giovedì 23 luglio 2015

La più meglio gioventù- Uccidendo Godot Recensione

Fontanonestate
in collaborazione con I Solisti del Teatro

Roma, Giardini della Filarmonica Romana
Via Flaminia 118
25 luglio 2015, h 21.30

LA PIÙ MEGLIO GIOVENTÚ
- Uccidendo Godot -

scritto e diretto da Alessandro Bardani
interpreti Francesco Montanari e Alessandro Bardani
canzoni dal vivo Deserto Rosso
e con la partecipazione straordinaria di Giorgio Colangeli e Luigi Di Capua
scene Emanuela Netta Brandizzi
costumi Laura Di Marco





Molto divertente  lo spettacolo "La più meglio gioventù-uccidendo Godot" nuovo testo di Alessandro Bardani e dallo stesso portato in scena insieme a Francesco Montanari.
Divertente, chiaramente, con una punta di amarezza, il testo gioca sul confronto tra due giovani uomini che estremamente consapevoli del fatto di non essere in grado di cambiare le cose, si scontrano su  inutili piccolezze che portano a quelle grandi rivalità piene di  nulla, infatti loro come dice il sottotitolo stesso, non aspettano Godot, piuttosto lo uccidono, tanto c'è tempo per cambiare le cose. Tra un mojito e un arrosticino si dipanano le storie dei due personaggi, che non sono davvero alla ricerca di qualcosa, ma sembrano assuefatti a ciò che il mondo gli propone, senza avere una vera e propria identità specifica. Lo spettacloo è davvero piacevole e divertente, si ride, infatti, non solo delle manie, delle debolezze altrui, ma  anche delle proprie....sarà fors che la nsotra generazione ha ucciso le aspettattive?
Miriam Comito

Nell’ambito della rassegna “Fontanonestate”, in collaborazione con “I Solisti del Teatro”, ai giardini dell’Accademia Filarmonica Romana è allestito, sabato 25 luglio, “La più meglio gioventù - Uccidendo Godot -”, divertente spettacolo scritto, diretto e interpretato da Alessandro Bardani, in scena con Francesco Montanari. Previsti inoltre i cammei di due noti attori che interpretano se stessi: Giorgio Colangeli e Luigi Di Capua(membro del collettivo dei “The Pills”).

Rappresenta il lato più leggero e dissacrante della scrittura di Bardani, con uno stile che si ispira a film come “Clerks” e “Coffee and cigarettes” e al teatro canzone di Gaber. Non mancano richiami a Woody Allen, Ben Stiller ma anche Pier Paolo Pasolini, Marco Tullio Giordana (“La meglio gioventù”) e a Samuel Beckett (“Aspettando Godot”). Infatti anche questo spettacolo prevede due personaggi che parlano, apparentemente a ruota libera, aspettando qualcosa o qualcuno che non arriva.

Sul palcoscenico interagiscono Francesco Montanari e Alessandro Bardani nel ruolo di due trentenni, Aurelio e Niccolò. Si ritrovano seduti allo stesso tavolino di un locale a scambiare opinioni sul mondo che li circonda, a esprimere e condividere ansie del tempo attuale, in un'atmosfera che vede mischiare sacro e profano. Con loro anche la band Deserto Rosso di Erika Savastani (voce e percussioni) e Danilo Pao (chitarra acustica). Al loro fianco sul palco anche il musicista e collaboratore Fernando Pantini, ad accompagnarli con la sua chitarra. La band intervalla ai dialoghi brani dal vivo del proprio repertorio. Battute fulminanti, sarcastiche, ironiche, frizzanti e emblematiche canzoni sono alla base della commedia.

Montanari e Bardani sono alla loro quinta collaborazione. Infatti hanno già recitato insieme nella serie tv “Romanzo Criminale”, nella sketch-comedy per Repubblica TV “Felici & Contenti - Pillole di Becchinaggio” (scritta da Bardani stesso e Fabio Morìci e diretta da Tiziano Russo), collaborato ancora nel cortometraggio pluripremiato “Ce l’hai un minuto?” e nello spettacolo teatrale campione di incassi “Il più bel secolo della mia vita” (in programma al Piccolo Eliseo nella prossima stagione teatrale) con Bardani impegnato come autore e regista e Montanari come co-protagonista con Giorgio Colangeli.

