domenica 15 luglio 2012

Il Nerone di Petrolini al foro di Cesare

In una continuità,e a conclusione di un'ideale triologia sull'impero romano, iniziata con il Giulio Cesare, di Shakespeare e proseguita con l'Eneide di Virgilio, va in scena dal  4 luglio fino al 5 agosto, con delle interruzioni da 9 al 12 luglio il 16 e il 17 il 23 e i 30 luglio Nerone, nella versione regalataci da Ettore Petrolini, quella oroginale del 1917, nella sua dissacrante attualità ci restituisce un Nerone a metà tra un dittatore viziato e un capocomico provocatorio, in perfetta antitesi in  puro stile dada con l'arte e il teatro ufficiali. Nella splendida  cornice del Foro di Cesare, suggestiva di memorie, il pubblico viene portato dall'attore guida (Simone Colombari) alla scoperta di una storia, mista tra leggenda e realtà, nonchè permeata di quella sana irriverenza propria del movimento dada a cui Petrolini aderì, perchè si adattava perfettamente ai tipi di personaggi da lui inventati, allo scopo di divertire e sovvertire, con una  lucida analisi del rapporto tra potere e popolo, lo status quo. Nella parte di Nerone troviamo Michele La Ginestra, capace con la sua mimica, di farci tornare indietro nel tempo. La Ginestra è ben coadiuvato da una serie di attori che si muovono abilmente tra le Rovine del foro di Cesare, dando vita  e caratterizzando personaggi, realmente esistiti ai tempi d Nerone come i prefetti del pretorio Tigellino (Francesco Acquaroli) e Afranio Burro (Massimo Lello) la donna perdutamente innamorata di lui: Atte (Siddhartha Prestinari), La cortigiana divenuta moglie Poppea ( Francesca Romana Succi), il poeta Petronio ( Maurizio Di Carmine), lo schiavo Mucrone( ClaudioVanni) Ma Nerone non vuole essere una feroce satira del mono del teatro dell'epoca di Petrolini, di quel potere non solo politico ma anche teatrale, così l'imperatore capocomico e contornato da una compagnia di varietà da Calvia (Silvia Salvatori) alla giovane cantante Valeria Acetilene ( Martina Zuccarello) alla ballerina Egloge (Alessandra Cosimato) il tutto ben diretto dalla regia di Roberto Marafante
Miriam Comito

mercoledì 4 luglio 2012

SCINTILLE di Laura Sicignano in prima nazionale al 46° FESTIVAL TEATRALE DI BORGIO VEREZZI


46° FESTIVAL TEATRALE DI BORGIO VEREZZI
14-15 luglio 2012
PRIMA NAZIONALE
SCINTILLE 
di Laura Sicignano
con Laura Curino
regia di Laura Sicignano
Teatro Cargo di Genova

New York, sabato 25 marzo 1911, ore 16 e 40: manca un quarto d’ora alla chiusura della fabbrica Triangle Waistshirt Company, produttrice di camicette. 
Sono al lavoro circa 600 persone, per lo più donne giovanissime. La maggior parte sa a malapena l’inglese: sono soprattutto immigrate italiane e rappresentano il principale sostegno economico per le loro famiglie. Laura Curino rievoca questa giornata dal punto di vista delle protagoniste, una madre e due figlie, emigrate dall’Italia in cerca di fortunaFirma testo e regia la giovane Laura Sicignano, fondatrice e direttrice del Teatro Cargo di Genova, che da sempre dedica gran parte del suo lavoro di ricerca alle donne e al loro ruolo nella storia e nella memoria.
Una scintilla. Forse è scaturita da una delle fioche lampade a gas che illuminano le file di cucitrici, chine sulle loro macchine. In un attimo, all’Ottavo piano del grattacielo che ospita la fabbrica, prendono fuoco le camicette appese sopra le teste delle lavoratrici, gli avanzi di tessuto ammucchiati in enormi cumuli negli stanzoni, i rocchetti di filo. Non esiste un’adeguata protezione antincendio. Il fuoco impedisce di fuggire. C’è solo una scala d’emergenza, che subito crolla sotto al peso delle operaie. Le porte sono sbarrate: le hanno chiuse i proprietari della fabbrica, per impedire che le lavoratrici escano prima dell’orario stabilito.
La tragedia si svolge in 18 minuti: 146 morti, quasi tutte ragazze.
Le operaie dell’Ottavo, Nono e Decimo piano sono imprigionate dalle fiamme. Cercano di scappare con il montacarichi: crolla sotto il peso eccessivo dei corpi. Un  gruppo di studenti che assistono alla scena dal grattacielo accanto, creano una passerella sul tetto e riescono a salvare moltissime ragazze. Ma presto la passerella cede. Molte restano asfissiate dal fumo. Non rimane che un’unica via d’uscita: saltare giù. La folla da sotto urla: "Non saltare!". Ma le alternative sono due: saltare o morire bruciati. Cento metri dalle finestre al marciapiede. Anche se i pompieri  hanno teso delle reti per accogliere le fuggitive, l’altezza è tale che la stoffa di rompe. Una cascata di corpi. Ragazze dai cornicioni si lanciano tenendosi per mano. Ragazze in fiamme. Centinaia di corpi sul selciato.
Negli anni precedenti le operaie avevano tentato inutilmente di ottenere migliori condizioni di lavoro e di sicurezza. Seguiranno una serie di processi,  da cui i proprietari della fabbrica usciranno praticamente impuniti.
Ma la scintilla della protesta si è sprigionata da questa terribile vicenda, che diventerà uno dei precedenti storici per la Festa della Donna. Molti altri episodi hanno concorso a dar vita all’8 marzo: è certo che se anche fosse falso il collegamento storico, non c' è episodio nella storia delle donne più adatto a segnare un punto di svolta.

Piazza Sant'Agostino
tel. 019/61.01.67