Viola Produzioni | Pragma Srl
MICHELA ANDREOZZI JONIS BASCIR
PIETRO GENUARDI GABRIELE PIGNOTTA
E con SILVANA BOSI
OSTAGGI
scritto e diretto da
ANGELO LONGONI
Scene di Francesco Ghisu
Costumi di Margherita Longoni
OSTAGGI in scena alla Sala Umberto dall'8 al 20 novembre 2016, scritto e diretto da Angelo Longoni, è uno spettacolo che va a scavare nella società odierna. Longoni prende in esame cinque "tipi" di essere umano e li pone in uno spazio chiuso. Uno spazio non casuale, bensì uno spazio che per la sua connotazione specifica: una panetteria, rappresenta il luogo dove si vende il padre di tutti gli alimenti, quello primario ed essenziale, che sfama più di ogni altro: il pane. E si sa che mangiare è senza dubbio un bisogno, per ogni essere vivente, annoverabile tra i bisogni primari. La panetteria si trasforma in un bunker grazie al blitz all'interno della stessa, armato e disperato (Gabriele Pignotta) che tiene sotto scacco i presenti: Il panettiere (Pietro Genuardi), la signora anziana, cliente abituale (Silvana Bosi), la giovane donna piena di risorse (Michela Andreozzi) il venditore ambulante extra comunitario (Jonis Bascir). La cattività porterà i personaggi a scontrarsi fra loro. Se l'uomo armato si mostra da subito, per come è vestito, per come agisce, più che un criminale incallito, un improvvisatore del crimine, portato alla disperazione dallo stato, gli altri personaggi si scopriranno a poco a poco, portando a galla, da una parte il cinismo che permea la società odierna "ognuno per se", e dall'altra una sorta di accordo possibile fra le varie parti della società. Il personaggio interpretato con grande attenzione da Michela Andreozzi, pur essendo quello di una donna che fa il mestiere più antico del mondo, è senza dubbio il personaggio, più in grado, tra tutti, di prendere sottilmente in mano la situazione, addirittura suggerendo al sequestratore cosa fare e cosa dire, senza avere un ritorno personale. Tutti gli altri, compresa la donna anziana, sono acchiocciolati su se stessi, sui loro problemi, e non a caso nel corso dello spettacolo hanno tutti un loro momento personale di sfogo. lo spettacolo, seppur, ambientato in un solo ambiente non è assolutamente claustrofobico, anzi nella detenzione e come se i personaggi si liberassero delle maschere loro imposte dalla società e si sfogassero. Non mancano, anzi sono ben presenti momenti di comicità pura con tuffi nel nonsense. La plateadella Sala Umberto che ieri sera più di una volta è scoppiata in appalusi a scena aperta pullulava di volti noti: Saverio Vallone, Il maestro Mazza, Michele la Ginestra, Patrizia Pellegrino, Stefano Masciarelli, Marco Bonini, Beppe Convertini, Brando Giorgi, Massimiliano Vado
Miriam Comito
OSTAGGI é un testo teatrale che denuncia già nel titolo la propria appartenenza ad un genere diventato ormai un classico nella letteratura e nel cinema.
Uomini assediati, che tengono imprigionati altri uomini e che trattano per la loro liberazione. Una formula in grado di dar vita ad una concentrazione di sentimenti estremi e a un’infinità di modalità interpretative, da quelle violente e drammatiche, dallo scavo psicologico, al paradosso comico.
In OSTAGGI si racconta una storia cruda e divertente, una metafora delle disuguaglianze sociali, economiche e razziali, un apologo sulla profonda crisi che ormai stiamo vivendo da anni.
Un uomo, che ha appena rapinato un modesto istituto bancario, tiene in ostaggio, in una panetteria, quattro persone dopo essere riuscito a fuggire a un inseguimento della polizia. L’uomo inizia una tormentata trattativa con le forze dell'ordine, in un progressivo batti e ribatti di proposte e controproposte.
La situazione è resa difficoltosa e comicamente bizzarra dalla tipologia degli ostaggi che casualmente si trovavano nel negozio al momento dell’irruzione.
Oltre al panettiere, proprietario del locale, sono presenti un'anziana pensionata dal precario stato di salute, una donna dai modi sbrigativi e anticonvenzionali che pratica il mestiere più antico del mondo e un extracomunitario.
All'interno di questa piccola comunità iniziano a sorgere contrasti, ostilità e una divertente lotta per la sopravvivenza. Il punto è rimanere in vita evitando sia un’irruzione della polizia, che le ritorsioni del loro carceriere. La storia procede attraverso colpi di scena, capovolgimenti di fronte e sorprese sia sull’identità del rapinatore, che sulla vera indole degli ostaggi. Lentamente emerge anche una straordinaria e quasi commovente solidarietà che metterà sullo stesso piano tutti quanti, sequestratore e prigionieri.
è una commedia movimentata, con una costruzione drammaturgica caratterizzata da una comica adesione con la realtà sociale che caratterizza i tempi che viviamo. Un piccolo specchio in grado di riflettere l’anima di una comunità che, a dispetto della disgregazione che sta vivendo, ritrova un’umanità solidale e profonda.
Dall’8 al 20 novembre 2016
SALA UMBERTO
Via della Mercede, 50 Roma
Tel. 06 6794753
martedì, giovedì e venerdì ore 21, mercoledì ore 17, sabato ore 17 e 21, domenica ore 17
Prezzi da 32€ a 23€
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