lunedì 15 settembre 2014

ARGOT30 IL FOLLE VOLO 30 ANNI DI VIAGGIO: 1984-2015

ARGOT30_IL FOLLE VOLO                                            
30 anni di viaggio: 1984 - 2015




Questo spazio coì elastico e avveduto
cosi trampolino e meeting point
così fabbrica e palestra,
così galleria e Village,
questo spazio creò moda e modelli,
lanciò sistemi aggregativi e frontiere
elaborate o disincantate del linguaggio
si liberò di ideologie per mettere in produzione idee,
e mutò la mappa della nuova scena a Roma
e, direi, in Italia.
(Rodolfo Di Giammarco da L’Argot nostro contemporaneo)




LA STAGIONE DEL TEATRO ARGOT dal titolo ARGOT30_Il folle volo_30 anni di viaggio: 1984 - 2015, come si intuisce dal titolo, è dedicata quest’anno ai favolosi trent’anni di attività dello storico spazio teatrale a Trastevere, il Teatro Argot Studio. Un percorso iniziato nel 1984 che prosegue ancora oggi grazie alla sua straordinaria capacità di rinnovamento. Una stagione quindi che guarda al futuro e alle nuove progettualità senza dimenticare mai il passato. In questa stagione speciale il Teatro Argot Studio presenta al pubblico sei spettacoli di lunga tenitura, con alcuni dei protagonisti che hanno segnato la storia recente e non solo del cinema e del teatro contemporaneo. Arriva alla sua XXI edizione La scena sensibile, la storica vetrina sulla scena contemporanea femminile. Tra le novità prende vita la nuovissima Primavera Argot, rassegna dedicata alle più interessanti realtà teatrali indipendenti degli ultimi cinque anni e Argot Drama, il primo focus sulla nuova drammaturgia dedicato quest’anno all’autrice Luana Rondinelli. Tra i PROGETTI SPECIALI, si riconferma l’importante collaborazione con il Teatro dell’Orologio di Roma e con Luca Ricci, direttore artistico di Kilowatt Festival, nel progetto Dominio Pubblico, primo esperimento di stagione congiunta tra i due Teatri del centro storico di Roma che programmerà 16 compagnie della scena contemporanea nazionale tra teatro, danza e arti performative. Anche il format Casting Night creato dal regista Matteo Tarasco in collaborazione con Argot Studio, dopo il grande successo nella passata stagione, diventerà un appuntamento fisso nell’articolata programmazione dell’Argot.

Si confermano anche per questa stagione i progetti di formazione professionale ARGOT_LAB con le due master class dedicate a giovani attori e drammaturghi curate rispettivamente da Massimiliano Civica e Giampiero Rappa.

Non manca l’esperienza di formazione per i più piccoli con due laboratori di recitazione per bambini di cui uno in lingua inglese.




Apre ufficialmente il 23 settembre alle ore 21.00 con Enrico IV (ma forse no) da Luigi Pirandello per la regia di Matteo Tarasco con Sidy Diop, Federico Le Pera, Tiziano Panici, Brenno Placido, la nuova stagione teatrale 2014/2015 del Teatro Argot Studio ARGOT 30_Il folle volo_30 anni di viaggio: 1984 - 2015 arrivato al suo trentesimo anno di attività.

Il Teatro Argot è un luogo ormai storico e riconoscibile nell’ iconografia degli spazi culturali di Roma, rispecchiando la visione della città” (Gianni Bornia – L’Argot nostro contemporaneo 2005), e ha dato spazio ad autori e artisti emergenti oggi affermati e conosciuti dal grande pubblico tra i quali Marco Paolini, Luca Zingaretti, Alessandro Gassman, Gianmarco Tognazzi, Margherita Buy, Sergio Rubini e molti altri e ha continuato a farlo con la nuova direzione artistica, iniziata sette anni fa, ospitando artisti come Roberto Latini, Andrea Cosentino, Andrea Renzi, Roberto De Francesco, Francesco Giuffrè, Filippo Gili, Piergiorgio Bellocchio...
Qui si recitano testi compiuti qui il pubblico curioso della diversità fa la coda qui si formano le nuove leve di attori, autori, registi, tecnici e spettatori sui quali potrà contare la nostra drammaturgia in futuro” cosi scrive Ghigo De Chiara nel suo contributo al libro edito nel 2005 L’Argot nostro contemporaneo.

I direttori artistici:

argot (IPA: /aʁ.ɡo/) ‹arġó› s. m., fr. [etimo incerto]
Ensemble des mots particuliers qu'adopte un groupe social vivant replié sur lui-même et qui veut se distinguer et/ou se protéger du reste de la société (certains corps de métiers, grandes écoles, prisons, monde de la pègre, artistes, etc.)
    