Francesco Montanari interpreta il ruolo del “Libanese” nella serie tv “Romanzo criminale”, ispirata alla vera storia della banda della Magliana. Si divide tra cinema, teatro e tv. Tra le esperienze cinematografiche si ricordano i film: “Oggi sposi” (regia L. Lucini), “Sotto il vestito niente – L’ultima sfilata” (regia C. Vanzina), “Come non detto” (regia I. Silvestrini), “Un Natale stupefacente” (regia V. De Biasi.
Tra gli spettacoli teatrali: “Sunshine” (regia G. Albertazzi), “Fontamara” (regia M. Placido), “Piccoli Equivoci” (regia C. Bigagli), “Le Mille e una Note” (regia G. Palla), “Il Calapranzi”  (regia G. Caputo), “Romeo e Giulietta” (regia V. Binasco), “Parole incatenate” (regia L. Melchionna), “Il pigiama, ovvero solo gli stupidi si muovono veloci” (regia D. Prato), “Oscillazioni” (regia G. Marini), “Killer Joe” (regia di M. Farau) 
Nel 2013 compare nella serie tv “Squadra antimafia”, interpretando il mafioso Achille Ferro. Nel 2015 vince il premio speciale come “attore dell’anno” per il corto “Mala Vita” di Angelo Licata. Nella stagione 2014-2015 è al fianco di Giorgio Colangeli nello spettacolo teatrale “Il più bel secolo della mia vita”.

Alessandro Bardani ha recitato per il cinema, il teatro e la tv. Vince nel 2007 il Premio Alice David di Donatello per il corto “Relatività”. Nel 2013 scrive e dirige “Ce l’hai un minuto”; è il corto più premiato di quell’anno: ottiene la nomination al premio David di Donatello e vince numerosi festival come miglior cortometraggio, tra cui il “M.I.F.F. Awards Cavallo di Leonardo” ed è finalista al “Cleveland International Film Festival”. Scrive e dirige con Luigi Di Capua lo spettacolo “Il più bel secolo della mia vita”.

Deserto Rosso è un gruppo musicale, nato nel 2008 da un’idea della cantautrice romana Erika Savastani e del produttore, e musicista Danilo Pao. Nel 2011 esce l’album d’esordio “Mi fanno male i capelli”. Nel 2012 pubblicano “Oasis Eléctronique”; EP contenente sei versioni elettroniche del brano “Contact”. Hanno già collaborato con Bardani nel 2012 quando “Déjà Vu” (primo singolo del loro album d’esordio) è divenuto colonna sonora del corto “Ce l’hai un minuto?”. A settembre 2013 esce “Progresso”, album tributo alle band italiane anni ’60/’70. Firmano la colonna sonora dello spettacolo “Il più bel secolo della mia vita”. Nel mese di dicembre, in concomitanza con le repliche di questa commedia che si terranno al Teatro Piccolo Eliseo, uscirà il loro nuovo singolo contenuto nella colonna sonora della pièce.

Giardini dell’Accademia Filarmonica Romana
Via Flaminia, 118
Biglietti: euro 12.00

domenica 19 luglio 2015

VETUSTA'

ChiPiùNeArt
presenta
MOSAICO DI DONNA
-VETUSTÀ-
di Cecilia Bernabei 

Regia di Cecilia Bernabei e Andrea Donatiello
Con Valentina Caimmi, Chiara Leone, Francesca De Magistris, Azzurra Sottosanti
Grafiche e costumi di Francesco Teutonico
Disegno luci di Luca Bernabei 

Arene di Roma - nonsolocinema
Sabato 25 luglio ore 21:00 Chiostro di San Pietro in Vincoli
Via Eudossiana, 16
Domenica 26 luglio ore 23:00 Piazza Vittorio Emanuele 

«Non apparire mai superiore ad un uomo: questo è l’unico peccato che mai potrà essere condonato.  I giochi di equilibrio tra ciò che dovremmo essere agli occhi esterni e quello che siamo nel profondo del cuore, ci hanno reso combattive, risolute, capaci di qualsiasi gesto. Non conta quello che la storia tramanda: conta ciò che siamo state per noi stesse; conta ciò che abbiamo fatto per proteggere e custodire quel che andava tutelato» (Dal monologo di Costanza d’Altavilla in “Mosaico di Donna-Vetustà”) 


