domenica 26 marzo 2017

Didi e Gogo nostri contemporanei.

Altra Scena Art Management
&
Viola Produzioni

presentano

Aspettando Godot
di Samuel Beckett
traduzione Carlo Fruttero

con Giorgio Colangeli – Francesco Montanari
Riccardo De Filippis – Giancarlo Nicoletti
e con Pietro Marone

REGIA Filippo Gili

Spazio Diamante
Via Prenestina, 230B – ROMA
dal 24 Marzo al 2 Aprile 2017
Venerdì & Sabato h 21.00 / Domenica h 18.00


La messa in scena di Filippo Gili di uno dei testi più conosciuti del teatro del Novecento Aspettando Godot, scritto da Samuel Beckett alla fine degli anni 40, è la dimostrazione, di come un'opera definita di teatro dell'assurdo, con un testo volutamente pieno di nonsense, di luoghi comuni, possa essere trasportato ai giorni nostri senza che ne risenta minimamente, anzi, Vladimiro ed Estragone (Giorgio Colangeli e Francesco Montanari) sono due personaggi assolutamente attuali, odierni che si trovano ad aspettare qualcuno, che neanche conoscono bene, che non si sa esattamente cosa gli dovrà dire, ma loro aspettano, e mentre lo fanno, non fanno assolutamente nulla, se non lamentarsi della qualunque. Anche i personaggi di Pozzo e Lucky (Riccardo De Filippis e Giancarlo Nicoletti) sono due nostri contemporanei. La messa in scena con il pubblico intorno e la rappresentazione al centro, è sicuramente più coinvolgente del classico impianto frontale. Quel pizzico di ironia in più dato dalla regia e dalla capacità attoriale in primis di Colangeli e Montanari, ma anche dalla giusta interpretazione della cattiveria sottile di Pozzo da parte di De Filippis, dalla poliedricità del Lucky di Nicoletti, producono un lavoro di livello altissimo che coinvolge tutti, perchè pur essendo il testo, un testo molto noto...solo in questa stagione a Roma è la terza versione che ne viene portata in scena, la versione di Gili è completamente attuale, lo si evince da subito dagli abiti con cui sono vestiti i personaggi, ma la cosa tocca il culmine quando, Montanari traduce, in un fantomatico, linguaggio dei segni, quella sorta di telegiornale emesso da Lucky, qui sta il punto focale del nonsense attuale, perchè è come se fosse un'istantanea della comunicazione odierna. Godot non arriva, ma perchè nessuno si muove per andargli incontro? Inanità, paura, vigliaccheria, mentre il salice nel secondo tempo, mette su foglioline nuove, l'uomo preferisce la staticità, anche perchè è facilissimo sfilare un laccio dalla scarpa, ma poi ri infilarlo può essere molto faticoso, soprattutto se il piede non è pronto per andare e preferisce aspettare.
Miriam Comito




Giorgio Colangeli e Francesco Montanari sono un Vladimiro e un Estragone d'eccezione nella messinscena a pianta centrale diFilippo Gili di uno dei testi capisaldo della drammaturgia mondiale, quell' "Aspettando Godot" che continua a rivoluzionare il nostro modo di sentire e intendere il teatro e l'uomo. Al loro fianco, Riccardo De Filippis e Giancarlo Nicoletti prestano voce e corpo a Pozzo e Lucky, completando un cast straordinario, per quello che si preannuncia uno degli eventi di questa stagione teatrale. Per sole sei esclusive repliche, l'appuntamento con Godot è allo Spazio Diamante di Roma, dal 24 Marzo al 2 Aprile, dal venerdì alla domenica.

Note di Regia - Aspettare Godot come aspettare ‘il domani’. Un domani che ‘ogni oggi’ sarà domani. L’ombra che non s’afferra. Il cane che non se la può mordere, la coda. Nella trappola psichica di un futuro talmente vicino, ‘domani’, da sembrar prendibile. Ma che nessuno ha davvero voglia di veder comparire. Perché se li mettessimo sotto ipnosi, Didi e Gogo esprimerebbero la paura di vederselo inverato, questo domani, questo agire, questo futuro dietro un angolo costante e tondo, continuo, prossimo ma non afferrabile. E’ il paradigma massimo di un ponte costante, questo testo; che come nessun’altra opera rappresenta lo ‘statuto opaco’ della contemporaneità. E non si può che tentare di favorirla, questa scarsa nitidezza. Mettere in scena la molle, elastica contraddizione fra positivismo del cervello e quel medioevo della psiche che vuole fermarla, la realtà: fosse anche una disgraziata realtà. Perché più del domani, sia il ‘forse’, a trionfare. Uno stagno mistico del vivere che la fischietta, la paura di morire; bleffandola di un infinito, ripetitivo oggi ‘aperto’.
Sotto un albero ‘unica cosa viva’.
E sopra una terra mobile, spaventata, angosciata d’essere la casa, di questa perversità.


Aspettando Godot
di Samuel Beckett - traduzione di Carlo Fruttero

con Giorgio Colangeli - Francesco Montanari - Riccardo De Filippis - Giancarlo Nicoletti
e con Pietro Marone

FOTO Luana Belli GRAFICA OverallsAdv
VIDEO David Melani SCENE Giulio Villaggio – Alessandra De Angelis
UFFICIO STAMPA Rocchina Ceglia DIRETTORE DI PRODUZIONE Sofia Grottoli
DISEGNO LUCI Daniele Manenti AIUTO REGIA Luca Di Capua - Luca Forte
DISTRIBUZIONE & PROMOZIONE Altra Scena Art Management
UNA PRODUZIONE Altra Scena Art Management e Viola Produzioni
per gentile concessione di Editions de Minuit

REGIA Filippo Gili

Spazio Diamante – Via Prenestina 230b –  Roma
dal 24 Marzo al 02 Aprile 2017
Venerdì e Sabato 21.00 / Domenica 18.00
Info & Prenotazioni 06 – 80687231 / 393 – 0970018
Biglietti: Intero eur 20 + prevendita; ridotto eur 15 + prevendita

domenica 12 marzo 2017

DOIT FESTIVAL - DRAMMATURGIE OLTRE IL TEATRO | 14 MARZO - 9 APRILE | III EDIZ. TEATRO CONTEMPORANEO, MUSICA, PRESENTAZIONI EDITORIALI E DIBATTITI CON IL PUBBLICO E LA CRITICA

in collaborazione con
L’Artigogolo - concorso di drammaturgia contemporanea


14 MARZO | 9 APRILE 2017

AR.MATEATRO
Via Ruggero di Lauria, 22 - Roma


La nuova avventura del DOIT Festival – Drammaturgie Oltre Il Teatro è pronta a coinvolgerci e ad appassionarci.
Otto spettacoli in concorso, compagnie provenienti da tutta Italia, anteprime nazionali, eventi editoriali e musicali, dibattiti con la critica, il pubblico e gli artisti.

