domenica 27 ottobre 2024

Nuovo Teatro Ateneo: la programmazione dal 28 ottobre al 30 novembre



 Stagione teatrale sperimentale

Nuovo Teatro Ateneo

26 settembre - 19 dicembre 2024


lo spazio teatrale di Sapienza Università di Roma, destinato alla diffusione della cultura spettacolare


Prosegue la stagione teatrale di uno dei luoghi più rilevanti e iconici della storia del teatro italiano: il Nuovo

Teatro Ateneo.

Di seguito la programmazione dal 28 ottobre al 30 novembre.

Lunedì 28 ottobre h 21.00

Spazio dentro. Storia di un cortile di Simonetta De Nichilo

Spettacolo creato all’interno dei progetti di Terza Missione “Promuovere il benessere delle donne detenute. Lo spazio

della pena, la pena dello spazio” e “Per un teatro necessario. Università, carcere e scuola. Per un modello inclusivo di

public engagement e di formazione integrata attraverso il teatro”.

A Roma, nel quartiere di Rebibbia, c’è un cortile conosciuto come lo spazio dei passeggi. Si trova in mezzo a due alti

edifici di mattoni rossi, dove vivono donne private della libertà personale. Contare i passi per arrivarci, oltrepassando

soglie reali e metaforiche, è l’innesco di un viaggio in un mondo ristretto dove la storia da raccontare non è mai da sola.

Evento organizzato dal Prof. Di Palma

Ingresso gratuito

Clicca qui per il link per la prenotazione del posto.


Martedì 29 ottobre h 20.30

Mercoledì delle Ceneri di Valentina Esposito, con la collaborazione di Fort Apache Cinema Teatro

Spettacolo creato all’interno del progetto di Terza Missione indirizzi strategici “Per un teatro necessario. Università,

carcere e scuola. Per un modello inclusivo di public engagement e di formazione integrata attraverso il teatro” con la

collaborazione di Fort Apache Cinema Teatro e con la regia di Valentina Esposito.

Mercoledì delle Ceneri è il risultato di un percorso di ricerca artistica sul tema della violenza di genere e del corpo ferito,

segnato e abusato fino alla negazione dell’identità. Contesto contenitore della trama sviluppata a partire dal tema di

fondo è il rito popolare carnevalesco celebrato nelle province laziali e campane nei giorni di martedì grasso e di

mercoledì delle ceneri, momenti rituali e simbolici di morte e rinascita di corpi/fantoccio bruciati e inceneriti dal fuoco

di un rogo purificatore. Lo spettacolo è il risultato di una prassi creativa che utilizza il teatro come strumento di

elaborazione della sofferenza, di revisione del passato, di riflessione sul vissuto e attraversa i contenuti personali degli

interpreti in un processo condiviso di invenzione che ricolloca i contributi in forma narrativa e teatrale sulla scena.

Evento organizzato dal Prof. Di Palma

Ingresso gratuito

Clicca qui per il link per la prenotazione del posto.


Mercoledì 30 ottobre h 20.30

AGENTI scritto e diretto da Mimmo Sorrentino

“AGENTI” racconta il vissuto lavorativo e privato di nove agenti di polizia penitenziaria. A intrecciare le loro storie sono i

detenuti con cui hanno a che fare e che vediamo tramite i racconti degli agenti. Il poeta che tenta il suicidio perché

incuriosito più dalla morte che dalla vita. Faccia di luna che è una donna nata nel corpo di un uomo. L’assassino di cui

tutti hanno paura perché ha fatto del male la sua religione. Figlio di puttana che pensa di essere il secondo marito di


Santa Lucia. Il cinese che prova ad arrangiarsi e spera di diventare “influenza” (Influencer) quando uscirà di galera. Il

dolore di queste anime condannate tocca nel profondo chi si occupa di loro provocando dei cambiamenti nelle loro vite

e sono lo scheletro narrativo delle storie, perché è attraverso di esse che le storie degli agenti si intrecciano.

E poi c’è il carcere, con le sue logiche contraddizioni. Luogo di dittatura perché è permesso solo ciò che è stabilito dalla

legge, al contrario degli stati liberali dove è permesso tutto ciò che non è proibito. La guardia sul muro di cinta. Le

scorte. Le cariche. Le perquisizioni. Le azioni eroiche e meschine. Dove si è sempre sulla zona di conflitto tra l’essere

umani e l’essere disumani e bisogna continuamente scegliere. Scelta che stressa in maniera inenarrabile la vita delle

persone se chiamate a lavorare nel luogo della cattività. Gli amori. In carcere ci sono tutte le sue declinazioni. Le

aspettative. La depressione. “Solo un matto può essere contento di stare in carcere e i matti non è che poi stanno così

bene”. La pensione. Attesa, ma quando arriva lascia l’amarezza perché anche all’inferno si costruiscono relazioni sociali.