Il principio è nella parola. Il senso, lo scopo, l’origine del viaggio va ricercato nel logos.
L’origine del ‘nostro’ viaggio si perde nella lingua, nell’idioma, in un tempo in cui l’argot era il codice di una comunità segreta che comunicava per trasmettersi quei saperi di cui il resto della società non poteva essere messo a conoscenza. Pena la morte.

Era una lingua parlata da criminali, prigionieri, vagabondi, girovaghi; una lingua sotterranea che ‘strisciando’ ha attraversato i secoli, ha cambiato indirizzo e scopo.
E’ stata la lingua dei mendicanti professionisti che non volevano rivelare i propri segreti, dei rivoluzionari che dovevano nascondere al nemico il disegno delle loro azioni, dei ragazzi di strada che rifiutavano di confrontarsi con una città che li spingeva ai margini.
È diventata la lingua degli artisti, di quella comunità che si è riconosciuta, proclamata ed esclusa. Una comunità che alla fine ha scelto di raccontare la vita fuori dalla realtà.

Questa comunità ha poi trovato nel teatro una casa in cui esprimersi, un luogo dove il pensiero può trasformarsi in azione. E il teatro stesso ha trovato casa, ovunque ci fossero degli spettatori pronti a partecipare a un rituale, ad ascoltare una storia, a condividere una visione.

Una visione in grado di raccontarci un possibile futuro, uno sguardo oltre, quello stesso sguardo che il Teatro Argot ha sempre voluto avere nel suo trentennale viaggio in continua evoluzione.

La storia di questo piccolo teatro ricorda proprio quella di Argo di Tespi, il costruttore della nave in grado di accogliere 50 remi e di trasportare eroi e non eroi. Ecco l'Argot è la nave Argo, è lo spirito degli Argonauti e quello di Odisseo nel varcare le Colonne d'Ercole, spingendosi verso un destino ignoto.

L'Argot approda così ai suoi 30 anni attraverso una lunga stagione ricca di spettacoli, rassegne, format teatrali, percorsi formativi e tantissimi eventi speciali. 10 lunghi mesi in cui molti eroi e non eroi potranno salire a bordo per raccontarci la loro visione. Un nuovo viaggio da condividere, una nuova storia da tramandare, un nuovo limite da superare. Per poi, forse, ripartire…

Rome, 1984 2014
                                             (la Direction Artistique)

__________


Scegliere un nome è sempre qualcosa di molto importante.
Perché un nome è qualcosa che ti deve rispondere. Intimamente.
Qualcosa che riconosci, qualcosa che ti è familiare.

Un nome ti segna la vita, ti rimane attaccato addosso e quando è iniziata questa avventura di Argot c’è voluto del tempo per trovare il nome giusto, il suono giusto.
Argot comunque per quella che è stata poi questa grande avventura durata trent’anni, è esattamente in linea con il nome scelto, Perché Argot nell’etimo della parola non sta come comunemente si pensa semplicemente all’interno del linguaggio, di questa lingua segreta - inaccessibile-

Ma Argot è anche nell’etimo tedesco Art Got: arte della luce.
Sta a significare soprattutto una ricerca inesauribile, instancabile verso la bellezza
-verso la grazia-

L’arte della luce era fortemente legata alla costruzione delle cattedrali.
Costruire una cattedrale significa -significava- mettere in piedi conoscenza, sapere,            -arditezza-

L’Argot è diventato questo nel tempo: un viaggio condiviso con altri artisti,
-altri Argonauti-
-perché anche l’argonauta fa parte di questo eterno gioco-

che si sono messi in marcia per esplorare nuovi linguaggi, i nuovi linguaggi della scena contemporanea, le nuove strutture drammaturgiche e i nuovi elementi necessari a raccontare un storia nuova.

Argot quindi è tutto questo: l’argot è significato e significante insieme.
Argot è un’avventura che continua in una trasmissione di generazioni, che poi è il sapere oppure più semplicemente è solo essere trasmesso.

Ecco questo è il senso di questa avventura che è partita tanti anni fa e che ancora oggi continua a lasciare il suo piccolo segno.

È stata una grande avventura condivisa con due generazioni di artisti, due generazioni di attori, di registi, di autori, che insieme con me hanno camminato alla ricerca di quello che potesse essere poi il momento centrale del nostro lavoro.