Martedì 14 marzo, sul palco dell’Ar.MaTeatro di Daria Veronese, si darà il via alla terza edizione del DOIT Festival curato da Angela Telesca e Cecilia Bernabei e prodotto da ChiPiùNeArt Associazione culturale.

Una proposta, non solo teatrale, ma più ampiamente culturale, letteraria ed artistica, di promozione e stimolo alla creatività delle giovani generazioni e delle realtà “periferiche” che trovano sempre meno luoghi di accoglienza.
Il festival presenta un’istantanea del panorama teatrale italiano, alzando il sipario su spettacoli di narrazione, di impegno civile, performance, riadattamenti dei classici, drammaturgie che guardano alla nostra Storia, nonché al quotidiano, con l’intento di individuare le proposte sceniche innovative, alimentate dalla commistione tra i linguaggi artistici e attente al valore letterario del testo teatrale.
L’unicità del DOIT è, infatti, l’interesse verso la simbiosi tra messinscena e scrittura per il teatro, promossa grazie alla collaborazione con il concorso di drammaturgia contemporanea L’Artigogolo e con la ChiPiùNeArt Edizioni Srls.

Il festival si propone, inoltre, di alimentare le relazioni tra i diversi soggetti coinvolti, favorendo scambi artistici e progettuali attraverso la creazione di una rete di teatri e l’incontro con la critica, ogni sera con un dibattito aperto dopo lo spettacolo, con gli operatori culturali e il pubblico.
Il successo di una pièce dipende dall’apprezzamento della critica e del pubblico: per questo gli spettatori saranno coinvolti quale parte attiva e chiamati, ogni sera, a votare insieme alla giuria di esperti.
Particolare riguardo è riservato ai giovani spettatori ai quali sono riservati abbonamenti low cost e la possibilità di entrare a far parte della Giuria Giovane, che decreterà un premio speciale assegnato ad uno degli spettacoli in concorso.

Di seguito il programma completo:


Martedì 14 e mercoledì 15 marzo ore 20:45

ANTIGONE – METAMORFOSI DI UN MITO Storie per una voce sola

di Serena Gaudino
con Tiziana Irti
regia Giancarlo Gentilucci
Residenza Teatro Nobelperlapace
Produzione Arti e Spettacolo – ABRUZZO

Testo vincitore del premio internazionale di drammaturgia L’Artigogolo 2016

Il testo è tratto dal libro Antigone a Scampia che la stessa Gaudino ha scritto per documentare il lavoro condotto con un nutrito gruppo di donne del quartiere napoletano. L’autrice le ha incontrate per un anno, raccontando e leggendo loro la tragedia di Antigone, intrecciandola con il ciclo di Edipo I Sette contro Tebe. Alla fine del percorso le donne hanno iniziato a raccontarsi.
La riflessione che propone la messa in scena è anche quella di comprendere la propria condizione per potersi liberare da un destino che non deve essere ineluttabile (Giancarlo Gentilucci).



Giovedì 16 e venerdì 17 marzo ore 20:45

SIC TRANSIT GLORIA MUNDI

scritto e diretto da Alberto Rizzi
con Chiara Mascalzoni
Produzioni Ippogrifo – VENETO

Secondo premio della giuria alla 15° edizione del Premio Museo Cervi

Un monologo fanta-storiografico che non si concentra solo sull’esclusione delle donne dal sacerdozio, ma analizza le ragioni storiche, teologiche e religiose della sudditanza della donna all'uomo, nella chiesa e nel cattolicesimo laico. Tre sono i pilastri dello spettacolo: il ruolo della donna nel passato della Chiesa, la biografia inventata della prima donna Papa e, infine, una storia alternativa e possibile della Chiesa attraverso le donne. Puro, irriverente e disarmante lo stile registico. Una prova attoriale importante per Chiara Mascalzoni chiamata, attraverso roboanti costruzioni sceniche, a dare corpo e voce ad un racconto pieno di invenzioni e di emozioni (Alberto Rizzi).



Sabato 18 marzo ore 18.30

TEATRO DA LEGGERE | APERITIVO CON L’EDITORE

LE NEBULOSE
collana teatrale ChiPiùNeArt Edizioni


Una serata in compagnia degli autori che hanno pubblicato i loro testi nella collana teatrale “Le Nebulose” edita da ChiPiùNeArt. Letture, mise en éspace e musica per un teatro da leggere e da sfogliare nell’intento di stimolare la riconquista della dimensione letteraria della drammaturgia e avvicinare nuovi lettori ai testi teatrali.
Interverranno anche il direttore editoriale Adele Costanzo e la curatrice della collana Cecilia Bernabei.



Domenica 19 marzo ore 18:30

EVENTO OFF | DOIT FESTIVAL PER LA MUSICA
CONCERTO + APERITIVO

SOUL INDIGO Sara Bernardi – VoceAlessandro Bernabei – Tastiere, Antonio Marinelli – Sax
Il giovane trio Soul Indigo offre un repertorio di alta qualità musicale, originale negli arrangiamenti, frutto dell’incontro e della contaminazione di generi musicali come il neo soul e l'hip hop, il jazz tradizionale e moderno e la musica black dei giorni nostri. Un pomeriggio domenicale in cui va in scena la musica accompagnata da un buon calice di vino.



Martedì 21 e mercoledì 22 marzo 2017 ore 20:45

IL CANTO DELLA ROSA BIANCA
Studenti contro Hitler

di Maurizio Donadoni
con Gianluca Ariemma, Antonio Bandiera, Nicasio Catanese, Federica Cavallaro, Eleonora de Luca, Gianni Giuga, Laura Ingiulla, Vincenzo Paterna, Maddalena Serratore, Claudia Zàppia
Musiche Nicola Alesini
Supervisione Carmelo Alù
Quasi Anonima Produzioni - Indole Teatro – SICILIA

Con il sostegno della Fondazione INDA (Istituto Nazionale del Dramma Antico)

Nella Germania degli anni Trenta si snodano le vicende che vedono protagonista Adolf Hitler, la sua vita di uomo e di Fuhrer del Terzo Reich, intrecciate alle storie degli studenti del movimento universitario Weisse Rose, la Rosa Bianca, che con coraggio e consapevolezza intellettuale e civile portarono avanti una clandestina opposizione politica fino alla condanna a morte. Un esempio di teatro civile corale, basato sulla ricerca storiografica.
La sinergia del gruppo attoriale, come fosse un unico corpo o, all'occorrenza, una simultaneità di voci, riporta l'euforia della modernità e le paure del singolo individuo nel caos dell'anonima società di massa. (Maurizio Donandoni).



