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giovedì 20 febbraio 2014

MATERNITY BLUES (From Medea)


18 febbraio – 2 marzo 2014

TEATRO BELLI

 Piazza di Sant'Apollonia, 11, 00153 Roma

Tel 06 589 4875



MATERNITY BLUES (From Medea)

di Grazia Verasani

regia Elena Arvigo

con

Elodie Treccani Marga

Amanda Sandrelli Vincenza

Xhilda Lapardahaja Rina

Elena Arvigo Eloisa


 Appena si arriva in teatro per vedere "Maternity Blues (From Medea), si e subito accolti e allo stesso tempo sconvolti, sicuramente non indifferenti, dal tipo di scenografia, che immediatamente, ci trasporta in un anbiente chiuso fisicamente, ma pieno di colori e affollato di oggetti. L'azione si svolge, all'interno di una camera di un'ospedale psichiatrico, dove quattro donne infanticide vivono, e che quindi hanno organizzato, per quanto possibile, ognuna secondo le proprie inclinazioni caratteriali. Eloisa (Elena Arvigo) la più forte si è letteralmente appropriata del tavolo che deve necessariamente essere al centro della stanza, Rina (Xhilda Lepardahaja) la più giovane, ha con se una bottiglietta piena di vino e un pelouche.Vincenza (Amanda Sandrelli)  è quella che vuole che la stanza sia sempre in ordine e poi, c'è Marga (Elodie Treccani) la nuova arrivata, quella più misteriosa. Le quattro donne, costrette a stare inseme si scontrano, si incontrano si torturano vicendevolmente e cercano di consolarsi. Lo spettacolo è senza dubbio da vedere, molto paricolare, con dei passaggi molto forti, da risultare addirittura disturbanti, ma è un disturbo non che dà fastidio ma che scuote, che porta a pensare a quanta rabbia più o meno repressa una donna possa avere dentro di se nel suo intimo, a quanto sia difficile aiutarsi vicendevolmente e, invece, molto più facile attaccarsi, demolirsi, anche se le colpe sono le stesse, solo per sentirsi migliore, o quanto semplicemente sia difficile trovare una consolazione.
Miriam Comito

Elena Arvigo presenta “Maternity Blues (From Medea)” al Teatro Belli dal 18 febbraio al 2 marzo 2014. Lo spettacolo ha debuttato lo scorso anno al Teatro Argot Studio e torna a Roma con un cast modificato in cui entra a far parte Amanda Sandrelli.

Elena Arvigo – qui regista ed attrice – sceglie di parlare di un argomento tanto delicato quanto attuale e lo affronta da un lato seguendo la traccia di Grazia Verasani nel suo libro From Medea, dall’altro confrontandosi direttamente con le attrici attraverso delle improvvisazioni durante la fase di creazione dello spettacolo.

Il riferimento a Medea non lascia dubbi rispetto al tema trattato: in un ospedale psichiatrico giudiziario, che riporta subito a quello famoso di Castiglion delle Stiviere (Mn), si incontrano quattro donne che hanno commesso il reato di infanticidio. Sono la dolce Marga, l’aggressiva Eloisa, la giovanissima Rina e la più consapevole Vincenza. Chiuse all’interno dell’OPG, le quattro protagoniste trascorrono il loro tempo espiando una condanna, che è soprattutto interiore, per il gesto che ha vanificato anche le loro esistenze. Dalla convivenza forzata – che genera la sofferenza di leggere la propria colpa in quella delle altre – germogliano amicizie, spezzate confessioni, un conforto senza consolazione.


Note di regia

La riflessione è sull’istinto materno. Chi e' Medea? Chi sono queste donne?  Quanto e' rassicurante  creare mostri per non fermarsi a pensare? Non si pretende di psicologizzare azioni così “tragiche” da restare comunque inesplicabili, ma di investigare sui punti di rottura. Ci interessa scavare in queste zone buie affinché attraverso il teatro sia possibile tentare di favorire una comprensione, per gli artisti coinvolti e il pubblico insieme, più ampia e vasta dell’animo umano. Questa comprensione non implica necessariamente né l’assoluzione né la condanna. Cerchiamo di fare un teatro pericoloso nel senso etimologico della parola: dal latino periculum, ossia esperimento, rischio. Un teatro che cerca un po’ di luce e speranza lì dove sembra non esserci che tenebra. Il tema e' affrontato da un lato seguendo la traccia di Grazia Verasani nel suo libro From Medea, dall’altro confrontandosi direttamente con le attrici attraverso delle improvvisazioni durante la fase di creazione dello spettacolo.  



(Dell'Infanticida Marria Farrar di B. Brecht: Voi, che partorite comode in un letto  e il vostro grembo gravido chiamate «benedetto», contro i deboli e i reietti non scagliate l'anatema. Fu grave il suo peccato, ma grande la sua pena. Di grazia, quindi, non vogliate sdegnarvi: ogni creatura ha bisogno di essere aiutata" ).

