giovedì 30 novembre 2023

Massimo Dapporto, Antonello Fassari in IL DELITTO DI VIA DELL’ORSINA. Uno spettacolo di Andrée Ruth Shammah al Teatro Ambra Jovinelli


 

6 - 17 dicembre 2023

Teatro Ambra Jovinelli

Uno spettacolo di Andrée Ruth Shammah

IL DELITTO DI VIA DELL’ORSINA

di Eugène-Marin Labiche

traduzione Andrée Ruth Shammah e Giorgio Melazzi

adattamento e regia Andrée Ruth Shammah

con Massimo Dapporto, Antonello Fassari,

Susanna Marcomeni

e con Marco Balbi, Andrea Soffiantini, Christian Pradella

musiche Alessandro Nidi

scene Margherita Palli

costumi Nicoletta Ceccolini

luci Camilla Piccioni

sagome tratte dalle opere di Paolo Ventura

aiuto regista Benedetta Frigerio

assistente alla regia Diletta Ferruzzi

assistente allo spettacolo Lorenzo Ponte

assistente alle musiche Fabio Cherstich con contributi di Michele Tadini

assistente scenografa Francesca Guarnone

fondali Rinaldo Rinaldi

arredi Plinio il Giovane

pittore scenografo Santino Croci

direttore dell’allestimento Paolo Casati

macchinisti Alberto Accalai, Riccardo Scanarotti

elettricista Oscar Frosio

fonico Matteo Simonetta

sarta Nada Campanini

scene costruite presso il laboratorio del Teatro Franco Parenti e FM Scenografia

costumi realizzati presso la sartoria del Teatro Franco Parenti diretta da Simona Dondoni

produzione Teatro Franco Parenti 

durata 1h15 minuti


Massimo Dapporto, Antonello Fassari, saranno i protagonisti, dal 6 al 17 dicembre al Teatro

Ambra Jovinelli di IL DELITTO DI VIA DELL’ORSINA di Eugène-Marin Labiche. Uno spettacolo di

Andrée Ruth Shammah. Il delitto di Via dell’Orsina è uno degli atti unici più conosciuti di un

gigante della drammaturgia come Eugène Labiche, padre nobile del vaudeville, talento prolifico e

sopraffino capace di svelare, con indiavolate geometrie di equivoci e farse, il ridicolo nascosto

sotto i tappeti della buona borghesia. In scena con Massimo Dapporto, Antonello Fassari: Susanna

Marcomeni e con Marco Balbi, Andrea Soffiantini, Christian Pradella.

Due uomini, un ricco nobile ed elegante, Massimo Dapporto, e un proletario rozzo e volgare,

Antonello Fassari, si risvegliano nello stesso letto, hanno le mani sporche, le tasche piene di

carbone e non ricordano nulla di quanto accaduto la notte precedente. Quando dal giornale


apprendono della morte di una giovane carbonaia si convincono di essere stati loro a commettere

l’omicidio. Per i due protagonisti, disposti a tutto pur di sfuggire alla colpa e mantenere le

apparenze, non resta che far sparire ogni prova.

Andrée Ruth Shammah che firma la regia e, assieme a Giorgio Melazzi, l’adattamento, mantiene

intatta la struttura della pochade e del gioco indiavolato degli equivoci, ma vira al noir seminando

inquietudini all’ombra di qualcosa che incombe. La Francia perbenista e ottocentesca di Labiche

diventa l’Italia del primo dopoguerra, prefascista e conformista. Alcune battute e personaggi sono

“rubati” da altri lavori del drammaturgo francese per dare più spessore alle sottotrame e rendere

più stratificata la vita che c’è dentro. Un sottile turbamento, fatto di piccole sospensioni, guida gli

attori. Clownerie e astrazione beckettiana, il ritmo del vaudeville e la tradizione del teatro brillante

italiano si incontrano in un vaudeville noir che fa ridere e pensare e che con i suoi vorticosi intrecci

riesce a raccontarci, in modo non scontato, il disorientamento che stiamo attraversando.

Una vicenda fatta di tensioni che gioca con i tanti tic di oggi e mette in scena il contrasto tra come

vogliamo apparire e come siamo davvero dentro la solitudine che ci attanaglia.

