4:48 Psychosis di Sarah Kane
Traduzione di Barbara Nativicon Elena Arvigoregia Valentina CalvaniLuci Javier Delle MonacheScene e costumi Elena Arvigo e Valentina CalvaniMusiche Susanna StivaliProduzione Associazione M15 e SantaRita Teatro in collaborazione con GankLuci Javier Delle Monache
4.48 Psychosis, scritto nel 1999, è l'ultima opera teatrale della drammaturga britannica Sarah Kane .4.48 Psychosis non aderisce alla forma teatrale convenzionale.E’ composto da 24 quadri in cui non sono ci sono indicazioni per la messa in scena ne’ temporali ne’ psicologiche .Il dramma è dunque diviso in più discorsi pronunciati da una miriade di voci appartenenti a un’unica persona continuamente alla ricerca della sua identità. Il linguaggio e’ a tratti naturalistico, a tratti astratto e poetico .4.48 Psychosis non è l’ultima lettera di un suicida.4.48 Psychosis è mancanza, ricerca, desiderio e rifiuto.È quello che succede alla mente di una persona quando crollano le barriere che dividono la realtà dall’immaginazione.4:48 Psychosis racconta la fragilità dell’amore e la disperata tenacia della speranza .È il desiderio di un amore incondizionato.E’ il rifiuto di una società in cui non c’è spazio per le emozioni ,una società che si ostina a “ curare” invece che “prendersi cura” .
Secondo le statistiche le 4.48 è l'orario in cui più frequentemente si manifesta la depressione, ma cosa è la depressione?Una malattia da curare con i farmaci? NO! La depressione è uno stato d'animo determinato dalla rabbia, la rabbia che sale in seguito ad una delusione, atavica non curabile con nessuno tipo di farmaci, ma solo con una presenza affettiva con il prendersi cura. Quando viene a mancare questo si innesca nell'anima un cortocircuito mortifero, fatto si sensi di colpa, mi taglierei un braccio, perchè quella cosa che è successa a quella persona è colpa mia, qualunque cosa succede è colpa mia. Non si riesce più a sopportare il peso della vita così come è strutturata,al punto da volerla rovesciare, toglierle significato. Elena Arvigo, riesce in modo splendido ad impersonare l'ultima "fatica" di Sarah kane, si rimane incollati con lo sguardo e le orecchie bene tese, per non perdere neanche un secondo di questo spettacolo, con una scenografia apocalittica, ma al contempo archetipa (terra mischiata a pezzi di vetro) abat-jour gettate negli angoli, la Arvigo a piedi nudi ci fa entrare nel mondo realistico di Sarah Kane, un depresso è solamente chi lucidamente vede la realtà ed è in grado di descriverla così come è senza edulcorazoni, e lo esprime nello stile del "your face theatre". Quello che esite in verità è la distruzione e non è un invenzione degi anni 90" ma è una "scoperta" ben più anticaa cui la kane ha saputo attingere sapientemente.
Miriam Comito
carrozzerie | n.o.t
Nessun commento:
Posta un commento