giovedì 30 novembre 2023

Debutta QUESTA NON E’ CASA MIA, il nuovo spettacolo scritto, diretto e interpretato da Giulia Trippetta, dal 7 al 10 dicembre al TeatroBasilica-Roma



 TeatroBasilica

dal 7 al 10 dicembre 2023

GIULIA TRIPPETTA

Questa non è casa mia

Scritto, diretto e interpretato da Giulia Trippetta

Aiuto regia: Francesca Blasutig

Tecnico luci e suono: Simone Gentili

Costumi: Nika Campisi

Musiche: Andrea Cauduro

Produzione Fattore k

Sarà in scena in prima assoluta al TeatroBasilica dal 7 al 10 dicembre 2023 lo spettacolo “Questa non è

casa mia”, il nuovo lavoro scritto, interpretato e diretto da Giulia Trippetta.

Un’attrice su una scena vuota, pochi oggetti, una domanda che risuona dall’inizio alla fine dello spettacolo:

Quale è la mia casa? Una domanda apparentemente semplice che muove la protagonista ad affrontare un

viaggio alla ricerca di un posto che riesca a darle quel senso di serenità che ha ormai abbandonato da anni.

Scappata dal piccolo paesino di provincia da cui proviene, e al quale non si sente più di appartenere, la

giovane donna porterà per mano lo spettatore in questo viaggio di formazione al limite dell’assurdo. Come

in un moderno “Alice nel paese delle meraviglie” la protagonista incontrerà personaggi reali e a volte buffe

caricature che la metteranno di fronte alle sue più profonde paure e insicurezze, ma che le faranno

scoprire anche i suoi desideri più reconditi. Un viaggio divertente e oscuro, tra il sogno e la realtà, in cui il

confine tra ciò che è vero e ciò che è frutto della sua testa si confonde a causa di un’ironia sottile e a volte

impenetrabile.

Un viaggio che non le darà tutte le risposte che cerca ma che le farà capire l’importanza del saper

attraversare con coraggio il dolore che la vita ci pone davanti, dolore da cui per anni aveva cercato di

fuggire; e chissà che non si nasconda proprio lì la risposta alla sua domanda.

Note di regia

L’attrice ha 34 anni, fa parte della generazione Y o millennial, che dir si voglia, fa parte insomma di quella

fascia di persone che si sentono ancora dei bambini ma in corpi di adulti, come fossero intrappolati in una

eterna adolescenza. La protagonista all’inizio del suo viaggio potrebbe apparire agli spettatori come una

bambina, la verità però è che l’attrice, non è per niente una bambina, ma una giovane donna che dovrebbe

già essersi affacciata con sicurezza al mondo degli adulti e avere tutti gli strumenti per affrontare paure e

difficoltà; mentre in un gioco infantile di eterna procrastinazione si trova a viaggiare in questo limbo di

incertezze, in questa incapacità di assumersi qualunque responsabilità, in questo disagio esistenziale alla

disperata ricerca del suo posto nel mondo, di se stessa, della sua casa. Attraverso questo spettacolo

l’autrice e attrice, riflette su questo senso di smarrimento che accomuna tutti quelli che come lei si trovano

in questo momento di passaggio all’età adulta e che lottano per trovare il proprio spazio in un mondo

sempre più frenetico e competitivo. Quali sono al giorno d’oggi i parametri con cui un individuo si definisce

adulto, se la maggior parte delle persone a 30 anni non ha ancora la possibilità di avere un lavoro fisso e di


conseguenza una famiglia e una casa? Abbiamo davvero gli strumenti per affrontare queste difficoltà

oppure la verità e che siamo solo degli eterni adolescenti piagnucoloni terrorizzati dall’assumersi delle

responsabilità? Da piccoli come immaginavamo saremmo diventati a 30 o a 40 anni? Abbiamo realizzato

tutto quello che pensavamo di realizzare? Siamo dove avremmo voluto essere? Ma forse la verità è che

queste domande hanno a che fare con un disagio più vasto, più universale, che non coinvolge soltanto chi

fa parte della mia generazione ma che abbraccia persone di tutte le età. Un disagio profondo e scomodo

con cui l’uomo si scontra da sempre, quel senso di smarrimento che ci fa sempre sentire fuori posto, quella

vocina dentro ognuno di noi che nei momenti di riflessione e di solitudine ci sussurra all’orecchio: qual è il

mio posto nel mondo? Qual è la mia casa?

Bio Giulia Trippetta

Classe 1989, studia presso la scuola “La scaletta” di Gianni Diotajuti e nel 2012 viene ammessa

All’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico diplomandosi nel 2015 a pieni voti. Nel 2016

vince il Premio Hystrio alla Vocazione e nello stesso anno lavora con Pierpaolo Sepe ne “I due Gentiluomini

di Verona”. Nel 2017 vince il Premio Imaie come migliore attrice per lo spettacolo “S.P.E.M.” e nello stesso

anno va in scena prima con Arturo Cirillo in “Notturno di donna con Ospiti” di Annibale Ruccello, per la

regia di Mario Scandale, e poi è al fianco di Roberto Rustioni nello spettacolo “Idiota” di Jordi Casanovas.

Nel 2018 è in scena nella rassegna Trend con “Yellow moon” di David Greig con la regia di Mario Scandale.

Viene poi diretta da Silvio Peroni in “Crescendo” di Luke Norris e nel 2019 da Arturo Cirillo in “Orgoglio e

pregiudizio”. Nel 2020 è in scena alla Corte Ospitale con lo spettacolo finalista di Forever Young

“Canaglie“di Giulia Bartolini. Nel 2021 viene diretta da Giorgio Barberio Corsetti ne “La metamorfosi” di

Franz Kafka e in “Metamorfosi Cabaret”; dal 2022 torna in scena con Arturo Cirillo nel suo “Cyrano”.


