sabato 1 novembre 2025

ORESTE una tragedia attuale allo Spazio Diamante

 


In scena fino a domani 2 novembre 2025 allo Spazio Diamante- ORESTE da Euripide per l'adattamento e regia di Dario Battaglia.

In una scenografia volutamente scarna, nudi banchetti e tavoli, si dipana la tragedia di Oreste e sua sorella Elettra, Oreste è un matricida, ha ucciso sua madre Clitennestra è per questo, è escluso dalla società argolide, condannato senza appello, la democratica assemblea cittadina deve ancora decidere la sorte dei due fratelli, ma loro sanno che il loro destino è segnato.

Oreste è in preda al delirio, le erinni non gli danno scampo, seppur il suo atto è stato dettato dalla volontà divina, Apollo gli ha ordinato di uccidere la madre, seppur la madre sia fosse a sua volta macchiata del sangue di suo marito Agamennone, Oreste vive nel tormento, vorrebbe avere salva la sua vita, si ritiene un giustiziere e non  un assassino, l'arrivo ad Argo di suo zio Menelao, con Elena al suo seguito accende un barlume di speranza nel ragazzo ben presto spento, dalla codardia di Menelao che  già di per se non è un personaggio valoroso, si fa impaurire dall'ira di Tindaro.

Non contano i legami di sangue, ma quelli costruiti con le persone che sposano il nostro stesso intento, sarà infatti l'amico Pilade a trovare un éscamotage per salvare le vite dei due fratelli, contro un'assemblea cittadina nemica.

 Lo spettacolo che aveva già debuttato in forma di studio, all’inizio del 2023, al Festival In Divenire di Roma, diretto da Giampiero Cicciò, aggiudicandosi il premio di gradimento del pubblico ed il premio per la migliore attrice Under 35 assegnato a Francesca Piccolo nel ruolo di Elettra, è molto bello, l'attenzione dello spettatore corre sul filo, si parteggia  per salvare la vita ai due fratelli, nonostante per arrivare alla libertà la strada sia lastricata di sangue, si empatizza con loro.

C'è un forte contrasto generazionale tra chi come Tindaro e Menelao e l'assemblea cittadina rappresenta le leggi l'ordine costituto, una falsa democrazia, dove l'unica voce cristallina è quella di un contadino, e i due ragazzi chiamati all'azione.

Ogni personaggio veste in modo diverso, che caratterizza il suo animo, Menelao ci ricorda un industrialotto, Elena chic e letale, Elettra quasi claustrale, Tindaro in alta uniforme, Oreste un povero diavolo rivoluzionario, Pilade con il fazzoletto rosso al collo : pronto all'azione.

Uno spettacolo, quindi di grande presa, grazie anche alla recitazione degli attori che non si  risparmiano sul palco, ma danno vita ad una tragedia  reale capace di coinvolgere  gli spettatori.

Strettamente connessa con l'attualità, dove seppur apparentemente liberi siamo, in verità assoggettati ad una volontà "superiore" che ci lega le braccia, in un giogo da cui non ci possiamo liberare.

                                                        Miriam Comito

FRANCESCA PICCOLO | AURORA CIMINO | IVAN GRAZIANO
ANTONIO BANDIERA ALESSANDRO BURZOTTA
MARCELLO GRAVINA | CATERINA FONTANA

ORESTE

da Euripide

musiche originali di Gioacchino Balistreri | costumi Ivan Bicego Varengo
assistente alla regia Salvo Pappalardo | progetto visual Anita Martorana

adattamento e regia DARIO BATTAGLIA

produzione COMPAGNIA LOMBARDI - TIEZZI



SPAZIO DIAMANTE

31 ottobre – 2 novembre

SALA WHITE


SPAZIO DIAMANTE

Via Prenestina, 230/B 00176 Roma RM

venerdì ore 20.30, sabato ore 19, domenica ore 17

Lo Spazio Diamante propone il Biglietto Flessibile: tre soluzioni (Supporter, Standard e Agevolato)

per permettere a chiunque di venire a Teatro.