Maurizio Panici
PROGRAMMA DELLA STAGIONE:

23 SETTEMBRE - 12 OTTOBRE 2014
Arte e Spettacolo Domovoj
in collaborazione con Teatro Argot Studio

ENRICO IV (MA FORSE NO)
da Luigi Pirandello
drammaturgia e regia Matteo Tarasco
con Sidy Diop, Federico Le Pera, Tiziano Panici, Brenno Placido

Enrico IV (ma forse no) è un excursus drammaturgico all’interno di uno dei capolavori del novecento, Enrico IV di Luigi Pirandello.
Immaginiamo di raccontare la famosa storia dell’uomo che si crede Re Enrico IV in seguito ad una caduta da cavallo durante una festa in maschera, dal punto di vista dei finti consiglieri segreti, Arialdo, Ordulfo e Landolfo. La nostra storia si svolge nel presente e si ambienta nel garage della grande villa dove vive l’uomo che si crede Enrico IV.

21 OTTOBRE – 16 NOVEMBRE 2014
dal martedì al giovedì: Tre Sorelle
dal venerdì alla domenica: Il Gabbiano
Compagnia Stabile del Molise / Uffici Teatrali

SISTEMA CECHOV: TRE SORELLE – IL GABBIANO
da Anton Cechov
traduzione, adattamento e regia Filippo Gili
con Alessia Alciati, Apollonia Bellino, Massimiliano Benvenuto, Paola Cerimele, Ermanno De Biagi, Vincenzo De Michele, Katia Gargano, Filippo Gili, Arcangelo Iannace, Raffaello Lombardi, Liliana Massari, Rossana Mortara, Omar Sandrini, Vanessa Scalera, Beniamino Zannoni

È l’esiguità numerica dei suoi drammi, la loro compattezza tematica, il ritrovarsi delle stesse sintesi ambientali, i ricorrenti flussi di relazione fra i morenti e i nascituri: è tutto questo che rende Cechov “un sistema”. Poderoso. La sua necessità di scrivere sempre la stessa cosa, questo vorremmo rappresentare, non un suo testo. La necessaria e voluta somiglianza fra i suoi testi.

25 NOVEMBRE – 7 DICEMBRE
EVENTO SPECIALE #ARGOT30
a cura di Sergio Rubini, Pier Giorgio Bellocchio, Paola Pedrazzini

Un evento spettacolo in occasione dei trent’anni del Teatro Argot Studio. Un ponte immaginario tra uno storica rappresentante del fenomeno Argot degli anni 80, Sergio Rubini, e uno dei protagonisti del più recente passato, Pier Giorgio Bellocchio.

Un titolo da scoprire. Due protagonisti da non perdere.






7 - 25 GENNAIO 2015
Progetto Goldstein / Il Suonatore Jones / Teatro Argot Studio

DALL’ALTO DI UNA FREDDA TORRE di Filippo Gili
regia Francesco Frangipane
con Renato Scarpa, Massimiliano Benvenuto, Michela Martini, Rossana Mortara, Vanessa Scalera
PRIMA DI ANDAR VIA
di Filippo Gili 
regia Francesco Frangipane
con Giorgio Colangeli, Filippo Gili, Michela Martini, Vanessa Scalera, Aurora Peres

Se in Prima di andar via la morte viene vista come possibilità di salvezza e il protagonista la invoca in nome della libertà e della volontà di poter essere artefice del proprio destino, in Dall’alto di una fredda torre l'attenzione si sposta sull’angoscioso dilemma se sia giusto o no incidere sul destino degli altri, se sia lecito sostituirsi al fato, ponendo i protagonisti di fronte alla facoltà/responsabilità di dover decidere se far Vivere e/o far Morire un altro uomo.

10 - 22 FEBBRAIO 2015
Quattroquinte
in collaborazione con OffRome

PELI
di Carlotta Corradi
regia Veronica Cruciani
con Alex Cendron e Alessandro Riceci

Due donne giocano a Burraco, l’una di fronte all’altra. Un gioco educato, una conversazione formale, quella confidenza propria dei rapporti adulti appesantiti da una vita di non detti. Una è vedova, ha perso il suo uomo, il suo amore, l'altra è vedova pur non essendolo. Il passato e il presente gettano le due donne in un continuo scambio di potere. Domina una e l’altra soccombe, poi viceversa. Le carte seguono, bilanciano, enfatizzano gli attriti. Finché qualcosa interrompe il meccanismo di un dialogo borghese per entrare nella dimensione dell'emozione e dell'istinto.