INFORMAZIONI

Il “TeatroBasilica” è diretto da l’attrice Daniela Giovanetti, il regista Alessandro Di Murro. Organizzazione

del collettivo Gruppo della Creta e un team di artisti e tecnici, con la supervisione artistica di Antonio

Calenda. Tutte le info sul TeatroBasilica a questo link: https://www.teatrobasilica.com/

Orari:

lunedì ore 19:00 - dal martedì al sabato ore 21:00 - domenica 16:30

Prezzi: Biglietto intero € 18,00

Biglietto ridotto € 12,00 (studenti, under 26, operatori)

Biglietto online € 15,00

Carnet 4 spettacoli € 40,00

Dove siamo:

Piazza di Porta San Giovanni 10, Roma

www.teatrobasilica.com

email: info@teatrobasilica.com

telefono: +39 392 9768519

Link utili

Sito https://teatrobasilica.com/

Facebook https://www.facebook.com/TeatroBasilica

Instagram https://www.instagram.com/teatrobasilica/

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Ufficio Stampa TeatroBasilica

Agenzia Maya Amenduni comunicazione

Maya Amenduni +39 392 8157943

mayaamenduni@gmail.com


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Ufficio Stampa Compagnia

Maresa Palmacci palmaccimaresa@gmail.com

Tel. 348 0803972

7_10dic_EVA_OffOff Theatre_Eva Robin's_Adriatico_OffOff Theatre



Da giovedì 7 a domenica 10 dicembre 2023

Presso OFF/OFF Theatre, in Via Giulia, 20 – Roma


 


DIREZIONE ARTISTICA SILVANO SPADA


 


TEATRI DI VITA

presenta

evǝ


riflessǝ in Andrea Adriatico

di Jo Clifford, traduzione di Stefano Casi


con Eva Robin’s, Patrizia Bernardi, Rose Freeman

e Anas Arqawi, Met Decay, Saverio Peschechera


scene e costumi di Andrea Barberini e Giovanni Santecchia

cura di Saverio Peschechera, Malgorzata Orkiszewska


visual Filippo Partesotti

tecnica Lorenzo Fedi con Anna Chiara Capialbi

produzione Teatri di Vita


con il sostegno di Comune di Bologna, Regione Emilia-Romagna, Ministero della Cultura


in accordo con Arcadia & Ricono ltd

per gentile concessione di Alan Brodie representation limited


Dio creò Adamo e Eva. Prima il maschio e poi, come un ripiego, la femmina. Un viaggio-confronto con le

tematiche di genere e con le fluidità di storie e identità, umane e teatrali, con il racconto ‘oltraggioso’ di

chi rilegge la Genesi e il testo sacro fondativo della società occidentale come l’affermazione della

superiorità del maschio sulla femmina, e propone un’altra lettura. E se Dio, nel segreto del suo armadio,

nascondesse vestiti femminili?

Da giovedì 7 a domenica 10 dicembre 2023 l’OFF/OFF Theatre dà il benvenuto a “evǝ”, per la regia di

Andrea Adriatico che dirige un coro di identità e fluidità: Eva Robin’s, icona del transgender; Rose

Freeman, perfomer-regista di Philadelphia (Usa); Patrizia Bernardi, attrice storica di Teatri di Vita; Anas

Arqawi, attore palestinese; Met Decay, danzatore e performer; Saverio Peschechera, attore e produttore.

Una storia che conoscono tutti. Forse. Quella di due generi ben distinti, con destini ben segnati. Perché in

questa storia non è stato previsto chi sta nel mezzo, o ha un po’ dell’uno e un po’ dell’altra. Andrea

Adriatico indaga sul tema con la sua compagnia di tantǝ “evǝ” che moltiplicano l’originario monologo in

Jo Clifford, drammaturga e performer inglese, di base a Edimburgo, che ha scritto oltre cento opere

teatrali, aggiudicandosi il premio Olwen Wymark.

Tra le sue opere, il controverso The gospel according to Jesus, queen of Heaven. Il testo God’s new frock,

titolo originale di evǝ, è stato scritto nel 2002 e presentato in Italia nel 2007 all’interno di Intercity Festival.

Durante il lockdown ha scritto svariati pezzi per teatri e radio inglesi, oltre che due brevi sequenze teatrali

per la sua compagnia Queen Jesus Productions. Attualmente sta lavorando all’opera The not so ugly

duckling con Maria MacDonel e The Covid requiem con Lesley Orr per il teatro di Pitlochry.

Andrea Adriatico compone partiture della parola e dello spazio, facendo base nella “casa” bolognese di Teatri di Vita creata nel

1993: spettacoli che spesso incontrano drammaturgie dense come quelle di Koltès, Pasolini, Beckett, Copi, Jelinek, interlocutori

privilegiati di un modo autorale di creare concerti di corpi e voci, attraversando con i suoi lavori numerosi festival da Santarcangelo

alla Biennale Teatro. Al cinema racconta rimozioni intime e pubbliche in documentari e film drammatici, presentati e premiati in

festival internazionali, fino all’ultimo Gli anni amari, prodotto con Rai Cinema e dedicato alla vita di Mario Mieli.


Eva Robin’s, icona trans dello spettacolo italiano, alterna la sua presenza come attrice in televisione, al cinema (in film diretti da

Dario Argento, Damiano Damiani, Maurizio Nichetti, Alessandro Benvenuti) e in teatro, dove debutta nel 1993 al Festival di

Santarcangelo ne La voce umana con la regia di Andrea Adriatico, con il quale calca le scene in molti altri spettacoli, attraversando

autori come Cocteau, Copi, Beckett, Jelinek. Sempre in teatro ha lavorato con altri registi come Valter Malosti e Leo Muscato (in

Tutto su mia madre, che le è anche valso la nomination al premio Ubu 2011).

Patrizia Bernardi è attrice e cofondatrice insieme a Andrea Adriatico di Teatri di Vita e della compagnia: riflessi. Come attrice, è

stata diretta da Adriatico in numerosi spettacoli, come Is, is oil, Un pezzo per sport, La maschia e Madame de Sade, per il quale

viene candidata nel 1999 al premio Ubu come migliore attrice. Dal 2009 è tra le protagoniste della rinascita culturale de L’Aquila

con l’associazione Animammersa, nata dall’esigenza di raccontare e raccogliere attraverso diverse forme d’arte le testimonianze

sul terremoto che ha distrutto la città, con la creazione di spettacoli e progetti artistici.

Rose Freeman è regista e performer, scrive, insegna e produce teatro. In particolare ha diretto, tra l’altro Die Liebe der Danae di

Strauss al Pittsburgh Opera Festival, L’histoire du soldat di Stravinskij alla Temple University, Die Freischütz di Weber al Third Eye

Theatre, che ha contribuito a fondare. Ha diretto opere liriche, spettacoli teatrali, performance di burlesque, concerti hip hop, e

conduce workshop di opera e musical. Insegna alla Temple University di Philadelphia, dopo aver insegnato a Chicago. Il suo

pronome gender-neutro è “zie/zir”.

Anas Arqawi ha studiato teatro al Freedom Theatre di Jenin in Palestina, dove ha poi recitato in spettacoli diretti da Nabil Al-Raee

e Micaela Miranda. A Teatri di Vita, con la regia di Andrea Adriatico, ha preso parte a La maschia di Claire Dowie e al film Gli anni

amari.

Met Decay, danzatore e performer, ha preso parte, tra l’altro, a spettacoli con il Teatro di Sacco (per la regia di Roberto Bisulli) e

con i coreografi Daniela Malusardi, Mauro Bigonzetti, Sara Libori e Arianna De Angelis Marocco.

Saverio Peschechera, organizzatore e direttore di produzione teatrale e cinematografica, ha partecipato come attore a spettacoli

(L’omosessuale o la difficoltà di espirmersi, Delirio di una trans populista, Un pezzo per Sport) e film (Gli anni amari) diretti da

Andrea Adriatico.