Eugène Labiche (Parigi 1815-1888) ha firmato in quarant’anni ben 174 copioni fra commedie e atti

unici, scritti da solo o in collaborazione con altri autori. Una frenetica attività drammaturgica che

ha prodotto alcuni capolavori come Il cappello di paglia di Firenze, ed è culminata con due

messinscene alla Comédie Française e la chiamata all’Académie Française. Fu consacrato anche

come il “re del teatro da boulevard”, genere di teatro leggero e comico allestito in teatri parigini a

gestione privata, come il Palais-Royal, dove il drammaturgo mise in scena anche L’Affaire de la rue

de Lourcine nel 1857, e 29 degrés à l’ombre nel 1873. Nelle due pièce, pubblicate da Liberilibri

nella collana «il Circo» del 2014, Labiche sbeffeggia la sua classe sociale, la borghesia, cogliendone

la profonda contraddizione tra l’essere e l’apparire.

Estratti di rassegna stampa

Così una commedia come questa di Eugéne Lebiche trova, più che una pura regia, una versione

completa perfetta: traduzione, parziale riscrittura, aggiunta di due personaggi, due camerieri,

inserto di canzoni per l’occasione composte: Shammah non è esclusivamente regista, qui, ma

regista drammaturgo […] Ma non fa la morale, fa teatro, che è svelamento per incanto, e teatro

comico, che è il sorriso integratore della conoscenza. E trova, in questa versione Shammah, una

sua rappresentazione ideale. Utile, necessaria a tutti noi che viviamo nel semibuio da tanto

tempo, e a cui il teatro può ridare luce, dal buio. Roberto Mussapi, Avvenire.

Nella regia di Shammah si riconosce la volontà di spostare l’attenzione sull’ invenzione del teatro

e il lavoro degli attori. E Massimo Dapporto è vitale, ironico, profondamente attore, e spesso vi

si sovrappone il ricordo del padre, il grande Carlo; Antonello Fassari è il clown col naso rosso,

scanzonato e guitto. Anna Bandettini, La Repubblica

Una superba prova attoriale del duo Dapporto-Fassari che sbeffeggia con estrema serietà la

borghesia perbenista e conformista che Eugene Labiche collocò nella Francia dell’Ottocento e

che Andrée Ruth Shammah, sposta nell’Italia del primo Dopoguerra. Antonio Sanfrancesco,

Famiglia Cristiana.

Senza forzature e appesantimenti ideologici, ma mettendo al centro, come sempre nei suoi

lavori, il piacere del teatro, Andrée Ruth Shammah è riuscita a fare in modo che dietro, e dentro,


il sorriso risuonassero anche note amare, e persino un po’ inquietanti. Rinaldo Vignati,

Cultweek.

Info orari e prezzi

https://www.ambrajovinelli.org/il-delitto-di-via-dellorsinadal-6-al-17-dicembre/

Acquista il biglietto

https://teatroambrajovinelli.vivaticket.it/it/event/il-delitto-di-via-dell-orsina/217303?qubsq=d62b3713-

bd17-42b5-82ac-11c50cc6110b&qubsp=299921c9-939d-4419-895e-

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Orari repliche

mercoledì 06 dicembre 2023 ore 21:00

giovedì 07 dicembre 2023 ore 21:00

venerdì 08 dicembre 2023 ore 19:30

sabato 09 dicembre 2023 ore 16:30

sabato 09 dicembre 2023 ore 21:00

domenica 10 dicembre 2023 ore 17:00

martedì 12 dicembre 2023 ore 21:00

mercoledì 13 dicembre 2023 ore 19:30

giovedì 14 dicembre 2023 ore 19:30

venerdì 15 dicembre 2023 ore 21:00

sabato 16 dicembre 2023 ore 21:00

domenica 17 dicembre 2023 ore 17:00


Teatro Ambra Jovinelli

Via Guglielmo Pepe, 45, 00185 Roma RM

Orario Botteghino

dal martedì al sabato ore 10:00-19:00 - domenica ore 14:00-16:00

Il botteghino sarà aperto a partire da un’ora prima ogni replica per la sola vendita dello spettacolo

in programma

Biglietti a partire da 17 euro fino a 37 euro

Informazioni e Prenotazioni 06 83082884 – 06 83082620


Ufficio stampa su Roma

Maya Amenduni

Agenzia di Comunicazione

+39 392 8157943

mayaamenduni@gmail.com

Francesco Malcangio

Ufficio stampa Teatro Franco Parenti


Tel. +39 02 59995217

Tel. +39 346 4179136

fmalcangio@teatrofrancoparenti.it

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