martedì 19 dicembre 2023

TeatroBasilica: prima nazionale Il dio dell’acqua di Gianni Guardigli, con Daniela Giovanetti; regia Alessandro Di Murro



 TeatroBasilica

21 dicembre 2023

IL DIO DELL’ACQUA

di Gianni Guardigli

con Daniela Giovanetti

e Amedeo Monda

regia di Alessandro Di Murro

direzione musicare scena Enea Chisci

musiche di Amedeo Monda

costumi Giulia Barcaroli

disegno luci Matteo Ziglio

assistente alla regia Tommaso Emiliani

prodotto dal Gruppo della Creta e dal TeatroBasilica

sì ringrazia Rosa Masciopinto


Sarà in scena al TeatroBasilica – in prima nazionale il 21 dicembre alle ore 21.00 - Il dio dell’acqua di

Gianni Guardigli, regia di Alessandro Di Murro, con Daniela Giovanetti e Amedeo Monda; musiche

originali Enea Chisci. Produzione Gruppo della Creta e Teatro Basilica

Il Dio dell’acqua è il dio del tutto e noi in confronto valiamo meno di un fazzolettino di carta che si disfà

nell’acqua salata del mare.

Un naufrago galleggia sul pelo dell’acqua e ripercorre la sua vita. Ma non è la sua vita e basta. È la vita di

tutti che si mescola con qualcosa di molto più antico e sconosciuto. Mentre galleggia una brezza leggera lo

sospinge e lui cambia forma, muta, diventa vapore e vola in cielo per poi sprofondare negli abissi. Il cielo e

il mare si toccano ed entrano in contatto e quando il viaggio finisce vorremo ripartire.

L’attrice Daniela Giovanetti, accompagnata in scena dalle musiche di Amedeo Monda, ci fa assistere alla

scoperta di una consapevolezza che guarisce: noi non siamo niente e non abbiamo bisogno di niente.


Note del drammaturgo Gianni Guardigli

Quando un essere umano ha toccato il fondo può cominciare a scavare per nascondersi sotto “quel fondo”

perché non sopporta più il suo rimanere in vita, oppure può appiattirsi “sul fondo” per fare leva e usare le

sue gambe come una fionda per riuscire a scagliarsi in alto, più in alto che si può, incontro alla Luce.

C’è un omino sopra una zattera alla deriva in mezzo al mare Adriatico non lontano dalle coste romagnole

che rivive le tappe precedenti del suo viaggio, cosa lo ha portato fin lì.


È sì un artista, ma è stato anche soldato e ha vissuto una guerra dall’altra parte del mare e ha visto e fatto

cose che farebbero rabbrividire, ma il viaggio verso una ipotetica casa gli ricostruisce l’anima fragile che

nasconde sotto la pelle.

Una moderna Odissea che fa il punto con la nostra collocazione di esseri umani coscienti di avere bisogno

di scrivere punto e a capo nella pagina della Storia. Ma la mano deve essere leggera e guidata dalla nostra

necessità di essere in sintonia con il mondo che ci circonda, di non opporci ai disegni più grandi di noi.

L’omino non è solamente una ricollocazione di Ulisse nell’epoca che stiamo vivendo, ma la metafora

dell’essere umano in generale, con il suo bagaglio pesantissimo di dolori inferti da una Natura che impugna

una penna rossa e sottolinea i nostri errori facendoceli pagare con punizioni tremende e reiterate,

ravvicinate. Come frustate inferte a orologeria.

Ma l’omino ha anche il dono della preveggenza, perché la sua anima è imbevuta della spiritualità e del

candore dei semplici, dei bambini, degli artisti animati dalle ispirazioni più pure. Porta dentro di sé una

Grazia innata che lo fa muovere con la leggerezza di chi non è ancorato del tutto al terreno, di chi non ha

del tutto compreso e non è del tutto condizionato dalla forza di gravità.

Il suo canto dell’anima è una preghiera che lo aiuta a scavarsi un tunnel nella umida terra che ci porta verso

un domani minaccioso. Quando il tunnel sarà esplorato fino in fondo sbucherà sotto un cielo nuovo e forse

sarà il capofila di un popolo di esseri umani nuovi, attrezzati a sostenere i giorni a venire.

Quando a guidare la fila è la sensibilità artistica, l’empatia, probabilmente il senso del viaggio terreno di

tutti i componenti del gruppo sarà più chiaro e le avversità saranno più sopportabili.


Note del regista Alessandro Di Murro

Il teatro per me è un’avventura che si costruisce intorno ad alcuni incontri.

L’incontro tra me Gianni Guardigli, Daniela Giovanetti e Enea Chisci è stato già fecondo perché ha visto la

realizzazione dello spettacolo “Bianca. Omaggio a Moby Dick di Herman Melville” nel 2019 praticamente

un secolo fa, per quanto in questi pochi anni è cambiato il mondo.

L’adattamento di un’opera immensa come Moby Dick ci aveva condotto nell’oceano, un mare dell’anima,

vasto e per noi sconosciuto alla ricerca di qualcosa di altrettanto misterioso come la Balena Bianca. Per

questo nuovo progetto “Il Dio dell’acqua” il mare rimane il nostro panorama di narrazione, perché solo di

fronte al mare ci sentiamo liberi di urlare la nostra identità.

Il testo di Gianni Guardigli è sorprendente e la sua scrittura poetica è sempre fortemente teatrale, costruita

su misura per la sconfinata emotività di Daniela Giovanetti. A coronamento di questo rapporto ci sono le

musiche composte e suonate in scena da Amedeo Monda con la supervisione del compositore Enea Chisci

che costruiscono l’architettura sonora del progetto e che, sempre in stretto contatto con la drammaturgia,

si intonano con la sensibilità dell’interprete.

Nuovamente salpiamo non per raggiungere una meta ma per sprofondare nelle nostre paure alla ricerca di

quel “noi” che teme di affogare nella vastità di un’esistenza appartenente inutile.

INFORMAZIONI

Il “TeatroBasilica” è diretto da l’attrice Daniela Giovanetti, il regista Alessandro Di Murro. Organizzazione

del collettivo Gruppo della Creta e un team di artisti e tecnici, con la supervisione artistica di Antonio

Calenda. Tutte le info sul TeatroBasilica a questo link: https://www.teatrobasilica.com/

Orari:

lunedì ore 19:00 - dal martedì al sabato ore 21:00 - domenica 16:30

Prezzi: Biglietto intero € 18,00

Biglietto ridotto € 12,00 (studenti, under 26, operatori)

Biglietto online € 15,00

Carnet 4 spettacoli € 40,00


Dove siamo:

Piazza di Porta San Giovanni 10, Roma

www.teatrobasilica.com

email: info@teatrobasilica.com

telefono: +39 392 9768519

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