domenica 29 dicembre 2024

COSÍ È (se vi pare) di Luigi Pirandello con la regia di Marcello Amici in scena dal 7 all'11 gennaio al Teatro Degli Eroi-Roma




Compagnia Teatrale

LA BOTTEGA DELLE MASCHERE



COSÍ È (se vi pare)

di Luigi Pirandello

con


Marcello AMICI,  Ester ALBANO, Marco BELLIZI, Alice ZANINI, Maurizio SPARANO,

Lucilla DI PASQUALE, Emilia Guariglia, Gabriele CASALI, Marco SICARI,

Marco TONETTI, Beatrice PICARIELLO, Francesca DI GAETANI


Scene: Marcello de Lu Vrau, Costumi: Felicia Daniela Crisan


Regia di Marcello Amici


TEATRO DEGLI EROI

Via Girolamo Savonarola 36 M - Roma (Prati) - 06.89017834


Il 7/8/9/10/11 gennaio 2025 - ore 21




Va in scena al Teatro degli Eroi di Roma, dal 7 all’ 11 gennaio, COSI’ E’ (SE VI PARE) di Luigi Pirandello con la regia di Marcello Amici e la sua compagnia “La Bottega delle Maschere”.

Dal 1997 (oltre 130.000 gli spettatori!) – organizzata dalla Compagnia Teatrale La bottega delle maschere diretta da Marcello Amici – Pirandelliana (Giardino di S. Alessio all’Aventino) è stata sempre uno degli eventi più importanti dell’Estate Romana. Cosí è (se vi pare) e la sua indagine esistenziale è la commedia che con I giganti della montagna ha riscosso l’unanime consenso degli spettatori della XXVIII edizione della Rassegna Teatrale 2024.  

«Parabola» (l’unica che mi sia veramente cara) fu definita da Pirandello la vicenda drammatica tratta dalla sua novella La signora Frola e il signor Ponza, suo genero, proprio per l’insegnamento morale che essa suggerisce: la storia dell’una (la signora Frola) che dice viva la propria figlia creduta morta dal genero e a lui ridata in moglie, ma come fosse un’altra donna, è altrettanto vera quanto la storia dell’altro (il signor Ponza) che afferma sia pazza la suocera, la quale ritiene viva la figlia, mentre è morta da quattro anni e quella che ha con sé è la sua seconda moglie. 

La stanza della tortura, stavolta, è un salotto provinciale col suo brulicare di conformisti impiegati di prefettura e di signore irragionevoli e benpensanti. Tutti si muovono come marionette e si dilaniano in una innaturale ricerca della verità. Si fanno indagini, ma non esiste né il certificato di morte della figlia della signora Frola, né tantomeno quello di un secondo matrimonio del Ponza. La situazione potrebbe essere chiarita solo dalla diretta interessata: la signora Ponza. La donna si presenta, ma rende la situazione ancora più complicata, dichiarando di essere sia la moglie del Ponza, sia la figlia della signora Frola.

- Ah, no, per sé, lei, signora: sarà l’una o l’altra!

- Nossignori. Per me, io sono colei che mi si crede.

L’affinità artistica e intellettuale tra Pirandello e Leopardi rappresenta, nel suo genere, uno dei fenomeni più singolari e rivelatori di tutta la nostra letteratura. Una sintonia profonda, a livello di concezioni di vita, di giudizi sugli uomini e sul mondo, di prese di posizione sulla natura dell’arte e sul suo ruolo nel nostro tempo. Una sintonia per la quale non si è esitato a parlare di  «leopardismopirandelliano» e Marcello Amici, a volte. Pare che curi nella sua  regia un dialogo con  Leopardi cui Pirandello stia raccontando la sua teoria sulla ragione.



www.labottegadellemaschere.itinfo@labottegadellemaschere.it – 06.6620982


Ufficio Stampa Maresa Palmacci tel. 348 0803972; palmaccimaresa@gmail.com

LA TOVAGLIA DI TRILUSSA di Ariele Vincenti e Manfredi Rutelli con la supervisione artistica di Nicola Pistoia in scena sabato 4 gennaio al Teatro Comunale Luciano Bonaparte di Canino (VT)


 La tovaglia di Trilussa


di Ariele Vincenti e Manfredi Rutelli

Con    Ariele Vincenti


Musiche dal vivo Pino Cangialosi

Supervisione artistica Nicola Pistoia


SABATO 4 GENNAIO ORE 21

TEATRO COMUNALE LUCIANO BONAPARTE DI CANINO (VT)



Inaugura l’anno al Teatro Comunale Luciano Bonaparte di Canino (VT), sabato 4 gennaio, LA TOVAGLIA DI TRILUSSA, spettacolo di Ariele Vincenti e Manfredi Rutelli con la supervisione artistica di Nicola Pistoia.