Tra 18 e 10 euro


UFFICIO STAMPA SISI COMMUNICATION

MONICA MENNA monica.menna@sisicommunication.it T. 328 / 94 48 311
ALESSANDRA TEUTONICO alessandra.teutonico@sisicommunication.it   T. 392 / 50 89 173
FB  Sisi Communication   IG  sisi_communication



venerdì 31 ottobre 2025

Apre la stagione dell’Altrove Teatro Studio L'AMORE, LA MORTE E LE TASSE con la regia di Giorgio Latini in scena dal 7 al 9 novembre



Immagine che contiene scatola, contenitore, bianco e nero, monocromatico

Descrizione generata automaticamente





L'AMORE, LA MORTE E LE TASSE

Liberamente tratto dal soggetto di Zach Helm


Con Ottavia Bianchi, Roberto Fedele, Valentina Illuminati, Giorgio Latini, Martina Paiano


Regia Giorgio Latini


Assistente alla regia Giancarlo Fuochi Tinarelli


Dal 7 al 9 novembre

Altrove Teatro Studio - Via Giorgio Scalia, 53 Roma



Apre la stagione dell’Altrove Teatro Studio, dal 7 al 9 novembre, L’AMORE, LA MORTE E LE TASSE, spettacolo liberamente tratto dal soggetto di Zach Helm, con la regia di Giorgio Latini.


 Come un basso continuo, il ticchettio rapido e insistente di una macchina da scrivere, una voce di donna che racconta la storia di un uomo implicato in una vita apparentemente banale. Un’esistenza scandita soltanto da numeri, infiniti calcoli e da una profonda solitudine. Harold potrebbe trascorrere tutta la sua esistenza in questo limbo senza colore, se un giorno questa voce non cominciasse a perseguitarlo per annunciare la sua imminente morte. Così inizia il viaggio più importante della vita di questo stralunato agente delle tasse, alla ricerca spasmodica di una salvezza. Si imbatterà in vari personaggi che concorreranno, tutti, ognuno a proprio modo, a dipanare la trama della sua vita: uno psicologo delle risorse umane, un eccentrico professore di letteratura, un’affascinante fornaia. Riuscirà, forse, a scoprire a chi appartiene la voce che sembra giocare col suo destino, domandandosi, fino all’ultimo respiro, quale sarà il finale tanto atteso della sua storia: commedia o tragedia?


“L’amore, la morte e le tasse è stato un testo che il nostro pubblico ha molto amato nella sua passata edizione, e anche io amo molto” _ annota Giorgio Latini. “ I dialoghi sono scritti con grande acume e la premessa del testo è sicuramente originale. In questa nuova versione ho cercato di mettermi al servizio di questo materiale di partenza, esaltando il ritmo naturale del testo ed evitando l’aggiunta di orpelli che avrebbero tentato un’inutile rincorsa e competizione col mezzo cinematografico. Lo scopo però era anche rendere spiccatamente teatrale un soggetto pensato inizialmente per il cinema e questo ha reso necessaria la riscrittura di alcune parti di testo e la creazione di un nuovo impianto registico.

Ci troviamo nello studio della scrittrice Karen Eiffel, una donna col blocco dello scrittore. La scena rispecchia lo stato della sua mente, da un lato un angolo studio, ordinato e desolatamente vuoto, e dall’altro una poltrona, circondata dal caos e piena di idee scartate rappresentate da fogli gettati a terra. Karen non ha il coraggio di affrontare quel vuoto, l’insormontabile ostacolo della pagina bianca, e si rifugia, quasi tumulandosi, nel suo caos. L’arrivo di Penny Escher, assistente inviata dalla sua casa editrice per costringerla a terminare il romanzo, porta Karen ad essere costretta a scontrarsi col suo blocco, ed ecco emergere dalla sua immaginazione Harold, una buffa figura a metà tra la marionetta ed il cartone animato. Ma quando un evento imprevisto porterà un briciolo di realtà nella vita di Harold, ecco che la creatura, ora consapevole dell’esistenza del suo creatore, come Adamo dopo aver mangiato la mela, cerca di salvarsi dal suo destino creando un proprio deus ex machina, un professore di letteratura. Lo scontro tra la dimensione della realtà e della pagina scritta crea un conflitto in cui l’immaginazione assume tratti sempre più realistici e in cui anche lo spettatore, prima portato a ridere delle disgrazie di Harold, empatizza sempre di più con il protagonista fino a vivere il suo dramma. Si rimane così col fiato sospeso fino all’ultima pagina per scoprire che alla fine commedia e tragedia sono le due facce della stessa medaglia, l’amore e la morte. E ci si può stupire infine del fatto che non tutti i drammi sono capolavori e non tutte le commedie sono barzellette.”


