e Giovanni Carta

Con la partecipazione di Domenico Pantano

Regia Nicasio Anzelmo

La storia di un amore contrastato che si conclude dolorosamente per una serie di romanzeschi

contrattempi, attribuiti a un destino particolarmente maligno. Tutto ciò nel contesto dell’antica

inimicizia tra la famiglia Montecchi e quella dei Capuleti, che da anni insanguina Verona.

Un grande classico, forse la più celebre opera di Shakespeare, un’opera complessa e per niente banale,

piena di fascino poetico nel raccontare quello che nei secoli è diventato l’inno dell’amore impossibile.


L’AVARO dal 13 al 23 Marzo 2025 (In Abbonamento)

Di Plauto

Adattamento Roberto Lerici da Aulularia di Plauto

Con Gigi Savoia, Francesca Bianco, Fabrizio Bordignon, Francesca Buttarazzi, Giuseppe Cattani,

Germano Rubbi, Alessandra Santilli, Susy Sergiacomo, Roberto Tesconi, Tonino Tosto

Regia Carlo Emilio Lerici


Il vecchio Catenaccio ha scoperto sotto terra, nella sua abitazione, una pentola piena d'oro e vive nel

costante terrore che gli venga sottratta. Anche quando il suo ricco vicino Cicorione viene a chiedergli

in sposa sua figlia Lucia, Catenaccio sospetta che si tratti di una manovra per scoprire il suo oro; alla

fine però accetta, precisando che Cicorione prenderà Lucia senza dote e pagherà tutte le spese del

matrimonio, previsto per il giorno stesso. Catenaccio sposterà la pentola per paura di perderla molte

volte e additerà molte persone che lui crede sospette fino a perdere definitivamente la preziosa

pentola. E qui il testo plautino si interrompe bruscamente...

Un Avaro che si è ammalato per un possesso improvviso, quello che conta per lui è il possesso e non

l'oggetto del possesso. Da qui la spinta ossessiva a nasconderlo per non consumare il capitale ideale

della propria infelice sicurezza.

Pur con 2000 anni sulle spalle il grande Plauto continua ad essere garanzia di divertimento puro.


ANTIGONE FUORI SCENA dal 3 al 13 Aprile 2025 (In Abbonamento)

Scritto e Diretto da Tiziana Sensi

Con 20 giovani attori, Alice Corti, Anania Amoroso e la partecipazione straordinaria di Felice Della

Corte.

Questa produzione trae ispirazione dall'adattamento di Jean Anouilh, che nel 1941 riscrisse la

tragedia classica di Sofocle in chiave contemporanea.

Il viaggio della giovane Antigone, figlia di Edipo e Giocasta, sfida il tempo e lo spazio,

attraversando la storia antica per parlare al cuore del nostro presente. In una Tebe spezzata

dal conflitto fratricida, con i fratelli Eteocle e Polinice caduti in battaglia, il nuovo re Creonte

decreta che solo Eteocle avrà onori funebri, mentre Polinice, considerato un traditore, sarà

lasciato insepolto, condannato all'oblio.

Antigone, simbolo di coraggio e resistenza, non si piega alla volontà di Creonte. Determinata

ad onorare il fratello defunto, sfida apertamente il decreto del re, incamminandosi verso una

tragica lotta contro l'ingiustizia, che la porterà ad affrontare la condanna a morte.

In questa rivisitazione, Antigone non è solo un'eroina del passato, ma una giovane donna del

presente, consapevole e risoluta. La sua voce risuona tra le mura di un palcoscenico

malridotto, richiamando l'attenzione su temi attuali come il femminicidio, e la lotta per la

giustizia e la dignità, sfidando un mondo spesso indifferente.

Antigone fuori scena è una commedia che racconta una tragedia, è un'opera che fonde la

tragedia con il metateatro, utilizzando un linguaggio giovane per avvicinare le nuove

generazioni a una drammaturgia potente e senza tempo.

Un inno al coraggio di opporsi all'ingiustizia e un richiamo a non farci mai più trovare

impreparati di fronte alle ingiustizie del nostro tempo.

Perché Antigone fuori scena?

Perché la storia di Antigone è soprattutto la storia di una donna che subisce una grave

ingiustizia ma che non ha paura di far sentire la propria voce. Oggi sono troppe le voci di

donne che denunciano le violenze e ogni donna vittima di violenza diventa protagonista

quando esce di scena con il femminicidio.


EVENTO SPECIALE

MITI - Monologo Scritto, Diretto e Interpretato da Felice Della Corte

...coming soon


INFORMAZIONI E PREZZI


Prezzi Biglietti Sspettacoli in Stagione

Intero: € 25 - Ridotto: € 22 

Under 25 anni: € 11

 

N. B. Possono esserci spettacoli a tariffe diverse quindi consultare la pagina relativa al singolo

spettacolo su www.teatromarconi.it

SPETTACOLI BAMBINI

Orari: Sabato ore 15.00

Prezzi:

