mercoledì 28 marzo 2018

LA TARANTINA, L'ULTIMO FEMMINIELLO SI RACCONTA ALL'OFF OFF THEATRE

Dal 27 a 31 Marzo 2018

Via Giulia, 20 – Roma

Metastudio89
presenta
LA TARANTINA
L’ultimo Femminéllo dei Quartieri Spagnoli
di Fortunato Calvino


con LA TARANTINA (Carmelo Cosma)
Luigi Credendino, Roberto Maiello e Antonio Clemente


Scene Paolo Foti, Costumi La Rossa, Disegno Luci Renato Esposito

Regia di Fortunato Calvino

In una platea dell' Off off Theatre gremita di artisti e di persone aperte al mondo, come Piera Degli Esposti, Pino Strabioli, Virginia Raffaele, Fabio Canino, Imma Battaglia, Eva Grimaldi e desiderose di ascoltare La tarantina (Carmelo Cosma) ci ha raccontato la sua incredibile e colorata vita. Un'occasione da non perdere, in quanto stiamo parlando dell'ultimo femminiello rimasto. Classe 1936, una vita assolutamente particolare la sua, cacciato di casa all'età di 10 anni, dopo vario peregrinare da un paese all'altro del tarantino, da qui il soprannome, si ritrova a Napoli, città che segnerà il suo destino. Napoli città affascinante, metropoli del sud, misteriosa, aperta, bella, accogliente,  tollerante sarà il terreno fertile che farà sbocciare la tarantina. Lo spettacolo vuole essere da una parte una finestra aperta su cosa siano i femminielli, da non confondere con i transessuali, e quanto essi siano da sempre integrati nel contesto dei quartieri centrali partenopei., e dall'altra raccontare uno stile di vita,improntato al godere appieno di quello che la vita ci offre, una filosofia di pensiero indubbiamente positiva, la bandiera del buon umore e del a tutto c'è rimedio, questo non vuol dire che nei racconti della Tarantina non ci siano momenti dolorosi, ma si va  avanti senza farsi abbattere. Per quanto riguarda il livello di integrazione dei femminielli nel tessuto sociale dei quartieri di Napoli basti pensare che il punto di raccordo tra un ricordo e l'altro, infatti, è la tombolata, quella che si fa nei bassi napoletani, a cui gli uomini non possono partecipare, solo donne e femminielli, ai quali è spesso dato il ruolo di estrattore dei numeri, poi enunciati con clamore espressivo seguendo i significati della smorfia. Dopo Napoli...beh certo Roma, forse un po' meno colorata, e un po' più caotica, ma come non poteva attirare Roma negli anni '60? Ecco una giovane tarantina approdare nella capitale, che rispetto a Napoli poteva offrire, almeno a quel tempo, l'incontro con la Dolce vita. Uno spettacolo diverso dal solito, ma senza dubbio interessantissimo.
Miriam Comito


Spettacolo tratto dal Film-Documento "La Tarantina, Genere Femm(è)nell", presentato nei festival: Divine Queer Film Festival (2015), Festival TGLFF di Torino (2016),Palazzo delle Arti di Napoli (2016), Trieste Film Festival (2017), Free Bird: The INTL Gender Freedom Film Fest di New York (2017) e al FVG Pride di Udine (2017)

PRIMA NAZIONALE

Sarà in scena in prima nazionale, all'OFF/OFF Theatredal 27 al 31 Marzo, La Tarantina, spettacolo presentato da Metastudio89 e nato da un'idea del regista Fortunato Calvino che dirigerà La Tarantina (Carmelo Cosma), l'ultimo femminéllo dei quartieri spagnoli, insieme agli attori Luigi CredendinoRoberto Maiello e Antonio Clemente, in una piéce-testimonianza della sua storia, della sua vita e di quanto questa, alle volte, possa esser stata crudele.

La Tarantina, di origini pugliesi e d’adozione napoletana, racconta del suo arrivo a Napoli subito dopo la guerra, in quella vecchia città, vista con gli occhi di un ragazzino ancora minorenne. Il suo avvio alla prostituzione ancor prima della maggiore età, la persecuzione della polizia e la partenza per Roma, dove visse la sua personale e trasgressiva dolcevita, conoscendo nomi come Pier Paolo Pasolini, Federico Fellini, Laura BettiGoffredo Parise Novella Parigini, la pittrice famosa per le sue donne con gli occhi di gatto, che la ebbe più volte come modella.

