In scena al Teatro Argentina di Roma, fino al 29 aprile "La resistibile ascesa di Arturo Ui" di Bertolt Brecht, scritta dal drammaturgo di Augusta nel 1941 durante l'esilio finlandese, rispecchia in pieno le teorie brechtiane sul teatro epico, dove c'è un decentramento della narrazione e dello spazio scenico a favore di un maggiore coinvolgimento dello spettatore che diventa destinatario non passivo della finzione scenica,ma indotto al ragionamento attivo. Il teatro epico è per natura politico, essendo diretto allo sviluppo collettivo del livello culturale e sociale del pubblico, proprio per questo motivo, nel teatro epico, si procede alla c.d. "rottura della quarta parete"così che i personaggi siano in grado di interagire con gli spettatori. L'arturo Ui è quindi, un dramma didattico, che pur se scritto settanta anni fa, rimane tristemente attuale, con questa sua opera Brecht voleva dimostrare ai suoi contemporanei come sarebbe stato possibile arrestare l'ascesa di Hitler e del nazismo e dare un monito ai posteri, così che potessero riconoscere, se mai si riverificassero.... quali sono le condizioni sociali, che insieme all'indifferenza del popolo e all'adulazione di personaggi mediocri diventano terreno fertile per l'ascesa politica di delinquenti, ma anche che i nazisti sono stati dei criminali e non figure carismatiche e temerarie come a volte, vengono, purtroppo dipinte nelle menti di una borghesia che non sopporta la diversità ed è sempre in lotta per la supremazia di classe. Dopo la scena iniziale, di forte impatto e chiaramente metaforica , per tutto il resto dello spettacolo lo spettatore è guidato, all'inzio dal prologo in cui vengono spiegati i personaggi e il contesto, e in cui è dichiarato l'intento di far capire che si sta parlando proprio dell'ascesa al potere di Hitler. In seguito da scritte, didascaliche, che non lasciano dubbi sul contesto della scena. Arturo Ui (Umberto Orsini) è Adolf Hitler, Ernesto Roma (Lino Guanciale) è Ernst Rohm, Dogsborough (Michele Nani) e Paul Von Hinderburg, il trust del cavolfiore, di cui la banda di Ui si vuole impadronire e controllare sono gli junker (proprietari terrieri tedeschi), Giuseppe Givola (Luca Micheletti) è Goebbels, Chicago è Berlino, Cicero è l'Anschluss dell' Austria, l'incendio dei magazzini è l'incendio dello Reichstag Lo spettacolo all'Argentina per la regia di Claudio Longhi vede confrontarsi un attore con una grande carriera alle spalle come Umberto Orsini, con giovani attori molto talentuosi come Lino Guanciale, che personalmente avevo potuto già ammirare in altri spettacoli teatrali come "Prendi un piccolo fatto vero" tratto da testi Edoardo Sanguineti sempre con la regia di Claudio Longhi, e Luca Micheletti, che dell'Arturo Ui ha curato anche la drammaturgia."
E voi, imparate che occorre vedere e non guardare in aria; occorre agire e non parlare".L'orrore deve far spalancare i cuori e gli occhi."
"Dire di no sempre possibile, specialmente quando il grembo da cui nacque il mostro ancora fecondo"
Bertolt Brecht
LA RESISTIBILE ASCESA DI ARTURO UI
di
Bertolt Brecht
Regia : Claudio Longhi
Drammaturgia : Luca Micheletti
Personaggi : Interpreti
Arturo Ui, un attore Umberto Orsini
Ernesto Roma, prologo,
avvocato accusatore Lino Guanciale
avvocato accusatore Lino Guanciale
Giuseppe Givola,
un saxofonista Luca Micheletti
Tedd Ragg,
O'Casey,
avvocato difensore,
quello di Chicago Ivan Olivieri
Clark
Fish Nicola Bortolotti
Dogsborough junior
Bowl
Inna
Quello di Cicero Simone Francia
Una fisarmonicista
un servo Olimpia Greco
Una donna
Dockdaisy
Betty Dullfeet Diana Manea
Dogsborough
un giudice Michele Nani
Sheet
Emanuele Giri Giorgio Sangati
Flake
Hook
Ignazio Dullfeet Antonio Tintis
Teatro Argentina dal 29 marzo al 29 aprile 2011
Largo di torre Argentina 52
Miriam Comito
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