domenica 30 settembre 2018

un grande spettacolo al Teatrosophia: LA CENA

TEATRO DELLA CITTA' DI CATANIA
presenta

LA CENA

di Giuseppe Manfridi
Progetto teatrale e regia: Walter Manfrè

con Andrea Tidona, Chiara Condrò,
Stefano Skalkotos, Cristiano Marzio Penna


Teatrosophia
via delle Vetrina 7 – Roma

Dal 20 Settembre al  7 Ottobre 2018
(dal giovedì alla domenica)
h. 21 – domenica h. 18

 LA CENA in scena al Teatrosophia fino al 7 ottobre è uno spettacolo tagliente, il testo di Giuseppe Manfridi è di per se già cinico, sembra quasi non lasciare spazio ai sentimenti, la regia di Walter Manfrè ne sublima la potenza. Già all'arrivo in teatro, si viene coinvolti in rituale, si entra infatti 3 alla volta, e al momento dell'accesso in sala sarà il maggiordomo ad indicare dove sedersi, si perchè non c'è palco in questo spettacolo ma una grande tavola apparecchiata con un tovaglia di quelle antiche avana chiaro con ghirigori di sangallo, a significare l'ingresso in una casa dove le tradizioni sono importanti. Il maggiordomo servirà del buon vino ai presenti, ed  il pubblico troverà il padrone di casa, già seduto a capotavola. Già da subito si percepisce un'aria di tensione nel dialogo tra il padrone di casa e il maggiordomo Fangio, l'atmosfera si fa ancora più plumbea con l'arrivo dei due invitati la figlia del padrone di casa con un suo "amico". Entra, quindi, in scena la parte ludica dello spettacolo, il gioco, di per se imprevedibile, provocatorio,competitivo. Il tavolo diventa un'arena i contendenti si scontrano,  chi più chi meno consapevolmente. Il testo ha dei punti di estrema chiarezza sulle dinamiche familiari, di quanto esse siano patrimonio di tutte le famiglie e al contempo, se non si è al di dentro sia assolutamente difficile orientarsi come in labirintiche catacombe, mentre i famigli come pipistrelli si muovono nel chiarore dell'oscurità. L'allestimento permette allo spettatore di sentirsi immerso nella vicenda, di poter osservare, in un dato momento, uno o l'altro personaggio, e anche di poter come in uno specchio, vedere le espressioni di partecipazione, di disappunto, di complicità degli altri spettatori con uno dei personaggi. Tutti gli attori regalano una performance di alto livello, in particolare Andrea Tidona  gigantesco nella sua resa del padre.
Miriam Comito







Una sontuosa tavola apparecchiata per trenta persone, spettatori inclusi.  Un capocameriere che serve dell'ottimo vino. Attorno alla tavola gli spettatori, invitati a La Cena, e con loro gli attori protagonisti  dello spettacolo scritto da Giuseppe Manfridi e diretto da Walter Manfrè.
Andrea Tidona, Chiara Condrò, Stefano Skalkotos, Cristiano Marzio Penna, rispettivamente un padre, una figlia, il suo fidanzato e il maggiordomo, accomodatisi al tavolo insieme agli ospiti, iniziano una discussione riguardante misteriosi affari di famiglia di natura assolutamente personale che turberanno gli invitati. Al centro della discussione, dal 20 settembre al 7 ottobre a Teatrosophia,  le vicende del passato e del presente caratterizzati dalla più assoluta impudicizia.

Il testo è stato scritto su sollecitazione di Walter Manfrè da uno dei più importanti drammaturghi italiani contemporanei, Giuseppe Manfridi, che ha badato a restituire un’opera carica di tensione drammatica e di ironia che alla fine lascia tramortito il pubblico. Lo spettacolo vide il suo debutto a Roma nel 1992 e da allora ha visitato i più importanti teatri italiani (Nazionale di Milano, Delle Arti di Roma, Niccolini di Firenze)

Lo spettacolo nel 2016 ha preso nuovamente vita, debuttando nel Salone del Castello Aragonese di Comiso (RG), aprendo ben due stagioni del Teatro Garibaldi di Modica e recentemente è stato in scena a Catania nel cartellone del Piccolo Teatro della Città.

NOTE DI REGIA
“La Cena”, testo scritto da Giuseppe Manfridi in varie edizioni, la prima delle quali tenendo conto delle esigenze di realizzazione del regista Walter Manfrè, è un anello fondamentale all’interno del “Teatro della Persona” definizione programmatica che si deve al critico Ugo Ronfani che così, nel ’93, sintetizzò il senso della poetica espresso dal percorso registico di Manfrè. Un percorso che si è sostanziato in una serie di spettacoli rispondenti a caratteristiche particolari una delle quali è sicuramente l’annullamento della distanza tra pubblico e spettatore e l’assegnazione a quest’ultimo di un ruolo all’interno del dramma senza che ciò possa mutare lo svolgimento della “trama”. Un altro elemento di questo teatro è individuabile chiaramente nella coesistenza all’interno dell’evento di due elementi contrastanti – il ludo e il Rito – che consentono al plot di intraprendere percorsi imprevisti ed emozionalmente più forti rispetto a quelli concepiti sul protagonismo del solo Rito. Ciò consente di recuperare quella teatralità che è sempre nel mirino del regista intenzionato a far sì che il pubblico, pur lasciandosi andare al flusso di imbarazzi e
turbamenti che la situazione propone, non dimentichi mai di essere a teatro. Ancora riferendoci al Rito noteremo come tutte le operazioni di Manfrè ricollegabili al teatro della Persona, siano calate dentro un’ambientazione dove il cerimoniale assume una segnata connotazione centrale (La confessione, Visita ai parenti, Il letto, Il viaggio, La Cerimonia) e ancor di più nella Cena dove il maggiordomo è solo inizialmente sussiegoso Maestro di cerimonia mentre la tavola trasmuta da aggregante perno conviviale in ara sacrificale, in scandaloso palcoscenico allestito per turpi rappresentazioni : quasi in dissolvenza incrociata e sotto gli occhi dello spettatore durante il dipanarsi della vicenda. La scrittura di Manfridi, poeta psichiatrico, sadico visionario, che come nessuno sa descrivere il progressivo sgretolarsi del titanico eroe alfieriano fino alla patetica rappresentazione del se stesso in mutande, segue con occhio crudele i propri personaggi incline solo a qualche tenerezza verso il mondo femminile. Ma la scrittura è di qualche anno fa. Chissà oggi, dopo la scoperta da parte di sociologi e psicologi della “sindrome della donna-astio”, quale sarebbe l’epilogo di questo emozionante viaggio nella psiche.
W.M

La Cena
di Giuseppe Manfridi
Progetto teatrale e regia: Walter Manfrè
con Andrea Tidona, Chiara Condrò, Stefano Skalkotos, Cristiano Marzio Penna
Produzione: Teatro della Città di Catania

Teatrosophia
via della Vetrina 7 – Roma
dal 20 settembre al 7 ottobre
dal giovedì al sabato ore 21.00
domenica ore 18.00
Info e contatti: info@teatrosophia.it –
tel: 06.68801089 – 375.5488661
Bigietti 18€ + 2€ tessera associativa del teatro

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