| Incontri Romani @ Rendez-vous 2015 - 9 aprile 2015 | Roma, Palazzo Farnese
In occasione della quinta edizione del festival, l'Institut français Italia e l’Ambasciata di Francia in Italia, con UniFrance films, L’ARP e l’Ile-de-France Film Commission, in collaborazione con la Roma Lazio Film Commission, ha organizzato questa mattina a Palazzo Farnese sede dell'ambasciata francese in Italia un incontro-dibattito focalizzato sul tema dell’ampliamento della diffusione del cinema europeo sulle reti televisive pubbliche e sulle piattaforme VOD e sul concetto di diritto d’autore in Europa. L’evento sarà seguito dalla seconda edizione degli incontri di coproduzione franco-italiani, incentrati quest’anno sullo sviluppo di 5 lungometraggi francesi. Tra i relatori e partecipanti: Isabelle Giordano - Direttrice generale di UniFrance films; Jean-Paul Salomé - Presidente di UniFrance films; Dante Desarthe - Co-Presidente de L’ARP; Dana Hastier - Direttrice generale di France 3; Vincent Grimond - Presidente di Wild Bunch; Olivier-René Veillon - Direttore dell’Ile-de-France Film Commission, Luciano Sovena - Presidente della Roma Lazio Film Commission; Gianluca Guzzo - Presidente generale di Mymovies.it; Lucia Recalde - Capo Unità di Europa Creativa – Programma MEDIA (TBC); Pascal Rogard - Direttore generale della SACD; Peter Dinges - Direttore del FFA et Presidente di EFAD; Roberto Cicutto – AD Luce Cinecittà; e i registi: Michel Hazanavicius, Co-Presidente de L’ARP, Costa-Gavras, Lucas Belvaux, Emanuele Crialese, Maurizio Sciarra, Matteo Garrone, Francesco Bruni e René Bonnell.
APPELLO DEI CINEASTI EUROPEI
le numerose discussioni che hanno animato queste giornate romane dimostrano un'urgenza condivisa da tutti. mentre i fondamenti stessi del diritto di autore sono rimessi in discussione da coloro che, in Europa, li considerano a torto un ostacolo alla circolazione delle opere, affermiamo la nostra volontà di ridisegnare nella sua essenza il modo di mostrare e far circolare i nostri film tra i nostri paesi.
Attraverso il nostro sguardo di registi, le nostre opere cinematografiche testimoniano, ciascuna a modo suo, una visione profondamente personale e al contempo profondamente collettiva dell'Europa in tutte le sue complessità, con le sue violenze, le sue gioie, le sue caricature, e le sue realtà, i suoi conflitti e le sue coesioni, le sue assurdità e i suoi sogni...
Costituiscono di per sè una forma di speranza e senza dubbio contribuiscono, nel loro piccolo alla costruzione di un'identità europea.
In un momento in cui un elevato numero di paesi europei si trova ad affrontare nuovi movimenti oscurantisti venati di odio, dei barlumi di speranza possono anche arrivare dal cinema.
Per questo motivo, una delle nostre responsabilità sta nel condurre una riflessione atta a favorire una migliore circolazione delle opere dei singoli paesi attraverso un continente che è il nostro, stando tuttavia ben attenti ad evitare che questo avvenga a discapito della vitalità della nostra creatività.
Non è normale che tutte le cinematografie europee abbiano difficoltà ad essere accessibili a tutti gli spettatori.
Chiediamo dunque all'insieme delle autorità pubbliche, alla Commissione europea,a gli organismi normativi nazionali, alle Agenzie cinematografiche europee e, ancora, alle emittenti televisive, di unirsi a noi in una riflessione su misure concrete da mettere in atto nell'ambito della circolazione dei film, affinchè l'Europa sia permeata di tutto il suo cinema.
Per far queso, è necessario focalizzare l'attenzione su tutti i mezzi di diffusione dei film:
-le sale cinematografiche bisogna moltiplicare gli sforzi per contrastare il deserto cinematografico tuttora esistente in numerosi territori. E' necessario evitare la chiusura delle sale esistenti e al tempo stesso consentire la creazione di nuove strutture.. Le sale indipendenti non devono essere trascurate nella dotazione dell'attrezzatura digitale. Occorre vigilare in modo particolare sugli aiuti che facilitano e accellerano la distribuzione dei film nei cinema di tutta Europa: la sala resta il miglior luogo di incontro tra un film e il suo pubblico.
le reti televisive sollecitiamo le emittenti di servizio pubblico ad impegnarsi fin d'ora a redigere una Carta per una migliore trasmissione delle opere cinematografiche europee concentrando gli sforzi, in particolare sugli scambi e lavorando su programmazioni condivise e reciproche. Sarà anche necessario aiutarle a sviluppare i loro canali digitali (in particolare la catch-up TV), nel contesto di un modello economico sano che non distrugga il valore dell'opera. La speranza della creazione di una piattaforma di diffusione del cinema indipendente europeo deve essere un obiettivo credibile. Può scaturire dalle emittenti televisive.
le piattaforme di video on demand è necessario ripensare un regolamento europeo specifico a seguito della comparsa di operatori europei capaci di competere con i giganti mondiali. Per molto tempo internet è stata oggetto delle nostre preoccupazioni, che si sono materializzate in particolare con i danni provocati dalla pirateria. Vogliamo credere che oggi,forse, sia la miglior partner del cinema europeo. Una rete interconnessa adeguatamente regolamentata può diventare uno straordinario mezzo per mostrare le nostre opere.