8 - 22 MARZO 2015
LA SCENA SENSIBILE - XXI EDIZIONE
a cura di Serena Grandicelli

La novità che caratterizza questa edizione è come sempre nelle parole e nel loro conseguente significato: IL PENSIERO RESISTENTE. L'idea prende spunto da una proposta dell'attrice Elena Arvigo, che presenterà quest'anno un suo lavoro il cui titolo è: La Resistenza del Pensiero - Etty Hillesum. La vita di Etty testimonia che cosa significhi essere e restare umani nelle circostanze più estreme . Questa è una forma di resistenza di fronte alla quale qualsiasi oppressore è impotente: non essere ne' vittime ne' carnefici ma diventare Testimoni. Elena Arvigo, negli ultimi anni, per la scelta dei suoi spettacoli, ha puntato su temi "forti" e introspettivi delle donne e del femminile, curandone anche la regia, oltre a esserne interprete: Maternity Blues di Grazia Verasani e 4:48 Psychosis di Sarah Kane, presentati entrambi al Teatro Argot Studio.  Da questa proposta che darà il via alla XXI Edizione della Scena sensibile, apriamo ad altre proposte che possano rientrare in questo tema. IL PENSIERO RESISTENTE individua quella particolare capacità delle donne di resistere alle situazioni più drammatiche, grazie al loro continuo contatto con la vita e la natura, mettendo al centro del loro pensiero "filosofico" non tanto "l'uomo" e i suoi conflitti, quanto il bello della vita e della natura a cui sono strettamente connesse.

7 – 19 APRILE 2015
ARGOT DRAMA
Focus sulla nuova drammaturgia

Accura Teatro / Di Venere e di Marte

7-12 aprile                                                                                                 14 – 19 aprile
A TESTA SUTTA
di Luana Rondinelli
con Giovanni Carta
GIACOMINAZZA
di Luana Rondinelli con Claudia Gusmano e Luana Rondinelli
Il primo focus sulla nuova drammaturgia è dedicato all’autrice Luana Rondinelli con due testi che affontano il tema della diversità e del rapporto con gli altri.
In A testa sutta Giovanni racconta di una zona sbiadita di una Palermo che non accetta gli "indifesi" e ci accompagna nelle sue strade, a guardare a “testa sutta” un mondo che non perde il suo significato ma ne acquista un altro più importante. 
In Giacominazza lo sguardo stolto della gente che ti guarda di traverso, lo sguardo "schifiato", molesto, indagatore e punitivo nei confronti della protagonista di fronte all’omosessualità dichiarata, lo sguardo del "lontani da me" di chi come Mariannina ha tante cose da nascondere, ma le ha nascoste bene e alla gente piace cosi.

20 APRILE - 7 MAGGIO 2015
PRIMAVERA ARGOT_rassegna performativa giovanilistica 2015

REGISTI-ON-THE-ROAD | MASSINI/MUSELLA | COMPAGNIA OCCHI SUL MONDO | MATUTA TEATRO | TEATRODILINA | MACELLERIA ETTORE_TEATRO AL Kg.

Non è una competizione, non è un torneo, non è una zona di ‘conflitto’. Questa rassegna è un occasione. Uno spazio preservato per alcune delle più interessanti realtà teatrali che negli ultimi 5 anni stanno lasciando il segno. Realtà indipendenti, cioè responsabili del proprio destino da un punto di vista economico ed artistico. Questa è una stagione dentro un’altra stagione. È un segno di rinascita e di continuità. A dimostrarlo sarà anche il convegno Registi-on-the-Road che lunedì 20 aprile aprirà ben 20 giorni di programmazione Argot in cui verranno ospitate 5 compagnie, 2 debutti nazionali in co-produzione con Argot Studio, due debutti romani e una ripresa importante. Una formazione di giovani realtà che hanno condiviso parte del loro percorso artistico all’interno del nostro spazio o che si accingono a farlo per la prima volta.

12 - 24 MAGGIO 2015

L’ UOMO TIGRE
di Francesco Giuffrè e Alfredo Angelici
con Alfredo Angelici - cast in via di definizione
regia Francesco Giuffrè

Un orfano senza futuro diventa il lottatore più forte del mondo. Ricordate la sua storia? Quella dell' Uomo Tigre, Tigermask, l'eroe mascherato dei cartoon degli anni 80. Quello "che lotta contro il male e difende la città". Oggi è una tigre in gabbia. Oggi il male è liquido, muta forma e sostanza ed è irriconoscibile. La nostra storia comincia da qui. Oggi gli eroi romantici dai grandi sentimenti non hanno motivo di esistere. "Credere ancora in loro è da ingenui" dice Tigre a M., il misterioso bambino che, insieme ad un enigmatico maggiordomo e ad una donna, dividerà la scena con Tigre in questa vicenda dalle tinte tragi-gotiche.


