MARINETTI, CAFFEINA D’EUROPA
Il Teatro futurista sintetico
Culture e visioni controverso
Direzione Artistica Giancarlo Sammartano
Organizzazione Daniela Catone
Conversazioni di scena
Lezioni/Spettacolo
Azioni teatrali futuristiche
dal 16 settembre al 12 ottobre 2025
ingresso gratuito
Nell’ambito dei “Progetti speciali Teatro 2025” sostenuti dal Ministero della Cultura, tramite la Direzione generale Spettacolo, Fondamenta Teatro e Teatri presenta MARINETTI, CAFFEINA D’EUROPA Il teatro futurista sintetico. A centodieci anni dalla pubblicazione del Teatro futurista sintetico (1915), il progetto intende ricostruire, in forma espressiva e spettacolare, i rapporti e gli intrecci del Futurismo teatrale con temi e figure della scena delle avanguardie italiana ed europea del primo Novecento. Un’esplorazione irriverente -nello spirito fondante del Futurismo stesso- nei tanti rami laterali della nuova dinamicità espressiva. Il primato della modernità, la sovversione dei codici linguistici e del costume decadente dell’Italia e dell’Europa, saranno raccontati senza accanimento accademico, eppure nel rispetto delle fonti, con divertita evidenza scenica. La teatralità -tutto è, per il Futurismo, romanzo vissuto in scena- sarà la struttura portante del progetto.
Dal 16 settembre al 12 ottobre 2025, presso il Teatro di Villa Lazzaroni, presidio culturale e Teatro di Comunità del Municipio Roma VII, si svilupperà in un ciclo di Conversazioni di scena, Lezioni/Spettacolo e piccole Azioni Futuriste en plain air, che disegneranno la mappa concettuale e testuale della rivoluzione futurista. I temi trattati toccheranno Ettore Petrolini, Leopoldo Fregoli, Francesco Cangiullo e il poema parolibero Piedigrotta (Roma, Gallerie Sprovieri, 29 marzo 1914), Anton Giulio Bragaglia e il Fotodinamismo futurista, il movimento Dada (Aragon, Éluard, Tzara, Picabia), il Surrealismo (Breton), i Balletti russi di Djagilev (Roma, Teatro Costanzi, 1917), Marinetti in Russia, 1914, Marinetti contesta Coefore di Eschilo al Teatro Greco di Siracusa, 1921, la Scenografia, il Costume e la Moda futurista, la Donna futurista, la Musica futurista, Rodolfo De Angelis e la fondazione della Discoteca di Stato, i processi per oltraggio al pudore dei futuristi. Al centro il Manifesto per Il Teatro Futurista Sintetico e Sintesi da Il suggeritore nudo, Simultanina, Locomotive. Le teorie teatrali futuriste non si concretizzarono in opere di duratura rilevanza, ma diedero una decisiva spinta a nuovi ed imprevedibili àmbiti di ricerca e sperimentazione artistica. Inoltre il teatro futurista, con la sua prepotente vitalità espressiva, lascerà in eredità la salutare apertura a generi e forme considerate estranee al teatro d’arte, come il Varietà, la scenotecnica, la riproduzione fotografica, la stravaganza semantica.
Molte saranno le personalità coinvolte: il Direttore Artistico del Teatro di Villa Lazzaroni Giancarlo Sammartano, Nicola Fano, Ernesto Bassignano, Giuseppe Manfridi, Germano Mazzocchetti, Luigi Di Majo, Lia Francesca Morandini, Amedeo Fago, Paola Maffioletti, Chiara Crupi, Alessandro De Feo, Alessia Oteri.
Di seguito il programma della Manifestazione.
CONVERSAZIONI DI SCENA
Francesco Cangiullo
Francesco Cangiullo (Napoli, 27 gennaio 1884 –Livorno, 22 luglio1977), scrittore, poeta, pittore e compositore, aderisce al Futurismo, partecipando alla redazione di molti manifesti del movimento. Nel1914 alla Libera Esposizione Internazionale Futurista (attivamente presenti Marinetti, Balla, Depero, Folgore, Sironi) alla Galleria Sprovieri di Roma, e quindi a Napoli, presenta brani di Piedigrotta, poema parolibero. Nel ’17 collabora con Ettore Petrolini, che mette in scena un suo testo al Teatro Adriano di Roma. Petrolini nel corso degli anni porterà in scena dodici sintesi di Cangiullo. Partecipa a molte serate futuriste, assumendo nel ’21 la direzione artistica del “Teatro della Sorpresa” di Rodolfo De Angelis, cui collaborano come scenografi Depero e Prampolini. Anima popolare ed eretica del Futurismo, Cangiullo interpreta al meglio la trasversalità di figure, temi ed interessi del movimento.