Il Professor Paolo Valerio, docente ordinario di Psicologia Clinica presso l'Università degli Studi di Napoli - Federico II, che da anni si occupa di ricerca nell'area di Identità di Genere, descrive così il mondo dei Femminèlli: "... Vivono nei Quartieri Spagnoli nei loro bassi e si confondono con gli altri abitanti della zona, con i quali vivono in armonia e con cui condividono la difficoltà a trovare un lavoro. In questo contesto, quindi, poco importa come ci si guadagna da vivere, purché si sia generosi con chi sta intorno. Tutti i personaggi appaiono ben integrati nel contesto sociale circostante. Appaiono e si sentono come “star” del quartiere. Non bisogna dimenticare che la tradizione popolare vuole che i femminielli portino fortuna, e come tali siano delegati a distribuire parte di questa peculiare facoltà agli altri nelle riffe, nei giochi o in momenti importanti della vita delle persone, quali matrimoni o battesimi. Di questo lavoro ideato da Fortunato Calvino, e fortemente voluto anche da me, resterà una traccia indelebile, a cui potranno fare riferimento in futuro ricercatori che vorranno conoscere meglio i protagonisti di questo mondo…”.


Lo spettacolo è nato dal Film-Documento "La Tarantina, Genere Femm(è)nell", presentato in giro per il mondo e realizzato dall'Università degli Studi di Napoli - Federico II, nell'ambito di SINAPSI - Servizio Anti-Discriminazione e Cultura delle DIfferenze, con la realizzazione audiovisiva CSI-SAM,Fondazione "Genere Identità", oltre che dall'intervista di Fortunato Calvino fatta a Carmelo Cosma e disponibile al link: https://youtu.be/gE0vl2lqkaQ





OFF/OFF THEATRE
Via Giulia, 20 – Roma - Info+39 06.89239515 - +39 389.4679285 - offofftheatre.biglietteria@gmail.com
Costo Biglietti: intero 25 €; ridotto 18 € Over 65 e Under 26; 10 € per gruppi – info@altacademy,it
Dal martedì al sabato h. 21,00 – Domenica h. 17,00


lunedì 19 marzo 2018

Regine Sorelle al Doit

EVENTO OSPITE in collaborazione con il TRAM | Teatro Ricerca Arte e Musica di Napoli (Rete di promozione Teatri DOIT Festival)

Sabato 17 ore 20.45 e domenica 18 marzo ore 17.30
REGINE SORELLE
drammaturgia e regia Mirko Di Martino
con Titti Nuzzolese
costumi Annalisa Ciaramella
assistente alla regia Claudia Moretti

Produzione Teatro dell’Osso | CAMPANIA



Due regine messe a confronto, o piuttosto due sorelle entrambe indirizzate ad un destino che sembrerebbe invidiabile. Lo spettacolo REGINE SORELLE di Mirko Di Martino, andato in scena all' Ar Ma teatro sabato e domenica scorsi, nell'ambito della IV edizione del Doit Festival, come evento ospite, mette l'accento sulla dimensione famigliare delle due sorelle, non tralasciando la temperie storica che si sono trovate a vivere. Il tutto in chiave pop, e passando in rassegna i vari personaggi che le hanno contornate. La chiave pop aiuta a rendercele più vicine, ad entrare nel loro intimo, in ciò che erano di differente rispetto alla loro figura tramandata dai libri di storia, tutto questo rende lo spettacolo estremamente interessante.
Miriam Comito



Maria Antonietta e Maria Carolina d'Asburgo: le figlie di Maria Teresa d'Austria, le due mogli del re di Francia Luigi XVI e del re di Napoli Ferdinando di Borbone. Due regine, due mogli, due figlie. Ma forse, soprattutto, due sorelle. Da piccole, Antonietta e Carolina erano fortemente legate l'una all'altra, ma vennero ben presto divise dal corso della storia e dalle necessità della politica. Il loro destino regale le attendeva giovanissime. Vissero da protagoniste inconsapevoli durante uno dei periodi più cruenti e importanti della storia, ma subirono la violenza della Rivoluzione Francese e la forza di Napoleone Bonaparte: Maria Antonietta venne ghigliottinata in piazza, a Parigi, al cospetto di una folla che l'aveva prima amata e poi odiata; Maria Carolina morì vecchia e sola lontana da Napoli, la città che aveva imparato ad amare.
Lo spettacolo è un monologo di teatro brillante che racconta le vite parallele di Maria Antonietta e Maria Carolina d'Asburgo utilizzando una chiave pop, moderna e colorata, divertente e giocosa, con un pizzico di nostalgia per un mondo irrimediabilmente scomparso. Le due donne furono regine, mogli, figlie, ma forse, soprattutto, sorelle. Lo spettacolo racconta queste due figure di donne eccezionali che scoprirono troppo tardi il vero significato del loro ruolo di regine. Intorno a loro si muove una folla numerosissima di personaggi pittoreschi e intriganti, famosi e sconosciuti. Ognuno, a suo modo, con le sue caratteristiche e la sua lingua, racconta un pezzo di storia di Napoli, di Parigi, d'Europa.