PROGETTI SPECIALI:

DOMINIO PUBBLICO è il primo esperimento romano di programmazione congiunta tra due teatri. Grazie a questo progetto, Teatro Argot, a Trastevere, e Teatro Dell’Orologio, nella zona di Corso Vittorio, spazi storici della ricerca teatrale romana e nazionale, porteranno le più significative esperienze nazionali di teatro e danza contemporanea nel centro storico di Roma. Una direzione artistica a tre: a Tiziano Panici e Francesco Frangipane per il Teatro Argot, e a Fabio Morgan per il Teatro Dell’Orologio, si affianca la collaborazione di Luca Ricci, fondatore e direttore artistico della compagnia CapoTrave e del Kilowatt Festival di Sansepolcro (Ar). L’obiettivo principale, seppure non unico, è quello di offrire alla città una programmazione di spettacoli teatrali e di danza che parlino linguaggi innovativi e contemporanei.

FUORI FORMATO:

CASTING NIGHT a cura di Matteo Tarasco è un progetto innovativo che ha l’obiettivo di promuovere il talento di attori e attrici e creare occasioni d’incontro e scambio. Gli artisti selezionati tramite video/provino verranno chiamati a partecipare ad una delle serate CASTING NIGHT che si terranno a partire da settembre e fino a dicembre 2014 con cadenza mensile. In ogni serata si esibiranno 12 attori. Per ogni sera 4 artisti verranno scelti ad insindacabile giudizio degli spettatori che esprimeranno tre preferenze obbligatorie. Gli artisti scelti avranno l’opportunità di esibirsi nella serata finale al termine della quale, verrà decretato un vincitore che avrà come premio un giorno di  replica  al Teatro Argot.

ARGOT_LAB:

FORMAZIONE_LABORATORI PER ATTORI IL MESTIERE DELLA RECITAZIONE condotto da Massimiliano Civica. Due appuntamenti intensivi della durata di una settimana in cui verranno studiati, prima separatamente e poi nella loro interconnessione, gli aspetti fondamentali della tecnica individuale degli attori.

LABORATORI_DRAMMATURGIA MASTER CLASS IN DRAMMATURGIA_Scrivere per il teatro con la direzione artistica di Giampiero Rappa. Il corso di studi è rivolto a chi vuole conoscere e approfondire la scrittura teatrale attraverso esercitazioni pratiche e l'analisi di testi classici. La Master Class - della durata di 120 ore da gennaio a giugno 2015 - si avvale della direzione artistica di Giampiero Rappa e le lezioni saranno tenute dallo stesso Rappa, Filippo Gili e autorevoli interventi esterni. I temi spazieranno dalla nascita della storia alla costruzione del personaggio, dall'analisi di un testo teatrale al lavoro del regista e dell'attore, fino ad uno studio approfondito delle opere di Cechov.

A seguito della conferenza stampa di presentazione della stagione Argot30_Il folle volo trent'anni di viaggio 1984-2005 è intervenuto Andrea Valeri, Assessore Politiche Culturali e Turismo I Municipio di Roma Capitale:
“E’ importante avviare una politica di sburocratizzazione per le attività culturali, trovare un nuovo pubblico partendo dalle scuole e trovare forme di finanziamenti privati, fondi europei e reperimento di nuovi spazi e teatri per la cultura; per una rinascita culturale dove la domanda e l’offerta culturale possano incontrarsi senza ostacoli.
I piccoli spazi come il Teatro Argot Studio di Trastevere sono degli avamposti per la rinascita della cultura ed è fondamentale far sentire loro la presenza e la vicinanza del territorio”.











STAFF TEATRO ARGOT STUDIO:

presidente | Renato Campese
direzione artistica | Francesco Frangipane, Tiziano Panici
direzione organizzativa & comunicazione | Danilo Chiarello
ufficio stampa & promozione | Giulia Taglienti
direzione tecnica | Paolo Meglio
graphic designer | Angelo Sindoni


collaborano con noi
Serena Grandicelli, Katia Caselli, Matteo Nardone,
Marzia G.Lea Pacella, Andrea Giansanti



Teatro Argot Studio
Via Natale Del Grande, 27 | 00153 Roma
tel | fax 06/5898111 mobile 392 9281031
biglietti: 12 euro (intero) 10 euro (ridotto) 8 euro (ridotto studenti, over 65) 6 euro (CRAL)
tessera annuale obbligatoria: 3 euro
tutti i giorni ore 21:00 – domenica ore 17:30
lunedì riposo



THANKS FOR VASELINA

Teatri di Vetro Festival
Roma, Teatro Vascello – Sala Nanni
domenica 21 settembre 2014 ore 20.30

Carrozzeria Orfeo
presenta
THANKS FOR VASELINA
dedicato a tutti i familiari delle vittime e a tutte le vittime dei familiari

drammaturgia Gabriele Di Luca
regia Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi
interpreti Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Beatrice Schiros,
Alessandro Tedeschi, Francesca Turrini
coprodotto da Carrozzeria Orfeo e Fondazione Pontedera Teatro
in collaborazione con La Corte Ospitale, Festival Internazionale Castel dei Mondi di Andria


“Thanks for Vaselina” di Carrozzeria Orfeo, vincitore del Last Seen 2013 di Klp come migliore spettacolo dell’anno, sarà ospite del Festival Teatri di Vetro domenica 21 settembre alle ore 20.30 al Teatro Vascello, Sala Nanni.