SPETTACOLI

Venerdì e Sabato ore 20

Domenica ore 17

Biglietti: Intero 15€_ Ridotto 10€

Altrove Teatro Studio - Via Giorgio Scalia 53, Roma
Per informazioni e prenotazioni: telefono 3518700413, email ipensieridellaltrove@gmail.com


Ufficio Stampa

Maresa Palmacci

Tel. 348 0803972; palmaccimaresa@gmail.com 

giovedì 30 ottobre 2025

TeatroBasilica – 666.PPP – Quel diavolo di Pasolini di Manfredi Rutelli | 1 e 2 novembre 2025

T


TeatroBasilica 

666.PPP - QUEL DIAVOLO DI PASOLINI - LST Teatro

1° novembre 2025, ore 21:00

2 novembre 2025, ore 16:30


Credits:
testo e regia Manfredi Rutelli

con Giulia Canali, Gianni Poliziani e Alessandro Waldergan

e la voce di Diletta Maria D'Ascanio

musiche originali Riccardo Panfili, eseguite da Tetraktis Percussioni

sonorizzazione e paesaggi sonori Paolo Scatena

multimedia artist Andrea Bisconti

disegno luci Alessandro Martini

allestimento Fabio Barbetti

assistente alla regia Alessia Zamperini

una Coproduzione LST Teatro e TETRAKTIS Percussioni

con il sostegno della Presidenza del Consiglio dei Ministri


Al TeatroBasilica, sabato 1° novembre 2025 alle ore 21:00 e domenica 2 novembre alle ore 16:30, va in scena 666.PPP – Quel diavolo di Pasolini, una produzione LST Teatro scritta e diretta da Manfredi Rutelli.

Sul palco Giulia Canali, Gianni Poliziani e Alessandro Waldergan, accompagnati dalla voce di Diletta Maria D’Ascanio. Le musiche originali di Riccardo Panfili, eseguite dal gruppo Tetraktis Percussioni, intrecciano la narrazione a un tessuto sonoro denso e visionario, mentre la sonorizzazione e i paesaggi sonori portano la firma di Paolo Scatena.

Un viaggio teatrale che evoca, attraverso il linguaggio della scena e della musica, la figura di Pier Paolo Pasolini – artista, poeta, intellettuale e “diavolo” irrequieto del Novecento – restituendone il pensiero, le contraddizioni e la forza profetica.


Sinossi:

Una fiaba. Il libro, il Diavolo, il violino, la tentazione della ricchezza futura, la nostalgia della vita passata, una principessa: nel 1917, Stravinskij e Ramuz presero in prestito questi simboli dalle fiabe popolari russe per creare una delle più affascinanti operazioni musicali e drammaturgiche del ‘900, L’histoire du Soldat. In quella straordinaria opera di teatro musicale raccontarono la tragedia dell’uomo di fronte al fato, alle forze che lo trascendono e che, prendendosi gioco di lui, lo portano alla distruzione. Un soldato in congedo, sostando sulla via del ritorno verso il paese natale, tira fuori dal proprio bagaglio un violino e inizia a suonare; attratto dalla sua maestria, compare all’improvviso il Diavolo, in incognito, che lo avvicina proponendogli un affare, il famigerato patto: cedergli il violino e insegnargli a suonarlo, in cambio di un libro dal quale gli promette di ottenere ricchezza infinita. 