giovedì 15 marzo 2018

Un bravissimo Massimo Venturiello in Profumo di donna al Teatro della Cometa

Stagione teatrale 2017 | 2018

13 | 25  MARZO 2018

PROFUMO DI DONNA

dal romanzo “Il buio e il miele” di Giovanni Arpino

diretto e interpretato da Massimo Venturiello con (in ordine alfabetico) Irma Ciaramella, Camillo Grassi, Andrea Monno, Claudia Portale, Sara Scotto di Luzio, Franco Silvestri

adattamento Pino Tierno
la voce dei brani cantati è di 
Tosca
scene
 Alessandro Chiti

costumi Sabrina Chiocchio
musiche Germano Mazzocchetti

light design Umile Vainieri

Ci vuole un attore bravo per interpretare Fausto Consolo, il protagonista del romanzo del 1969 di Giovanni Arpino " Il buio e il miele", in precedenza erano stati tratti dal romanzo due versioni cinematografiche, una  del 1974, interpretata da Vittorio Gassman, e il remake americano con Al Pacino. Massimo Venturiello riesce in pieno a non far  fare paragoni, perchè è indiscutibilmente bravo.
La storia è nota, ma è sempre un piacere riviverla, in quanto seppur, apparentemente cinica, o meglio cinico è il protagonista, è solamente realistica, se si viene privato di uno dei cinque sensi, soprattutto se è il più importante: la vista, si capisce quanto sia fondamentale il sensibile, e quanto tempo si sprechi a rimuginare. Azione quindi non retro pensiero, coraggio, non paura. Un ritorno all'origine, Fausto utilizza l'olfatto, il senso più antico per orientarsi nella selva oscura, ritrovando così, attraverso di esso, la via smarrita.
Miriam Comito




Massimo Venturiello sarà in scena al Teatro della Cometa, dal 13 al 25 marzo, con PROFUMO DI DONNA, tratto dal romanzo “Il buio e il miele” di Giovanni Arpino; lo spettacolo che è diretto dallo stesso Venturiello, vede in scena (in ordine alfabetico) Irma Ciaramella, Camillo Grassi, Andrea Monno, Claudia Portale, Sara Scotto di Luzio, Franco Silvestri. La voce dei brani cantati è di Tosca.


Un capitano in pensione, rimasto cieco a causa di un’esplosione accidentale, decide di recarsi a Napoli da un amico anch’egli non vedente. Il capitano si farà accompagnare in questo viaggio da un giovane soldato in permesso premio. Tra vessazioni e rimproveri, il giovane, ribattezzato “Ciccio” al pari di tutti gli sventurati che si sono succeduti nell’ingrata mansione, “scorterà” quindi il bizzarro capitano che si rivelerà un uomo dalla personalità poliedrica; a tratti irascibile e spigoloso, a volte ironico e autoironico, sempre e comunque irresistibile seduttore di donne, per le quali ha una particolare passione. I due partono in treno da Torino e la prima tappa è Genova, dove il capitano decide di passare alcune ore con una prostituta. La seconda tappa del viaggio è Roma, dove il capitano parla con il cugino prete della sua condizione fisica e, per ultimo, giungono a Napoli, dove il capitano viene corteggiato da una giovane donna perdutamente innamorata di lui, ma il capitano sembra infastidito dalle sue attenzioni. La vera ragione del viaggio e dell’incontro con l’amico non vedente giungerà inaspettata e sorprendente solo alla fine... solo allora il capitano capirà che non potrà rifiutare l’aiuto e le attenzioni della giovane donna.


“Ora che abbiamo i mezzi per spaziare, per comunicare con tutti ci siamo chiusi in noi stessi, siamo diventati cinici disumani...” Così dice Charlie Chaplin nel discorso finale de “Il Grande Dittatore” e, come a volte succede a noi attori, le parole che continuiamo a ripetere tutte le sere ci restano addosso e ci rimbalzano poi nella mente durante le nostre giornate. Così, interpretando il ruolo che fu di Chaplin, ho spesso ripensato a queste parole ed è cresciuta in me la necessità di continuare a parlarne. Viviamo quotidianamente il paradosso di un’epoca in cui la globalizzazione ci spinge sempre di più verso l’isolamento e l’anonimato. Ecco perché mi sono innamorato del romanzo di Giovanni Arpino “Il buio e il miele” e ho deciso di portarlo in scena come già fece Dino Risi con l’indimenticabile film interpretato da Vittorio Gassman “Profumo di donna”, poi risorto nel remake “Scent of a Woman” di Martin Brest con Al Pacino. Questo romanzo-film è sicuramente l’emblema della solitudine moderna, della disillusione esistenziale che inevitabilmente conduce al cinismo e alla perdita di umanità e che assume nella figura del protagonista Fausto una dimensione cosmica (chissà se Arpino, dando al suo protagonista il nome di Fausto ha, magari inconsciamente, pensato al dottor Faust), spingendolo verso un crinale in cui si è smarrito il ‘profumo della vita’, la disperazione si confonde con l’ironia e il sarcasmo e la tragedia diventa persino comica, esilarante, proprio come tragica e comica è la condizione umana. Ed è proprio così che me lo immagino questo spettacolo, un incontro di emozioni contrapposte, uno scontro di lacrime e risate in cui, al momento, non so quale delle due prenderà il sopravvento” Massimo Venturiello