Di Trilussa (1871-1950) si ricordano nel 2020 i settanta anni dalla morte e nel 2021 i centocinquanta dalla nascita.

Il destino degli artisti è quello di avere fortuna a fasi alterne: ci sono quelli che muoiono in povertà e dimenticati da tutti, e che magari poi ritornano in auge decenni dopo la dipartita; ci sono quelli che invece in vita godono di grandi onori e però vengono messi in disparte a pochi anni dalla scomparsa; c’è, infine, la categoria di quelli la cui fama va e viene, con una ritmica più o meno costante.

A quest’ultima categoria appartiene probabilmente, uno dei pochi poeti che in Italia ha vissuto della sua arte. “Il poeta di Roma”, così chiamavano, Carlo Alberto Camillo Salustri, meglio conosciuto con il nome d’arte derivante dall’anagramma del suo cognome: Salustri diventa Trilussa. Così nasce la sua maschera, con cui ha protetto, per una vita, un’eccessiva sensibilità, passando erroneamente per un qualunquista senza cuore: 

D’allora in poi nascónno li dolori/ de dietro un’allegria de cartapista/ e passo per un celebre egoista/ che se ne frega de l’umanità! 

Ne La tovaglia di Trilussa, interpretato con poetica e sincera passione da Ariele Vincenti, nei panni di  Remo,  un immaginario custode dello Zoo di Roma, diventato amico del poeta durante le lunghe passeggiate in sua compagnia tra le gabbie degli animali. Una sera Trilussa, ormai settantenne decide di invitarlo per la prima volta a cena in osteria, dove tra bicchieri di vino e atmosfere “di una volta” in un giorno tanto particolare quanto malinconico, si racconta l’avventurosa vita del Poeta; dagli inizi nei Caffè Concerto, alle lunghe tournée in giro per l’ Italia, in Europa e in Sud America. 

La sua disincantata ironia, i suoi amori incostanti, la passione per le osterie, il suo vivere sopra le righe, il suo sperperare i guadagni, la sua innata libertà, il suo rapporto col potere, fanno di Trilussa un poeta, con un vissuto unico, che gli permetterà di diventare universale, nonostante scriva in dialetto. Nello spettacolo, la cronologia della cena  va di pari passo con  il racconto della sua straordinaria poetica, frutto di un’ accurata ricerca. Dalle poesie più famose, alle macchiette, dai sonetti alle favole, restituendo, con questo racconto teatrale, a noi, ed all’amico Trilussa, il giusto ricordo umano, il doveroso onore artistico, la giocosa e scanzonata maschera del poeta che è stato.


Biglietti: 12 euro intero; 10 euro ridotto


INFO E PRENOTAZIONI: info@cietwain.com tel. 380 146 2962


La Stagione 2024-25 è realizzata con il contributo di Ministero della Cultura, Regione Lazio, Fondazione Caravit e Comune di Canino, in collaborazione con ATCL- Circuito Multidisciplinare della Regione Lazio e Anonima Teatri.


Teatro Comunale Canino_ Corso Giacomo Matteotti, 3- Canino (VT)


Ufficio Stampa

Maresa Palmacci tel. 348 0803972; palmaccimaresa@gmail.com

"AUTODIFESA DI ISMENE - elogio della sopravvivenza" di Flavia Gallo con la regia di Cinzia Maccagnano in scena dal 3 al 5 gennaio al Teatro Lo Spazio-Roma

 


AUTODIFESA DI ISMENE

elogio della sopravvivenza

di Flavia Gallo

regia

Cinzia Maccagnano

con

Luna Marongiu, Raffaele Gangale, Marta Cirello 

paesaggi sonori Lucrezio de Seta costumi Monica Mancini 

scene Luna Marongiu consulenza scenografica Cannella&Beltempo produzione Bottega del Pane teatro

DAL 3 AL 5 GENNAIO

TEATRO LO SPAZIO-ROMA


Inaugura il nuovo anno al Teatro Lo Spazio, dal 3 al 5 gennaio, AUTODIFESA DI ISMENE- Elogio della sopravvivenza, spettacolo di Flavia Gallo con la regia di Cinzia Maccagnano.

