Teatro della Cometa
28 GENNAIO |16 FEBBRAIO
2014
Compagnia della Luna e Società
per Attori
presentano
IL GRANDE MAGO
(tratto
da una storia vera)
di
Vittorio Moroni
con
Luca De Bei
regia
Giuseppe Marini
Costumi: Alessandra Cardini
Disegno luci: Marco Laudando
Organizzazione: Rosy Tranfaglia, Franco Clavari
Io sono un errore.
Un errore di nome Andrea.
Femmina in corpo di maschio.
Amo le donne senza poter essere
uomo.
Tu sei il Grande Mago, creatore
di ogni cosa. Io in te ci credo e ti domando:
Perché? È stato davvero un
errore oppure è un castigo?
Non posso stare qui, fermo davanti
ad uno specchio deforme.
A scuola sono più strano
di un finocchio, al negozio dove lavoro più pericoloso di un rapinatore
-per questo sto per essere licenziato - mio padre è morto per non vedermi,
mia madre si sente un falegname di comodini difettosi.
E Anna?
Diceva di amarmi come sono. Ne
era sicura.
Allora perché non accetta
quello che sto facendo?
Non importa quanto è lungo
e pauroso il viaggio.
Io ho deciso: non resterò qui,
a fare la cavia da torturare.
Rimedierò all’errore
e diventerò quello che sono.
Forse sarò solo alla fine
del cammino.
Forse questo è il mio destino.
E tu Simone?
Perché mi guardi in quel
modo?
Hai paura perché non sono
come gli altri papà?
Eppure ti amo più di ogni
altra creatura del Grande Mago.
Vittorio Moroni
Sarà in scena al Teatro della Cometa dal 28 Gennaio al 16 Febbraio 2014, IL
GRANDE MAGO (tratto da una storia vera), scritto da
Vittorio Moroni, con la regia di Giuseppe Marini. Protagonista
è Luca De Bei. Lo spettacolo torna in scena dopo il grande successo di pubblico e
di critica ottenuto nella passata stagione.
Andrea sta per avere un figlio. Andrea sta diventando donna. Andrea capisce di essere un errore. Un errore commesso
dal Grande Mago. Una donna in un corpo da uomo. Decide di intraprendere
il viaggio per non essere più una cavia torturata, ma un essere umano
autentico. Questa scelta, però, porta con sé un rischio: la solitudine
alla fine del cammino. Ma il rischio più grande è quello di perdere
le persone più care: la famiglia, la compagna Anna e soprattutto il
figlio Simone, che Andrea ama più di tutte le creature del Grande Mago.
Andrea accetta il rischio. Un percorso privato, la storia vera di una
sofferta metamorfosi, dal maschile al femminile, preceduta e complicata
da una paternità imprevista. La vicenda di un padre che diventa donna,
raccontata in prima persona, che sposta l’attenzione dal cambio di
sesso di per sé, per concentrarsi sulle reazioni degli altri e sull’effetto
che esse hanno su di lui/lei. Dal licenziamento dopo il cambio di sesso,
alle perplessità del figlio di sei anni, dall’accettazione di sua
madre, alle resistenze del fratello: un percorso in cui il protagonista
è davvero solo durante la transizione.
Lo spettacolo affronta il tema del gender, di soggetti laboriosamente mutati, creature che
hanno varcato i confini del sesso originario, approdati alla transessualità
non senza incontrare ostacoli sociali, pregiudizi familiari, impreparazioni
di portata somatica. Di certo il cambiamento di sesso ha tuttora infiniti
aspetti sconosciuti e inesplorati. Mentre abbondano scuole di pensiero
e di critica fondate solo su luoghi comuni.