Teatro della Cometa  - Via del Teatro Marcello, 4 – 00186 Orario prenotazioni e vendita biglietti: dal martedì al sabato, ore 10:00 -19:00 (lunedì riposto), domenica 14:30 – 17:00 - Telefono: 06.6784380

Orari spettacolo: dal martedì al venerdì ore 21.00. Sabato doppia replica ore 17,00 e ore 21,00. Domenica ore 17.00. Costo biglietti: platea 25 euro, prima galleria 20 euro, seconda galleria 18 euro.


Riduzioni per lettori di MEDIA&SIPARIO, CULTURAMENTE, SALTINARIA eGUFETTO

           


e PER GLI ASCOLTATORI DI 


Premio Lettera 22: Il Teatro della Cometa aderisce al Network Lettera 22 - Premio Giornalistico di Critica Teatrale under 36, e ne accoglie i concorrenti nella stagione 2017/18. Tutto su www.premiolettera22.it


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mercoledì 14 marzo 2018

UNO SPETTACOLARE ROBIN HOOD AL TEATRO BRANCACCIO

DI BEPPE DATI

COREOGRAFIA GILLIAN BRUCE 
REGIA DI MAURO SIMONE

ARRANGIAMENTI di ERIC BUFFAT 


UNA PRODUZIONE TUNNEL PRODUZIONI E MEDINA PRODUZIONI


13 – 25 MARZO 2018



In scena al Teatro Brancaccio di Roma dal 13 al 25 

marzo ROBIN HOOD il musical è uno spettacolo per tutte

 le età, dai bambini agli adulti. I bambini possono 

divertirsi con le luci i colori, alcuni atteggiamenti 

volutamente infantili di alcuni personaggi: Re Giovanni, 

Sir Snake. Gli adulti, d'altro canto sapranno cogliere 

nella versione 2.0 di Beppe Dati, un'attualità 

sconcertante nella vicenda. Robin Hood è un 

personaggio non storicamente accertato, che inizia a 

farsi largo nelle ballate britanniche di fine medioevo, 

alcuni studiosi sostengono che la sua provenienza sia di 

origine celtica, una sorta di spirito dei boschi, nelle 

ballate britanniche è dipinto come un oppositore del 

potere bieco, "rubare ai ricchi per dare ai poveri". in 

particolare nelle versioni cinematografiche e televisive, 

nonchè teatrali è stato collocato durante il nefasto regno 

di Re Giovanni senza terra (1167-1216).


ROBIN HOOD IL MUSICAL  riprende il mood del film 

disneyano del 1973 è lo fa con grande successo, i 

performer, indossano costumi che hanno un richiamo 

all'animale interprete. Robin Hood una volpe, Little 

John un orso, Sir Snake un serpente e via dicendo. 

La resa performativa degli interpreti è altissima, Manuel   

Frattini è un "Principe del nulla" a dir poco spettacolare 

ben coadiuvato da tutto il resto del cast.


Miriam Comito



Tunnel e Medina Produzioni riportano in scena, a 

partire da ottobre 2017, il musical che ha incantato 

grandi je piccini, ripercorrendo le gesta di uno degli eroi

 più amati di sempre: Robin Hood.

MANUEL FRATTINI torna a vestire i panni dell’impavido 

eroe che ruba ai ricchi per dare ai poveri, affiancato 

da FATIMA TROTTA, giovane attrice rivelazione, nota al 

grande pubblico come conduttrice di Made in Sud, che 

svelerà le sue doti di performer nel ruolo di Lady Marian.

La versione 2.0 del musical di Beppe Dati, che anche 

stavolta è autore delle musiche e del libretto, con gli 

arrangiamenti di Eric Buffat, avrà una nuova regia 

firmata daMauro Simone e le coreografie di Gillian Bruce.


