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lunedì 2 giugno 2014

HAPPY DAYS MOTEL videoproiezione e incontro con la regista FRANCESCA STAASCH 9 giugno dalle ore 17.00 Mediateca Regionale Pugliese- Via Zanardelli 30 , Bari.

HAPPY DAYS MOTEL 
videoproiezione e incontro con la regista FRANCESCA STAASCH
9 giugno dalle ore 17.00  Mediateca Regionale Pugliese- Via Zanardelli 30 , Bari.

Happy Days Motel è insieme un road movie, un noir contemporaneo e una commedia acida e surreale. Racconta il grottesco e sconclusionato viaggio di un uomo normale, Balti (Lino Guanciale) in una dimensione popolata di personaggi ai limiti: Laura (Valeria Cavalli) che ha perso sua figlia dopo 7 anni di coma e da allora vaga senza meta, Dustin ( Luigi Iacuzio), un meccanico autolesionista e gigolò, Lupo (Luciano Curreli) e Candy (Valeria Belardelli), improbabile coppia di innamorati platonici, tutti da scoprire.
L’arrivo di Balti al motel del titolo scatenerà una reazione a catena che obbligherà ognuno dei personaggi a confrontarsi con i propri desideri più profondi.


  Francesca Staasch ha frequentato la “London Film School”, è stata artista residente alla Cité Internationale Des Arts a Parigi, ha studiato con Robert McKee, Abbas Kiarostami, Stefano Benni, Dario Fo, Ken Dancyger, selezionata nel 2003 alla prima edizione del Talent Campus di Berlino.
Ha al suo attivo 35 regie di spettacoli teatrali e performance. Ha curato la regia di numerosi videoclip, backstage, video istituzionali e installazioni multimediali, ha scritto e diretto numerosi cortometraggi di finzione tra Londra, Parigi, Berlino e Roma. Recentemente ha collaborato alla trasmissione “Stelle Nere” un format sperimentale di Crime per Rai3.
  Happy  Days Motle è la sua opera prima, scritta con Daniele Malavolta, prodotta da da Blue Film e Fourlab per Rai Cinema, con il sostegno della Fondazione Sardegna Film Commission, nell'ambito del progetto Rai Cinema “WebMovies”.

lunedì 24 ottobre 2011

PRENDI UN PICCOLO FATTO VERO

Questa non vuole essere una recensione, ma un mio pensiero sullo spettacolo "PRENDI UN PICCOLO FATTO VERO". Io l'ho visto per bene tre volte fin'ora e non escludo che ce ne sia una quarta...una quinta, ma non avevo mai scritto nulla, un po' perchè non conoscevo bene l'autore dei testi: Edoardo Sanguineti. che mi ispirava una sorta di timore reverenziale, anzi non un po,' era proprio così, E perché questo timore reverenziale? Lo spettacolo che è un monologo formato da testi di Sanguineti e interpretato da Lino Guanciale persona con cui ho un rapporto di amicizia da circa due anni, e di cui ho stima basata sulla realtà e che oggettivamente reputo una persona in grado di fare delle scelte culturali sensate. Nel maggio di 2010 Edoardo Sanguineti muore, io solo in quel momento ho capito, da alcune frasi che mi scrisse, quanto  Lino fosse legato e cosa significasse per lui Sanguineti, quindi mi riproposi di conoscerlo e che quando avrebbero ripetuto "Prendi un piccolo fatto vero" lo avrei rivisto e ci avrei scritto sopra una mia riflessione, nel frattempo, nella biblioteca comunale che abitualmente frequento mentre frugavo fra i scaffali in cerca di un libro da leggere mi sono imbattuta in lui...Edoardo Sanguineti, era un libro di poesie "Senza titolo" lo presi in prestito e mi avventurai nella lettura, scopersi un uomo che parlava di se e del mondo senza usare maschere, e questo riconduce allo spettacolo e si perché "Prendi un piccolo fatto vero...possibilmente fresco di giornata" è l'incipit di una poesia di Sanguineti, la cui base di ricerca è l'indagare il frammento di realtà concreta, e materiale senza cadere nell'astratto, perché dai piccoli ma concreti passi, quotidiani si arriva, nati da una precisa e lucida presa di coscienza della realtà contingente che si può partire per cambiarla. Questo spettacolo è rivolto a tutti, tecnicamente è una cavalcata tra i testi (critici e poetici) sanguinetiani che coprono tutta la storia della nostra democrazia, prendendo in considerazione i fatti salienti, e le tematiche culturali che la hanno configurata. l'accostamento cultura-alimentazione nasce dal fatto che sono entrambe bisogni primari dell'animale sociale uomo, quindi la poesia, e in genere lo scrivere ha una funzione sociale fondamentale pari a quella dell'alimentazione fisica. "Prendi un piccolo fatto vero" cerca di dare, anche, una risposta a cosa può fare..come può contribuire oggi il teatro all'educazione...in quella che è l'era dell'informazione? il teatro è un'azione sul palcoscenico si agisce, senza filtro, non c'è uno schermo a separare gli attori dal pubblico è un luogo di compartecipazione. "Prendi un piccolo fatto vero" in particolare è uno spettacolo dove la famigerata "quarta parete" non c'è, l'attore mentre recita il monologo è intento ai fornelli ma non cucina da solo viene aiutato dagli spettatori,..del resto come dice Giorgio Gaber "La libertà è partecipazione" il tutto accompagnato dallo scorrere di immagini dello stesso Sanguineti e della nostra italica storia.
Miriam Comito