Elena Arvigo.
Musiche Giuseppe Fraccaro
Voice off Alessandra Salamida
Ideazione scenografia Lorenza Indovina
Collaborazione costumi Ginevra Polverelli
Luci Paolo Meglio
Foto Marcello Norberth
Assistente alla regia Valeria Spada
Produzione Compagnia SantaRita in collaborazione con Diritto e Rovescio
Organizzazione e promzione 369GRADI



Questo Spettacolo non sarebbe potuto andare in scena senza il prezioso aiuto e contributo di: Sara Zoia (attrice allestimento 2013) Tommaso Spinelli (assistente alla regia primo allestimento 2013) -Serena Carminati- (fotografa) Konstantin Dimopoulus (per concessione Locandin ) – Ex lavanderia Santa Maria della Pieta’ -Monica Belardinelli, Valentina Calvani, Caterina Gramaglia, Silvana Crescini, Rosa Sironi, Giacomo Sette e Paolo Arvigo

lunedì 27 gennaio 2014

4:48 PSYCHOSIS recensione

4:48 Psychosis di Sarah Kane 
Traduzione di Barbara Nativi

con Elena Arvigo 

regia  Valentina Calvani

Luci Javier Delle Monache 
Scene e costumi Elena Arvigo e Valentina Calvani 
Musiche Susanna Stivali
Produzione  Associazione M15 e SantaRita Teatro in collaborazione con Gank
Luci Javier Delle Monache
4.48 Psychosis, scritto nel 1999, è l'ultima opera teatrale della drammaturga britannica Sarah Kane . 

4.48 Psychosis  non aderisce alla forma teatrale convenzionale.
E composto da 24  quadri in cui non sono ci sono indicazioni per la messa in scena ne temporali ne psicologiche .
Il dramma è  dunque diviso in più discorsi pronunciati da una miriade di voci appartenenti a ununica persona continuamente alla ricerca della sua identità.  Il linguaggio e a tratti naturalistico, a tratti  astratto e poetico .

4.48 Psychosis non è lultima lettera di un suicida.
4.48 Psychosis è mancanza, ricerca, desiderio e rifiuto.
È quello che succede alla mente di una persona quando crollano le barriere che dividono la realtà dallimmaginazione.
4:48 Psychosis  racconta la fragilità dellamore e  la disperata tenacia  della speranza .
È il desiderio di un amore incondizionato.
E il rifiuto di una società in cui non cè spazio per  le emozioni ,una società che si ostina a  curare invece che prendersi cura .


 

Secondo le statistiche le 4.48 è l'orario in cui più frequentemente si manifesta la depressione, ma cosa è la depressione?
Una malattia da curare con i farmaci? NO! La depressione è uno stato d'animo determinato dalla rabbia, la rabbia che sale in seguito ad una delusione, atavica non curabile con nessuno tipo di farmaci, ma solo con una presenza affettiva con il prendersi cura. Quando viene a mancare questo si innesca nell'anima un cortocircuito mortifero, fatto si sensi di colpa, mi taglierei un braccio, perchè quella cosa che è successa a quella persona è colpa mia, qualunque cosa succede è colpa mia. Non si riesce più a sopportare il peso della vita così come è strutturata,al punto da volerla rovesciare, toglierle significato. Elena Arvigo, riesce in modo splendido ad impersonare l'ultima "fatica" di Sarah kane, si rimane incollati con lo sguardo e le orecchie bene tese, per non perdere neanche un secondo di questo spettacolo, con una scenografia apocalittica, ma al contempo archetipa (terra mischiata a pezzi di vetro) abat-jour gettate negli angoli, la Arvigo a piedi nudi ci fa entrare nel mondo realistico di Sarah Kane, un depresso è solamente chi lucidamente vede la realtà ed è in grado di descriverla così come è senza edulcorazoni,  e lo esprime nello stile del "your face theatre". Quello che esite in verità è la distruzione e non è un invenzione degi anni 90" ma è una "scoperta" ben più anticaa cui la kane ha saputo attingere sapientemente.
           Miriam Comito


 
 