L’urgenza. È sbagliato pensare che il pianeta carcere sia un’emergenza. È un’urgenza continua. La consapevolezza della

scarsa riconoscenza sociale. “Durante il corso gli ispettori ci dicevano di continuo che gli agenti della polizia

penitenziaria hanno la stessa dignità degli alti corpi dello Stato, ma se fosse vero non avrebbero avuto bisogno di

ribadirlo. Sono sicuro che ai finanzieri e ai carabinieri non stanno a dire che hanno la stessa dignità di noi agenti di

polizia penitenziaria. Del resto, è naturale che sia così. Un cittadino se ha bisogno di aiuto chiama i carabinieri o la

polizia di Stato, non certo i poliziotti della penitenziaria.

Evento organizzato dal Prof. Di Palma

Ingresso gratuito

Clicca qui per il link per la prenotazione del posto.


Venerdì 8 e Sabato 9 novembre h 20.30

Sahara, spettacolo di danza della Compagnia Mòra di Cesena diretta dalla coreografa e drammaturga Claudia

Castellucci, vincitrice del Leone d’argento alla Biennale Danza di Venezia del 2020

Con Sahara si ricerca la condizione iniziale dell’artista che ha, come materia, soltanto la propria persona. Creare dal

nulla è la segreta pretesa dell’arte che proprio nel deserto vuole sperimentare di quanto poco essa possa avere bisogno

per opporre all’estrema condizione della monotonia di tempo e di spazio un altro mondo. La grande povertà di materie

e di relazioni nel deserto spinge la danza a creare soltanto con ciò che si ha: se stessi, come unico –primo e ultimo–

strumento. Forme inesistenti e irriproducibili sono realizzate se non attraverso sé stessi. Ancor prima di essere una

situazione spaziale, il deserto impone una condizione temporale massimamente elastica: momenti di attesa

esasperante e momenti di repentina prontezza, che la musica, composta su commissione, saprà dettare.

Evento organizzato dal Prof. Di Bernardi, in collaborazione con Romaeuropa Festival.

L'evento è organizzato anche in collaborazione con il SARAS (Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte

Spettacolo, Sapienza Università di Roma).

Ingresso a pagamento – costo dei biglietti: 20 euro + prevendita; 12 euro + prevendita per i dipendenti Sapienza; 8 euro

+ prevendita per gli studenti Sapienza e riduzioni di legge.

Clicca qui per il link per l’acquisto dei biglietti.


Lunedì 11 novembre h 20.30

Risveglio di primavera di PoEM con la regia di Gabriele Vacis

con la compagnia PoEM

allestimento e scenofonia di Roberto Tarasco.

Nel Risveglio di primavera di Wedekind ci sono Moritz, Melchior, Wendla, Hänschen, Ilse, Martha, appena quattordici

anni a testa. E intorno a loro, insieme a loro, c’è una generazione che non sa di essere persa. Come tutte le generazioni

di adolescenti. Gli adulti sono muti, non hanno le parole per reggere il cambiamento che sta arrivando, e quando parlano

non sanno cosa dire, e fanno guai. I ragazzi sentono il loro corpo cambiare, il risveglio del titolo anima i loro sogni e le

loro paure, non ci sono maestri che possano insegnargli come si fa a sopravvivere. E così il sesso, lo stupro, l’aborto,

l’omosessualità e il suicidio vanno a braccetto con i compiti di matematica, i nastri rosa da passare nelle camicie, i

nontiscordardimé da cogliere al fiume. È una tragedia di ragazzi – come dice il sottotitolo – e in questa tragedia si

riflettono tutti gli spettri di un Novecento che stava arrivando. Fino al nostro nuovo millennio che protrae all’infinito le

adolescenze.

Lo spettacolo verrà replicato anche martedì 12 novembre h 10:30.

Evento organizzato dal Prof. Locatelli, con il contributo di LABS Sapienza / Dipartimento SARAS

Ingresso a pagamento – costo dei biglietti per l’11 novembre: 20 euro + prevendita; 15 euro + prevendita per i dipendenti


Sapienza; 8 euro + prevendita per gli studenti Sapienza e riduzioni di legge. Costo dei biglietti per il 12 novembre: 8 euro

+ prevendita.

Clicca qui per il link per l’acquisto dei biglietti.


Giovedì 21 novembre h 21.00

Not Here Not Now, di e con Andrea Cosentino

Un incontro/scontro da teatranti con la body art, il lazzo del clown che gioca con il martirio del corpo come

testimonianza estrema. Marina Abramovic dice: il teatro, il cinema, l’arte sono limitate, essere spettatori non è

un’esperienza. L’esperienza bisogna viverla. “Theatre is very simple: in theatre a knife is fake and the blood is ketchup.

In performance art a knife is a knife and ketchup is blood.” Il resoconto di un’esperienza attiva con Marina Abramovic,

sotto forma di dramoletto polifonico. Un assolo da stand up comedian per spettatori fatalmente passivi e

programmaticamente maltrattati, con pupazzi parrucche martelli di gomma e nasi finti. E ketchup, naturalmente.