Un controcanto degli “ultimi” e degli esclusi dal mondo del successo e del benessere, “Thanks for Vaselina”, testo di Gabriele Di Luca - Premio Siae alla Creatività 2013 come miglior autore teatrale - regia collettiva di Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti e Alessandro Tedeschi, tutti in scena insieme a Beatrice Schiros e Francesca Turrini, una coproduzione Carrozzeria Orfeo e Fondazione Pontedera Teatro, in collaborazione con La Corte Ospitale, Festival Internazionale Castel dei Mondi di Andria, racconta la storia di esseri umani sconfitti, lasciati in un angolo dal mondo che prima li ha illusi, sfruttati e poi tragicamente derisi. In una continua escursione fra realtà e assurdo, fra sublime e banale, genitori disperati e figli senza futuro combattono nell' "istante" che gli è concesso per la propria sopravvivenza, vittime e carnefici della lotta senza tempo per il potere e l'amore. Tasselli di una catena alimentare, di una selezione naturale che non avrà mai fine, fino all'ultima bomba, fino all'ultimo uomo.

Ancora una volta Carrozzeria Orfeo, sesto lavoro dopo “Idoli” e “Robe dell’altro mondo”, si interessa alle dinamiche, ai paradossi e alle ipocrisie del nostro tempo con uno sguardo presente ma non per forza moralistico sulla società. La manomissione delle parole e dell’informazione, la violenza della politica, l’occultamento di alcune verità nel rapporto vittima-carnefice tra occidente e oriente, il potere religioso e le nuove religioni, i corsi spirituali e quelli di autostima, le false diete e i falsi prodotti biologici, le finte manifestazioni e il finto buonismo. Fattucchiere, imbonitori e santoni con i loro falsi rimedi per tutto. La strumentalizzazione del dolore, della solidarietà, della morte.
“Thanks for Vaselina” è ‘un’inculata morbida’, una violenza non esplicita, il compromesso pericoloso e terribile che congela il pensiero. E’ l’abitudine a una vita tranquilla. E’ un affresco feroce della nostra società contemporanea tra spaccio di marijuana, due trentenni senza nulla davanti e con poco dietro, una madre che ha abbandonato il figlio e un’adolescente sola, cacciata da casa, che dorme in macchina. Sullo sfondo una collettività che sfrutta le insicurezze, il bisogno di amore, coppie sfaldate e mancate riconciliazioni.

Ingresso: intero 8 euro – ridotto 5 euro


THANKS FOR VASELINA
“dedicato a tutti i familiari delle vittime e a tutte le vittime dei familiari”
drammaturgia Gabriele Di Luca
regia Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi
interpreti Gabriele Di Luca  (Fil), Massimiliano Setti (Charlie), Beatrice Schiros (Lucia), Alessandro Tedeschi (Annalisa), Francesca Turrini (Wanda)
musiche originali Massimiliano Setti
luci Diego Sacchi
costumi e scene Nicole Marsano e Giovanna Ferrara

disegni e locandina Giacomo Trivellini
organizzazione Luisa Supino

ufficio stampa leStaffette – Raffaella Ilari, Marialuisa Giordano
coprodotto da Carrozzeria Orfeo e Fondazione Pontedera Teatro
in collaborazione con La Corte Ospitale, Festival Internazionale Castel dei Mondi di Andria