Giovedì 23 e venerdì 24 marzo ore 20:45

NOI CHE VI SCAVIAMO LA FOSSA

regia e drammaturgia Vania Castelfranchi
con  Luca Lollobrigida, Mirco Orciatici, Matteo Paino
Produzione Compagnia La Crisalyde – LAZIO

Premio miglior regia “Roma Fringe Festival 2016”

Il lavoro è ispirato al “Marat/Sade” di Peter Weiss (1964). È la storia metaforica dell’ipotetica messa in scena, da parte del Marchese De Sade, di una rappresentazione teatrale sull’assassinio di Jean-Paul Marat, all’interno del manicomio di Charenton. Arte e teatro sono il mezzo per dar voce alla pazzia senza rinunciare alla sua sana, ironica, smascherante e distruttiva energia.
La maschera è la società e il volto che cela si mostra attraverso la pazzia (Vania Castelfranchi).



EVENTO OFF | ANTEPRIME NAZIONALI AL DOIT Festival

Sabato 25 ore 20:45 e domenica 26 marzo ore 18:00

LISBON SISTERS

regia Emiliano Russo
drammaturgia Elisa Cappelli
con Giulia Gallone, Flavia Mancinelli, Diletta Masetti, Ottavia Orticello, Cristina Pelliccia

Tenero, avvolgente, bizzarro, Lisbon Sisters è la storia di un’ossessione amorosa in cui si fondono memoria e immaginazione, sesso e nostalgia. A raccontarla è una voce “collettiva” formata da un gruppo di adolescenti. La loro ossessione? La bellezza. A vent’anni di distanza si cerca ancora di penetrarne il mistero in frammenti di ricordi, indizi sopravvissuti al tempo, diari, vestiti, elementi di un feticismo mai placato.
Cinque micro spettacoli del tutto indipendenti l’uno dall’altro, ma che insieme costituiscono i pezzi di un puzzle emotivo che restituisce l’inquietudine della società borghese americana degli anni ’70. (Emiliano Russo – Menzione speciale “Migliore Regia” From Pinocchio | DOIT FESTIVAL 2016).



Martedì 28 e mercoledì 29 marzo ore 20:45

CANNED MACBETH
Dialogo per due attori

di Letizia Amoreo
regia Roberto Galano
con Maggie Salice e Roberto Galano
Produzione Teatro dei Limoni – PUGLIA

Un re e una regina vivono in una stanza. È tutto quello che rimane del loro regno, lontani dalla patria e dalla storia che, se prima li aveva visti protagonisti del potere, ora si fa beffe di loro.
Ma hanno tutto quello che serve per sopravvivere: un passato, un rancore e dei viveri. Odiati dal popolo e innominabili, marito e moglie, uomo e donna, vagano nel buio in cerca d'amore, di quiete.
E se Macbeth e lady Macbeth non fossero morti? Se fossero stati presi e tenuti come prigionieri dai rivoluzionari, dal popolo e ora stagnassero in una cella/camera in semi detenzione? (Roberto Galano)



Giovedì 30 e venerdì 31 marzo ore 20.45

ALFREDINO – L’ITALIA IN FONDO A UN POZZO

regia Serena Piazza
drammaturgia Fabio Banfo
con Fabio Banfo
Produzione Effetto Morgana – LOMBARDIA

Lo spettacolo è il racconto della tragica vicenda del piccolo Alfredo Rampi, precipitato a trentasei metri di profondità nel pozzo di Vermicino, e dei tentativi di salvarlo nelle trentasei ore successive. Una storia che ha sconvolto il paese nel 1981, con la prima diretta no-stop a coprire un caso di cronaca, un evento mediatico che doveva documentare una storia a lieto fine e che alla fine si è trasformato in uno shock collettivo nazionale.
Il personaggio centrale è Alfredino, quel bambino perduto, come fosse l'anima dell'Italia, inghiottita dal buio. (Serena Piazza).



EVENTO OFF | ANTEPRIME NAZIOALI AL DOIT Festival

Sabato 1° aprile ore 20.45 e domenica 2 aprile ore 18:00

ANAMONI

Ideazione Scenografia Coreografia Lisa Rosamilia
Musica originale composta e diretta da Michele Sganga
Al pianoforte Michele Sganga
Al violino Lia Tiso
Riprese audio e sonorizzazioni Matteo de Rossi
Postproduzione Studio Sonicview Roma
Produzione Compagnia Maatros

Primo studio ispirato alla vicenda Penelope.
Lo sguardo di Anamoni si dilata nell’acqua. Vive connessa a una muraglia galleggiante di porte e finestre, che è casa e scialuppa. E da quel veliero fatiscente osserva il mare, attende e lavora. Tessere e disfare si trasformano in una danza ritmica, temporale, alternata a momenti di stasi fra trame e spazi di tessuto.
L’elaborazione dello spettacolo ha inizio nel recupero di vecchi infissi, reti da pesca e materiali in disuso. Dagli effetti di reazione al movimento del corpo in essi, nasce la musica che, originale e composta per lo spettacolo, risuona dalla tela come se si trasformasse in un’arpa, un organo, un tamburo, un violino…(Lisa Rosamilia)



Martedì 4 e mercoledì 5 aprile ore 20:45

GIULIETTA DELLI FIORI
Alone in the Dark Night

di e con Maria Luisa Usai
musiche Rocky Roberts
Produzione Zanfretta & Teatri – LAZIO

Finalista al concorso Inventaria 2015 (Roma) e al concorso Anteprima 2015 di Lari (Pisa)

Giulietta è una buffa clochard che vive in un'aiuola nei pressi della stazione. È sola, nella notte nera. È sola, come un papavero dentro un vaso cinese in un salotto color panna. Vuole gettarsi nel vuoto, vuole dimenticare l'amore. Ma il salto non avviene mai. Si compone così il racconto di un cuore zoppicante che ride a squarciagola nel suo mondo incontaminato.
Attraverso tre capitoli differenti per stile e narrazione emerge la figura unitaria del personaggio che narra. Il registro stilistico utilizzato oscilla tra la tragedia e la commedia, la clownerie e il dramma. (Maria Luisa Usai).