- Posto unico € 10

- Under 14 € 9 cadauno

- Card 10 ingressi € 80

ORARI BIGLIETTERIA

Dal Lunedì al Sabato dalle 17.00 alle 20.00

Domenica dalle 16.00 alle 18.00

Teatro Marconi – Viale Guglielmo Marconi 698/E – Roma

Per Informazioni: 06 5943554 info@teatromarconi.it

ACQUISTA 24 ore ONLINE SU  www.bigliettoveloce.it


ABBONAMENTI

dal Giovedì alla Domenica

Intero: € 102   (6 spettacoli comprensivo di prevendita)

Ridotto: € 90  (6 spettacoli comprensivo di prevendita)

Under 25 anni: € 54 (6 spettacoli comprensivo di prevendita)

 

Gli Under 19 che si abbonano insieme ai genitori o ai nonni pagano l'abbonamento € 5 a

spettacolo (€ 30 per 6 spettacoli)

 

VANTAGGI PER GLI ABBONATI

Agli abbonati viene riconosciuto uno sconto ulteriore sul biglietto ridotto per gli spettacoli

fuori abbonamento, inoltre ad un eventuale accompagnatore (uno per abbonamento) sarà

riconosciuto il ridotto.


Ufficio Stampa Teatro Marconi Elisa Fantinel – stampa@teatromarconi.it - 3358160566

Presentata la stagione teatrale sperimentale del Nuovo Teatro Ateneo. Il 1° ottobre Davide Enia porta in scena Roberto Baggio. Tanti i protagonisti del cartellone tra cui Gabriele Vacis, Emio Greco e Pieter C. Scholten, Andrea Cosentino, Claudia Castellucci, il Balletto di Roma



 Stagione teatrale sperimentale

Nuovo Teatro Ateneo

26 settembre - 19 dicembre 2024


Al via la Stagione teatrale sperimentale 2024 del Nuovo Teatro Ateneo,


lo spazio teatrale di Sapienza Università di Roma, destinato alla diffusione della cultura spettacolare

Anteprima, giovedì 26 settembre h. 20.30, Eraclidi di Euripide, a cura di Theatron. Teatro Antico alla Sapienza.


Primo spettacolo, martedì 1° ottobre h 20.30, Roberto Baggio di e con Davide Enia.


Uno dei luoghi più rilevanti e iconici della storia del teatro italiano riapre ufficialmente le sue porte e lo fa con

un cartellone di grande pregio culturale, consono alla sua storia straordinaria. Il Nuovo Teatro Ateneo

presenta dal 26 settembre al 19 dicembre 2024 la sua Stagione teatrale sperimentale.

Il Nuovo Teatro Ateneo è un’istituzione culturale di grande rilevanza che si inserisce nella lunga tradizione

teatrale e accademica della città di Roma e di tutta la storia del teatro italiano. Il Teatro Ateneo fu costruito

nel 1935. Nel 1954 fu fondato l’Istituto del Teatro, con il compito primario di programmare l’attività del Teatro

Ateneo. Ad esso si appoggiò l’insegnamento di Storia del teatro e dello spettacolo della Facoltà di Lettere e

filosofia, tenuto prima da Giovanni Macchia e poi da Ferruccio Marotti. Successivamente, dal 1980 al 2014, il

Centro Teatro Ateneo ha contribuito a tutti gli effetti a fare del Teatro Ateneo un luogo noto a livello

internazionale.

La nascita del Teatro Ateneo è il frutto di un'idea di valorizzazione della cultura teatrale all’interno

dell’università, con uno spazio dedicato a produzioni artistiche e ad eventi che possano coinvolgere non solo

gli studenti, ma anche il pubblico cittadino. Durante gli anni, il Teatro Ateneo ha visto esibirsi numerosi artisti

di fama, contribuendo così a consolidare la reputazione del teatro come un crocevia di talenti emergenti e

affermati. Il Teatro Ateneo ha saputo adattarsi ai mutamenti sociali e culturali, affrontando tematiche attuali

e rilevanti e rimanendo al passo con le esigenze del pubblico moderno. Questo approccio dinamico ha

contribuito a rendere il Teatro Ateneo non solo un luogo di spettacolo, ma anche un’importante fucina di

idee e di creatività.

Oggi, il Nuovo Teatro Ateneo ambisce ad essere nuovamente un faro di cultura a Roma, rappresentando un

esempio di come l’arte possa integrare e arricchire le esperienze della comunità accademica e cittadina,

promuovendo il dialogo e la condivisione attraverso la magia del palcoscenico. Forte della sua grande e

prestigiosa storia – che ha visto passare sulle tavole del palcoscenico i più grandi nomi del teatro italiano ed

europeo – il Nuovo Teatro Ateneo propone la sua prima Stagione sperimentale, che si distingue per una

programmazione che spazia dal teatro classico alla drammaturgia contemporanea e alla danza.

Dopo un lungo periodo di chiusura terminato nel 2020, il Nuovo Teatro Ateneo intende riproporsi sulla scena

culturale romana con un cartellone formato da quattordici spettacoli di prosa e di danza di richiamo nazionale

e internazionale. La scelta degli spettacoli è stata effettuata dai docenti delle discipline dello spettacolo di


Sapienza – in particolare, dai proff.ri Vito Di Bernardi, Guido Di Palma, Stefano Locatelli e Sonia Bellavia –

ed è stata coordinata dal Centro Sapienza Crea-Nuovo Teatro Ateneo, diretto dal prof. Marco Benvenuti.

