LA FELICITA’ E’ UNA COSA SEMPLICE
stagione teatrale 2016/2017ARGOT PRODUZIONI
MISANTROPO
Ovvero liberi esperimenti dell'arte del vivere sociale
di Molière
traduzione, adattamento e regia Francesco Frangipane
con
Arcangelo Iannace, Alceste
Francesco Zecca, Filinte
Vincenzo De Michele, Oronte
Vanessa Scalera, Celimene
Miriam Galanti, Eliante
Silvia Salvatori, Arsinoè
Matteo Quinzi, Acaste
Gilles Rocca, Clitandro
musiche e DJ set Antonello Aprea,
scenografia Francesco Ghisu, costumi Cristian Spadoni, light designer Giuseppe Filipponio
foto Manuela Giusto
I versi recitati da Oronte e Celimene sono del Poeta Norberto Fratta Pumpuli
Davvero interessante lo spettacolo che è in scena in queste settimane al Teatro Argot Studio MISANTROPO per la traduzione adattamento e regia di Francesco Frangipane. Teatro immersivo nel senso più proprio del termine, la quarta parete, finalmente, non è solamente abbattuta ma del tutto frantumata, non ne rimane neanche il fosco ricordo. Gli attori, prima della rappresentazione, girano liberamente per il foyer, dove si tiene un aperitivo, e al momento entrano in sala inseme al pubblico, ma le sorprese non so finite qui..gli sgabelli per sedersi non sono posti tutti al centro ma divisi in due blocchi, si da formare una sorta di passerella centrale. Questa disposizione permette non sono agli attori di passare agevolmente da una parte all'altra della sala, e al pubblico di avere una visione policentrica, ma dà anche la possibilità al singolo spettatore di osservare le espressioni di un altro spettatore all'accadere dei fatti in scena. Questa cosa può essere vista o come uno specchio, quando si ha la stessa reazione del dirimpettaio o come un quadro la si ha diversa. L'ambientazione è quella di una discoteca, con tanto di disk jockey (Antonello Aprea), luogo deputato agli incontri, ma anche al lasciarsi andare al non pensare, al non riflettere .La vicenda è ambientata nel mondo del teatro, e incentra la sua critica sulla moda. in effetti, molto in voglia al giorno d'oggi nel nostro Paese di scrivere. Alceste, uomo puro, interpretato da un bravissimo Arcangelo Iannace, preferisce che le sue opere non vengano pubblicate, ma rimanere coerente con i suoi ideali, nonostante questo ha una passione amorosa per Celimene una Vaessa Scalera in gran vena che invece, è un attrice che usa la parola e il gesto, in modo subdolo per essere al centro dell'attenzione, sperando in un futuro radioso. Accanto a loro una serie di personaggi di cui alcuni chiusi in se stessi, non in grado di rendersi conto di conto di cosa gli succede intorno: Acaste (Matteo Quinzi) e Clitandro (Gilles Rocca) due personaggi femminili che rappresentano la purezza Eliante (Miriam Galanti) e l'intrigo, la donna falsa, seppur in modo diverso e più perverso di Celimene, Arsinoè (Silvia Salvatori) anche lei molto brava nel rendere sia con i toni di voce usati, ma soprattutto che le espressione della bocca la falsa pudicizia, di Arsinoè. Interagiscono direttamente con Alcesti Oronte (Vincenzo de Michele) e Filinte (Francesco Zecca) come antagonista amoroso e amico non compreso.
Senza dubbio un esperimento ben riuscito quello di Francesco Frangipane
Miriam Comito
E’ una produzione Argot ad aprire ufficialmente la stagione all’Argot Studio per la sezione large; Misantropo, ovvero liberi esperimenti dell’arte del vivere sociale dibMolière, la traduzione, l’adattamento e la regia di Francesco Frangipane. Il debutto è previsto per il giorno il 4 ottobre alle ore 20.30 (e sarà in scena fino al 23 ottobre 2016). Il Misantropo è ancora oggi uno straordinario ritratto della società contemporanea, un palcoscenico vivente in cui tutti i personaggi esibiscono i propri esperimenti riusciti, trucchi smascherati e acrobazie maldestre proprie dell’arte del vivere sociale. Una meravigliosa occasione per raccontare la società in cui viviamo e per mettere in mostra vizi e virtù dell’uomo attraverso le mille pieghe dell’animo umano, dalle note di regia di Francesco Frangipane.
Breve sinossi: Non siamo alla corte di Francia del seicento ma al vernissage dell’artista poliedrico Oronte. Fra risate perfide, pettegolezzi impastati di spritz e l’ennesimo ballo selezionato dal dj in sala, si susseguono le false promesse d’amore dell’affascinante Celimene all’innamorato Alceste, parole che dicono il contrario di quello che intendono, adulazioni di convenienza. E come quelle opere esposte nella scenografia, sotto la cui aura concettuale si nasconde il nulla, così sembra succedere anche ai personaggi, che svelano l’impietosa superficialità di una vita costruita sull’apparenza. Tutto con Il Pubblico situato al centro della scena, spettatore muto ma centralissimo di una scena di vita in cui può solo osservare – osservandosi – questa fauna di uomini e donne che con fare snob e borghese si studiano, analizzano e recitano tra di loro la parte più congeniale che possa sopravvivere e trionfare in società.
Teatro Argot Studio
Via Natale del Grande, 27
Orari spettacoli: al martedì al sabato ore 20.30 - domenica ore 17.30
Biglietti: 12 euro (intero) - 8 euro (studenti e over 65)
Tel 06.5898111 – Email: info@teatroargotstudio.com
Site: www.teatroargotstudio.com
Nessun commento:
Posta un commento