a cura di Nicola Fano
Martedì 16 settembre ore 18
Marinetti contro il Teatro greco di Siracusa
Nella primavera del ’21 Marinetti, dopo i tanti colpi al cerchio della nuova antropologia futurista, decide di assestare una bastonata alla bótte del classicismo. Organizza quindi un viaggio a Siracusa anticipando a stampa e sodali la sua contestazione alla rappresentazione di Coefore di Eschilo -con scena e costumi di Duilio Cambellotti-, prevista al Teatro greco della città. Marinetti piomba a Siracusa generando un certo scompiglio nell’Ente promotore delle Feste classiche e nel crescente pubblico degli appassionati sostenitori della nuova, e per molti versi geniale, ricostruzione teatrale. Marinetti incontra e coinvolge giovani poeti ed attivisti siciliani del Futurismo, frequenta i caffè della città vecchia, in Ortigia, minaccia una clamorosa contestazione alla prima dello spettacolo. Coerente applicazione del rifiuto categorico del Futurismo di ogni esibita manifestazione di “classicismo”. L’interruzione dello spettacolo non ci sarà, probabilmente per l’effetto intimidatorio dell’immensa cavea del Teatro greco, ma l’effetto della sua minaccia colpirà nel segno. Tutti ne parlano, tutti lo temono. Il Futurismo incarnato dal suo fondatore può ferire anche in assenza.
A cura di Giancarlo Sammartano
Martedì 23 settembre ore 18
Il Futurismo e i Ballets Russes
La pittura gestuale e dinamica del Futurismo sarà raffrontata agli impianti scenografici visionari dei Ballets Russes, e più in generale alle scelte musicali di quel complesso, fortemente anticlassiciste. Come testimonia la tiepidità con cui i Ballets Russes furono accolti nelle tournée romane al Teatro Costanzi di Roma del 1911, 1917, 1920, 1921. L’ensemble di Djagilev e il Futurismo avranno, specialmente in Italia, molti nemici in comune.
a cura di Paola Maffioletti
Martedì 30 settembre ore 18
Il Futurismo in Russia
Il 25 gennaio del 1914 Marinetti parte per la Russia. Un ciclo di conferenze a Mosca, sarà l’occasione perfetta per stringere rapporti con il nascente Futurismo russo. Un nutrito gruppo d’artisti -Gileja- cui ha aderito Vladimir Majakovskij, ha pubblicato da poco più di un anno, Schiaffo al gusto corrente. Un editoriale-manifesto in cui sono espressi molti dei temi cari al Futurismo italiano: la parola in libertà, il disprezzo del pubblico, l’anarchia creatrice. Molti e non sempre fruttuosi gli incontri, che tra slanci ed incomprensioni dovute alla lingua, dureranno fino al 14 febbraio.
A cura di Chiara Cupri
Martedì 7 ottobre ore 18
LEZIONI/SPETTACOLO
Fregoli e Petrolini
Due temi cari al Futurismo: la parola liberata dalla sintassi accademica e il corpo liberato dall’ingessatura borghese, saranno raffrontati con testimonianze critiche, video e sonore del teatro di Ettore Petrolini e Leopoldo Fregoli.
a cura di Alessia Oteri
Venerdì 19 settembre ore 18
Dadaismo e Surrealismo
Da fronti distanti ma non opposti il movimento Dada -Éluard, Tzara, Picabia-e quello Surrealista- Apollinaire, Breton, Mirò, Ernst- rivelano straordinarie affinità di concezione e di attiva militanza artistica contro il passatismo, il classicismo, la conservazione accademica delle arti e del costume. Da luoghi di formazione diverse è comune l’attacco al forte delle Tradizioni.
a cura di Giuseppe Manfridi
Venerdì 26 settembre ore 18
Scenografia, Moda e Costume
Scenografia, Costume e Moda non possono mancare al campo d’azione del Futurismo. Dalla condanna inappellabile degli abiti e le forme borghesi, ad una moda di volumi e di colori fuori ogni scala di decoro borghese, ogni aspetto materiale della vita deve fare spettacolo. Saranno analizzati i Manifesti futuristi del Cappello, della Cravatta, della Tuta, della Donna, della Scenografia, dell’Atmosfera scenica, della Scultura, della Pittura.