INFOFF


OFF/OFF THEATRE Via Giulia 19,20,21 00186 Roma - INFO: info@off-offtheatre.com


Dal martedì al sabato h. 21.00 – domenica h. 17.00


BIGLIETTERIA/TICKETING OFFICE Via Giulia, 20 Tel. + 39. 06. 89239515 biglietteria@off-offtheatre.com


Prevendita on line: www.vivaticket.it - SITO: http://off-offtheatre.com/


FB: https://www.facebook.com/OffOffTheatreRoma/ - IG: https://instagram.com/offoff.theatre?igshid=MzRlODBiNWFlZA==


Ufficio Stampa Carla Fabi e Roberta Savona

Carla: 338 4935947 carlafabistampa@gmail.com – Roberta: 340 2640789 savonaroberta@gmail.com

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Massimo Dapporto, Antonello Fassari in IL DELITTO DI VIA DELL’ORSINA. Uno spettacolo di Andrée Ruth Shammah al Teatro Ambra Jovinelli


 

6 - 17 dicembre 2023

Teatro Ambra Jovinelli

Uno spettacolo di Andrée Ruth Shammah

IL DELITTO DI VIA DELL’ORSINA

di Eugène-Marin Labiche

traduzione Andrée Ruth Shammah e Giorgio Melazzi

adattamento e regia Andrée Ruth Shammah

con Massimo Dapporto, Antonello Fassari,

Susanna Marcomeni

e con Marco Balbi, Andrea Soffiantini, Christian Pradella

musiche Alessandro Nidi

scene Margherita Palli

costumi Nicoletta Ceccolini

luci Camilla Piccioni

sagome tratte dalle opere di Paolo Ventura

aiuto regista Benedetta Frigerio

assistente alla regia Diletta Ferruzzi

assistente allo spettacolo Lorenzo Ponte

assistente alle musiche Fabio Cherstich con contributi di Michele Tadini

assistente scenografa Francesca Guarnone

fondali Rinaldo Rinaldi

arredi Plinio il Giovane

pittore scenografo Santino Croci

direttore dell’allestimento Paolo Casati

macchinisti Alberto Accalai, Riccardo Scanarotti

elettricista Oscar Frosio

fonico Matteo Simonetta

sarta Nada Campanini

scene costruite presso il laboratorio del Teatro Franco Parenti e FM Scenografia

costumi realizzati presso la sartoria del Teatro Franco Parenti diretta da Simona Dondoni

produzione Teatro Franco Parenti 

durata 1h15 minuti


Massimo Dapporto, Antonello Fassari, saranno i protagonisti, dal 6 al 17 dicembre al Teatro

Ambra Jovinelli di IL DELITTO DI VIA DELL’ORSINA di Eugène-Marin Labiche. Uno spettacolo di

Andrée Ruth Shammah. Il delitto di Via dell’Orsina è uno degli atti unici più conosciuti di un

gigante della drammaturgia come Eugène Labiche, padre nobile del vaudeville, talento prolifico e

sopraffino capace di svelare, con indiavolate geometrie di equivoci e farse, il ridicolo nascosto

sotto i tappeti della buona borghesia. In scena con Massimo Dapporto, Antonello Fassari: Susanna

Marcomeni e con Marco Balbi, Andrea Soffiantini, Christian Pradella.

Due uomini, un ricco nobile ed elegante, Massimo Dapporto, e un proletario rozzo e volgare,

Antonello Fassari, si risvegliano nello stesso letto, hanno le mani sporche, le tasche piene di

carbone e non ricordano nulla di quanto accaduto la notte precedente. Quando dal giornale


apprendono della morte di una giovane carbonaia si convincono di essere stati loro a commettere

l’omicidio. Per i due protagonisti, disposti a tutto pur di sfuggire alla colpa e mantenere le

apparenze, non resta che far sparire ogni prova.

Andrée Ruth Shammah che firma la regia e, assieme a Giorgio Melazzi, l’adattamento, mantiene

intatta la struttura della pochade e del gioco indiavolato degli equivoci, ma vira al noir seminando

inquietudini all’ombra di qualcosa che incombe. La Francia perbenista e ottocentesca di Labiche

diventa l’Italia del primo dopoguerra, prefascista e conformista. Alcune battute e personaggi sono

“rubati” da altri lavori del drammaturgo francese per dare più spessore alle sottotrame e rendere

più stratificata la vita che c’è dentro. Un sottile turbamento, fatto di piccole sospensioni, guida gli

attori. Clownerie e astrazione beckettiana, il ritmo del vaudeville e la tradizione del teatro brillante

italiano si incontrano in un vaudeville noir che fa ridere e pensare e che con i suoi vorticosi intrecci

riesce a raccontarci, in modo non scontato, il disorientamento che stiamo attraversando.

Una vicenda fatta di tensioni che gioca con i tanti tic di oggi e mette in scena il contrasto tra come

vogliamo apparire e come siamo davvero dentro la solitudine che ci attanaglia.

Eugène Labiche (Parigi 1815-1888) ha firmato in quarant’anni ben 174 copioni fra commedie e atti

unici, scritti da solo o in collaborazione con altri autori. Una frenetica attività drammaturgica che

ha prodotto alcuni capolavori come Il cappello di paglia di Firenze, ed è culminata con due

messinscene alla Comédie Française e la chiamata all’Académie Française. Fu consacrato anche

come il “re del teatro da boulevard”, genere di teatro leggero e comico allestito in teatri parigini a

gestione privata, come il Palais-Royal, dove il drammaturgo mise in scena anche L’Affaire de la rue

de Lourcine nel 1857, e 29 degrés à l’ombre nel 1873. Nelle due pièce, pubblicate da Liberilibri

nella collana «il Circo» del 2014, Labiche sbeffeggia la sua classe sociale, la borghesia, cogliendone

la profonda contraddizione tra l’essere e l’apparire.

Estratti di rassegna stampa

Così una commedia come questa di Eugéne Lebiche trova, più che una pura regia, una versione

completa perfetta: traduzione, parziale riscrittura, aggiunta di due personaggi, due camerieri,

inserto di canzoni per l’occasione composte: Shammah non è esclusivamente regista, qui, ma

regista drammaturgo […] Ma non fa la morale, fa teatro, che è svelamento per incanto, e teatro

comico, che è il sorriso integratore della conoscenza. E trova, in questa versione Shammah, una

sua rappresentazione ideale. Utile, necessaria a tutti noi che viviamo nel semibuio da tanto

tempo, e a cui il teatro può ridare luce, dal buio. Roberto Mussapi, Avvenire.

