mercoledì 15 ottobre 2025

Pianeta Baleari, il 15 ottobre e AD.A. dal 16 al 19 ottobre allo Spazio Diamante


VALENTINA MARTINO GHIGLIA | DIANA TEJERA
BEATRICE TOMASSETTI | FERNANDO PANTINI



PIANETA BALEARI

produzione P.G.A. scarl 


SPAZIO DIAMANTE

15 OTTOBRE ore 20.30

Sala White


Pianeta Baleari è uno spettacolo di teatro canzone col duo BEABALEARI, composto dalla musicista e cantautrice Diana Tejera e Beatrice Tomassetti, e l’attrice Valentina Martino Ghiglia. Esplora la zoologia dell’animo umano. In ogni canzone e prosa prendono vita creature immaginarie nate dal quotidiano: il procione disilluso che sogna di cambiare segno zodiacale, l’Ulisse contemporaneo che non salpa più, ma resta “steso sul divano”, il polpo con tre cuori che ama senza via di scampo. Dove finisce il mondo animale inizia quello interiore, e scopriamo che forse, in fondo, non sono poi così diversi. 


Un viaggio nel mondo immaginifico e dell’anima attraverso canzoni, poesia e prosa che raccontano un mondo molto femminile, ricercato, ironico a tratti buffonesco, delicato e crudele. È adatto a chi ama i testi intelligenti, ironici e ricchi di immagini, ma non rinuncia alla musica leggera nel senso più nobile: quella che suona bene, ma ti fa anche pensare. 


Pianeta Baleari osserva l’essere umano come un etologo incantato: ne studia i gesti, i desideri, le apatie, come se fossero rituali misteriosi di una fauna emotiva non ancora classificata. Il linguaggio è semplice, ma mai banale; i versi, ritmici come zampate sulla sabbia, nascondono sotto l’apparente leggerezza la gravità dello stupore, della malinconia, della meraviglia.





 


SARA ESPOSITO | SEBASTIANO GAVASSO | VALERIO LOMBARDI

AD A.

scene e costumi a cura di Compagnia Nous

aiuto regia, organizzazione e distribuzione Gaia Galati

con il patrocinio di AIMA Napoli Onlus | grafica Elena Manocchio

scritto e diretto da SARA ESPOSITO

produzione A.G. Spettacoli di Alessandro Alfieri


SPAZIO DIAMANTE

DAL 16 AL 19 OTTOBRE ore 20.30

Sala White


Anno 2035, la ricerca è ferma e con lei anche il buonsenso: i soggetti deboli vengono rinchiusi in strutture apposite. 

Ada ha 40 anni, l’Alzheimer giovanile e tanta voglia di vivere. 

Con lei condividono lo spazio Pietro, il marito sognatore che se ne prende cura e Max, un chimico farmaceutico obnubilato dalle droghe e dalla passione per le storie raccontate da Ada. 

Tutti insieme vivono tra le pareti bianche della camera di Ada cercando di tenere fuori le ritorsioni del partito ultraconservatore, fino a quando questo delicato equilibrio si rompe.


Ada ha 40 anni e tanta voglia di vivere, talmente tanta che riesce a vivere anche 10 vite in una sola giornata.

Perlustra lo spazio per scoprire nuove forme di vita intelligente, si fidanza con politici dalla dubbia moralità, ma è nella vasca da bagno che avvengono le migliori battaglie a suon di spazzolone e padella contro i rapitori Troiani.

Pietro è l’infermiere che rincorre Ada, la sgrida, la sfama, subisce le sue angherie e se ne prende cura, insieme a Max, chimico farmaceutico dedito alla marijuana e alle droghe psichedeliche.

Tra le pareti bianche della camera di Ada vivono la loro vita, cercando di tenere fuori le urla spaventose degli altri pazienti e le terribili punizioni del Direttore Severissimo.

A rompere questo delicato meccanismo, una soffiata della vicina all’Ispettorato Centrale per la Conformità, branca autonoma del partito ultraconservatore al potere.


NOTE DI DRAMMATURGIA

Anno 2035: la scalata al potere del partito ultraconservatore fa leva sull’ignoranza e la paura.