Giovedì 6 e venerdì 7 aprile ore 20: 45

I DON’T CARE

Ideazione e regia Pierluigi Bevilacqua
con Umberto Junior Contini, Michele Correra, Michela Delli Carri, Emanuele Fuiano, Chiara Gioiosa,
Luciano Maria Riccardo Veccia
Produzione Piccola Compagnia Impertinente – PUGLIA

Un progetto di performing art nato dalla necessità di comprendere l’evoluzione dei rapporti umani nell’era dei social network, raccontare la frammentarietà della “narrazione” del quotidiano. Sui social si scatena, a distanza di pochi secondi, un’entropia ormai quasi del tutto fuori controllo.
Dopo la perdita totale di controllo delle proprie emozioni relazionali, i protagonisti cercheranno, con tutte le loro forze, di ripartire. La mancanza di connessione li costringerà a cercare, oltre il velo, di rimettere insiemi i pezzi. Di ricostruire i frammenti delle proprie storie per ricominciare, davvero, a raccontarsi. (Pierluigi Bevilacqua)



Sabato 8 aprile ore 18.30

APERITIVO CON L’EDITORE

I LIBRI PERVINCA
Collana di poesia ChiPiùNeArt Edizioni

In anteprima Acqua dalla meridiana di Sandro Bernabei

Secondo appuntamento con l’editoria. Questa volta lo sguardo si sposta sulla collana poetica. Saranno ospiti della serata alcuni degli autori che hanno pubblicato le loro sillogi con la ChiPiùNeArt Edizioni S.r.l.s. e il Direttore Editoriale Adele Costanzo.
In anteprima, sarà presentata la raccolta Acqua dalla meridiana di Sandro Bernabei.
Le letture saranno allietate da intermezzi musicali e conversazione con gli autori.





CERIMONIA DI PREMIAZIONE
DOIT Festival e L’Artigogolo III edizione

Domenica 9 aprile ore 17

Premiazione dei vincitori e dei menzionati DOIT Festival - Drammaturgie Oltre Il Teatro, III edizione 2017. Presenzierà la giuria.
Premiazione dei vincitori e dei menzionati L’Artigogolo, concorso di scrittura drammaturgica, III edizione 2017. Presenzierà Massimo Gazzè Riccardi.
Al termine della cerimonia, la direzione artistica ha il piacere di festeggiare e salutare gli intervenuti, il pubblico, la critica e le giurie con un brindisi e un piccolo aperitivo.


La Giuria del DOIT Festival – Drammaturgie Oltre Il Teatro
Si ringraziano i membri della giuria del DOIT Festival:
Chiara Girardi – operatrice teatrale, collabora con il Progetto GoldsteinTeatro dell’OrologioCK Teatro, Synergie Teatrali e Compagnia teatrale Vuccirìa
Gertrude Cestiè – critico teatrale e ufficio stampa, diploma Master in Critica Giornalistica presso Accademia D’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”, collabora con le riviste Recensito, Scene contemporanee e Brainstorming culturale
Antonio Mazzuca – editore e caporedattore Teatro Roma della rivista Gufetto Mag
Massimo Mirani – attore teatrale e cinematografico e autore
Daniele Rizzo - fondatore e direttore della rivista culturale Persinsala
Emiliano Russo – regista, diplomato presso Accademia D’arte Drammatica “Silvio D’Amico”, vincitore del Premio Migliore Regia DOIT Festival 2016
Adriano Sgobba – critico teatrale e responsabile Comunicazione e Social della rivista di cultura e spettacolo Recensito, tutor del Master in Critica Giornalistica presso Accademia D’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”

Docenti di scuole romane e organizzatori di progetti teatrali e culturali: Elena D’EliaMaria Pia IannottaSimona Lacapruccia e Rossella Rossi

Si ringraziano i teatri che hanno aderito alla rete: Il Moscerino di Pinerolo (TO), Teatro Studio Uno di Roma, Ar.MaTeatro di Roma, Teatro Dei Limoni di Foggia, TRAM di Napoli e Teatro Trastevere di Roma.
Per proporre l’inserimento del proprio teatro all’interno della rete DOIT, è necessario compilare il modulo scaricabile dal sito www.doitfestival.eu



DOIT Festival – Drammaturgie Oltre Il Teatro

14 marzo | 9 aprile 2017
Ar.MaTeatro
Via Ruggero di Lauria, 22 – Roma (Metro A Cipro)

Per info e prenotazioni: 06 3974 4093

Biglietti: 10 euro intero; 8 euro ridotto; 5 euro studenti
Abbonamenti a partire da 28 euro

Direzione artistica DOIT Festival
Cecilia Bernabei - cecilia.bernabei@chipiuneart.it

Ufficio stampa ChiPiùNeArt

Ufficio stampa Ar.MaTeatro
Rocchina Ceglia rocchinaceglia@rocchinaceglia.com; 3464783266

Grafica e webmaster
Walter Mirabile
                                   .                        


  

mercoledì 8 marzo 2017

L'ISPETTORE DRAKE E IL DELITTO PERFETTO Recensione

produzione Quisquilie Production

SERGIO ASSISI
 L’ISPETTORE DRAKE
E IL DELITTO PERFETTO

di David Tristram

con
LUIGI DI FIORE
FRANCESCO PROCOPIO
FABRIZIO SABATUCCI BEATRICE GATTAI

musiche originali di Louis Siciliano ALUEI - Edizioni musicali GDM Music
Coreografo Francesco Italiani

adattamento e regia
SERGIO ASSISI 

Decisamente convincente la prima prova da regista teatrale per Sergio Assisi. L'ISPETTORE DRAKE E IL DELITTO PERFETTO in scena alla Sala Umberto dal 7 al 19 marzo 2017 è uno spettacolo delizioso,in cui ci sono sapientemente miscelate varie componenti, e tutte concorrono alla realizzazione di un prodotto di qualità. Si accosta il nonsense tipico dell'humor  inglese alla modalità scanzonata napoletana, il risultato è uno spettacolo molto piacevole, con una scenografia ricca di dettagli alcuni dei quali sono funzionali alla storia come  vasetto di acido, altri come gli enormi personaggi degli scacchi sono metaforici, altri come il lampione rappresentano pienamente il nonsense. Ho trovato questo spettacolo diverso da tanti altri, non solo per l'abbattimento della famigerata quarta parete, ma soprattutto per la capacità di rendere fruibile un testo prettamente britannico ad un popolo italico, attraverso un adattamento curato dallo stesso Assisi, che pur non tradendo la base, va anche a toccare corde tipicamente nostrane. David Tristram nelle sue commedie ha sempre preso di mira gli spettacoli, le serie cult popolari, come le soap opera e le detective stories. L'ispettore Drake e il delitto perfetto,prende chiaramente in esame le detective stories, esasperandone alcuni lati. Ciò che ne esce fuori è una comicità surreale ma diretta., dove in una stessa battuta di un personaggio c'è l'aulicità esasperata, e subito dopo l'atterraggio concreto Gli attori sono veramente tutti bravi, ognuno padrone del proprio personaggio . Non perdetelo in scena alla Sala Umberto fino al 19 marzo.
Miriam Comito