A tal fine la Commissione europea deve adattare le due direttive sui media audiovisivi, ma anche sulla fiscalità. Deve perseguire due obiettivi ambiziosi: incoraggiare la crescita di soggetti europei che si adoperino per il finanziamento e l'editorializzazione del cinema europeo, e inserire i giganti mondiali della Rete nella fiscalità e nell'economia della creazione.
E' doveroso e urgente individuare una fiscalità culturale per gli operatori globalizzati della diffusione delle opere. L'ipotesi suggerita dal ministro della Cultura e della Comunicazione francese Fleur Pellerin di una tassazione della larghezza di banda ci sembra una strada pertinente da esplorare ed è essenziale poter condurre fino in fondo una riflessione in merito.
Chiediamo fin d'ora alla Commissione europea di rendere disponibili attraverso il Programma Europa Creativa, delle risorse per tradurre le opere europee nelle altre lingue del continente. Queste traduzioni permettono una migliore circolazione dei film sulle reti televisive pubbliche e sulle piattaforme di VOD e accellerano la distribuzione dei film nelle sale cinematografiche a livello europeo. Constatiamo sempre più che la possibilità di disporre di film in un contesto di legalità è anche il modo più efficace per contrastare il fenomeno della pirateria e prevenire le sue disastrose conseguenze sulle opere dell'ingegno. E' una questione cruciale sulla quale è oltremodo urgente che la Commissione europea si esprima e intervenga a sostegno delle iniziative già intraprese per favorire la circolazione delle opere in Europa e lottare in modo efficace e coraggioso contro il dilagare della pirateria.
Condividiamo con la Commissione europea la volontà di favorire l'accesso dei film a tutti. Le opere cinematografiche costituiscono un elemento essenziale dell'educazione all'immagine, oltre che , senza dubbio dell' educazione delle coscienze. Ma non dobbiamo sbagliare la modalità di raggiungimento di questo obiettivo, altrimenti gli effetti sul cinema sarebbero devastanti.
Le nostre basi di valori comuni, come il Diritto di autore, e l'Eccezione culturale, devono essere preservate per fungere da sprone nel tracciare una nuova politica culturale europea.
Roma 9 aprile 2015
PRIMI FIRMARARI: Lucas Belvaux, Emanuele Crialese, Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne, Dante Desarthe, Matteo Garrone, Costa Gravas, Amos Gitai, Michel Hazanavicius, Kamen Kalev,Paul Laverty,Mike Leigh, Ken Loach, Daniele Luchetti, Ursula Meier, Cistian Mungiu, Rebecca O' Brien, Jean-Paul Salomé, Volker Schlondorff, Maurizio Sciarra, Abderrahmane Sissako, Paolo Sorrentino, Bèla Tarr, Joachim Trier, Fernando Trueba, Wim Wenders
APPELLO DEI CINEASTI EUROPEI
le numerose discussioni che hanno animato queste giornate romane dimostrano un'urgenza condivisa da tutti. mentre i fondamenti stessi del diritto di autore sono rimessi in discussione da coloro che, in Europa, li considerano a torto un ostacolo alla circolazione delle opere, affermiamo la nostra volontà di ridisegnare nella sua essenza il modo di mostrare e far circolare i nostri film tra i nostri paesi.
Attraverso il nostro sguardo di registi, le nostre opere cinematografiche testimoniano, ciascuna a modo suo, una visione profondamente personale e al contempo profondamente collettiva dell'Europa in tutte le sue complessità, con le sue violenze, le sue gioie, le sue caricature, e le sue realtà, i suoi conflitti e le sue coesioni, le sue assurdità e i suoi sogni...
Costituiscono di per sè una forma di speranza e senza dubbio contribuiscono, nel loro piccolo alla costruzione di un'identità europea.
In un momento in cui un elevato numero di paesi europei si trova ad affrontare nuovi movimenti oscurantisti venati di odio, dei barlumi di speranza possono anche arrivare dal cinema.
Per questo motivo, una delle nostre responsabilità sta nel condurre una riflessione atta a favorire una migliore circolazione delle opere dei singoli paesi attraverso un continente che è il nostro, stando tuttavia ben attenti ad evitare che questo avvenga a discapito della vitalità della nostra creatività.
Non è normale che tutte le cinematografie europee abbiano difficoltà ad essere accessibili a tutti gli spettatori.