Nella regia di Shammah si riconosce la volontà di spostare l’attenzione sull’ invenzione del teatro

e il lavoro degli attori. E Massimo Dapporto è vitale, ironico, profondamente attore, e spesso vi

si sovrappone il ricordo del padre, il grande Carlo; Antonello Fassari è il clown col naso rosso,

scanzonato e guitto. Anna Bandettini, La Repubblica

Una superba prova attoriale del duo Dapporto-Fassari che sbeffeggia con estrema serietà la

borghesia perbenista e conformista che Eugene Labiche collocò nella Francia dell’Ottocento e

che Andrée Ruth Shammah, sposta nell’Italia del primo Dopoguerra. Antonio Sanfrancesco,

Famiglia Cristiana.

Senza forzature e appesantimenti ideologici, ma mettendo al centro, come sempre nei suoi

lavori, il piacere del teatro, Andrée Ruth Shammah è riuscita a fare in modo che dietro, e dentro,


il sorriso risuonassero anche note amare, e persino un po’ inquietanti. Rinaldo Vignati,

Cultweek.

Info orari e prezzi

https://www.ambrajovinelli.org/il-delitto-di-via-dellorsinadal-6-al-17-dicembre/

Acquista il biglietto

https://teatroambrajovinelli.vivaticket.it/it/event/il-delitto-di-via-dell-orsina/217303?qubsq=d62b3713-

bd17-42b5-82ac-11c50cc6110b&qubsp=299921c9-939d-4419-895e-

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=d4213a1b09f72f32aaa8de401482a208

Orari repliche

mercoledì 06 dicembre 2023 ore 21:00

giovedì 07 dicembre 2023 ore 21:00

venerdì 08 dicembre 2023 ore 19:30

sabato 09 dicembre 2023 ore 16:30

sabato 09 dicembre 2023 ore 21:00

domenica 10 dicembre 2023 ore 17:00

martedì 12 dicembre 2023 ore 21:00

mercoledì 13 dicembre 2023 ore 19:30

giovedì 14 dicembre 2023 ore 19:30

venerdì 15 dicembre 2023 ore 21:00

sabato 16 dicembre 2023 ore 21:00

domenica 17 dicembre 2023 ore 17:00


Teatro Ambra Jovinelli

Via Guglielmo Pepe, 45, 00185 Roma RM

Orario Botteghino

dal martedì al sabato ore 10:00-19:00 - domenica ore 14:00-16:00

Il botteghino sarà aperto a partire da un’ora prima ogni replica per la sola vendita dello spettacolo

in programma

Biglietti a partire da 17 euro fino a 37 euro

Informazioni e Prenotazioni 06 83082884 – 06 83082620


Ufficio stampa su Roma

Maya Amenduni

Agenzia di Comunicazione

+39 392 8157943

mayaamenduni@gmail.com

Francesco Malcangio

Ufficio stampa Teatro Franco Parenti


Tel. +39 02 59995217

Tel. +39 346 4179136

fmalcangio@teatrofrancoparenti.it

mercoledì 29 novembre 2023

NOVECENTO e Moby DYCK nella programmazione del TEATRO TOR BELLA MONACA DAL 5 AL 10 DICEMBRE



 Tor Bella Monaca


Stagione teatrale 2023|2024

Il Teatro Tor Bella Monaca è parte del sistema Teatri in Comune di Roma Capitale

Assessorato alla Cultura con il coordinamento gestionale di Zètema Progetto Cultura


Gli spettacoli dal 5 al 10 dicembre 2023


Il mese di dicembre ci conduce verso la fine dell’anno che, per il TBM, è stato intenso grazie a

una ricca programmazione che soddisfa i gusti del pubblico. Dal 5 al 10 dicembre ci si troverà

ad assistere ad esibizioni musicali, classiche e dedicate ai bambini

Lunedì 4 dicembre “Radio Torri de Roma” apre la settimana. Gli At-tori & Autori,

Danilo Bono, Silvano Celli, Luca Cianfichi, Armando D’Amato, Guido D’Urso, Marco

Filosa, Lyudmyla Galazhu, Luca Gennari e Gogbe Romaine Tia saranno in scena con la

loro esibizione musicale.

Segue “Novecento”, Produzione Attori & Tecnici del Teatro Vittoria, da martedì 5 a

domenica 10 dicembre. Di Alessandro Baricco, il testo vanta la regia di Chiara Bonome e

Stefano Messina, il quale calca il palco del TBM declamando l’intenso monologo,

accompagnato dalle musiche di Pino Cangialosi. Danny Boodmann T.D. Lemon Novecento è

nato su una nave, il Virginian, una delle tante che attraversavano l’Atlantico cariche di gente da

portare in America. E su quella nave Novecento faceva su e giù per l’oceano suonando il suo

pianoforte senza mai mettere piede a terra. Decifrava le persone e metteva in musica tutti gli

umori del mondo, in un viaggio che non aveva confini, con una musica che nessuno aveva mai

sentito prima. Una volta aveva pensato di scendere, ma arrivato sul terzo gradino della

scaletta si era fermato. Davanti a sé aveva visto una città sterminata. Milioni e miliardi di

possibilità tra cui scegliere. Scegliere una strada, una donna, una casa, una terra. Troppo

grande quel mondo di cui non vedeva la fine. Solo sul suo pianoforte, sui suoi ottantotto tasti,

con la sua musica, poteva trovare l’infinito. E Novecento rimarrà sul Virginian fino alla fine,

anche quando la nave malandata verrà portata al largo e fatta esplodere. L’ultimo viaggio di

Danny Boodmann T.D. Lemon Novecento. Il più grande pianista di tutti i tempi. Novecento è

uno straordinario racconto, un teatro di narrazione che incanta perché sa cogliere l’anima del

mondo e come dice l’autore “mi sembra una bella storia che valga la pena di essere

raccontata”. E mi piace pensare che ci sia qualcuno che abbia voglia di ascoltarla. Scene:

Alessandro Chiti; Costumi: Isabella Rizza; Disegno luci: Francesco Bàrbera; Direttore di

scena: Ermanno Pischedda; Datore luci: Alessandro Greco; Scenotecnica: Scenario; Foto

di scena: Manuela Giusto.

Un altro concerto si affaccia al TBM martedì 5 dicembre: “Volevo fare il cantautore”.

L’elettrizzante, commovente e coinvolgente evento ripercorre la vita di un ragazzo (Tsunami) e

la colonna sonora che lo ha portato a diventare un cantautore. Passando dai grandi cantautori

si arriverà ai suoi inediti, alla sua musica, al suo modo di vedere il mondo.


