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venerdì 7 marzo 2014

CARLO GIUFFRE' in LA LISTA DI SCHINDLER

PICCOLO ELISEO PATRONI GRIFFI
4 | 30 marzo 2014

“NOVITA’ ASSOLUTA“

CARLO GIUFFRE’

IN

LA LISTA DI SCHINDLER
di FRANCESCO  GIUFFRE'

Drammaturgia Ivan Russo e Francesco Giuffre’

INTERPRETI E PERSONAGGI

CARLO GIUFFRE’  - OSKAR  SCHINDLER
VALERIO AMORUSO - ITZHAK  STERN
PIETRO FAIELLA - AMON  GOETH
RICCARDO FRANCIA - UOMO
MARTA NUTI - EMILIE SCHINDLER

MUSICHE  - GIANLUCA ATTANASIO
SCENE - ANDREA  DEL PINTO
COSTUMI - SABRINA CHIOCCHIO
DISEGNO LUCI  - GIUSEPPE FILIPPONIO
VIDEO - LETIZIA D ' UBALDO

REGIA  
FRANCESCO GIUFFRE'

Costruzione  scena ,  O.C.S.A. SOC.COOP. ARL.-  Sartoria , Annamode 68 - calzature, Pompei 2000 Roma - trasporti , Liberato - Napoli - Noleggio materiale elettrico e fonico META srl

Direttore di scena,  Francesco De Simone- Ass. regia , Andrea Puglisi-
Ass. Scenografia, Aurora Buzzetti-  Elettricista , Giuseppe Filipponio-
sarto , Vincenzo Attini -  amministratore, Luigi Bagnato.

Produttore  esecutivo  Gianpiero  Mirra.





Sarà in scena al Piccolo Eliseo Patroni Griffi dal 4 al 30 marzo 2014 CARLO GIUFFRE’ in LA LISTA DI SCHINDLER scritto e diretto da FRANCESCO GIUFFRE’; Drammaturgia Ivan Russo e Francesco Giuffre’ Con: Marta Nuti (Emile Schindler), Pietro Faiella (Amon Goeth), Valerio Amoruso (Itzhak Stern), Riccardo Francia (Uomo). 

Un Oskar Schindler alla fine della sua vita, si trova a ripercorrere gli anni tragici in cui la Germania nazista aveva deciso di mettere in atto la Shoah. Un sedicente personaggio appartenente ad una nuova inquietante volontà: mettere in piedi il quarto reich, lo interroga, per carpire da lui informazioni, nomi, motivazioni della sua condotta "anomala", perchè mai un appartenente al partito nazista avrebbe dovuto salvare degli ebrei, se non per glorificare se stesso, per pulire le sue colpe, ma il novello gerarca non riesce nel suo intento,  il comportamento di Schindler, infatti, non fu anomalo, fu semplicemente normale, coscienzioso, ebbe la possibilità di salvare delle vite e lo fece tutto quì se così si può dire. I ricordi dell'uomo, nello spettacolo sono inframmezzati da delle scenette mute, estremamente poetiche, delicate e tragiche allo stesso tempo, che raccontano la discesa all'inferno, degli ebrei polacchi, dal ghetto, al campo alle docce.
Miriam Comito

Note di regia
Oskar Schindler è stato semplicemente un uomo. Un uomo che ha vissuto e agito in uno dei periodi più assurdi e folli della storia dell’uomo. Il periodo della dittatura e dell’ideologia nazista. Non ha compiuto un impresa strepitosa, o inventato chissà quale meraviglia. Ha semplicemente agito secondo la propria coscienza. Ha “semplicemente” salvato la vita di 1200 persone tra uomini e donne, e questo fa di lui un eroe. “Chi salva la vita di un solo uomo salva tutto il mondo”. Questa frase, detta ad Oskar da Itzhak Stern, suo contabile, fu il seme che germogliò nel suo animo, l’attimo in cui forse, inconsapevolmente, decise di opporsi a suo modo alla follia che lo circondava.
Portare a teatro la sua storia è un’esigenza del racconto. Raccontare una storia che ricordi un periodo buio ma che possa dare testimonianza della speranza che l’uomo ha la capacità di ribellarsi alle mostruosità compiute dai suoi simili.
Carlo Giuffrè, uno dei grandi maestri del teatro italiano, darà voce e volto alla storia di Oskar Schindler che ripercorre e ricostruisce quegli anni, in cui migliaia di ebrei polacchi furono rastrellati e portati nei campi di concentramento, mentre a Varsavia fu eretto il più grande ghetto d’Europa. Storie ordinarie di uomini e donne che si intrecciano con la straordinaria storia di un uomo, che li salvò dalla follia di una ideologia. Una salvezza testimoniata dal ricordo e dall’esistenza oggi di uomini e donne, figli e figlie, che non sarebbero vivi senza la caparbietà di Oskar Schindler.