Quando un genio decide di commettere un delitto, il piano che mette in pratica per portare a termine il suo progetto è a prova di errore.
Ma è anche a prova di idiota?
L’Ispettore Drake e il suo fido aiutante Plod si ritrovano a dover affrontare la più grande sfida delle loro carriere: risolvere un misterioso e intricato delitto. E quando diciamo intricato, intendiamo proprio intricato, intricato come… come una cosa molto intricata, per intenderci.
Chi è il misterioso dottor Short? E perché ha sposato un facocero? E’ stato lui ad uccidere la sua quarta moglie o è stata la sua quarta moglie a uccidere lui? Ha veramente due figlie di nome Sabrina o una delle due mente? Che ci fa il Papa nel bosco? Ma soprattutto, perché c’è un lampione in salotto?
Queste sono solo alcune delle tante domande a cui l’ispettore dovrà dare una risposta.
Personaggio surreale al servizio di un thriller surreale, l’Ispettore Drake racchiude in sé tutti i luoghi comuni del detective esasperati all’ennesima potenza, fino ad ottenere una miscela esplosiva e irresistibilmente comica. La sua lampante incompetenza, malcelata da un atteggiamento serioso e goffamente beffardo, è resa ancora più esilarante dall’accoppiata con il sergente Plod, il peggior assistente che un detective possa desiderare di avere al suo fianco quando si sta indagando su un omicidio!
In questa fortunata commedia inglese si alternano continue e inaspettate gag e innumerevoli colpi di scena, trascinando lo spettatore in un universo goliardico dove tutto, ma proprio tutto può accadere, e dove ciò che è incredibile diventa magicamente plausibile.

Note di regia
Lo spettacolo nasce dalla volontà di rappresentare qualcosa di nuovo e di classico nello stesso momento.
Una commedia inglese dall’inconfondibile humor surreale, che si amalgama con la comicità nazional popolare.
L’idea è quella di dar vita a personaggi dichiaratamente eterogenei per dialetto. Dal napoletano al milanese, passando per il romano. Una sorta di spettacolo multietnico, che prova a sfruttare le comicità regionali, sulla base di una provata e internazionale ironia british.
Protagonista della storia non è un “semplice” delitto da risolvere, ma il gioco complesso e matematico del teatro nel teatro, l’abbattimento della quarta parete, e finzione che si mischia a realtà.
Attori che escono fuori dal personaggio e personaggi che giocano ad essere attori.
L’ambientazione classica di un salotto inglese, ma ricco di elementi folli, porta lo spettatore fin dall’inizio in una nuova dimensione, resa confortevole dalle più classiche trovate sceniche.
Una prima esperienza di regia teatrale, ambiziosa ma non troppo, con la quale provare a creare un nuovo stile identificativo.
Può la stupidità vincere sul genio del male? Può il genio prendersi gioco del comune essere umano senza pagare le conseguenze della propria vanità?  
Sergio Assisi     


Dal 7 al 19 marzo 2017

SALA UMBERTO
Via della Mercede, 50 Roma
Tel. 06 6794753
dal martedì al venerdì ore 21, sabato ore 17 e 21, mercoledì e domenica ore 17
Prezzi da 32€ a 23€

mercoledì 1 marzo 2017

NUOVA RASSEGNA AL FEMMINILE -UNA STANZA TUTTA PER LEI AL BRANCACCINO

Marioletta Bideri per Bis Tremila srl
presenta

UNA STANZA TUTTA PER LEI
Rassegna teatrale per immaginare il femminile del terzo millennio
Direzione artistica Daniele Salvo
In collaborazione con Marioletta Bideri Melania Giglio
Al Teatro Brancaccino, Roma
9 marzo – 14 maggio 2017

Era da tanto tempo che desideravo creare un evento dedicato alle donne, trovare un luogo dove le attrici più note (e anche le più giovani) potessero esprimere il loro talento raccontando con dei reading, con il canto, con monologhi e attraverso brani di letteratura, l’universo femminile. Volevo si potesse fare un viaggio nel cuore, nella mente, nelle emozioni delle donne, che riuscisse a parlare alla pancia degli spettatori.
Da questa idea e dalla collaborazione con Daniele Salvo e Melania Giglio nasce la rassegna “Una stanza tutta per lei”, che al Teatro Brancaccino vede la sua terza edizione.
A conclusione della rassegna ci sarà un concorso dedicato a 16 attrici, che potranno presentare venti minuti di storie inedite. Alla vincitrice, decretata da una giuria di addetti ai lavori, verrà assegnato un piccolo contributo per la realizzazione dell’intero spettacolo.
“Una stanza tutta per lei” non vuole essere soltanto un format teatrale, ma anche un mezzo per far conoscere e sostenere le tante ONLUS e Associazioni che lavorano ogni giorno per aiutare le donne in difficoltà.
Marioletta Bideri