Evento organizzato dal Prof. Di Palma

Ingresso a pagamento– costo dei biglietti: 16 euro + prevendita; 12 euro + prevendita per i dipendenti Sapienza; 8 euro

+ prevendita per gli studenti Sapienza e riduzioni di legge.

Clicca qui per il link per l’acquisto dei biglietti.


Martedì 26 e Mercoledì 27 novembre h 21.00

Première, con i danzatori del Balletto di Roma e la coreografia di Andrea Costanzo Martini

Première nasce dall’incontro di Andrea Costanzo Martini con i danzatori del Balletto di Roma e dalla fascinazione per

questi artisti così giovani che inseguono il loro desiderio di movimento, sia come sentimento personale, che come

bisogno comune. Première celebra l’umanità, indaga le biografie, le storie uniche e irripetibili di ognuno, dal più delicato

al più selvaggio e feroce. Quale allineamento di stelle e pianeti ha permesso loro di essere qui su questo palcoscenico,

pronti e disposti a sacrificare qualcosa per noi spettatori? Première ci svela che una compagnia di danza in fondo è un

villaggio, una tribù, con i suoi bisogni primari che tentano di essere soddisfatti dall’organizzazione in codici e regole. Tra

luci e ombre, come sotto i riflettori.

Evento organizzato dal Prof. Di Bernardi

Ingresso a pagamento – costo dei biglietti: 20 euro + prevendita; 12 euro + prevendita per i dipendenti Sapienza; 8 euro

+ prevendita per gli studenti Sapienza e riduzioni di legge.

Clicca qui per il link per l’acquisto dei biglietti.


Il Nuovo Teatro Ateneo è un’istituzione culturale di grande rilevanza che si inserisce nella lunga tradizione

teatrale e accademica della città di Roma e di tutta la storia del teatro italiano. Il Teatro Ateneo fu costruito

nel 1935. Nel 1954 fu fondato l’Istituto del Teatro, con il compito primario di programmare l’attività del Teatro

Ateneo. Ad esso si appoggiò l’insegnamento di Storia del teatro e dello spettacolo della Facoltà di Lettere e

filosofia, tenuto prima da Giovanni Macchia e poi da Ferruccio Marotti. Successivamente, dal 1980 al 2014, il

Centro Teatro Ateneo ha contribuito a tutti gli effetti a fare del Teatro Ateneo un luogo noto a livello

internazionale.

La nascita del Teatro Ateneo è il frutto di un'idea di valorizzazione della cultura teatrale all’interno

dell’università, con uno spazio dedicato a produzioni artistiche e ad eventi che possano coinvolgere non solo

gli studenti, ma anche il pubblico cittadino. Durante gli anni, il Teatro Ateneo ha visto esibirsi numerosi artisti

di fama, contribuendo così a consolidare la reputazione del teatro come un crocevia di talenti emergenti e

affermati. Il Teatro Ateneo ha saputo adattarsi ai mutamenti sociali e culturali, affrontando tematiche attuali

e rilevanti e rimanendo al passo con le esigenze del pubblico moderno. Questo approccio dinamico ha

contribuito a rendere il Teatro Ateneo non solo un luogo di spettacolo, ma anche un’importante fucina di

idee e di creatività.

Oggi, il Nuovo Teatro Ateneo ambisce ad essere nuovamente un faro di cultura a Roma, rappresentando un

esempio di come l’arte possa integrare e arricchire le esperienze della comunità accademica e cittadina,


promuovendo il dialogo e la condivisione attraverso la magia del palcoscenico. Forte della sua grande e

prestigiosa storia – che ha visto passare sulle tavole del palcoscenico i più grandi nomi del teatro italiano ed

europeo – il Nuovo Teatro Ateneo propone la sua prima Stagione sperimentale, che si distingue per una

programmazione che spazia dal teatro classico alla drammaturgia contemporanea e alla danza.

Dopo un lungo periodo di chiusura terminato nel 2020, il Nuovo Teatro Ateneo intende riproporsi sulla scena

culturale romana con un cartellone formato da quattordici spettacoli di prosa e di danza di richiamo nazionale

e internazionale. La scelta degli spettacoli è stata effettuata dai docenti delle discipline dello spettacolo di

Sapienza – in particolare, dai proff.ri Vito Di Bernardi, Guido Di Palma, Stefano Locatelli e Sonia Bellavia –

ed è stata coordinata dal Centro Sapienza Crea-Nuovo Teatro Ateneo, diretto dal prof. Marco Benvenuti.

Info

Sapienza Università di Roma

Sapienza CREA - Nuovo Teatro Ateneo

Centro di servizi per le attività ricreative, culturali, artistiche, sociali e dello spettacolo

Edificio del Teatro Ateneo CU017

Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma

Telefono: +390649914115

Mail: segreteria.nuovoteatroateneo@uniroma1.it

Sito: www.sapienzacrea.uniroma1.it

Instagram: @sapienzacrea

Ufficio Stampa Stagione sperimentale Nuovo Teatro Ateneo

Maya Amenduni

mayaamenduni@gmail.com

+39 3928157943

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