Robin Hood il musical narra le avventure del coraggioso 

ladro gentiluomo e di tutti i personaggi che animano la 

foresta di Sherwood: Robin e Lady Marian, il simpatico 

Little John, fidato amico di Robin che lo accompagna in 

tutte le sue avventure; Lady Belt, amica del cuore e 

confidente di Marian; l’improbabile e disonesto Principe 

Giovanni e il suo perfido consigliere Sir Snake

l’affettuoso e generoso Fra Tuck e, ancora, gli amici di 

Robin, avventori, banditi, arcieri, dame, ancelle e

 servitori, saranno protagonisti di questa leggenda 

senza tempo che vuole raccontare come un uomo può 

diventare un eroe.

Ambizione, coraggio, amore e avventura, in un grande 

musical originale per tutta la famiglia.



ORARI dal martedì al venerdì ore 21, sabato ore 17 e 21, 

domenica ore 17

PREZZI da 55 a 23 euro





TEATRO BRANCACCIO · VIA MERULANA 244, 00185 ROMA ·  TEL 06 80687231/2  ·  TEATROBRANCACCIO.IT
TEATRO BRANCACCIO ·  VIA MERULANA 244, 00185 ROMA  ·  TEL 06 80687231/2  · TEATROBRANCACCIO.IT

martedì 13 marzo 2018

PIACEVOLISSIMA INCURSIONE DEGNI DI NOTA ALLA SALA UMBERTO

ANDREA MIRÒ E ALBERTO PATRUCCO

DEGNI DI NOTA  TRA GABER E BRASSENS
SCRITTO DA ALBERTO PATRUCCO E ANTONIO VOCERI
 CON
PIANOFORTE E TASTIERA DANIELE CALDARINI
CONTRABASSO E BASSO ELETTRICO FRANCESCO GAFFURI
BATTERIA E PERCUSSIONI BEPPE GAGLIARDI
MUSICHE DI GEORGES BRASSENS E GIORGIO GABER
ARRANGIAMENTI E DIREZIONE MUSICALE DI
DANIELE CALDARINI E ANDREA MIRÒ

REGIA
EMILIO RUSSO

PRODUZIONE TIEFFE TEATRO MILANO 
12 e 13 marzo 2018



Più che piacevole incursione DEGNI DI NOTA  una bella commistione tra canzoni e prosa, tra serie enunciazioni ed elegante comicità. prendendo spunto da Brassens e Gaber Alberto Patrucco e Andrea Mirò ci portano in un viaggio fatto di canzoni e considerazioni, dalle più profonde alle più amene, tanto per citare gli epitaffi "divertenti". Gli argomenti toccati sono i più disparati: le piccole manie degli italiani, gli ultimi saranno sempre gli ultimi, le elezioni, il conformismo, ma anche delle riflessioni comico-surreali ma del tutto realistiche sul concetto di rapina e su come esso debba cambiare soprattutto nel contesto bancario. Il rapporto con la morte, il rapporto con l'amore...in altre parole: tutto ciò che è vita!
Miriam Comito



Alberto Patrucco e Andrea Mirò, con la complicità di tre musicisti, presentano Degni di nota, la nuova produzione di Tieffe Teatro, diretta da Emilio Russo.
Frutto di un appassionante lavoro durato quasi due anni, lo spettacolo di teatro musicale è stato scritto da Alberto Patrucco con la collaborazione di Antonio Voceri.
Gli interpreti hanno ripreso il lavoro che Alberto Patrucco aveva ideato nel 2014 in segni (e) particolari – Alberto Patrucco e Andrea Miro’ cantano Georges Brassens, disco che riprendeva 13 musiche di Georges Brassens, tradotte dallo stesso Patrucco, inedite, prima, in italiano.
Agli argomenti trattati dall’autore francese, non potevano che unirsi i temi e le musiche di Giorgio Gaber, due artisti unici, in antitesi, ma allo stesso tempo con sinergie in comune.
Un recital coinvolgente e graffiante privo di retorica e tormentoni, nel quale ironia, musica e riflessione, per una volta, sono padrone di casa insieme alle parole e alle melodie di due artisti senza eguali dotati di rara genialità. Un incontro tra canzone d’autore e comicità, senza che una dimensione prevarichi l’altra, sul filo di emozioni da anni dimenticate, che si colorisce qua e là di suoni e poesia.
Niente celebrazioni brassensiane e gaberiane, bensì l’idea di unire, seppure in epoche storiche diverse, sensibilità tanto affini; punti di vista che coesistono in perfetta armonia, proprio grazie al tessuto connettivo della musica.
Uno spettacolo dolce-amaro che lascia spazio a riflessioni profonde sul senso della vita.