lunedì 25 aprile 2011

LA RESISTIBILE ASCESA DI ARTURO UI"Dire di no sempre possibile, specialmente quando il grembo da cui nacque il mostro ancora fecondo"

In scena al Teatro Argentina di Roma, fino al 29 aprile "La resistibile ascesa di Arturo Ui" di Bertolt Brecht, scritta dal drammaturgo di Augusta nel 1941 durante l'esilio finlandese, rispecchia in pieno le teorie brechtiane sul teatro epico, dove c'è un decentramento della narrazione e  dello spazio scenico a favore di un maggiore coinvolgimento dello spettatore che diventa destinatario non passivo della finzione scenica,ma indotto al ragionamento attivo. Il teatro epico è per natura politico, essendo diretto allo sviluppo collettivo del livello culturale e sociale del pubblico, proprio per questo motivo, nel teatro epico, si procede alla c.d. "rottura della quarta parete"così che i personaggi siano in grado di interagire con gli spettatori. L'arturo Ui è quindi, un dramma didattico, che pur se scritto settanta anni fa, rimane tristemente attuale, con questa sua opera Brecht voleva dimostrare ai suoi contemporanei come sarebbe stato possibile arrestare l'ascesa di Hitler e del nazismo e dare un monito ai posteri, così che potessero riconoscere, se mai si riverificassero....   quali sono le condizioni sociali, che insieme all'indifferenza del popolo e all'adulazione di personaggi mediocri diventano terreno fertile per l'ascesa politica di delinquenti, ma anche che i nazisti sono stati dei criminali e non figure carismatiche e temerarie come a volte, vengono, purtroppo dipinte nelle menti di una borghesia che non sopporta la diversità ed è sempre in lotta per la supremazia di classe. Dopo la scena iniziale, di forte impatto e chiaramente metaforica , per tutto il resto dello spettacolo lo spettatore è guidato,  all'inzio dal prologo in cui vengono spiegati i personaggi e il contesto, e in cui è dichiarato l'intento di far capire che si sta parlando proprio  dell'ascesa al potere di Hitler. In seguito da scritte, didascaliche, che non lasciano dubbi sul contesto della scena. Arturo Ui (Umberto Orsini) è Adolf Hitler, Ernesto Roma (Lino Guanciale) è Ernst Rohm, Dogsborough (Michele Nani) e Paul Von Hinderburg, il trust del cavolfiore, di cui la banda di Ui si vuole impadronire e controllare sono gli junker (proprietari terrieri tedeschi), Giuseppe Givola (Luca Micheletti) è Goebbels, Chicago è Berlino, Cicero è l'Anschluss dell' Austria, l'incendio dei magazzini è l'incendio dello  Reichstag Lo spettacolo all'Argentina per la regia di Claudio Longhi vede confrontarsi un attore con una grande carriera alle spalle come Umberto Orsini, con giovani attori molto talentuosi come Lino Guanciale, che personalmente avevo potuto già ammirare in altri spettacoli teatrali come "Prendi un piccolo fatto vero" tratto da testi Edoardo Sanguineti sempre con la regia di Claudio Longhi, e Luca Micheletti, che dell'Arturo Ui ha curato anche la drammaturgia."
E voi, imparate che occorre vedere e non guardare in aria; occorre agire e non parlare".L'orrore deve far spalancare i cuori e gli occhi."
"Dire di no sempre possibile, specialmente quando il grembo da cui nacque il mostro ancora fecondo"
 Bertolt Brecht
LA RESISTIBILE ASCESA DI ARTURO UI
                         di
             Bertolt Brecht
Regia : Claudio Longhi
Drammaturgia : Luca Micheletti
Personaggi :                      Interpreti
Arturo Ui, un attore         Umberto Orsini
Ernesto Roma, prologo, 
avvocato accusatore        Lino Guanciale
Giuseppe Givola,
un saxofonista                 Luca Micheletti
      