a cura di Lia Francesca Morandini e Amedeo Fago
Venerdì 3 ottobre ore 18
Musica e rumori futuristi
Il Futurismo, con in testa il compositore Luigi Russolo, dedicherà molta attenzione al campo di una musica moderna, fatta di note in libertà, atonale ed anticlassicista. Rombi di tuono, versi di uccelli, grida, esplosioni, fischi, sibili, sbuffi, bisbigli, semplici rumori saranno il bacino di provocatoria ispirazione per una musica come tappeto sonoro della vita quotidiana. Molti i nuovi strumenti –come l’intonarumori-destinati a soppiantare gli statici legni ed ottoni d’orchestra.
a cura di Germano Mazzocchetti
Venerdì 10 ottobre ore 18
AZIONI TEATRALI FUTURISTE SINTETICHE
Rodolfo De Angelis
Rodolfo De Angelis, cantautore e scrittore, attivo nei Caffè Concerto di tutta Italia nel primo novecento, ammiratore sincero delle proposte futuriste, incarna al meglio la vena popolare del movimento per lo spettacolo irriverente e provocatorio. Fonda con Francesco Cangiullo una Compagnia teatrale (con scene di Prampolini e Depero) che porterà scompiglio e polemiche -lancio di ortaggi, risse tra gli spettatori-in molte platee. Collabora con Marinetti alla stesura del Manifesto del Teatro a Sorpresa. Autore della celebre canzone Ma cos’è questa crisi?, aderirà come molti futuristi al Partito fascista, componendo nel ’36 la canzone autarchica Sanzionami questo. Darà vita alla fondazione della Discoteca di Stato.
a cura di Ernesto Bassignano
Domenica 28 settembre ore 18
I processi al Futurismo per oltraggio al pudore
I processi dell’ottobre 1910, a Milano, per attentato al pudore di Marinetti, con il suo romanzo Mafarka; e del febbraio 1914, a Firenze, per l’elogio della prostituzione da parte di Italo Tavolato, pubblicato su “Lacerba”. Ricostruzione, in stile futurista delle arringhe dell’accusa e della difesa, cui prestano sapienza oratoria Luigi Capuana e l’avvocato Cesare Sarfatti. L’appassionante dibattito tra Giustizia e Sovversione futurista sul proscenio di un’Italia in fermento politico e culturale, alle soglie della Grande guerra.
a cura di Luigi Di Majo
Domenica 5 ottobre ore 18
Teatro futurista sintetico
Brevi sintesi dai testi di Marinetti Simultanina, Il Suggeritore nudo, Luci veloci, Patriottismo insetticida, Ricostruire l’Italia con architettura Futurista. La drammaturgia futurista sarà affrontata senza remore filologiche, nel puro spirito di sperimentazione e rottura linguistica e figurativa, del primo Futurismo.
a cura di Alessandro De Feo
con Alice Cicetti, Antimina D'Aponte, Andrea De Vecchis, Gennaro Di Nella, Elena Gallareto, Alice Sara
Domenica 12 ottobre ore 18
Alla fine di ogni singola attività è previsto un talk con i protagonisti intervenuti per permettere al pubblico di esprimere le proprie curiosità e proporre approfondimenti sui temi trattati.
Tutti le attività saranno trasmesse anche in streaming sulle piattaforme:
https://www.facebook.com/teatrovillalazzaroni
https://www.facebook.com/fondamentateatroeteatri
Il progetto è realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura - Direzione Generale Spettacolo e rientra nel Progetti speciali Teatro 2025
Ufficio stampa Teatro di Villa Lazzaroni
Federica Guidozzi (+39) 347 7749976
ufficiostampa@teatrovillalazzaroni.com
Teatro di Villa Lazzaroni
Via Appia Nuova, 522 – Via Tommaso Fortifiocca, 71 (parcheggio gratuito) - 00181 Roma
Metro A fermata Furio Camillo/Colli Albani - treno metropolitano Stazione Tuscolana
Info 392 4406597 - info@teatrovillalazzaroni.com
www.teatrovillalazzaroni.com

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