Si ringrazia la Fondazione Gaber.


Ho sempre pensato che il teatro fosse anche arte dell’incontro. Incontro tra le persone in platea, tra questi e il palcoscenico, incontro tra gli attori, incontro e scontro tra l’attore e il suo personaggio. Incontro di lingue e linguaggi, di espressioni artistiche contaminate, incontri attraverso il tempo tra il passato e il presente. Incontri veri e, a volte, immaginati. In Degni di Nota gli incontri sono multipli. Intanto quello tra un attore/autore come Alberto Patrucco, straordinario ed efficace stand up comedian, e una musicista/autrice di particolare sensibilità e carisma come Andrea Mirò, qui per la prima volta impegnata anche come attrice, poi quello tra la parola e la musica, tra la comicità d’autore e la canzone d’autore per scoprire che raccontano di storie simili, storie individuali e collettive del nostro tempo. Ma se il teatro può immaginare, o meglio far immaginare, luoghi, tempi e personaggi, può anche far incontrare chi non si è mai incontrato per distanza di luoghi o differenze di tempo. E’ il caso di un altro incontro “degno di nota”, quello più audace ed impossibile, quello tra i due Giorgio, quello tra Gaber e Brassens. Sono loro a delineare il percorso dello spettacolo, con quanto ci hanno lasciato in canzoni, poesia, visione della vita. A volte sguardi opposti, che paiono allontanarsi, si incrociano e poi ancora si allontanano. Abbiamo provato a sottolineare i grandi temi della loro poetica, la vita, la morte, l’amore costruendo le tappe di uno spettacolo di teatro musicale tra incroci e digressioni, dove il loro presente, quello dei due “Giorgi”, si incontra con il nostro, in particolare quello raccontato dalla comicità a forti tinte di Alberto Patrucco, anche autore di traduzioni salaci e colorite delle straordinarie canzoni di Brassens.







La sfida registica è stata quella di tracciare una articolata linea rossa lungo la quale sistemare, o provare a sistemare, le tessere di un mosaico, o forse meglio, le schegge di un “cluster”, un’esplosione pacifica di parole, musica, idee e suggestioni, non sempre e volutamente controllabile, spesso e involontariamente sorprendente. Uno spettacolo, Degni di Nota_Tra Gaber e Brassens dove si ride, si riflette, forse si pongono delle domande, magari quelle per completare quel mosaico rimasto incompiuto, o magari per arricchire l’incontro con le persone in platea. Incontro, appunto. 
Emilio Russo

In Degni di nota, due è il numero perfetto. Due, come Georges Brassens e Giorgio Gaber. Due, sono Alberto Patrucco e Andrea Mirò, così come i codici espressivi che incrociano sulle tavole del palcoscenico: la canzone d’autore e la parola, volutamente in bilico tra due – ancora una volta il due! – cifre stilistiche, l’umorismo e la poesia. Degni di nota è tutto questo. È uno spettacolo di Teatro e Canzone che scava nel tempo per brillare di luce propria nella più stretta attualità, dando profondità prospettica, tra le altre, ad alcune tematiche anticipate in anni non sospetti dai due Maestri d’antan. È una fusione di epoche, ieri e oggi; una miscela di stili, l’anarchico “minimalismo” brassensiano e il caustico “massimalismo” gaberiano; un’accoppiata di voci, quella profonda di Alberto Patrucco e quella inconfondibile di Andrea Mirò; un ampio ventaglio di emozioni, dalla risata liberatoria alla struggente malinconia, dall’ironia più sottile al graffio della satira, in un entusiasmante incedere di canzoni, monologhi e sonorità, sapientemente dosati dalla perfetta regia di Emilio Russo e da una band di ispirati musicisti. La varietà dei temi, ostinatamente rivolti a scartare gli stanchi cliché della comicità di oggi, portano lo spettatore a ridere con intelligenza dell’amore, della vita e anche della morte. Niente celebrazioni, quindi, bensì l’idea di unire, seppure in epoche storiche diverse, sensibilità tanto affini, punti di vista che coesistono in perfetta armonia, anche grazie al tessuto connettivo della musica. Uno spettacolo importante, neanche a dirlo, degno di nota, che resta a lungo nella testa e nel cuore. Già, testa e cuore, ancora una volta il due.
Alberto Patrucco



SALA UMBERTO
12 e 13 marzo ore 21
Prezzi da 23 a 17 euro






VIA DELLA MERCEDE 50      06 6794753      W W W . S A L A U M B E R T O .  C  O  M

venerdì 9 marzo 2018

PROGRAMMA DELLA PRIMA SETTIMANA DEL DOIT FESTIVAL

Programma prima settimana 15 | 21 marzo 2018

AR.MATEATRO
Via Ruggero di Lauria, 22 - Roma


Biglietti: 12 euro intero; 10 euro ridotto; 8 euro studenti
Abbonamenti a partire da 32 euro


