Ma quali sono i nostri bisogni? O meglio quali sono i nostri reali bisogni? Si perché molti sono indotti, sono introdotti nelle nostre sinapsi, perchè così deve essere, perché così è stato deciso.
Deciso da chi? Da chi ci governa, perchè in buona parte, sono governati loro stessi da chi produce,produce produce, produce, over production, perchè quello che era nuovo ieri che era un must have, domani non vale più, e se questo valesse solo per i bene voluttuari, ci potrebbe anche stare, è il suo, ma invece lo è anche per dei bene di consumo importanti.
Per fortuna c'è chi va controcorrente, c'è chi non ci sta a questa corsa folle al consumare, e nascono spettacoli come quello che ho visto ieri allo SPAZIO DIAMANTE.
MI ABBATTO E SONO FELICE è un monologo, ma l'attore. Daniele Ronco non è solo in scena, con lui c'è un'altra presenza, c'è la presenza di Michele Martoglio ,che probabilmente in vita non è mai salito su di un palco, ma da un po'di anni da quando il nipote porta in giro questo spettacolo, lo accompagna sul palco è accanto a lui, il pubblico riesce a percepirlo, sua è la bicicletta su cui Daniele Ronco pedala, e che attraverso una dinamo e un faro a cui è collegata trasforma la pedalata in luce, anche il resto della, volutamente, semplice, scenografia è appartenuta a lui e a sua moglie.
Il testo, scritto dallo stesso Ronco, mette insieme, i suoi ricordi di come viveva nella campagna piemontese nonno Michele e le tematiche raccolte nel libro "Decrescita felice" di Maurizio Pallante, e ne esce fuori una disamina dolce amara della realtà attuale, in cui c'è una forte pressione consumista all'usa e getta, al....qualsivoglia oggetto di nuova generazione che dopo breve tempo viene considerato obsoleto, spingendo i più deboli ad un nuovo acquisto, questi oggetti all'avanguardia sembrano, quasi,quasi...progettati per sembrare indistruttibili e indispensabili, e non sono ne uno ne l'altro sono solamente specchietti per le allodole, Vivere abbattendo i consumi energetici, i costi, sembra a molti impensabile perchè ci hanno abituato a farci pesare in un determinato modo, ma studi concreti e approfonditi dimostrano chiaramente, e questo è palese ma non scontato per tutti, in primis che le risorse del nostro pianeta non sono infinite e poi che un oculato modus vivendi, rispettando il mondo che ci ospita, aiuterebbe la terra a sopravvivere, cambierebbe le sorti del futuro.
Un'inversione di rotta sulla tendenza principale, ovvero: quello che conta è il P.I.L! Prodotto Interno Lordo è lui che determina il benessere di un paese, ma può essere davvero così' Come può una produzione smodata produrre benessere? Lo potrebbe fare se questa produzione smodata non lasciasse dietro di se una lunga scia di sangue, umana e non umana, tutti nell'ingranaggio tritacarne.
E proprio su questo argomento che Ronco fa un giro di boa per invertire la marcia e tornare indietro, proponendo il F.I.L. Felicità Interna Lorda, dipende da noi..."Si può dare di più senza essere eroi"il celebre successo sanremese del trio Ruggeri, Tozzi, Morandi, è il motivetto che si sente all'inizio dello spettacolo, quando siamo ancora avvolti nel buio.
Questo spettacolo viene portato in giro da molti anni, perchè è veramente innovativo e rivoluzionario, con dei contenuti di alto livello, non manca la parte ironica e anche quella comica, ma la parte che rimane più coinvolgente è quella riguardante la storia di nonno Michele
Miriam Comito
Spazio Diamante
18 | 22 dicembre 2023
MI ABBATTO E SONO FELICE
lo spettacolo a impatto ambientale 0
Di e con Daniele Ronco
Ispirato alla ‘Decrescita felice’ di Maurizio Pallante.
scene di Piero Ronco e Lorenzo Rota
costumi Nonno Michele
regia Marco Cavicchioli
produzione Mulino ad Arte
durata 60’
Vincitore dei premi: MaldiPalco 2015, CassinoOFF 2016, Premio voce della società giovanile, vincitore del premio ‘Anello verde migliore spettacolo green&smart nazionale’ 2018.
MULINO AD ARTE è una compagnia teatrale fondata nel 2012 da Daniele Ronco, Jacopo Trebbi e Costanza Frola e oggi diretta da Daniele Ronco con un team di lavoro affiatato, che da anni lavora per trasformare i sogni in progetti realizzati con e per il pubblico.
Dopo diversi anni di ricerca la compagnia ha focalizzato la sua energia creativa in favore della produzione green. <<Amiamo il nostro Pianeta e vogliamo far riflettere attraverso il teatro sulle grandi sfide del nostro presente. Sentiamo forte la necessità di vivere in armonia con la “casa” che ci ospita, perché senza questa armonia non rimarrà nulla di noi. Vogliamo sfatare il mito per cui il green non fa “show” e per questo abbiamo cambiato radicalmente la nostra forma mentis, passando da un teatro fatto per il pubblico a un teatro fatto con il pubblico.>>
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