Teatro Era, Pontedera (PI)
Venerdì 11 aprile ore 21
JOURNAL D’UN CORPS
STORIA DI UN CORPO
di e con Daniel Pennac
regia Clara Bauer
produzione: C.I.C.T. / Théâtre des Bouffes du Nord
coproduzione: Les Théâtres de la Ville de Luxembourg
produttore delegato per l’Italia: Roberto Roberto per Laila
in collaborazione con Il Funaro
Il libro ‘Journal d’un corps’ è edito da Editions Gallimard
nella Collection Blanche
In Italia da Feltrinelli col titolo ‘Storia di un corpo’ - traduzione
di Yasmina Melaouah
Arriva al Teatro Era di Pontedera venerdì 11 aprile,
alle ore 21, un evento di portata
internazionale, ‘JOURNAL D’UN CORPS. STORIA
DI UN CORPO’, il toccante spettacolo
di e con Daniel Pennac, tratto dal
suo celebre romanzo “Journal d’un corps”, edito da Editions
Gallimard nella Collection Blanche e in Italia da Feltrinelli col titolo
‘Storia di un corpo’ - traduzione di Yasmina Melaouah.
Sul palcoscenico prende forma il diario delle sorprese che il corpo di un uomo, nell’arco di una vita
intera, dai 12 agli 87 anni, fa alla sua mente. È
a prima vista il più intimo dei diari, ma non appena ci addentriamo,
scopriamo che questo giardino così segreto è il
più comune dei nostri territori.
La lettura ad alta
voce sgorga allora naturale, come passaggio dal singolare
al plurale, dal corpo unico del lettor e
al corpo comune del pubblico. Come testimoniare la
realtà di questa macchina fisica con cui
ognuno di noi si compone, durante tutta la propria
esistenza? Con “Journal d’un corps”, Pennac
decide di portarci sul terreno delle secrezioni,
dei dolori e degli umori. Nella forma di un checkup
di lungo corso, il diario di bordo che lui presta
all’eroe del suo romanzo ha, come oggetto
primario, l’involucro carnale che ci serve da veicolo
dal primo vagito fino all’ultimo sospiro.
Una lezione di anatomia sotto forma di elogio dell’osservazione
sperimentale dal vivo, “Journal d’un
corps”, come i dipinti di Rembrant, merita di essere
esposto nella sua oralità per uscire dal circolo
del silenzio che lega un libro al suo lettore.
Adattando il suo romanzo, per portarlo lui stesso
alla ribalta, con la complicità di Clara Bauer,
Pennac si serve di questo spettacolo per trasmettere
il suo manifesto, quasi un nuovo manuale del saper
vivere destinato a tutte le generazioni.
Al termine dello spettacolo Daniel Pennac terrà un incontro con il pubblico.
Theatre du Bouffes du Nord
JOURNAL D’UN CORPS
di Daniel Pennac
adattamento teatrale Clara Bauer e Daniel Pennac
regia Clara Bauer
con Daniel Pennac
di Daniel Pennac
adattamento teatrale Clara Bauer e Daniel Pennac
regia Clara Bauer
con Daniel Pennac
scene, luci e costumi Oria Puppo
musiche Jean-Jacques Lemêtre
produzione C.I.C.T. / Théâtre des Bouffes
du Nord
coproduzione Les Théâtres de la Ville de Luxembourg
produttore delegato per l'ltalia Roberto Roberto
per Laila srl
in collaborazione con Il Funaro
Il libro Journal d’un corps è edito in Francia da Editions Gallimard, in Italia con il
titolo Storia di un corpo da Feltrinelli con la traduzione di Yasmina Melaouah
Spettacolo in francese con sopratitoli in italiano
O
in occasione dell’uscita del romanzo febbraio 2012 per Gallimard in Francia
“Sulla scia di Jean-Jacques Rousseau che apriva in questo modo Le Confessioni, Daniel Pennac
si lancia in un’avventura letteraria, stupefacente e senza eguali.”
“Attraverso questo diario di un corpo, Pennac ci regala una lezione appassionante
d’umanesimo su di un’epoca che ha sacralizzato il corpo per meglio occultarlo.”
Journal d'un Corps è un libro che non cerca mai di farsi amare, ma che è impossibile
detestare. Un bravo scrittore è così: cortese in società e maleducato sulla pagina; umano
verso gli altri, disgustoso verso se stesso.
“Un tragitto pieno di scoperte e paure in cui Pennac affronta con intelligenza, ironia e
tenerezza le metamorfosi corporee dell’avventura umana.”
“Pennac tratta questa materia ostica e letteralmente refrattaria con tutta la mancanza di
remore che richiede l’impresa diaristica del suo personaggio ed insieme con l’arguta
lievità di cui conosce il segreto.”
“Questa storia… è tanto divertente, emozionante, quanto commovente e infine straziante,
come è la vita”
Daniel Pennac nasce il 1 dicembre 1944 a Casablanca, Marocco.
In gioventù la sua esperienza scolastica fu particolarmente disastrosa.
