Mind Production e Simone Giacomini
presentano
Nicolas Vaporidis Primo Reggiani
LO SFASCIO
di Gianni Clementi
Alessio Di Clemente
con Simone Corrente
e con Jennifer Mischiati
scenografia Carmelo Giammello
costumi Sabrina Chiocchio
musiche Davide Cavuti
regia Saverio Di Biagio e Gianni Clementi
Debutterà
al teatro Sala Umberto di Roma il 29 ottobre LO SFASCIO, uno spettacolo
che vede protagonisti Nicolas Vaporidis, Primo Reggiani, Simone
Corrente e Alessio di Clemente. Insieme a loro, unica donna in scena,
Jennifer Mischiati. Da un testo di Gianni Clementi, che firma una regia a
quattro mani con Saverio Di Biagio, una produzione dei giovani Simone
Giacomini e Paolo Di Giacomo di Mind Production.
“Lo sfascio
è un titolo non casuale, avendo in sé la doppia valenza di luogo di
rottamazione fisica ma soprattutto morale. Un po’ quello che è successo
nel nostro meraviglioso paese. Il successo facile, il degrado morale,
la corruzione, la volgarità, il ritorno al clichè della donna oggetto.
Questi sono stati i modelli di comportamento che negli anni hanno mutato
geneticamente i nostri cervelli. Fortunatamente ci sarà sempre il
lamento di un bambino appena nato a donarci una speranza.”
Gianni Clementi
Lo Sfascio
Siamo
negli anni ’70, in piena strategia terrorista. Fosco (Di Clemente),
40enne titolare di uno sfasciacarrozze (lo sfascio) e con precedenti
penali alle spalle, è un amante della bella vita e non perde occasione
per tradire sua moglie Katia (Mischiati), in avventure occasionali.
E’anche un giocatore incallito di carte e, insieme all’amico poliziotto
Ugo (Corrente), assiduo frequentatore di bische clandestine. Manlio
(Reggiani), 25enne fratello di Fosco e afflitto da un serio handicap
mentale, lavora allo sfascio ed è immerso nel suo mondo, composto
disordinatamente da immagini di calendari sexy, gomme da masticare e
giochi infantili. Frequentatore abituale dello sfascio è Luciano
(Vaporidis), detto Diecilire, un piccolo truffatore costantemente in
cerca di soldi.
Una
grave perdita al gioco vede vittima Ugo il poliziotto, il quale decide
di compiere una rapina ed obbliga Fosco a rendersi suo complice. Anche
Diecilire partecipa alla rapina, in qualità di autista. La rapina a una
gioielleria si conclude con successo, ma come spesso accade una fortuita
coincidenza spariglia le carte in tavola. Infatti Manlio, mentre i 3
complici stanno commentando l’impresa e valutando il bottino, nel bagno
dell’officina trova una donna, vestita da hostess, ferita gravemente ed
apparentemente in coma. Ugo è assalito da un dubbio: E se la donna prima
di perdere conoscenza ha sentito i loro discorsi?
Nel
frattempo la radio da la notizia che c’è stato un conflitto a fuoco fra
la polizia e un gruppo di terroristi ed una donna, camuffata da
hostess, è riuscita a fuggire. Ugo e Fosco decidono di prendere tempo e
Manlio e Diecilire restano a guardia della donna, che non sembra in
grado di riprendere conoscenza. Durante la notte Manlio, abituato dalla
sua natura pura a scambiare istintive pulsioni per amore, ha un rapporto
sessuale con la ragazza esanime. La mattina dopo Ugo informa i complici
della sua decisione di prendere i classici 2 piccioni con una fava:
ucciderà la ragazza ricercata, simulando un conflitto a fuoco e
diventando agli occhi dei suoi superiori e dell’opinione pubblica in
eroe. Manlio, non visto, ascolta il piano del poliziotto e si ribella,
fino ad arrivare alle estreme conseguenze.
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