"C'è l'intero universo femminile in questo spettacolo  strutturato in un atto unico da non perdere" Tiziana Pica - Accreditati.it 
Penelope, Messalina, Rosvita Di Gandersheim, Costanza  D’Altavilla, Christine de Pizan: sono le protagoniste di “Vetustà”, prima parte di “Mosaico di Donna” di Cecilia Bernabei, in scena sabato 25 luglio e domenica 26 luglio 2015 in due ambiti solitamente riservati al cinema. Quest’anno, infatti, le Arene di Roma aprono le porte anche alla musica e al teatro. 
Mosaico di Donna, dopo il successo della stagione invernale, sarà replicato il 25 luglio, alle ore 21:00 nella suggestiva cornice del Chiostro di san Pietro in Vincoli e il 26 luglio, alle 23:00, presso l’Arena di Piazza Vittorio Emanuele, dopo la proiezione del film.
Un’ambiziosa tetralogia teatrale tutta al femminile, che attraversa epoche e culture lontane (dall’antichità al tempo presente). Cinque donne della Storia si raccontano, cinque protagoniste di storie non tramandateDonne che sfidano il loro tempo e la loro condizione di genere per rompere gli schemi culturali cui sono state costrette. Ardua e poco convenzionale, la scelta delle protagoniste esprime il desiderio di dar voce e corpo non già alle grandi eroine che la cultura ci ha tramandato, ma alle mute storie di donne che nell’antichità hanno fatto parlare di sé, riaffermando con il loro ingegno e con la loro forza la propria personalità. L’atto unico, realizzato attraverso un sapiente intreccio di monologhi narrativi e dialoghi serrati, a metà fra il teatro classico e il teatro di narrazione, racconta un’altra storia, un’altra letteratura che vuole e deve porsi accanto a quella accademicamente conosciuta, al fine di mettere in luce le condizioni storiche e sociali che hanno portato a classificare (e ad imporre), di epoca in epoca, il ruolo della donna, e di contribuire alla creazione di uno sguardo critico e consapevole rispetto a quanto ogni giorno accade intorno a noi.
"Lo spettacolo denuncia gli stereotipi muliebri tramandati e invita al superamento del pregiudizio. Il testo è magistrale: presenta al pubblico i luoghi comuni e le relative confutazioni, suggerendo senza appesantire, molte riflessioni sulla società." Alessia Pizzi Tribuna Italia 
Note di drammaturgia e regia
“Vetustà” dà voce a figure che voce non hanno più. Il focus si sposta all’interno della tradizione storica, nelle leggende tramandate, nell’autoapologia che ogni protagonista fa di sé. Le menzogne, gli attacchi, le critiche, le verità nascoste, le costruzioni ad arte, le persecuzioni, le divinizzazioni, le rimozioni, convivono in una narrazione che rimane strettamente legata all’immagine della donna codificata nel corso dei secoli.
Prendendo spunto dalle vite di personaggi che hanno avuto un peso significativo nell’immaginario, nel mito, nella veridicità della documentazione, “Mosaico di Donna”, a dispetto della grandezza di tali figure, racconta storie di sentimenti eterni, di azioni estreme e ineluttabili, di ostacoli, vincoli, difficoltà, preoccupazioni, affanni vicini al nostro sentire (Cecilia Bernabei)
CECILIA BERNABEI - docente, regista e drammaturga, diplomata presso la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi, è co-direttrice artistica del DOIT FESTIVAL Drammaturgie Oltre Il Teatro e direttrice della collana teatrale Le nebulose edita da ChiPiùNeArt Edizioni S.r.l.s. di Adele Costanzo e Paolo Zarrilli.
Arene di Roma
25 luglio Chiostro di San Pietro in Vincoli – ore 21:00 -  Ingresso € 5,00
26 luglio Piazza Vittorio Emanuele – ore 23:00 – Ingresso gratuito


Info: 370.1359966 
www.arenediroma.com

mercoledì 15 luglio 2015

TEATRO A RIGHE 2015 TERZA EDIZIONE GIARDINO CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE LIBRERIA ODRADEK

Teatro a righe 2015 TERZA EDIZIONE 8 luglio – 7 agosto

Immagine incorporata 1
 programma 2nda settimana

16 luglio ore 21.00
GIARDINO  CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE/ ingresso libero