Nel suo libro autobiografico Diario di scuola (Chagrin
d’école, 2007), sosterrà di aver impiegato un anno ad assimilare
la logica e la complessità della lettera “A”; ma suo padre, generale
politecnico dell’esercito, non se ne preoccupò affatto, certo che
in 26 anni suo figlio avrebbe padroneggiato perfettamente l’alfabeto.
Pennac trascorre parte della sua infanzia fra l’Africa ed il Sud-Est
asiatico, dove la famiglia si sposta al seguito delle guarnigioni paterne.
Da qui l’amore per gli “altri Mondi” che ritroviamo ad esempio
nel suo libro L’Occhio del Lupo (L’oeil
du loup, 1984).
Dopo la laurea in lettere a Nizza, si dedica all’insegnamento
nelle scuole medie e poi nei licei, attività che concilierà
con quella di scrittore per quasi trent’anni. Nel 1973, dopo il servizio
militare, scrive un pamphlet Le service militaire au service
de qui?, contro i falsi miti della vita militare.
Nel 1979 soggiorna per due anni in Brasile, fonte d’ispirazione
del romanzo Ecco la storia (Le Dictateur
et le hamac, 2003), che pubblicherà ventitré anni dopo.
Nel 1985 scrive, per la Série Noire (Gallimard), Il paradiso degli orchi (Au bonheur des
ogres) e così Benjamin Malaussène ed i suoi amici di Belleville fanno
il loro ingresso nella letteratura. Il ciclo Malaussène prosegue con La fata carabina (La fée Carabine, 1987), La prosivendola (La petite marchande de
prose, 1989), Il Signor Malaussène
(Monsieur Malaussène, 1995), Ultime notizie dalla famiglia
(edizione italiana che accorpa Monsieur Malaussène au théâtre, 1995
e Des Chrétiens et des maures, 1996), La passione secondo Thérèse
(Aux fruits de la passion, 1999).
Parallelamente Pennac scrive una tetralogia per bambini,
con eroi vicini all’universo infantile, che abbraccia i temi della
scuola e dell’amicizia: Kamo. L’agenzia Babele
(Kamo. L’agence Babel, 1992), Io e Kamo (Kamo et moi,
1992), Kamo, l’idea del secolo
(Kamo, l’idée du siècle, 1993) e L’evasione di Kamo (L’evasion
de Kamo, 1997). Recentemente, in ottobre 2012, pubblica il libro per
bambini Le roman d’Ernest et Célestine
per i tipi di Casterman, di cui scrive anche l’adattamento per il
cinema: il cartone animato Ernest et Celestine realizzato
da Benjamin Renner, Vincent Patar e Stéphane Aubier.
A questi romanzi si aggiungono altri tipi di opere
fra cui: Come un romanzo (Comme
un roman, 1992), saggio di pedagogia, lucido ed entusiasta, in cui rivendica
la piena libertà nell’approccio individuale alla lettura, perché
"le nostre ragioni di leggere sono strane quanto le nostre ragioni
di vivere" e Gli esuberati (La Débauche,
2000), fumetto ironico ed “impegnato” in collaborazione Jacques
Tardi, dedicato “Ai licenziati, ai silurati, agli espulsi, ai flessibilizzati…,
insomma a tutti coloro che si ritrovano a spasso…”.
Grande amante degli audiolibri, ha egli stesso registrato
molti dei suoi libri per Gallimard e per
l’associazione Lire dans le noir. Nel 2004, al
Théâtre du Rond Point di Parigi è interprete in scena dell’adattamento
teatrale del suo testo Merci, e dal 2009 al 2012
è in tournée internazionale con Bartleby, lo scrivano,
di Herman Melville.
A febbraio 2012 pubblica con Gallimard, Journal d’un corps (Storia
di un corpo – Feltrinelli 2012), di cui cura anche l’adattamento
per il teatro. Journal d’un corps diventa
la sua terza esperienza come attore in teatro, ma anche la prima in
cui porta in scena di persona un suo romanzo. Sempre nel 2012, anno
particolarmente prolifico per Pennac ed intenso nel suo rapporto con
il teatro, scrive il testo originale Le 6° Continent per la regia di
Lilo Baur che, sempre nel 2012, debutta al Théâtre des Bouffes du
Nord ad ottobre ed inaugura la stagione del Teatro Stabile di Torino.
Nel 2002 riceve il Premio Internazionale Grinzane
Cavour e nel 2007 il Premio Renaudot per Diario di scuola. Il 26
marzo 2013 riceverà la Laurea ad Honorem dall’Università di Bologna.
Clara Bauer (1974), debutta al Théâtre du Soleil nel 1998
come stagista di produzione e comunicazione per la creazione e gestione
dello spettacolo Et soudain des nuits d’éveil,
regia di Ariane Mnouchkine. Quest’esperienza la porta a lavorare,
dal 1999 al 2006, come
amministratrice di produzione per la creazione e
gestione degli spettacoli al Théâtre des Bouffes du Nord, in particolare
per gli spettacoli di Peter Brook (Le Costume, The Tragedy of Hamlet
- spettacolo e film -, Far Away, L'homme qui, La Mort de Krishna, La Tragédie d'Hamlet, Le Grand Inquisiteur, Tierno Bokar) e per 4.48 Psychose, regia di
Claude Régy. Parallelamente, è consigliere artistico per la programmazione
straniera, dal 1999 al 2007, del Festival Internazionale di Buenos Aires.