Da giovedì 7 a sabato 9 dicembre sarà in scena “Moby Dick | Il rito”, una produzione

Seven Cults. Lo spettacolo si ispira a Moby Dick di H. Melville e vive la riduzione e

l’adattamento di Roberto Negri. Federico Vigorito si occupa sia della regia sia dell’impianto

scenico e del disegno luci, guidando sul palco Roberto Negri, unico protagonista sul palco del

TBM. La scelta di un grande classico nasce dalle emozioni che generano le parole al di là del

tempo, ampliando il concetto stesso di ”contemporaneo”. Nel rispetto di questa scelta e

nell’intento di riproporne i canoni espressivi, il nostro lavoro spazia dal teatro di narrazione alla

commedia, dal teatro di figura alla pantomima e ancora oltre, verso le radici arcaiche del rito

teatrale. Segni semplici, per un coinvolgimento profondo e diretto dello spettatore,

naturalmente partecipe di temi universali. Così il testo rivela pienamente il suo potere

evocativo, nel rispetto cronologico della narrazione, verso la catarsi finale che, come nella vita,

è conosciuta ma sempre sorprendente. Assistente alla regia: Carolina Vecchia; Costumi e

attrezzeria: Rossella Ramunni; Realizzazione scene: Area 5 Lab; Organizzazione: Flavia

Ferranti.

“Nana la befana e la magia del Natale”, produzione Teatro Le Maschere, conclude la

settimana domenica 10 e sarà nuovamente in scena domenica 17 dicembre. La

rappresentazione scritta da Carla Marchini in collaborazione con la nipotina Sofia, recitata da

Simone Bobini, Martina Carletti e Natalia Cavalleri, vanta l’adattamento e la regia di

Natalia Cavalleri. È la sera di Natale: Babbo e Rudolph si stanno preparando per la partenza.

Nana, li aiuta a caricare la slitta, dà loro uno spuntino per il viaggio e li saluta. Ma qualcosa in

volo non va per il verso giusto e i due tornano a casa con il raffreddore e metà dei regali

ancora da consegnare. Come fare? Riuscirà̀ Nana con un duro allenamento, una dieta ferrea e

tante tisane a volare sulla scopina, entrare nei camini ed aiutare Babbo?

Venite a scoprirlo a teatro!


Teatro Tor Bella Monaca - Arena Teatro Tor Bella Monaca

Via Bruno Cirino angolo Via Duilio Cambellotti raggiungibile con Metro C o Linea Bus 20

Ampio parcheggio disponibile

Per informazioni e prenotazioni:

Telefono 062010579 (dalle 10:30 alle 19:30)

Messaggi whatsapp 3920650683

promozione@teatrotorbellamonaca.it

Botteghino: dal martedì alla domenica dalle 10,30 alle 21,30

www.teatrotorbellamonaca.it - www.teatriincomune.roma.it

Acquisto online su Vivaticket

BIGLIETTI

intero 12,00 Euro

ridotto 10,00 Euro

giovani 8,00 Euro

GIFT CARD 78,00 Euro (10 ingressi)


UFFICIO STAMPA TEATRO TOR BELLA MONACA

Rocchina Ceglia – cel. 346.4783266 – e-mail: rocchinaceglia@gmail.com


Maresa Palmacci – cel. 348.0803972 – e-mail: palmaccimaresa@gmail.com

VISIONARIA _ FESTIVAL DELLA DANZA AUTORIALE CONTEMPORANEA con la direzione artistica di Miriam Baldassari dal 7 al 9 dicembre al Teatro Lo Spazio-Roma

 


DAL 7 AL 9 DICEMBRE al TEATRO LO SPAZIO


VISIONARIA

FESTIVAL DELLA DANZA AUTORIALE CONTEMPORANEA

Direzione artistica di Miriam Baldassari


7 DICEMBRE ORE 21

_SLOW ROW

Progetto EMY


Ofelia: l’innocente accadere

GD_Company 

Coreografia di Gisella Biondo

Testi di Giorgia Macrino

Regia di Giorgia Macrino e Denis Persichini


8 DICEMBRE ORE 21

Soirée DNA

Coreografie di Elisa Pagani

LANIAKEA/Alle cose invisibili


9 DICEMBRE ORE 21

MOVIMENTA 2.0

Vetrina coreografica per emergenti






Appuntamento con la danza al Teatro Lo Spazio dal 7 al 9 dicembre con VISIONARIA, festival della danza autoriale contemporanea, con la direzione artistica di Miriam Baldassari

Il 7 dicembre in scena SLOW ROW. Progetto EMY,  progetto sperimentale di KODANCE/&KO. Sospesi in un tempo apparentemente immobile, sublimando l’attesa, cercando di tracciare mappature di un luogo ruvido. La materia si sgretola per poi riunirsi; e Ofelia: l’innocente accadere di GD_Company e le coreografie di Gisella Biondo, scritto da Giorgia Macrino e diretto da Giorgia Macrino e Denis Persichini, a rappresentare la violenza e l’innocenza di un amore, raccontato attraverso la figura simbolica di Ofelia. L’8 dicembre è la volta di Soirée DNA con le coreografie di Elisa Pagani. In scena LANIAKEA, in cui si vuole ripulire e accudire il seme che ha dato vita delle cose dell’esistenza, per arrivare al punto senza dimensioni che è l’origine, il senso, la genesi e ALLE COSE INVISIBILI, una danza al silenzio, alle forze, al vuoto, ai moti dell’universo, alla  nascita alla morte, al cambiamento, all’altra faccia delle cose. Infine, il 9 dicembre MOVIMENTA 2.0, Vetrina coreografica per emergenti, nella stessa serata E pur si muove... del Collettivo RCB, su coreografia di Francesca Vasta e Marzia Turnaturi. Tre corpi, tre costellazioni. Ogni stella compie una danza a velocità estrema nella propria orbita, attorno ad un buco nero. Più ci si avvicina, più il tempo si dilata, fino ad annullarsi. Per ritrovarsi poi, in altre dimensioni. A seguire Amica mia con Simona Borghese-Giulia Botta a impersonare la storia di un'amicizia consolidata, di quel legame in cui si danza con i passi complicati e misurati dell'età adulta. Chiude la serata BLACK_with a spotlight a cura di EMotions Dance Company, in cui loop frenetici, declinati in gesti dilatati all'estremo, per trasportare lo spettatore nel microcosmo delle idiosincrasie che ciascun essere umano ha sviluppato verso i gesti più̀ comuni. Il tessuto coreografico è come un chiarore lontano nel buio, a tratti completo e totalizzante, una luce che viene dal fondo, una tensione alla rinascita. 