Per il secondo anno consecutivo siamo orgogliosi di presentare questa rassegna tutta al femminile. Otto attrici, otto donne che cercano incessantemente una nuova identità. L’essenza delle donne del terzo millennio.
Due sono le grandi rivoluzioni che vedremo in questo nuovo secolo appena iniziato: la rivoluzione tecnologica e la rivoluzione femminile. La prima si sta affermando con più facilità, poiché è una rivoluzione "strumentale", "funzionale", anche se credo che pochi si rendano conto di quanto essa muterà nel profondo le nostre categorie etiche, mentali e culturali.
La rivoluzione femminile sarà più lenta, contrastata e sofferta. Ma è un'onda anomala che non si può fermare. Alle donne verranno affidati sempre più spesso ruoli di responsabilità e di potere. Le donne del terzo millennio non saranno mai più quelle che noi abbiamo conosciuto. Tentare di frenare quest'onda è demenziale, anacronistico, ottuso.
Cos'hanno da dire gli uomini a questo proposito? Sono evidentemente spaventati e confusi. Sono evidentemente in crisi di identità. Ma qualche domanda dovremo pur farcela.
Come ci immaginiamo le donne del terzo millennio? Cosa sarà essere madri? Cosa significherà avere il potere? Come fermeremo lo scempio del femminicidio? Come sarà il loro mondo emotivo? Quali nuovi linguaggi inventeranno? E noi uomini? Come resteremo loro accanto? Come verremo cambiati da tutto questo?
Al Teatro Brancaccino di Roma esploreremo possibili risposte a queste domande, attraverso storie drammatiche, attraverso sogni di resistenza, attraverso il potere rivoluzionario di una risata. Lo faremo grazie ad artiste di solida formazione ma di provenienze diversissime. Otto weekend, da marzo a maggio, dedicati a otto attrici, a otto donne straordinarie. Saranno loro a condurci per mano in questo nuovo, affascinante viaggio.
Una grande novità di questa seconda edizione romana è rappresentata dal concorso “L’alba che verrà, 16 attrici per raccontare le nuove voci del terzo millennio”. Sarà un’occasione unica per dare voce a proposte di drammaturgia contemporanea inedite e a nuove interpreti che sapranno raccontare con occhi acuti e freschi il femminile nostro contemporaneo. Al testo e all’attrice vincitori del concorso verrà assegnato un piccolo contributo alla produzione e la possibilità di essere inseriti nella prossima edizione della rassegna.
Daniele Salvo


Tra le protagoniste femminili: MICHELA ANDREOZZI, VALERIA PERDONO’, MARIA PAIATO, MELANIA GIGLIOLADYVETTE, 

Dal 9 al 12 marzo 2017
da giovedì a sabato ore 20.00-domenica ore 18.00
MICHELA ANDREOZZI

in

L’AMORE AL TEMPO DELLE MELE
regia Paola Tiziana Cruciani

uno spettacolo di Michela Andreozzi, Paola Tiziana Cruciani e

Giorgio Scarselli

musiche dal vivo Alessandro Greggia

Dopo il successo di “A letto dopo Carosello” una sorta di "primo tempo" del suo esilarante e tenero viaggio nella memoria collettiva, Michela Andreozzi è pronta ad accompagnarci ancora una volta indietro nel tempo, in quel momento in cui, a nostre spese, abbiamo iniziato a capire le prime tragiche, irresistibili e divertentissime conseguenze dell’amore.

Ti vuoi mettere con me mantiene la stessa formula del varietà, con canzoni dal vivo e il coinvolgimento del pubblico, come se fosse un vecchio amico. Ma quest'anno c'è di più: Azzurra Doff Bolazzi e altri nuovi personaggi faranno capolino sul palco.
«Dreams are my reality…». Era il tempo delle mele, il sabato pomeriggio, una palla di specchietti girava sul soffitto del salotto: poche coppie dondolavano al centro della stanza.Lei gli teneva le mani sulle spalle, lui le teneva a pinza sui fianchi e tutte le mani erano sudate. Poi arrivava qualcuno con una scopa e la coppia scoppiava fino al lento successivo. Sul sesso circolavano poche notizie e annosi quesiti restavano insoluti: “Si può rimanere incinta con un bacio?”. Le confuse spiegazioni dei genitori riuscivano solo ad alimentare i dubbi… Non restava che scrivere alla Posta del Cuore.
L’adolescenza e la cameretta, il diario, il telefono, la gita scolastica e il primo amore: indimenticabili, drammatici e involontariamente esilaranti momenti che hanno segnato lavita di ciascuno di noi. Ma come siamo diventati?
Ma siamo davvero cambiati? E se potessimo per un attimo tornare indietro a quell’incantevole istante in cui non eravamo  carne  pesce, ma in cui tutto stava per accadere?


Dal 16 al 19 marzo 2017
da giovedì a sabato ore 20.00-domenica ore 18.00
VALERIA PERDONÒ

in

AMOROSI ASSASSINI
Facciamo finta di niente, dai…
regia Paola Tiziana Cruciani
uno spettacolo di Valeria Perdonò
musiche al pianoforte Marco Sforza

Art Director FEDERICA RESTANI Produzione ARS CREAZIONE E SPETTACOLO


“Amorosi assassini” è il titolo di un saggio edito da Laterza nel 2006: 13 giornaliste e scrittrici raccontano casi di violenza su donne avvenuti in quell’anno.
Da quando mi è capitato per caso questo libro tra le mani, non ho più smesso di leggere, scrivere, recitare, parlare della questione “femmina“. Cercare di non farefinta di niente insomma.
Purtroppo il tema della violenza sulle donne diventa, ogni giorno di più, protagonista delle nostre vite e delle più crudeli vicende di cronaca. Ma non perché prima non ci fossero così tanti episodi come negli ultimi anni, solo perché finalmente se ne parla.
Qualche anno fa il Telefono Rosa di Mantova mi chiese di occuparmi della questione, parlarne a teatro, dare vita al problema, raccontare episodi,commentare e metterci del mio, ma io non sapevo da dove cominciare. Erano e sono troppi i casi!
Partiamo da una statistica però, esiste un comune denominatore: mariti, compagni o ex amanti che uccidono, e famiglie che spesso sotterrano e nascondono.
Cominciai a leggere resoconti degli omicidi, guardare video-interviste, analizzare i dati, e poi mi capitò tra le mani quel libro.
In Amorosi assassini - Ed Laterza mi ha colpito una storia in particolare, quella di Francesca Baleani, perché era l’unica che aveva un lieto fine, se così si può dire: Francesca è stata quasi uccisa dal suo ex marito ma si è salvata per miracolo ed è riuscita a ricominciare una nuova vita. Per questo ho deciso di scrivere un monologo proprio su di lei, partendo dalla sua storia, dalle sue stesse parole così piene di disperazione e, nonostante tutto, di meraviglioso attaccamento alla vita, di rinascita.
L'episodio della Baleani, però, mi ha colpito più di altri anche perché si è consumato in un ceto sociale benestante e culturalmente molto elevato, e così viene menoanche il luogo comune per il quale siamo portati a credere che la maggior parte delle violenze sulle donne avvenga in sfere economico-sociali basse o ai margini.