Diplomati all’Accademia d’Arte Drammatica “Nico Pepe” di Udine, Massimiliano Setti e Gabriele Di Luca, insieme a Luisa Supino, costituiscono nel 2007 la compagnia Carrozzeria Orfeo. Sono registi, autori e interpreti dei propri spettacoli, dei quali curano anche la composizione di musiche originali. Alla base della loro poetica c’è la costante ricerca di una comunione tra un teatro fisico e una drammaturgia spesso legata a tematiche della contemporaneità all’interno della quale l’emotività, l’immediatezza e il rapporto con il pubblico rivestono un’importanza fondamentale. Al lavoro di Compagnia alternano l’insegnamento e collaborazioni individuali con diversi registi italiani. Nel 2007 danno vita al loro primo spettacolo Nuvole Barocche (menzione speciale ai premi Tuttoteatro.com “Dante Cappelletti” e “Nuove Sensibilità”). A questo primo progetto seguono Gioco di Mano (2008) e Sul Confine (2009), quest'ultimo vincitore della quinta edizione del Premio Tuttoteatro.com “Dante Cappelletti”. Nel febbraio 2010 vincono il Premio alle arti “Lidia Petroni” promosso dal Teatro Inverso di Brescia, presentando un primo studio dal titolo Tre Brevi Istanti Tragicomici. A maggio dello stesso anno registrano una versione televisiva di Nuvole Barocche, prodotta e trasmessa da “Palco e Retropalco”, in onda su Rai3.  Nel 2011 debutta Idoli, testo finalista al Premio Hystrio per la Drammaturgia 2011 e vincitore nel 2012 come miglior spettacolo della Rassegna Autogestito al Teatro Quirino di Roma. Nel dicembre 2010 vincono il bando Creatività Giovanile della Fondazione Cariplo con il Progetto ROAAAR che fonda le sue radici sulla volontà di esplorare l’incontro tra il linguaggio del fumetto e il teatro, che ha portato nel 2012 alla creazione dello spettacolo Robe dell’altro mondo.
Nel 2012 vincono il Premio Nazionale della Critica come migliore compagnia con la seguente motivazione: “Giovane compagnia, Carrozzeria Orfeo è nata nel 2007 all' Accademia d'Arte Drammatica "Nico Pepe" di Udine, elaborando un preciso linguaggio di originali drammaturgie, costruite partendo dall'improvvisazione e dal montaggio scenico, creando così un proprio metodo di lavoro basato sulla creazione collettiva. Con i suoi spettacoli, Carrozzeria Orfeo ha realizzato un interessante percorso, ha esplorato diversi territori di scrittura, recitazione, messa in scena, ha trovato ispirazione nelle storie e nella cronaca del proprio tempo, mantenendo inalterato lo sguardo adolescente alla scoperta del mondo e l'attenzione a differenti tecniche espressive, fuse insieme in una poetica ricca di invenzioni e di sorprese, di scatenata e irriverente ironia, di soluzioni visionarie e di tensione drammatica.”
Nel giugno 2013, al Teatro Romano di Spoleto, viene assegnato il Premio SIAE alla Creatività 2013 a Gabriele Di Luca come migliore autore teatrale con la seguente motivazione: “Un’incisiva espressione di moderna drammaturgia che fa uso di un linguaggio acre, disadorno, a volte osceno, e che non teme lo scandalo e l’irriducibilità del tragico. Conflittualità del mondo esterno e con se stessi, noia di vivere, vuoto interiore, apatia morale, paure, rabbia, frustrazioni, frammenti di vita e d’umanità si vanno ad incastonare all’interno di un desolante, quanto lucido, quadro esistenziale contemporaneo. Una fotografia fredda e spietata del presente che accompagna lo svolgersi degli accadimenti senza commenti, senza pietà e che affronta la spersonalizzazione, la disumanità, la violenza, senza condiscendenze ideologiche, senza richiami alla complicità del pubblico. Anzi eleva una parete insormontabile che rende impossibile la catarsi, la pietas. Una drammaturgia che tocca mente e cuore senza artifizi o mistificazioni; una scrittura per il teatro del nostro tempo, oscuro e carico di interrogativi inquietanti”.
Ad agosto 2013, al Festival Internazionale Castel dei Mondi di Andria, ha debuttato Thanks for Vaselina. Dedicato a tutti i familiari delle vittime e a tutte le vittime dei familiari, vincitore del Last Seen 2013 di KLP come migliore spettacolo dell’anno, una coproduzione Carrozzeria Orfeo e Fondazione Pontedera Teatro, in collaborazione con La Corte Ospitale, Festival Internazionale Castel dei Mondi di Andria.


link sito

link trailer video
https://www.youtube.com/watch?v=GJcZNzkAXgw&feature=youtu.be

pagina fb ‘Thanks for Vaselina’
https://www.facebook.com/thanksforvaselina?ref=hl&ref_type=bookmark

pagina fb Carrozzeria Orfeo
https://www.facebook.com/carrozzeriaorfeo?ref_type=bookmark






venerdì 12 settembre 2014

LA NOSTRA TERRA Recensione

mani in terra
"Che succede in un posto dove le persone vivono la legge solo come un Dovere, quando questa gli si rivela anche e soprattutto come latrice di un Diritto? Quando si fa esempio concreto delle possibilità di cambiare le cose?"
Giulio Manfredonia
 