VISIONARIA 

Dal  7  al 9 dicembre

ore 21.00


Biglietti: 15 euro – ridotto: 12 euro

(bar aperto per aperitivo dalle 20.00)


Teatro Lo Spazio

Via Locri 43, Roma

informazioni e prenotazioni

339 775 9351 / 06 77204149

info@teatrolospazio.it


Ufficio Stampa

Maresa Palmacci tel. 348 0803972; palmaccimaresa@gmail.com






TEATRO TRASTEVERE 8, 9 e 10 dicembre 2023 LIBERA, di e con Cecilia Lavatore e Marta La Noce, Regia di Marco Zordan



 Avviso ai Soci

COMUNICATO STAMPA


Associazione Culturale Teatro Trastevere


Presenta


Esclusivamente 8, 9 e 10 dicembre 2023


LIBERA

di e con


Cecilia Lavatore e Marta La Noce

Regia di Marco Zordan


“Allora, adesso io farò questo: proverò a raccontarvi in tre minuti la storia di una persona che

conosce la guerra e conosce la pace e conosce bene lo spazio che le separa. Lei è Yusra, Yusra

Mardini, classe 1998, 168 centimetri di altezza per 53 chilogrammi di ossa, muscoli, tessuti e

volontà. Nuotatrice agonistica, specializzata in farfalla e stile libero. (Due cose che volano).

Occhi caparbi, mani forti, coraggio sottopelle, elastici tirati come tuffi al cuore oltre il blocco di

partenza, capelli legati ai dolori, sudore su costume nero, intero, fino, micro-fibra, macro-sogni,

sponsorizzata Arena. Per gran parte del suo tempo immersa in acque dolci, ferme, azzurre,

amiche filtrate di cloro, acque sezionate in corsie lunghe rigorosamente 50 metri, attraversate

come un galeone, a vele issate, contro i venti ostinati e contrari sui quali lei batte da anni una

sola bandiera, siriana. Status attuale: rifugiata. Professione: atleta. Figlia di atleta, sorella di

atleta, magari un giorno madre di atleta. (Certi alberi genealogici lo fanno. Tu prendi un ceppo e

tiri giù tutto l'intero quadro astrale. Tipo i punti a scala quaranta). Nasce a Damasco, decide di

non morirci”.


“Insegnare la disobbedienza ad una figlia è pericoloso. Ma è più pericoloso non farlo”. Così

scriveva Sofocle nella tragedia dal titolo “Antigone”. Era il V secolo a.C., un bel po’ di tempo fa.

Eppure, ancora oggi, abbiamo bisogno di ricordarci perché, quando e come disobbedire. Sì, ma

a quali ingiustizie? Troppe. Specialmente quelle perpetrate ai danni del genere femminile,


una parte di mondo che ha da tempo intrapreso la strada verso la sua libertà e verso la sua

autodeterminazione, eppure tra vecchie e nuove resistenze.

In questo spettacolo l’autrice e interprete Cecilia Lavatore e la cantautrice Marta La Noce

raccontano storie di donne che hanno risposto ai “venti avversi”, che hanno voluto

testimoniare verità altre da quelle egemoni, che si sono talvolta sacrificate per difendere i loro

sogni e le loro idee: dalla migrante Yusra Mardini, all’iraniana Mahsa Amini, dalla partigiana

Luciana Romoli, alla musicista curda Nudem Durak.

E ancora, l’artista militante Franca Rame, la coraggiosa attrice Ilary Swank, la “pussy riot”

russa Aleksandra Skochilenko e molte altre ancora, in una carrellata di voci ribelli e tenaci.

Da chi si è sottratta alla violenza domestica, a chi ha scelto di essere dissidente dei regimi

dittatoriali, a chi ha lottato contro i pregiudizi. Le donne di “Libera” hanno viaggiato e

viaggiano tutte in direzione ostinata e contraria e viaggiano anche per noi. “Libera” è uno

spettacolo che vuole essere testimonianza e omaggio piuttosto che lezione o condanna. Corpo

e cuore piuttosto che ragione.


Teatro Trastevere Il Posto delle Idee

Consigliata Prenotazione

Feriali ore 21, Festivi ore 17,30


Intero 13, Ridotto 10 (prevista tessera associativa)


Contatti: 065814004-3283546847

info@teatrotrastevere.it


Vania Lai PRESS OFFICE vanialai1975@gmail.com

Fra' con Giovanni Scifoni dal 5 dicembre a Sala Umberto

 


produzione  Viola Produzioni - Centro di produzione teatrale


in collaborazione con Mismaonda

GIOVANNI SCIFONI

FRA'


San Francesco, la superstar del medioevo


di Giovanni Scifoni


musiche di Luciano Di Giandomenico


strumenti antichi LUCIANO DI GIANDOMENICO • MAURIZIO PICCHIÒ • STEFANO


CARLONCELLI


Regia di FRANCESCO FERDINANDO BRANDI

DAL 5 DICEMBRE AL 23 DICEMBRE 2023


SALA UMBERTO


Come si fa a parlare di San Francesco D’Assisi senza essere mostruosamente banali? Come

farò a mettere in scena questo spettacolo senza che sembri una canzone di Jovanotti?

Se chiedo a un ateo anticlericale “dimmi un santo che ti piace” lui dirà: Francesco.

Perché tutti conoscono San Francesco? Perché sono stati scritti decine di migliaia di testi

su di lui? Perché è così irresistibile? E perché proprio lui? Non era l’unico a praticare il

pauperismo. In quell’epoca era pieno di santi e movimenti eretici che avevano fatto la

stessa scelta estrema, che aveva di speciale questo che oggi potremmo definire un

“frikkettone” che lascia tutto per diventare straccione?

Aveva di speciale che era un artista. Forse il più grande della storia. Le sue prediche erano

capolavori folli e visionari. Erano performance di teatro contemporaneo. Giocava con gli

elementi della natura, improvvisava in francese, citando a memoria brani dalle chanson de

geste, stravolgendone il senso, utilizzava il corpo, il nudo, perfino la propria malattia, il

dolore fisico e il mutismo.

Il 24 dicembre celebreremo gli 800 anni del presepe di Greccio, la più geniale (e più

copiata) invenzione di Francesco.

Il monologo, orchestrato con le laudi medievali e gli strumenti antichi di Luciano di

Giandomenico, Maurizio Picchiò e Stefano Carloncelli, si interroga sull’enorme potere

persuasivo che genera su noi contemporanei la figura pop di Francesco, e percorre la vita

del poverello di Assisi e il suo sforzo ossessivo di raccontare il mistero di Dio in ogni forma,

fino al logoramento fisico che lo porterà alla morte.


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WEB www.comunicazioneeservizi.com


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UFFICIO STAMPA

Silvia Signorelli – silvia.signorelli@comunicazioneeservizi.com T. 338 / 99 18 303

Monica Menna ufficiostampasignorelli@gmail.com

Alessandra Teutonico alessandra.teutonico@comunicazioneeservizi.com

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martedì 28 novembre 2023

IL GRANDE GRABSKI con la regia di Paolo Vanacore in scena dal 5 al 17 dicembre al Teatro de' Servi-Roma



 Camera Musicale Romana

presenta


IL GRANDE GRABSKI


Adattamento teatrale di Marco Rinaldi e Paolo Vanacore dall’omonimo romanzo di


Marco Rinaldi (Fazi Editore)


con
Toni Fornari, Riccardo Bàrbera, Carmen Di Marzo


Regia Paolo Vanacore

Musiche originali Alessandro Panatteri

Scene Alessandro Chiti


DAL 5 AL 17 DICEMBRE

TEATRO DE’ SERVI-ROMA


Va in scena al Teatro de’ Servi, dal 5 al 17 dicembre, IL GRANDE GRABSKI, adattamento

teatrale a cura di Marco Rinaldi e Paolo Vanacore dall’omonimo romanzo di Marco Rinaldi, con

Toni Fornari, Riccardo Bàrbera e Carmen Di Marzo.