FERROVIE CUCOVAZ presenta
ANNABEL LEE (TEATRO+DANZA+MUSICA)
Da EDGAR ALLAN POE  VIRGILIO
regia YOKO HAKIKO

17 e 18 luglio ore 11.00
LIBRERIA ODRADEK / breakfast show - ingresso libero

CANE PEZZATO presenta
VAVA INOUVA / caffè + performance
da BEN MOHAMED / in arabo e italiano
con OIUAM e RIAB OUALAOUI 

18 luglio ore 21.00
GIARDINO  CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE/ ingresso libero

KING KONG TEATRO presenta
IL PASTICCIACCIO (TEATRO)
Da SHAKESPEARE BERNINI
testo e regia MARIA SANDRELLI


16 luglio ore 21.00
GIARDINO  CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE/ ingresso libero

FERROVIE CUCOVAZ presenta
ANNABEL LEE (TEATRO+DANZA+MUSICA)
Da EDGAR ALLAN POE  VIRGILIO
regia YOKO HAKIKO

Con questo spettacolo si inaugura la sezione della rassegna TEATRO A RIGHE presentata al GIARDINO DELLA CASA DELLE DONNE. Ancora ingresso libero e gratuito in uno degli spazi più affascinanti della Roma antica. Lo spettacolo di teatro, danza e musica è un omaggio attraverso la scrittura di EDGAR ALLAN POE e quella di VIRGILIO alla notte e in questo caso alla notte romana. 

17 e 18 luglio ore 11.00
LIBRERIA ODRADEK / breakfast show - ingresso libero
Reading alla libreria ODRADEK dove il pubblico è invitato a fare colazione a spese degli attori, e intanto può ascoltare alcuni capolavori della letteratura internazionale in italiano e di seguito in lingua originale.

CANE PEZZATO
VAVA INOUVA / caffè+performance
da BEN MOHAMED / in arabo e italiano
con OIUAM e RIAB OUALAOUI 

18 luglio ore 21.00
GIARDINO  CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE/ ingresso libero

KING KONG TEATRO presenta
IL PASTICCIACCIO (TEATRO)
Da SHAKESPEARE BERNINI
testo e regia MARIA SANDRELLI

Come annunciato, lo spazio del giardino ospita spettacoli appositamente realizzati per la rassegna con la caratteristica di intrecciare testi, copioni diversi, facendoli incontrare per consonanze. In questo caso la storia della nostra Città incrocia ancora il grande poeta inglese. Gli intrighi, i sicari, il clima poliziesco dell’ AMLETO scespiriano è ambientato per le vie secentesche di Roma attraverso l’unica opera teatrale del BERNINI. I personaggi dell’ AMLETO si avventurano fra le vie di Roma e come se non bastasse, il capocomico dell’ AMLETO diventa l’IMPRESARIO del Bernini, in parole gaddiane, un pasticciaccio. 

Teatro a righe 2015 TERZA EDIZIONE 8 luglio – 7 agosto
Carcere di REGINA COELI Rotonda, CARCERE GIUDIZIARIO DI ROMA - Via Della Lungara, 29
Giardino CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE – Via San Francesco Di Sales, 1°
LIBRERIA ODRADEK Via Dei Banchi Vecchi, 57
direzione artistica ALBA BARTOLI, CATERINA GALLONI
con il sostegno di Roma Capitale ed è inserito nella programmazione dell’ESTATE ROMANA 2015

Cosa hanno in comune il Cristo ligneo secentesco a San Luigi dei Francesi a Roma,
e San Giuseppe e le prostitute del medioevo, i carmelitani e i buffoni del rinascimento,
i galeotti  americani e Giuda e Picasso? 
Vestono tutti un abito a righe, segno di una condizione marginale o comunque eccezionale all'interno della comunità.
Partendo dalla rigatura delle vesti medievali che aveva la funzione di individuare le categorie degli esclusi - il buffone, l'eretico, il lebbroso, il saltimbanco – “il teatro a righe” vuole partecipare al senso e al funzionamento attuale delle regole sociali e dei valori culturali della nostra Città, scambiando e mettendo in riga ad esempio il teatro col carcere, il gioco con il castigo, l’estate che comincia con la fine dell’estate, e viceversa.