La prima settimana del DOIT Festival – Drammaturgie Oltre Il Teatro alza il sipario sul teatro di narrazione e di impegno civile, drammaturgie originali e anteprime nazionali, che affrontano temi esistenziali e sociali della quotidianità e della nostra Storia.
Una nuova sfida all’interno del panorama teatrale romano a partire da giovedì 15 marzo presso l’Ar.Ma Teatro di Roma che proseguirà fino al 15 aprile 2018 con undici compagnie indipendenti provenienti da tutta Italia.
Autoprodotto dall’Associazione culturale ChiPiùNeArt, senza finanziamenti, il festival, in stretta connessione con il concorso di drammaturgia contemporaneaLARTIGOGOLO, è ideato e curato da Angela Telesca e Cecilia Bernabei per promuovere nuovi drammaturghi e compagnie indipendenti provenienti da tutta Italia, intercettare proposte creative di qualità nelle realtà “periferiche” che trovano sempre meno luoghi di accoglienza e valorizzare la simbiosi tra messinscena e scrittura per il teatro.
In programma una proposta, non solo teatrale, ma più ampiamente culturale e letteraria con otto spettacoli in concorso, tre eventi fuori concorso, incontri con le compagnie aperti al pubblico e alla critica e presentazioni editoriali dei testi vincitori dellARTIGOGOLO 2017 e del DOIT Festival 2017, editi dallaChiPiùNeArt Edizioni, all’interno della collana teatrale Le Nebulose.
Ogni sera al pubblico sarà proposta un’occasione di confronto con la critica e le compagnie durante i dibattiti dopo lo spettacolo e ciascuno spettatore potrà esprimere un giudizio insieme alla giuria di espertiParticolare riguardo è assegnato ai giovani spettatori ai quali sono riservati abbonamenti ridotti e la possibilità di entrare a far parte della Giuria Giovane, che decreterà un premio speciale assegnato ad uno degli spettacoli in concorso.

Giovedì 15 e venerdì 16 marzo ore 20:45
QUESTA È CASA MIA
scritto, diretto e interpretato da Alessandro Blasioli
supervisione artistica Giancarlo Fares
luci Viviana Simone
scenografia Alessandro Blasioli e Andrea Frau
Uno spettacolo di Alessadro Blasioli |ABRUZZO

Miglior Interprete Maschile (premio NUOVOImaie) – Festival Dominio Pubblico, Roma - 2017
II Classificato - Festival Teatro in Corto, F. d’Arda (PC) - 2016
Miglior Corto teatrale – Festival Inventaria, Roma - 2016
Menzione di merito – Premio F. Angrisano, Sant’Anastasia (NA) - 2015
Miglior Testo, Miglior Corto e Miglior Attore – II ed. Gran Premio 2.0, Roma – 2015

Questa non è casa mia è il racconto della sventurata storia vissuta da una famiglia aquilana, i Solfanelli, in seguito al terremoto che ha sconvolto l'Abruzzo il 6 Aprile 2009; è la storia di un'amicizia, quella tra Paolo, aquilano e figlio unico dei Solfanelli, e il suo inseparabile compagno Marco, travolta anch'essa dalla potenza della natura e dall'iniquità dell'uomo.
Il monologo, di carattere civile, è la naturale evoluzione del corto teatrale “A Vostra completa disposizione!”, vincitore di diversi premi e riconoscimenti; mediante la tecnica del Teatro di Narrazione e l’utilizzo di una scenografia scarna, sono raccontati i momenti successivi al sisma e le scelte dello Stato per farvi fronte attraverso gli occhi del giovane Paolo: gli hotel della costa, le tendopoli ed il progetto C.A.S.E., il Movimento delle Carriole, le New Town.
Un punto di vista nuovo che avvicina il pubblico alla realtà aquilana, evidente vittima dell’inefficienza della macchina statale prima ancora che della Natura, in uno dei Paesi Europei a più alto rischio sismico.
“Dopo L’Aquila, Onna, Paganica, dopo Amatrice, Accumoli, Arquata, dopo la scuola di San Giuliano di Puglia, dopo il terremoto dell’Emilia, dell’Irpinia, del Friuli, cos’altro ancora dobbiamo aspettare, prima di reagire?”



