Teatro Libero
di Rebibbia
FESTIVAL DELL’ARTE RECLUSA – 2014
presenta
TEATRO ARGENTINA – ROMA
19 e 20 settembre 2014
Viaggio
all’isola di Sakhalin
Liberamente ispirato
ad Anton Cechov e Oliver Sacks
con i detenuti-attori della compagnia del
carcere di rebibbia n.c.
Ideazione Laura Andreini Salerno Drammaturgia Valentina Esposito
Regia di Laura Andreini Salerno e Valentina Esposito
con
Fabio Albanese, Massimo Alletta, Teno Ahmetovic, Giuseppe Borzacchiello
Giuseppe Camillo, Patrick Cosma, Marco Costantini, Antonio Da Ponte
Sandro Dari, Marco Dell’Unto, Vincenzo Di Letizia, Giovanni D’Ursi,
Roberto Fiorini Roberto Fois, Salvatore Fontana, Alessandro Forcinelli,
Emanuele Gemito
Filippo Giuffrida, Daniel Silva Gonzales, Toma Jovanovic, Tommaso
Marsella
Angelo Molinari, Giancarlo Porcacchia, Gabriel Radu, Massimo Ramoni
Luciano Terzini, Doriano Torriero, Simmaco Zarrillo
Costumi Paola Pischedda
Scene Enzo Grossi
Luci Valerio Peroni
Segreteria Serena Lesti
Organizzazione Alessandro De Nino, Francesca Sernicola, Sara Canonico
Direzione organizzativa Fabio Cavalli
Nell’ambito del FESTIVAL DELL’ARTE RECLUSA – 2014
sarà in scena al TEATRO ARGENTINA il 19 e 20 settembre 2014, lo
spettacolo “Viaggio all’ isola di Sakhalin”, Liberamente
ispirato ad Anton Cechov e Oliver Sacks. Protagonisti i detenuti attori della
compagnia del carcere di rebibbia n.c. Ideazione Laura Andreini Salerno, Drammaturgia Valentina Esposito, Regia
di Laura Andreini Salerno e Valentina Esposito
Da un decennio il Carcere di Rebibbia Nuovo Complesso ha “aperto”
le porte alla Città con un Festival di spettacolo che trasforma la
“Città Dolente” in un luogo di promozione culturale per artisti,
attori, musicisti, autori, cittadini reclusi e cittadini liberi. La Ribalta – Centro Studi Enrico Maria Salerno coordina il
progetto sotto la direzione di Laura Andreini Salerno e Fabio Cavalli, con la collaborazione artistica
di Valentina Esposito.
In accordo con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria
e la Direzione della C.C. Roma Rebibbia N.C., si offrono ai cittadini
reclusi laboratori di formazione e corsi di specializzazione ai mestieri
dello spettacolo. Al pubblico si propone un ricco Cartellone fra teatro,
musica, cinema che ha trasformato Rebibbia N.C. in uno dei principali
teatri della Capitale per qualità della proposta artistica ed affluenza
di pubblico (oltre 10.000 spettatori ogni anno).
Nel 2012 i detenuti-attori della Compagnia, guidati da Fabio Cavalli,
hanno accettato la sfida lanciata dai fratelli Taviani: portare al cinema il Giulio
Cesare di Shakespeare. Così è nato il film Cesare deve morire,
co-prodotto dal Centro Studi Enrico Maria Salerno, vincitore dell’Orso
d’Oro alla Berlinale, che ha proiettato l’esperienza di Rebibbia
a livello internazionale.
Viaggio all’isola di Sakhalin
si ispira all’esperienza
che Anton Cechov – nell’esercizio della sua professione di medico
– fece alla fine dell’’800 visitando l’Isola-Prigione all’estremo
oriente della Russia. Allo sconvolgente reportage cechoviano sulle condizioni
di detenzione, si intreccia il racconto di una delle più sorprendenti
esperienze dello scienziato cognitivo Oliver Sacks. Nell’ “isola
dei senza colore” Sacks incontra uomini e donne che l’isolamento
ha reso ciechi ai colori – “acromatopsia” è il nome scientifico
della malattia diffusa da un gene misterioso. Lo spettacolo intreccia
dramma e commedia, seguendo la traccia del medico che prova a sconfiggere,
con la passione dello scienziato-missionario, quel male terribile che
è la “cecità degli affetti”: il male che colpisce in ogni tempo,
luogo e condizione, coloro che vivono reclusi e privati delle fondamentali
relazioni umane e affettive.
Scrive Cechov: “Io sono profondamente convinto che tra cinquanta
o cento anni si guarderà alla pena dell’ergastolo con la stessa perplessità
e imbarazzo con cui oggi guardiamo all’applicazione della tortura
… Per cambiare questa eterna prigionia con qualcosa di più razionale
e rispondente a giustizia, ci mancano ancora le conoscenze, l’esperienza,
il coraggio …”.
I detenuti – attori della Compagnia del carcere
romano di Rebibbia N.C. lasciano il teatro del penitenziario per debuttare
sulle tavole di un palcoscenico “libero”: quello dell’Argentina.
L’evento è di straordinaria rilevanza etica e artistica. E’ un
premio straordinario per l’impegno e la serietà del lavoro dei detenuti
– attori, per l’eccellenza artistica raggiunta dal Teatro di Rebibbia,
per lo sforzo organizzativo congiunto del Teatro di Roma e del Centro Studi Enrico Maria
Salerno.
La Direzione di Rebibbia N.C., il Dipartimento
dell’Amministrazione Penitenziaria e la Magistratura di Sorveglianza operano con straordinaria
determinazione per il realizzarsi dell’evento. Il Corpo della Polizia Penitenziaria offre
come sempre una eccezionale prova di disponibilità nel fornire ogni
garanzia al più sereno svolgimento della manifestazione.
La Fondazione Roma-Arte-Musei è main sponsor dell’evento e sostiene il
progetto Teatro Libero di Rebibbia.
Nessun commento:
Posta un commento