In scena al Teatro Belli dal 25 ottobre al 6 novembre "Vita" scritto e diretto da Angelo Longoni narra di come un incidente possa non solo modificare la realtà, cambiare le situazioni ma anche mettere a nudo la contrapposizioni di due opposti modi di pensare. una ragazza di circa 16 anni è in stato vegetativo, nè morta nè viva, in uno stato di sospensione, i suoi genitori si trovano uno di fronte all'altra con i loro differenti modi di affrontare il dramma, la madre (Pamela Villoresi) ha sempre viva la speranza, ogni appiglio è buono per credere che la figlia possa migliorare, il padre (Emilio Bonucci) invece di speranze ne ha poche lui vuole ricordare la figlia quuando in piscina riemergeva dall'acqua per prendere una boccata d'aria. La contrapposizione tra i genitori è metafora di quelle propria dell'Italia intera, divisa tra chi vuole conservare una vita seppur allo stato vegetativo e chi invece preferisce la "buona morte". Lo spettacolo è stutturato in monologhi e dialoghi tra i due genitori e la figlia (Eleonora Ivone) che avviene 15 anni dopo l'incidente, per arrivare ad una conclusione della liberazione del corpo della figlia che non è più quello giovane e bello, ma si è gonfiato, ha i capelli radi, sarebbe pieno di piaghe se non fosse voltato continuamente. una dammaturgia secca ed essenziale a segnare l'importanza dell'argomento. Inutile sottolineare la bravura di Pamela Villoresi, e quella di Emilio Bonucci, ben nota a tutti, vorrei spendere una parola inerente alla crescita della capacità interpretativa di Eleonora Ivone, che avevo già visto in "Col piede giusto" sempre di Angelo Longoni.
Miriam Comito
Note dell’autore Angelo Longoni:
“L’Italia, forse più di ogni altro paese occidentale, è il luogo della separazione netta dei concetti, delle idee e delle convinzioni in modalità di parte, spesso semplificate e superficiali.
La realtà che viviamo sembra dipendere solo dall’azione di due principi opposti, tra cui esiste un contrasto insanabile a causa del quale finiamo per vedere il mondo solo in bianco o in nero senza riuscire a concepire altri colori o sfumature.
Anche nelle recenti e tragiche vicende di Eluana Englaro e di Piergiorgio Welbi, il popolo italiano, insieme ai suoi rappresentanti politici, si è diviso in due metà contrapposte e incompatibili.
Da una parte le accuse di assassinio, dall’altra quelle di tortura di corpi inermi e senza futuro.
In mezzo a queste due posizione quasi il nulla.
In VITA si racconta questo conflitto come se fosse interno ad una famiglia.
Al centro una donna la cui esistenza si è sospesa a causa di un incidente stradale, vicini a lei il padre intenzionato a liberarla dallo stato vegetativo permanente nel quale giace e la madre invece ferma nel difenderne la vita in ogni caso e ad ogni costo.
Due posizioni inconciliabili, esattamente come quelle di una popolazione che si è divisa in due metà, due genitori spezzati, due personaggi simbolo.
Tre voci che compongono una partitura di sentimenti, di ricordi e di riflessioni, un flusso poetico che racconta la vita in tutte le sue espressioni: il dolore, la gioia e, soprattutto, l’amore”.
TEATRO BELLI
Piazza Sant'Apollonia 11/a 00153 - ROMA - Tel. 06 58 94 875 | Fax 06 58 97 094
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Interi € 18,00 - Ridotti € 13,00 - € 10,00
dal martedì al sabato ore 21,00 - domenica ore 17,30
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