Presentato al "Garofano
Verde • scenari di teatro omosessuale” 2011 • rassegna a cura di Rodolfo di Giammarco
Rassegna
stampa:
Ha mille sfaccettature, tanti
volti inesplorati, infinite deregulation un testo come “Il Grande
Mago” di Vittorio Moroni. Una partitura per un solo personaggio femminile
che evoca il precedente sé maschile. Un testo che prende corpo e voce e che fa parlare
il nostro altro da sé, non potendo però sottrarsi a quella cosa chiamata
amore. Rodolfo Di Giammarco - La Repubblica
Il racconto articolato, delicato quotidiano è
costruito in una fine tessitura di chiari e scuri. De Bei lo rende vivo
e vero facendoci avvertire tutto il disagio e la sofferenza ma anche
la necessità di quel che dice, con una modulazione di intonazioni e
di echi interiori tra paura e nostalgia, ansia ed accettazione, che
trova espressioni pure dal sorriso che illumina gli occhi allo strazio
che deforma i lineamenti. Paolo Petroni - Corriere della
Sera
Strepitosa e sensibile interpretazione di un testo
delicato e intelligente sulla naturale essenza della diversità. Donatella Codonesu - Teatroteatro.it
La regia asciutta che si concentra sul linguaggio
del corpo e sull'intenzione della voce dell'interprete, permettono di
godere della immensa bravura di De Bei che si dona completamente al
suo personaggio mettendone a nudo il nodo irrisolto della sua identità
più intima che Andrea scioglie approdando, con coerenza e rispetto
per se stessa, ad Aurora. Alessandro Paesano - Teatro.Org
Questo moderno e tormentato romanzo di formazione
esplode in maniera dirompente, nella totale ed asettica semplicità
della messa in scena congegnata da Giuseppe Marini, grazie all’interpretazione
magistrale, profondamente interiorizzata e capace di accarezzare con
naturalezza le più variegate sfaccettature del suo complesso personaggio,
regalata con incredibile generosità da Luca De Bei. Uno spettacolo
di sorprendente acutezza e potenza. Da non perdere. Andrea Cova - Saltinaria.it
Il “Gande Mago” incanta ed emoziona. Non c’è
ricetta per costruire emozioni, né regole che ne garantiscano il successo.
Esiste però il talento di uno o più artisti all’opera, dato dalla
commistione di istinto, preparazione tecnica ed esperienza. In questo
caso sono tre: Vittorio Moroni (un ispirato autore), Giuseppe Marini
(un raffinato regista) e Luca De Bei (un interprete sensibile). Andrea Ozza - Critical Minds
Luca De Bei è vibrante e discreto nella sua
delicata interpretazione, è fin dall’inizio straziante e commovente
nel suo percorso interpretativo e ci fa rivivere con semplicità ma
precisione tutte le tappe del suo calvario. Il Grande Mago di Moroni
è una eccellente realtà nel panorama drammaturgico italiano e con
la complicità di Giuseppe Marini abbiamo assistito a un bel momento
di grande Teatro. Mario Di Calo - Corriere dello
Spettacolo
Epidermidi quotidianamente esposte, ma non corrisposte
da intimità di disarmante fragilità, che cercano una via di fuga tra
l’indifferenza e la cecità di chi ha paura di vedere. “Il Grande
Mago” di Vittorio Moroni mette piede con delicatezza in questo buio
di sensibilità ai margini. Valentina De Simone - La RepubblicaRoma.it
– Che teatro fa
Teatro della Cometa
Via del Teatro Marcello, 4 - 00186
Orario prenotazioni e vendita biglietti:
dal martedì al sabato, ore 10:00 -19:00 (lunedì riposo)
Telefono: 06.6784380
Orario prenotazioni e vendita biglietti:
dal martedì al sabato, ore 10:00 -19:00 (lunedì riposo)
Telefono: 06.6784380
Orario degli spettacoli: dal martedì al venerdì ore 21.00. Il sabato doppio
spettacolo ore 17.00 e ore 21.00. La domenica ore 17.00. Costo biglietti:
22 e 18 euro.
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