“La prima stagione teatrale sperimentale del Nuovo Teatro Ateneo vuole segnare, concretamente, la

riapertura del nostro Teatro a tutta la Comunità Sapienza e al territorio, con un calendario di appuntamenti

che mira a ricollocarlo nel panorama culturale del Paese. – dichiara la Rettrice Antonella Polimeni. – Andremo

a proporre un programma di quattordici spettacoli di prosa e di danza, opere che affrontano grandi questioni

del nostro tempo e che vedono coinvolti anche molti giovani artisti della scena nazionale e internazionale.

L'obiettivo è rendere la programmazione del Nuovo Teatro Ateneo fedele al motto di Sapienza “IL FUTURO È

PASSATO QUI”, onorando quindi la tradizione del nostro Teatro e dei Maestri che lo hanno reso grande, Gigi

Proietti, Carmelo Bene, Eduardo De Filippo per citarne solo alcuni, conciliandola con le nuove correnti culturali

e artistiche che stanno segnando il panorama internazionale.

Vogliamo, inoltre, offrire uno spazio in cui giovani talenti possono proporre, e condividere con il grande

pubblico, la propria arte. Unendo così, ancora di più, la tradizione all’innovazione, il passato al futuro, vivendo

il presente”.

“La stagione teatrale sperimentale del Nuovo Teatro Ateneo, che presentiamo oggi, è una grande sfida sul

piano culturale – dice il Direttore del Centro Sapienza Crea-Nuovo Teatro Ateneo Marco Benvenuti – che

dimostra la vitalità e la capacità di innovare da parte di un’istituzione pubblica qual è Sapienza. Sono certo

che i quattordici spettacoli di prosa e di danza che ospiteremo nell’autunno di quest’anno sapranno

raccogliere l’interesse di un vasto pubblico, interno ed esterno all’Ateneo, e costituiranno il punto di partenza

per nuove e più ampie iniziative non solo sul piano delle arti performative, ma anche su quello della musica,

del cinema e dei media digitali”.

In concomitanza con l’avvio della stagione teatrale sperimentale, Sapienza ha anche deciso di selezionare

un Direttore artistico per il Nuovo Teatro Ateneo. La procedura è pubblica e sarà possibile presentare la

propria domanda di partecipazione accendo al sito del Centro Sapienza Crea-Nuovo Teatro Ateneo.

La stagione – presentata al pubblico il 26 settembre alle ore 15.00 – alla presenza della Rettrice Antonella

Polimeni, proporrà alle ore 20.30 l’anteprima di Eraclidi di Euripide, con la traduzione a cura di Anna Maria

Belardinelli, coordinatrice del progetto Theatron. Teatro antico alla Sapienza, e con l’ideazione e la regia di

Adriano Evangelisti, direttore artistico.

Il Cartellone si aprirà poi ufficialmente martedì 1° ottobre h 20.30 con Roberto Baggio di e con Davide Enia.

“Roberto Baggio” è un monologo commissionato dalla Stiftung Fussball & Kultur EURO 2024 della UEFA e dal

Ministero della Cultura della Germania per il festival “Stadion der Träume”. Il testo, scritto intervistando

medici e infermieri di Emergency, racconta di chi vive e lavora nelle zone di guerra, partendo dall’omonimia

tra un medico anestesista e il calciatore. I gol di Roberto Baggio diventano metafore, spiragli di luce per

ragionare e discutere sulle cose del mondo: la presenza del male, l’insensatezza della guerra, la fragilità del

talento, la bellezza del gesto puro e assoluto.

Giovedì 10 ottobre h 20.30 andrà in scena La Tempesta continua di Claudio Puglisi, spettacolo frutto di un

lavoro di ricerca teatrale del gruppo di attori guidati dal regista Claudio Puglisi, con improvvisazioni ispirate

al romanzo di Peter Handke “Immer noch Sturm”.

Si prosegue giovedì 17 ottobre h 20.30 con Matrimonio con Dio di e con Vito Di Bernardi; Vaclav Nižinskij e

la trasfigurazione della danza in luce. Racconto teatrale di Vito Di Bernardi con immagini in movimento di

Ilaria d’Agostino, è un percorso a ritroso che prende le mosse dai Diari che il grande danzatore russo inizia a

scrivere nel 1919.

Lunedì 21 ottobre h 17.30, spazio al progetto Dancing Days - DNAppunti Coreografici 2024 del

Romaeuropa Festival, con la presentazione degli spettacoli finalisti, selezioni fra oltre 70 candidature del

bando DNAppunti coreografici 2024. Un progetto di sostegno per giovani coreografi italiani under35.

Obiettivo del progetto è individuare un coreografo, una coreografa o un collettivo italiani con un’idea da


sviluppare, a cui offrire un percorso di ricerca con sostegni eterogenei: residenze creative, attività di

accompagnamento critico e di tutoraggio, risorse economiche e repliche dell’esito con un pubblico (il bando

è realizzato dalla rete formata da Centro Nazionale di produzione della danza Virgilio Sieni, Operaestate

Festival/CSC Centro per la scena contemporanea del Comune di Bassano del Grappa, L’arboreto -Teatro

Dimora di Mondaino, La Corte Ospitale – Centro di Residenza Emilia Romagna, Fondazione

Romaeuropa, Gender Bender Festival di Bologna, Triennale Milano Teatro).