Maurizio (Toni Fornari), già ultraquarantenne, soffre di eiaculazione precoce. Francesca (Carmen

Di Marzo), la moglie di Maurizio, donna bellissima e irraggiungibile, dura e severa, si convince

della malattia di Maurizio dopo la lettura di libri su libri di argomento psicanalitico. La donna

passa con disinvoltura dalle teorie di Freud alle tecniche orientali in una gran confusione di

discipline e studi sui più svariati argomenti, obbligando il marito a intraprendere una terapia

psicanalitica dal fantomatico Dott. Grabski (Riccardo Bàrbera). Peccato che il Dottor Grabski sia

un cialtrone e caotico psicanalista freudiano, poi lacaniano, poi junghiano, a seconda del

momento e dell’estro, che coinvolgerà il protagonista in un’improbabile quanto grottesca cura

psicanalitica facendo subire al paziente tutte le tecniche possibili, declinate con metodi ortodossi

e meno ortodossi caratterizzati da una serie di dialoghi esilaranti tra il dottore e Maurizio, nei

quali il dottore tra l’altro vuole a tutti i costi far ammettere al suo paziente di essere un

omossessuale latente, di odiare suo padre e desiderare sessualmente sua madre. Durante la cura,

Maurizio, oltre a perdere tutti i suoi soldi per star dietro al dottore, imparerà a proprie spese cosa

vuol dire transfert, soffrirà, si metterà in discussione, avvolto dai dubbi, fino a far morire di

crepacuore i genitori, a farsi lasciare e tradire dalla moglie e a rischiare di perdere il lavoro, tutto

questo unicamente per rivendicare il proprio orgoglio ferito.

Lo spettacolo, tratto da un romanzo di grandissimo successo, è una metafora irriverente nei


confronti del mondo della psicoterapia e dei rapporti di coppia, trattati con naturalezza e

disinvoltura in modo del tutto originale, alternando una comicità esplicita, a tratti travolgente, sul

tema del disturbo sessuale, ad un umorismo più colto e raffinato che va a toccare gli ambiti

scientifico-professionali della psicanalisi. Le battute, i continui botta e risposta tra marito e

moglie e tra paziente e medico tengono alto il ritmo dello spettacolo senza interrompere il

cammino verso la guarigione psichica del povero protagonista. Si può ridere delle proprie paure,

dunque? La risposta è nella leggerezza e nel taglio tragicomico di una vicenda divertente e allo

stesso tempo, per certi versi, così universale. Siamo tutti un po’ Maurizio (anche se non soffriamo

di eiaculazione precoce) alla ricerca della nostra strada, alle prese con i condizionamenti che ci

vengono dalle persone vicine (familiari o medici ma anche colleghi di lavoro, parenti, amici)

impegnati a trovare conforto, guida e illuminazione attraverso le innumerevoli proposte che la

nostra società moderna mette sul piatto (sesso, yoga, spiritualità, psicanalisi, ecc.). Che poi la

soluzione non c’è ma ridere di tutto questo sembra un ottimo modo per tirare un sospiro di

sollievo e vivere la vita con molta più serenità.

INFORMAZIONI GENERALI

Teatro de' Servi

Via del Mortaro, 22 | 00187 Roma

Per informazioni e biglietti:

tel. 06.6795130 | info@teatroservi.it

Orari spettacoli:

da martedì a venerdì ore 21

sabato ore 17.30 e ore 21

domenica ore 17.30

Biglietti: 25 euro


Ufficio Stampa

Maresa Palmacci tel. 348 0803972; palmaccimaresa@gmail.com

Teatro di Rebibbia: LA FORMULA DI GRÜBLER, drammaturgia e regia di Laura Andreini, con i detenuti-attori di Rebibbia



 La Ribalta Centro Studi Enrico Maria Salerno

TEATRO LIBERO DI REBIBBIA – REBIBBIA FESTIVAL 2023

29 novembre 2023 ore 16.00

La Formula di Grübler

Drammaturgia e regia di Laura Andreini

con i Detenuti-attori di Rebibbia

Giuditta Cambieri Regista assistente

Francesca Di Giuseppe Collaborazione alla drammaturgia

Paola Pischedda Scene e Costumi

Marco Catalucci Disegno luci

Alessandro De Nino Organizzazione

Fabio Cavalli Direzione di Progetto

Produzione La Ribalta – Centro Studi “Enrico Maria Salerno”


Sarà in scena al Teatro di Rebibbia N.C., il 29 novembre 2023 alle ore 16.00, lo spettacolo LA

FORMULA DI GRÜBLER, drammaturgia e regia di Laura Andreini, con i detenuti-attori di Rebibbia.

Esiste una formula algebrica, piuttosto complicata, che definisce quanti sono i gradi della libertà di

movimento di un corpo nello spazio. È chiamata Formula di Grübler, dal nome del matematico che

l’ha concepita. È scritta così: ngdl = 3(m – 1) – 2C1 – C2. Per chi non sa nulla di scienza meccanica

sembra un geroglifico astruso, eppure i detenuti-attori sul palcoscenico del Carcere di Rebibbia, usano

la formula per descrivere la loro condizione di uomini reclusi. La ricerca della libertà è il tema intorno

al quale circumnavigano venticinque naufraghi sopravvissuti ad un’apocalisse esistenziale e relegati su

un’isola, fra i relitti di mondi idealizzati. Da un primo approccio dialettico, attraverso le biografie dei

partecipanti al Laboratorio teatrale in carcere, si è delineato un percorso di ricerca fra la parola

narrante, il gesto e il movimento, verso l’espressione del vissuto interiore di ciascuno.

Lo spettacolo di svolge nell’ambito del Rebibbia Festival 2023 realizzato con il sostegno del Ministero

della Cultura - Direzione Generale Spettacolo ed è vincitore dell'Avviso Pubblico Lo spettacolo dal vivo

fuori dal Centro - Anno 2023 promosso da Roma Capitale - Dipartimento Attività Culturali.