Francesco Giuffrè

Orari recite:
martedì, giovedì, venerdì ore 20.45
mercoledì, domenica ore 17.00
sabato 8 e 15 marzo solo ore 16.30
sabato 22 e 29 marzo ore 16.30 e 20.45
lunedì, martedì 18 e 25 marzo RIPOSO


Prezzi biglietti

Settore Intero Ridotto1 Ridotto2 Ridotto3
posto unico 20 € 17 € 15 € 11 €

Botteghino: 06 4882114 e 06 48872222


sabato 17 marzo 2012

L'UOMO DELLA SABBIA (Recensione)

Quanto mai nell'ambito di Liberi Esperimenti Teatrali, è in scena dal 16 al 18 marzo  al Teatro Cometa Off  "L'uomo della sabbia", spettacolo ispirato al racconto di E.T.A. Hoffmann, con testo e Regia di Luca De Bei. Perfettamente inserito in quella temperie romantica, che affonda le sue radici nel sublime, nell'attrazione per l'orrifico, più che per una gioiosa comunione con la natura. Hoffmann che è stato anche musicista e pittore, analizza l'invisibile, l'altra dimensione, il subconscio, quello che poi in seguito Freud ha chiamato "Il perturbante" che non è solo una sensazione di paura per un qualcosa che può farci del male, ma una sensazione di straniamento nei confronti di ciò che normalmente ci è o dovrebbe esserci familiare, e che ad u n certo punto ci procura un turbamento che interno a noi stessi, qualcosa che avevamo nascosto dentro di noi e inconsciamente rimosso, all'improvviso riaffiora e può essere distruttivo. Il racconto è stato scritto nel 1815, siamo nel 2012, ma come si è ben accorto  Luca De Bei, e lo ha dimostrato scegliendo questo testo e strutturandone la drammaturgia, l'inquietudine di vivere del protagonista Nathaniel (Mauro Conte) è assolutamente attuale, lo scontrarsi con le proprie paure, identificando con l'uomo nero o della sabbia, personaggio da sempre, malamente ma inconsapevolmente usato dai genitori per mandare  a dormire i bambini, quello che ci colpisce agli occhi o perchè è nero ...assenza di luce..e quindi ci impedisce di vedere o perchè ci tira la sabbia negli occhi, e ci costringe a chiuderli altrimenti ce li ruba, la paura di affrontare la vita quotidiana, e se siamo senza occhi ne siamo dispensati, ma allo stesso tempo segnati, controllati a vita da un qualcuno che ci perseguita, ma allo stesso tempo ci sfugge, qualcuno che non esiste se non nella nostra fantasia, o per lo meno non con le connotazioni che gli abbiamo dato. Queste paure rimangono insite dentro specialmente se rimosse forzatamente e possono uscire fuori all'improvviso per andare a nutrire pericolose immaginazioni. E le cronache ne sono triste testimonianza. L'uomo nero, l'uomo della sabbia educatori forse? Figure senza dubbio create da qualcuno, per tenere buoni i bambini, senza rendersi conto che è proprio nel buio di un lettino, che alla mente di un bambino un qualsiasi lieve rumore può sembrare sinistro, il bambino quando ha paura e sta nel proprio lettino sta immobile con gli occhi spalancati come quelli di un automa e la paura che prova può  portare al proliferare anche in età adulta un immaginazione negativa. Ben riuscita l'atmosfera che si respirava ieri sera grazie anche all'intensa e sentita recitazione  degli attori.
Miriam Comito

COMETA OFF
LET – Liberi Esperimenti Teatrali VIII edizione
dal 16 al 18 marzo 2012
Una produzione I Magi srl
L’UOMO DELLA SABBIA
Ispirato al racconto di E.T.A. Hoffmann

testo e regia
Luca De Bei

con:
Mauro Conte, Riccardo Francia, Fabio Maffei, Giselle Martino

Costumi: Lucia Mariani
Luci: Marco Laudando
Grafica: Paolo Camilli
 Foto di scena: Pietro Pesce