Da lunedì 28 a mercoledì 30 ottobre, il Nuovo Teatro Ateneo, dedicherà uno spazio ai progetti di Terza

Missione “Promuovere il benessere delle donne detenute. Lo spazio della pena, la pena dello spazio” e “Per

un teatro necessario. Università, carcere e scuola. Per un modello inclusivo di public engagement e di

formazione integrata attraverso il teatro”. Storia di un cortile regia di Simonetta De Nichilo, sarà lo spettacolo

in scena lunedì 28 ottobre h 21.00; a Roma, nel quartiere di Rebibbia, c’è un cortile conosciuto come lo spazio

dei passeggi. Si trova in mezzo a due alti edifici di mattoni rossi, dove vivono donne private della libertà

personale. Contare i passi per arrivarci, oltrepassando soglie reali e metaforiche, è l’innesco di un viaggio in

un mondo ristretto dove la storia da raccontare non è mai da sola. Martedì 29 ottobre h 20.30, sarà Valentina

Esposito con la collaborazione di Fort Apache Cinema Teatro a proporre lo spettacolo Mercoledì delle Ceneri,

risultato di un percorso di ricerca artistica sul tema della violenza di genere e del corpo ferito, segnato e

abusato fino alla negazione dell’identità. AGENTI, scritto e diretto da Mimmo Sorrentino, sarà lo spettacolo

in scena mercoledì 30 ottobre h 20.30; racconta il vissuto lavorativo e privato di nove agenti di polizia

penitenziaria. A intrecciare le loro storie sono i detenuti con cui hanno a che fare e che vediamo tramite i

racconti degli agenti.

Venerdì 8 e Sabato 9 novembre h 20.30, ancora all’interno del programma del Romaeuropa Festival 2024,

spazio alla danza con Sahara, spettacolo della Compagnia Mòra di Cesena diretta dalla coreografa e

drammaturga Claudia Castellucci, vincitrice del Leone d’argento alla Biennale Danza di Venezia del 2020;

con Sahara si ricerca la condizione iniziale dell’artista che ha, come materia, soltanto la propria persona. La

grande povertà di materie e di relazioni nel deserto spinge la danza a considerare soltanto ciò che si ha: se

stessi, come unico – primo e ultimo – strumento.

Lunedì 11 novembre h 20.30 appuntamento con Risveglio di primavera di PoEM con la regia di Gabriele Vacis;

con la compagnia PoEM ed allestimento e scenofonia di Roberto Tarasco. Nel testo di Wedekind ci sono

Moritz, Melchior, Wendla, Hänschen, Ilse, Martha, appena quattordici anni a testa. E intorno a loro, insieme

a loro, c’è una generazione che non sa di essere persa. Come tutte le generazioni di adolescenti. Gli adulti

sono muti, non hanno le parole per reggere il cambiamento che sta arrivando, e quando parlano non sanno

cosa dire, e fanno guai. È una tragedia di ragazzi e in questa tragedia si riflettono tutti gli spettri di un

Novecento che stava arrivando. Fino al nostro nuovo millennio che protrae all’infinito le adolescenze. Lo

spettacolo verrà replicato anche martedì 12 novembre h 10.30.

Arriva poi Andrea Cosentino al Nuovo Teatro Ateneo, che Giovedì 21 novembre h 21.00, sarà in scena con

Not Here Not Now. Un incontro/scontro da teatranti con la body art, il lazzo del clown che gioca con il martirio

del corpo come testimonianza estrema. Marina Abramovic dice: il teatro, il cinema, l’arte sono limitate,

essere spettatori non è un’esperienza. L’esperienza bisogna viverla. “Theatre is very simple: in theatre a knife

is fake and the blood is ketchup. In performance art a knife is a knife and ketchup is blood.” Il resoconto di

un’esperienza attiva con Marina Abramovic, sotto forma di dramoletto polifonico. Un assolo da stand up

comedian per spettatori fatalmente passivi e programmaticamente maltrattati, con pupazzi parrucche

martelli di gomma e nasi finti. E ketchup, naturalmente.

Martedì 26 e Mercoledì 27 novembre h 21.00, Première, con i danzatori del Balletto di Roma e la coreografia

di Andrea Costanzo Martini, celebra l’umanità, indaga le biografie, le storie uniche e irripetibili di ognuno,

dal più delicato al più selvaggio e feroce, e ci svela che una compagnia di danza in fondo è un villaggio, una

tribù, con i suoi bisogni primari che tentano di essere soddisfatti dall’organizzazione in codici e regole. Tra

luci e ombre, come sotto i riflettori.

Martedì 10 e Mercoledì 11 dicembre h 21.00, spazio al progetto Vestiti della vostra pelle; non è un laboratorio

dove si trasmettono tecniche o metodi da applicare, ma un luogo di incontro e di scambio. Il progetto di

residenze didattiche universitarie “Per un teatro necessario” – terza edizione è un atelier creativo guidato

da Andrea Cosentino, in cui quattro gruppi hanno portato avanti il proprio progetto autonomo di


messinscena.


Al termine di un percorso lungo dieci settimane, durante il quale il tutor ha accompagnato artiste e artisti

nella ricerca e nella costruzione dei singoli progetti, le compagnie presentano i propri lavori in forma di corto.

