Cellule è il primo lavoro della compagnia “Asilo Molly Mariuccia”, composta da tutti giovani attori diplomati alla Scuola del Teatro Stabile di Genova, da dove proviene anche lo stesso De Bei.
Siamo tutti organismi unicellulari, che non hanno bisogno di nessuno per riprodursi, tutte monadi, autosufficenti chiuse nel loro mondo ristretto fatto di piccoli e grandi egoismi e meschinità. Un papà che stupra del donne in un parco ( Andreapietro Anselmi), una psicologa che abbandona il suo cane (Cristina Pasino), uno sceneggiatore che scopre di avere l'aids (Luca Terracciano), uno studente in contatto con gli alieni ( Manuel Zicarelli), una donna in carriere più preoccupata della sua auto che del bambino che ha in grembo ( Barbara Alesse), un poliziotto gay ( Maximilian Dirr). Tutti questi personaggi, che sembrano essere apparentemente scollegati tra loro, ci appaiono da prima sul palco come se fossero manichini nascosti da veli semi-trasparenti e ci svelano a poco a poco i loro drammi personali, dovuti in gran parte all'incomunicabilità scaturita dall'egoismo, arrivato ormai, talmente a un punto di non ritorno, da trasformare i dialoghi in monologhi a due, come se fossero due linee parallele che pur andando verso la stessa direzione non sono destinate ad incontrarsi mai, pur avendo tante cose in comune, e se le due linee, invece di proseguire dritte per la propria strada si girassero, anche solo per un attimo si incontrerebbero. Solamente il ragazzo che crede di essere in contatto con gli alieni ha capito che solo attraverso il dialogo, il rispetto per gli altri ci si può salvare dalla catastrofe imminente, ma mentre gli altri rimangono nei propri bozzoli, lui è l'unico ad essere colpito.
Note di regia di Dario Aita
“Chissà perché tutto va male […] Un acquario può diventare una zuppa di pesce, mentre una zuppa di pesce non può diventare un acquario”. Quando ho terminato la lettura di Cellule questa frase ha continuato a girare nella mia testa più di qualunque altra ergendosi a simbolo di un senso di catastrofe che si respira in tutto il testo. Un senso che non è una promessa grazie soltanto ad un semplice “può” che solo soletto lascia entrare un enorme spiraglio di luce che si riflette nelle torbide acque di quell’acquario. E non si tratta di una luce di speranza o di salvezza perché come diceva Mario Monicelli “la speranza è una trappola”. No. Nessuna speranza. Rileggendo quella frase mi è ritornato in mente l’ottimismo catastrofico –mutuato da Gramsci- di cui tanto parlava Sanguineti e in cui sempre mi sono riconosciuto: pessimismo della ragione e ottimismo della volontà. La consapevolezza che stiamo annegando, e malgrado ciò nuotare strenuamente per raggiungere la superficie e respirare un sorso d’aria. Quel “può”, quello spiraglio di luce significava la mia volontà nella catastrofe. Ma quelle parole significano pure e soprattutto che la perpetua catastrofe in cui sprofondiamo ha un punto di non ritorno oltrepassato il quale uno spruzzo irreversibile macchia indelebilmente le nostre esistenze. E sono spruzzi di sangue e sperma. Perché “tutta la storia è scritta con il sangue e con lo sperma” (G.N.), compresa quella dei personaggi di Cellule. Personaggi che sono vittime e carnefici allo stesso tempo, travolti da inspiegabili eventi di cui sono vittime inerti e inconsapevoli artefici e prosecutori, macchiati da quello sperma e da quel sangue, dal proprio e da quello altrui, che mi hanno confermato quanto la crudeltà nasca dall’amore, ma soprattutto che l’amore esiste, come una cellula piccola e invisibile persa nella catastrofe.
Dario Aita regista dello spettacolo, si sta facendo conoscere al grande pubblico come attore cinematografico (“La prima linea”, accanto a Riccardo Scamarcio e Giovanna Mezzogiorno) e televisivo (“Il segreto dell’acqua
Dario Aita regista dello spettacolo, si sta facendo conoscere al grande pubblico come attore cinematografico (“La prima linea”, accanto a Riccardo Scamarcio e Giovanna Mezzogiorno) e televisivo (“Il segreto dell’acqua
CELLULE
di
Luca De Bei
Regia
Dario Aita
Con : Barbara Alesse, Andreapietro Anselmi, Maximilian Dirr, Cristina Pasino, Luca Terracciano, Manuel Zicarelli.
Teatro Nuovo Colosseo
dal 19 febbraio al 6 marzo 2011
dal martedi al sabato ore 20.30- domenica ore 17.00
Via Capo d'africa 29/a
06/7004932
Miriam Comito
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