Camera Musicale Romana
presenta
IL GRANDE GRABSKI
Adattamento teatrale di Marco Rinaldi e Paolo Vanacore dall’omonimo romanzo di
Marco Rinaldi (Fazi Editore)
con Toni Fornari, Riccardo Bàrbera, Carmen Di Marzo
Regia Paolo Vanacore
Musiche originali Alessandro Panatteri
Scene Alessandro Chiti
DAL 5 AL 17 DICEMBRE
TEATRO DE’ SERVI-ROMA
Va in scena al Teatro de’ Servi, dal 5 al 17 dicembre, IL GRANDE GRABSKI, adattamento
teatrale a cura di Marco Rinaldi e Paolo Vanacore dall’omonimo romanzo di Marco Rinaldi, con
Toni Fornari, Riccardo Bàrbera e Carmen Di Marzo.
Maurizio (Toni Fornari), già ultraquarantenne, soffre di eiaculazione precoce. Francesca (Carmen
Di Marzo), la moglie di Maurizio, donna bellissima e irraggiungibile, dura e severa, si convince
della malattia di Maurizio dopo la lettura di libri su libri di argomento psicanalitico. La donna
passa con disinvoltura dalle teorie di Freud alle tecniche orientali in una gran confusione di
discipline e studi sui più svariati argomenti, obbligando il marito a intraprendere una terapia
psicanalitica dal fantomatico Dott. Grabski (Riccardo Bàrbera). Peccato che il Dottor Grabski sia
un cialtrone e caotico psicanalista freudiano, poi lacaniano, poi junghiano, a seconda del
momento e dell’estro, che coinvolgerà il protagonista in un’improbabile quanto grottesca cura
psicanalitica facendo subire al paziente tutte le tecniche possibili, declinate con metodi ortodossi
e meno ortodossi caratterizzati da una serie di dialoghi esilaranti tra il dottore e Maurizio, nei
quali il dottore tra l’altro vuole a tutti i costi far ammettere al suo paziente di essere un
omossessuale latente, di odiare suo padre e desiderare sessualmente sua madre. Durante la cura,
Maurizio, oltre a perdere tutti i suoi soldi per star dietro al dottore, imparerà a proprie spese cosa
vuol dire transfert, soffrirà, si metterà in discussione, avvolto dai dubbi, fino a far morire di
crepacuore i genitori, a farsi lasciare e tradire dalla moglie e a rischiare di perdere il lavoro, tutto
questo unicamente per rivendicare il proprio orgoglio ferito.
Lo spettacolo, tratto da un romanzo di grandissimo successo, è una metafora irriverente nei
confronti del mondo della psicoterapia e dei rapporti di coppia, trattati con naturalezza e
disinvoltura in modo del tutto originale, alternando una comicità esplicita, a tratti travolgente, sul
tema del disturbo sessuale, ad un umorismo più colto e raffinato che va a toccare gli ambiti
scientifico-professionali della psicanalisi. Le battute, i continui botta e risposta tra marito e
moglie e tra paziente e medico tengono alto il ritmo dello spettacolo senza interrompere il
cammino verso la guarigione psichica del povero protagonista. Si può ridere delle proprie paure,
dunque? La risposta è nella leggerezza e nel taglio tragicomico di una vicenda divertente e allo
stesso tempo, per certi versi, così universale. Siamo tutti un po’ Maurizio (anche se non soffriamo
di eiaculazione precoce) alla ricerca della nostra strada, alle prese con i condizionamenti che ci
vengono dalle persone vicine (familiari o medici ma anche colleghi di lavoro, parenti, amici)
impegnati a trovare conforto, guida e illuminazione attraverso le innumerevoli proposte che la
nostra società moderna mette sul piatto (sesso, yoga, spiritualità, psicanalisi, ecc.). Che poi la
soluzione non c’è ma ridere di tutto questo sembra un ottimo modo per tirare un sospiro di
sollievo e vivere la vita con molta più serenità.
INFORMAZIONI GENERALI
Teatro de' Servi
Via del Mortaro, 22 | 00187 Roma
Per informazioni e biglietti:
tel. 06.6795130 | info@teatroservi.it
Orari spettacoli:
da martedì a venerdì ore 21
sabato ore 17.30 e ore 21
domenica ore 17.30
Biglietti: 25 euro
Ufficio Stampa
Maresa Palmacci tel. 348 0803972; palmaccimaresa@gmail.com
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