Autodifesa di Ismene è una riscrittura del mito, dei luoghi della tragedia classica in cui  il personaggio si manifesta nella relazione con gli altri membri della famiglia reale tebana.
Diversamente dall’eroica sorella Antigone, esempio emblematico di rivolta, Ismene appare come colei che ha tentato di disinnescare l’inesorabile susseguirsi di eventi sostenuti a furor di ragione dai due protagonisti del dibattimento, Creonte e Antigone, sulla sepoltura di Polinice.  Come Emone, a sua volta, nel dibattito con Creonte, Ismene tenta di bloccare la scena, forse con argomentazioni instabili, precarie, meno fulgide di quelle che fanno parte del sistema di difesa della sorella sul fronte della giustizia ctonia nel reclamare la sua ampiezza incommensurabile rispetto alla transeunte legge degli uomini. 

Il sottotitolo dell’opera, Elogio della sopravvivenza, ci dice qualcosa in più. Ismene è  la sopravvissuta, colei che si ritrova a vivere a seguito della morte di tutti gli altri e della morte può davvero comprendere la portata insostenibile per chi resta.
In fondo Ismene ci somiglia di più. Somiglia di più alla maggior parte di noi. E noi siamo tutti e tutte più simili a lei che a quell’altra. Noi sopravviviamo al dramma contemporaneo, alla condizione avversa, e immersi nelle situazioni drammatiche continuiamo a vivere e a preservare la vita in atti minimi. Non brandiamo le spade contro il mare di affanni, né ci ritroviamo abitualmente davanti ai tiranni dell’anima per perorare la causa della nostra autenticità. Come Ismene proviamo a vedere l’alba del giorno successivo. Al nostro mondo serve Antigone che non tace davanti all’oppressore, ma anche Ismene che prova a rimanere al di qua della morte. Anche lei, in fondo, è una protettrice del senso profondo delle cose, del loro margine ineffabile, forse più umanamente fragile lei, più disponibile a cedere non a perdere, più aperta al sentimento dell’altro di quanto lo fosse la sorella il cui nome, anti-gonos, esprime già l’essenza di un’opposizione irriducibile.

“Autodifesa di Ismene” mette in scena il tentativo di questa donna minore di trovare il suo posto nel grande affresco delle memorie di Tebe.

Ismene è il nome del fiume che scorre vicino a Tebe. Cosa significa? Significa colei che ha visto, colei che adesso sa...


Note di regia

Un interno casa dopo un terremoto è la scena sulla quale si muove una Ismene senza età e fisicamente provata. Un terremoto avvenuto da secoli che ha lasciato intatta la parvenza di ricchezza. Un muro scrostato, un pavimento decorato, pezzi di mobilia semi-sprofondati e una voragine a terra da cui emergono voci e luci. Il paesaggio sonoro esprime il dentro e il fuori, l’emozione e l’assalto. Figure totemiche nello spazio attorno allo scorcio di casa. Come con un grandangolo, a metà della narrazione, scopriamo che l’interno casa è una sorta di set attorno a cui si muovono personaggi/coro.