Giunge alla III edizione il festival «Teatro a Righe 2015», realizzato da ArteStudio, manifestazione realizzata con il sostegno di Roma Capitalenell’ambito dell’ESTATE ROMANA 2015La rassegna IL TEATRO A RIGHE vuole fare di un luogo simbolo dell’esclusione, lo storico carcere giudiziario di Regina Coeli, un luogo, al contrario, del DIALOGO e dell’INCONTRO facendo idealmente di ROMA, grazie all’azione culturale e sociale dell’ ESTATE ROMANA, la CAPITALE D’ EUROPA. Quest’azione scenica viene realizzata partendo dalla tradizione culturale della nostra Città, i poeti, i luoghi, gli artisti e reinterpretando questi nel contesto attuale degli accadimenti del nostro tempo. Il progetto riunisce teatro, musica, una mostra, installazioni, performance e breakfast show: appuntamenti col pubblico per spettacoli bilingue in compagnia di una colazione tipica romana. L’ antica Roma diventa la città del futuro, il vecchio carcere un luogo di produzione culturale. TEATRO A RIGHE propone un mese di appuntamenti articolati come momento di aggregazione sociale e culturale proprio facendo incontrare il CARCERE E LA CITTA’ e viceversa, promuovendo un’immagine contemporanea di Roma dislocando in maniera sperimentale le iniziative in tre diversi contesti urbani: la rotonda del carcere, luogo chiuso, il giardino della Casa Internazionale delle Donne, spazio aperto, la libreria Odradek luogo di passaggio, facendo così di Roma un racconto plurale e differenziato. Gli autori in programma, poeti rappresentativi della storia romana e italiana, si intrecciano con i grandi autori europei anche proponendo in contemporanea in alcuni casi spettacoli in doppia versione: in lingua originale e tradotti. In questo senso il cartellone è ricavato dalla storia intima dei luoghi interessati dove molti degli artisti sono chiamati a realizzare più di un lavoro specificatamente legato al tema e agli spazi. Se il carcere ispira autori legati al mondo degli esclusi, il giardino prevede installazioni dedicate al colore del tramonto romano e spettacoli che fanno incontrare autori diversi per consonanze, la libreria diventa un site specific dove è possibile a spese degli attori fare colazione e partecipare a performance bilingue. 

martedì 14 luglio 2015

Laboratorio professionalizzante di teatro d'ombra

Teatro Due Roma
teatro stabile d’essai

POLO PERMANENTE DI FORMAZIONE
PROMOZIONE OSPITALITÀ


LABORATORIO PROFESSIONALIZZANTE
DI TEATRO D’ OMBRA

19 OTTOBRE – 1 NOVEMBRE

A CURA DI ALESSANDRA ANTINORI E CESARE LAVEZZOLI

APERTE LE ISCRIZIONI FINO AL 14 settembre 2015


Il Teatro Due Roma prosegue la vocazione civica e culturale come polo permanente di promozione, formazione e ospitalità della drammaturgia contemporanea, ospitando, tra i vari progetti, tre residenze artistiche e due corsi professionalizzanti.

Di particolare interesse, dal punto di vista dell’alta formazione specializzante, dell’originalità
dell’offerta formativa e delle potenzialità evocative dell’evoluzione tecnologica tecnologie, propone il LABORATORIO PROFESSIONALIZZANTE DI TEATRO D’ OMBRA a cura di dueALESSANDRA ANTINORI E CESARE LAVEZZOLI.


Il laboratorio è rivolto ad attori, danzatori, musicisti, operatori ed educatori culturali interessati ad apprendere i principi teorici ed operativi del Teatro d’ Ombra e le sue applicazioni interdisciplinari.
Lo spazio contemporaneo caratterizzato da pareti riflettenti, illuminate da moltitudini di luci sempre più sofisticate, può distrarre dalla percezione delle ombre naturali, prima fra tutte quella proiettata dal nostro corpo.
Confrontarsi con la propria ombra, indagare la sua prepotenza e la sua ineffabilità, offre l’occasione di entrare in contatto con la radice di un immaginario antico, patrimonio culturale collettivo e come tale condivisibile senza barriere di lingua e di età.

