SalinaDocFest 2012
AltriFuturi? Sogni comuni del Mediterraneo
19/23 settembre
Focus su Donne e Mediterraneo.
Cinque giornate di cinema, workshop, incontri, mostre e musica all’insegna del sogno e del futuro, per IMMAGINARE il racconto di nuovi domani, per LAVORARE insieme in un mondo più solidale, per essere liberi di MIGRARE da una sponda all’altra del nostro mare, per VIVERE ALTRIFUTURI?.
Il Festival dedicato al documentario narrativo diretto da Giovanna Taviani, con la consulenza di Mazzino Montinari e Antonio Pezzuto, è giunto - grazie alla collaborazione organizzativa di ANFE, Salina-Isola Verde e dei comuni di Malfa, Leni e Santa Marina – alla sua 6° edizione, ottenendo la titolarità dall’Assessorato al Turismo della Regione Sicilia, con l’Alto patronato della Presidenza della Repubblica Italiana, del Senato della Repubblica, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
Solo attraverso il racconto della memoria e l’immaginazione di nuovi orizzonti, si costruisce e si esprime l’identità di un territorio, idealmente e materialmente intesa. In questo momento, segnato da pesanti tagli ai finanziamenti destinati alla cultura, è importante ricordare quanto arte e spettacolo siano essenziali per sostenere e alimentare il progetto di un futuro condiviso. Per questa ragione la direzione artistica ha sentito l’esigenza di concentrare lo sguardo sul panorama italiano di quest’ultima sofferta stagione, con un Concorso Nazionale intitolato ALTRIFUTURI? nella certezza di trovare fra le nuove proposte i segni e le tracce di un sogno prossimo venturo. La giuria che assegnerà il Premio Tasca d’Almerita al miglior film sarà composta da 5 nomi di grande prestigio: la montatrice Ilaria Fraioli, la scrittrice Lidia Ravera, il direttore del FIDMarseille Jean Pierre Rehm, i registi Gianfranco Rosi e Daniele Vicari,
Immaginare il futuro, nel gioco profondo e spesso visionario del cinema di realtà, è la scommessa lanciata quest’anno dal SalinaDocFest. Il tema sarà un filo rosso che percorrerà tutto il festival, a partire dalla Finestra Carceri e Arte: un riflettore acceso sui luoghi dell’esclusione per antonomasia che, in questi giorni di flessione e di crisi, sono diventati nuovi e paradossali spazi di libertà, capaci di disegnare orizzonti espressivi aperti a un’estetica davvero innovativa.
La kermesse si aprirà con l’inaugurazione di una mostra fotografica curata da Andrea Mancini che porterà a Salina gli scatti di Umberto Montiroli, realizzati a Rebibbia durante le riprese del film Cesare deve morire di Paolo e Vittorio Taviani (proiettato in serata per il pubblico dell’isola, in presenza degli autori). Tra gli ospiti previsti, Salvatore Striano (protagonista del film dei F.lli Taviani) e Gaetano Di Vaio.
«L’esplosione del documentario narrativo in questo ultimo decennio», dichiara Giovanna Taviani, «ha fatto i conti con un’urgenza di verità che i mezzi di comunicazione, per lungo tempo, avevano rovesciato in menzogna. Di questa sete di realtà, coniugata ad un’esigenza narrativa, altrettanto forte ed importante, il SalinaDocFest ha fatto uno dei suoi cavalli di battaglia lanciando in cinque edizioni film documentari di denuncia importanti che hanno fatto il giro del mondo riportando a galla verità spesso oscurate. Oggi il nuovo vento che spira dal Sud e dall’area infuocata del Mediterraneo sembra delineare orizzonti “altri” rispetto alla realtà circostante, tutti da ricostruire, e spingerci irresistibilmente verso un futuro che vogliamo tornare ad immaginare e a sognare. Per questo abbiamo deciso di dedicare questa edizione al tema ALTRIFUTURI, per indicare nuove, molteplici e variegate strade, anche visionarie e metaforiche, del cinema italiano. Un percorso di faticosa risalita intrapreso prima di tutto dal nostro documentario italiano che riscopre la forza del linguaggio e si fa sogno, esplosione, diario segreto e allucinatorio. Uno scenario futuro tutto da reinventare e ricostruire, a partire dal recupero di uno sguardo comune che unisca la riva sud alla riva nord del Mediterraneo». Ed è all’insegna di un rapporto privilegiato con il nostro mare che, nella sua Finestra sul Mediterraneo, il SDF inaugura il nuovo gemellaggio con il Films Femmes Méditerranée di Marsiglia (Francia).
«L’individuazione della centralità del ruolo della donna nel contesto del mutamento degli scenari futuri», afferma la direttrice del Festival, «ci è parso un passo doveroso: dalla determinazione delle protagoniste dei primi sommovimenti in Tunisia, all’eroismo e al risveglio dell’orgoglio ferito delle donne del Cairo, passando per la ritrovata coscienza femminile occidentale, è la recente storia stessa che descrive le donne come punto nodale, aperto, solidale e plurale, del cambiamento.»
E’ proprio per sottolineare l’importanza di questa trasformazione che vede le donne al centro di una rivoluzione universale, non più esclusivamente legata alle tematiche di genere tradizionali, che il comitato d’onore del SalinaDocFest - costituito da Paolo e Vittorio Taviani, Romano Luperini, Bruno Torri e Antonio Vitti (direttore della Scuola Italiana di Middlebury in Vermont) – ha deciso di assegnare il premio Dal testo allo schermo alla scrittrice marocchina Jamila Hassoune per “La libraia di Marrakech” (Mesogea, settembre 2012). L’opera, presentata a Salina in anteprima assoluta, racconta il suo impegno personale e quotidiano, accanto alla grande Fatema Mernissi, per la diffusione della cultura e dell’arte nelle periferie più estreme del mondo arabo
Sarà la vicepresidente del Senato Emma Bonino, ad introdurre il premio,
Un’altra sezione importante del festival sarà Finestra Donne.doc, che ospiterà i documentari delle più rappresentative registe italiane, e si chiuderà con un incontro pubblico in cui le registe Chiara Cremaschi, Antonietta De Lillo e Alina Marazzi presenteranno in anteprima tre distinti progetti cinematografici a carattere collettivo.
Workshop, concerti e degustazioni completeranno il programma del festival. Enzo Gragnaniello e I Sikitikis, sono fra gli ospiti musicali che hanno già confermato la loro presenza.
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