EVENTO OSPITE in collaborazione con il TRAM | Teatro Ricerca Arte e Musica di Napoli (Rete di promozione Teatri DOIT Festival)

Sabato 17 ore 20.45 e domenica 18 marzo ore 17.30
REGINE SORELLE
drammaturgia e regia Mirko Di Martino
con Titti Nuzzolese
costumi Annalisa Ciaramella
assistente alla regia Claudia Moretti
Produzione Teatro dell’Osso | CAMPANIA

Maria Antonietta e Maria Carolina d'Asburgo: le figlie di Maria Teresa d'Austria, le due mogli del re di Francia Luigi XVI e del re di Napoli Ferdinando di Borbone. Due regine, due mogli, due figlie. Ma forse, soprattutto, due sorelle. Da piccole, Antonietta e Carolina erano fortemente legate l'una all'altra, ma vennero ben presto divise dal corso della storia e dalle necessità della politica. Il loro destino regale le attendeva giovanissime. Vissero da protagoniste inconsapevoli durante uno dei periodi più cruenti e importanti della storia, ma subirono la violenza della Rivoluzione Francese e la forza di Napoleone Bonaparte: Maria Antonietta venne ghigliottinata in piazza, a Parigi, al cospetto di una folla che l'aveva prima amata e poi odiata; Maria Carolina morì vecchia e sola lontana da Napoli, la città che aveva imparato ad amare.
Lo spettacolo è un monologo di teatro brillante che racconta le vite parallele di Maria Antonietta e Maria Carolina d'Asburgo utilizzando una chiave pop, moderna e colorata, divertente e giocosa, con un pizzico di nostalgia per un mondo irrimediabilmente scomparso. Le due donne furono regine, mogli, figlie, ma forse, soprattutto, sorelle. Lo spettacolo racconta queste due figure di donne eccezionali che scoprirono troppo tardi il vero significato del loro ruolo di regine. Intorno a loro si muove una folla numerosissima di personaggi pittoreschi e intriganti, famosi e sconosciuti. Ognuno, a suo modo, con le sue caratteristiche e la sua lingua, racconta un pezzo di storia di Napoli, di Parigi, d'Europa.


Martedì 20 e mercoledì 21 marzo ore 20.45
STAND BY ME. NOTTI D’AGOSTO
drammaturgia | regia Flavia Martino
con Gabriele Namio e Alessandra Barbonetti
Produzione Associazione Culturale Pensagramma | LAZIO
Stand by me. Notti d’agosto è una storia piuttosto semplice: due giovani, Luca e Alice, che si ritrovano in una situazione estrema e danno libero sfogo ai loro pensieri e alle loro peggiori inclinazioni.
Luca e Alice si conoscono da sempre: sono andati a scuola insieme e anche adesso condividono lo stesso gruppo di amici, il loro tempo libero, i loro pomeriggi fuori dagli impegni di lavoro e di studio, anche nelle calde notti d’agosto, quando la città apparentemente è vuota. Poi accade l’inaspettato e i due, per mettersi in salvo, sono costretti a nascondersi in una cantina e attendere che il peggio passi. Ma non sempre il peggio è quello che pensiamo.
Il racconto esula dal discorso uomo/donna: i personaggi potrebbero essere anche dello stesso sesso. La guerra, quella che conosciamo, non nasce solo per il desiderio di dominare. La guerra che vediamo intorno a noi spesso nasce dalla perdita di umanità, unico e vero centro dell’uomo. Quando smettiamo di essere umani, di ascoltare e curare le nostre crepe, come dice Luca, smettiamo anche di guardare gli altri, di ascoltarli, di vederli. Cominciamo a vivere in un mondo popolato di ombre e tutto diventa più difficile e doloroso. Perché tutti possono sembrare nostri nemici.


DOIT Festival – Drammaturgie Oltre Il Teatro

in collaborazione con

LARTIGOGOLO – scrittori per il teatro


15 | 27 MARZO 2018
3| 15 APRILE 2018

Ar.MaTeatro | Via Ruggero di Lauria, 22 – Roma (Metro A Cipro)

Per info e prenotazioni: 06 3974 4093

Direzione artistica DOIT Festival
Cecilia Bernabei - cecilia.bernabei@chipiuneart.it

Direzione organizzativa DOIT Festival
Simona Lacapruccia – simona.lacapruccia@chipiuneart.it

Ufficio stampa ChiPiùNeArt

Grafica e webmaster ChiPIùNeArt
Walter Mirabile – walter.mirabile@chipiuneart.it

Si ringraziano i mediapartner
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Teatri della Rete DOIT Festival
Teatro Il Moscerino (Pinerolo - TO) | Ar.MaTeatro (Roma)|
Teatro Studio Uno (Roma) | Teatro Trastevere (Roma) |
TRAM Teatro Ricerca Arte Musica (Napoli) | Teatro dei Limoni (Foggia)