venerdì 5 dicembre 2025

HO BISOGNO DI SENTIRE QUALCUNO CHE MI DICA CHE STO BENE- Recensione fino al 7 dicembre allo SPAZIO DIAMANTE


 Avete mai pensato a cosa potrebbe voler dire essere liberi dai noi stessi e dagli accadimenti? A volte, anzi purtroppo, spesso la vita è dura e ci mette davanti a degli eventi che cambiano drasticamente in peggio la nostra vita, ma se avessimo la possibilità di cambiare, anche semplicemente la reazione ad un tale o un altro accadimento, sentiremo subito quel vento di libertà che ci fa volare via dal baratro.

HO BISOGNO DI SENTIRE QUALCUNO CHE MI DICA CHE STO BENE, in scena allo Spazio Diamante fino  domenica 7 dicembre, nasce da un sentire condiviso di 4 attrici: Elisa Di Eusanio, Valentina Fois, Valentina Martino Ghiglia, Marta Nuti di fare delle improvvisazioni, lavorando su un doppio binario, ovvero quello di decidere che anche se la propria vita è stata colpita da un avvenimento negativo, fare finta di nulla, indossare una maschera e mentire a se stessi e agli altri, oppure affrontare con coraggio ciò he ci è successo.

Facendo così si  rimane ingabbiati in una realtà che ci è scomoda e che non vogliamo accettare, che ci è stata imposta contro il nostro volere, e questo è purtroppo ciò che succede nella stragrande maggioranza dei casi, dove la nostra paura di reagire ci porta ad un punto morto e falsato, in ci viviamo in una sorta di limbo un cui la realtà ci costringe.

L'alternativa esiste, in un mondo ideale, in cui le persone abbiano la capacità di "tenere botta" in un modo concreto, quindi, parlare ed agire senza avere paura, aprirsi affrontando le nuove situazioni per quanto scomode alla luce del sole.

Quattro attrici sul palco, quattro amiche che si ritrovano dopo un anno, ad una cena, un anno che le ha cambiate, un anno difficile per tutte, in cui gli avvenimenti sono stati duri, pesanti.

Le scene vengono ripetute due volte prima nella modalità realtà e poi in quella ideale, e si percepisce chiaramente come si passi dal tutto bene (tutto male)  ad una situazione liberatoria per tutti e quattro i personaggi.

In entrambe le versioni c'è un disvelamento da parte di un personaggio nei confronti di un altro.

I quattro personaggi sono molto differenti tra loro, quello interpretato da Elisa Di Eusanio, è una donna non binaria, artista, con un problema di tipo sessuale e indossa  una maglietta co una scritta inequivocabile: Vagina Ninja, e sarà lei che darà il via al rivolgimento, Valentina Fois, interpreta un ruolo scomodo , è mamma di un bambino piccolo, ma ha tanta, tanta voglia di altro, il personaggio interpretato da Valentina Martino Ghiglia è il personaggio più chiuso, che più a bisogno di reagire, Marta Nuti interpreta una manager che ha subito una grossa perdita affettiva.

Le quattro attrici si spendono molto sul palco dando vita ad uno spettacolo che va in crescendo, e mette a nudo le fragilità e la forza di reazione dei personaggi, una capacità espressiva notevole, dapprima tragica e poi via  via, grazie alla reattività che porta alla libertà più gioiosa e consapevole per poi esplodere nel finale.

La regia di Giacomo Vezzani, punta sul ribaltamento della scarsa capacità umana di essere sinceri con se stessi e gli altri- abbiamo bisogno degli altri, non siamo isole- che è il punto focale dello spettacolo e si inserisce perfettamente nella drammaturgia di Maria Teresa Berardelli.