La stagione si conclude, per quest’anno, Giovedì 19 dicembre h 21.00 con The Body in Revolt. A glimpse in

the creative work of Emio Greco, con Emio Greco e Pieter C. Scholten. Lo spettacolo prevederà

un’esplorazione del corpo attraverso il sistema “Double Skin/Double Mind” e l’analisi di alcune voci dei “Pre-

Choreographic Elements”, che condurranno a visitare e ri-visitare (embodiment) alcuni passaggi coreografici

del repertorio di EG|PC.

Info

Sapienza Università di Roma

Sapienza CREA - Nuovo Teatro Ateneo

Centro di servizi per le attività ricreative, culturali, artistiche, sociali e dello spettacolo

Edificio del Teatro Ateneo CU017

Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma

Telefono: +390649914115

Mail: segreteria.nuovoteatroateneo@uniroma1.it

Sito: www.sapienzacrea.uniroma1.it

Instagram: @sapienzacrea

https://www.vivaticket.com/it/venue/nuovo-teatro-ateneo/518435061

Ufficio Stampa Stagione sperimentale Nuovo Teatro Ateneo

Maya Amenduni

mayaamenduni@gmail.com

+39 3928157943


Calendario dettagliato della Stagione teatrale sperimentale Nuovo Teatro Ateneo


26 settembre - 19 dicembre 2024


Giovedì 26 settembre h 20.30

Eraclidi di Euripide - Anteprima

THEATRON - Teatro Antico alla Sapienza presenta in anteprima gli Eraclidi di Euripide. La tragedia (430-427 a.C.)

propone, attraverso le vicende dei figli di Eracle, le tematiche, sorprendentemente attuali, dell’allontanamento e

dell’accoglienza di chi è senza speranza e senza via di uscita. Atene viene rappresentata come una città ospitale, alleata

leale che agisce secondo Giustizia. Nel finale, tuttavia, si intravede una voluta ambiguità: oppressi e oppressori si

confondono e si scambiano di ruolo, come avviene sempre in ogni realtà, anche attuale, di guerra e di soprusi. Questa

sconcertante struttura drammaturgica dell’opera ha determinato una messa in scena contraddistinta da scelte più

simboliche che realistiche. Essa si sostanzia infatti dall’uso delle maschere, che, raffiguranti le tre distinte identità dei

personaggi coinvolti nell’azione scenica (i supplicanti Eraclidi, gli accoglienti Ateniesi e i feroci Argivi), intendono

evidenziare la mutabilità delle realtà di guerra.

Evento organizzato dalla Prof.ssa Belardinelli

Ingresso gratuito


Martedì 1° ottobre h 20.30

Roberto Baggio di e con Davide Enia

Roberto Baggio è un monologo commissionato dalla Stiftung Fussball & Kultur EURO 2024 della UEFA e dal Ministero

della Cultura della Germania per il festival “Stadion der Träume” (10 maggio -14 giugno 2024, Monaco di Baviera). Il

monologo, diretto da Davide Enia e interpretato da Robert Dölle, ha inaugurato il festival il 10 maggio 2024. Il testo,


scritto intervistando medici e infermieri di Emergency, racconta di chi vive e lavora nelle zone di guerra, partendo

dall’omonimia tra un medico anestesista e il calciatore. I gol di Roberto Baggio diventano metafore, spiragli di luce per

ragionare e discutere sulle cose del mondo: la presenza del male, l’insensatezza della guerra, la fragilità del talento, la

bellezza del gesto puro e assoluto.

Evento organizzato dal Prof. Di Palma

Ingresso a pagamento – costo dei biglietti: 15 euro + prevendita; 10 euro + prevendita per i dipendenti Sapienza; 5 euro

+ prevendita per gli studenti Sapienza e riduzioni di legge.

Clicca qui per il link per l’acquisto dei biglietti.


Giovedì 10 ottobre h 20.30

La Tempesta continua di Claudio Puglisi

Lo spettacolo è frutto di un lavoro di ricerca teatrale del gruppo di attori guidati dal regista Claudio Puglisi e che fa capo

alla Fondazione CulturaSi. Improvvisazioni ispirate al romanzo di Peter Handke “Immer noch Sturm”, pubblicato nel

2010. Il romanzo è scritto in forma quasi integralmente drammatica, fondato sulla condizione di chi sperimenta il sogno.

Nella trama, un “io” si immerge nella visione sognante dei suoi avi, abitanti di un luogo reale che con la fine della

Seconda guerra mondiale perderà del tutto la propria identità. In un territorio di confine, dove si incontrano diverse

culture e differenti linguaggi, la sconfitta della sopravvivenza lascia spazio alla vittoria dell’amore. E della musica.

Evento organizzato dalla Prof.ssa Bellavia

Ingresso gratuito

Clicca qui per il link per la prenotazione del posto.