AUTODIFESA DI ISMENE 

Venerdì ore 21

Sabato ore 18

Domenica ore 17

Biglietti: 15 euro – ridotto: 12 euro

(bar aperto per aperitivo dalle 20.00)


Teatro Lo Spazio

Via Locri,42

informazioni e prenotazioni

06 77076486 / 06 77204149
info@teatrolospazio.it



Ufficio Stampa

Maresa Palmacci 348 0803972; palmaccimaresa@gmail.com



PERSONE NATURALI E STRAFOTTENTI al Off Off Theatre dal 7 al 12 gennaio

 


Da martedì 7 a domenica 12 gennaio 2025

Presso OFF/OFF Theatre, in Via Giulia, 20 – Roma - dal martedì al sabato h. 21.00 – domenica h. 17.00



 

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DIREZIONE ARTISTICA SILVANO SPADA


PRODUZIONE Altra Scena 

presenta


PERSONE NATURALI E STRAFOTTENTI

di Giuseppe Patroni Griffi


con Marisa Laurito, Giancarlo Nicoletti, Guglielmo Poggi, Livio Beshir 


Regia Giancarlo Nicoletti


AIUTO REGIA Giuditta Vasile - COSTUMI Giulia Pagliarulo - DISEGNO LUCI Daniele Manenti MAKE UP ARTIST Vincenzo Verdesca   - DIRETTORE DI SCENA Gerardo Espinoza - ORGANIZZAZIONE Cinzia Storari - FOTO Luana Belli 

SESTA STAGIONE DI REPLICHE 2024/25

Un inno alla tragicommedia ed alla firma di uno tra i più grandi autori: Giuseppe Patroni Griffi, omaggiato dall’OFF/OFF Theatre come il primo sipario del 2025. Da martedì 7 a giovedì 12 gennaio la sala di via Giulia ospiterà “Persone naturali e strafottenti”, diretto da Giancarlo Nicoletti nel nuovo e originale allestimento di un grande classico che ha fatto la storia del teatro contemporaneo.


Un cast unico, non convenzionale e proveniente dai mondi teatrali più variegati è il cuore pulsante di un’operazione che continua a far parlare di sé: Marisa Laurito accetta la sfida di dare  voce e corpo al ruolo che fu di Pupella Maggio, segnando il suo ritorno alla grande drammaturgia d’autore e inaugurando una nuova stagione della sua lunga carriera; Giancarlo       Nicoletti presta la sua attorialità unica e la sua esperienza di uomo di teatro a 360° al travestito              Mariacallàs e la rivelazione di serie tv e cinema Guglielmo Poggi interpreta quel Fred che fu creato da un esordiente Gabriele Lavia. Completa il cast il poliedrico Livio Beshir, attore con numerose esperienze teatrali, cinematografiche ma anche nella conduzione televisiva.


Quattro solitudini, un appartamento e una notte di Capodanno a Napoli. Donna Violante, la padrona, ex serva in un bordello, discute e litiga con Mariacallàs, un travestito, in bilico fra rassegnazione, ironia, squallore e cattiveria. E ancora, Fred e Byron che sono alla ricerca dell’ebbrezza di una notte: l’uno, uno studente omosessuale alla ricerca di una vita libera dalle paure, l’altro, uno scrittore nero che vorrebbe distruggere il mondo per vendicare le umiliazioni subite. Quattro persone naturali e strafottenti, che, per un gioco del destino, divideranno la loro solitudine con quella degli altri, mentre fuori la città saluta il nuovo anno, fra accese discussioni, recriminazioni, desideri repressi, liti e violenze sessuali.


“La rivincita di Patroni Griffi, quarant’anni dopo”: così il Corriere della Sera con Franco Cordelli ha salutato il ritorno in scena, per la regia di Giancarlo Nicoletti, del nuovo e originalissimo allestimento di Persone naturali e strafottenti, l’opera più controversa e fra quelle di maggiore successo di Giuseppe Patroni Griffi. Una tragicommedia cruda, poetica ed esilarante, fra situazioni grottesche, cinismi, ironia tagliente e surrealismo, in perfetto equilibrio fra Eduardo De Filippo e Annibale Ruccello, e ancora attualissima nella sua geniale spudoratezza.





INFOFF

OFF/OFF THEATRE Via Giulia 19,20,21 00186 Roma - INFO:info@off-offtheatre.com

BIGLIETTERIA/TICKETING OFFICE Via Giulia, 20 Tel. + 39. 06. 89239515biglietteria@off-offtheatre.com

Intero € 35,00 – Ridotto over 65 / € 25,00 – Ridotto under 30 / € 15,00

Prevendita on line:www.vivaticket.it - SITO: http://off-offtheatre.com/

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Ufficio Stampa Carla Fabi e Roberta Savona 

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