L’era della demagogia ha preso il sopravvento, arrivando a bloccare ogni evoluzione scientifica.

La ricerca è ferma e con lei anche il buonsenso, i soggetti deboli sono emarginati in strutture apposite e fatti morire. Ada è affetta da Alzheimer giovanile, che la divora mentalmente e fisicamente.

Prima del manifestarsi della malattia viveva insieme al marito, Pietro, ma dopo pochi anni dal loro matrimonio l’Alzheimer inizia rapidamente a prendere possesso della sua mente. Decide di rinchiudersi in quella che lei pensa essere una casa di cura, per non arrecare ulteriore dolore.

Cova dentro di sé una rabbia inspiegabile coscientemente, che in realtà è collegata alla “perdita” del suo grande amore.

Pietro è provato dalla malattia della moglie di cui si prende cura, mettendo a soqquadro la propria vita e creando uno spazio-campana per lei, che però è ignara di tutto. Caparbio, sognatore, combatte con ironia contro la malattia che gli ha portato via la moglie, sperando di riportarla in qualche modo indietro.

Max è il fratello di Pietro, chimico farmaceutico con la passione per la musica, completamente obnubilato dalle droghe e dalla passione per le storie raccontate da Ada.

Su di loro incombe l’I.C.C., un corpo paramilitare che si occupa di reprimere gli oppositori alle regole del partito ultraconservatore. Pietro riuscirà a salvare Ada, ma non nel modo sperato.


NOTE DI REGIA

Questa è una storia quasi vera.

A., nella realtà, è una donna ormai anziana abbandonata dalla famiglia in una casa di cura.

Abbiamo avuto modo di conoscerla attraverso colui che se ne prende cura e abbiamo scritto per lei un amore diverso. Ad A. è una dedica e, al tempo stesso, il titolo dello spettacolo che protegge l’identità della vera protagonista e le affida un nuovo nome affinché la sua storia possa essere raccontata: Ada.


Con questo lavoro siamo andati ad indagare le problematiche che situazioni di questo genere portano con sé.

Con un approccio socratico, votato all’ascolto e alla verità, la messa in scena andrà a sviscerare temi come abbandono, rabbia, malattia, isolamento, eutanasia, in uno Stato che emargina e non aiuta i più deboli, tutelando sì, il diritto alla vita, ma dimenticando il diritto alla morte.

Ci siamo chiesti quali fossero le difficoltà dei malati, ma anche e soprattutto quelle di chi cura, della famiglia, di chi vuole dimenticare, di chi resta e vede la situazione per quello che è: un gran casino.

Sappiamo che il pericolo di scadere in un dramma che si piange e commisera da solo può essere dietro l’angolo, ed è per questo che intendiamo affrontare a muso duro la realtà che abbiamo potuto conoscere prendendola a schiaffi a nostra volta con ironia, leggerezza e qualche punta di cinismo.

Ci sono tante A. nel mondo che non sono tutelate, ci sono altrettanti Pietro che si trovano abbandonati dalle istituzioni. Diamogli voce e ascolto.

Tra le pareti della casa di cura, lettini sgangherati e vasche da bagno senza copertura, si sviluppa questo goffo e disperato trittico in cui tutto quello che lo spettatore vede e sente è, sostanzialmente una menzogna.

Attraverso dialoghi sporchi, corpi sgraziati, rapide virate tra verità e fantasia, la storia di Ada, Pietro e Max si costruisce a ridosso di conversazioni dal ritmo serrato e momenti di intensa riflessione, risate dal gusto amaro, temi sociali e poesia.




SPAZIO DIAMANTE

Via Prenestina, 230/B 00176 Roma RM

mercoledì ore 20.30

Lo Spazio Diamante propone il Biglietto Flessibile: tre soluzioni (Supporter, Standard e Agevolato)

per permettere a chiunque di venire a Teatro.

Tra 18 e 10 euro


UFFICIO STAMPA SILVIA SIGNORELLI silvia.signorelli@sisicommunication.it   T. 338 / 99 18 303
MONICA MENNA monica.menna@sisicommunication.it T. 328 / 94 48 311
ALESSANDRA TEUTONICO alessandra.teutonico@sisicommunication.it   T. 392 / 50 89 173
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