Giovedì 17 ottobre h 20.30

Matrimonio con Dio di e con Vito Di Bernardi

Vaclav Nižinskij e la trasfigurazione della danza in luce. Racconto teatrale di Vito Di Bernardi con immagini in movimento

di Ilaria d’Agostino (durata 55 minuti). Nella danza occidentale del XX secolo nessuno come Vaclav Nižinskij (1889-1950)

ha vissuto in maniera così tragica il conflitto tra corpo e anima, tra l’eredità del balletto classico, con la sua disciplina

spersonalizzante e il suo virtuosismo acrobatico spesso fine a se stesso, e la necessità del danzatore moderno di

esprimere in scena una sensibilità tutta nuova, una soggettività irrequieta, accesa dall’atto creativo e protesa oltre i

confini del già conosciuto. Il racconto teatrale di Vito Di Bernardi è un percorso a ritroso che prende le mosse dai Diari

che il grande danzatore russo inizia a scrivere nel 1919 appena prima della sua apparizione in scena con Matrimonio

con Dio, un assolo improvvisato e “composto davanti agli spettatori” in un albergo di St. Moritz. Alle parole della

conferenza-spettacolo si accompagnano le immagini e i video creati a partire dal materiale documentario – foto e

disegni di Nižinskij – pervenuto fino a noi.

Evento organizzato dal Prof. Di Bernardi

Ingresso gratuito

Clicca qui per il link per la prenotazione del posto.


Lunedì 21 ottobre h 17.30

Dancing Days - DNAppunti Coreografici 2024

Presentazione degli spettacoli finalisti, selezioni fra oltre 70 candidature del bando DNAppunti coreografici 2024

FUCK ME BLIND di Matteo Sedda

FUGA di Gaetano Palermo e Michele Petrosino

GOOD VIBES ONLY (the great effort) di Francesca Santamaria

TI RICORDI IL FUTURO? di YoY performing arts (Emma Zani, Roberto Doveri, Timoteo Carbone)

MY BODY IS MADE OUT OF GLASS di Elia Pangaro

DNAppunti coreografici è un progetto di sostegno per giovani coreografi italiani under35, promosso e sostenuto in

collaborazione con Centro Nazionale di produzione della danza Virgilio Sieni, Operaestate Festival/CSC Centro per la

scena contemporanea del Comune di Bassano del Grappa, L’arboreto -Teatro Dimora di Mondaino, La Corte Ospitale –

Centro di Residenza Emilia Romagna, Fondazione Romaeuropa, Gender Bender Festival di Bologna, Triennale Milano

Teatro. Obiettivo del progetto è individuare un coreografo, una coreografa o un collettivo italiani con un’idea da


sviluppare, a cui offrire un percorso di ricerca con sostegni eterogenei: residenze creative, attività di

accompagnamento critico e di tutoraggio, risorse economiche e repliche dell’esito con un pubblico.

Romaeuropa presenta all’interno della sua programmazione la serata finale di premiazione con i progetti selezionati

dal bando.

Evento organizzato dal Prof. Di Bernardi, in collaborazione con Romaeuropa Festival

Ingresso a pagamento– costo dei biglietti: 8 euro + prevendita.

Clicca qui per il link per l’acquisto dei biglietti.


Lunedì 28 ottobre h 21.00

Storia di un cortile di Simonetta De Nichilo

Spettacolo creato all’interno dei progetti di Terza Missione “Promuovere il benessere delle donne detenute. Lo spazio

della pena, la pena dello spazio” e “Per un teatro necessario. Università, carcere e scuola. Per un modello inclusivo di

public engagement e di formazione integrata attraverso il teatro”.

A Roma, nel quartiere di Rebibbia, c’è un cortile conosciuto come lo spazio dei passeggi. Si trova in mezzo a due alti

edifici di mattoni rossi, dove vivono donne private della libertà personale. Contare i passi per arrivarci, oltrepassando

soglie reali e metaforiche, è l’innesco di un viaggio in un mondo ristretto dove la storia da raccontare non è mai da sola.

Evento organizzato dal Prof. Di Palma

Ingresso gratuito

Clicca qui per il link per la prenotazione del posto.


Martedì 29 ottobre h 20.30

Mercoledì delle Ceneri di Valentina Esposito, con la collaborazione di Fort Apache Cinema Teatro

Spettacolo creato all’interno del progetto di Terza Missione indirizzi strategici “Per un teatro necessario. Università,

carcere e scuola. Per un modello inclusivo di public engagement e di formazione integrata attraverso il teatro” con la

collaborazione di Fort Apache Cinema Teatro e con la regia di Valentina Esposito.

Mercoledì delle Ceneri è il risultato di un percorso di ricerca artistica sul tema della violenza di genere e del corpo ferito,

segnato e abusato fino alla negazione dell’identità. Contesto contenitore della trama sviluppata a partire dal tema di

fondo è il rito popolare carnevalesco celebrato nelle province laziali e campane nei giorni di martedì grasso e di

mercoledì delle ceneri, momenti rituali e simbolici di morte e rinascita di corpi/fantoccio bruciati e inceneriti dal fuoco

di un rogo purificatore. Lo spettacolo è il risultato di una prassi creativa che utilizza il teatro come strumento di

elaborazione della sofferenza, di revisione del passato, di riflessione sul vissuto e attraversa i contenuti personali degli

interpreti in un processo condiviso di invenzione che ricolloca i contributi in forma narrativa e teatrale sulla scena.

Evento organizzato dal Prof. Di Palma

Ingresso gratuito

Clicca qui per il link per la prenotazione del posto.