                                                         Miriam Comito


ELISA DI EUSANIO | VALENTINA FOIS

VALENTINA MARTINO GHIGLIA| MARTA NUTI


HO BISOGNO DI SENTIRE QUALCUNO

CHE MI DICA CHE STO BENE


drammaturgia Maria Teresa Berardelli

da un’idea di Eusanio, Galliani, Martino Ghiglia, Nuti

assistente alla regia Fabio Carta | musiche e suoni Vanja Sturno

costumi Marta Genovese | scene Laura Giannisi | luci Javier Delle Monache 

coreografia Daria Nocera

regia di GIACOMO VEZZANI

produzione MAT-Movimenti Artistici Trasversali


SPAZIO DIAMANTE

4-7 dicembre 2025

Sala Black


SPAZIO DIAMANTE

Via Prenestina, 230/B 00176 Roma RM

Da martedì a venerdì ore 20.30, sabato ore 19, domenica ore 17

Lo Spazio Diamante propone il Biglietto Flessibile: tre soluzioni per permettere a chiunque di venire a Teatro

Biglietto Supporter - € 18
Biglietto Standard - € 14 - Biglietto Agevolato - €10


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Riflessioni e risultati dalla presentazione del volume “L’educazione teatrale a scuola. Le reti teatrali italiane e la formazione dei docenti”, a cura di Claudia Chellini


 Riflessioni e risultati dalla presentazione del volume “L’educazione teatrale a scuola. Le reti teatrali italiane e la formazione dei docenti”, a cura di Claudia Chellini – Carocci, 2025

Roma, 3 dicembre 2025 – Sala Eventi IULM, Via dei Montecatini 17

Si è svolta il 3 dicembre 2025, presso l’Università IULM di Roma, la presentazione del volume L’educazione teatrale a scuola. Le reti teatrali italiane e la formazione dei docenti, curato da Claudia Chellini (Carocci, 2025). L’incontro ha offerto un’occasione di confronto e riflessione sul ruolo del teatro nella scuola, sull’esperienza concreta dei percorsi di formazione realizzati da INDIRE e ARTI e sull’impatto educativo e inclusivo delle pratiche teatrali sui bambini, ragazzi e docenti.

Il libro documenta un percorso triennale, che ha coinvolto 7.369 partecipanti tra insegnanti, educatori e artisti e nasce all’interno di un articolato progetto nazionale che negli ultimi anni ha coinvolto ARTI – Associazione delle Reti Teatrali Italiane –, INDIRE-Istituto Nazionale Documentazione Innovazione Ricerca Educativa e il sistema Federvivo/AGIS. Un percorso di ricerca, formazione e confronto che ha permesso di osservare da vicino l’incrocio tra scuola e spettacolo dal vivo, valorizzando le esperienze realizzate nei diversi territori e mettendole a sistema attraverso la collaborazione tra professioniste e professionisti della scena, docenti, dirigenti scolastici, amministrazioni locali e ricercatrici e ricercatori del settore educativo.

Il progetto ha costruito una rete stabile di interlocutori – accademici, culturali e istituzionali – generando un patrimonio di conoscenze che ha reso possibile la pubblicazione. Nel volume vengono approfonditi i processi di apprendimento attivati dalle pratiche teatrali a scuola, gli esiti della ricerca qualitativa condotta sui progetti realizzati dalle e dai docenti, nonché le modalità con cui le reti territoriali del teatro favoriscono la progettazione condivisa e la continuità delle esperienze.

Durante la presentazione, i relatori hanno evidenziato come il progetto abbia saputo rispondere alle emergenze educative legate al periodo pandemico, favorendo il ritorno alla socialità e alla relazione attraverso percorsi teatrali esperienziali. La formazione dei docenti, concepita come combinazione di parte conoscitiva e parte esperienziale, ha permesso agli insegnanti di sperimentare direttamente i linguaggi teatrali, sviluppando consapevolezza emotiva, capacità relazionali e competenze pedagogiche innovative.