Nell’agosto del 1973, Pasolini lavorò, con Sergio Citti e Giulio Paradisi, alla sceneggiatura di un film fortemente ispirato a quell’opera. Quella versione vagheggiata, e mai realizzata, per la sopraggiunta morte del poeta, si poneva come dissacrante, popolare, militante e disperata rilettura contemporanea del capolavoro di Stravinsky–Ramuz, prospettando la possibilità di rivolta, e la speranza che l’umanità di allora potesse inceppare la macchina infernale da lui tante volte, provocatoriamente, criticata. 

Se noi oggi, nel 2024, vogliamo, come Pasolini, far risuonare gli antagonismi, le valenze critiche di quell’opera fin dentro le maglie della nostra società, quella dei nostri tempi, dobbiamo porci gli stessi interrogativi che guidarono il poeta cinquanta anni fa: chi impersona oggi il soldato, l’uomo comune? Chi è il Diavolo? Quale oggetto può oggi incarnare il Violino, l’anima, l’ethos? Da cosa può essere rappresentato oggi il Libro dell’archetipo patto col diavolo, elemento di corruzione, su cui imparare a leggere e da cui poter “conoscere e decidere” il futuro? Per dipanare il filo di questi interrogativi, oggi, nella società delle risposte immediate a domande mai formulate, dobbiamo tentare un esercizio di anacronismo deliberato: applicare al Pasolini degli anni ’70 gli strumenti dello stesso Pasolini; ripensare il Pasolini dell’Historie, attraverso le lenti di un immaginario Pasolini catapultato negli anni ’20 del XXI secolo, nei panni di un diavolo assetato di vendetta per punire quella società che cinquant’anni fa non ha ascoltato il suo grido di allarme, il suo monito contro il capitalismo devastante e tiranno e che non è riuscita ad inceppare quella macchina infernale che la sua arte, i suoi scritti, le sue riflessioni, ci avevano tante volte ben mostrato.

Una produzione di LST Teatro e TETRAKTIS Percussioni, coadiuvati e sostenuti in questa avventura dalle musiche originali di Riccardo Panfili, dalle elaborazioni video di Andrea Bisconti e dalle luci di Alessandro Martini, insieme nella continua ricerca di linguaggi contemporanei che sappiano, con ironia, innescare una permanente guerriglia culturale armata di domande, dubbi e riflessioni, senza la certezza di alcuna risposta. 


📝 INFORMAZIONI


Il “TeatroBasilica” è diretto dall'attrice Daniela Giovanetti e dal regista Alessandro Di Murro. L’organizzazione è a cura del collettivo Gruppo della Creta e di un team di artisti e tecnici. Supervisione artistica di Antonio Calenda. Ulteriori info sul TeatroBasilica sono reperibili a questo link:


https://www.teatrobasilica.com/chi-siamo


Dove siamo:

Piazza di Porta San Giovanni 10, Roma

www.teatrobasilica.com

email: info@teatrobasilica.com

telefono: +39 392 9768519


Link utili

Sito https://teatrobasilica.com/

Facebook https://www.facebook.com/TeatroBasilica

Instagram https://www.instagram.com/teatrobasilica/


Ufficio stampa TeatroBasilica e Gruppo della Creta

Maya Amenduni 

+39 392 8157943
mayaamenduni@gmail.com

 

Debutta in prima assoluta "ABILI IN AMORE – Undatable", spettacolo scritto da Vita Rosati e Gabriele Granito sul delicato tema della sessualità e disabilità, dal 6 al 9 novembre al Teatro de' Servi- Roma


 La Bilancia Produzioni In collaborazione con

Associazione Culturale Michelangelo e Associazione Start Lab
presentano:

ABILI IN AMORE – Undatable

di Vita Rosati e Gabriele Granito
Regia di Luca Ferrini e Vanessa Gasbarri
Musiche originali Vincenzo Deluci
Supervisione artistica Raffaele Convertino
Acting Coach Riccardo D’Alessandro
Aiuto regia Pietro Becattini
Produzione esecutiva Danila Stalteri e Maria Sansonetti
Scene Ambramà
Disegno Luci Cristiano Milasi
Costumi Davide Nisi
In collaborazione con AccordiAbili A.p.S. E.T.S. e Assosiazione Love Giver
Con il Contributo del Ministero della Cultura per progetti volti a favorire l'accessibilità alle attività dello spettacolo dal vivo da parte di artiste ed artisti con disabilità.