Una donna che parla di donne con un uomo e insieme al pubblico. Una donna che pensa alle donne e a se stessa. Fogli e un pianoforte, documenti e musica, cronaca e poesia, l’attualità col sorriso dell’ironia. La storia di Francesca Baleani fa da filo conduttore insieme a citazioni, canzoni eriflessioni. Da Esiodo alla Merini, da De Andrè a Gaber passando per il Trio Lescano. Per dare una voce in più. Per non fare finta di niente, o almeno provarci.

Per aprire una piccola riflessione sulla violenza sulle donne, sull'amore o sulle donne e basta. Con tutta la violenza che comporta, e con tutta l’ironia e la leggerezza che mi contraddistinguono come donna e come attrice.


Dal 23 al 26 marzo 2017
da giovedì a sabato ore 20.00-domenica ore 18.00
MELANIA GIGLIO

in

VOCE DI DONNA
uno spettacolo di Melania Giglio

"L'uomo che non ha musica dentro di sé,
ed è insensibile agli accordi delle dolci melodie,
è pronto per tradimenti, stratagemmi e rapine"
William Shakespeare, Il Mercante di Venezia

Una donna sola in scena. Vestita di un enorme abito da sposa che occupa quasi tutto il palco.
Racconta la sua storia fatta di vittorie e sconfitte, gioie e dolori. Una storia comune a molte. Ma questa donna percepisce il mondo in un modo molto particolare. Per lei solo il suono, le voci, la musica danno un senso agli eventi. Solo il suono mette ordine in un universo che altrimenti sarebbe percepito come caos. Attraverso le voci di donna che l'hanno guidata ed ossessionata riesce persino a raccontarci quell'assurdo susseguirsi di ore che qualche sprovveduto si ostina a chiamare vita.

NOTE DI REGIA
Io sono la sposa che non ha vissuto, quella che nessuno ha voluto.
Non so se ancora vivo. Non so se esisto.
Ma so che prima ancora di nascere io ero suono.
Della mia infanzia non mi ricordo nulla. Ore e ore senza sapere che farsene del tempo.
L'unica cosa che mi è restata nelle ossa di quegli anni senza forma è la voce di mia madre. E naturalmente la voce di mia nonna.
Solo il suono era il mio mondo. Solo sentirlo mi placava.
Poi è arrivata la musica. Anzi: è arrivato il canto. A dare finalmente un senso a tutta quella confusione.
Il mio mondo solitario finalmente si è popolato di voci. Voci di donne che hanno dato un nome a tutti i miei fantasmi.
Eros, Solitudine, Dolore, Amore, Nascita, Lotta, Fede sono diventati musica.
Universo senza fine.
Canto eterno ed invincibile.

Melania Giglio


Dal 30 marzo al 2 aprile 2017
da giovedì a sabato ore 20.00-domenica ore 18.00
CINZIA SPANÒ

in

LA MOGLIE
Viaggio alla scoperta di un segreto
regia Rosario Tedesco
uno spettacolo di Cinzia Spanò
con la collaborazione di Teatro Elfo Puccini


 “Ogni uomo ha dei ricordi che racconterebbe solo agli amici.
Ha anche cose nella mente che non rivelerebbe neanche agli amici, ma solo a se stesso, e in segreto.
Ma ci sono altre cose che un uomo ha paura di rivelare persino a se stesso, e ogni uomo perbene ha un certo numero di cose del genere accantonate nella mente.”
 Fedor Dostoevskij

Un soffio di vento rapisce un giorno Psiche, la bella figlia del re, per portarla in un luogo lontano e solitario. Nella dimora dove il vento l’ha portata le fa visita alcalar delle tenebre il suo sposo e con lui trascorre nel piacere le ore che la separano all’alba. Nella notte Psiche non vede il volto del suo amante e questa è l’unicacondizione che le viene data per poter continuare a vivere in quel luogo incantato assieme all’uomo che ama… Anno 1942. Stati Uniti, New Mexico. Inpochissimi mesi viene costruito in mezzo al deserto un laboratorio scientifico, e attorno a questo laboratorio abitazioni sempre più numerose per ospitare le famigliedegli scienziati che vi lavorano. Nasce così una cittadina senza nome, senza indirizzo, non segnata sulle mappe, alla quale non è possibile accedere senza speciali permessi e dalla quale non è possibile uscire. Non ci sono telefoni e tutto è presidiato e strettamente controllato dai militari dell’esercito americano. E’ quello a cui gli scienziati stanno lavorando nel laboratorio ad essere oggetto di tanta segretezza. Nessuno sa di che cosa si tratti. Il mondo è in guerra. E in guerra il livello dimassima segretezza prevede il divieto di parlare del lavoro che si sta svolgendo persino alle proprie mogli. Esse, come Psiche, in quel- la cittadina lontana e senza nome attendono che arrivi la sera per incontrare i loro ma- riti di ritorno dal laboratorio. E, come Psiche, anche a loro viene chiesto di non conoscere fino in fondo il vero volto dell’uomo che hanno sposato. Il mito racconta che la fanciulla una notte prende un piccolo lume e si prepara a far luce sul volto del suo sposo, scegliedi disobbedire, sceglie di conoscere. E così anche La Moglie vuole scoprire cosa si nasconde dietro al segreto di suo marito. Un segreto che ha cambiato per sempre la storia degli uomini e sui cui moventi e conseguenze non smettiamo ancora oggi di interrogarci.




Dal 6 al 9 aprile 2017
da giovedì a sabato ore 20.00-domenica ore 18.00
MARIA PAIATO

in

IL GATTOPARDO
Lettura in 4 serate
regia Giulio Costa
uno spettacolo tratto da Giuseppe Tomasi Di Lampedusa
                                             