 
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martedì 23 agosto 2011

Festival Teatrale Pigneto IV Edizione

Il Festival quest’anno si fa portavoce di importanti temi:
a) il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, con gli spettacoli: “Piazza Italia”, “Italiani Cìncali”, “Amore alla patria e all’umanità”, “Lettere dei condannati a morte della resistenza italiana”;  con la mostra fotografica “Identità Nazionale nella Cultura e nell’Arte”; con l’incontro-dibattito “Generazione ribelle. Diari e lettere dal ’43 al 45”;
b) i nuovi linguaggi artistici, dando spazio ed  opportunità alla nuova creatività e alle giovani leve, con il coinvolgimento di artisti come Mario Perrotta, Giuseppe Bonifati,  Collettivo WSP di fotografia, Cineclub Kino, Escola de Capoeira Ginga Carioca, gli allievi dell’Accademia Teatrale Pigneto;
c) la periferia, scegliendo come luogo dell’attività il quartiere prenestino di Roma (il Pigneto) e offrendo al territorio l’opportunità di vivere dal vivo l’emozione del grande teatro e offrendo attività gratuite, come corsi  di teatro aperti a tutti ed attività ricreative per i bambini;
d) il coinvolgimento di due importanti Centri Anziani del territorio (“Isidoro di Carace” e “Casa delle culture e delle generazioni”) e dei ragazzi dell’Accademia Teatrale Pigneto, con i quali intendiamo realizzare il progetto artistico organico “La Memoria del Futuro - passaggio di testimone sui valori dell’identità nazionale”. Il progetto prevede un laboratorio di 18 giorni (dal 18 agosto al 4 settembre 2011, all’interno degli stessi Centri Anziani, per un totale di 54 ore) tenuto dal regista teatrale M. Cotugno, dalla psicologa F. Fantini e dallo scrittore E. Colaiacovo e che culminerà nella messa in scena di “Lettere dei condannati a morte della Resistenza Italiana” (ed. Einaudi) 
Nel calendario figurano i nomi di Alessandro Benvenuti, Ulderico Pesce, Antonio Rezza, Giuseppe Bonifati, Mario Perrotta, Precharija Roma Orkestrar, Orchestra delle donne del 41° parallelo. Ad aprire gli appuntamenti, nella fascia pomeridiana, oltre al consueto spazio bambini e al laboratorio teatrale gratuito aperto a tutti, ci saranno gli incontri culturali. Avremo ospiti i giovani scrittori della casa editrice “minimum fax” per i nuovi linguaggi; Mario Avagliano, giornalista professionista e studioso di Storia contemporanea, direttore del Centro Studi della Resistenza dell'Anpi di Roma-Lazio; i giovani rappresentanti del cineclub Kino, per dare spazio alla nascita di nuove opportunità distributive; l’esibizione di Capoeira dal titolo “Sport e danza, come integrazione sociale delle periferie”. In seconda serata, spazio alla musica con i concerti dei Precharija Roma Orkestrar, orchestra delle donne del 41° parallelo, Pigneto Orkestra, trio Jazzet.
  

30 Agosto

    Apertura del festival
    Dibattito: "Il teatro come forma di sviluppo e integrazione sociale"                                         
    Intervengono le Autorità  municipali e comunali
           Spettacolo:                 
"Italiani Cìncali!"  di Mario Perrotta
di Nicola Bonazzi e Mario Perrotta
interpretato e diretto da Mario Perrotta 
    A seguire: concerto di Pigneto Orkestra 
31 Agosto
    Lezioni di teatro per adulti e ragazzi
    Animazione per bambini
    Inaugurazione mostra fotografica “Identità Nazionale nella Cultura e nell’Arte”. Incontro con il Collettivo WPS.
    Spettacolo:             
"Pitecus"
di Flavia Mastrella e Antonio Rezza
con Antonio Rezza 
    A seguire: concerto del gruppo musicale Trio Jazzet  
01 Settembre
    Lezioni di teatro per adulti e ragazzi
    Animazione per bambini
    Dibattito: “Nuove opportunità di distribuzione cinematografica”, presenti i soci di Kino come C. Cupellini e A Aronadio.
    Spettacolo:                 
“ 4:48 Psychosis” 
di Sarah Kane diretto da Valentina Calvani
  con Elena Arvigo 
    A seguire: concerto del gruppo musicale Precharija Roma Orkestrar 
02 Settembre
    Lezioni di teatro per adulti e ragazzi
    Animazione per bambini
    Esibizione di Escola de Capoeira Ginga Carioca con Mestre Paolinho e a seguire dibattito “Sport e Danza come integrazione sociale delle periferie”
    Spettacolo:                   
“Improvvisi di fine estate”
interpretato e diretto  da Alessandro Benvenuti 
           A seguire: musica dal vivo con il gruppo musicale trio Jazzet 
03 Settembre
    Lezioni di teatro per adulti e ragazzi
    Animazione per bambini     
    Incontro con Mario Avagliano e presentazione del libro: " Generazione ribelle. Diari e lettere dal ’43 al ‘45” Einaudi Torino
    Spettacolo:                   
“Ammaliata” di Giuseppe Bonifati
con Luigi Tabita Fabio Pappacena Maurizio Semeraro
Roberta De Stefano Adele Tirante Neilson Dos Santos
percussioni Antonio Merola canzoni Giuseppe L. Bonifati
scene e costumi Giuseppe L. Bonifati e Cecilia Di Giuli
disegno luci Luca Migliaccio
composta e diretta da Giuseppe Bonifati 
    A seguire: concerto del gruppo musicale  Orchestra delle donne del 41° parallelo    
04 Settembre
    Lezioni di teatro per adulti e ragazzi
    Animazione per bambini
    Incontro dibattito con i giovani autori della casa editrice “minimum fax” “Nuovi linguaggi della scrittura”
    Spettacolo:                   
    “Lettere dei condannati a morte”
    tratto dalla omonima raccolta Einaudi
    con gli ospiti del centro anziani “Isidoro di Carace”, del centro anziani di Villa Gordiani “Casa delle culture e delle generazioni” e gli allievi dell’academia teatrale Pigneto per la regia di Marcello Cotugno  
A seguire spettacolo:                     "Passannante" 
di  e con Ulderico Pesce