Dal 2006 partecipa, come consigliere artistico, al processo di ideazione
e fondazione di un nuovo spazio teatrale e multidisciplinare, internazionale
sotto la direzione di Roberto Roberto, a Napoli.
Nel 2008, è assistente di Lilo Baur per la regia
di Fish Love, tratto dai
racconti di Cechov, prodotto dal Théâtre de Vidy-Lausanne/ Théâtre
de la Ville-Abbesses (Paris). La collaborazione con Lilo Baur prosegue per Conte d’hiver (Racconto d’inverno)
di William Shakespeare, Le Mariage (Il Matrimonio)
di Gogol alla Comédie-Française (2010) e nel 2012 per Le 6° Continent (Il Sesto
continente) di Pennac, al Théâtre des Bouffes du Nord.
Attualmente è impegnata nella regia per di L’Occhio del Lupo (L’oeil du loup)
di Daniel Pennac.
Oria Puppo, scenografa e costumista,
lavora tra Buenos Aires e Parigi. In Argentina ha firmato le scene e
i costumi per registi come: Diego Kogan (Martha Stutz di Javier
Daulte), Rafael Spregelburd (La modestia di Rafael
Spregelburd), Roberto Villanueva (La reina de la noche di Thomas Bernard, Variazioni Goldberg di George Tabori), Ciro Zorzoli (Estado de Ira tratto da
Hedda Gabler di Hernik Ibsen) e Alejandro Tantanian (Unos viajeros se mueren
di D. Veronese, Cuchillos en gallinas
di David Harrower e Los mansos di Alejandro
Tantanian tratto da L’idiota di Fëdor Dostoevskij).
È stata direttrice tecnica del Festival Internazionale
di Buenos Aires dal 1999 al 2007. Ha inoltre preso parte alle creazioni
teatrali di Alejandro Tantanian: Romeo e Giulietta di William
Shakespeare (Teatro di Lucerna, Svizzera), La gabbia opera di Tiziano
Manca (Teatro di Stoccarda, Germania) e America da Franz Kafka
e L’opera da tre soldi
di Bertold Brecht (Teatro Nazionale di Mannheim, Germania). Per il Théâtre
des Bouffes du Nord ha partecipato alle regie di Peter Brook e Marie-Hélène
Estienne: come direttrice tecnica per Tierno Bokar, dal romanzo
di Amadou Ampathé Bâ e Une flûte enchantée,
da W. A. Mozart, adattamento musicale di Franck Krawzcyk e, come collaboratrice
ai costumi, per The suit, dal romanzo
di Can Themba. Fra le sue creazioni si contano numerose scenografie
e costumi per l’opera lirica così come installazioni presso centri
di arte contemporanea. Attualmente sta preparando la scenografia per La Résurrection, da Haendel, regia di
Lilo Baur per l’Atelier Lyrique de l’Opéra de Paris e le scene
e i costumi di Les bonnes (Le serve)
di Jean Genet, per la regia di Ciro Zorzoli con Marilù Marini a Buenos
Aires e L’Occhio del Lupo (L’oeil
du loup) di Daniel Pennac, per la regia di Clara Bauer.
Jean-Jacques Lemêtre. Di origini tzigane da
parte di madre, ha studiato il canto gregoriano e suonato numerosi strumenti
quali il clarinetto, il saxofono, il fagotto, l’armonica di vetro
ed ogni sorta di percussioni nonché di strumenti a corde pizzicate
e strofinate ed infine molti strumenti extra-europei. Jean-Jacques Lemêtre
attinge a tutte le sorgenti musicali di ogni provenienza. Jean-Jacques
Lemêtre lavora con i più grandi registi teatrali e compone musiche
per la radio, la televisione ed il cinema. Dal 1979 compone ed interpreta
le partiture musicali di tutti gli spettacoli ed i film della compagnia
del Théâtre du Soleil d’Ariane Mnouchkine.
Direttore d’orchestra delle sue composizioni, Jean-Jacques
Lemêtre dirige anche quelle di altri compositori,
come, ad esempio, nel 1988 con l’Orchestra Sinfonica Moondoglors nel
decimo anniversario dei Rencontres Trans-Musicales di Rennes. Oltre
ad essere autore, compositore ed interprete è anche liutaio e, parallelamente
alle sue attività artistiche, ha sempre messo particolare impegno
nel trasmettere ed insegnare la sua arte. Nel 2005 riceve il Premio
MOLIERE come compositore delle musiche di scena per il Dernier Caravanserail
di Ariane Mnouchkine.
Parco Jerzy Grotowski
- 56025 Pontedera ITALIA
T +39.0587.55720
/ 57034 - F +39.0587.213631
Nessun commento:
Posta un commento