Il Rebibbia Festival, realizzato da La Ribalta Centro Studi Enrico Maria Salerno presso il carcere di

Rebibbia Nuovo Complesso, prevede laboratori artistici rivolti alla popolazione detenuta, con la

produzione di spettacoli e contenuti digitali fruibili dal vivo e on line sul sito enricomariasalerno.it

La Ribalta - Centro Studi “Enrico Maria Salerno” è diretta da Laura Andreini e Fabio Cavalli. Dal 2003

lavora alla creazione e promozione di arte e cultura nel sistema penitenziario e in particolare presso il

Carcere di Rebibbia, con il coinvolgimento di centinaia di persone recluse in progetti pluriennali.

Nasce così l’esperienza del Teatro Libero di Rebibbia, che nel 2023 compie venti anni di attività. Sede

principale è l’Auditorium del carcere, con 340 posti a sedere e un grande palcoscenico che ospita

molte delle attività di formazione e una Stagione di spettacoli che hanno come protagonisti i detenuti.

Molti degli eventi proposti sono aperti anche al pubblico esterno con 70.000 presenze in 20 anni di


attività, con 40 produzioni teatrali e cinematografiche, con oltre 300 alzate di sipario. Recentemente

sono state inaugurate la Sala “Enrico Maria Salerno” e la Sala d’Arte “Vittorio Taviani”, riservate al

cinema ed alle arti visive – art director Alessandro De Nino. L’attività del Teatro Libero di Rebibbia,

negli anni si è aperta ai principali teatri della Capitale che hanno ospitato grandi produzioni con i

detenuti-attori. La massima visibilità è stata ottenuta col successo internazionale di Cesare deve

morire dei fratelli Taviani con Fabio Cavalli. La Ribalta con Rai Cinema e Clippermedia ha anche

coprodotto il Viaggio della Corte Costituzionale nelle carceri, Naufragio con spettatore e Rebibbia

Lockdown presentati alla Mostra del Cinema di Venezia.

29 novembre 2023 ore 16.00

Teatro della Casa Circondariale Roma Rebibbia Nuovo Complesso

Via Raffaele Majetti, 70 – Roma (Rm)

Ingresso gratuito con accreditamento obbligatorio

Mail: rebibbiafestival@gmail.com - Tel: 06 9079216

PER MAGGIORI INFORMAZIONI:

Ufficio Stampa Centro Studi “Enrico Maria Salerno”

Maya Amenduni +39 392 8157943 - mayaamenduni@gmail.com

LE BOMBE SONO TUTTE BUTTANE spettacolo di Giuseppe Arnone con la regia di Simona Epifani in scena il 2 e 3 dicembre al Teatro Kopò-Brindisi

 




LE BOMBE SONO TUTTE BUTTANE

di GIUSEPPE ARNONE

Con Giuseppe Arnone e Claudio Boschi

REGIA di Simona Epifani

PRODUZIONE  Teatro Kopó

2-3 DICEMBRE

TEATRO KOPO’-BRINDISI


Debutta al Teatro Kopò di Brindisi, il 2 e 3 dicembre, LE BOMBE SONO TUTTE BUTTANE, spettacolo di Giuseppe Arnone, diretto da Simona Epifani.

È il 9 Maggio del 1978, giorno in cui hanno ammazzato Peppino Impastato. Di cose importanti ne sono successe in quegli anni e Fabrizio, killer professionista, non poteva immaginare di incontrare e doversi confrontare con Mimmo, un ragazzo genuino, “semplice” come si direbbe in paese, le cui stupide intuizioni renderanno speciale tale incontro.

Un incontro che segnerà̀ la “vita” di Fabrizio, vissuto nella Sicilia di quegli anni caratterizzata da uccisioni e bombe. Quelle stesse bombe che ammazzarono Peppino.

LE BOMBE SONO TUTTE BUTTANE 

2 DICEMBRE ORE 21

3 DICEMBRE ORE 18


Biglietti: 13 euro
  

Teatro Kopó

Via Sant’Angelo 67/69

Brindisi

Tel. 0831 260169

Mob. 375 5311802

 

Acquisto biglietti: www.brindisi.teatrokopo.it


Ufficio Stampa

Maresa Palmacci

tel. 348 0803972

palmaccimaresa@gmail.com




Al via la tournèe di Donne in Pericolo



 Marioletta Bideri per Bis Tremila produzioni

presenta


DONNE IN PERICOLO

DI WENDY MACLEOD


con

VITTORIA BELVEDERE - BENEDICTA BOCCOLI – GABRIELLA GERMANI

con la partecipazione di 

FRANCESCO SCIMEMI

e con

BEATRICE COPPOLINO e CLAUDIO CAMMISA


Regia di
ENRICO MARIA LAMANNA




Quando una donna di mezza età, reduce da un divorzio difficile, si fidanza e ritrova la passione, è sempre una gran bella notizia!

"La vita è in grado di riservare delle sorprese!", "Non  mai troppo tardi!", " A cinquant'anni ho ritrovato la mia femminilità!", sono tutte frasi iconiche, stampate nell'immaginario collettivo, simbolo di speranza di un'esistenza piena, ricca e soddisfacente.

Tutto bellissimo. Ma come la mettiamo con le amiche?


L'arrivo di un uomo rende tutte felici, anche solo per spirito di solidarietà femminile ma, diciamoci la verità, va anche a compromettere certe abitudini: c'è meno tempo a disposizione, ci si isola un po' e questo può scatenare qualche forma di invidia o, peggio ancora, di gelosia.


È proprio quello che succede in DONNE IN PERICOLO, una commedia frizzante e irresistibilmente divertente, in cui Mary e Jo sono determinate a recuperare la loro amica, caduta nelle grinfie di un nuovo amore che la sta pericolosamente allontanando da loro. Tra inquietanti serial killer, strambi poliziotti e ragazzi un po' troppo spregiudicati, si snoda una vera propria avventura fatta di tranelli, sospetti, frecciatine e colpi bassi, in cui la determinazione delle donne e la loro capacità di fare squadra, la fa da padrona.

Il messaggio agli uomini è molto chiaro: prima ancora di sedurre la donna che vi piace, conviene conquistare le sue amiche!





TUTTE LE DATE

1° dicembre 2023 – Teatro Dei Fluttuanti ARGENTA

7 dicembre 2023 – Teatro Comunale ATRI 

8 dicembre 2023 – Teatro Europa APRILIA 

14 al 17 dicembre 2023 – Torino Gioiello  TORINO

12 gennaio 2024 – CODIGORO

14 gennaio 2024 – Teatro Comunale VENTIMIGLIA

19 gennaio 2024 – Cinema Teatro Comunale “Fabrizio De Andrè” MANDELLO DEL LARIO

Dal 15 al 18 febbraio 2024 – Teatro Pubblico Pugliese 

20 febbraio 2024 – SOVERATO

21 febbraio 2024 – RENDE

23 febbraio 2024 – SARNO

24 febbraio 2024 – FERRANDINA

25 febbraio 2024 - FRANCAVILLA