Il 18 settembre uscira nelle sale italiane, in circa 80 copie LA NOSTRA TERRA, un film di Giulio Manfredonia, questo film che vuole rappresentare il modo del volontariato, quel volontariato che partendo dall'associazione  LIBERA combatte ogni giorno, in modo propositivo la lotta contro la mafia, proponendo un modello diverso che passa attraverso la forza dell'unione delle persone, che si applicano nella coltivazione dei terreni sottratti alla mafia.
Filippo (Stefano Accorsi) un uomo che da anni fa l'antimafia lavorando in un ufficio del nord viena mandato al sud in aiuto di una cooperativa a cui è stato assegnato un podere confiscato dallo stato al boss mafioso Nicola Sansone (Tommaso Ragno), Filippo che non ha mai agito sul campo si troverà di fronte un mondo che lui conosceva solo sulla carta, in cui per celati o dichiarati boicottaggi la cooperativa non riesce ad avviare l'attività. La voglia di mollare e forte, ma è più forte il senso di sfida e l'affezione che Fiippo prova nei confronti delle insolite persone facenti parte della cooperativa, in particolare a Cosimo (Sergio Rubini) ex fattore del boss e Rossana ( Maria Rosaria Russo) una bella e determinata ragazza.
Il film è interessante e godibile, il processo che Manfredonia ha seguito per la formazione del film è come del resto fece per "Si può fare" quello della documentazione, andando in giro per varie cooperative, come quella intitolata a Placido Rizzotto, e quella di Mesagne, dove è capitato un caso simile a quello narrato nel film, ma comunque dopo il "pellegrinaggio" il film d'accordo con LIBERA ha preso la sua strada, volendo raccontare una storia italiana, ispirata  a tante storie. Stefano Accorsi già prima del film, si interessava della questione ma ad un livello più teorico che pratico (leggendo giornali e riviste sull'argomento, e acquistando prodotti), quindi una conoscenza indiretta, poi ha avuto modo di approfondire durante la preparazione del film, vivendo sul set la quotidianetà, e le difficoltà, che le cooperative possono avere. Sergio Rubini non ha faticat a interpretare il personaggio di Cosimo, i suoi nonni erano contadini, il suo personaggio è collocato in una zona grigia, tra il bene e il male, come il sud, in questo film si vede un sud realistico, non da cartolina, quindi nè tutto bianco, ma nemmeno tutto nero.
La vera protagonista di questo film è la terra che con le sue leggi naturali, senza dubbio più forti di quelle umane, sia legali che mafiose, riemerge, vendicativa  verso chi non la tratta con amore e rispetto. Maria Rosaria Russo ha sentito una grande responsabilità nell'interpretare Rossana e per onestà intellettuale è andata  a parlare con i contadini della cooperativa per capire cosa vuol dire vivere in campagna, un mondo che ha i suoi ritmi lenti ma precisi, e che ti porta ad avere una visione radicalmente diversa  di te stessa e del mondo che ti circonda.
Miriam Comito


LA NOSTRA TERRA
un film di Giulio Manfredonia


regia
GIULIO MANFREDONIA
prodotto da LIONELLO CERRI soggetto e sceneggiatura
FABIO BONIFACCI
GIULIO MANFREDONIA
consulenza alla sceneggiatura
PEPPE RUGGIERO
fotografia MARCELLO MONTARSI montaggio CECILIA  ZANUSO musica MAURO PAGANI
Ed. Visionaria
Universal Music Publishing Ricordi
scenografia
STEFANO PICA
costumi ANGELA  CAPUANO casting FRANCESCO VEDOVATI suono MARCO GRILLO montaggio del suono
ALESSANDRA  PERPIGNANI
segretaria di edizione GIORGIA ONOFRI aiuto regia EUGENIO RIGACCI organizzatore generale
ANTONELLA VISCARDI
direttore di produzione
FERDINANDO COCCO
produttore esecutivo
CRISTIANA MAINARDI

una produzione LUMIÈRE & CO. con RAI CINEMA
film riconosciuto di Interesse Culturale con il sostegno del
MINISTERO dei BENI e delle ATTIVITA' CULTURALI e del TURISMO
DIREZIONE GENERALE per il CINEMA

distribuzione VISIONARIA  e VIDEA
nazionalità ITALIANA anno di produzione 2014 durata 100'
CAST ARTISTICO
STEFANO ACCORSI
SERGIO RUBINI

MARIA ROSARIA  RUSSO
IAIA FORTE
NICOLA RIGNANESE
MASSIMO CAGNINA
GIOVANNI CALCAGNO
GIOVANNI ESPOSITO
SILVIO LAVIANO
MICHEL LEROY

con l’amichevole partecipazione di
BEBO STORTI
e con PAOLO DE VITA

con l’amichevole partecipazione di
DEBORA CAPRIOGLIO

con la partecipazione di
TOMMASO RAGNO