Chiediamo dunque all'insieme delle autorità pubbliche, alla Commissione europea,a gli organismi normativi nazionali, alle Agenzie cinematografiche europee e, ancora, alle emittenti televisive, di unirsi a noi in una riflessione su misure concrete da mettere in atto nell'ambito della circolazione dei film, affinchè l'Europa sia permeata di tutto il suo cinema.
Per far queso, è necessario focalizzare l'attenzione su tutti i mezzi di diffusione dei film:
-le sale cinematografiche bisogna moltiplicare gli sforzi per contrastare il deserto cinematografico tuttora esistente in numerosi territori. E' necessario evitare la chiusura delle sale esistenti e al tempo stesso consentire la creazione di nuove strutture.. Le sale indipendenti non devono essere trascurate nella dotazione dell'attrezzatura digitale. Occorre vigilare in modo particolare sugli aiuti che facilitano e accellerano la distribuzione dei film nei cinema di tutta Europa: la sala resta il miglior luogo di incontro tra un film e il suo pubblico.
le reti televisive sollecitiamo le emittenti di servizio pubblico ad impegnarsi fin d'ora a redigere una Carta per una migliore trasmissione delle opere cinematografiche europee concentrando gli sforzi, in particolare sugli scambi e lavorando su programmazioni condivise e reciproche. Sarà anche necessario aiutarle a sviluppare i loro canali digitali (in particolare la catch-up TV), nel contesto di un modello economico sano che non distrugga il valore dell'opera. La speranza della creazione di una piattaforma di diffusione del cinema indipendente europeo deve essere un obiettivo credibile. Può scaturire dalle emittenti televisive.
le piattaforme di video on demand è necessario ripensare un regolamento europeo specifico a seguito della comparsa di operatori europei capaci di competere con i giganti mondiali. Per molto tempo internet è stata oggetto delle nostre preoccupazioni, che si sono materializzate in particolare con i danni provocati dalla pirateria. Vogliamo credere che oggi,forse, sia la miglior partner del cinema europeo. Una rete interconnessa adeguatamente regolamentata può diventare uno straordinario mezzo per mostrare le nostre opere.
A tal fine la Commissione europea deve adattare le due direttive sui media audiovisivi, ma anche sulla fiscalità. Deve perseguire due obiettivi ambiziosi: incoraggiare la crescita di soggetti europei che si adoperino per il finanziamento e l'editorializzazione del cinema europeo, e inserire i giganti mondiali della Rete nella fiscalità e nell'economia della creazione.
E' doveroso e urgente individuare una fiscalità culturale per gli operatori globalizzati della diffusione delle opere. L'ipotesi suggerita dal ministro della Cultura e della Comunicazione francese Fleur Pellerin di una tassazione della larghezza di banda ci sembra una strada pertinente da esplorare ed è essenziale poter condurre fino in fondo una riflessione in merito.
Chiediamo fin d'ora alla Commissione europea di rendere disponibili attraverso il Programma Europa Creativa, delle risorse per tradurre le opere europee nelle altre lingue del continente. Queste traduzioni permettono una migliore circolazione dei film sulle reti televisive pubbliche e sulle piattaforme di VOD e accellerano la distribuzione dei film nelle sale cinematografiche a livello europeo. Constatiamo sempre più che la possibilità di disporre di film in un contesto di legalità è anche il modo più efficace per contrastare il fenomeno della pirateria e prevenire le sue disastrose conseguenze sulle opere dell'ingegno. E' una questione cruciale sulla quale è oltremodo urgente che la Commissione europea si esprima e intervenga a sostegno delle iniziative già intraprese per favorire la circolazione delle opere in Europa e lottare in modo efficace e coraggioso contro il dilagare della pirateria.
Condividiamo con la Commissione europea la volontà di favorire l'accesso dei film a tutti. Le opere cinematografiche costituiscono un elemento essenziale dell'educazione all'immagine, oltre che , senza dubbio dell' educazione delle coscienze. Ma non dobbiamo sbagliare la modalità di raggiungimento di questo obiettivo, altrimenti gli effetti sul cinema sarebbero devastanti.
Le nostre basi di valori comuni, come il Diritto di autore, e l'Eccezione culturale, devono essere preservate per fungere da sprone nel tracciare una nuova politica culturale europea.
Roma 9 aprile 2015
PRIMI FIRMARARI: Lucas Belvaux, Emanuele Crialese, Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne, Dante Desarthe, Matteo Garrone, Costa Gravas, Amos Gitai, Michel Hazanavicius, Kamen Kalev,Paul Laverty,Mike Leigh, Ken Loach, Daniele Luchetti, Ursula Meier, Cistian Mungiu, Rebecca O' Brien, Jean-Paul Salomé, Volker Schlondorff, Maurizio Sciarra, Abderrahmane Sissako, Paolo Sorrentino, Bèla Tarr, Joachim Trier, Fernando Trueba, Wim Wenders
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