Tedd Ragg,
O'Casey,
avvocato difensore,
quello di Chicago           Ivan Olivieri
 Clark
 Fish                              Nicola  Bortolotti
Dogsborough junior
Bowl
Inna
Quello di Cicero           Simone Francia
Una fisarmonicista
un servo                        Olimpia Greco
Una donna
Dockdaisy
Betty Dullfeet                Diana Manea
Dogsborough
un giudice                      Michele Nani
Sheet
Emanuele Giri                Giorgio Sangati
Flake
Hook
Ignazio Dullfeet              Antonio Tintis
Teatro Argentina dal 29 marzo al 29 aprile 2011
Largo di torre Argentina 52
Miriam Comito




                  

mercoledì 2 marzo 2011

IL GIOIELLINO

Andrea Molaioli dopo aver esordito alla regia con "La ragazza del lago" nel  2007, torna a dirigere un film ambientato nella provincia italiana: "Il gioiellino" che uscirà nelle nostre sale in 170 copie il 4 marzo.
La Leda, una grande azienda agro-alimentare, ramificata nei 5 continenti, quotata in borsa, in continua espansione verso nuovi mercati, e nuovi settori. quello che si dice un gioiellino. Il suo fondatore Amanzio Rastelli (Remo Girone), era partito salumiere, ma si ricordava bene che quando c'era la guerra, e lui era bambino, anche se le persone non potevano comprare quasi nulla per mancanza di soldi...al latte non rinunciava mai nessuno. Rastelli ha messo ai posti di comando il figlio, la nipote Laura Aliprandi (Sarah Felberbaum) una ragazza che ha studiato all'estero economia e che si fida molto dei poteri delle pietre dure. Braccio destro di Rastrelli è un tenace ragioniere Ernesto Botta (Toni Servillo), attaccato all'azienda come se fosse la sua unica ragione di vita. Si dice che quando il gioco si fa duro i duri inizino a giocare, appunto, le sfide che pone il mercato sono troppe e il management della Leda è inadeguato, il gruppo si indebita sempre di più, entra in gioco la " finanza creativa" quest'ultima turberà i sonni del nuovo assunto alla Leda :Filippo Magnaghi (Lino Guanciale).Colerà tutto a picco, i buchi si trasformeranno in voragini che inghiottiranno tutti, o quasi.
Lo spunto iniziale di questo film, dice Molaioli, nasce dall'interesse insieme ad una certa inquietudine, che mi ha ispirato la cronaca degli ultimi anni, quando sono iniziati i primi segnali della grande crisi globale, mi stavo interessando a ciò che ruotava intorno al mondo della finanza, che pare essere inaccessibile ai più ma che poi ricade, inaspettatamente e drasticamente su tutta la popolazione, i buchi neri, quando vengono scoperti finiscono con lo sconvolgere l'economia reale. Il regista non ha voluto solamente raccontare la storia di un crack finanziario, ma i singoli punti di vista  dei singoli personaggi coinvolti, mostrando il loro quotidiano, le loro vicende intime. Incredibile, l'espressione quasi sempre, bonaria sorridente voluta dare a Rastrelli, in fondo lui aveva dato lavoro a molte persone, era una persona da rispettare, se  si è colti in flagrante, e vengono fuori le magagne, ci possono stare, perché io ho aiutato il paese... ho aiutato la cittadinanza, la sua sfera sociale.
Dal punto di vista della scelta del cast "Il gioiellino" ha il pregio di unire attori di fama consolidata come Remo Girone e Toni Servillo, a giovani e bravi attori che si stanno facendo notare per le loro interpretazioni come Lino Guanciale ( Io Don Giovanni, di Carlos Saura 2008, La prima linea, di Renato De Maria 2009, e Vallanzasca gli angeli del male 2010di Michele Placido) e Sarah Felberbaum ( Due vite per caso di F. Aronadio 2009,  Maschi contro femmine 2010, e Femmine contro maschi 2011 di Fausto Brizzi.
IL GIOIELLINO
Regia                     Andrea Molaioli
Personaggi             Interpreti
Ernesto Botta         Toni Servillo
Amanzio Rastelli     Remo Girone
Laura Aliprandi       Sarah Felberbaum
Filippo Magnaghi    Lino Guanciale
Francesco Scianchi  Fausto Maria Sciarappa
Segretaria Carla       Lisa Galantini
Barbara Magnaghi    Vanessa Compagnucci
Giulio Fontana           Maurizio Marchetti
Igor Yashenko          Igor Chernevich 
Mr. Rothman             J. O. Sanders
Augusta Rastelli        Gianna Paola Scaffidi
Signora Rastelli         Adriana De Guilmi
Matteo Rastelli          Alessandro Adriano
Commercialista          Roberto Sbaratto
Attilio Pieri                 Alessandro Signetto
Senatore Crusco         Renato Carpentieri
Miriam Comito