In una continuità,e a conclusione di un'ideale triologia sull'impero romano, iniziata con il Giulio Cesare, di Shakespeare e proseguita con l'Eneide di Virgilio, va in scena dal 4 luglio fino al 5 agosto, con delle interruzioni da 9 al 12 luglio il 16 e il 17 il 23 e i 30 luglio Nerone, nella versione regalataci da Ettore Petrolini, quella oroginale del 1917, nella sua dissacrante attualità ci restituisce un Nerone a metà tra un dittatore viziato e un capocomico provocatorio, in perfetta antitesi in puro stile dada con l'arte e il teatro ufficiali. Nella splendida cornice del Foro di Cesare, suggestiva di memorie, il pubblico viene portato dall'attore guida (Simone Colombari) alla scoperta di una storia, mista tra leggenda e realtà, nonchè permeata di quella sana irriverenza propria del movimento dada a cui Petrolini aderì, perchè si adattava perfettamente ai tipi di personaggi da lui inventati, allo scopo di divertire e sovvertire, con una lucida analisi del rapporto tra potere e popolo, lo status quo. Nella parte di Nerone troviamo Michele La Ginestra, capace con la sua mimica, di farci tornare indietro nel tempo. La Ginestra è ben coadiuvato da una serie di attori che si muovono abilmente tra le Rovine del foro di Cesare, dando vita e caratterizzando personaggi, realmente esistiti ai tempi d Nerone come i prefetti del pretorio Tigellino (Francesco Acquaroli) e Afranio Burro (Massimo Lello) la donna perdutamente innamorata di lui: Atte (Siddhartha Prestinari), La cortigiana divenuta moglie Poppea ( Francesca Romana Succi), il poeta Petronio ( Maurizio Di Carmine), lo schiavo Mucrone( ClaudioVanni) Ma Nerone non vuole essere una feroce satira del mono del teatro dell'epoca di Petrolini, di quel potere non solo politico ma anche teatrale, così l'imperatore capocomico e contornato da una compagnia di varietà da Calvia (Silvia Salvatori) alla giovane cantante Valeria Acetilene ( Martina Zuccarello) alla ballerina Egloge (Alessandra Cosimato) il tutto ben diretto dalla regia di Roberto Marafante
Miriam Comito