La finalità di questo laboratorio è quella di offrire ai partecipanti strumenti teorici ed esperienziali applicabili sia nell’ambito creativo che educativo.
La sperimentazione dell’ombra sviluppa le capacità percettive e cognitive, estendendo le potenzialità espressive, di comunicazione e socializzazione. Questo lo rende un linguaggio capace di incidere sull’educazione e la formazione dei ragazzi di diverse età, stimolandone e motivandone la volontà di apprendimento, la capacità di concentrazione e le capacità relazionali.
Il laboratorio vuole inoltre mettere in evidenza la trasversalità di questo suggestivo linguaggio senza tempo, capace di collaborare sinergicamente con gli altri linguaggi scenici (musica danza teatro), al fine di comporre una ‘partitura scenica’ che rispecchi le esigenze della spettacolarità contemporanea.

Il laboratorio, a NUMERO CHIUSO (MAX 20 PARTECIPANTI) si svolge in 10 incontri di 4 ore, per un totale di 40 ore.
Ogni giornata di lavoro si aprirà con un training di riscaldamento propedeutico alla funzionalità qualitativa del corpo (respirazione-centro-allineamento-orientamento/campo visivo-riscaldamento vocale)

Durante la prima settimana saranno esplorate le origini del teatro d’ombra e gli elementi caratteristici del genere:

ŸL’ ombra e i suoi elementi: luce-schermo-corpo opaco
ŸAnalisi tecnica dei singoli elementi
ŸDinamiche relazionali dei tre elementi: manipolazione e sperimentazione.
ŸLo spazio dellombra: possibilità tecniche e creative di drammatizzazione
ŸLombra corporea e lombra di una sagoma
ŸDavanti e dietro lo schermo
ŸInterazione con gli altri linguaggi scenici: musica danza teatro

La seconda settimana e ultima sessione sarà dedicata alla fase della sperimentazione, del lavoro vero e proprio in relazione tutti gli strumenti esplorati nella settimana precedente secondo una prospettiva compositiva. I partecipanti lavoreranno in piccoli gruppi alla creazione di una sequenza dinamica, che svolga un tema tra l’inizio e la fine della composizione.

Al termine del laboratorio verrà rilasciato un attestato di partecipazione.

CONTENUTI DISCIPLINARI
·         Esercizi sulla funzionalità qualitativa del corpo
·         Come nasce un’ombra: luce- corpo-schermo
·         Lo spazio dell’ombra
·         Esercizi di base per introdurre l’attitudine all’ombra corporea
·         Esercizi di base per introdurre l’attitudine alla manipolazione di una sagoma
·         Esplorazione delle relazioni tra il linguaggio dell’ombra e le arti sceniche
·         Composizione scenica

La domanda di partecipazione, correlata di curriculum vitae e lettera di motivazione, andrà presentata entro il 2 agosto 2015 indirizzata a:
Ass. Cult. Teatro Due Roma
Vicolo Due Macelli 37
00187 Roma
O inviata al seguente indirizzo: segreteria@teatrodueroma.it
 Il laboratorio si svolgerà presso la sede del Teatro Due  Roma, Vicolo Due Macelli 37 (Fermata Metro - Piazza di Spagna) dal 19 ottobre al 01 novembre 2015.

Orario: 10.00 / 15.00 con intervallo di un' ora (orario da definire anche insieme al gruppo)
Ore complessive 40

