Beatrice Fiorìca (Emanuela Muni) sospetta che suo marito il Cavalier Fìorica la tradisca con Nina (Annarita Granatiero), la giovane moglie dello scrivano Ciampa (Pino Caruso), i suoi sospetti sono avvalorati dalle parole della Saracena (Carmen Di Marzo) che in questa versione è una cartomante, donna guerriera, pronta ad accendere il fuoco di ogni donna tradita e ad aiutarla nella vendetta, che aveva visto Nina con al collo una collana a pendagli ragalatole dal Cavalier Fiorìca.
Beatrice nonostante il freno non ascoltato postole dalla sua cameriera Fana (Matilde Piana), riesce a coinvolgere il commissario Spanò (Franco Mirabella) nell' "agguato" per i due fedifraghi, ben guardandosi dal mettere al corrente del suo piano (per paura di essere fermata) sua madre Assunta (Anna Melvica) e suo fratello Fifì (Alessio Di Clemente).
Il vero gioco della commedia è tra Beatrice e Ciampa, tutti e due sanno di essere cornuti, ma una vuole la vendetta lo scandalo pubblico, perchè sta usando la chiave pazza, quella situata sulla tempia sinistra, l'altro mette le mani avanti per evitare che nell'eventuale caduta possa battere la testa, e parla con la chiave civile quella posta sulla fronte, lui non vuole lo scandalo, altrimenti sarebbe costretto a uccidere Nina, vuole che tutto rimanga come sia, pur che la gente non mormori e che siano rispettati i pupi.
In questa versione sono state recuperate alcune scene tagliate dal copione originale, che mettono più a fuoco il personaggio di Beatrice, come quella in cui vengono trovati degli scorpioni in mezzo alla biancheria segno di tradimento, o come quella in cui Spanò dice che un uomo se ha sempre da mangiare pane francese, gli può venire voglia di pane nero.
Alla fine Ciampa, seppur con il suo pupo ammaccato di subalterno, riesce con il suo ragionamento, sulle tre corde, la seria, la civile, e la pazza, ad avere una rivalsa sulla classe superiore, la sua teorizzazione del perbenismo borghese lo fa assurgere a personaggio lucido e coerente, che lo porta alla fine della commedia a una grande risata amara, cosapevole ma anche di soddisfazione, mentre Beatrice, oltre a non ottenere nulla, s passerà per pazza.
Questa versione di "Il berretto a sonagli" ha il pregio di essere godibile, ci si fa anche delle risate, in particolare con il personaggio di Spanò: una macchietta di come Pirandello vedeva lo stato.
Pino Caruso, bravo nel mantenere una recitazione volutamente pacata e contenuta fino all'esplodere finale. Brave le interpreti femminili tranne l'Anna Rita Granatiero che interpretava Nina, si piccolo ruolo, ma comunque completamente decontestualizzata e monocorde. Alessio Di Clemente, buonala presenza scenica, ma la voce ancora poco impostata.
Miriam Comito
Il Berretto a Sonagli
di Luigi Pirandello
adattamento di Francesco Bellomo, Moreno Burattini, Pino Caruso
Regia di FRANCESCO BELLOMO
costumi Sabrina Chiocchio
scena Carmelo Giammello
musiche Mario D’Alessandro
luci Stefano Pirandello
coordinamento artistico Moreno Burattini
scena Carmelo Giammello
musiche Mario D’Alessandro
luci Stefano Pirandello
coordinamento artistico Moreno Burattini
produzione Isola Trovata – Francesco Bellomo
Personaggi ed interpreti:
Ciampa – Pino Caruso
Beatrice - Emanuela Muni
Beatrice - Emanuela Muni
Fifì - Alessio di Clemente
Commissario Spanò - Franco Mirabella
Fana - Matilde Piana
Saracena – Carmen Di Marzo
Nina – Anna Rita Granatiero
e la partecipazione di Anna Malvica nel ruolo della Signora Assunta
Commissario Spanò - Franco Mirabella
Fana - Matilde Piana
Saracena – Carmen Di Marzo
Nina – Anna Rita Granatiero
e la partecipazione di Anna Malvica nel ruolo della Signora Assunta
Orari e prezzi
martedì, giovedi, venerdì e sabato ore 20.45
mercoledì e domenica ore 17.00
posto unico. intero 20 euro- ridotto 17 euro
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