DAL 6 AL 9 NOVEMBRE

TEATRO DE’ SERVI-ROMA

Debutta in prima a assoluta, dal 6 al 9 novembre al Teatro de’ Servi, “Abili in amore”, commedia teatrale scritta da Vita Rosati e Gabriele Granito che affronta con coraggio, ironia e una punta di cinismo uno dei grandi tabù della nostra società: la sessualità delle persone con disabilità. 

Attraverso una narrazione vivace e profonda, lo spettacolo diretto da Luca Ferrini e Vanessa Gasbarri, racconta la storia di Dora, una donna di quarant’anni affetta da una malattia degenerativa che affronta le sue progressive limitazioni fisiche con intelligenza e sarcasmo. La sua è una vita piena di contraddizioni: brillante, laureata in Scienze Politiche, impegnata in università nell’organizzazione di seminari sui diritti delle donne, Dora è socialmente inserita e circondata da amici, ma dentro di sé nasconde un profondo senso di solitudine e un desiderio mai espresso.

Accompagnata da Sophia, la sua badante bulgara, presenza materna e ironica, Dora vive un rapporto complesso con la sorella Marilena, segnato da gelosia e rancore.

Una sera, spinta dalla curiosità e da un bisogno inespresso di contatto, Dora comincia a frequentare una chat erotica. È lì che incontra Lupo78, con cui nasce un’intensa relazione virtuale. Ma quando lui le propone di vedersi, Dora si rifugia dietro mille scuse, incapace di rivelargli la propria condizione.

Decisa a superare le proprie paure, Dora si rivolge a Jonathan, suo caro amico di fiducia, per affrontare finalmente la sua prima esperienza fisica. Da un legame inizialmente semplice e amichevole, nasce un rapporto profondo, intimo e sorprendentemente tenero. Jonathan, con la sua empatia e delicatezza, riuscirà a scalfire il muro di cinismo di Dora, aiutandola a riscoprire la sua femminilità e a guardarsi con occhi nuovi. Alla fine del loro percorso, sarà proprio lui, con tenerezza e una sottile malinconia, a guidarla verso l’appuntamento con Lupo78, confermando quanto il loro legame sia profondo e speciale.

Tra sarcasmo, desiderio, rabbia e dolcezza, “Abili in amore” racconta la fragilità e il coraggio di una donna che si riappropria del diritto di desiderare, di essere amata e di amare.
Una commedia ironica e delicata, che invita lo spettatore a guardare la disabilità in una prospettiva diversa, non come limite, ma come parte viva e autentica dell’esperienza umana.


NOTE

“Abili in amore” è uno spettacolo che nasce dal desiderio di raccontare, senza filtri né retorica, la complessità dell’essere umano di fronte al corpo, al desiderio e alla fragilità.

Non è una storia “sulla disabilità”, ma una storia sulla libertà — quella di scegliere, di desiderare, di mostrarsi per ciò che si è, anche quando il corpo diventa un confine.

Abbiamo scelto di affrontare il tema con un linguaggio che alterna ironia e poesia, facendo convivere la leggerezza della commedia con la verità cruda delle emozioni. Dora è una protagonista forte, intelligente, sarcastica, ma anche profondamente vulnerabile. Attraverso di lei si racconta il coraggio di chi rifiuta di essere definito dalla malattia e rivendica il diritto di essere donna, amante e persona.

“Abili in amore” invita a ridere, a commuoversi e a riflettere.

È un inno alla tenerezza e al coraggio, ma soprattutto alla possibilità di amare – e di sentirsi amati – senza limiti e senza vergogna.

INFORMAZIONI GENERALI

Teatro de' Servi

Via del Mortaro, 22 | 00187 Roma

Per informazioni e biglietti:

tel. 06.6795130 | info@teatroservi.it

 

Orario spettacoli

da giovedì al sabato ore 21
domenica ore 17.30


Biglietti 25€

Ufficio Stampa

Maresa Palmacci tel. 348 0803972; palmaccimaresa@gmail.com