ULTERIORI  INFORMAZIONI 
www.teatrodueroma.it

Ugo Sferra  066788259

Angela Telesca
Ufficio stampa Teatro Due Roma


CENNI STORICI SUL TEATRO D’OMBRA

L’origine del teatro d’ombra ha radici lontane. Ci sono tante ipotesi sulle sue origini in India due secoli prima della nascita di Cristo, ma nessuna definitiva. La ricerca ed il fascino dell’ombra nasce principalmente per raccontare storie religiose come il Mahabarata in India, Indonesia, Malesia, Thailandia e Cambogia. Gli spettacoli si svolgevano fuori dei templi di Shiva, che era il dio protettore delle sagome. Gli spettacoli chiamati wayang, che significa ombra o fantasma avevano caratteristiche ben precise: utilizzo di sagome di pelle di bue o asino, manipolate da un animatore narratore che si trovava dietro uno schermo. La sagoma generalmente molto decorata era animata tra lo schermo e la luce di una torcia. La sagoma per essere visibile doveva trovarsi vicinissimo allo schermo.
In Cina (II sec d.c.) il teatro d’ombra non privilegiava la valenza religiosa, ma divulgava un forte messaggio morale. La tecnica di animazione era la stessa dei paesi orientali già citati.
Si racconta che il teatro d’ombra abbia viaggiato verso l’Occidente grazie ai gitani e i girovaghi che attraversando la Persia giunsero fino in Grecia e Turchia dove si sviluppò una tradizione atoctona.
Hacivat e Karagöz, i due personaggi principali di questo teatro, sembra siano ispirati a due persone realmente esistite: due semplici lavoratori, un muratore e un fabbro, che parteciparono alla costruzione di una moschea a Bursa nel XIV secolo. I loro lazzi, che intrattenevano i compagni di lavoro fino a morir dalle risate, sarebbero stati così immortalati in questa commedia popolare.
In Europa il teatro d’ombra si afferma a partire dalla seconda metà del XVIII secolo in Italia, Germania e Francia, dove per la prima volta le figure nere proiettate prendono il nome di silhouette.
Attualmente il teatro d’ombra è presente in tutto il mondo sia nelle sue forme tradizionali, sia nella sua forma estesa di linguaggio scenico capace di collaborare con le altre arti, grazie alla sua forza poetica e all’evoluzione tecnologica dei suoi elementi.



CURRICULUM VITAE INSEGNANTI

Alessandra Antinori

Tel. 338-2247599

Laureata con Lode in Lettere (Storia del Teatro e dello Spettacolo) presso l’Università “La Sapienza” di Roma; si diploma attrice presso lo “Studio Alessandro Fersen ” di Roma. Studia Modern Dance, Contact-improvvisation e segue corsi di aggiornamento professionale di azione scenica con maestri italiani e stranieri come Susan Strasberg, Elsa Wolliaston, Ariane Mnouchkine e Anatoli Vassiliev.

Interpreta in teatro testi moderni e classici di Shakespeare, Pasolini, Dante Alighieri, Goldoni, Camus e Mishima; viene diretta da registi come Carlo Quartucci, Federico Tiezzi, Elio De capitani, Ferdinando Bruni, Giorgio Albertazzi, Giuseppe Capotondi, Francesco Vicario e Monica Vullo. Lavora in cinema e televisione, in pubblicità e nel doppiaggio.
Tiene laboratori di recitazione, azione scenica e drammaturgia per i Licei. E’ stata docente di azione scenica e recitazione per il corso “Ricercatori d’ombra”, organizzato dallo “IAL-Regione Emilia Romagna”
Dal 1999 al 2005 ha lavorato come consulente artistica e didattica per la compagnia “Teatro Gioco Vita - Stabile d’Innovazione“.

Cesare Lavezzoli

Tel. 3355233496

Cesare Lavezzoli progettista luci nell'ambito teatrale specializzato nella tecnica delle ombre collabora dal 1996 in maniera continuativa con Teatro Gioco Vita (compagnia specializzata nel teatro d'ombra di livello internazionale). Allestisce diversi spettacoli utilizzando il linguaggio delle ombre che lo porteranno in tournée in tutta Europa ed oltreoceano.
Collabora con numerose compagnie di teatro e danza: Piccolo Teatro di Milano, Ater Balletto, Teatro delle Briciole, Deja Donne, Cie Twain, Sosta Palmizi, Teatro Tascabile(Ch), Opera di Dijon (Fr). Collabora con diversi registi tra i quali Luca Ronconi e J.P. Lescot (Fr),
La sua formazione musicale e le esperienze maturate lo portano a sperimentare la tecnica dell'ombra con altri linguaggi artistici (danza, teatro, musica, lirica, performance) allestendo spettacoli come l'Uccello di fuoco di Stravinsky (Ater - Danza), Miracolo a Milano (Piccolo di Milano - teatro), Scrooge (Briciole - musical), Brundibar (Opera di Dijon . lirica) .
La collaborazione con il regista Fabrizio Montecchi (teatro Gioco Vita) gli permette di allestire laboratori nazionali ed internazionali sulla tecnica dell'ombra, tra i quali quello tenuto nella prestigiosa "Scuola Internazionale del Teatro di Figura di Charleville" con allievi provenienti da tutti i continenti.
L'incontro con l'attrice poliedrica, Alessandra Antinori amplia il percorso di ricerca nei workshop, che assumono una valenza di laboratori in continua evoluzione, permettendo di trasmettere una "tecnica-linguaggio" capace di dialogare con i linguaggi della scena e contemporaneamente formare operatori nell'ambito educativo.

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