“Tutto è partito da Giorgio Bassani. Il celebre autore ferrarese, in qualità di consulente e direttore editoriale per la Feltrinelli, riuscì a far pubblicare "il Gattopardo" di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Il romanzo, che altrove aveva ricevuto resistenze e rifiuti, si rivelò un assoluto capolavoro e la sua fortuna dura ancora oggi. E ancora tutto è partito da Giorgio Bassani perché in questo 2016 molte città italiane, ma soprattutto Ferrara, hanno reso omaggio ai 100 anni dalla sua nascita. Giulio Costa che ha curato la regia di queste quattro puntate di lettura, mi ha offerto questa bellissima e un po' rischiosa occasione di lavoro. Bellissima perché ho riscoperto la potenza di un romanzo che avevo letto in gioventù a scuola e davvero è stato sorprendente misurarsi con la ricchezza di una lingua italiana sontuosa, con un tema attualissimo, con il gusto per l'ironia e il paradosso... un romanzo magistrale che racconta come siamo diventati italiani, e perché lo siamo diventati in questo modo, contraddittorio, eroico, ipocrita, generoso e disarmante. Rischiosa perché si trattava di chiedere in qualche modo al pubblico di tornare la settimana dopo per la seconda e poi la terza e la quarta puntata... una lettura a puntate? I sabato sera? Di giugno? Non sarà chieder troppo? Ma se non si prova non si può sapere e così mettendoci al servizio solo del romanzo senza aspettarci niente abbiamo cominciato ed è andata benone. 4 sabati in cui io e il pubblico entravamo in un mondo lontano nel tempo ma nostro e per questo era bello, necessario e curioso farci i conti. Ora questa piccola sfida mi piace proporla al pubblico di Roma e questa rassegna intelligente e coraggiosa, "Una stanza tutta per lei", che ha a cuore la letteratura il teatro, le attrici e soprattutto di offrire al pubblico proposte nuove, immediatamente l'ha colta”.




Dal 20 al 23 aprile 2017
da giovedì a sabato ore 20.00-domenica ore 18.00
FEDERICA BERN

in

IL VIAGGIO DI FELICIA
regia Marco Simeoli

uno spettacolo di  Claudio Pallottini

                                             
Felicia è una ragazza rumena, ma potrebbe essere di un qualsiasi altro paese dell'est, o una migrante africana, o asiatica, molto sognatrice e con i piedi poco piantati per terra. Il crollo del regime comunista e la miseria crescente l'hanno spinta a lasciare la sua patria ed emigrare in Italia. Come per molte sue connazionali anche per Felicia l'Italia è prima di tutto ciò che ha visto in televisione: la famigliola del Mulino Bianco, i milioni di euro in palio ogni giorno nei quiz serali, il paese dei balocchi dove la ricchezza basta saperla prendere o volerla, per acciuffarla, ma anche, il luogo ideale dove realizzare il suo sogno d'integrazione.
Felicia con il visto turistico viene in Italia, a Roma, con la certezza che trovare un lavoro e ben retribuito sarà una barzelletta, così come essere accettata. Ma la realtà è diversa: il lavoro onesto è duro, mal pagato e, spesso, sfruttato e c'è sempre qualcuno pronto a specularci sopra. Per non parlare del costo della vita e dell'affitto pel buco di casa dove abita. E l'integrazione, poi, non è così ovvia e scontata.


NOTE DI REGIA
Il monologo di Claudio Pallottini è un viaggio la cui partenza e il cui arrivo non sono soltanto un luogo geografico definito, ma un luogo della mente.
Il luogo deove la protagonista fa i conti con la realtà che si infrange con il suo sogno d'integrazione e di successo. 
Il luogo della delusione della protagonista che accetta la sua vita per ciò che è, per la parte di destino che le è stata assegnata.
Rendere questo viaggio è stato il compito della regia, che lo ha fatto facendo ricorso a linguaggi extra teatrali come il fumetto e la tv; o il racconto in terza persona di stampo Brechtiano.
Felicia ci racconta così il suo viaggio con semplicità, senza rancore, ma anzi, con leggerezza e ironia, grazie alla sua capacità di confondere e confondersi la realtà che vive con l'immaginazione e il sogno.

Marco Simeoli

Dal 27 al 30 aprile 2017
da giovedì a sabato ore 20.00-domenica ore 18.00
LADYVETTE

in

LESCANO
Le dive dello swing
regia Giorgio Serafini Prosperi
uno spettacolo di Giorgio Serafini Prosperi e Teresa Federico
musiche al pianoforte Giorgio Gori

Tre giovanissime acrobate olandesi Alexandra, Judith e Kitty Leschan giungono con la madre in Italia durante la guerra e in brevissimo tempo conquistano il cuore degli italiani con le loro splendide voci perfettamente amalgamate. Nonostante o forse grazie al loro accento straniero, il successo è dirompente. La Cetra e l’Eiar se le contendono. Le Lescano diventano il trio vocale più ascoltato d’Italia. Danno vita a successi memorabili come “Tulipan” e “Marameo perché sei morto”.
Quando arrivano le leggi razziali, la situazione cambia radicalmente. Neanche il successo e l’amore del pubblico possono salvare le sorelle Lescano e la madre, di origine ebraica, dall’antisemitismo crescente. Tentano qualsiasi strada per salvare la vita alla madre, costretta a fuggire fuori dall’Italia.
La buona stella delle Lescano si spegne.  Improvvisamente, come erano apparse, scompaiono, lasciando un vuoto incolmabile nel panorama musicale italiano.


Dal 4 al 7 maggio 2017
da giovedì a sabato ore 20.00-domenica ore 18.00
ATHINA CENCI

in

LA DONNA GIGANTE

a cura di Marco Mattolini

uno spettacolo di Lidia Ravera


“La nostra vita è divisa in tre tempi. La vostra in due soltanto. Voi siete bambini, poi uomini. Restate uomini fino alla morte. Noi siamo bambine, poi donne, poi donne vecchie. Il terzo tempo nessuna ha voglia di viverlo”.  Così dice di sé la protagonista di questo racconto che Athina Cenci aveva interpretato molti anni fa nelle sue prime due parti. Oggi, non a caso,  l’attrice sceglie questa divertente e densa  trilogia per tornare sulla scena a Roma. Il 3 aprile nel 1985, nel 1995, nel 2005. Il racconto di un giorno nella vita di una donna a distanza di 10 anni. Il bisogno di tempo che si intreccia coi legami familiari, la carriera, l’impegno politico, i dubbi. Donna sull’orlo di una crisi di identità, appassionata, intelligente, contraddittoria, esigente e paziente, ironica,  ambiziosa a disagio, materna, leggera. Consapevole della propria fragilità e per questo più forte: donna gigante.






BRANCACCINO
Via Mecenate 2, Roma - www.teatrobrancaccio.it
Dal giovedì al sabato ore 20, domenica ore 18

Biglietto: 15,50 €

BOTTEGHINO DEL TEATRO BRANCACCIO Via Merulana, 244 | tel 06 80687231 | botteghino@teatrobrancaccio.it

UFFICIO PROMOZIONE tel 06 80687232 | promozione@teatrobrancaccio.it