ANGELO LONGONI “BUK. LO ZOO DI BUKOWSKI” CON SIMONE COLOMBARI, ANGELO LONGONI E VALERIO MORIGI. E GLI ALLIEVI DELL’ACCADEMIA ACTION PRO
BUK. LO ZOO DI BUKOWSKI , è lo spettacolo andato in scena in questi giorni, e precisamente dal 31 gennaio al 5 febbraio 2017 al Teatro lo Spazio, uno spettacolo in cui si mette al centro Charles Bukowski, il suo mondo, il suo modo di essere, di esprimersi, di vedere gli altri, di vedere se stesso. Quel modo così particolare, e che di certo non poteva passare inosservato, per un motivo molto semplice, non tanto perchè nei suoi scritti si parlasse di prostitute, droga, sesso, ma per una ragione molto più naturale, perchè Bukowski usava tradurre la vita in letteratura senza porre sovrastrutture, la sua è una scrittura per immagini, che seppur poco o per nulla descrittiva, fa immergere immediatamente nell'atmosfera in cui è ambientato il racconto narrato. Angelo Longoni, in questo spettacolo, costituito, per quanto riguarda il testo da un'assemblaggio di pezzi dello scrittore statunitense, così da essere un unicum di frammentaria unità, si avvale della presenza da una parte di Simone Colombari e Valerio Morigi che insieme a lui . in una parte laterale del palco eseguono letture, e fanno da supporto ai giovani allievi della scuola Action Pro che nel palco maggiore danno vita, ad un vero e proprio zoo di personaggi bukowskiani, ddrammatici, comici, paradossali, con un unico grande comun denominatore: l'inutilità della lotta, perchè tanti non succede mai, nella vita, quello che ci si aspetterebbe succeda....solo su una cosa Hank è categorico: la motivazione per fare lo scrittore, non deve essere: diventare famoso, avere donne nel letto, diventare ricco, guidare una automobile costosa. Semplicemente si deve sentire dentro un'esigenza, di cui non puoi fare a meno, perchè se ne fai a meno...scoppi.
Miriam Comito
Una prima nazionale da non perdere al Teatro Lo Spazio. Martedì 31 gennaio 2017 Angelo Longoni debutta nei panni di autore e attore nel suo nuovo spettacolo “Buk. Lo zoo di Bukowski”, con Simone Colombari e Valerio Morigi.
“Il 9 marzo 1994 moriva Charles Bukowski. Charles Bukowski, Heinrich Karl Bukowski, Henry Chinaski, Buk, Hank per gli amici… questi sono i nomi che accompagnavano una faccia poco rassicurante- afferma Angelo Longoni - , devastata da una forma di acne giovanile, occhi verdi e denti macchiati di nicotina su un corpo di un metro e ottanta. Una faccia vera che sapeva spandersi in sorrisi rari ma luminosi. Scrittore e poeta, iper realista, iper cinico, iper sincero… anti romantico, anti borghese, anti convenzionale. Lungimirante al limite della veggenza, nichilista, distruttivo nei confronti di ogni ideologia o rito sociale, individualista fino al disprezzo di ogni agglomerato umano, disegnatore di un futuro che non conosceva ancora ma che immaginava. Metà intellettuale e metà clown, per questo poco amato dai letterati ma, in compenso, adorato da tutti i giovani che nei decenni lo hanno scoperto. Nei suoi romanzi, nei suoi racconti, nelle sue poesie, Bukowski parla in maniera esplosiva di sé e del mondo che è in lui. Con un unico criterio: la sincerità. "A volte credo di essere solo al mondo - scriveva - A volte ne ho la certezza". Per lui era disvalore tutto ciò che la maggioranza dell’umanità assumeva come valore. Considerando il periodo in cui è vissuto e considerando com’è andato a finire il mondo in questi ultimi decenni, non si può di certo dire che si stesse sbagliando. Le sue poesie sembrano dei racconti brevi, condensati, concentrati, una specie di essenza delle proprie visioni comiche e distruttive. Oggi hanno la capacità di raccontare e fotografare situazioni e paesaggi umani attuali. Le nevrosi esasperate che descriveva e che erano percepite come eccessive, oggi ci appaiono come istantanee di ciò che siamo diventati. Se le estrapoliamo dal contesto americano e le applichiamo solo all’essere umano, hanno la prerogativa dell’universalità. Non c’è geografia, non c’è tempo, non c’è contesto. Lo Zoo di Bukowski è un collage di umanità che prende vita dalle sue poesie e dai temi in esse trattate. Nove giovani allievi della scuola ACTION pro fanno vivere un serraglio di personaggi e di sentimenti, di tic, di fobie e, soprattutto, mettono in scena la maschera grottesca dell’insicurezza vissuta in ogni campo. Lavoro, denaro, società, amore, famiglia, sesso… tutto può essere motivo di paura e, allo stesso tempo, può farci ridere a causa dell’inutilità di ogni nostra fatica.
Teatro Lo Spazio (via Locri 42/44 tel.06/77076486 www.teatrolospazio.it)
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