Mercoledì 30 ottobre h 20.30

AGENTI scritto e diretto da Mimmo Sorrentino

“AGENTI” racconta il vissuto lavorativo e privato di nove agenti di polizia penitenziaria. A intrecciare le loro storie sono i

detenuti con cui hanno a che fare e che vediamo tramite i racconti degli agenti. Il poeta che tenta il suicidio perché

incuriosito più dalla morte che dalla vita. Faccia di luna che è una donna nata nel corpo di un uomo. L’assassino di cui

tutti hanno paura perché ha fatto del male la sua religione. Figlio di puttana che pensa di essere il secondo marito di

Santa Lucia. Il cinese che prova ad arrangiarsi e spera di diventare “influenza” (Influencer) quando uscirà di galera. Il

dolore di queste anime condannate tocca nel profondo chi si occupa di loro provocando dei cambiamenti nelle loro vite

e sono lo scheletro narrativo delle storie, perché è attraverso di esse che le storie degli agenti si intrecciano.

E poi c’è il carcere, con le sue logiche contraddizioni. Luogo di dittatura perché è permesso solo ciò che è stabilito dalla

legge, al contrario degli stati liberali dove è permesso tutto ciò che non è proibito. La guardia sul muro di cinta. Le

scorte. Le cariche. Le perquisizioni. Le azioni eroiche e meschine. Dove si è sempre sulla zona di conflitto tra l’essere

umani e l’essere disumani e bisogna continuamente scegliere. Scelta che stressa in maniera inenarrabile la vita delle

persone se chiamate a lavorare nel luogo della cattività. Gli amori. In carcere ci sono tutte le sue declinazioni. Le


aspettative. La depressione. “Solo un matto può essere contento di stare in carcere e i matti non è che poi stanno così

bene”. La pensione. Attesa, ma quando arriva lascia l’amarezza perché anche all’inferno si costruiscono relazioni sociali.

L’urgenza. È sbagliato pensare che il pianeta carcere sia un’emergenza. È un’urgenza continua. La consapevolezza della

scarsa riconoscenza sociale. “Durante il corso gli ispettori ci dicevano di continuo che gli agenti della polizia

penitenziaria hanno la stessa dignità degli alti corpi dello Stato, ma se fosse vero non avrebbero avuto bisogno di

ribadirlo. Sono sicuro che ai finanzieri e ai carabinieri non stanno a dire che hanno la stessa dignità di noi agenti di

polizia penitenziaria. Del resto, è naturale che sia così. Un cittadino se ha bisogno di aiuto chiama i carabinieri o la

polizia di Stato, non certo i poliziotti della penitenziaria.

Evento organizzato dal Prof. Di Palma

Ingresso gratuito

Clicca qui per il link per la prenotazione del posto.


Venerdì 8 e Sabato 9 novembre h 20.30

Sahara, spettacolo di danza della Compagnia Mòra di Cesena diretta dalla coreografa e drammaturga Claudia

Castellucci, vincitrice del Leone d’argento alla Biennale Danza di Venezia del 2020

Con Sahara si ricerca la condizione iniziale dell’artista che ha, come materia, soltanto la propria persona. Creare dal

nulla è la segreta pretesa dell’arte che proprio nel deserto vuole sperimentare di quanto poco essa possa avere bisogno

per opporre all’estrema condizione della monotonia di tempo e di spazio un altro mondo. La grande povertà di materie

e di relazioni nel deserto spinge la danza a creare soltanto con ciò che si ha: se stessi, come unico –primo e ultimo–

strumento. Forme inesistenti e irriproducibili sono realizzate se non attraverso sé stessi. Ancor prima di essere una

situazione spaziale, il deserto impone una condizione temporale massimamente elastica: momenti di attesa

esasperante e momenti di repentina prontezza, che la musica, composta su commissione, saprà dettare.

Evento organizzato dal Prof. Di Bernardi, in collaborazione con Romaeuropa Festival

Ingresso a pagamento – costo dei biglietti: 20 euro + prevendita; 12 euro + prevendita per i dipendenti Sapienza; 8 euro

+ prevendita per gli studenti Sapienza e riduzioni di legge.

Clicca qui per il link per l’acquisto dei biglietti.


Lunedì 11 novembre h 20.30

Risveglio di primavera di PoEM con la regia di Gabriele Vacis

con la compagnia PoEM

allestimento e scenofonia di Roberto Tarasco.

Nel Risveglio di primavera di Wedekind ci sono Moritz, Melchior, Wendla, Hänschen, Ilse, Martha, appena quattordici

anni a testa. E intorno a loro, insieme a loro, c’è una generazione che non sa di essere persa. Come tutte le generazioni

di adolescenti. Gli adulti sono muti, non hanno le parole per reggere il cambiamento che sta arrivando, e quando parlano

non sanno cosa dire, e fanno guai. I ragazzi sentono il loro corpo cambiare, il risveglio del titolo anima i loro sogni e le

loro paure, non ci sono maestri che possano insegnargli come si fa a sopravvivere. E così il sesso, lo stupro, l’aborto,

l’omosessualità e il suicidio vanno a braccetto con i compiti di matematica, i nastri rosa da passare nelle camicie, i

nontiscordardimé da cogliere al fiume. È una tragedia di ragazzi – come dice il sottotitolo – e in questa tragedia si

riflettono tutti gli spettri di un Novecento che stava arrivando. Fino al nostro nuovo millennio che protrae all’infinito le

adolescenze.