Il volume illustra come il teatro possa trasformarsi in dispositivo educativo, capace di stimolare creatività, pensiero critico e autonomia, offrendo agli studenti spazi di espressione personale e collettiva. Attraverso esercizi di conoscenza corporea, sperimentazione teatrale e lavoro di gruppo, docenti e studenti hanno potuto esplorare nuove modalità di apprendimento, rafforzando il legame con le proprie emozioni e con gli altri. Il progetto valorizza inoltre l’educazione fin dai primissimi anni, coinvolgendo educatori dei nidi e promuovendo l’arte come strumento di crescita e benessere.

Durante i tavoli di discussione sono stati condivisi i risultati della ricerca qualitativa condotta sui progetti dei docenti, evidenziando come l’esperienza teatrale a scuola favorisca la riformulazione del pensiero in azione, la costruzione di competenze emotive e sociali e la capacità di progettare esperienze creative significative. Il volume propone anche un modello ragionato per la progettazione di percorsi di teatro-educazione, corredato da note operative per docenti e operatori teatrali.

La giornata si è aperta con un messaggio di saluto istituzionale della Rettrice IULM Valentina Garavaglia. La presentazione ha visto la partecipazione di istituzioni e rappresentanti del settore culturale, tra cui: Francesco Giambrone, Presidente AGIS, Antonio Parente, Direttore Generale Spettacolo del Ministero della Cultura, Francesco Manfredi, Presidente INDIRE (in collegamento video), Marco Parri, Presidente Federvivo (video live), e Domenico Barbuto, Segretario generale AGIS. A seguire, il primo tavolo di lavoro – “Le reti teatrali e il progetto nazionale” – è stato guidato dai vertici di ARTI: Gilberto Santini, Presidente, Patrizia Coletta, Vicepresidente e Direttrice della Fondazione Toscana Spettacolo, ideatrice e capofila del progetto, Claudia Chellini, prima ricercatrice INDIRE, e Gaetano Oliva, docente di teatro di animazione e drammaturgia all’Università Cattolica del Sacro Cuore (in collegamento video). Un confronto dedicato al ruolo delle reti teatrali italiane, alla loro presenza capillare sul territorio e al modello di collaborazione con il sistema scolastico. Il secondo tavolo – “Il teatro come strumento educativo” – ha approfondito l’impatto del linguaggio teatrale nella scuola, con gli interventi di Cristina Giachi, relatrice della legge regionale Toscana 56/2025 per la promozione delle attività teatrali nelle scuole, Giulia Minoli, autrice teatrale, Fondatrice di Crisi Come Opportunità e Presidente della Fondazione Una nessuna centomila, Ettore Bassi, attore, Veronica Pivetti (in collegamento), Lino Guanciale (video registrato). In questo contesto è stato inoltre sottolineato come la legge toscana 56/2025, che stanzia risorse specifiche ispirandosi proprio al progetto e al volume, rappresenti un modello avanzato di inserimento curricolare che le promotrici e i promotori auspicano possa essere adottato anche da altre regioni e, in prospettiva, recepito in future normative nazionali. L’evento ha confermato come l’incontro tra scuola e teatro rappresenti un terreno fertile per la crescita dei giovani, capace di sviluppare competenze emotive, creative e relazionali, promuovendo inclusione, partecipazione e senso civico. L’esperienza triennale documentata nel volume costituisce un esempio concreto di come il teatro possa diventare uno strumento educativo stabile, accessibile e radicato sul territorio, con l’obiettivo di formare insegnanti preparati e nuovi pubblici sensibili alle arti dello spettacolo dal vivo.

L’educazione teatrale non è solo spettacolo, ma un vero laboratorio di crescita emotiva, sociale e formativa. Ogni partecipante, sia docente sia alunno, può esplorare sé stesso e il rapporto con gli altri, trasformando pensiero in azione e dando forma a esperienze creative autentiche.

L’evento conferma la centralità di un approccio educativo che mette al centro l’arte come strumento di formazione e di crescita, rafforzando il legame tra scuola e teatro e promuovendo pratiche inclusive e innovative sul territorio nazionale.

Ufficio stampa dedicato all’evento

Maya Amenduni

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