Lo spettacolo verrà replicato anche martedì 12 novembre h 10:30.

Evento organizzato dal Prof. Locatelli, con il contributo di LABS Sapienza / Dipartimento SARAS

Ingresso a pagamento – costo dei biglietti per l’11 novembre: 20 euro + prevendita; 15 euro + prevendita per i dipendenti

Sapienza; 8 euro + prevendita per gli studenti Sapienza e riduzioni di legge. Costo dei biglietti per il 12 novembre: 8 euro

+ prevendita.

Clicca qui per il link per l’acquisto dei biglietti.


Giovedì 21 novembre h 21.00

Not Here Not Now, di e con Andrea Cosentino

Un incontro/scontro da teatranti con la body art, il lazzo del clown che gioca con il martirio del corpo come

testimonianza estrema. Marina Abramovic dice: il teatro, il cinema, l’arte sono limitate, essere spettatori non è

un’esperienza. L’esperienza bisogna viverla. “Theatre is very simple: in theatre a knife is fake and the blood is ketchup.


In performance art a knife is a knife and ketchup is blood.” Il resoconto di un’esperienza attiva con Marina Abramovic,

sotto forma di dramoletto polifonico. Un assolo da stand up comedian per spettatori fatalmente passivi e

programmaticamente maltrattati, con pupazzi parrucche martelli di gomma e nasi finti. E ketchup, naturalmente.

Evento organizzato dal Prof. Di Palma

Ingresso a pagamento– costo dei biglietti: 16 euro + prevendita; 12 euro + prevendita per i dipendenti Sapienza; 8 euro

+ prevendita per gli studenti Sapienza e riduzioni di legge.

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Martedì 26 e Mercoledì 27 novembre h 21.00

Première, con i danzatori del Balletto di Roma e la coreografia di Andrea Costanzo Martini

Première nasce dall’incontro di Andrea Costanzo Martini con i danzatori del Balletto di Roma e dalla fascinazione per

questi artisti così giovani che inseguono il loro desiderio di movimento, sia come sentimento personale, che come

bisogno comune. Première celebra l’umanità, indaga le biografie, le storie uniche e irripetibili di ognuno, dal più delicato

al più selvaggio e feroce. Quale allineamento di stelle e pianeti ha permesso loro di essere qui su questo palcoscenico,

pronti e disposti a sacrificare qualcosa per noi spettatori? Première ci svela che una compagnia di danza in fondo è un

villaggio, una tribù, con i suoi bisogni primari che tentano di essere soddisfatti dall’organizzazione in codici e regole. Tra

luci e ombre, come sotto i riflettori.

Evento organizzato dal Prof. Di Bernardi

Ingresso a pagamento – costo dei biglietti: 20 euro + prevendita; 12 euro + prevendita per i dipendenti Sapienza; 8 euro

+ prevendita per gli studenti Sapienza e riduzioni di legge.

Clicca qui per il link per l’acquisto dei biglietti.


Martedì 10 e Mercoledì 11 dicembre 2024 h 21.00

Vestiti della vostra pelle

Vestiti della vostra pelle non è un laboratorio dove si trasmettono tecniche o metodi da applicare, ma un luogo di

incontro e di scambio in cui, in funzione dei progetti presentati dai partecipanti, si sperimentano specifici percorsi per

la creazione di un corto teatrale. I partecipanti saranno chiamati a condividere un doppio percorso di sperimentazione:

da un lato, la ricerca per trovare le forme più adatte alla realizzazione del proprio progetto; dall’altro, la collaborazione

con i tutor alla definizione di un processo didattico aperto, utile a formalizzare la terza edizione del progetto di residenza

didattica nel quadro più generale della Terza Missione universitaria nel settore dello spettacolo dal vivo.

Il progetto di residenze didattiche universitarie Vestiti della vostra pelle – terza edizione è un atelier creativo guidato

da Andrea Cosentino, in cui quattro gruppi hanno portato avanti il proprio progetto autonomo di messinscena. Al

termine di un percorso lungo dieci settimane, durante il quale il tutor ha accompagnato artiste e artiste nella ricerca e

nella costruzione dei singoli progetti, le compagnie presentano i propri lavori in forma di corto.

Evento organizzato dal Prof. Di Palma

Ingresso gratuito

Clicca qui per il link per la prenotazione del posto.


Giovedì 19 dicembre h 21.00

The Body in Revolt. A glimpse in the creative work of Emio Greco, con Emio Greco e Pieter C. Scholten

Lo spettacolo prevederà una esplorazione del corpo attraverso il sistema "Double Skin/Double Mind" e l'analisi di

alcune voci dei "Pre-Choreographic Elements", che condurranno a visitare e ri-visitare (embodiment) alcuni passaggi

coreografici del repertorio di EG|PC.

Evento organizzato dal Prof. Di Bernardi

Ingresso a pagamento – costo dei biglietti: 20 euro + prevendita; 15 euro + prevendita per i dipendenti Sapienza; 8 euro

+ prevendita per gli studenti Sapienza e riduzioni di legge.

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